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lunedì 28 novembre 2016 anno 120 - numero 281 euro 1,50
www.gazzetta.it
ITA-LEICESTER
Atalanta a tutto Gasp
Scatta la festa in città
Sesto successo consecutivo dei nerazzurri pronti al test della Juve
Masiello e Kurtic a segno a Bologna. E anche Ranieri applaude
Lazio a ritmo Champions: domenica derby
Per De Zerbi a Palermo ormai è finita
Il pullman dell’Atalanta circondato dai tifosi in festa
CALAMAI, CIERI, D’URSO, SPINI ALLE PAGINE 16-17-19
LA JUVE CROLLA
ABBATTUTA DA SIMEONE
L’esultanza di Giovanni
Simeone, 21 anni,
portato sulle spalle dal
compagno Lucas
Ocampos, 22
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
9 771120 506000
61 1 2 8>
SABATO
EMPOLI-MILAN
1-4
TORINO-CHIEVO
2-1
IERI
BOLOGNA-ATALANTA 0-2
CAGLIARI-UDINESE
2-1
CROTONE-SAMPDORIA 1-1
GENOA-JUVENTUS
3-1
PALERMO-LAZIO
0-1
ROMA-PESCARA
3-2
OGGI
NAPOLI-SASSUOLO (ORE 19)
INTER-FIORENTINA (21)
JUVENTUS
ROMA
MILAN
LAZIO
ATALANTA
TORINO
NAPOLI*
FIORENTINA**
GENOA*
SAMPDORIA
33
29
29
28
28
25
24
20
19
19
CAGLIARI
INTER*
CHIEVO
BOLOGNA
UDINESE
SASSUOLO*
EMPOLI
PESCARA
CROTONE
PALERMO
19
18
18
16
15
13
10
7
6
6
*Una partita in meno **Due partite in meno
L'ANALISI di Luigi Garlando
25
LA SIGNORA NON BALLA PIÙ DA SOLA
LO SPRINT SCUDETTO
8
Dzeko implacabile
uno-due al Pescara
La Roma ora è a -4
CECCHINI, CENITI, PUGLIESE, STOPPINI, ZUCCHELLI PAG. 8-9
10
Berlusconi-Milan:
«Spero di restare»
Renzi: «Non vende»
GOZZINI, PASOTTO ALLE PAGINA 10-11
w
IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi
Scommettitori contro Masiello:
«Deve smetterla di continuare a segnare
nella porta sbagliata».
CONTICELLO, DALLA VITE, LICARI DA PAGINA 2 A PAGINA 6
ALLIEVI, CREMONESI DA PAGINA 32 A PAGINA 37
GRAZIANO, MALFITANO, G. MONTI, SARDELLI, TAIDELLI
DA PAGINA 12 A PAGINA 15
L'ARTICOLO A PAGINA 25
La doppietta del figlio
del Cholo lancia i rossoblù (3-1).
Allegri nei guai: frattura per
Alves e Bonucci fuori 2 mesi.
La BBC non c’è più.
Il tecnico: «Colpa di tutti»
Hamilton 10 vittorie non bastano
Rosberg è Mondiale come papà
Stasera contro la Viola
ultimo eurotreno per l’Inter
Il Napoli alla prova Sassuolo
Cade la Juve capolista, vincono le cinque che
la inseguono. Roma e Milan ora distano solo
4 punti. Napoli, Fiorentina e Inter giocano
oggi per avvicinarsi. Significa che il
campionato si è compresso al vertice come
una molla e promette emozioni
insospettabili quest’estate.
PESTO
ALLA
GENOANA
F.1: IL RE È NICO
RISULTATI & CLASSIFICA
14a GIORNATA
IL COMMENTO di Umberto Zapelloni
29
25
SERIE B
TRIONFO DEL CAMPIONE NORMALE Il Verona cala l’asso Pazzini
Bari k.o. e ritorno in vetta
FERRARI UN’ALTRA BOCCIATURA
L'ARTICOLO A PAGINA 25
PELUCCHI A PAGINA 29
2
Serie A R 14a giornata
La Juve cade a Ma
Fabio Licari
Crolla con il Genoa di Simeone
Roma e Milan risalgono a -4
INVIATO A GENOVA
D
isastri così possono
succedere, soprattutto contro un Genoa versione «partita della vita». Ma
succedono più facilmente se si
comincia a pensare fin da adesso allo scudetto. La Juve dovrebbe saperlo bene, visto come l’anno scorso ha vinto un
campionato già perso: invece è
smemorata, irriconoscibile e
trasfigurata in una piccola in
balìa di una grande. La grande
è il Genoa che la distrugge in
29 minuti terrificanti di tattica,
azioni, occasioni e gol. Due
mazzate di Simeone in 13’,
quindi Rigoni che scrive l’epitaffio («sporcato» da Alex Sandro) dello 0-3 nel primo tempo: l’ultima umiliazione così risaliva al 2005 con il Milan. Simeone e Rigoni: i migliori di
un Genoa splendidamente
pensato da Juric quasi leggendo nel pensiero sbagliato di Allegri. Atteggiamento vita o
morte che soffoca la Juve, la
intimorisce, la costringe a subire e a perdere punti, sicurezze
e anche Bonucci e Dani Alves
finiti nell’infermeria stracolma. Terza sconfitta in campionato e l’Atalanta all’orizzonte.
Ma il solito tranquillante –
«k.o. che farà bene per il futuro» – non sembra
adattarsi alla situazione: questo
IL NUMERO
3-1, appena lenito dalla solita
punizione di Pjanic, fa male alla
classifica e alla
testa.
anni fa l’ultima volta
1Pessima prestazione dei
bianconeri, travolti nel primo
tempo e incapaci di reagire.
Higuain entra nella ripresa,
Allegri sbaglia le scelte
11
trale e Lichtsteiner in fascia del
3-5-2 (perché
non il contrario?), più Cuadrado seconda
punta. Più Marchisio e Higuain in panchina.
Inoltre cade ancora dopo la
Champions, come contro Inter
e Milan: non più una casualità.
Ma tutto questo non basta a
spiegare il risultato. C’è anche
il Genoa. E che Genoa.
in cui la Juve subì
tre gol nel primo
tempo, in A:
avversario il Milan
CHE JUVE… E
che la testa fosse
altrove si capisce
subito. Dai primi
terribili 3’ che
sconvolgono la Juve. Il Genoa
va al tiro quattro volte – con Rigoni, Ocampos, Simeone due –
nella stessa azione del primo
gol, nata dall’errore gravissimo di Bonucci e «perfezionata»
da un atteggiamento arrendevole oltre ogni limite. La Juve
proprio non c’è: non si capisce
altrimenti come lo stesso Simeone (prima doppietta) e poi Rigoni possano ripetersi poco dopo. Una squadra che aveva preso 9 gol in 13 partite e ne subisce 3 in meno di mezzora è da
psicanalisi. Non c’è nel pensiero e nelle gambe ed è anche disegnata molto male: Alves cen-
...E CHE GENOA Juric non può
immaginare il pastrocchio a
destra della difesa juventina,
ma ha capito in anticipo che è lì
che può sfondare. Così rinuncia al 3-4-3 proponendo Rigoni
in versione tra le linee: il 3-41-2 che pende a sinistra coglie
di sorpresa Allegri (che in
quella zona aveva piazzato il
non mobilissimo Hernanes) e
prende d’infilata tutta la difesa. Rigoni appare e scompare,
d’improvviso è lì a sinistra che
affonda, inseguito (eufemismo) da Hernanes e affiancato
da Ocampos e Laxalt in percussione come a rugby. Il primo
sul ritmo stronca Alves, il secondo «taglia» a ripetizione in
area su Simeone.
Progetto che impoverisce la Juve sull’altro versante da dove
Lazovic incarta il cross per il
2-0. Questa è solo la prima parte del disegno di Juric: poi c’è
l’aggressione continua e furiosa. Due-tre che accerchiano ossessivi il portatore palla e
chiudono le linee di passaggio, soprattutto i mediani
Rincon e Cofie.
NO REAZIONE Juve
asfissiata. Mandzukic resta solo,
Cuadrado si allarga inutilmente, il gioco è casuale. Le
statistiche mostrano tutta la
loro debolezza: del 65% di
possesso palla Juve, e del 58%
di vantaggio territoriale, non
si accorge nessuno. Il Genoa
«fa» nei momenti e nelle zone cruciali, lasciando ai
bianconeri manovra e zona inutili. I gol potevano
essere quattro se Rigoni
non avesse fallito un’occasione sotto porta. Allegri,
sbagliata la formazione, è in
ritardo sulle contromisure: si
agita ma non cambia e, quando
forse vorrebbe, perde Bonucci.
Dentro Rugani, si passa al 4-31-2 con Lichtsteiner terzino,
Alves mezzala e Pjanic «10».
Ma neanche la squadra reagisce più.
E ORA L’ATALANTA Pjanic si fa
per dire «10», ruolo di chi prende per mano la squadra e si
prende responsabilità: il bosniaco non ci riesce. E non sembra
più una questione di posizione:
tocchi brevi, filtranti e tiri imprecisi, niente filtro, niente
presenza. O Allegri s’inventa
qualcosa per lui o per un po’
potrebbe farne a meno. Il gol
del 3-1 su punizione è bello ma
inutile, come inutile è mettere
Higuain dopo 53’: l’argentino
sembrava in grado di giocare.
In più si fa male anche Alves e
l’ultimo quarto d’ora resta in
dieci. A fine primo tempo c’era
un rigore su Mandzukic, ma sarebbe cambiato poco. Niente
scuse. E, proprio mentre la
classifica si accorcia pericolosamente, sabato arriva l’Atalanta, altra piccola ancor più
grande.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
rassi e si fa male
Leonardo Bonucci, 29 anni, a
terra dopo l’infortunio
muscolare che lo costringerà
a un lungo stop. Sotto,
Ocampos e Simeone GETTY/REUT
Frattura per Alves
Bonucci out 2 mesi
La BBC non c’è più
1Dani s’è rotto il perone: 3 mesi di stop. Dybala e
Barzagli sono k.o., ma incombono 3 gare molto dure
Matteo Dalla Vite
INVIATO A GENOVA
W
aterloo, contea di Genova, zona Marassi.
Bonucci esce zoppicando col borsone del ghiaccio
«scotchato» sulla gamba sinistra; Dani Alves se ne va in
stampelle all’ospedale San Martino a fare una radiografia. Due
legnate. Altre due legnate. E
adesso che la campagna-scudetto riprenderà con un tris di
scontri diretti tosti e ruvidi, ecco che la... Waterloo genoana
dirama i comunicati freddi e
stordenti: per Dani Alves è frattura composta del perone, saranno circa 3 mesi di stop; Bonucci ha riportato un trauma
distrattivo ai flessori della coscia sinistra e per lui si ipotizzano due mesi di sosta. Il finalone-2016 non li vedrà: cerotti su
GENOA
3
1
JUVENTUS
PRIMO TEMPO 3-0
MARCATORI Simeone (G) 3’ e 13’, Alex Sandro (J) autogol 29’ p.t.; Pjanic (J) 37’ s.t.
GENOA (3-4-1-2)
Perin; Izzo, Burdisso, Muñoz; Lazovic
(dal 22’ s.t. Edenilson), Cofie, Rincon,
Laxalt; Rigoni (dal 41’ s.t. Gakpé);
Simeone, Ocampos (dal 43’ s.t.
Biraschi).
IN PANCHINA Lamanna, Zima,
Gentiletti, Fiamozzi, Ninkovic,
Ntcham, Pandev
ALLENATORE Juric
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO MOLTO BASSO 47 M
ESPULSI nessuno
AMMONITI Rincon, Cofie e Biraschi
per gioco scorretto
JUVENTUS (3-5-2)
Buffon; Dani Alves, Bonucci (dal 33’
p.t. Rugani), Benatia; Lichtsteiner
(dall’8’ s.t. Higuain), Khedira (dal 25’
s.t. Sturaro), Hernanes, Pjanic, Alex
Sandro; Cuadrado, Mandzukic
PANCHINA Neto, Audero, Chiellini,
Evra, Marchisio, Asamoah, Kean
ALLENATORE Allegri
CAMBI DI SISTEMA 4-3-1-2 dal 35’
p.t.; 4-3-3 dall’8’ s.t.; 3-4-2 dal 30’ s.t
BARICENTRO MEDIO 52 M
ESPULSI nessuno
AMMONITI Cuadrado e Sturaro
per gioco scorretto
ARBITRO Mazzoleni di Bergamo
NOTE spettatori 9.112, incasso € 306.486; abbonati 18.041, quota € 156.135.
Tiri in porta 8 (una traversa)-3. Tiri fuori 3-6. Angoli 3-6. Fuorigioco 1-1.
Recuperi 3‘ pt, 5‘ st
CI RIALZEREMO...
BISOGNA VEDERE
L’INSEGNAMENTO
CHE CI DÀ LA VITA
UNA PARTITA
CHE NON DEVE
ESSERE
DIMENTICATA....
LEONARDO BONUCCI
SU INSTAGRAM
CLAUDIO MARCHISIO
SU TWITTER
cerotti, questa Juve dovrà essere più forte degli eventi.
fermo almeno per un mesetto e
mezzo, ma tutto dipenderà dal
grado di quello che pare uno stiramento. Se fosse di secondo
grado sarebbero almeno due
mesi. Il totale degli infortunati
a questo punto sale, considerando però che tanti sono stati
traumatici: dopo lo stop a Higuain (rientrato ieri), ecco Dani
e Bonucci. La lista tocca i 18 k.o.
stagionali. «Ci rialzeremo —
scrive Leo su twitter —. Come
sempre. Da una giornata no bi-
META’ FEBBRAIO? Perché oltre
alla giornata infernale nel risultato, la Juventus deve registrare
altri due infortuni, questa volta
abbastanza seri e scorticanti:
Dani Alves, che si è scontrato
con Ocampos (in quell’occasione l’arbitro ha fischiato punizione contro la Juventus, cosa
che ha scatenato le reazioni degli juventini sul web), riceve il
primo verdetto verso le 19,30
dopo che, uscendo dal Ferraris,
era stato applaudito da una piccola folla in cerca di autografi. I
primi accertamenti effettuati
presso l’ospedale del capoluogo
ligure «hanno rilevato — scrive
la Juventus sul sito — una frattura composta del perone della
gamba sinistra, che sarà rivalutata nella giornata di domani».
Nelle prossime ore gli verrà
probabilmente applicato un tutore per 15 giorni e una volta
tolto si capirà cosa fare.
LEO, DUE MESI? Poi, ecco Leo.
Al centralone «è stato rilevato
un trauma distrattivo ai flessori
della coscia sinistra, anch’esso
da rivalutare» si legge nel comunicato del club bianconero.
La dicitura è molto simile a
quella che bloccò Dybala, e
quindi si ha la sensazione che il
difensore azzurro possa restare
BRUTTO K.O. Dani Alves, 33, dolorante dopo l’infortunio. Il brasiliano
si è fatto male in un contrasto con Ocampos: dopo i primi esami si
parla di frattura composta del perone della gamba sinistra LAPRESSE
sogna sempre vedere l’insegnamento che ci dà la vita».
SCONTRI DI FUOCO Ed eccoci al
rush finale del 2016. Saranno
tutti scontri diretti: l’Atalanta
volante in casa, il Torino scatenato all’Olimpico e poi la Roma
allo Stadium ed è inutile dire
quanta adrenalina scorrerà. Il
tutto pre-trasferta di Doha per
la Supercoppa contro il Milan
(23 dicembre): Allegri parlava
di 20 giorni di fuoco. Il tris sarà
senza Bonucci, Barzagli e Dani
Alves; con Chiellini (ieri in panchina) forse a posto e Dybala
chissà. «In settimana si riaggregherà con noi ma è fuori da un
mese e non avrà la condizione
giusta». Qui Genova, la Juve si è
sgretolata. Ma il dna-Juve è duro a crollare. «Una partita che
non deve essere dimenticata!
Ripartire e imparare dagli errori, questo deve farci crescere»
scrive Marchisio. Lui servirà.
© RIPRODUZIONE RISERVAT
UN CALENDARIO DA BRIVIDI
15ª GIORNATA
16ª GIORNATA
17ª GIORNATA
ATALANTA
Torino
ROMA
ROMA
29 punti
Lazio
MILAN
Juventus
MILAN
29 punti
CROTONE
Roma
ATALANTA
LAZIO
28 punti
ROMA
Sampdoria
FIORENTINA
Juventus
UDINESE
Milan
TORINO
25 punti
Sampdoria
JUVENTUS
Napoli
NAPOLI
24 punti*
INTER
Cagliari
TORINO
JUVENTUS
33 punti
ATALANTA
28 punti
In MAIUSCOLO le partite in casa
Bassa
Media
Alta
COEFFICIENTE DIFFICOLTA: Bassissima
Altissima
*1 gara in meno
GDS
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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R 14a giornata
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
I BIANCONERI
IL PADRE
AL FIGLIO
«EMOZIONE...»
Juve a nervi tesi
Allegri: «Colpa
di tutti, pure mia
Ingiustificabili»
L’esultanza di Giovanni
Simeone, 21 anni, dopo la
doppietta segnata ieri
pomeriggio al Marassi alla
Juventus. Suo padre Diego
festeggiò allo stesso modo
il gol segnato ai bianconeri
(che avvicinò la Lazio allo
scudetto) il 1° aprile 2000.
e ieri sera ha twittato
le due foto con la scritta:
«Che emozione!»
1«Per mezzora noi assenti». Scintille
Cuadrado-Mandzu, giocatori in silenzio
BOZZANI/LAPRESSE
La dinastia dei Simeone
Giovanni come Diego:
«Aveva predetto il gol»
1Il Cholito racconta la giornata più bella della carriera
«Papà mi aveva detto: segnerai e farai valere il nostro sangue»
Filippo Conticello
INVIATO A GENOVA
G
iovanni è arrivato nel
Paese dei «figli di» e da
ieri ha capito perché:
qui, dalle università alle professioni, dai padri si eredita il
lavoro oltre il cognome. Così
ha passato «la giornata più bella della carriera» a parlare del
babbo più che di se stesso. A
vedere sui monitor nella pancia di Marassi la zuccata di Die-
go che nel pesce d’aprile 2000
iniziò a scucire lo scudetto
bianconero: colpo di testa non
troppo distante dal suo secondo gol di ieri, dieci minuti dopo
il tap-in rabbioso dell’1-0. Ai
tempi, la Lazio si avvicinò a 3
punti, da ieri il secondo posto è
a 4 e Allegri spera che il film
abbia un altro finale. In ogni
caso, dal Cholo al Cholito, una
dinasty da incubo per la Signora: «Mio padre in settimana mi
ha chiamato – ricorda Giovanni, 21 anni e faccia da bimbo la
sera di Natale —, mi ha ricordato quel gol e sì, in effetti, è
molto simile al mio. Anzi, ho
fatto meglio vista la doppietta.
Mi ha detto lui che avrei segnato e fatto valere il nostro sangue». Più precisamente «sangre», alla spagnola: a 3 anni vedeva Ronaldo a San Siro, ma
l’italiano a volte tradisce. In attesa di rubare il trono rossoblù
di Pavoletti e, perché no, quello argentino di Higuain: «Sono
due grandi, punto alla nazionale e a crescere bene».
L’ABBRACCIO Ogni volta che si
vedono durante la sosta, il figlio riceve una scossa di adrenalina. E dopo un po’ finisce
per segnare: l’ultimo abbraccio, 15 giorni fa a Milano, ha
prolungato gli effetti. E molto
hanno fatto anche i video che il
Cholo spedisce da Madrid: Diego Costa è il modello da studiare. «Devo crescere nel gioco
spalle alle porta – ammette
Giovanni —. Devo sempre lottare come un Simeone e correre fino al 90esimo». In effetti,
ieri lo ha fatto nell’estasi generale, ma i crampi alla fine sono
venuti lo stesso: ci fosse stato
Diego a Marassi, sai gli urlacci
per farlo rialzare. Anche il suo
tecnico alza la voce e per questo, tra tanti grazie, uno speciale va a lui: «Juric è grande,
dà garra e fiducia». Gli è entrato dentro, ma Giovanni resta
pur sempre un «figlio di». E così, prima di fuggire via, ha una
piccola curiosità: «Chi ha fatto
l’ultimo a Pamplona?». Ferreira Carrasco, 3-0 dell’Atletico
guidato da un papà felice e orgoglioso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FELICITÀ ROSSOBLÙ
Preziosi esulta: «Abbiamo spaccato»
INVIATO A GENOVA
A
lla fine degli arditi in
maglia Napoli riescono a
entrare in campo e fare
gestacci ai tifosi Juve, più increduli che frastornati per l’incubo
vissuto. Tutt’attorno è un carnevale rossoblù, pure il presidente Preziosi balla e canta in
tribuna. Ieri a Marassi il Genoa
ha fatto una rivoluzione che neanche Fidel: «Forse la Juve ha
sbagliato approccio e noi abbiamo imparato dalla gara di Siviglia – ammette Juric —. Un primo tempo eccellente, mentre
nel secondo abbiamo gestito
bene. È servita anche un po’ di
fortuna nel concretizzare tutto». Insomma, ecco il manuale
su come si può accoltellare la
Signora: «Se si aggredisce nel
modo giusto si possono colpire
negli spazi. Con la Juve devi
scegliere come morire, con coraggio e fortuna oggi ce la siamo cavata». Avessero sempre
cavalcato su queste frequenze
supersoniche, i suoi ragazzi
avrebbero tutt’altra classifica,
HANNO SBAGLIATO
APPROCCIO
E NOI LI ABBIAMO
AGGREDITI
IVAN JURIC
ALLENATORE DEL GENOA
5
ma neanche in una giornata così il tecnico genoano è sazio
davvero: «L’unico neo negli ultimi 10 minuti, dopo l’uscita di
Dani Alves: i ragazzi pensavano
che fosse finita e la Juve ti punisce subito».
MINIERA D’ORO Dieci anni fa
c’era lui a sgambettare la Juve:
un tocchetto di sinistro nell’1-1
in Serie B. Stavolta Juric dalla
panchina ha scatenato i suoi
baby terribili, gente che ha davanti un futuro luminoso: «Tutti hanno grandi margini di miglioramento. Ora non mi aspet-
to da loro cali, come quelli con
Atalanta e Lazio. Vogliamo fare
più punti possibile, giocare un
bel calcio e far crescere i vari Simeone, Ninkovic, Cofie, Ocampos». A sentirli uno in fila all’altro, il presidente Preziosi potrà
continuare a ballare perché
nella somma c’è una miniera
d’oro. A lui, però, sta a cuore
una precisazione su tutte: «Non
si dica che la Juve ha perso per
demeriti suoi più che per meriti
nostri. Noi in campo mettiamo
sempre la stessa dignità». Anzi,
stasera pure qualcosa in più, al
punto che il presidente può
usare un verbo più tenace del
solito: «Abbiamo spaccato –
esulta ancora Preziosi —. La
Juve è stellare, ma l’abbiamo
sorpresa con una partenza che
normalmente facciamo in casa». Il tutto con un appunto che
Juric custodirà per il futuro:
«Ora vorrei che facessimo la
stessa partenza pure in trasferta». Le altre cartoline di Preziosi, invece, sono spedite a Napoli
e Torino: «Pavoletti resta qua,
almeno fino a giugno. Sarei felice di avere Hernanes».
f.cont.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Facce scure in casa Juventus: Pjanic, Cuadrado e Mandzukic AFP
Matteo Dalla Vite
INVIATO A GENOVA
B
uffon che esce con gli
occhialoni scuri, Higuain che ha la faccia
imbelvita e dribbla un selfie
per assenza di pazienza, Dani e Bonucci che sono già
inc... per i fatti loro e Max Allegri che globalizza la tempesta così: «Abbiamo sbagliato tutti, io per primo.
Nella prima mezz’ora siamo
stati assenti, ma è una legnata che ci farà tornare coi piedi per terra».
RABBIA Giornata di nervi. E
di facce che non hanno nulla
a che fare con la distensione.
Bastava vedere il ds Paratici
in tribuna, al fianco di Dolcetti: ad ogni gol o occasione
genoana, la gradazione del
suo volto saliva, rosso, rosso
pompeiano, arancio aragosta, viola, blu tenebra. Mentre qualche gradino più sotto, l’ad Marotta e il vicepresidente Nedved parevano
impietriti. All’intervallo nessun dirigente è andato nello
spogliatoio a scuotere la
squadra. Stava a Max raddrizzare la situazione. La Juve non è stata Juve. «Cosa ho
detto alla squadra all’intervallo? Che con un gol pote-
vamo riaprirla. Non c’è stato
tempo e comunque abbiamo
sbagliato tutti e magari avrei
continuato a sbagliare pure
io...».
SILENZIO E ARBITRO La gravità della situazione la si evince
anche dal fatto che dopo una
marea di tempo, nel post-partita, tutta la squadra sta in silenzio. Non c’è Buffon che si esprime, e se avesse proferito parola
sarebbe stato un Sassuolo-bis.
«Il silenzio dei giocatori? Sono
un gruppo di ragazzi responsabili — dice Allegri —, non siamo infastiditi dalle critiche:
siamo sempre in vantaggio di 4
punti in campionato. Ma la prima mezz’ora è stata ingiustificabile». Max, a fine gara e prima di prendere il tunnel, è andato dall’arbitro. «Gli ho detto
che era giusto non fischiare il
rigore su Mandzukic perché
magari avremmo riaperto la
partita, mentre oggi era giusto
prendere una bella mazzata».
Ironia, ma ben direzionata.
SEMPRE GOL La scombinata
formazione iniziale («Ma non
abbiamo perso per le posizioni
di Cuadrado e Dani Alves» dice
Allegri), il continuo parlottare
col suo vice Landucci per trovare una soluzione: Allegri forse
non lo rifarebbe quell’11. «L’approccio è stato sbagliato, prendere 3 gol in 29’ non mi è mai
successo: è roba difficile, ma
noi ci siamo riusciti. Nelle ultime 7 gare prima di questa avevamo preso gol in 6 partite
tranne che contro il Pescara.
Era un match complicato, ma
poi ce lo siamo complicata da
soli. Sono arrabbiato sì, è normale, ma non c’è nessuna squadra al mondo che possa vincerle tutte».
FALLI E ALTERCO Quando le cose non riescono, poi, può succedere che scattino scintille. E’ capitato nel primo tempo fra Cuadrado e Mandzukic, il primo
che la passa male, il secondo
che s’inalbera ma al quale viene
detto di pensare alla gara e basta. «Cuadrado non era nella
posizione giusta... — fa Allegri
—. Magari dopo la gara di Siviglia abbiamo inconsciamente
allentato. Un dato della partita
c’è: 25 falli totali del Genoa, 8
nostri; uno solo dei miei giocatori nel primo tempo e 14 loro.
Significa che gli altri ti erano
addosso e noi a loro no». Pausa.
«Cosa mi rimprovero? Tutto,
anche quando vinco».
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Serie A R 14a giornata
6
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LE PAGELLE di FABIO LICARI
GENOA
JUVENTUS
8
7,5
LA CHIAVE TATTICA
SI CHIAMA RIGONI
IZZO CHE BELVA
RINCON IN TRANCE
IL TECNICO
IVAN
JURIC
8
Tutto perfetto. La tattica:
un 3-4-1-2 che sorprende la
Juve con Rigoni tra le linee.
La strategia: aggressione che
non fa respirare. La psicologia:
i suoi vanno alla guerra.
IL MIGLIORE
GIOVANNI
SIMEONE
8
Due gol in 13’ da cecchino
implacabile, un altro fallito
solo perché in porta c’è
un Buffon versione quasi
insuperabile. Terminale
ideale per tagli, incursioni
e cross.
 TIRI 4  RECUPERI 1
 PASSAGGI 8
MATTIA
PERIN
6
Non dovrebbe esserci
un peggiore in partite così.
Quindi vince il quasi
disimpegnato Perin che
si limita a raccogliere un paio
di palloni e niente può sul
solito Pjanic.
 PARATE 1  RINVII 12
 PRESE ALTE 1
5,5
7
7
IZZO
Una belva
su Cuadrado.
Poi lucido
e aggressivo
quando la Juve
cerca di
recuperare
il tempo perso.
Marcatura,
anticipo e rilancio
BURDISSO
Regista
impeccabile con
quei due (Izzo
e Muñoz) che
chiudono su
Cuadrado e
Mandzukic. Poco
lavoro in più
appena entra
Higuain.
MUNOZ
Uno dei pochi
che possa
reggere
il confronto fisico
con Mandzukic.
Vince con
gli anticipi
al millimetro
e la pressione
dovunque.
LAZOVIC
Intanto il cross
del 2-0: non
è da tutti
liberarsi così e
crossare al bacio
per Simeone.
Poi un lavoro
sulla fascia che
limita Alex
Sandro.
 CONTRASTI 3
 LANCI 6
 PASSAGGI 24
 LANCI 1
 RECUPERI 3
 PASSAGGI 10
 LANCI 1
 RECUPERI 5
 PASSAGGI 24
 CROSS 4
 RECUPERI 2
 PASSAGGI 8
7
7
7
7,5
COFIE
Meno ringhioso
di Rincon
ma altrettanto
scatenato:
costringe Pjanic
a spostarsi,
stanga Khedira,
dà ordine alla
furia organizzata
dei suoi.
RINCON
In trance
agonistica fino
all’ammonizione,
schianta Khedira
e affonda.
Il cartellino giallo
lo rende
più saggio ma
non meno
efficace.
LAXALT
Avanti e indietro
inesauribile
a sinistra,
sovrapposizioni
su Ocampos
e tagli perfetti
per Simeone:
possono solo
rincorrerlo.
Invano.
RIGONI
Mossa chiave.
Niente 3-4-3
ma 4-3-1-2
con Rigoni
indefinibile,
e incontrollabile,
tra le linee:
Hernanes
non lo vede mai.
Devastante.
 LANCI 1
 RECUPERI 9
 PASSAGGI 21
 LANCI 2
 RECUPERI 9
 PASSAGGI 32
 CROSS 7
 RECUPERI 6
 PASSAGGI 15
 TIRI 1
 RECUPERI 2
 PASSAGGI 16
7
IL PEGGIORE
7
6,5
s.v.
s.v.
OCAMPOS
Altro martello
che squassa
la Juve dal
fronte sinistro
dell’attacco.
Pressing
e corsa.
Fisicamente
e tatticamente
impressionante.
EDENILSON
Lazovic è
un po’ stanco?
Ecco Edenilson
concentrato,
attento e
offensivo come
il collega.
E cambia poco.
GAKPE’
Primo cambio
tattico al 41’ della
ripresa: dentro
al posto di Rigoni
per guadagnare
qualche
secondo.
Si piazza da «1»
anche lui.
BIRASCHI
Al 43’ s.t.
per Ocampos
e per spezzare
ancora il ritmo
di una Juve
confusa ma
in cerca di un
altro gol a testa
bassa.
 TIRI 1
 RECUPERI 6
 PASSAGGI 15
 TIRI 1
 CONTRASTI 1
 PASSAGGI 6
 TIRI 0
 RECUPERI 2
 PASSAGGI 2
 TIRI 0
 FALLI 1
 PASSAGGI 1
4,5
4,5
GIORNATACCIA
PER CUADRADO
RUGANI-HIGUAIN
MEGLIO DAL 1’
IL TECNICO
MASSIMILIANO
ALLEGRI
4,5
Francamente non ne azzecca
una e lo ammette.
Da Dani Alves centrale
a Cuadrado attaccante, da
Higuain fuori a Hernanes dove
Rigoni impazza. Contromosse
poche e tardive.
IL MIGLIORE
7,5
GIANLUIGI
BUFFON
Quel che fa al 3’ – due parate
sottorete prima del gol –
è miracoloso. Si ripete
su Simeone, non può niente
sul resto. Il migliore nell’1-3:
paradosso che spiega la Juve.
 PARATE 3  RINVII 7
 PASSAGGI 19
IL PEGGIORE
4,5
LEONARDO
BONUCCI
Il fattaccio da cui nasce il
massacro è una «bonucciata»
su Rigoni come non si vedeva
da tempo. Magari finiva così
lo stesso, ma fa cominciare
da 0-1. Poi si fa male.
 CONTRASTI 1  RECUPERI 2
 PASSAGGI 18
MAZZOLENI Sarebbe stata una partita gestita con personalità, controllata senza troppi cartellini, in un ambiente non facile. Ma il rigore non
visto da lui e Rocchi – che non avrebbe cambiato il risultato – è comunque grave.
LA GUIDA
Torna la Coppa Italia
Si gioca il 4° turno
Domani Chievo,
Empoli e Torino
 Riparte la Coppa Italia: tra
domani, mercoledì e giovedì si
giocheranno le gare valide per il
quarto turno della Tim Cup edizione
2016/2017. Saranno impegnate 16
squadre tra Serie A e Serie B. Sarà
gara secca, dagli ottavi (che sono in
programma l’11 e il 18 gennaio)
entreranno in gioco anche le otto
teste di serie: Juventus, Milan,
Napoli, Fiorentina Roma, Sassuolo,
Lazio e Inter. La finale si disputerà a
Roma (stadio Olimpico) il 2 giugno.
La scorsa edizione è stata vinta dalla
Juventus, che ha battuto il Milan 1-0
nei tempi supplementari e ha
sollevato il trofeo per la seconda
volta consecutiva.
IL PROGRAMMA
DOMANI
Ore 15
EMPOLI–CESENA
(RaiSport 1 HD)
Ore 18
CHIEVO–NOVARA
(RaiSport 1 HD)
Ore 21
TORINO–PISA
(RaiSport 1 HD)
MERCOLEDÌ 30
Ore 15
PALERMO–SPEZIA
(RaiSport 1 HD)
Ore 18
ATALANTA–PESCARA
(RaiSport 1 HD)
Ore 21
SAMPDORIA–CAGLIARI
(RaiSport 1 HD)
GIOVEDÌ 1
Ore 18
GENOA–PERUGIA
(RaiSport 1 HD)
Ore 21
BOLOGNA–VERONA
(RaiSport 1 HD)
5
4,5
5
DANI ALVES
Imbarazzante
da centrale
contro la potenza
di Ocampos.
Perché, con
Rugani e Chiellini
in panchina?
Confuso
da mezzala, poi
va k.o.
BENATIA
Un po’ meno
disperante
dei colleghi ma
perde anche lui
Simeone sul 2-0
e non dà mai
l’impressione
di reagire
con personalità.
LICHTSTEINER
Logica avrebbe
voluto lui
centrale e Alves
sulla fascia.
Ma sembra uno
di quei casi in
cui, cambiando
gli addendi,
il risultato non
cambia.
KHEDIRA
Se si spegne il
radar – quel
dispositivo che lo
fa trovare
sempre al posto
giusto – sono
guai. Figurarsi
contro il
«posseduto»
Rincon.
 LANCI 6
 RECUPERI 8
 PASSAGGI 50
 CONTRASTI 1
 RECUPERI 6
 PASSAGGI 43
 CROSS 5
 RECUPERI 3
 PASSAGGI 15
 SPONDE 1
 RECUPERI 2
 PASSAGGI 33
5
6
5
4,5
HERNANES
Un’accettabile
ripresa non può
far dimenticare
il deficit dei primi
45’: sia in
impostazione
sia nel lasciare
che Rigoni
spadroneggi.
PJANIC
Con la solita
punizione prende
un «6» che non
merita.
Perché manca
di personalità
e iniziativa. Ed
è comunque
il più pericoloso.
ALEX SANDRO
Frenato
da Lazovic,
dalla corsa
involuta e dalla
preoccupante
imprecisione
al cross. Una
volta affondava,
crossava
e tirava.
CUADRADO
Accanto a
Mandzukic non è
né esterno né
centravanti. Izzo
lo incatena, ma
una giornataccia
capita anche a
lui. Nervoso.
 LANCI 2
 RECUPERI 7
 PASSAGGI 55
 TIRI 1
 RECUPERI 6
 PASSAGGI 64
 CROSS 9
 RECUPERI 4
 PASSAGGI 39
 CROSS 3
 RECUPERI 1
 PASSAGGI 34
5,5
6
5
5,5
MANDZUKIC
Per una volta le
prende (da
Muñoz) e non le
dà. Impegno
anche in difesa,
ma è impreciso,
si fa anticipare e
non gli fischiano
un rigore.
RUGANI
Uno dei pochi a
non far danni e
non era facile
entrando sullo 03. Sono
esperienze che
temprano ma
era giusto
fargliele fare
dal 1’.
HIGUAIN
Dentro per
Lichtsteiner, al
centro del 4-3-3
con voglia di
spaccare il
mondo che si
esaurisce presto.
Senno di poi:
doveva giocare.
STURARO
Ex generoso al
posto di Khedira
in panne, ma non
era certo il
cambio che
avrebbe dato la
svolta. Si libera
anche per il tiro.
 SPONDE 6
 RECUPERI 5
 PASSAGGI 22
 TIRI 0
 RECUPERI 3
 PASSAGGI 38
 TIRI 0
 RECUPERI 1
 PASSAGGI 13
 CONTRASTI 2
 RECUPERI 2
 PASSAGGI 5
MARRAZZO 6,5
VUOTO 6,5
ROCCHI 5,5
RUSSO 6,5
LA MALEDIZIONE
Effetto Europa:
tre k.o. Juve
subito dopo
la Champions
 GENOVA Nella Caporetto
inattesa e dolorosa — troppi i
mesi senza Alves, BBC ridotta ai
minimi — la Juve volta la testa e
scopre la beffa: maledice ciò
che pensava di benedire, la
felice campagna europea che
vorrebbe concludere a Cardiff.
La Champions è il focus per il
quale il club ha firmato assegni
su assegni: quasi fisiologico
che su quell’altare si sacrifichi
qualche punticino in un
campionato dominato. Ma la
frequenza stagionale sta
diventando più preoccupante: i
tre scivoloni, diversi ma tutti
fragorosi, sono sempre arrivati
dopo un turno infrasettimanale
di Coppa. Ieri i diavoli rossoblù
non perdevano un contrasto e il
sospetto è diventato certezza:
in questa pallida Juve è
affiorata la fatica e allora è
impossibile frenare le frecce
del Genoa.
BLACK OUT Era già successo
ed è questo il problema. La
rimonta di San Siro contro
l’Inter è caduta subito dopo
l’insipido pareggio allo Stadium
col Siviglia, il replay milanista
e il jolly di Locatelli dopo la
soffertissima vittoria sul campo
del Lione. Questione di priorità,
certo, ma anche un naturale
bisogno di recuperare, nel fisico
e nella mente. Adesso, dopo
l’Atalanta, verrà la Dinamo per
sigillare il primo posto nel
girone e poi niente Champions
fino a febbraio: la Juve spera
che nell’anno nuovo il black
out sia finito.
cont.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
8
Serie A R 14a giornata
LE PAGELLE
di ANDREA PUGLIESE
NAINGGOLAN C’È
SALAH FA CILECCA
MALE BIRAGHI
VERRE DÀ VERVE
ROMA
6
IL MIGLIORE
DIEGO
PEROTTI
7,5
Danza sul pallone e si diverte
con il suo asso di cuori, l’uno
conto uno. In più un gol, due assist
e una serie di delizie sparse
ovunque.
SZCZESNY 6,5 Incolpevole sui gol,
sul 2-0 fa due parate decisive.
PERES 5,5 Spingere spinge anche,
ma non indovina un cross.
RÜDIGER 6 Nel primo tempo
giganteggia, in affanno nel finale.
FAZIO 5,5 Pulito, aiuta nella
costruzione dal basso. Ma nella
ripresa fa fatica.
EMERSON 5 Buono per 45’, poi
va in confusione totale. E dalla
sua parte si balla.
GERSON 5 Prova a fare le cose
semplici, ma è lento e impacciato.
Deve crescere tanto, come
mediano non aiuta.
TOTTI 6 Entra e regala un paio
di palle delle sue negli spazi.
STROOTMAN 6 Cattivo il giusto,
prende in mano il centrocampo.
Poi cala anche lui.
SALAH 5,5 Si divora subito il
vantaggio, poi sbaglia tanto.
Prosegue nel momento-no.
(Vermaelen s.v.)
NAINGGOLAN 6,5 Gara numero
100 in giallorosso, dà energia e
gestisce la transizione. Esce lui e la
Roma sparisce.
DE ROSSI 6 Gestisce i momenti di
terrore. Un erroraccio, ma anche
due salvataggi provvidenziali.
DZEKO 7 Segna la sua quinta
doppietta stagionale, è pericoloso
e aiuta nei ripiegamenti.
ALL. SPALLETTI 6 Solite due
facce e soliti vizietti. La Roma
trema, lui insiste su Gerson
e rischia senza Nainggolan.
PESCARA
6
IL MIGLIORE
LEDIAN
MEMUSHAJ
6,5
In mezzo al campo unisce
qualità e intelligenza tattica.
Intercetta 9 palloni, ha il merito
di riaprire la contesa
e di rianimare il Pescara.
BIZZARRI 6 Sui gol può fare poco,
poi bene su Nainggolan e Salah.
VITTURINI 5 Non è un centrale e
si vede, sempre avulso nel ruolo.
VERRE 6 Entra e regala verve e
fosforo al centrocampo abruzzese.
ZUPARIC 5,5 Sbaglia il fuorigioco
sul 2-0, fatica nella gestione del
reparto.
BIRAGHI 5 Marca da dietro Dzeko
sul vantaggio, spesso in ritardo
nelle marcature.
ZAMPANO 6 Tra i suoi è quello
che tocca più palloni, compreso
l’assist del 2-1.
BENALI 5,5 Si divora il pallone che
può riaprire la gara, poi non mette
la fantasia al servizio dei suoi.
(Cristante s.v.)
BRUGMAN 5,5 Scolastico, cerca
di dare ritmo davanti alla difesa. A
corrente alterna.
CRESCENZI 5,5 Benino quando
attacca, in difficoltà quando è
attaccato. Ingenuo sul rigore.
PEPE 5,5 Inizia seconda punta,
finisce centravanti. Perde 25
palloni su 54, quasi una su due.
BAHEBECK s.v. Al primo scatto
gli tira il flessore destro, la sua
gara dura 5 minuti.
CAPRARI 6 Sembra una formica
nella terra dei giganti, poi si
scioglie e realizza il 3-2.
ALL. ODDO 6 Con una valanga
di assenti e sotto 2-0, rischia una
Caporetto. E invece il Pescara
mette paura alla Roma fino alla
fine.
IRRATI Severo
sul giallo a
Biraghi, ma poi
indovina tutto: dai possibili (non)
fuorigioco sul 2-0 di Dzeko e sul
gol di Memushaj al rigore di
Perotti.
LONGO 6,5 - PAGANESSI 6
CELI 6 - MANGANIELLO 6,5
6,5
Uragano Dzeko
sul Pescara
Poi la Roma
rischia la beffa
La Juve è a +4
1Il bosniaco segna due gol in 10’: è pronto
per Lazio e Allegri... Oddo si sveglia tardi
di Spalletti domina il campo, e
l’altra durata 83, nella quale il
Pescara non demeriterebbe il
ROMA
punto. Se si pensa che a Oddo
n altro mattone nel mancano 5 potenziali titolari
Fornasari,
muro», ringhiano i (Campagnaro,
Pink Floyd dagli al- Gyomber, Aquilani e Manaj) e
toparlanti prima della partita. al primo scatto si infortuna
Ecco, il 3-2 con cui la Roma Bahebeck sostituito da uno dei
manda a casa un coraggioso tanti ex, Caprari, si capisce coPescara – cui solo la vittoria a me i meccanismi biancazzurri
tavolino evita l’ultimo posto in siano poco rodati. Così Spalletclassifica – nel giorno in cui la ti può permettersi il lusso di
Juve cade a Genova, è di quelle lanciare il timido Gerson per la
che sulla carta costruiscono i prima volta titolare in campionato visti gli acsogni scudetto,
ciacchi di De
ma nella pratica
Rossi e Paredes
evidenziano diIL NUMERO
(a rischio derfetti pericolosi. E
by). Per il resto,
tutto questo nosegnalata la pronostante i giallomozione
di
rossi abbiano in
Emerson titolare
squadra il capoal posto di Juan
cannoniere della i punti di Pescara,
Jesus, la Roma è
A – 12 gol in Crotone e Palermo:
quella attesa, vicampionato e 17
stagionali in minimo storico delle sti i forfeit di Manolas ed El Shaagiallorosso per ultime alla 14ª.
rawy. In avvio
Dzeko –, che Come nel 2003-04
basta poco per
apre con una
doppietta un match poi indiriz- capire come la linea del fuorizato anche dalle reti di Perotti gioco del Pescara sia permeabisu rigore e di Memushaj e Ca- le, cosicché al 6’ Salah, lanciato
prari per il Pescara, inutili agli in solitudine da Dzeko, tira
abruzzesi per evitare l’aggan- fuori, cosa che il bosniaco non
cio della Roma al Milan al se- farà al 7’ e al 10’. Nel primo cacondo posto, con la Juve a +4. so, mal controllato da Biraghi,
mette dentro un cross di PerotSORPRESA GERSON Morale: è ti; nel secondo, sempre servito
come se si fossero giocate due dall’argentino, sfrutta la sbapartite diverse. La prima dura- gliata «uscita» dal fuorigioco di
ta 10 minuti, in cui la squadra Zuparic per segnare il raddop-
Massimo Cecchini
«U
19
ROMA
3
PESCARA
2
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Dzeko (R) al 7’ e al
10’ p.t.; Memushaj (P) al 15’, Perotti
(R) su rigore al 26’, Caprari (P) al
29’ s.t.
ROMA (4-2-3-1) Szczesny; Bruno
Peres, Rudiger, Fazio, Emerson;
Strootman, Gerson (dal 27’ s.t.
Totti); Salah (dal 46’ s.t.
Vermaelen), Nainggolan (dal 19’
s.t. De Rossi), Perotti; Dzeko.
PANCHINA Alisson, Crisanto,
Juan Jesus, Seck, Marchizza,
Soleri, Iturbe.
ALLENATORE Spalletti.
AMMONITI Rudiger per proteste;
Nainggolan ed Emerson per g.s.
CAMBI DI SISTEMA dal 46’ s.t.
3-5-2
BARICENTRO BASSO 49.8 M
PESCARA (3-5-2) Bizzarri;
Vitturini (dal 1’ s.t. Verre), Zuparic,
Biraghi; Zampano, Benali (dal 33’
s.t. Cristante), Brugman,
Memushaj, Crescenzi; Pepe,
Bahebeck (dal 5’ p.t. Caprari).
PANCHINA Aldegani, D’Angelo,
Mele, Maloku, Pettinari, Muric,
Forte. ALLENATORE Oddo.
AMMONITI Biraghi, Zuparic e
Caprari per gioco scorretto
CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t.
4-3-2-1
BARIC. MOLTO BASSO 47 M
ARBITRO Irrati di Pistoia.
NOTE paganti 5.069, incasso di
236.913 euro; abbonati 18.564,
quota di 459.974 euro. Tiri in porta
7-7. Tiri fuori 4-4. In fuorigioco 4-1.
Angoli 8-7. Recuperi: p.t. 2’, s.t 3’.
La gioia giallorossa dopo il gol dell’1-0 Roma di Edin Dzeko, 30 ANSA
pio. E qui si chiude la prima
partita. Assestato meglio il
pressing alto che — mal organizzato in avvio — apriva praterie ai giallorossi, dalla cintola
in su la squadra di Oddo è abile
quanto basta per sfruttare bene
fasce e tagli, andando tre volte
al tiro pericolosamente con
Crescenzi, Brugman e Benali,
anche perché il filtro offerto da
Gerson davanti alla difesa è
scarno. Certo, il baricentro più
avanzato degli abruzzesi offre
spazi alla Roma, che nelle ripartenze si dimostra viva con
Nainggolan (ottimo Bizzarri in
tuffo) e Dzeko, stavolta non
preciso su assist dell’immarcabile Perotti.
CHE PAURA Nella ripresa Oddo
passa al 4-3-2-1 inserendo Verre per il centrale Vitturini e
piazzando Caprari e Benali alle
spalle di Pepe. Risultato: la Roma sbanda, anche per la sostituzione di Nainggolan. Infatti,
se si eccettua un tiro di Dzeko
fuori di poco (6’), Szczesny deve fare due ottimi interventi su
Pepe e Verre, prima di capitolare su Memushaj servito da
Zampano. A sinistra Emerson
affonda e Fazio quasi, perché
Gerson non li aiuta. Buon per i
LA MOVIOLA
di FRANCESCO
CENITI
DZEKO, NIENTE OFFSIDE: 2-0 OK
GIUSTO IL RIGORE SU PEROTTI
 Irrati e la sua squadra alle
prese con diverse situazioni al
limite. Nel primo tempo bravo
l’assistente Paganessi a
valutare la posizione di Dzeko
(regolare) sull’assist di Perotti
in occasione del secondo gol
della Roma. La ripresa è
ancora più insidiosa, annullata
una rete alla Roma per il
fuorigioco di Salah: giusto. Un
minuto dopo il Pescara
dimezza le distanze: Zampano
arriva tocca per l’accorrente
Memushaj che batte Szczesny
con Pepe sulla traiettoria del
tiro che sembra in linea con
Emerson. La Roma si riporta a
distanza di sicurezza grazie al
rigore concesso (decisivo il
suggerimento dell’addizionale
Celi) per l’entrata di Crescenzi
su Perotti. Il Pescara protesta,
ma il fallo è evidente.
BOTTA E RISPOSTA
Edin: «Così il derby non si vince»
Spalletti: «Pensi a giocare meglio»
1Il tecnico sferza
anche la squadra:
«Si deve crescere,
concediamo
troppe ripartenze»
ROMA
E
ccola qui, la Roma in tutte
le sue storiche – mica solo
stagionali – sfaccettature.
Roma bella e dannata, che riesce a innervosirsi pure nella
giornata che sognava, meno
quattro dalla Juventus. E invece Edin Dzeko, mister doppietta, 12 gol in campionato che
valgono un posto (fisso) da ca-
pocannoniere, la butta lì così:
«Bene la vittoria, ma se giochiamo così il derby con la Lazio non lo vinciamo. Abbiamo
perso troppe palle, non abbiamo più avuto voglia si segnare.
Non so perché sia successo,
forse ci siamo rilassati. Dovremo migliorare».
LA RISPOSTA Autocritica,
messaggio a se stesso e pure ai
compagni: Dzeko segna pure
fuori dal campo. Ma Luciano
Spalletti alza la bandierina e
annulla il gol del bosniaco:
«Dzeko ha detto così? Beh, cominci lui a giocare meglio, così
ci dà una mano, perché poi si
vedono i gol e gli assist ma è
tutta la manovra che conta. E
anche dal punto di vista dell’aggressività dobbiamo lavo-
rare». Botta e risposta: Dzeko
prova l’allungo, ma la stoccata
è tutta di Spalletti. Che poi precisa ancora: «Abbiamo bisogno
anche di altre cose di Edin, oltre che dei suoi gol. Non siamo
fatti per i duelli fisici. E invece
il Genoa, contro la Juventus,
ha dimostrato che le partite si
vincono anche così. Dobbiamo
crescere, dobbiamo farlo per
forza. Senza perdere le nostre
caratteristiche, ovvio. Se prendiamo tutte queste ripartenze
diventa difficile contro chiunque». Anche perché ora arrivano gli scontri diretti: Lazio, Milan e Juventus. «Siamo in una
fase di cambiamento, non ci
piace essere belli ma vincenti.
Sì, è un mese decisivo per lo
scudetto, ci sono partite che
possono indirizzare il campio-
Dall’alto Edin Dzeko, 30 anni,
12 gol in campionato, e Luciano
Spalletti, 57 anni GETTY/REUTERS
nato. A patto di crescere, però.
Perché non sappiamo gestire il
risultato».
ASSIST DE ROSSI Forse è per
questo che Spalletti è stato costretto a inserire De Rossi, alla
presenza numero 400 in campionato. «Non vediamo il motivo per non continuare con lui»,
ha detto il d.g. Mauro Baldissoni in riferimento a un rinnovo
di contatto che arriverà. E l’azzurro prima ha sposato la teoria di Dzeko («Sono d’accordo
con lui, così il derby non si vince»), poi ha analizzato la classifica: «E’ diventata cortissima,
è ritornata umana per quanto
riguarda il primo posto. Poi dipenderà dal ritmo della Juventus. Il mio contratto? Non è un
assillo. Il mio assillo è la classifica. E’ arrivato il momento di
raccogliere quanto questa società ha seminato in questi anni». Magari con qualche nervosismo in meno, sarebbe più
semplice.
stop
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fIL PROTAGONISTA
DIEGO PEROTTI
Mister assist
sa di Genoa
e pennella
la rincorsa
1Nel giorno in cui
PASSO AVANTI
I giallorossi si
complicano la vita
dopo la doppietta
del centravanti
giallorossi che Memushaj e Caprari ri in tuffo. L’ultiCrescenzi comma occasione pepia un goffo fallo riaprono due volte
rò è del Pescara,
su Perotti che la partita. Spalletti
con Pepe che dal
manda l’argenti- avvicina Allegri
limite tira alto.
no sul dischetto
Insomma, Oddo
per l’8° rigore giallorosso nel si rammarica e così finisce in
torneo (26’). Sembra l’uscita gloria per la Roma che – con 33
dall’incubo, invece il Pescara gol (non le capitava da 82 ancontinua a cercare bene la pro- ni) – ha l’attacco più prolifico,
fondità sulle fasce e Pepe, al ma in vista del derby la sensa29’, crea le premesse per il tiro zione è agrodolce. Non a caso
dell’ex Caprari che accorcia an- alla fine Dzeko graffia: «Se giocora le distanze. La squadra di chiamo così, con la Lazio non
Spalletti vede le streghe e pro- vinciamo». Possibile, ma il belva a rialzare il baricentro. lo del calcio è che in una settiQualcosa si vede, perché Salah mana può cambiare tutto.
e Strootman impegnano Bizza© RIPRODUZIONE RISERVATA
i rossoblù battono
la Juve, il loro
ex genio ispira
la scalata Roma
Davide Stoppini
meriggio agli ex compagni per
dire grazie tante, un WhatsApp
per una faccina sorridente:
rossoblù il colore del pomeriggio, il Genoa asfalta la Juventus, la divora. Oh, la scimmia
può cadere allora! Da Trigoria
guardano e sorridono. Diego
Perotti carica il destro. E ricomincia da dove aveva finito.
Dall’Europa League, una rabona e un assist a Dzeko.
ROMA
D
icono che quel soprannome, «el monito», non vada granché a genio a Diego Perotti.
Ma per buttare giù quella
scimmia sulla spalla della
Roma che si chiama Juventus serviva proprio il piede
destro di un argentino che
da Genova è venuto e da Genova, ieri pomeriggio, ha ricevuto un assist. Lui che gli
assist li fa, ha raccolto e insaccato: un rigore, no? Impossibile da sbagliare, e già
che per poco la Roma non lo
falliva. Simbiosi perfetta tra
la giornata e la partita di Perotti. Una telefonata nel po-
INFALLIBILE Troppo bello per
non proseguire, doveroso sporcare quelle scarpette bianche
che fanno tanto ballerino. Destro che gira sul piedone di
Edin per il vantaggio, un altro
Diego Perotti, 28 anni GETTY
cioccolatino al bosniaco per il
2-0: è il minuto 10, l’inizio è il
migliore che Perotti e la Roma
possa immaginare, in fondo lo
stesso inizio che il Genoa ha
messo sul piatto contro Buffon
e la scimmia tutta. Tutto facile,
tutto bello, tutto ok. Non è così,
sarà perché a Marassi si gioca
di giorno e si fa fatica ad addormentarsi. A Roma è notte,
c’è una nebbia che fa tanto
Benvenuti al Nord: freddo vero,
viene da andarsene a casa, sotto le coperte. Spalletti urla, le
maglie rosse si spengono, si
sbiadiscono. Il Pescara ci crede, la scimmia prova a risalire
sulla spalla giallorossa.
9
QUI PESCARA
Oddo non ci sta
«Nella ripresa
meglio noi»
TIMBRO DEFINITIVO Allora
Perotti si mette in proprio, apre
un’azienda tutta sua, riceve da
De Rossi, spinge Crescenzi al
rigore e poi con quelle scarpette bianche mette il timbro in
via definitiva – perché tre sarà
il numero decisivo – alla rincorsa Roma sulla Juventus. «El
monito» ride, dammi il cinque
sembra dire: manda baci alla
tribuna, lui che un bacio ce
l’aveva tatuato sul collo, prima
di coprirlo con un pallone e
uno scarpino. Va bene uguale,
quel pallone vale un cinque su
cinque dal dischetto in questo
campionato, sei compreso l’Europa League: fosse un giocatore di basket, sarebbe una guardia infallibile dalla lunetta. Invece è un calciatore e Luciano
Spalletti se lo coccola, innamorato com’è di quel giocatore
che sa essere sempre nel vivo
del gioco pure se lo sposti sulla
sinistra. Infinito come quel numero che Diego porta sulle
spalle, l’8, molto più visibile
della scimmietta. Almeno ieri
sera. Almeno dopo quella tv
che ricordava i tempi di Genova: i gol di Simeone, Perotti rideva e progettava il meno
quattro.
 ROMA A vedere gli ultimi
minuti, sembrava che i 22
punti (19 prima di ieri) di
differenza tra Roma e
Pescara non ci fossero: la
squadra di Spalletti alle
corde, quella di Oddo alla
ricerca di un pari che, per
come si erano messe le cose,
sarebbe stato miracoloso.
Dal coraggio con cui ha
interpretato il 2° tempo
dell’Olimpico il Pescara dovrà
ripartire da oggi, visto che
domenica arriverà il Cagliari
e, come ha detto nei giorni
scorsi Sebastiani, «inizierà
per noi un nuovo
campionato». Oddo spera
che la reazione avuta contro
la Roma, e i due gol segnati
fuori casa (prima volta
stagionale), siano di buon
auspicio: «L’inizio è stato da
incubo, poi nella ripresa
abbiamo dominato. Ci
ritroviamo con un’altra
ottima prestazione e
l’ennesimo k.o., ma vista la
reazione ci credo sempre di
più. Anche perché a gennaio
interverremo sul mercato».
In fondo, nonostante 6 k.o.
di fila, il quart’ultimo posto
dista solo 3 punti: «Avremmo
meritato di più, nonostante
un solo centrale di ruolo a
disposizione». Chiusura sul
caso Manaj: Oddo ha chiarito
il perché della mancata
convocazione: «Queste cose
(la lite con Fiorillo, ndr) tra
giovani succedono, ma lui
non è Totti o Cannavaro, deve
rimettersi in carreggiata».
Chiara Zucchelli
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10
Serie A R La rincorsa dei rossoneri
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
fPROTAGONISTA A SORPRESA
zione che non è mai stata spesa arrivato al Milan a parametro
per Suso: il turnover lo ha coin- zero, ora vale almeno venti mivolto solo a Genova, gara chiu- lioni di euro. Magari lo sa anche
sa con una pesante sconfitta. Julen Lopetegui, che da luglio
Dopo la vittoria sull’Empoli Su- scorso è il nuovo c.t. della Spaso ha aggiunto su In- gna. Quattro anni fa, sempre di
stagram una sua fo- luglio, diventò campione d’Euto con il pollice sol- ropa come allenatore della nalevato e un messag- zionale Under 19. Tra gli spagio entusiasta. «Altri gnoli più promettenti c’era Sutre punti, continuiamo so, utilizzato un po’ dovunque:
così. Bravi ragazzi, ora nella finale vinta contro la Gretesta alla prossima parti- cia giocò interno destro della
ta». Il post ha ottenuto oltre mediana a tre. Non solo per riconoscenza Loventimila like
petegui aveva ine centinaia di
IL NUMERO
commenti di
serito Suso nella
congratulaziolista dei pre-conni. L’immagine
vocati per la pardi Suso, con il
tita che la Spapollice all’insù, è
gna ha giocato a
l’immagine di
metà novembre
tutto il Milan: i gol segnati in
scorso contro
Suso segna e fa campionato da Suso: l’Inghilterra. Suassist e la squaso era poi uscito
dra vince. E’ doppietta all’Inter
dall’elenco defisuccesso a Pa- e reti a Napoli,
nitivo, ma il prinlermo, si è ripe- Palermo ed Empoli
cipio resta: Suso
tuto con la dopè uno dei giocapietta nel derby, e ha pescato tori su cui si posa lo sguardo del
il tris a Empoli.
c.t. ed è prevedibile che presto
possa farlo esordire. Lopetegui
NAZIONALE Così Suso ha nu- si è già sdebitato chiamandolo
meri da nazionale: oltre ai gol, per la prima volta nel settembre
due sere fa a Empoli ha aggiun- 2013 in Under 21: nella partita
to anche il secondo assist sta- dell’esordio, di qualificazione
gionale dopo quello in favore di agli Europei contro l’Austria,
Bacca in Milan Samp. Suso è il Suso era il trequartista alle spalmilanista che ha effettuato più le dell’ex juventino Morata. Retiri in tutto il campionato (39) e sta da completare l’opera con il
quello che ha centrato più volte debutto in nazionale maggiore.
lo specchio della porta (16). Un I numeri ci sono.
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altro dato è significativo: Suso è
LO SPAGNOLO SCATENATO
Mai così tanto Suso
Berlusconi e Montella
«litigano» per lui
5
1E’ la prima volta che in Serie A l’esterno segna in 3 gare di fila
Silvio: «Lo vedrei meglio seconda punta per sfruttare il tiro»
Alessandra Gozzini
MILANO
L
a notte del derby era stata
la notte di Suso, ma mica
solo quella: prima aveva
segnato nel pomeriggio di Palermo, due sere fa si è ripetuto
a Empoli. Per la prima volta in
carriera Suso è andato in rete
per tre gare consecutive di Serie A, segnando quattro gol. Un
primato per cui si è scomodato
anche Silvio Berlusconi, presidente rossonero: «Molte cose lo
avvicinano a Donadoni. Ha
grande classe, scarta uno-due
uomini e poi tira in porta. Ora
gioca più all’ala e deve fare
molti cross ma io lo vedrei meglio come seconda punta per
sfruttare il suo grande tiro. Ed è
una delle cose sulle quali “litighiamo” io e Montella. Io schiererei il Milan sempre con due
punte e una mezz’ala: quindi
Suso e una prima punta con
dietro Bonaventura, così potremmo ottenere grandi risultati». L’idea tattica che Silvio
aveva esposto dopo la notte del
derby (quella che prevedeva
sempre le due punte di ruolo),
ora è anche completa degli interpreti.
ENTUSIASMO SOCIAL Oltre al
Numero
LA STAGIONE
ANALIZZATA
ATTRAVERSO
I NUMERI
Media gara
GOL
0,36
favore di Berlusconi, Suso
ha evidentemente anche
quello di Montella: è lui il più
insostituibile degli attaccanti
rossoneri, tanto da non aver
mai saltato una partita: di 14,
ne ha giocate 13 dall’inizio e
una da subentrato. Bacca ha
dato forfait due sere fa per
un guaio muscolare, Niang
aveva già saltato l’Udinese
squalificato e Palermo per
l’influenza; e riguardo
l’esclusione del week end
Montella ha spiegato:
«M’Baye, Paletta e Kucka
erano un po’ in calo nervoso, ho preferito dargli
un turno di riposo». Motiva-
Media ruolo
FALLI SUBITI
TIRI FUORI
5
0,26
TIRI NELLO SPECCHIO
16
1,14 0,76
30
7
0,5
0,72
2,14
OCCASIONI CREATE
0,93
PASSAGGI POSITIVI
49
316
5 13
4
1
3
2
OCCASIONI CREATE
0,78
ATTACCO
2
1
1
2
3
7 17 3
3
9 10 17 20 38 18 3
2 9 17 20 12 27 61 40 21
27
1,93
1
1,19
24
1,71
CROSS
TOCCHI PER ZONA
4
3 3
0,97
3,5
13,99
22,57
6 25 26 45 38 69 84 47 41
IL DATO
Il Milan è grande
con i più piccoli
L’età media lo premia
1Per la tv rossonera
‘‘Funziona
come 7.000
rose rosse.’’
NON HA TERMINI DI PARAGONE.
la formazione
di Empoli era
la più giovane degli
ultimi trentuno anni
buire al record: con i suoi 21
anni è un’altra giovane scommessa rossonera. Pasalic è in
prestito dal Chelsea ma il Milan ha una prelazione in caso di
futura vendita. E l’attacco era
baby anche senza Niang: lo era
con Suso, 23 anni, e con Lapadula, classe ‘90, sostituto del
più «anziano» Bacca.
MILANO
I
l dato rilevato da Milan Tv,
canale tematico rossonero, è interessante: l’undici
titolare della squadra di Empoli era il più giovane degli ultimi
trentuno anni. La media era di
23 anni e 6 mesi, ed era del
1985 che il Milan non era così
«piccolo». Quello che i numeri
non possono raccontare è che
molti dei giovani in campo sono stati cresciuti a Milanello:
Donnarumma è sempre l’esempio migliore. Gigio è il più giovane del gruppo e insieme anche quello potenzialmente più
prezioso. Ad abbassare l’età
media in difesa c’era Gustavo
Gomez al posto di Paletta: dopo settimane da riserva Gomez
sta iniziando a farsi valere. Gustavo è un classe 1993 ed ha
giocato il derby da titolare per
necessità (per via dell’infortunio di Romagnoli) e a Empoli
per scelta tecnica. In mezzo il
Milan si affidava come al solito
alla regia a Locatelli, che subito
Montella ha incoronato come
vice Montolivo. L’altro baby
della mediana, Pasalic, non ha
fatto una gran partita ma ha
comunque il merito di contri-
TUTTI D’ACCORDO Il Milan dei
giovani mette tutti d’accordo.
Votano tutti sì: il premier Renzi
ha lodato la strategia rossonera: «I giovani in Italia stanno
andando bene, come ad esempio quelli del Milan». Soprattutto l’idea ha il voto di Berlusconi, per il quale un gruppo
giovane e azzurro è l’unica alternativa possibile al Milan cinese. Silvio ha sempre indicato
in una squadra di giovani, italiani, possibilmente provenienti dal settore giovanile, il suo
desiderio per il futuro. Ma per i
giovani rossoneri il futuro è già
iniziato.
a.g.
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Manuel Locatelli, 18 anni LAPRESSE
Serie A R Il futuro del club rossonero
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Silvio: «Mi auguro
di tenere il Milan»
Renzi: «Non vende»
1Berlusconi: «Non farò il frontman dei cinesi»
Il premier: «Se il club resta italiano sono più contento»
Marco Pasotto
MILANO
L
a sensazione è che voglia
raccontare come stanno
davvero le cose avvicinandosi per gradi. Perché da
una settimana a questa parte,
ogni qualvolta Silvio Berlusconi apre bocca sul futuro del Milan, aggiunge un elemento
nuovo che aumenta le perplessità. Da «il closing avverrà nella data prevista» (notte del
derby) a «se il closing non ci sarà dovrò riprendermi il Milan
con molto piacere» (mercoledì), passando per il «possibile
rinvio di 30-45 giorni» (sabato), fino alle parole di ieri a Canale 5. «Tutti – ha detto Barbara D’Urso intervistandolo – si
augurano che il Milan resti
suo». Replica: «Posso dirti un
segreto? Me lo auguro anch’io», ha sorriso il presidente
rossonero. Ecco. Dopo di che è
arrivato il carico da undici per
mano di Matteo Renzi: «Ho
scoperto che il Milan non lo
vende, e se il Milan resta italiano sono più contento». La frase
fa un certo effetto, perché è
netta e non lascerebbe spazio
DONNARUMMA E
GLI ALTRI RESTANO
IL NOSTRO FUTURO
PASSA DA LORO
SILVIO BERLUSCONI
SUI GIOVANI DELLA ROSA
ai dubbi. Difficile pensare che
lo abbia dedotto parlando con
Xi Jinping nei giorni scorsi. Più
verosimile che glielo abbia
confessato il diretto interessato. La realtà però dice che se
entro il 13 dicembre i cinesi si
presenteranno con i restanti
420 milioni, il club rossonero
sarà ceduto e Silvio non si opporrà perché sarebbe un salasso. Per il resto vale grossomodo qualsiasi scenario e Berlusconi, dopo aver chiarito qual è
il suo auspicio, rientra fra i
ranghi affrontando razionalmente la parola cessione:
«Spero che il Milan possa trovare in questi signori cinesi
quegli investimenti che possano farlo tornare numero uno al
mondo. Privarmene è sicuramente un grande sacrificio,
vorrà dire che se questi capitalisti non dovessero concludere
la negoziazione... beh non lo
possiamo lasciare senza un
proprietario, dovrò interessarmene nuovamente».
CANDELINE Il paradosso è tutto qui. Berlusconi sa bene che
occorrono ingenti capitali
esteri, ma allo stesso tempo si
frega le mani nel pensare che
l’affare possa saltare e il club
non cambi proprietario. Tra
calcio e politica è un momento
piuttosto intenso per l’ex pre-
mier, che ieri pomeriggio è anche stato visitato al San Raffaele per alcuni accertamenti
medici. Un paio d’ore nell’ospedale dove è stato operato
al cuore a giugno, al termine
delle quali ha rassicurato tutti
personalmente: «Bene, bene,
mi hanno detto che è tutto a
posto», le sue parole all’Ansa.
Le valutazioni sul Milan sono
poi continuate ai microfoni di
Premium: «Ho incontrato il
soggetto principale della cor-
data cinese, mi ha dato l’impressione di essere una persona seria, intelligente, informata, dalle informazioni bancarie
sono persone su cui contare.
Mi sono permesso di chiedere
ai dirigenti Fininvest una proroga, se le banche confermassero la disponibilità dei soldi
che devono ancora versarci».
Frase quest’ultima, di vitale
importanza. «Mi hanno chiesto di rimanere come presidente, ma non avendo una cono-
Silvio Berlusconi, 80 anni, presidente rossonero dal 1986 LAPRESSE
11
scenza approfondita dei nuovi
soci, sarebbe un rischio difficile da assumere. Potrei restare
come presidente onorario ma
non come frontman, come figura di scena». E poi precisa un
concetto fondamentale, su cui
si erano fatte ipotesi poco simpatiche: «Abbiamo avuto diverse richieste per Donnarumma, De Sciglio e Romagnoli ma
le abbiamo tranquillamente rifiutate. Non li vendiamo, è su
questi giovani che vogliamo
costruire il futuro di vittorie
del Milan». Infine, un accenno
alla stretta attualità: «Sono felice per le due reti di Lapadula,
che ho voluto fortissimamente
nell’ottica di una squadra giovane e italiana. Uno che fa 30
gol in B può farne tanti anche
in A. E devo fare i complimenti
a Montella, sa tenere molto bene il gruppo. Andando avanti
così, il Milan può assicurarsi la
partecipazione alla Champions della quale mi mancano
anche i soldi che fa entrare nelle casse... La Supercoppa? Voglio essere a Doha per alzare
quello che sarebbe il 29° trofeo
in 30 anni. Accenderemo le
candeline a chi di dovere».
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12
Serie A R Posticipo 14a giornata
DUBBIO TREQUARTI
COSÌ AL MEAZZA, ORE 21
INTER 4-2-3-1
Banega insidia
il tuttofare Joao
C’è Ranocchia
FIORENTINA 4-3-2-1
15
ANSALDI
44
PERISIC
7
KONDOGBIA
8
VECINO
18
SALCEDO
72
ILICIC
13
RANOCCHIA
2
G.RODRIGUEZ
6
9
9
JOAO MARIO ICARDI KALINIC
1
HANDANOVIC
25
MIRANDA
5
BADELJ
12
TATARUSANU
1L’ex Sporting
13
ASTORI
77
BROZOVIC
33
D’AMBROSIO
87
CANDREVA
ALLENATORE Pioli
PANCHINA: 30 Carrizo, 2 Andreolli,
24 Murillo, 55 Nagatomo, 95 Miangue,
5 Melo, 19 Banega, 27 Gnoukouri,
10 Jovetic, 11 Biabiany, 23 Eder,
96 Gabriel Barbosa SQUALIFICATI:
nessuno DIFFIDATI: Joao Mario
INDISPONIBILI: Palacio (da valutare),
Santon (da valutare), Medel (40 giorni)
ALTRI: Berni, Radu, Yao
è sempre stato
titolare, ma ieri
Pioli lo ha provato
tra le riserve
10
BERNARDESCHI
20
31
BORJA VALERO MILIC
ALLENATORE Paulo Sousa
PANCHINA: 1 Lezzerini, 97 Dragowski,
4 De Maio, 40 Tomovic, 15 Maxi
Olivera, 19 Cristoforo, 6 Sanchez,
16 Tello, 25 Chiesa, 26 Perez, 7 Zarate,
30 Babacar
SQUALIFICATI: nessuno
DIFFIDATI: Tomovic
INDISPONIBILI: nessuno
ALTRI: Diks, Toledo, Hagi
Luca Taidelli
MILANO
S
ARBITRO Damato di Barletta GUARDALINEE Meli – Barbirati
QUARTO UOMO Di Fiore ADDIZIONALI Doveri - Di Bello
TV Sky Sport 1 HD, Sky Supercalcio HD e Sky Calcio 1 HD; Premium Sport HD
INTERNET www.gazzetta.it
GDS
Stefano Pioli, 51 anni, insegue il primo successo da interista GETTY
Una stagione in 2 partite
Inter all’ultima spiaggia
1Europa lontanissima, obbligatorio il bottino pieno con Fiorentina
e Napoli. Arriva Zhang Jindong: domani tutti convocati in sede
Mirko Graziano
MILANO
D
avanti volano, e allora
l’Inter è costretta a fare
bottino pieno nei prossimi 180’ se non vuole di fatto
chiudere il suo campionato già
a inizio dicembre dopo aver fra
l’altro appena abbandonato in
maniera indecorosa l’Europa
League. Questa sera la Fiorentina a San Siro, poi venerdì la
trasferta di Napoli, scontri diretti fondamentali per restare
aggrappati al treno europeo:
una sconfitta contro i viola scaverebbe un abisso fra la banda
Pioli e la zona Champions, distante undici punti prima di
questa sera. Due obiettivi su tre
(c’è ancora la Coppa Italia)
evaporati entro fine anno? Scenario in effetti possibile, e sarebbe inaccettabile.
ARRIVA SUNING Andamento
lento, lentissimo finora: sei vittorie, tre pareggi e nove sconfitte nelle diciotto gare ufficiali
di questa stagione: in campio- Thohir, raggiungeranno la Pinato il curriculum è di cinque netina dopo pranzo e incontresuccessi, tre pareggi e cinque ranno tecnico e squadra. Quesconfitte. Un po’ di ottimismo sta sera, poi, saranno tutti in
in prospettiva Fiorentina nasce tribuna a San Siro, nella specomunque dalla mini-striscia ranza di rifarsi dell’amarezza
aperta di tre vittorie interne subita ieri nella finale di ritorconsecutive: battuti Sou- no della Coppa di Cina: Jiangsu
Suning beffato
thampton (1-0),
dal Guangzhou
Torino (2-1) e
Evergrande doIL NUMERO
Crotone (3-0);
po due pareggi,
De Boer in pan1-1 in trasferta e
china contro in2-2 ieri a Nanglesi e granata,
chino con dopcon i calabresi
pietta del colomgloria invece per
b i a n o Ro ge r
Vecchi, poi tor- le sconfitte su 18
Martinez, attacnato a guidare la gare dell’Inter in
cante di fatto già
Primavera. Esorbloccato dall’Indio casalingo questa stagione fra
ter per la prossidunque per Pioli campionato (5) ed
ma stagione.
(il derby si è gio- Europa League (4)
cato in casa del
Milan), che nel primissimo po- DOMANI SUMMIT, E KIA... Domeriggio farà la conoscenza di- mani mattina, probabilmente
retta di Zhang Jindong, nume- nella sede di Corso Vittorio
ro uno Suning. Oggi sbarcano Emanuele, i vertici di Suning e
infatti a Milano i vertici cinesi: lo stesso Thohir faranno un
oltre al proprietario dell’Inter, punto generale con il vicepresianche il figlio Steven e l’a.d. Liu dente Javier Zanetti, il dg GioJun. I tre, insieme al presidente vanni Gardini e il ds Piero Ausi-
9
lio. Si parlerà inevitabilmente
soprattutto di mercato: quello
di «riparazione» (a gennaio) è
alle porte, ma allo stesso tempo
è necessario iniziare a pianificare anche la finestra estiva, a
gettare insomma le basi della
prossima stagione. Il problema
è che Gardini e Ausilio sono in
scadenza di contratto, e una simile situazione non può non
influire negativamente a livello di una seria programmazione di mercato. In questo senso
va quindi fatta chiarezza al più
presto, altrimenti si corre il rischio di muoversi con grave ritardo sia sui migliori talenti di
prospettiva sia per quanto riguarda i pezzi da novanta. Nel
frattempo, dovrebbe arrivare a
Milano anche Kia Joorabchian,
agente vicino a Suning, rappresentante di Joao Mario e
«sponsor» decisivo nell’affare
Gabriel Barbosa. C’è fra l’altro
da definire il futuro immediato
proprio del 20enne talento brasiliano: possibile l’ipotesi di un
prestito all’estero.
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tefano Pioli ci crede e a
Mediaset ribadisce
che stasera contro la
Fiorentina «dobbiamo dimostrare che la vera Inter è
quella del primo tempo in
Israele». Perché se invece
l’atteggiamento sarà quello
della ripresa contro l’Hapoel
la Viola interromperà la mini serie nerazzurra di tre vittorie consecutive al Meazza
(Southampton, Torino, Crotone) e pianterà un’altra
banderilla nel fianco interista. Ma se l’anno scorso proprio il 4-1 firmato Kalinic tripletta - segnò l’inizio degli
stenti manciniani dopo un
avvio da 5 vittorie su 5, stavolta ad Appiano tutti si augurano il contrario. Dopo un
inizio di stagione horror,
battere la Fiorentina potrebbe costituire una svolta.
JOAO TRIPLO USO In campionato tra l’altro tornano
disponibili due centrocampisti su cui Pioli conta molto:
Kondogbia e Joao Mario. Il
portoghese per la verità era
intoccabile anche con De
Boer. Titolare in tutte le par-
tite (out solo col Bologna per
un problema al polpaccio), Joao nel nuovo corso viene sfruttato da trequartista, pronto a
soffocare l’avversario piazzato
davanti alla difesa (Locatelli
nel derby, Badelj stasera) ma
anche a svariare per facilitare
gli accentramenti degli esterni
offensivi - cui Pioli chiede di
non stare troppo larghi per aiutare Icardi in area - e ad inserirsi a sua volta. Il campione d’Europa incarna il centrocampista
dinamico e duttile che tanto
piace all’allenatore di Parma.
caratteristiche simili a quelle di
Brozovic, che non a caso può
scambiarsi con l’ex Sporting.
Joao però non ama giocare davanti alla difesa - in quella gara
ha giocato la sua gara peggiore,
in casa della Samp - e quindi al
fianco di Kondogbia ci sarà ancora il croato. A meno che non
venga rispolverato Banega, che
costringerebbe Joao ad abbassarsi. O alla prima clamorosa
panchina, visto che ieri il portoghese (diffidato e a rischio Napoli) è stato provato con le riserve. Con lui in campo peraltro sono arrivati tutte le 5 vittorie in campionato.
MESSAGGIO A GABI Mentre
Medel è rientrato a Milano dopo l’operazione, i dubbi sono
pure in difesa. Ansaldi e D’Ambrosio in vantaggio su Nagatomo, Ranocchia su Murillo.
Eder, convincente in Coppa,
primo cambio in attacco. L’oggetto misterioso Gabigol ascolti
il consiglio di Pioli: «Lavori duro e si faccia trovare pronto. In
attacco c’è tanta concorrenza».
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INAUGURATO IL SUNING STORE
È stato inaugurato ieri a Nanchino il Suning Sports Olympic
Center Flagship Store, il negozio dedicato ai tifosi del Jiangsu
e dell’Inter. Al taglio del nastro erano presenti, tra gli altri, l’a.d.
Liu Jun, Zhang Steven e il vicepresidente Javier Zanetti.
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Fiorentina, Sousa
nel mirino del tifo
Corvino: «Uniti»
1Due striscioni contro l’allenatore. Il d.g.: «Piena
fiducia in Paulo». E lui: «Lavoro per questo popolo»
Giovanni Sardelli
FIRENZE
U
na «corvinata» emotiva.
In tempo di caos, vero o
apparente, urgono certezze. Per questo alle 14.30 di
una domenica complessa, dal
corridoio che porta alla sala
stampa insieme all’atteso Sousa spunta anche Pantaleo Corvino. Che si siede accanto al
tecnico, saluta i presenti, e parla un paio di minuti. Un appello
all’unità per non gettare a mare
una stagione appena iniziata.
Che il testo declamato sia vero
o meno non importa. Serviva
un segnale e Pantaleo, puntuale come i treni in Giappone, si è
messo faccia al vento e microfono sotto la bocca a dettare
l’agenda della seguente conferenza. Proteggendo l’allenatore, il d.g. ha provato a difendere
il regno viola dai vari attacchi.
GUAI A DIVIDERSI Già perché
oltre a qualche dichiarazione
del portoghese che ha fatto discutere e alle voci su un divorzio a fine stagione consensuale
e condiviso, nella notte erano
I due striscioni appesi dai tifosi viola all’esterno dello stadio
Franchi: «Sousa non ti senti ipocrita? Allora Dimettiti gobbo di m...»
e «Noi sogniamo e creiamo passione... tu Sousa crei depressione»
apparsi un paio di striscioni
(firmati Curva Fiesole anni ‘70)
piuttosto espliciti. Indirizzati al
tecnico e presto rimossi. «Sousa
non ti senti ipocrita? Allora dimettiti gobbo di m…» e «Noi
sogniamo e creiamo pressione… tu Sousa crei depressione». Non certo il sentimento di
tutta la tifoseria. O l’intendimento della città. Ma comunque un inizio di malessere da
valutare e non sottovalutare.
Paulo Sousa, 46 anni LAPRESSE
«Voglio evitare che certe situazioni possano portare divisioni
quando siamo impegnati su
tutti i fronti per obiettivi importanti», spiega Corvino. «Serve
compattezza, unità e fiducia.
Leggo che stiamo pensando ad
altri allenatori e a un futuro con
un nuovo tecnico. Falso. Ci tengo a dire che sono tutte voci infondate. Sousa ha la massima
stima e la fiducia di tutta la società. La nostra compattezza
non può essere messa in discussione da nessuno». Prima di alzarsi, dare una pacca sulla spalla del portoghese, e uscire di
scena sibilando. «È meglio parlare di una partita importante».
CATENACCIO SOUSA La premessa dirigenziale ha sollevato
Sousa dal dover rispondere ad
argomenti complessi e diversi
dal campo. Tante le domande
sul suo stato d’animo aggirate
con il sorriso. «Penso solo al
mio lavoro cercando di dare il
massimo per vincere. Non ho
mai vissuto una situazione del
genere, ma ha parlato Corvino
e non voglio aggiungere altro.
Quando lui si esprime così fa
sempre piacere. Tutti noi vogliamo il bene della Fiorentina
e dei nostri tifosi. Io a rischio?
Noi allenatori siamo sempre a
rischio. Gli striscioni? Io lavoro
per rendere orgoglioso il popolo viola». Stop. Poi solo Inter.
COMPLIMENTI Fare risultato a
San Siro permetterebbe alla Viola di rimanere semi agganciata al treno europeo. Perdere
scaverebbe invece un piccolo
solco con le avversarie dirette.
«L’Inter sta cercando di consolidare al massimo le idee del
nuovo allenatore – chiude – e
con Pioli hanno maggior controllo della partita. Si è visto
contro il Milan, hanno tirato
venti volte in porta. Ma noi siamo in crescita».
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13
L’AVVERSARIO
Il ritorno di Kalinic
Con una tripletta
sgretolò Mancini
1L’anno scorso
a Milano segnò
3 gol e si conquistò
un rigore. Fu il primo
k.o. per i nerazzurri
FIRENZE
I
l pallone dello scorso
anno lo ha ancora lì, a
casa, in bella mostra.
Poco più di un mese fa ne ha
aggiunto un altro, portato
direttamente da Cagliari.
Ma il primo conta di più.
Perché una tripletta a San
Siro ti entra dentro ed esplode fuori. A Milano contro
l’Inter di Mancini finì 4-1
grazie a una gara surreale di
Nikola Kalinic. Rigore procurato (e trasformato da Ilicic) prima della raffica di reti che hanno inchiodato il
punteggio finale per la prima sconfitta interista in
campionato. Il croato dimostrò caratteristiche uniche e
ben precise che avrebbe poi
certificato nel prosieguo del
suo percorso in viola. Partendo da quella straordinaria capacità di gettarsi negli
spazi sfruttando velocità e
resistenza. Non è un caso se
12 delle 17 reti segnate dal
numero 9 in A, sono arrivate
lontano dal Franchi. Com-
preso tutti e cinque i gol messi a
segno nel campionato in corso.
ASSISTITO Anche oggi la Fiorentina punterà su controllo e
rapidità. Pare un controsenso,
non lo è. Sousa vuole che i suoi
non difendano né bassi né alti.
Ma con il pallone fra i piedi. «Se
hai la palla gli altri non possono
segnare», ripete. Oltre al palleggio devono arrivare fiammate in verticale. Per questo Ilicic e Bernardeschi sono obbligati ad aiutare Kalinic in attacco. Tello è in dubbio. Dovesse
essere confermato titolare, sarebbe un’ arma aggiuntiva in
tal senso. Là davanti poi spazio
alla verve del croato. Sperare di
portarsi a Firenze un nuovo
pallone è forse troppo. Raggiungere la doppia cifra in stagione meno. Tra campionato ed
Europa League è fermo a quota
nove. Lo scenario è attraente,
l’appuntamento importante.
g.s.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nikola Kalinic, 28 anni ANSA
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
14
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Serie A R Posticipo 14a giornata
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Cento Koulibaly
e una certezza:
Sarri non lo molla
1Il difensore sempre in campo, motivato dal nuovo
contratto: ha grandi offerte ma il Napoli non cede
Mimmo Malfitano
INVIATO A CASTELVOLTURNO (CE)
C
ento volte con la maglietta azzurra: le festeggerà questa sera, Kalidou Koulibaly. Un primo traguardo per il difensore francosenegalese, arrivato a Napoli
nell’estate 2014 dal Genk con il
parere decisivo di Rafa Benitez, l’allenatore di allora. Tre
anni di Napoli e una crescita
continua: oggi Koulibaly è uno
dei pezzi pregiati di Aurelio De
Laurentiis, un punto di partenza per i progetti futuri. Intorno
al suo nome s’è fatto un gran
vociare nella passata estate,
ma il muro eretto dal presidente ha impedito ogni forma di
discussione. Stasera, contro il
Sassuolo, sarà come sempre al
suo posto, al centro della difesa, da dove non s’è mai mosso.
IRRINUNCIABILE In questa
prima parte della stagione,
non ha mai saltato una partita,
ne ha sommate 13 in campionato e 5 in Champions League.
Al di là di qualche incertezza, il
suo rendimento è sempre stato
Kalidou Koulibaly, senegalese, 25 anni, al Napoli dal 2014 LAPRESSE
al di sopra della media, al punto tale che Maurizio Sarri non
può farne a meno. E’ intorno a
Koulibaly, infatti, che si sviluppa il lavoro della difesa. Di fisico o di anticipo, riesce sempre
a sopraffare l’avversario. Ed è
sempre il primo a andare a raddoppiare sul compagno in dif-
GLI AVVERSARI
Il Sassuolo è in crisi
Ma l’ex Cannavaro
aspetta altri applausi
1Tante le assenze
per Di Francesco:
Paolo, grande amico
di Reina, al San Paolo
resta sempre un idolo
Gianluca Monti
NAPOLI
I
eri sera il Sassuolo è arrivato all’hotel Paradiso, dove alloggia in vista della
partita di oggi. Probabilmente
è stato Paolo Cannavaro a suggerire la location ai suoi dirigenti visto che la casa napoletana dell’ex capitano azzurro
dista pochi passi. Magari la vista incantevole che si gode da
Posillipo potrà alleviare i pensieri di Eusebio Di Francesco.
Convocati, causa forza maggiore, otto attaccanti e solo
quattro centrocampisti. Sarà il
solito Sassuolo spregiudicato
nonostante le tante assenze:
«Al Napoli manca Milik? Noi
siamo senza Duncan e Berardi
da venti partite», ha detto il
tecnico che a Bilbao ha perso
l’Europa e anche Biondini.
CAPITANO DA LONTANO Dall’infermeria Cannavaro è invece uscito da poco ma comunque in tempo per godersi l’ovazione che gli tributerà Fuorigrotta. Succede ogni volta e
certo non per caso. È stato il
simbolo della risalita del Napoli dalla B alla Champions. Pro-
feta in patria, nonostante qualche fischio ricevuto nella gestione Donadoni ed il brusco
divorzio durante l’era Benitez
complice, anche, un rapporto
non idilliaco con il presidente
De Laurentiis. Paolo è “capitano da lontano”. Si sente spesso
con Pepe Reina, con il quale
trascorre pure le vacanze estive. Conosce tutto o quasi dello
spogliatoio azzurro, manda
messaggini per incitare i suoi
vecchi compagni e farà un tifo
sfegatato per gli azzurri in occasione del match con il Benfica. L’ultima volta al Da Luz colpì un palo che grida vendetta
ed il Napoli uscì dall’Europa
League. La prima volta da ex a
Fuorigrotta, invece, durò venti
minuti: per troppa emozione
Cannavaro ebbe un problema
fisico. Per come vanno le cose
al Sassuolo, e vista la sua scaramanzia napoletana, sarà meglio ricordarsi stasera il consueto saluto ai santini del San
Paolo prima di salire le scale
che conducono al campo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Paolo Cannavaro, 35 anni AP
ficoltà. Insomma, lui è uno dei
leader di questo Napoli, insieme con Reina e Hamsik. E a 25
anni è già uno dei difensori più
corteggiati a livello europeo.
OBIETTIVO CONTE L’ex c.t.
della nazionale italiana ha
provato in tutti i modi, nella
scorsa estate, a portarlo al
Chelsea, arrivando a offrire
una cifra intorno ai 50 milioni.
Ma in quei giorni Napoli aveva
già assistito al passaggio di Higuain alla Juve: cedere anche
lui avrebbe scatenato la rivolta
popolare. E De Laurentiis non
volle rischiare più di tanto dopo i 90 milioni incassati per la
clausola rescissoria del Pipita.
Le lusinghe londinesi, però,
non hanno lasciato indifferente il giovane Koulibaly. A giugno, c’era stato un vivace
scambio di accuse tra l’entourage del giocatore e il presidente. Il procuratore di Koulibaly, in un’intervista, affermò
che il Napoli era un club poco
strutturato per le ambizioni
del suo assistito. Una dichiarazione che mandò su tutte le furie De Laurentiis che minaccio
di portare in tribunale sia il
manager sia il giocatore. Una
situazione che era sembrata
fuori controllo. Ma con l’inizio
della stagione, i rapporti tra le
parti sono tornati nuovamente
distesi, tant’è che il presidente
ha allungato il contratto a Koulibaly fino al 2021, portandogli
lo stipendio a 2,5 milioni di euro a stagione, rispetto agli 800
mila guadagnati dal ragazzo
fino a settembre scorso. Insomma, un accordo che ha ridato entusiasmo a Kalidou
che, per rendimento, è il miglior giocatore a disposizione
di Sarri. Il discorso futuro, tuttavia, resterà aperto. De Laurentiis ha ingaggiato Maksimovic (25 milioni di euro il costo) e Tonelli proprio in prospettiva futura. Intanto, il
Napoli dovrà fare a meno di
Koulibaly, a gennaio, dovendo
il difensore disputare la coppa
d’Africa con la sua nazionale, il
Senegal. E se dovesse arrivare
fino in fondo, il ragazzo tornerebbe a Napoli soltanto a inizio
febbraio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
NAPOLI
(4-3-3)
SASSUOLO
(4-3-3)
OGGI ore 19 ARBITRO Valeri
ASS. Cariolato-Crispo IV Di Liberatore
ADDIZ. Fabbri-Saia PREZZI 7-30
TV Sky Calcio 2 HD; Premium Sport 2 HD
25
REINA
2
HYSAJ
33
ALBIOL
5
ALLAN
26
KOULIBALY
8
JORGINHO
3
STRINIC
17
HAMSIK
7
23
24
CALLEJON GABBIADINI L. INSIGNE
90
RAGUSA
10
MATRI
11
DEFREL
7
4
22
MISSIROLI MAGNANELLI MAZZITELLI
13
PELUSO
15
28
ACERBI CANNAVARO
47
CONSIGLI
23
GAZZOLA
PANCHINA 22 Sepe, 1 Rafael, 11 Maggio,
19 Maksimovic, 21 Chiriches, 31 Ghoulam,
30 Rog, 42 Diawara, 20 Zielinski,
77 El Kaddouri, 14 Mertens, 4 Giaccherini.
ALLENATORE Sarri
SQUALIFICATI nessuno
DIFFIDATI Mertens
BALLOTTAGGI Hysaj-Maggio 60-40%,
L.Insigne-Giaccherini 60-40%, StrinicGhoulam 60-40%
INDISPONIBILI Milik (60 giorni)
ALTRI Tonelli, Lasicki, R.Insigne
PANCHINA 1 Pomini, 79 Pegolo, 5 Antei,
20 Lirola, 26 Terranova, 39 Dell’Orco,
6 Pellegrini, 98 Adjapong, 16 Politano,
17 Pierini, 9 Iemmello, 27 Ricci
ALLENATORE Di Francesco
BALLOTTAGGI Gazzola/ Lirola 60/40,
Matri/Ricci 55/45
SQUALIFICATI nessuno
DIFFIDATI nessuno
INDISPONIBILI Sensi (5 gg), Berardi
(20gg), Letschert, Duncan (40gg), Biondini
(120 giorni incerto)
.
15
LA NOVITÀ
Mini turnover
C’è Jorginho
per Diawara
 NAPOLI La novità nella
formazione anti Sassuolo
potrebbe essere
rappresentata dal ritorno di
Jorginho, al centro della
mediana, in luogo di Diawara
che ha giocato le ultime 4
partite. Il suo impiego rientra
nel mini turnover al quale
ricorrerà, con molte
probabilità, Maurizio Sarri,
dopo l’impegno di
Champions, contro la Dinamo
Kiev. Il regista italobrasiliano
aveva dovuto cedere il posto
di titolare a Diawara dopo
alcune prestazioni sottotono,
ma Sarri ha intenzione di
recuperarlo del tutto, perché
lo ritiene importante per il
suo centrocampo,
nonostante il discreto
rendimento avuto dell’ex
centrocampista del Bologna
nelle ultime partite.
CELEBRAZIONE Novant’anni
di ricordi, 90 anni di
emozioni, di maglie storiche
e cimeli, di immagini e di
palloni, di scarpette e di tute.
Il Centro «Azzurro»,
celebrerà l’anniversario del
Napoli con l’evento «L’Azzurro
fa 90», una mostra
permanente organizzata
dalla Dgs Sport&Cultura in
programma da venerdì 2 a
domenica 4 dicembre. Un
tuffo nelle emozioni della
storia azzurra che aprirà i
battenti il 2 dicembre dalle
17.30, a poche ore dalla sfida
del San Paolo tra Napoli e
Inter.
mi.mal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
16
Serie A R 14a giornata
Atalanta 6 unica!
BOLOGNA
0
ATALANTA
2
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Masiello al 15’ p.t.;
Kurtic al 23’ s.t.
BOLOGNA (4-3-3)
Mirante; Torosidis, Gastaldello,
Maietta, Masina; Taider, Viviani (dal
27’ s.t. Okwonkwo), Dzemaili; Krejci
(dal 38’ s.t. Mounier), Destro, Rizzo
(dal 1’ s.t. Floccari).
PANCHINA Da Costa, Sarr, Ferrari,
Oikonomou, Krafth, Mbaye, Pulgar,
Nagy, Donsah.
ALLENATORE Donadoni.
BARICENTRO MEDIO 52,2 M.
CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t.
4-4-2.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Torosidis, Gastaldello,
Maietta, Masina e Viviani
per gioco scorretto.
ATALANTA (3-4-1-2)
Sportiello; Masiello, Caldara,
Zukanovic; Conti, Kessie, Gagliardini
(dal 41’ s.t. Freuler), Spinazzola;
Kurtic; Petagna (dal 45’ s.t. Pesic),
Gomez (dal 37’ s.t. D’Alessandro).
PANCHINA Bassi, Mazzini, Bastoni,
Dramé, Migliaccio, Raimondi,
Grassi, Capone.
ALLENATORE Gasperini.
BARICENTRO MEDIO 52,4 M.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Gagliardini e Kessie
per gioco scorretto.
ARBITRO Mariani di Aprilia.
NOTE paganti 7.949, incasso
di 74.987 euro; abbonati 13.576,
quota di 177.055 euro. Tiri in porta
2-2. Tiri fuori 4-11. Angoli 6-9.
In fuorigioco 0-2. Recuperi: p.t. 1’,
s.t. 4’.
Masiello-Kurtic,
il Bologna si inchina
E ora Gasperini
sfida la Juventus
Luca Calamai
INVIATO A BOLOGNA
R
anieri passa il testimone
all’amico Gasperini. Nel
calcio delle favole, dopo
la magia-Leicester ora tocca all’Atalanta coltivare sogni di
gloria. Gomez e compagni travolgono il Bologna con un 2-0
che fotografa solo parzialmente l’andamento della gara. Non
c’è mai stata partita. E, se si
esclude una traversa centrata
su punizione da Viviani, il rientrante Sportiello ha trascorso
un pomeriggio da spettatore.
C’è anche da dire che gli stage
azzurri non fanno male. Il c.t.
Ventura a inizio settimana ha
letteralmente saccheggiato la
sorprendente Atalanta convocando ben sette elementi della
rosa nerazzurra. Sportiello,
Caldara, Gagliardini, Conti,
Petagna, Spinazzola e D’Alessandro sono stati protagonisti
al Dall’Ara. I giorni passati a
Coverciano forse hanno dato
una spinta in più a questi talenti che sembrano non avere limiti. L’Atalanta sale a 28 punti.
E sabato prossimo affronterà
la Juve che è davanti solo cinque lunghezze. La creatura di
Gasperini centra il nono risultato utile consecutivo: otto vittorie e un pareggio. Numeri da
record. E sei vittorie consecutive, i nerazzurri non le collezionavano dal marzo 2014: l’ultima di quella serie, fu proprio
un 2-0 in casa del Bologna.
Non c’è niente di casuale in
questa serie di risultati. I nerazzurri non sono lassù in classifica per una serie di circo-
stanze fortunate ma per meriti. Gasperini ha creato un cocktail che mescola in maniera
vincente la freschezza di talenti destinati a essere tanti assegni in bianco nel prossimo
mercato estivo (è normale che
uno come Kessie sia già una
prima scelta della Juve...), la
fisicità di gente come Masiello,
Kurtic e Petagna e la classe cristallina di un genio del pallone
come Gomez. Un giocatore che
forse meritava una carriera di
diverso profilo. Ma ha ancora il
tempo per recuperare il tempo
perduto.
L’esultanza dell’Atalanta dopo il gol dell’1-0 di Masiello; a sinistra, esulta anche
RGagliardini si
dispera: ammonito
e diffidato, salterà
il match contro
i bianconeri
CI PENSA IL PAPU Il numero
10 dell’Atalanta trascina per
mano i suoi giovani allievi nel
primo tempo contro il Bologna. Quello che, in pratica, decide la sfida. È Gomez al 13’ a
liberare Conti davanti al rientrante Mirante. Il ragazzino arriva bene sul pallone ma alza
sopra la traversa. Gomez due
minuti dopo pennella un altro
pallone d’oro stavolta sui piedi
di Masiello che si coordina e di
destro piazza un diagonale imparabile. Non contento il geniale Alejandro va a cercare in
area anche la testa di Kurtic
che però non riesce a trovare la
correzione vincente.
BOLOGNA MALE La reazione
LE PAGELLE di L. CAL.
DESTRO E FLOCCARI IRRICONOSCIBILI
CALDARA E KESSIE NON NE SBAGLIANO UNA
BOLOGNA
4
ATALANTA
7
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
SAPHIR
TAIDER
ALEJANDRO
GOMEZ
6
7,5
Almeno ci mette cuore e grinta.
Cercando di dare un minimo
d’ordine alla manovra del Bologna.
Ma anche lui ci riesce solo
a sprazzi.
Due assist e tante pennellate
per i compagni di squadra.
È il leader tecnico di questa
sorprendente Atalanta.
MIRANTE 6 Incolpevole sui gol.
Torna tra i pali dopo una lunga
assenza per un problema cardiaco.
TOROSIDIS 4 Gomez è un vero
incubo.
GASTALDELLO 5,5 Il mestiere
lo tiene a galla. Ma anche lui sbanda
in più di un’occasione.
MAIETTA 5,5 Soffre la fisicità di
Petagna.
MASINA 5 Mai un’iniziativa sulla
sinistra.
VIVIANI 5,5 Centra la traversa
su calcio di punizione. Ma è l’unico
lampo in una prova
complessivamente mediocre.
OKWONKWO 5 Entra quando
il Bologna è già uscito dalla partita.
DZEMAILI 5 Perde Masiello
nell’azione che porta al primo gol
dell’Atalanta.
KREJCI 5,5 Corre tanto ma senza
lasciare mai il segno.
MOUNIER s.v. Si perde nel confuso
centrocampo rossoblù.
DESTRO 4 Mai incisivo. Si vede che
è lontano anni luce dalla condizione
fisica migliore.
RIZZO 6 Viene sostituito
nell’intervallo. E dire che nel primo
tempo era stato uno dei più
combattivi.
FLOCCARI 4 Entra nella ripresa ma
nessuno se ne accorge.
ALL. DONADONI 5 Non riesce a
scuotere un Bologna spento fin dal
primo minuto.
SPORTIELLO 6 Lo salva la traversa
sulla punizione di Viviani.
Per il resto, non è mai impegnato
in maniera seria.
MASIELLO 7 Segna un gol
da bomber, il terzo in campionato
dopo quelli a Torino e Inter.
CALDARA 7 Sicuro, autorevole.
Un talento in continua crescita.
ZUKANOVIC 6,5 Sempre molto
reattivo contro gli attaccanti
del Bologna.
CONTI 6,5 Si mangia un gol facile in
avvio di gara, ma ha il merito
di non innervosirsi.
KESSIE 7 Il giovane ivoriano
è in ogni angolo del campo.
Una forza della natura.
GAGLIARDINI 6,5 Un regista
moderno. Ammonito, salterà per
squalifica la sfida contro la Juve.
FREULER s.v. In campo solo pochi
minuti.
SPINAZZOLA 6,5 Tanta energia
e tante iniziative.
KURTIC 7 Il gol è la ciliegina in una
prova tutta sostanza.
PETAGNA 6,5 Regala fisicità
al reparto offensivo dell’Atalanta.
PESIC s.v. Solo una passerella.
D’ALESSANDRO s.v. In campo
nei minuti finali al posto di Gomez,
regala un paio di accelerazioni
micidiali.
ALL. GASPERINI 7,5 È il migliore
di un’Atalanta che non smette
di sorprendere.
MARIANI Ammonisce molto per non farsi scappare la
partita di mano, ma su Gagliardini esagera: il
centrocampista dell’Atalanta salterà la sfida con la Juve.
FIORITO 6 - CALIARI 6
ORSATO 6 - LA PENNA 6
5,5
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1
1Il 2-0 vale la 6 vittoria di fila:
a
17
2
3
eguagliata la serie record
del marzo 2014. Gomez ispira,
rossoblù mai pericolosi
tensità sulle corsie esterne. In
più c’è Kurtic che parte alle
spalle delle due punte ma che
va a cucire la manovra abbassandosi spesso sulla linea di
centrocampo. Donadoni prova
a rimescolare la carte inserendo, dopo l’intervallo, un attaccante come Floccari al posto
dell’esterno Rizzo e passando
dal 4-3-3 di partenza a un 44-2. Con Floccari vicino a Destro. Ma i due attaccanti rossoblù sono sempre abbandonati
a loro stessi. Non arrivano mai
i palloni con i tempi giusti.
SPETTACOLO L’Atalanta, invece, gioca a memoria. Potente e
piacevole. Il 2-0 arriva al 23’
con una girata di testa di Kurtic
su angolo battuto, manco a dirlo, dal solito Gomez. Anche il poIL NUMERO
tente Petagna
sfiora il bersaglio in una ripresa che è sempre
Kurtic, autore del 2-0 ANSA
in mano alla
squadra di Gad e l B o l o g n a la differenza
sperini. L’Atalanmuore sulla tra- di punti rispetto
ta è un progetto
versa centrata
da seguire con
da Viviani su pu- allo scorso anno per affetto e simpanizione. Ma è un l’Atalanta, che dopo
tia. I mille tifosi
colpo fuori dal 14 gare era a 21
presenti al Dalritmo della gara.
l’Ara cantano:
L’Atalanta è padrona del cen- «Portaci in Europa, Atalanta
trocampo con Kessie che pres- portaci in Europa», considesa tutti, con Gagliardini che ha rando che a oggi l’Atalanta sacorsa ed eleganza (salterà la rebbe in Europa League e che la
sfida con la Juve per un severo Champions dista un punto. Ma
giallo che farà scattare la squa- intanto sabato vanno a sfidare
lifica) e con Spinazzola e Conti la Juve in una gara da scudetto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
che lavorano con grande in-
+7
IL TECNICO SCONFITTO
Donadoni nero
«Nella ripresa
siamo spariti»
 BOLOGNA Il Bologna non
riesce a dare continuità alla
vittoria sul Palermo e fa un
brusco passo indietro sul piano
del gioco. Contro l’Atalanta va in
scena forse la versione rossoblù
più sbiadita della stagione,
sempre in balia dell’avversario e
senza la capacità di reagire pur
restando in partita per più di
un’ora. Nonostante la mole di
gioco dei nerazzurri, lo 0-1
dell’intervallo non era una
condanna, ma la ripresa del
Bologna non è stata all’altezza.
«Dopo la brutta partenza
eravamo stati più determinati
sullo 0-1, ma nel secondo tempo
abbiamo smesso di giocare e il
secondo gol ci ha tagliato le
gambe – spiega Donadoni -. La
reazione deve essere diversa,
dobbiamo imparare questa
lezione per crescere: non
dobbiamo aspettare di essere in
difficoltà per tirare fuori
l’atteggiamento giusto».
 1 Una serata indimenticabile per l’Atalanta e per i suoi tifosi: duemila persone a Bergamo hanno atteso il rientro del pullman da Bologna
 2 Tra i più festeggiati, ovviamente il tecnico Gian Piero Gasperini, 58 anni, che non si è sottratto all’abbraccio dei nerazzurri  3 Alejandro
Gomez, 28, si fa largo tra due ali di tifosi: anche ieri al Dall’Ara, l’argentino ha trascinato l’Atalanta alla sesta vittoria consecutiva MAGNI
Festa in città per Papu e i baby
I tifosi: «Vinceremo il tricolor»
1In 2000 hanno
atteso a Bergamo
il bus della squadra.
Gasp: «Non so dove
arriveremo...»
Matteo Spini
BERGAMO
S
embrerebbe la festa
per una promozione
in A, se non fosse tutto
ancora più bello. Le immagini dell’Atalanta in centro a
Bergamo a farsi abbracciare
dai propri tifosi sono molto
di più. Perché è vero che,
ora, non si sta ancora celebrando il raggiungimento di
un determinato obiettivo,
ma emozioni del genere, il
mondo Atalanta non le provava da tempo. Addirittura c’è
una parola che sibila nell’aria e
che nessuno, da queste parti,
aveva mai provato a pronunciare: comincia con la «s» e viene accompagnata puntualmente da un sorriso. Che è a
metà strada tra l’incredibile e
l’impossibile, tra il traguardo e
la battuta, di chi ci crede, ma
non ci può credere. «S» come
scudetto, che significa qualcosa di più, che va ben oltre le dimensioni e le ambizioni dell’Atalanta: eppure, in un momento da sogno, tanto vale sognare per bene.
FESTA IN CENTRO Ci si aspetta
il «Portaci in Europa», ma il barometro del tifo riesce ad anda-
COME IL MIO
LEICESTER?
GIOCANO BENE MA
È ANCORA LUNGA
CLAUDIO RANIERI
ALLENATORE LEICESTER
re anche oltre, come mai prima: «Vinceremo il tricolor» è il
coro più gettonato nel jukebox
di Porta Nuova, cuore di Bergamo, dove ieri intorno alle
20.30, i tifosi hanno incontrato
i propri beniamini. In circa
duemila ad accogliere gli eroi
degli ultimi due mesi, tornati
da Bologna con il record di sei
vittorie in A appena eguagliato
e, soprattutto, con un carico di
fantasie, portate in dote da una
classifica che vede la Juventus
e il primo posto solo cinque
punti più in là. Quando il pullman parcheggia in strada e la
squadra scivola in mezzo alla
folla per arrampicarsi sui propilei di Porta Nuova, l’applausometro è alle stelle, una bordata di decibel è appena esplosa nell’etere. Il più celebrato è
Gasperini, ma anche i giocatori
vengono coccolati e ricevono
l’abbraccio più caldo: nei cori,
a questo punto, l’Europa è la richiesta minima, le altre si vanno ad arrampicare su per la
scala delle fantasticherie.
COME IL LEICESTER? Dove
rimbomba un’altra parola che
fa tremare le gambe: Leicester,
il nome della squadra che lo
scorso anno, in Inghilterra, è
riuscita davvero ad arrivare all’impossibile. Gian Piero Gasperini aveva affrontato l’argomento qualche ora prima, direttamente dalla pancia del
Dall’Ara: «Sentiamo ripetere il
ritornello: non credo sia possibile fare come il Leicester, il
campionato italiano è molto
difficile, siamo contenti di ciò
che stiamo facendo, ma non ci
carichiamo di altre responsabilità». Acqua sul fuoco, come
quella gettata ieri dallo stesso
Claudio Ranieri: «L’Atalanta
come il mio Leicester? È presto
per dirlo: i ragazzi di Gasperini
si muovono bene e hanno mostrato ancora un bel gioco, ma
il campionato è davvero ancora lungo».
ATTACCO STERILE La vittoria
col Palermo di domenica scorsa
è l’unica nelle ultime nove
partite, nelle quali i rossoblù
hanno totalizzato solo sette
punti. Il Bologna ha nuovamente
faticato in avanti, dove forse
sarebbe servita una torre come
lo svedese Kennet Andersson,
presente in tribuna e premiato
prima del match: «L’attacco deve
essere più convinto di poter
incidere», sottolinea Donadoni.
Non è stato il ritorno in campo
sperato per Antonio Mirante:
«Siamo stati poco attenti e
lucidi, potevamo fare molto
meglio, ma l’Atalanta merita la
classifica che ha».
Luca Aquino
«ALLO STADIUM AL TOP» Gasperini si affida alla razionalità, ma non può nascondere
l’orgoglio per i livelli raggiunti
dalla sua creatura: «Direi una
bugia se affermassi che pensavo che la sfida contro la Juventus sarebbe stata d’alta classifica: arriviamo al match di sabato prossimo nel nostro miglior
momento. Dobbiamo pensare
solo a noi ed essere orgogliosi
di giocare su quel campo, dove
tanti di noi non hanno mai fatto punti: speriamo sia la volta
buona, proveremo a giocare,
senza snaturare le nostre caratteristiche», continua Gasp.
Che, ora, non sa più cosa aspettarsi: «Non so dove arriveremo, è difficile fare pronostici,
ogni settimana compiamo un
passo in avanti».
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18
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R 14a giornata
PALERMO
0
LAZIO
1
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1
PALERMO (3-5-1-1) Posavec;
Goldaniga (dal 35’ s.t. Lo Faso),
Gonzalez, Andelkovic; Morganella,
Henrique (dal 9’ s.t. Bouy), Jajalo,
Chochev, Aleesami; Diamanti (dal 1’
s.t. Quaison); Nestorovski.
PANCHINA Guddo, Fulignati,
Vitiello, Rispoli, Hiljemark, Gazzi,
Cionek, Sallai, Pezzella. ALL. De
Zerbi.
BARICENTRO BASSO 49,9 M.
CAMBI DI SISTEMA dal 35’ s.t.
4-3-3, dal 41’ s.t. 3-3-3.
ESPULSI Gonzalez al 41’ s.t. per
gioco scorretto
AMMONITI Goldaniga, Diamanti,
Bouy per gioco scorretto.
PALERMO
2
3
 1 Il gol di Milinkovic che ha deciso la partita di ieri al Barbera  2 L’esultanza del 21enne giocatore
serbo, festeggiato da Immobile e Keita Balde  3 La delusione di Roberto De Zerbi, a un passo dall’esonero
Lazio, aria di Champions
De Zerbi è ai titoli di coda
1Segna Milinkovic, biancocelesti quarti. Palermo al 7° k.o di fila:
De Biasi dice no a Zamparini, oggi la squadra a Corini o Ballardini
INVIATO A PALERMO
A
spettando i cieli d’Europa, la Lazio vola già ad
altezze impressionanti
in Italia. L’aquila biancoceleste
sorvola senza danni quel
«Triangolo delle Bermude» di
nome Palermo, che poteva risucchiarla in ragione del suo
stato di necessità permanente,
e artiglia i tre punti con il colpo
risolutore di Milinkovic: la
squadra di Inzaghi aggiorna i
suoi record col 9° risultato utile
di fila e può presentarsi in ghingheri al derby con la Roma. I
motori in avaria sono quelli dei
rosanero ultimi in classifica e in
particolare di De Zerbi, inchiodato alla settima sconfitta di fila (peggior risultato di sempre
dei siciliani in A) e ad un esonero virtualmente sancito: a meno di un clamoroso ripensamento dettato dalla carenza di
5,5
dei quali – Morganella e Aleesami – in fascia vanno a puntellare la difesa a tre. L’idea è sensata, ma i fragili equilibri di una
squadra dal tasso tecnico non
eccelso finiscono col passare
dei minuti nella
turbolenza e i tre
IL NUMERO
tenori della Lazio la scuotono
con forza alla
prima occasione:
la traversa colpita da Immobile
al 20’ è il rumore
i risultati utili
di valanga.
consecutivi della
risposte convinte, il presidente
Zamparini (incassato il no di
De Biasi) affiderà la panchina
in giornata ad uno tra Corini e
Ballardini, con cui avrà un confronto in Friuli.
AMAREZZA Al 9°
k.o. della sua gestione, De Zerbi
paga al Barbera
il diverso atteggiamento dei
suoi in allenamento e in partita. L’allenatore
bresciano ci proAVANTI TUTTA E
va stavolta stro- Lazio di Inzaghi, 6
così il muro rosapicciando il con- vittorie e 3 pari:
nero fatalmente
sueto modulo 4- 21 punti in 9 turni
viene giù: ci pen3-3 alla luce di
un ragionamento: la Lazio gio- sa Milinkovic, servito da Basta
ca con tre davanti e con Parolo (a sua volta ispirato da Felipe
e Milinkovic che s’infiltrano vo- Anderson) a infilzare Posavec
lentieri in area. Logico che l’al- con un tocco sotto porta, sfuglenatore rimoduli il Palermo gendo a Goldaniga e Gonzalez.
con un barrierone in mezzo for- E’ la svolta che indirizza il «lunmato da 5 centrocampisti, due ch match» e rovescia la torta
9
tattica a più strati di De Zerbi:
nella ripresa i padroni di casa
indietreggiano per attendere la
Lazio nella speranza di una ripartenza bruciante, mentre gli
ospiti col pallino in mano hanno l’imbarazzo della scelta su
quale primattore lanciare ancora sul palcoscenico del gol. Proveranno a salirci Parolo, Anderson e Keita e Immobile (due
volte), senza lasciare il segno.
SUPER BIGLIA Con la tuta sopra il frac, e soprattutto con Biglia alla cloche, la Lazio porterà
alla fine all’incasso la sua qualità superiore, permettendosi
pure il lusso di non chiudere la
partita (soffrendo nel finale). E
mentre i fischi e gli insulti a
Zamparini accompagnano i titoli di coda, un messaggio forte
rivolto al campionato e soprattutto alla Roma parte dal Barbera: l’aquila non è sazia. E non
ha paura di volare.
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LAZIO
6,5
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
ILIJA
NESTOROVSKI
LUCAS
BIGLIA
6,5
LAZIO (4-3-3) Strakosha; Basta,
Wallace, Radu, Lulic (dal 19’ s.t.
Lukaku); Parolo, Biglia, MilinkovicSavic; F. Anderson (dal 23’ s.t.
Djordjevic), Immobile, Keita (dal
36’ s.t. Lombardi).
PANCHINA Borrelli, Vargic, Hoedt,
Patric, Cataldi, Bastos, Leitner,
Vinicius, Murgia. ALL. S. Inzaghi.
BARICENTRO BASSO 49,9 M.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Lulic per g.s.
Alessio D’Urso
LE PAGELLE di A.D’.U.
NESTOROVSKI È L’ULTIMO AD ARRENDERSI
BIGLIA IL FARO, ANDERSON CON TALENTO
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Milinkovic al 31’ p.t.
ARBITRO Guida di Torre Ann.
NOTE Paganti 2.366, incasso non
comunicato; abbonati 6.323, quota
n.c. Tiri in porta 4–6(una traversa).
Tiri fuori 10-7. In fuorigioco 3-1.
Angoli 4-5. Recuperi p.t. 1’, s.t. 3’
19
7
L’ultimo ad arrendersi. Lotta da solo
in mezzo ai giganti e si procura
piazzati interessanti. Vicino all’1-1 in
chiusura di primo tempo,
predicatore nel deserto.
Faro della Lazio, sarto bionico,
taglia e cuce con intensità una
camicia di forza per il Palermo. Una
delle migliori interpretazioni della
stagione: 80 passaggi positivi.
POSAVEC 6 Stoppa Radu, va pure a
cercar fortuna in attacco nel finale.
GOLDANIGA 5 Milinkovic gli sfugge
sul gol, guardia fissa su Immobile
con troppi alti e bassi. (Lo Faso s.v.)
GONZALEZ 4,5 Placcaggio da rugby
imperdonabile su Lombardi.
Chiamata in correità sull’1-0.
ANDELKOVIC 5,5 Anche lui soffre
le pene dell’inferno. Tiene in gioco gli
attaccanti della Lazio sul gol.
MORGANELLA 5,5 Un cross
velenoso nei primi 45’, un pistone
che perde potenza. Centesima in A.
BRUNO HENRIQUE 5,5 Il dolore
al polso lo fa uscire anzitempo,
guarda negli occhi Parolo.
BOUY 5,5 Fallosetto, tarda a calarsi
nella realtà.
JAJALO 5 Filtro inefficace in mezzo,
lento in costruzione.
CHOCHEV 6 Dinamico, e si sapeva,
risulta il più pericoloso tra i
centrocampisti. Mica un damerino.
ALEESAMI 5,5 Preso d’infilata da
Basta sull’1-0, si propone oltre la
metà campo, ma in copertura è un
disastro. Perde 16 palloni.
DIAMANTI 5 Non lascia tracce
palpabili, giallo a parte.
QUAISON 5,5 Non sposta l’inerzia,
impegno innegabile.
ALL. DE ZERBI 5 L’alibi della
squadra con troppe falle non regge
più. La squadra non ha un’anima.
STRAKOSHA 6 Aziona bene
i guanti sui palloni alti, presa
sicura nel concitato finale.
BASTA 6,5 Assist al bacio per
Milinkovic, proposta in fascia
costante: partita di alto profilo.
WALLACE 6,5 Ordinato, essenziale,
ha i tempi giusti: meglio di così.
RADU 6,5 Va vicino al gol, seconda
gara da centrale (ruolo congeniale).
LULIC 6 Bel cross per Immobile nel
primo tempo, ci mette l’esperienza.
LUKAKU 6 Qualche esitazione,
ma regge al tackle.
PAROLO 6 Un’occasione nella
ripresa. Gara di sostanza.
MILINKOVIC 7 Sfugge a Goldaniga
e Gonzalez, rapace al momento
giusto. Un assist per Immobile da
cui origina la traversa.
F. ANDERSON 6,5 Ispira l’1-0
lanciando Basta, quasi giochicchia
con gli avversari: talento enorme.
DJORDJEVIC 5,5 Col Palermo
sbilanciato potrebbe fare di più: gli
manca la zampata vincente.
IMMOBILE 6,5 Un destro potente
a fil di palo e una traversa che
ancora trema. Tutto cuore.
KEITA 6,5 Ruba l’occhio sempre,
forse stavolta poteva essere anche
più concreto. (Lombardi s.v.)
ALL. INZAGHI 6,5 Sfoggia una
Lazio piena di risorse che dischiude
un orizzonte di opportunità.
GUIDA Ineccepibile il rosso a Gonzalez, non si fa
condizionare dal clima esasperato di Palermo e
dall’animosità dei giocatori.
LA ROCCA 6,5-TASSO 6,5
TAGLIAVENTO 6,5-SACCHI 6,5
6,5
L’AMAREZZA DI DE ZERBI
Il tecnico dei rosanero:
«Le colpe? Non solo mie»
 PALERMO Il fardello delle
sette sconfitte consecutive è
davvero pesante per Roberto
De Zerbi che attende di
conoscere il proprio futuro.
Per il tecnico c’è un
problema alla base di questo
rendimento. «Abbiamo
messo tanta volontà, ma non
abbiamo messo in campo
quello che facciamo in
settimana, la partita è stata
in equilibrio, però quando
andiamo ad attaccare siamo
sempre poco incisivi.
L’impegno c’è stato alla pari
dell’orgoglio, ma la
convinzione è un’altra cosa e
direi che non l’abbiamo. Le
squadre del nostro livello
sono come noi, la nostra
motivazione deve essere che su
quattro squadre ne retrocedono
soltanto tre, quindi finché la
quartultima non sarà staccata
io ci crederò sempre». De Zerbi
non si nasconde dietro a alibi.
«Sono disposto a prendermi le
colpe delle sconfitte. Quando le
cose non vanno bene serve
scuotere la situazione, ma ci
sono tanti limiti e tanti problemi.
Io sono subentrato, trovando
una situazione, mi assumo le
colpe che sono da attribuire a
me, non posso prendermi quelle
che non sono riconducibili ai
miei errori».
Fabrizio Vitale
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ALLENATORE IN ASCESA
Ora Inzaghi punta la Roma: «Penso al derby dall’estate»
1«Inutile negarlo, questa è una partita
a sé, unica e affascinante. Ma
non illudiamoci e continuiamo così»
Stefano Cieri
INVIATO A PALERMO
«A
l derby penso dal ritiro di Auronzo,
inutile negarlo. È
una partita a sé, unica e affascinante». Di più. È «la» partita. Inevitabile che Simone Inzaghi ci pensi da inizio stagione, lui che da giocatore ne ha
vissuti tanti, spesso da protagonista, e che affronterà la prima stracittadina da allenatore.
IMPENSABILE Ci arriva come
forse neppure nei sogni migliori aveva ipotizzato. In piena zona Europa, addirittura a soli 5
punti dal primo posto della Juve e in ogni caso con vista su
quella Champions che pareva
impossibile a inizio campionato. Ma è questa la partita che
può definitivamente consacrarlo come allenatore-rivelazione della stagione. Ha stupito tutti finora. Per i risultati ottenuti, per il modo in cui ha gestito le partite, per come ha
Simone Inzaghi, 40 anni
saputo creare un gruppo granitico, che rema compatto dalla
stessa parte. Ora però viene il
difficile, che può tuttavia trasformarsi in qualcosa di straordinario. Già. Inevitabile pensare sin d’ora a quella che è «la»
partita. Forse la Lazio ha cominciato a farlo dalla parte finale della sfida di Palermo, con
il rischio di rimettere in discussione un match che pareva ampiamente chiuso. «È stato l’unico neo di una prestazione perfetta – commenta Inzaghi –.
Potevamo e dovevamo chiuderla, anche perché le occasioni le abbiamo avute. Ma abbiamo comunque fatto una grande partita. Affrontavamo un
avversario ferito che aveva una
gran voglia di riscattarsi. Il Palermo tra l’altro ha anche cambiato modo di giocare, passando alla difesa a tre. Siamo stati
bravi a modificare il nostro atteggiamento in corsa».
DERBY DA CHAMPIONS E
adesso allora sotto col derby.
Che sarà un derby da Champions, vista la posizione in classifica delle due romane. «Se
me lo aspettavo – continua Inzaghi –? Diciamo che da parte
della Lazio mi aspettavo un bel
campionato, anche perché ho
visto il modo in cui i ragazzi
hanno lavorato sin dall’inizio,
sapevo che certi sacrifici
avrebbero dato i loro frutti. Ma
non dobbiamo illuderci, non
siamo neppure a metà campionato, dobbiamo continuare così». A cominciare dalla prossima partita: «Il derby è una partita a parte. Dovremo prepararla bene, poi ogni giocatore
la vivrà a modo suo. Penso che
dovremo essere bravi soprattutto a concedere poco spazio
alla Roma». La spinta dei tifosi
potrà rivelarsi fondamentale:
«L’accoglienza a Fiumicino prima della partenza per Palermo
è stata fantastica, come lo era
stata quella prima di Napoli.
Cercheremo di ripagare la loro
fiducia domenica nel derby:
metteremo tutto il nostro impegno per dare loro altre soddisfazioni».
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20
Serie A R 14a giornata
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Almeno in Serie A
Crotone non è più
l’ultima città d’Italia
titudine a recuperare il risultato nella ripresa. Eclatante l’ultimo caso, quando ha ribaltato il
Sassuolo dallo 0-2 al 3-2. Allo
Scida agguanta il pareggio al
27’ s.t. con Bruno Fernandes
(palla fornita da Quagliarella),
mette alle corde gli avversari,
sfiorando ancora la rete con
Muriel, fermato dalla traversa
su straordinaria botta da fermo, e ancora con Quagliarella.
1«Bocciata» per qualità della vita ma in fondo alla classifica
PALLA CONTESA Sprofondata
al centodecimo e ultimo posto
nella classifica 2016 di Italia
Oggi e Università la Sapienza
sulla qualità della vita nelle
province italiane, Crotone spera ancora nel calcio. In graduatoria, pur sempre all’ultimo posto, da ieri è in compagnia del
Palermo. Pericolosi ma poco
pungenti con Falcinelli e Trotta, i rossoblù subiscono l’ennesima metamorfosi dopo l’intervallo. Anche se Nicola alza la
voce: «Infortunato Mesbah,
eravamo in 10 e Cordaz ha rinviato il pallone fuori, per consentirmi di effettuare il cambio, con Martella che ci ha messo anche un po’ a prepararsi.
Ma la Samp non ci ha restituito
il pallone e dopo pochi secondi
è nata l’azione dell’1-1. Così
non mi piace…». Per un tempo
i blucerchiati badano a mandare fuori schema i calabresi. Poi
salgono in cattedra, sospinti da
Praet e Bruno Fernandes, che si
alzano dalla panchina e rendono imprevedibile e frizzante la
manovra. Giampaolo, però,
non accetta il marchio di slealtà sull’episodio contestato: «I
miei hanno inteso quel rinvio
in fallo come un tentato ostruzionismo. Così, Pereira ha seguito l’indicazione di un compagno, che lo spronava a rimettere il pallone e a giocarlo. Comunque, da quel momento al
gol del pareggio, è passato circa un minuto».
prende il Palermo. Apre Falcinelli, poi il contestato pari della Samp
CROTONE
1
SAMPDORIA
1
PRIMO TEMPO 1-0.
MARCATORI Falcinelli (C) al 44’ p.t.;
Fernandes (S) al 27’ s.t.
CROTONE (4-4-2) Cordaz; Rosi,
Ceccherini, Ferrari, Mesbah (dal 25’
s.t. Martella); Rohden, Barberis,
Crisetig (dal 43’ s.t. Capezzi),
Palladino (dal 33’ s.t. Stoian); Trotta,
Falcinelli.
PANCHINA Festa, Cojocaru,
Dussenne, Sampirisi, Sulijc, Salzano,
Fazzi, Borello, Simy. ALL. Nicola.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARIC. MOLTO BASSO 47,5 M.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Rosi, Trotta e Ferrari
per gioco scorretto.
SAMPDORIA (4-3-1-2) Puggioni;
Pereira, Silvestre, Skriniar, Regini;
Barreto, Torreira, Linetty (dal 1’ s.t.
Praet); Alvarez (dal 7’ s.t.
Fernandes); Quagliarella, Muriel (dal
43’ s.t. Schick).
PANCHINA Krapikas,, Tozzo, Krajnc,
Dodò, Eramo, Cigarini, Palombo,
Djuricic, Budimir. ALL. Giampaolo.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO MEDIO 51,9 METRI
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.
ARBITRO Maresca di Napoli.
NOTE paganti 1.323, inc. 19.610 euro;
abb. 6.185, quota di 120.526 euro.
Tiri in porta 3-8 (una traversa). Tiri
fuori 5-5. In fuorigioco 5-1. Angoli 26. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’.
La rete del pareggio segnata da Bruno Fernandes, 22 anni LAPRESSE
Giuseppe Calvi
INVIATO A CROTONE
P
rendere Crotone e Sampdoria e agitare con cura… pregi, difetti e caratteristiche: potrebbe venir fuori un
cocktail sorprendente, magari
anche gustoso sul piano calcistico. Il gol di Falcinelli (quattro reti nelle ultime 6 realizzate
dai calabresi), poi quello di
Bruno Fernandes (terzo centro, sempre da subentrato)
sanciscono un pareggio sacrosanto, che pesa quasi quanto
un’autodenuncia per le rispettive peculiarità delle creature
di Nicola e Giampaolo.
DOUBLE FACE Il Crotone si conferma efficace nei primi tempi:
chiude sull’1-0, con il colpo
vincente di Falcinelli dopo
spettacolare sventola di Palladino respinta da Puggioni. Cordaz e compagni hanno segnato
7 gol su 11 nella prima frazione, dilapidando un tesoretto di
12 punti da situazione di vantaggio (peggio ha fatto il Palermo, 13 punti persi). Invece, la
Samp, quarto risultato utile
consecutivo, rimarca la sua at-
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LE PAGELLE di G. CAL.
MARTELLA È UN DISASTRO, PALLADINO C’È
MURIEL CHE COLPI. LINETTY È SENZA RITMO
CROTONE
6
SAMPDORIA
6
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
ALEX
CORDAZ
MATIAS
SILVESTRE
7
7
Sull’1-0 compie interventi decisivi
su Quagliarella e Muriel (stessa
azione). Nel recupero si supera
deviando sul fondo una conclusione
di Quagliarella.
Un muro quasi invalicabile per gli
avversari. Svetta sui palloni alti,
gioca bene d’anticipo e chiude con
tempismo. Nulla può sul tiro
vincente di Falcinelli.
ROSI 6 Infilato due volte palla al
piede ma sa sganciarsi e pennella
la punizione (per Palladino) che
porta al gol.
CECCHERINI 6 Barcolla ma non
crolla, davanti a Quagliarella-Muriel.
FERRARI 6 Resiste e salva in
spaccata davanti a Cordaz.
MESBAH 6 Attento in marcatura e
si propone. Esce per infortunio.
MARTELLA 4,5 Si fa… attendere
prima di entrare. E non ne azzecca
una!
ROHDEN 6 Stantuffo sulla destra,
interdice e riparte.
BARBERIS 6 Un segugio. Fiuta
Alvarez e non gli dà spazio. Cala un
po’ nella ripresa.
CRISETIG 6 Puntuale. Si allarga su
Barreto e si alza su Torreira.
(Capezzi s.v.)
PALLADINO 6,5 Elegante e
decisivo, con la sua sventola
«partecipa» al gol di Falcinelli.
(Stoian s.v.)
TROTTA 5,5 Si muove su tutto il
fronte, senza incidere.
FALCINELLI 6 Prima della zampata
da opportunista, spreca una buona
occasione.
ALL. NICOLA 6 Imbriglia per un
tempo la Sampdoria, con una
gabbia a metà campo e con
pressing alto. La squadra è in
continua crescita.
PUGGIONI 6,5 Respinta strepitosa
sul tiro di Palladino, nella stessa
azione nulla può poi su Falcinelli.
PEREIRA 5,5 Si perde Palladino
sull’1-0, un po’ si riscatta pescando
Quagliarella nell’azione del pari.
SKRINIAR 6,5 Tosto in marcatura
e preciso in costruzione.
REGINI 5,5 Sbaglia diversi
disimpegni.
BARRETO 6 Cresce nella ripresa,
confermando duttilità tattica.
TORREIRA 6,5 Un architetto
efficace nel disegnare gioco.
Puntuale pure nel pressing.
LINETTY 5 Non trova ritmo e
resta avulso dalla manovra.
PRAET 6 Reattivo, entra con spirito
giusto.
ALVAREZ 5,5 Buon avvio, però si
spegne troppo presto.
FERNANDES 6,5 Porta qualità e
imprevedibilità. Il gol è un giusto
premio.
QUAGLIARELLA 6 Lotta, si
sacrifica, perde qualche palla:
eppure fa tremare Cordaz ed
«entra» nel pareggio.
MURIEL 6 Non brilla, regala colpi
spettacolari: centra la traversa e
sfiora ancora il gol. (Schick s.v.)
ALL. GIAMPAOLO 6 Sceglie il
momento giusto per apportare
qualità al gioco. Praet e Fernandes
sono le mosse per la svolta.
MARESCA Dirige con sicurezza. Fa bene a lasciar correre
su due interventi in area su Muriel (non ci sono falli); ma
dovrebbe ammonire Skriniar (intervento su Falcinelli).
COSTANZO 6-DI IORIO 6
GAVILLUCCI 6-PICCININI 6
6
ZUPPING
di VINCENZO
CITO
MA CHE BRAVO FERNANDES
SI E’ FATTO L’ASSIST DA SOLO
CONNECT
YOUR BACKPACK
P
aola Ferrari
(«Novantesimo
minuto, Rai) si
complimenta con
Giampaolo: «Ancora una
volta ha indovinato la
mossa giusta con
l’inserimento di
Fernandes: assist e gol». O
faceva l’assist, o faceva il
gol.
Paola Ferrari 2: «Allegri
non ha risparmiato
aggettivi per la Juventus:
batosta, mazzata». Tutti
sostantivi.
Francesca Sanipoli (Rai) a
Gian Piero Gasperini,
allenatore dell’Atalanta:
«Vi sentite il Leicester de
no antri?». Come si dice a
Bergamo.
Nuove infrazioni.
«Trattenutina di Evra».
(Sandro Piccinini,
Mediaset Premium). «In
effetti Evans è stato
discretamente cinturato»
(Paolo Ciarravano, Sky).
Aldo Serena (Premium
Sport) dopo un’uscita a
vuoto del portiere: «Reina
doveva urlare a se stesso
qualcosa di importante»
(Napoli-Dinamo Kiev,
Champions League).
«Se la palla fosse finita in
rete, non credo che il
portiere Herrerin ci
sarebbe arrivato» (Luca
Marchegiani, Sky, Athletic
Bilbao-Sassuolo)
Neologismi e
qualcos’altro. «Abbiamo
poco più di 30 secondi per
l’ultima domanda a
Montella. Vado con la
clessidra cerebrale»
(Marco Lollobrigida,
Calcio champagne, Rai).
«Orduna questa volta non
è stato ordunato al muro»
(Andrea Lucchetta,
pallavolo su Raisport). «La
Juve stava crepata dopo la
partita col Siviglia» (tweet
di un telespettatore Rai).
Roma-Pescara, prepartita
Premium sport: «Guardate
quante chiacchiere nello
spogliatoio!». Parlano loro.
La saggezza di Daniele
Massaro (Premium sport):
«Musica nello spogliatoio
prima della partita?
Dipende dal risultato. Se
vinci, tutti a dire che è
stata la mossa giusta. Se
non vinci, tutti a dire che i
giocatori erano distratti e
poco concentrati...».
Antonio Di Gennaro
(Canale 5, SivigliaJuventus) al 49’: «Non è
molto reattivo stasera
Mandzukic». All’82’: «Si
vede che stasera
Mandzukic non è quello
vero, anche in questa
situazione». Al 93’: «Che
gol che ha fatto
Mandzukic!»
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Serie A R 14a giornata
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Cagliari, rinascita con il tacco
Sau punisce l’Udinese distratta
1I sardi, con sei infortunati e due squalificati, ritrovano gioco, rabbia e orgoglio
Apre Farias su rigore, Fofana pareggia, poi arriva la finezza decisiva del capitano
LE PAGELLE di G.LO.
ALVES ORDINATO, PADOIN OK DA REGISTA
WAGUE CHE ERRORI, PEÑARANDA SORPRESA
CAGLIARI
7
2
Guglielmo Longhi
INVIATO A CAGLIARI
UDINESE
1
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Farias (C) su rigore
al 35’ p.t.; Fofana (U) al 6’, Sau (C)
al 12’ s.t.
CAGLIARI (4-3-1-2)
Storari; Isla, Ceppitelli, B. Alves,
Pisacane; Barella, Di Gennaro (dal
17’ s.t. Bittante), Padoin; Farias (dal
42’ s.t. Giannetti); Borriello, Sau
(dal 38’ s.t. Salamon).
PANCHINA Colombo, Rafael,
Briukhov, Oliveira, Antonini,
Biancu, Pennington, Arras.
ALLENATORE Rastelli.
BARICENTRO MOLTO BASSO
43,7 METRI
CAMBI DI SISTEMA dal 38’ s.t. 53-2; dal 42’ s.t. 4-3-1-2
AMMONITI Di Gennaro, Sau, Isla
e Bittante per gioco scorretto.
UDINESE (4-3-3)
Karnezis; Widmer (dal 16’ s.t.
Faraoni), Wague, Danilo, Adnan;
Fofana, Kums, Jankto; Matos (dal
16’ s.t. Perica), Zapata (dal 23’ s.t.
Peñaranda), Thereau. PANCHINA
Scuffet, Perisan, Angella,
Heurtaux, Samir, Badu,
Hallfredsson, Evangelista, De Paul.
ALLENATORE Delneri
BARICENTRO ALTO 54,4 METRI
CAMBI DI SISTEMA dal 23’ s.t. 42-3-1 AMMONITI Karnezis, Wague
e Faraoni per gioco scorretto
ARBITRO Pairetto di Nichelino
NOTE paganti 4.240, incasso
54.300 euro, abb. 7.408, quota
non comunicata. Tiri in porta 3-5
(2 pali). Tiri fuori 4-7. In fuorig.:
3-0. Angoli 3-4. Rec.: p.t. 0’, s.t. 5’
L’
emergenza conclamata
(anche ieri 6 infortunati
e 2 squalificati) ha provocato la reazione uguale e opposta vista in casa del Chievo:
stavolta la paura ha lasciato il
posto alla rabbia mista alla
consapevolezza che piangersi
addosso non serve. Così il Cagliari è rinato da se stesso dopo due sconfitte, giocando la
partita della svolta che voleva
Rastelli, alla fine passato in
modalità Conte mentre esulta
e arringa i tifosi come «non facevo da anni». Ma l’Udinese ha
molto da rimproverarsi, a cominciare dagli errori in difesa
per arrivare a una certa leziosità in avanti.
FA TUTTO SAU La classifica
non è comunque un problema,
il margine sulla terz’ultima resta per tutte e due rassicurante. Qui si parla della possibilità
di ambire a qualcosa di diverso
dalla salvezza. Il Cagliari – che
al Sant’Elia ha fatto 16 punti su
19 – ci sta provando perché è
evidente che perdere il trequartista di riferimento (Joao
Pedro), la mezz’ala più tecnica
(Ionita) e il regista titolare
(Tachtsidis) può provocare crisi d’identità. Rastelli ha puntato su Di Gennaro play, salvo
cambiare idea dopo mezz’ora
Il bellissimo gol di tacco di Marco Sau che fa vincere il Cagliari GETTY
passando i gradi a Padoin che,
anche senza piedi raffinati, garantiva più equilibrio. Mossa
riuscita. Dietro le punte abbiamo visto un Farias bipolare:
bravo a cercarsi e segnare il rigore, ma sciupone ai limiti del
masochismo. Poi la questione
Borriello: in settimana il dibattito era «ha ancora voglia?».
Ieri ha dato una risposta incompleta: utile nel gioco breve
e nelle sponde (vedi azione
dell’1-0), ma in ritardo come
condizione. E’ stato dunque
Sau, capitano e anima sarda
del Cagliari, a fare il lavoro degli altri: seconda punta, ma
anche fantasista, ma anche
centrocampista aggiunto. Il
colpo di tacco è stato un magnifico azzardo e parte del merito va all’assist al bacio di Isla.
COMPLEANNO TRISTE L’Udinese festeggia male la 1.500a
partita in A. Delneri non ha
gradito le sbandate e certi cali
di concentrazione, ha proposto
il solito 4-3-3 con l’impreciso
Zapata al centro, Thereau e
Matos esterni, poi è passato al
4-2-3-1 con Perica unica punta
e dietro tre creativi. Rivedibile
la difesa: per come si fa sorprendere nell’azione del primo
gol e soprattutto del secondo,
tagliata fuori dal cross di Isla.
L’Udinese ha pareggiato con
Fofana, ma non è stata capace
di imporre il gioco, pagando
anche un discreto debito alla
sfortuna (due pali: Thereau e
Peñaranda). Due punti in quattro gare: anche per l’Udinese
serve la partita della svolta.
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UDINESE
IL MIGLIORE
MARCO
SAU
CYRIL
THEREAU
6,5
Brinda con un tacco di classe la
centesima gara in A e col Cagliari.
Inesauribile. E faccia un regalo
a Isla: è il terzo assist per
altrettanti gol. (Salamon s.v.)
Ha segnato 5 gol al Cagliari,
stavolta non si ripete anche
se ci prova all’inizio della partita.
Prezioso anche da trequartista
nel 4-2-3-1.
STORARI 6,5 Usa bene i piedi su
Widmer, nel finale blinda la vittoria
deviando sul palo il tiro di
Peñaranda.
ISLA 6,5 Lo chiamano El Huaso, è
un mandriano che corre molto.
CEPPITELLI 5,5 Torna al centro,
tra qualche affanno: 12 passaggi
sbagliati.
BRUNO ALVES 6,5 Compleanno
ieri, festeggia i 35 con una
dimostrazione di ordine e pulizia.
PISACANE 5,5 Recuperato, ma in
dubbio fino all’ultimo. Così e così.
BARELLA 6,5 Qualche sbaglio, ma
esce alla grande a fine primo
tempo. Passa a sinistra quando
Padoin va a fare il play.
DI GENNARO 5 Non faceva il
regista da due mesi. Infastidito da
Kums, fatica a costruire. Spostato a
sinistra dopo 30 minuti.
BITTANTE 6 Resta in campo
nonostante la brutta botta alla
caviglia destra.
PADOIN 7 Si prende i compiti di Di
Gennaro e li assolve con profitto: 31
passaggi ok.
FARIAS 5,5 Il rigore procurato, poi
due grossolani errori solo davanti a
Karnezis. (Giannetti s.v)
BORRIELLO 6 Trotterella. Ma entra
nell’1-0 e si rende utile in vari modi.
ALL. RASTELLI 7 Raddrizza una
squadra in perenne emergenza.
KARNEZIS 6 Gara balorda, senza
colpe particolari. Lasciato senza
difese nell’azione del secondo gol.
WIDMER 5,5 Buona occasione
stoppata da Storari. Spinge poco.
FARAONI 5,5 Seconda presenza
e qualche incertezza. Entra nel
momento più problematico.
WAGUE 5 Impreparato in più di
un’occasione. E un suo erroraccio
poteva costare caro a inizio ripresa.
DANILO 5 In settimana azzoppa
3 compagni, con Borriello è più
tenero. E sbaglia molto: 10 passaggi.
ADNAN 5,5 Preferito a Samir, un
paio di cross discreti. Niente di che.
JANKTO 6 Duella alla pari con
Padoin e poi Barella.
KUMS 6,5 Segue Farias e cerca di
limitarlo. Al centro di tutto: 51
passaggi, 6 lanci e 3 contrasti vinti.
FOFANA 6 Il gol, va bene, ma non
sembra il talento visto un mese fa.
MATOS 6 A sorpresa per De Paul,
qualche spunto interessante.
PERICA 5,5 Chiamato a essere più
concreto di Zapata: resta ai margini.
ZAPATA 5,5 Nel primo tempo due
colpi di testa senza grandi pretese e
un tiro sbucciato. Svogliato.
PEÑARANDA 6,5 Entra subito in
partita, sfiora il pari. Interessante.
ALL. DELNERI 6 Prova a cambiare
modulo, ma la mossa non riesce.
Primo tempo un po’ rinunciatario.
PAIRETTO Dirige senza problemi. Il rigore è netto:
Karnezis stende Farias. Giusto anche il cartellino giallo per
il portiere dell’Udinese.
VIVENZI 6 - GAVA 6
GIACOMELLI 6 - GHERSINI 6
6,5
IL TREQUARTISTA
Il ritorno di Farias
«Il gol su rigore?
Regola rispettata»
1Cancellati tre mesi
da incubo: «Chi rientra
al Sant’Elia segna...»
Rastelli: «Abbiamo
visto degli uomini veri»
Mario Frongia
CAGLIARI
«I
l rigore? Ero d’accordo con Marco (Borriello, ndr) che lo
avrei battuto. Un gol che aspettavo. Ma contano i tre punti, la
vittoria di un gruppo solido».
Diego Farias, fantasia e concretezza. Il trequartista parte dal
primo minuto dopo tre mesi da
incubo: «È stata dura, dedico la
rete ai tanti che mi sono stati
vicino». Nel Cagliari che sale a
quota 19, il brasiliano apre la
sfida con l’Udinese: «Sono contento, la stima del tecnico mi fa
piacere. Ora pensiamo al Pescara: domenica proveremo a
vincere. Fuori facciamo fatica
ma stiamo lavorando per essere più tranquilli». Si ripassa dal
via. Farias accelera: «Con
l’Udinese si conferma la tradizione: chi rientra al Sant’Elia
segna. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma Rastelli
ci ha dato le indicazioni giuste.
Abbiamo sofferto e gioito tutti
assieme. Io trequartista? Mi
trovo bene». Borriello di tacco
ha messo il brasiliano di fronte
a Karnezis per il bis: «Segno e
sbaglio. Ho calciato di piatto, è
Non smettere mai
di esplorare
andata fuori». Da Farias a Sau,
reti doc: «Devo un caffè a Isla
per l’assist». Dai bomber a Bruno Alves, ieri 35 anni, campione in campo e fuori. «Non mollate, in bocca al lupo», le parole
del portoghese nel dopogara ai
duecento operai della Vesuvius
di Assemini, azienda a rischio
di chiusura.
RASTELLI ULTRÀ «I ragazzi
hanno gestito bene una gara
complicata. Sì, ho chiesto aiuto
a un pubblico speciale che non
smettesse di sostenerci. Battere l’Udinese vale un pezzo di
salvezza», dice Massimo Rastelli. «Vittoria meritata, senza
otto titolari: nei momenti difficili si vedono gli uomini veri»,
chiosa il tecnico rossoblù. Gigi
Delneri taglia corto: «Troppi
errori, abbiamo regalato le occasioni al Cagliari. Dobbiamo
risolvere qualche problema.
Da chi ha esperienza pretendo
di più. Fofana? Dopo il gol
avrebbe potuto giocare meglio
due palloni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Diego Farias, 26 anni
5
IL MIGLIORE
7,5
CAGLIARI
21
22
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R 14a giornata
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Il miglior Iago
di sempre
vuole un posto
pure in Spagna
NAZIONALI SPAGNOLI E SPAGNOLI D’ITALIA
CHIEVO
Iago e Suso in rampa di lancio. I due spagnoli di Torino e Milan hanno numeri uguali o
migliori rispetto alle punte convocate dal c.t. Lopetegui nell’ultimo impegno della Roja
MORATA
GOL
GARE
IN CAMPIONATO IN CAMPIONATO
OCCASIONI
CREATE
% PRECISIONE
AL TIRO
Real Madrid
da titolare
11
4
10
60%
11
5
14
63%
13
2
14
71%
ADURIZ
Athletic Bilbao
1Al Toro Falque è rinato : 7 gol in 11 partite
e ora il c.t. Lopetegui non può più ignorarlo
Francesco Bramardo
TORINO
U
Iago Falque,
26 anni, prima
stagione al
Torino, dopo
le esperienze
al Genoa
e alla Roma
LAPRESSE
n turno di riposo, domani sera con il Pisa. In Coppa Italia Iago Falque non
ci sarà, spazio ai compagni di
reparto, per ricaricare le pile.
Perché le prossime due gare di
campionato saranno speciali
per l’ala destra del Torino, chiamato a essere protagonista, con
la Samp, da ex genoano, e soprattutto contro la Juve che,
dopo averlo illuso, lo ha scartato. Avversari avvisati visto che
alla Roma, l’ultima ex incontrata, ha segnato una doppietta in
questa stagione. Due gol anche
sabato sera contro il Chievo, tre
punti indispensabili per tenere
il passo di chi punta a un posto
in Europa. Due stoccate da spadaccino (il secondo gol di classe, alla Messi) spingono il Toro
verso le alte quote della classifica e Iago, il calciatore borghese, verso il record personale di
reti. Sette gol in 11 gare (3
non le ha giocate), due di
testa, uno su rigore, gli altri distribuiti tra piede
mancino e destro, avvicinano l’attaccante granata alla miglior stagione in carriera, quella dei
13 gol con il Genoa nel
20114-15. Allora però Iago Falque la prima rete
l’aveva segnata a novembre.
TESTARDO Per arrivare nel
mondo del calcio a volte non c’è
bisogno di essere nato nel terzo
mondo o aver giocato nella polvere, con una palla di stracci. Si
può diventare un campione,
coltivare il talento da ragazzino
anche in una famiglia borghese, come quella in cui è nato lo
spagnolo. Bisogna avere però
una bella forza di volontà e il
coraggio di dire no se i tuoi genitori prevedono un futuro da
avvocato, come la mamma Carmela Silva, ex senatrice del
Psoe, o il padre, professore di
matematica. «A 5 anni avevo
già deciso che avrei fatto il calciatore, l’ultimo mestiere al
mondo che avrebbero voluto i
miei». Ma Iago col passare degli
anni ha fatto ricredere chi non
avrebbe scommesso 10 pesos
sul suo futuro.
BOCCIATO Poco prima che entri in vigore l’euro, il ragazzo di
Vigo per un anno veste la camiseta del Real Madrid, poi 7 stagioni al Barcellona, ma solo
nella cantera, ignorato sia da
Rijkaard che da Luis Enrique
(tecnico del Barça B), peggio
ancora alla Juve, dopo una prima stagione da protagonista in
Primavera (2008-09):10 gol
nella regular season e 3 nelle
fasi finali. Nonostante tutto il
club bianconero, insieme con il
primo contratto da professionista, gli porge anche una valigia
nell’altra mano, l’inizio di un
lungo viaggio in cerca di fortuna, tra Spagna e Inghilterra,
prima dell’approdo al Genoa.
Poi è storia recente, lo scorso
anno a Roma, senza arte ne
parte, e il prestito in estate con
diritto di riscatto al Toro. Bocciato alla Juve, «troppo basso e
gracile», il piccolo borghese si
sta prendendo le sue rivincite.
Anche se per indole va spronato, come è successo sabato prima di segnare, con Mihajlovic
che dalla panchina minacciava
di sostituirlo dopo meno di
mezz’ora con Boyé. Ora il c.t.
spagnolo Lopetegui non potrà
ignorarlo. «La Spagna ha tanti
giocatori fortissimi, conosco le
difficoltà ma voglio provarci, i
gol aiutano la squadra…e chi li
segna», il messaggio di Iago.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
GLI ANTICIPI DI SABATO
Toro scatenato
Chievo, non basta
la rete di Inglese
Un Milan da poker
Lapadula e Suso
stendono l’Empoli
TORINO
2
EMPOLI
1
CHIEVO
1
MILAN
4
MARCATORI Iago (T) al 35’ e 38’ p.t.;
Inglese (C) 40’ s.t.
TORINO (4-3-3) Hart 6; Zappacosta 6,5,
Rossettini 6, Castan 6,5, Barreca 6;
Benassi 5,5 (dal 37’ s.t. Acquah s.v.),
Valdifiori 6, Baselli 5,5 (dal 13’ s.t. Obi 6);
Iago 7,5 (dal 24’ s.t. Boyé 6), Belotti 6,
Ljajic 5,5. (Padelli, Cucchietti, Bovo,
M.Lopez, Martinez, Moretti, Lukic, De
Silvestri, Ajeti). All. Mihajlovic 6
CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino 6;
Cacciatore 5, Dainelli 5,5, Gamberini 6,
Gobbi 5; Izco 5 (dal 1’ s.t. Meggiorini 6;
dal 25’ s.t. Inglese 6,5), Radovanovic 6,5,
Castro 6,5; De Guzman 6 (dal 36’ s.t.
Jallow s.v.); Pellissier 5,5, Birsa 5,5.
(Seculin, Confente, Spolli, N.Rigoni,
Cesar, Sardo, Frey, Costa). All. Maran 6
ARBITRO Chiffi di Padova 4
NOTE Espulso Cacciatore (C) per
proteste al 44’ s.t.; ammoniti Ljajic,
Castan e Dainelli
MARCATORI Lapadula (M) al 15’,
Saponara (E) al 17’ p.t.; Suso (M) al 16’,
aut. di Costa (E) al 19’, Lapadula (M) al
32’ s.t.
EMPOLI (4-3-1-2) Skorupski 6; Veseli 5
(dal 23’ s.t. Zambelli 5,5), Bellusci 5,
Costa 4,5, Pasqual 5; Krunic 5,5 (dal 23’
s.t. Tello 5,5), Diousse 5, Croce 6;
Saponara 7; Marilungo 6 (dal 29’ s.t.
Gilardino s.v.), Maccarone 5. (Pugliesi,
Pelagotti, Cosic, Dimarco, Barba, Mauri,
Buchel, Maiello, Matheus).
All. Martusciello 5,5.
MILAN (4-3-3) Donnarumma 5; Abate
6,5, Gomez 6, Romagnoli 6, De Sciglio
5,5; Pasalic 5 (33’ s.t. Niang s.v.), Locatelli
5, Fernandez s.v. (dal 10’ p.t. Kucka 6);
Suso 7,5, Lapadula 7,5 (dal 39’ s.t. Poli
s.v.), Bonaventura 7. (Gabriel, Guarnone,
Zapata, Paletta, Antonelli, Honda, Sosa,
Bertolacci, Luiz Adriano). All. Montella 7.
ARBITRO Calvarese di Teramo 6,5.
NOTE Ammoniti Krunic, Bellusci,
Romagnoli, Kucka e Bonaventura.
23
VITOLO
Siviglia
ASPAS
Celta
Inglese pensa
già al Novara:
«Stiamo attenti»
 VERONA Prima la Nazionale,
poi il gol al Toro. Roberto
Inglese s’è lasciato alle spalle
una settimana da ricordare.
«Per un attaccante segnare è
importante, ma ho sempre
pensato che continuando a
lavorare prima o poi i risultati
arrivano», la sintesi della
punta del Chievo, deciso a
custodire le emozioni
raccolte nello stage azzurro
con Ventura. «In Nazionale ho
trovato grandi giocatori e
soprattutto grandi persone.
Ho imparato qualcosa di
diverso, un bagaglio che
porterò sempre con me». Ora
Inglese è già proiettato sulla
gara col Novara di Coppa
Italia e quella di campionato
col Genoa. «Cercheremo di
sfruttare il fattore campo –
ha concluso Inglese –, col
Genoa è uno scontro diretto
e col Novara staremo attenti
a non sottovalutarli, perché le
squadre di B danno sempre il
massimo in queste
occasioni».
Alessandro De Pietro
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12
7
25
EMPOLI
50%
Pucciarelli out
anche in Coppa
con il Cesena
NOLITO
Manchester City
11
3
11
55%
13
7
18
64%
14
5
24
70%
11
7
22
67%
 EMPOLI Subito la Coppa
Italia per l’Empoli. Domani
pomeriggio c’è il 4° turno con
il Cesena, si giocherà in un
Castellani semideserto. Da
cancellare ci sono le
prestazioni contro Fiorentina
e Milan, 8 gol subiti in due
partite. Ma l’Empoli deve
anche pensare alla trasferta
di Reggio Emilia domenica
prossima, scontro diretto col
Sassuolo. Per domani e forse
anche per il Mapei Stadium
non ci sarà Manuel
Pucciarelli, fuori col Milan a
causa di un infortunio al retto
femorale della coscia destra.
Solo indurimento al flessore
per Frederic Veseli, uscito
sabato: potrebbe farcela per
il Sassuolo, ma per domani
sarà out. In dubbio per
l’influenza Andres Tello. La
Coppa poteva essere un buon
palcoscenico per Mchedlidze,
ma il georgiano sta ancora
recuperando dall’infortunio
patito in nazionale. Non ci
sarà anche Laurini.
Giacomo Cioni
CALLEJON
Napoli
SUSO
Milan
IAGO
Torino
GDS
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24
Serie A R 14a giornata
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
RISULTATI
CLASSIFICA
BOLOGNA-ATALANTA
0-2
Masiello (A), Kurtic (A)
CAGLIARI-UDINESE
2-1
Farias (C) rigore, Fofana (U), Sau (C)
CROTONE-SAMPDORIA
1-1
Falcinelli (C), Fernandes (S)
EMPOLI-MILAN
1-4
Lapadula (M), Saponara (E), Suso
(M), Costa (E) autorete, Lapadula (M)
GENOA-JUVENTUS
3-1
Simeone (G), Simeone (G),
Alex Sandro (J) autorete, Pjanic (J)
INTER-FIORENTINA
stasera, ore 21
NAPOLI-SASSUOLO
stasera, ore 19
PALERMO-LAZIO
0-1
Milinkovic-Savic (L)
ROMA-PESCARA
3-2
Dzeko (R), Dzeko (R), Memushaj (P),
Perotti (R) rigore, Caprari (P)
TORINO-CHIEVO
2-1
Iago Falque (T), Iago Falque (T),
Inglese (C)
SQUADRE
MARCATORI
PT
PARTITE
IN CASA
JUVENTUS
ROMA
MILAN
LAZIO
ATALANTA
TORINO
NAPOLI
FIORENTINA
GENOA
SAMPDORIA
CAGLIARI
INTER
CHIEVO
BOLOGNA
UDINESE
SASSUOLO
EMPOLI
PESCARA
CROTONE
PALERMO
33
29
29
28
28
25
24
20
19
19
19
18
18
16
15
13
10
7
6
6
RETI
FUORI
TOTALE
IN CASA
FUORI
RIGORI
TOTALE
DIFF.
FAVORE
CONTRO
PUNTI
POSIZIONE
2015-16
STAGIONE
G
V
N
P
G
V
N
P
G
V
N
P
F
S
F
S
F
S
RETI
T.
R.
T.
R.
E DIFFERENZA
2015-16
7
7
7
7
7
7
6
6
7
6
7
6
7
8
7
6
8
7
7
7
7
7
5
5
5
5
4
2
3
4
5
3
3
4
2
3
1
0
1
0
0
0
1
1
0
2
1
4
4
1
1
2
2
1
2
0
2
3
2
0
0
0
1
1
2
0
1
0
0
1
1
1
2
3
3
3
5
4
4
7
7
7
7
7
7
7
7
6
6
8
7
7
7
6
7
7
6
7
7
7
4
2
4
3
4
2
3
3
2
1
1
2
2
0
2
1
1
1
0
1
0
2
1
3
1
2
2
1
0
3
0
1
1
3
1
1
2
1
1
3
3
3
2
1
2
3
2
2
4
4
6
4
4
3
4
5
3
5
6
3
14
14
14
14
14
14
13
12
13
14
14
13
14
14
14
13
14
14
14
14
11
9
9
8
9
7
7
5
5
5
6
5
5
4
4
4
2
1
1
1
0
2
2
4
1
4
3
5
4
4
1
3
3
4
3
1
4
4
3
3
3
3
3
2
4
3
3
2
4
5
7
5
6
6
7
8
8
9
10
10
20
23
13
15
13
19
13
4
11
9
16
10
9
9
11
6
3
4
7
3
5
6
8
5
8
7
7
2
4
6
11
6
8
7
12
10
15
12
12
15
9
10
12
12
10
12
10
14
6
8
6
8
5
5
7
10
4
7
4
7
7
10
10
9
6
10
7
9
11
14
20
10
8
14
11
15
6
14
15
12
29
33
25
27
23
31
23
18
17
17
22
18
14
14
18
16
7
11
11
10
12
16
18
14
14
17
14
11
15
20
31
16
16
21
23
25
21
26
27
27
17
17
7
13
9
14
9
7
2
-3
-9
2
-2
-7
-5
-9
-14
-15
-16
-17
1
8
3
3
4
5
0
4
0
3
2
2
1
0
2
2
0
2
2
0
1
8
3
3
3
3
0
3
0
2
1
1
1
0
2
2
0
0
1
0
1
3
2
4
2
3
0
0
3
2
5
1
1
3
5
3
1
3
1
1
1
2
0
2
2
3
0
0
2
1
3
1
1
2
5
3
1
3
1
1
24 (+9)
27 (+2)
23 (+6)
19 (+9)
21 (+7)
21 (+4)
31 (-7)
29 (-9)
16 (+3)
16 (+3)
in B
30 (-12)
16 (+2)
13 (+3)
18 (-3)
23 (-10)
18 (-8)
in B
in B
15 (-9)
5
4
7
10
9
8
1
3
15
14
in B
2
13
18
11
6
12
in B
in B
16
A parità di punti e di partite giocate, la classifica tiene conto di quest’ordine preferenziale: 1) punti e differenza reti negli scontri diretti se tutti giocati
2) differenza reti globale 3) gol segnati 4) ordine alfabetico. Le ultime 3 retrocedono in B
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
15ª GIORNATA
VENERDÌ 2 DICEMBRE
NAPOLI-INTER
ore 20.45
SABATO 3 DICEMBRE
JUVENTUS-ATALANTA
ore 20.45
DOMENICA 4 DICEMBRE, ore 15
MILAN-CROTONE
ore 12.30
LAZIO-ROMA
PESCARA-CAGLIARI
SAMPDORIA-TORINO
SASSUOLO-EMPOLI
FIORENTINA-PALERMO
ore 20.45
LUNEDÌ 5 DICEMBRE
CHIEVO-GENOA
ore 19
UDINESE-BOLOGNA
ore 21
TACCUINO
PRIMAVERA
Spal e Ascoli
ok nei posticipi
 Colpo della Spal in casa
del Napoli nel posticipo della
nona giornata del girone A: un
gol per tempo, di Boccafoglia
e Strefezza su rigore. Nel
posticipo del girone B, 3-0
dell’Ascoli sull’Avellino.
Mercoledì, sette gare degli
ottavi di Coppa Italia: già
qualificato l’Empoli, che ha
battuto il Novara.
UEFA FUTSAL CUP
Il Rieti vince ancora
ma non basta
 Ad Almaty (Kazakistan), il
Real Rieti chiude l’Elite Round
di Uefa Futsal Cup con il 6-3 ai
kosovari del Feniks, che non
basta per la qualificazione alla
Final Four. Passano il turno i
kazaki del Kairat, che avevano
vinto 3-2 lo scontro diretto.
Bruno Fernandes è dietro la linea del
pallone sul tocco di Quagliarella. Nel
finale i calabresi protestano per un
presunto mani di Skriniar in area,
ma vede bene l’arbitro: il difensore
prende la palla col petto.
LA MOVIOLA
di FRANCESCO CENITI
[email protected]
MANDZUKIC GIÙ: JUVE SENZA UN RIGORE
GAGLIARDINI, GIALLO (PESANTE) BEFFA
ASSISTENTI OK A CAGLIARI E A CROTONE
Giudizio sospeso per la squadra
arbitrale di Messina: male Chiffi
nell’anticipo, errori pure di Mariani e
Mazzoleni. Stasera 2 gare importanti:
a Napoli c’è Valeri, a San Siro Damato
BOLOGNA-ATALANTA 0-2
Mariani di Aprilia
Ci sono un paio di errori nella gara di
Mariani. Il primo: con l’Atalanta già
in vantaggio, il Bologna riparte dopo
aver rubato palla a centrocampo
quando Gagliardini entra su Dzemaili. L’arbitro assegna punizione dal limite agli emiliani e ammonisce Gagliardini (era diffidato, salterà la Juventus), ma in realtà l’atalantino non
commette alcun fallo. Nella ripresa
Viviani da dietro va dritto su Gagliardini (palla lontana): arriva il giallo,
ma la pericolosità del gesto meritava
l’espulsione diretta. Per il resto, regolare il vantaggio dell’Atalanta:
Masiello è in linea con Gastaldello
sul cross di Gomez.
CAGLIARI-UDINESE 2-1
Pairetto di Nichelino
Vede bene la squadra arbitrale negli
episodi che decidono la gara. In primis il rigore dato al Cagliari: giusto
Mandzukic giù: era rigore MEDIASET
fischiarlo perché Karnezis stende Farias che lo anticipa. Ci sta pure il giallo: intervento «onesto» e quindi
niente tripla sanzione, in ogni caso
l’attaccante andava verso l’esterno e
l’azione non è una chiara occasione
da gol. Bravo anche l’assistente Gava: regolare il raddoppio dei sardi
con Isla che elude il fuorigioco e poi
serve Sau, autore del 2-1.
CROTONE-SAMPDORIA 1-1
Maresca di Napoli
In avvio è giustamente annullato un
gol a Falcinelli in fuorigioco. Okay il
vantaggio del Crotone: sulla punizione battuta in area, Palladino è in
posizione regolare. Bene l’assistente
Costanzo anche sul pari della Samp:
GENOA-JUVENTUS 3-1
Mazzoleni di Bergamo
Perfetto in tutti e tre i gol del Genoa
l’assistente Vuoto: sul primo c’è Benatia a tenere in gioco Ocampos; sul
secondo sono non punibili gli offside
di Rigoni e Ocampos; infine Alex
Sandro sana la posizione di Rigoni
nell’azione del 3-0 con lo stesso Sandro a deviare nella propria porta in
modo decisivo. Mazzoleni sbaglia
(non aiutato da Rocchi) al minuto
41: Mandzukic protegge un pallone
in area, arriva Ocampos che lo travolge in modo ingenuo. Rigore evidente non dato alla Juve. Nella ripresa lo stesso attaccante cade in area
dopo un contatto con Munoz, ma
trattenuta davvero modesta: okay lasciar correre.
PALERMO-LAZIO 0-1
Guida di Torre Annunziata
Sullo 0-0 c’è un intervento di Morganella su Keita in area dei siciliani: poteva starci il rigore. Nessun ombra
sul gol di Milinkovic-Savic innescato
da Basta a sua volta partito in posizione regolare sul passaggio di Felipe Anderson. Il Palermo chiede un
rigore nella ripresa quando Radu entra in scivolata su Quaison, ma ha ragione l’arbitro: il laziale prende la
palla. Nel finale rosso diretto a Gonzalez: ok perché Lombardi dopo
averlo saltato ha una chiara occasione da gol, negata dal placcaggio.
ROMA-PESCARA PAGINA 8
La classifica dei cannonieri della
Serie A dopo 14 turni
12 RETI Dzeko (1, Roma).
10 RETI Icardi (1, Inter); Belotti (1,
Torino).
9 RETI Immobile (2, Lazio).
8 RETI Salah (Roma).
7 RETI Higuain (Juventus);
Callejon (Napoli); Nestorovski
(Palermo); Iago Falque (1, Torino).
6 RETI Bernardeschi (1,
Fiorentina); Bacca (2, Milan);
Muriel (1, Sampdoria).
5 RETI Kessie (2, Atalanta);
Borriello (Cagliari); Kalinic (1,
Fiorentina); Suso (Milan); Perotti
(5, Roma); Ljajic (1, Torino);
Thereau (1, Udinese).
4 RETI Kurtic (Atalanta); Destro e
Verdi (Bologna); Falcinelli
(Crotone); Simeone (Genoa);
Perisic (Inter); Pjanic (Juventus);
Keita (Lazio); Milik (Napoli);
Quagliarella (1, Sampdoria); Defrel
(Sassuolo); Baselli e Benassi
(Torino); Zapata (1, Udinese).
3 RETI Caldara, Gomez, Masiello e
Petagna (Atalanta); Melchiorri e
Sau (Cagliari); Birsa (Chievo);
Pavoletti (Genoa); Dybala (1),
Khedira e Mandzukic (Juventus);
Lapadula e Niang (1, Milan);
Hamsik e Mertens (Napoli);
Fernandes (Sampdoria); Fofana e
Perica (Udinese).
2 RETI Capuano, Dessena e Di
Gennaro (Cagliari); Castro e
Inglese (Chievo); Trotta (1,
Crotone); Maccarone e Saponara
(Empoli); Babacar e Ilicic (1,
Fiorentina); Ocampos e Rigoni
(Genoa); Chiellini (Juventus); Felipe
Anderson, Lulic e Milinkovic-Savic
(Lazio); Bonaventura e Locatelli
(Milan); L. Insigne (Napoli);
Caprari (Pescara); El Shaarawy e
Totti (2, Roma); Politano (1,
Sassuolo).
1 RETE Conti e Pinilla (1, Atalanta);
Di Francesco, Dzemaili, Helander,
Pulgar, Taider e Viviani (Bologna);
Bruno Alves, Farias (1), Joao Pedro
e Padoin (Cagliari); Cacciatore,
Gamberini, Gobbi, Meggiorini,
Pellissier (1) e Rigoni (Chievo);
Palladino, Rosi, Sampirisi, Simy e
Stoian (Crotone); Bellusci, Costa e
Pucciarelli (Empoli); Astori, Badelj
e Carlos Sanchez (Fiorentina);
Gakpe, Laxalt, Ninkovic e Ntcham
(Genoa); Banega, Candreva, Eder
e Joao Mario (Inter); Bonucci,
Daniel Alves, Hernanes,
Lichtsteiner e Rugani (Juventus);
Biglia (1), Cataldi, De Vrij, Hoedt,
Lombardi, Murgia, Radu e Wallace
(Lazio); Kucka e Paletta (Milan);
Chiriches, Gabbiadini, Koulibaly e
Maksimovic (Napoli); Chochev,
Quaison e Rispoli (Palermo);
Aquilani, Bahebeck, Benali,
Campagnaro, Manaj e Memushaj
(Pescara); Nainggolan, Paredes e
Strootman (Roma); Barreto e
Schick (Sampdoria); Acerbi, Antei,
Berardi (1), Cannavaro, Iemmello,
Matri, Pellegrini, Ragusa, Ricci e
Sensi (Sassuolo); Martinez
(Torino); Danilo, Felipe e Jankto
(Udinese).
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
OPINIONI
www.gazzetta.it
TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO
F.1 / Il bilancio della stagione
NICO RE NORMALE
FERRARI BOCCIATA
IL COMMENTO
di UMBERTO ZAPELLONI
email: [email protected]
twitter: @uzapelloni
N
ico Rosberg è il
campione normale. Il
bravo ragazzo tutto
moglie e figlia che si
prende il mondo alla
fine di una stagione in cui è stato
più costante, ma non sempre più
veloce del suo avversario. Ha
conquistato meno pole (12-9), ha
vinto meno gare (10-9), ma alla
fine per 5 punti è campione del
mondo, 34 anni dopo papà Keke
che in quel 1982 maledetto per i
ferraristi, salì sul trono con un solo
successo di tappa. Nico merita
questo titolo più di quanto papà
meritasse quello. E alla fine lo
merita anche più di Hamilton che
tre volte è stato fermato da guai
tecnici della sua Mercedes (due in
qualifica in Cina e Belgio, una in
gara in Malesia) ma ha avuto due
lunghe pause all’inizio della
stagione e dopo le vacanze estive.
Lewis è un super pilota, uno che un
giorno paragoneremo a Senna e
Schumacher, Nico probabilmente
non lo diventerà mai, ma
quest’anno si è meritato tutto fino
in fondo.
Hamilton le ha provate tutte per
farlo crollare. E’ andato al limite
della correttezza rallentando
all’inverosimile nel finale della gara
di Abu Dhabi sperando che Vettel e
Verstappen passassero Nico
escludendolo dal podio. Ha corso
da «bastardo». E’ rimasto senza
gloria. Nulla di scandaloso. Un
campione un po’ «bastardo» dentro
deve anche esserlo. Non ha
oltrepassato i limiti e questo è
quello che conta. Avrebbe però
dovuto salutare la vittoria del
compagno/avversario in un altro
modo, rendergli onore anche dopo
la gara e non soltanto nella
conferenza del giovedì. D’altra
parte trovate un campionissimo che
sappia anche perdere... E’ merce
rara. Esemplari da collezione.
25
Il campionato è stato una lunga
corsa a due. Per il terzo anno la
Mercedes non ha avuto rivali. Da
quando, 58 gare fa, è cominciata
l’era delle power unit ibride la casa
di Stoccarda ha vinto 51 gare e
conquistato 56 pole. Un dominio
assoluto che va a competere con
quelli della Ferrari nell’epoca
Schumacher e della Red Bull negli
anni di Vettel. Solo il cambio
regolamentare in arrivo mette
qualche dubbio sul futuro. Nel
senso che lascia un po’ di speranza
alla concorrenza anche se
l’impressione è che Hamilton e
Rosberg avranno di che divertirsi
anche nel 2017.
La Ferrari, partita per battere la
Mercedes e arrivata dietro anche
alla Red Bull, chiude il 2016 con
un 4,5 in pagella. Zero vittorie,
zero pole position, 11 podi non
costituiscono una delle peggiori
stagioni della storia (andò peggio
nel 2014 ad esempio), ma
sottolineano come Maranello non
sia riuscita a mantenere le
promesse e a confermare il trend
in crescita dopo i tre successi di
Vettel dello scorso anno. La
rivoluzione di Marchionne non ha
ancora prodotto i risultati sperati
e rimbalza insidioso l’eco di una
sua frase ormai passata alla storia:
«In Ferrari i manager non si
misurano soltanto per i risultati
economici, ma anche per quelli
sportivi». Non caccerà anche se
stesso. E’ da escludere. La
speranza è che non licenzi
neppure Maurizio Arrivabene, ma
gli consenta di costruirsi attorno
una squadra in grado di concepire
una vettura che possa crescere
durante la stagione, cosa che
quest’anno è mancata
clamorosamente. Nonostante il
4,5 in pagella Marchionne merita
fiducia anche se soltanto per
come ha ridato speranza a Fca.
Con il terrore però che il 2017
possa essere anche peggio di
questo 2016 finito con un podio
che non ha significati particolari.
Se non che finalmente la strategia
è stata quella giusta.
La vignetta
di Stefano Frosini
Serie A / Il crollo della capolista
LA SIGNORA FRENA
NON BALLA PIÙ SOLA
L’ANALISI
di LUIGI GARLANDO
email: [email protected]
Twitter
ROGER FEDERER
Tennista svizzero
 Incredibile prima esperienza ad
un GP. Complimenti al campione
del mondo @nico_rosberg e
congratulazioni agli altri piloti.
@rogerfederer
FC BAYERN MONACO
Club tedesco
 Campione del mondo!
Complimenti per il titolo in
Formula 1 @nico_rosberg!
@FCBayern
LUKAS PODOLSKI
Attaccante Galatasaray
 Complimenti, Nico!
Orgoglioso di avere l’amico più
veloce del mondo
@nico_rosberg #Formel1
#racing #poldi
@Podolski10
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C
ade la Juve capolista,
vincono le cinque che la
inseguono. Roma e Milan
ora distano solo 4 punti.
Napoli, Fiorentina e Inter
giocano oggi per avvicinarsi.
Significa che il campionato si è
compresso al vertice come una
molla e promette emozioni
insospettabili quest’estate quando si
celebrava il super-mercato di
Higuain e Pjanic. Non è una
promessa da marinaio perché chi
insegue ha la qualità per durare e
perché chi scappa non è inciampato
per caso. La Juve mal sopporta le
critiche al suo gioco. «Gli altri
parlano noi vinciamo», «Se volete
divertirvi, andate al circo». Ma non
è solo questione d’estetica. Le
difficoltà nascondono crepe
strutturali. Forse il mercato, al di là
delle cifre spese, non è stato così
super. Forse si è badato più alle
virtù dei nuovi violini che alle
esigenze dell’orchestra. Allegri non
può dirlo, ma gli ha fatto da
ventriloquo l’amico Galeone: «A
Max mancano due centrocampisti».
Di gamba e di piede. Allegri non ce
li ha Gagliardini e Kessie che
mordono in pressing come Pjanic
non può fare e che, se si trovano
davanti alla porta, non sbagliano
come Sturaro. Se Marotta meditasse
un assalto invernale ai due gioiellini
dell’Atalanta, non saremmo stupiti.
Il convalescente Marchisio non può
permettersi troppe partite di fila. Il
quasi trentenne Khedira ha
vulnerabilità e chilometraggio da
considerare. La talentuosa ferocia di
Vidal e Pogba non può essere
compensata da Hernanes. Quando
Allegri spiega che i suoi fanno pochi
falli, urla la mancanza di mediani
nati per far filtro, con le buone o le
cattive. Una bestemmia sospettare
che un Gundogan servisse più di
Higuain? Forse no, con Dybala e
Mandzukic in casa. La Juve ha la
forma di una clessidra: forte nei
suoi mitici difensori e nei suoi
poderosi attaccanti, ma esile in
mezzo. Questa Juve è destinata a
soffrire contro avversari di gamba
che aggrediscono a ritmi alti. In
Europa, dove l’intensità è legge,
succede quasi sempre. Ma può
succedere anche in campionato, se
l’avversario lotta senza il timore che
incute la Juve penta-campione.
Questo intendeva Buffon in
spogliatoio quando incitava a dare
di più e a mungere il cuore. Infatti
quando la Juve non è riuscita a
pareggiare il furore di Inter, Milan e
Genoa, ha perso. Non è un caso che
le tre cadute siano arrivate dopo
turni di coppa. Non è un caso che
Bonucci, l’eroe di Siviglia, abbia
agevolato il primo gol rossoblù con
un tacco insensato. E’ umano essere
stanchi e tradire cali di tensione.
Allegri aveva intuito il pericolo alla
vigilia: «Ragazzi, in un mese ci
giochiamo lo scudetto». Ora la Juve,
che ha la difesa a pezzi, si giocherà
tanto nel trittico Atalanta, Toro,
Roma. Sabato Allegri ha definito
Juve-Roma non «uno» scontro
diretto, ma «lo» scontro diretto. Ha
individuato il nemico numero 1. E
probabilmente ha ragione, a patto
che la Roma smetta di sperperare.
Anche ieri... Le due tappe di
avvicinamento alla Juve (derby e
Milan) diranno molto sulla maturità
dei giallorossi. Dzeko intanto ha
recapitato il guanto di sfida: 2 gol al
Pescara nei primi 10’. La maturità
dell’Atalanta la raccontano bene le
6 vittorie di fila senza cali di
tensione o segnali di divismo. La
serenità con cui ieri ha gestito il
vantaggio senza concedere mezza
occasione al Bologna è roba da
grande. Non siamo davanti alla
«solita squadra del Gasp» che
assalta e sbrana anche al prezzo di
concedere tanto. Occhio. Questa
Atalanta è un cosa nuova, è
l’evoluzione della specie: non
prende gol da 724’su azione, offre
4-5 possibilità di scarico a chi porta
palla e presidia ogni linea di
passaggio con 3-4 cacciatori.
Diverte più del circo. E’ uno
spettacolo unico e ciò che è nuovo,
non sai mai dove può arrivare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ha scalato in libera la spaventosa Dawn Wall
L’INCREDIBILE SALITA DI ONDRA SULLA VIA PIÙ DURA DEL MONDO
hanno ricevuto i complimenti perfino dal
presidente Obama e sono stati nominati membri
onorari dell’Alpine Club statunitense, avevo scritto
che «nessuno al momento è in grado di ripetere
quel che loro hanno saputo realizzare. D’altra
parte ci hanno lavorato per sette anni!».
L’AVVENTUROSO
di REINHOLD MESSNER
M
eno di un anno fa, commentando la
osannata salita in libera della Dawn
Wall, negli USA, da parte di Tommy
Caldwell e Kevin Jorgeson, che per quell’impresa
Mi sbagliavo. E nei giorni scorsi sono stato
smentito dal clamoroso exploit del giovane ceco
Adam Ondra, che non soltanto ha a sua volta
salito in libera la via celebrata come la più difficile
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
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VICEDIRETTORE VICARIO
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al mondo per via dei suoi 914 metri di dislivello
verticalissimi e delle taglienti scaglie che
costituiscono i soli appigli in alcuni tratti. Ma l’ha
anche scalata tutta da primo: il connazionale
Pavel Blazek si è limitato ad assicurarlo. Caldwell
e Jorgeson si erano invece alternati da primi nelle
32 sezioni (quelle chiave arrivano fino al grado
9a) in cui la via è divisa. Inoltre, il 23enne ceco ha
impiegato solo 8 giorni, di cui due di riposo,
contro i 19 dei due primi salitori. Chiarito che,
come Tommy e Kevin, anche Ondra ha tentato e
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- 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel.
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Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino S Tipografia
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Miller Distributor Limited - Miller House, Airport
Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta S
Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208
Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia Cyprus
ritentato in libera i più difficili passaggi solo
dopo aver prima salito e attrezzato dal basso
tutta la via studiandola accuratamente, va detto
che a rendere il suo exploit ancor più
impressionante è il fatto che per lui si trattava
della prima volta sul granito delle grandi pareti
della Yosemite Valley. Il ceco ha aperto una
finestra sul futuro di questo tipo di scalata e ora
si può pensare anche a una ripetizione della via
in un solo giorno. Ondra è il prototipo di un
nuovo tipo di scalatore. Ha iniziato ancora
bambino con il boulder e con le gare e ora ha
portato le sue straordinarie doti sulle grandi
pareti.
PREZZI D’ABBONAMENTO
C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP
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dell’1 settembre 1948
ISSN 1120-5067
CERTIFICATO ADS N. 7953 DEL 9-2-2015
La Gazzetta dello Sport Digital Edition ISSN 2499-4782
La tiratura di domenica 27 novembre
è stata di 218.004 copie
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1,80; U.S.A. USD 4,00.
26
Mondo R Inghilterra
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1
Stefano Boldrini
2
LE ALTRE PARTITE
CORRISPONDENTE DA LONDRA
Tris Arsenal
Watford k.o.
su autorete
P
retty Mou. Che cosa avrà
pensato Julia Roberts
quando al 28’ del primo
tempo José Mourinho è stato
espulso dall’arbitro Moss per
aver preso a calci una bottiglietta d’acqua? L’attrice statunitense, splendida interprete
di Pretty Woman, in tribuna all’Old Trafford con il marito Daniel Moder, era venuta a godersi un Manchester United famoso in tutto il mondo, ma anche lei ha dovuto prendere atto
che i Red Devils attuali sono
lontani dalla gloria di un tempo. L’1-1 con il West Ham è il
quarto pareggio casalingo di fila in campionato: non accadeva dal 1980. Il risultato allontana ulteriormente lo United
dalla vetta: il Chelsea è lontano 11 punti e la zona Champions 8. Mourinho è invece al
secondo «cartellino rosso», dopo quello rimediato il 29 ottobre con il Burnley: i nervi del
manager portoghese sono
sempre più tesi.
MOU ROSSO L’espulsione di
Mou ha segnato il pomeriggio
dei Red Devils, cominciata male con la rete di Sakho dopo appena 90 secondi e raddrizzata
da Ibrahimovic con una zuccata sul pallone catapultato da
Pogba. Con 69’ da giocare, il
primo comandamento doveva
essere la calma, ma quando al
27’ Pogba è stato ammonito
per simulazione, l’allenatore
portoghese ha reagito in modo
scomposto: un calcio alla bottiglietta e, a ruota, l’espulsione.
Forse Mourinho ha avuto un
black-out di memoria: per lo
stesso gesto, nel 2009 all’Old
Trafford fu allontanato dalla
panchina il suo eterno rivale,
Arsene Wenger. O forse ha dimenticato che proprio Moss lo
3
 1 Il momento dell’espulsione di José Mourinho al 28’ del primo tempo da parte dell’arbitro Jonathan Moss REUTERS  2 Il calcio alla
bottiglietta che è costato il rosso al tecnico portoghese REUTERS  3 Il gol dell’1-1 dello United segnato di testa da Zlatan Ibrahimovic LAPRESSE
Mourinho, altro rosso
E per il Manchester
la Premier si allontana
1Apre Sakho, risponde Ibra: quarto pareggio consecutivo per
lo United, ora a -11 dal Chelsea. Il tecnico espulso per proteste
20
 i punti in classifica dello
United dopo 13 giornate.
Lo scorso anno con Louis Van
Gaal in panchina i Red Devils
ne avevano ottenuti 27
espulse la scorsa stagione,
sempre contro il West Ham.
Moss ha il rosso facile: ad aprile buttò fuori Vardy in una gara
decisiva per la corsa verso il titolo del Leicester. Per una singolare coincidenza, c’era ancora in campo West Ham.
SILENZIO Con l’assistente Rui
Faria in panchina – dove si è ri-
visto il tedesco Schweinsteiger
– lo United ha attaccato con foga e scarsa lucidità. Il West
Ham ha tenuto bene il campo,
con tre giocatori su tutti: il portiere irlandese Randholph,
Ogbonna e Kouyate. Gli inserimenti di Rooney e Mkhitaryan
hanno dato un sussulto allo
United, ma nel finale il West
Ham ha sfiorato il colpaccio
con Ayew e Fletcher. Di Mou si
sono perse le tracce dopo il
«rosso»: «Era da qualche parte
in tribuna, ma di lui non parlo», le dichiarazioni di Faria.
Ora, da copione, un’altra settimana di passione per il portoghese.
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MAN. UNITED-WEST HAM
1-1
MARCATORI Sakho (W) al 2’, Ibrahimovic (M) al 21’ p.t.
MANCHESTER UNITED (4-2-3-1) De
Gea 6; Valencia 6, Jones 6, Rojo 6,
Darmian 6; Herrera 6,5, Pogba 6;
Lingard 6,5 (dal 40’ s.t. Fellaini s.v.),
Mata 5,5 (dal 20’ s.t. Mkhitaryan 6),
Rashford 5 (dal 20’ s.t. Rooney 6);
Ibrahimovic 7. All. Mourinho 5.
WEST HAM (4-2-3-1) Randolph 7;
Kouyate 7, Collins 6, Ogbonna 6,5,
Antonio 6,5; Obiang 6,5, Noble 6,5;
Cresswell 6,5, Lanzini 6 (dal 29’ s.t.
Ayew 6,5), Payet 6,5 (dal 49’ s.t. Feghouli s.v.); Sakho 6,5 (dal 21’ s.t.
Fletcher 6). All. Bilic 7.
ARBITRO Moss 6.
NOTE spettatori 75.313. Ammoniti
Pogba (M), Valencia (M), Fellaini (M),
Cresswell ().
FRANCIA
bloccare sull’1-1 in
casa dal Bastia
Doppietta di Cavani:
parigini a -1 dalla vetta
Alessandro Grandesso
PARIGI
@agrandesso
E
ra in tribuna. Avrebbe fatto molto più comodo in
campo, invece, Mario Balotelli. Al Nizza in effetti è mancato quel tasso di talento in più
che risolve certe gare, pure
sfortunate, come contro il Bastia finita in pari, tra pali e errori vari. Un punto prezioso per i
corsi. Due negati alla squadra
della Costa Azzurra che rimane
al comando, ma con un margine minimo sul Monaco e sul
Psg, uscito vincente dalla difficile trasferta a Lione grazie a
una doppietta di Cavani (1-2).
salvataggio sulla linea e un’ultimo assalto sfumato di poco.
Ora il Nizza subisce la pressione delle inseguitrici. La banda
di Favre in più deve gestire il
tutto senza Balotelli, alle prese
con un malanno al polpaccio
destro, che dovrebbe rientrare
solo per la trasferta a Parigi del’11 dicembre. Salvo complicazioni.
IDEOLOGIA PSG Intanto il Psg
impara a vincere nella sofferenza. Anche se il primo tempo a
Lione è stato dominato con
sfacciataggine dai campioni di
Francia, migrati, per assenza di
Di Maria, verso un 4-2-3-1 tipico dell’ideologia di Emery, con
Verratti e Motta davanti alla difesa e Ben Arfa sulla trequarti.
Sufficiente per confiscare palla
e passare in vantaggio su rigore
di Cavani (30’). Nella ripresa,
la rivolta del Lione, con il pari
di Valbuena (3’), annullato dal
colpo di testa vincente di Cavani (36’), a 13 gol in campionato, 4 in più di Ibra un anno fa.
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PRESSIONE Il Nizza comunque
aveva cominciato bene, trovando all’11’ il vantaggio con il vice
di Balotelli, Plea. Che sarà pure
l’alter-ego dell’italiano ma intanto è a quota 8 reti in Ligue 1.
Quella di testa su corner da destra di Seri aveva dato il via al
solito show della squadra di Favre che però è calata nella ripresa, subendo il pari fortunoso di Crivelli (15’). E il Bastia è
poi stato graziato da un palo di
Sarr, una traversa di Pléa, da un
WATFORD K.O. Occasione
mancata per il Watford di
cogliere il secondo successo
di fila dopo il 2-1 al Leicester:
la squadra di Mazzarri perde
in casa con lo Stoke. Decisivo
l’autogol di Gomes al 29’: il
pallone colpisce prima il palo,
poi il portiere e finisce in
rete. Adam, centrocampista
dei Potters e autore del colpo
di testa nell’azione del gol,
ammette: «Non era regolare,
ho fatto fallo». Il Watford ha
reagito e nella ripresa ha
assediato lo Stoke, ma
nonostante l’ingresso di
Ighalo e Okaka, è mancato il
colpo decisivo.
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BRASILE
Frenata del Nizza
senza Balotelli
Il Psg passa a Lione
1Il Nizza si fa
 (bold) La Premier sta
diventando una corsa a
quattro: l’Arsenal ha risposto
bene ai successi di Chelsea,
Manchester City e Liverpool,
superando 3-1 il
Bournemouth. Non è stato
facile per i Gunners domare
la squadra di Howe. Sanchez
ha portato avanti la banda di
Wenger al 2’, ma al 21’ è
arrivato il pareggio su rigore
di Wilson. La svolta nella
ripresa, con la rete di
Walcott al 53’ e il tris finale
di Sanchez al 91’. La brutta
notizia della giornata è
l’infortunio di Debuchy, per la
prima volta titolare dal
novembre 2015: rottura del
tendine d’Achille. «Siamo
molto tristi per lui», le parole
di Wenger. Tra l’Arsenal,
quarto, e il Tottenham,
quinto, ci sono adesso
quattro punti.
Edinson Cavani, 29 anni AFP
Festa italiana
per il titolo
del Palmeiras
 La colonia italiana a San
Paolo è in festa. Il Palmeiras
conquista lo scudetto
brasiliano dopo 22 anni di
attesa. La squadra del
tecnico Cuca vince il titolo
con un turno d’anticipo,
battendo 1-0 nel proprio
stadio la Chapecoense, gol
del terzino destro Fabiano.
Con 77 punti non può più
essere raggiunto dal Santos
(68) che, battuto 2-0 dal
Flamengo (secondo con 70),
scende al terzo posto. È il
Palmeiras del 19enne Gabriel
Jesus, cannoniere che da
gennaio giocherà col City;
dell’attaccante 20enne Roger
Guedes; del 42enne Zé
Roberto, a tutto gas sulla
sinistra della difesa.
In totale sono cinque
campionati brasiliani ma
nove scudetti, record
nazionale. Questo perché il
brasileirão è disputato dal
1971: il Palmeiras lo ha vinto
nel 1972, 1973, 1993, 1994,
2016. Ma la Confederazione
Brasiliana riconosce come
scudetti altri tornei. Il
Palmeiras detiene pure la
Taça Brasil del 1960 e 1967, la
Taça de Prata del 1967 e
1969. Sì, due trofei nel ’67. Il
Palmeiras nacque Palestra
Italia, ma venne obbligato a
cambiare nome nel 1942: il
Brasile entrò nella Seconda
Guerra Mondiale con gli
Alleati e qualsiasi allusione
all’Asse era proibita. Durante
la Prima Guerra Mondiale finì
quasi in bancarotta perché
aiutava economicamente la
Croce Rossa Italiana.
Mauricio Cannone
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Mondo R Spagna
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
San Sebastian è stregata
Il Barcellona scivola a -6
1Dopo 4 k.o., i blaugrana a stento fanno 1-1 in casa della Real Sociedad
Messi risponde a Willian, poi annullata una rete regolare ai baschi
scibile, schiaffeggiato dalla meravigliosa Real Sociedad di Eusebio Sacristan, uno che calcisticamente ha dna blaugrana, con le
sue stesse armi: il «toque», la
classe, l’elettricità e la tecnica.
Il gol annullato ingiustamente alla Real Sociedad al 31’ della ripresa: gran tiro di Carlos Vela da fuori
area, la palla sbatte sulla traversa e sul palo alla destra di Ter Stegen, poi Juanmi, che al momento del
tiro del compagno era in posizione regolare, segna a porta vuota. Ma l’arbitro Gil Manzano annulla AP
R. SOCIEDAD
1
Filippo Maria Ricci
BARCELLONA
1
CORRISPONDENTE DA MADRID
@filippomricci
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Willian José (R)
all’8’, Messi (B) al 14’ s.t.
REAL SOCIEDAD (4-3-3)
Rulli 6; Carlos Martínez 6,5, Raul
Navas 7,5, Iñigo Martínez 7, Yuri
7,5; Xabi Prieto 7 (dal 27’ s.t.
Canales 6,5), Illarramendi 7,
Zurutuza 7,5; Vela 8, Willian José
7,5 (dal 30’ s.t. Juanmi 7),
Oyarzabal 6,5 (dal 40’ s.t.
Granero 5).
PANCHINA Mikel Gonzalez,
Elustondo, Concha, Tono.
ALLENATORE Eusebio
ESPULSI nessuno
AMMONITI Carlos Martínez,
Zurutuza per gioco scorretto.
BARCELLONA (4-3-3)
Ter Stegen 6; Sergi Roberto 5,5,
Piqué 6, Mascherano 5, Jordi Alba
5; Rakitic 5 (dal 1’ s.t. Denis Suarez
5,5), Busquets 5, André Gomes 4;
Messi 6, Suárez 5, Neymar 6.
PANCHINA Cillessen, Aleña,
Marlon, Digne, Rafinha, Alcacer.
ALLENATORE Luis Enrique 5
ESPULSI nessuno
AMMONITI Ter Stegen, Jordi
Alba per comportamento non
regolamentare, Mascherano,
Denis Suarez per gioco scorretto.
ARBITRO Gil Manzano 5
NOTE spettatori 27.756
Tiri in porta 10-3. Tiri fuori 7-5.
Angoli 7-5. In fuorigioco 4-5
Recuperi: p.t. 0’; s.t. 2’.
«G
iocando così sarà difficile vincere la Liga».
L’analisi a caldo di
Gerard Piqué non fa una piega. Il
Barcellona conferma la sua idiosincrasia per Anoeta, dove non
vince dal 2007 e aveva perso negli ultimi 4 anni, e rimedia un
fortunoso pareggio con la Real
Sociedad: 1-1 con palo e traversa
di un magnifico Carlos Vela e gol
mal annullato a Juanmi. Il Madrid sabato si presenterà al
Camp Nou per il Clasico con 6
punti di vantaggio.
SOLO MESSI «Abbiamo problemi di attitudine», ha detto ancora Piqué. E se la prima frase che
abbiamo citato è un monito importante la seconda è un’accusa
pesante. Però è così: il Barcellona, più che mai orfano di Iniesta,
non ha lottato, si è fatto sballottare per il campo restando in costante apprensione ed affanno.
Ed è stato salvato dal solito Leo
Messi, che ha pareggiato la rete
di Willian José andando a segno
nella 200ª partita di Liga, il secondo in questa classifica è Raul
che fece gol in 186. Per Leo 9 reti
in Liga e 16 nelle ultime 11 uscite
col Barça.
ri, entrambi fuori, per la squadra
di Luis Enrique nel primo tempo.
Impressionante povertà per una
squadra che trabocca talento. Ed
è solo una delle numerose brutte
fotografie offerte dai catalani:
passaggi sbagliati, centrocampo
involuto e incapace tanto di proteggere la difesa come di servire
l’attacco, squadra allungata, difesa preoccupata, giocatori pigri,
abuso di lanci lunghi e anche un
paio di scenate preoccupanti:
Jordi Alba e Piqué hanno urlato
per il dolore spaventando tutti e
chiedendo il cambio con Digne e
Marlon chiamati per entrare in
tutta fretta salvo poi tornare a
sgambettare senza problemi un
attimo dopo. Un Barça irricono-
ERRORI ARBITRALI Dopo il dominio basco del primo tempo
Willian José ha segnato all’inizio
della ripresa: lancio lungo del
portiere Rulli, errore di Mascherano, parata di Ter Stegen su Vela ma rimbalzo per il brasiliano
con un passato nel Real Madrid
Castilla che di testa ha battuto
anche il disperato tentativo sulla
linea di Piqué. Il Barça ha pareggiato con Messi servito da Neymar nel suo unico spunto ma poi
è tornato in apnea: Vela ha preso
la traversa con la palla che ha
sbattuto sulla linea e Juanmi ha
messo dentro il rimbalzo col gol
annullato per un fuorigioco che
non c’era. Illarramendi ha salvato sulla linea una conclusione di
Denis Suarez, lui sì in fuorigioco
non visto, poi ancora il palo di
Vela. Il Barcellona è uscito vivo
da Anoeta per miracolo.
RIPARTE IL CHOLO Altrove da
segnalare il 3-0 dell’Atletico a
Pamplona. La squadra di Simeone aveva perso 3 delle ultime 4
partite di Liga, comprese le ultime 2. Con alcuni cambi (Lucas,
Correa e Tiago titolari), la conferma dopo quanto visto in
Champions del ritorno del «doble pivote» difensivo e i gol di Godin, Griezmann e Carrasco l’Atletico è tornato alla vittoria. L’Osasuna ha sbagliato un rigore sullo
0-0, parata di Oblak a Roberto
Torres, e resta penultimo.
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Vigilia col botto per Neymar. Il brasiliano a bordo della sua
Ferrari 458 Spider all’altezza di Sant Feliu de Lobregat, vicino a
Barcellona, ha perso aderenza, forse per la pioggia, riportando
danni alla fiancata sinistra. Nessuna conseguenza per O Ney.
POCO GIOCO E SCENATE Due ti-
Carrera e Agostinelli in fuga
Marco Rossi batte la prima
on solo Conte (Chelsea,
7). Tecnici in evidenza.
In Albania Agostinelli
(Skenderbeu, 7) vince 1-0 a
Laçi e allunga sul Kukësi. Come
Carrera (Spartak, 6,5): passa a
Grozny 1-0 e stacca a +6 lo Zenit di Criscito (5,5), che becca 2
gol nel recupero dal Krasnodar.
Il colpo lo fa l’Honved di Marco
Rossi (7,5): batte il 1° in classifica, il Vasas, 2-1 ed è 4°; il suo
Lanzafame (6,5) va al tiro tre
volte. Ancelotti (Bayern, 6) vince e può respirare, come Ranieri (Leicester, 6), che becca il pa-
N
ri. Perdono Mazzarri (Watford,
5) in casa con lo Stoke, e Prandelli (Valencia, 6) che però
combatte a Siviglia; Vazquez
(Siviglia, 5,5), un po’ fuori dalla gara. Quinto k.o. di fila per il
Lugano di Manzo (4,5) col Vaduz, ultimo. Stramaccioni (Panathinaikos, 6) pareggia nel recupero con il Panionios. Assist
di Mesto (6,5) nel pari.
IN CAMPO Bene Ogbonna
(West Ham, 6,5) contro Ibra;
sufficiente Darmian (Man. Utd,
6). Verratti (7) illuminante a
tutto campo e Motta (7) elegante e duro quando serve nel
successo del Psg a Lione. Raggi
LIGA
BUNDESLIGA
SQUADRA
PT
G. V. N. P.
REALMADRID
BARCELLONA
SIVIGLIA
ATL.MADRID
REALSOCIEDAD
VILLARREAL
EIBAR
ATH.BILBAO
CELTAVIGO
MALAGA
ESPANYOL
LASPALMAS
ALAVES
BETIS
LEGANES
VALENCIA
DEPORTIVO
SP.GIJON
OSASUNA
GRANADA
33
27
27
24
23
22
21
20
20
19
18
16
16
14
13
11
10
9
7
5
13
13
13
13
13
13
13
12
13
13
13
12
13
13
13
13
13
13
13
13
10
8
8
7
7
6
6
6
6
5
4
4
4
4
4
3
2
2
1
0
3
3
3
3
2
4
3
2
2
4
6
4
4
2
1
2
4
3
4
5
0
2
2
3
4
3
4
4
5
4
3
4
5
7
8
8
7
8
8
8
F.
S.
36 11
33 14
24 18
28 11
22 14
19 10
20 16
16 13
21 23
21 19
17 17
21 20
13 16
14 25
11 25
17 24
13 23
12 27
12 26
11 29
13A GIORNATA
(Monaco, 6,5) offre certezze da
terzino sinistro. Donati (Mainz,
6) ordinato, si fa vedere pure in
attacco. Per Grifo (Friburgo,
5,5) difficile predicare nel deserto col Lipsia. Liga: Piccini
(Betis, 5) becca un rosso dopo
17’ con l’Eibar; giornata no per
Sansone (Villarreal, 5) e Soriano (5), che esce dopo il 1° tempo. Un assist per Pasquato
(Krylya S., 6,5) nel 3-0 al Tom;
Schelotto (Sporting, 6) torna
titolare ma si fa male dopo un
tempo. Debutta Ceccarelli (Dinamo Bucarest), ex Bologna e
Cesena, frana su Deac e gli rompe una gamba.
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Scarpa d’Oro
Aubameyang
vola in testa
SQUADRA
PT
G. V. N. P.
F.
LIPSIA
BAYERN
HERTHA
EINTRACHTF.
COLONIA
HOFFENHEIM
BORUSSIAD.
SCHALKE
MAINZ
LEVERKUSEN
FRIBURGO
AUGSBURG
BORUSSIAM.
WOLFSBURG
DARMSTADT'98
WERDER
INGOLSTADT04
AMBURGO
30
27
24
24
22
22
21
17
17
16
15
13
13
10
8
8
6
4
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
27 10
26 8
19 11
18 10
18 8
21 14
27 14
17 13
22 22
19 20
16 24
10 14
12 18
10 15
11 24
15 31
9 22
8 27
9
8
7
7
6
5
6
5
5
5
5
3
3
2
2
2
1
0
3
3
3
3
4
7
3
2
2
1
0
4
4
4
2
2
3
4
0
1
2
2
2
0
3
5
5
6
7
5
5
6
8
8
8
8
S.
12A GIORNATA
Eibar-Betis3-1PedroLeon(E)19', SergiEnrich
(E)23'pt;RubenCastro(B)39', Kike(E)47'st
Malaga-Deportivo4-3Borges(D)4'rig.,Santos Rosadilla (M) 21' rig., Sandro Ramirez (M)
40' pt; Santos Rosadilla (M) 11', Andone (D) 27',
Borges(D)37', OntiverosParra(M)47'st
Real Madrid-Sp. Gjon 2-1 Ronaldo (R)
5' rig. e 18', Carmona (S) 35' pt
Espanyol-Leganes 3-0 Gerard (E) 2',
Piati (E) 7' e 43' st
Siviglia-Valencia 2-1 aut. Garay (V) 9',
Munir (V) 20', Pareja (S) 30' st
Villarreal-Alaves 0-2 Ibai Gomez (A) 8',
Camarasa (A) 17' pt
Osasuna-Atl. Madrid 0-3 Godin (A) 36',
Gameiro (A) 37' pt; Carrasco (A) 45' st
Celta Vigo-Granada 3-1 Iago Aspas (C)
23', Bongonda (C) 39' pt; Kravets (G)
42', Diop Guete (C) 48' st
Real Sociedad-Barcellona 1-1 Willian
Jose' (R) 8', Messi (B) 14' st
Las Palmas-Ath. Bilbao oggi ore 20.45
Friburgo-Lipsia 1-4 Keita (L) 2', Niederlechner (F) 15', Werner (L) 21' e 35' pt;
Sabitzer (L) 34' st
Amburgo-Werder 2-2 Gregoritsch (A)
3' e 28', Bartels (W) 14', Gnabry (W) 45' pt
Borussia M.-Hofenheim 1-1 Dahoud
(B) 25' pt; Amiri (H) 8' st
Colonia-Augsburg 0-0
Eintracht F.-Borussia D. 2-1 Huszti (E) 1',
Aubameyang (B) 32', Seferovic (E) 34' st
Ingolstadt 04-Wolfsburg 1-1 Jung (I)
31' pt; Caligiuri (W) 33' st
Bayern-Leverkusen 2-1 Thiago Alcantara (Bm) 30', Calhanoglu (Bl) 35' pt;
Hummels (Bm) 11' st
Schalke-Darmstadt '98 3-1 Heller (D)
6', Kolasinac (S) 26' pt; Choupo Moting
(S) 15', Schopf (S) 45' st
Hertha-Mainz 2-1 Seydel (M) 25', Ibisevic (H) 36' pt; Ibisevic (H) 23' st
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
3 dicembre: ore 13:00 Granada-Siviglia, ore
16:15Barcellona-RealMadrid,ore18:30Leganes-Villarreal,ore20:45Atl.Madrid-Espanyol
4 dicembre: ore 12:00 Betis-Celta Vigo, ore
16:15 Ath. Bilbao-Eibar, ore 18:30 Alaves-Las
Palmas, Sp. Gijon-Osasuna, ore 20:45 Valencia-Malaga5dicembre:ore20:45DeportivoRealSociedad
2dicembre: ore 20:30 Mainz-Bayern
3 dicembre: ore 15:30 Wolfsburg-Hertha,
Leverkusen-Friburgo, Werder-Ingolstadt
04, Hofenheim-Colonia, Borussia D.-Borussia M., ore 18:30 Lipsia-Schalke
4dicembre:ore15:30Darmstadt'98-Amburgo, ore 17:30 Augsburg-Eintracht F.
LIGUE 1
PREMIER LEAGUE
SQUADRA
PT
G. V.
N. P.
NIZZA
MONACO
PSG
RENNES
GUINGAMP
BORDEAUX
LIONE
ST. ETIENNE
TOLOSA
ANGERS
METZ
MARSIGLIA
MONTPELLIER
DIGIONE
CAEN
BASTIA
NANTES
NANCY
LILLA
LORIENT
33
32
32
24
23
23
22
21
19
18
18
17
16
14
14
13
13
13
11
8
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
14
3
2
2
3
5
5
1
6
4
3
3
5
7
5
2
4
4
4
2
2
10
10
10
7
6
6
7
5
5
5
5
4
3
3
4
3
3
3
3
2
1
2
2
4
3
3
6
3
5
6
6
5
4
6
8
7
7
7
9
10
F.
S.
26
43
28
15
19
19
22
16
17
13
16
13
20
18
11
11
9
8
10
12
10
15
8
17
14
16
18
12
13
14
25
17
27
21
23
14
18
19
19
26
SQUADRA
PT
CHELSEA
31
LIVERPOOL
30
MANCHESTERC. 30
ARSENAL
28
TOTTENHAM
24
MANCHESTERU. 20
EVERTON
19
WATFORD
18
WBA
17
SOUTHAMPTON 17
STOKECITY
16
BOURNEMOUTH 15
BURNLEY
14
LEICESTERCITY 13
MIDDLESBROUGH 12
WESTHAM
12
CRYSTALP.
11
HULLCITY
11
SWANSEA
9
SUNDERLAND
8
G. V.
N. P.
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
13
1
3
3
4
6
5
4
3
5
5
4
3
2
4
6
3
2
2
3
2
10
9
9
8
6
5
5
5
4
4
4
4
4
3
2
3
3
3
2
2
2
1
1
1
1
3
4
5
4
4
5
6
7
6
5
7
8
8
8
9
F.
S.
29
32
29
28
19
18
16
17
17
13
14
15
12
16
12
14
21
11
16
12
10
14
12
13
10
15
15
21
16
12
19
19
21
22
15
24
26
28
26
23
13A GIORNATA
Rennes-Tolosa 1-0 Gourcuf (R) 2' pt
Monaco-Marsiglia 4-0 Boschilia (M)
23', Germain (M) 29' e 39' pt; Carrillo
(M) 46' st
Bordeaux-Digione 3-2 Abeid (D) 44' pt;
Rolan (B) 3', Tavares (D) 17', Kamano (B)
44' e 48' st
Caen-Guingamp 1-1 Rodelin (C) 34', De
Pauw (G) 40' st
Metz-Lorient 3-3 Falete (M) 11', Waris
(L) 16' pt; Moukandjo (L) 9' e 16' rig.,
Vion (M) 30' e 33' st
Montpellier-Nancy 0-0
Nantes-Lilla 0-0
Angers-St. Etienne 1-2 Pepe (A) 18' pt;
Pogba (S) 14', Tannane (S) 32' st
Nizza-Bastia 1-1 Plea (N) 11' pt; Crivelli
(B) 15' st
Lione-Psg 1-2 Cavani (P) 30' rig. pt; Valbuena (O) 3', Cavani (P) 36' st
Burnley-Manchester C. 1-2 Marney (B)
14', Aguero (M) 37' pt; Aguero (M) 15' st
Hull City-Wba 1-1 Mc Auley (W) 34' pt;
Dawson (H) 27' st
Leicester City-Middlesbrough 2-2
Negredo (M) 13', Mahrez (L) 33' rig. pt;
Negredo (M) 27', Slimani (L) 49' rig. st
Liverpool-Sunderland 2-0 Origi (L) 30',
Milner (L) 46' rig. st
Swansea-Crystal P. 5-4 Zaha (C) 19', Sigurdsson(S)36'pt;Fer(S)21'e23', Tomkins
(C)30', aut.Cork(S)37', Benteke(C)39', Llorente(S)46'e48'st
Chelsea-Totenham 2-1 Eriksen (T) 11',
Pedro (C) 45' pt; Moses (C) 6' st
Watford-StokeCity0-1 aut.Gomes(W)29'pt
Arsenal-Bournemouth 3-1 Sanchez
(A) 12', Wilson (B) 23' rig. pt; Walcot (A)
8', Sanchez (A) 46' st
Manchester U.-West Ham 1-1 Sakho
(W) 2', Ibrahimovic (M) 21' pt
Southampton-Everton1-0Austin (S) 1' pt
PROSSIMO TURNO
ITALIANI ALL’ESTERO
Iacopo Iandiorio
LE CLASSIFICHE
14A GIORNATA
NEYMAR SBATTE CON LA FERRARI
27
PROSSIMO TURNO
29 novembre: ore 19:00 LorientRennes, Lilla-Caen, ore 21:00 DigioneMonaco
30 novembre: ore 19:00 Nancy-Metz,
Guingamp-Nizza, Nantes-Lione, Tolosa-Montpellier, St. Etienne-Marsiglia,
Bastia-Bordeaux, ore 21:00 Psg-Angers
3 dicembre: ore 13:30 Manchester C.-Chelsea, ore 16:00 Wba-Watford, TottenhamSwansea, Crystal P.-Southampton, Sunderland-Leicester City, Stoke City-Burnley, ore
18:30WestHam-Arsenal
4 dicembre: ore 14:30 BournemouthLiverpool,ore17:00Everton-ManchesterU.
5dicembre:ore21:00Middlesbrough-HullCity
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
TOP 11: DOPPI NEGREDO-GERMAIN
7,5
7,5
RUFFIER
St. Etienne
PE Aubameyang, 27 anni (EPA)
7,5
 1) 26 p., Aubameyang,
Borussia D. (Ger), 13 gol;
2) 25 p. Kabaev, Kalev (Est), 25
gol; 3) 24 p. Modeste, Colonia
(Ger) e Dzeko, Roma 12 gol; 5)
20 p. Icardi, Inter, e Belotti,
Torino (Ita); Costa, Chelsea, e
Aguero, M. City (Ing); Ronaldo,
Real Madrid (Spa); Marega, V.
Guimaraes (Por), 10 gol.
GODIN
Atl. Madrid
7,5
KOLASINAC
Schalke
BASA
Lilla
PEDRO
Chelsea
8
INUI
Eibar
HUSZTI
Eintracht
7,5
7,5
7,5
N'ZONZI
Siviglia
8
8
8
GERMAIN
Monaco
NEGREDO
Middlesbrough
GREGORITSCH
Amburgo
GDS
28
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie B R Il posticipo della 16a giornata
Un Pazzini che vale oro
E’ lui l’asso del Verona
Il Bari deve arrendersi
1Gol n. 13 del Pazzo che riporta Pecchia da solo al comando
Prima sconfitta per Colantuono, ma quanti errori in attacco
VERONA
1
BARI
0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Pazzini al 38’ s.t.
VERONA (4-3-3) Nicolas; Romulo,
Bianchetti, Caracciolo, Souprayen;
Zaccagni (dal 33’ s.t. Gomez),
Fossati, Bessa (dal 42’ s.t.
Maresca); Siligardi (dal 1’ s.t.
Valoti), Pazzini, Luppi.
PANCHINA Coppola, Boldor,
Riccardi, Fares, Troianiello, Ganz.
ALLENATORE Pecchia.
BARI (4-3-3) Micai; Sabelli,
Moras, Tonucci, Cassani; Fedele
(dal 14’ s.t. Valiani), Basha, Romizi
(dal 41’ s.t. Fedato); Brienza, De
Luca (dal 6’ s.t. Maniero), Furlan.
PANCHINA Ichazo, Capradossi,
Doumbia, Di Cesare, Daprelà,
Boateng.
ALLENATORE Colantuono.
ARBITRO Aureliano di Bologna.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Fedele (B), Tonucci
(B), Luppi (V), Romizi (B), Sabelli
(B) e Cassani (B) per gioco
scorretto; Furlan (B) per
comportamento non
regolamentare.
NOTE paganti 4.439, incasso di
46.140,62 euro; abbonati 10.196,
quota di 93.427,67 euro.
Tiri in porta 6-1. Tiri fuori 2-4.
In fuorigioco 1-0. Angoli 8-0.
Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.
LA PARTITA DI OGGI
SALERNITANA
(3-4-1-2)
PRO VERCELLI
(3-5-2)
OGGI ore 20.30
PREZZI 2-40 euro
1
TERRACCIANO
29
6
4
PERICO
SCHIAVI
BERNARDINI
19
5
8
3
IMPROTA RONALDO BUSELLATO VITALE
10
ROSINA
9
11
CODA
DONNARUMMA
27
7
EBAGUA MUSTACCHIO
EMMANUELLO
ALTOBELLI
20
25
33
8
3
MAMMARELLA
PALAZZI
GERMANO
24
LUPERTO
4
BANI
13
LEGATI
1
PROVEDEL
SALERNITANA
PANCHINA 22 Liverani, 13 Mantovani,
16 Tuia, 27 Laverone, 18 Luiz Felipe, 14 Della
Rocca, 28 Zito, 17 Caccavallo, 7 Joao Silva.
ALLENATORE Fiorin (Sannino squalificato).
SQUALIFICATI il tecnico Sannino.
DIFFIDATI Bernardini.
PRO VERCELLI
PANCHINA 12 Zaccagno, 2 Berra, 6 Eguelfi,
5 Budel, 21 Castiglia, 17 Ardizzone,
10 La Mantia, 9 Morra, 18 Castellano.
ALLENATORE Longo.
SQUALIFICATI Baldini.
DIFFIDATI nessuno.
ARBITRO Abisso di Palermo.
GUARDALINEE Oliveri-Dei Giudici.
TV Sky Calcio 3 HD.
Giampaolo Pazzini, 32 anni, abbraccia Pecchia dopo il gol LAPRESSE
Roberto Pelucchi
INVIATO A VERONA
C
hi ha Giampaolo Pazzini
se lo tiene stretto, lo coccola, lo conserva come
una reliqua, perché è in partite
bloccate, sporche, inchiodate,
che serve uno come lui. È stato
ancora una volta il bomberone,
al 13° gol in campionato, a regalare al Verona una vittoria
sofferta e a spingere la squadra
di nuovo al primo posto solitario. Chi non ha Pazzini, ossia
Colantuono, si ritrova a recitare un rosario di brutte parole e
PT
VERONA
FROSINONE
BENEVENTO (-1)
CITTADELLA
SPAL
PERUGIA
ENTELLA
CARPI
SPEZIA
BRESCIA
BARI
NOVARA
LATINA
PISA
SALERNITANA
PRO VERCELLI
CESENA
TERNANA
AVELLINO
ASCOLI
VICENZA
TRAPANI
33
31
28
28
26
25
24
24
22
21
20
18
18
18
17
16
16
16
16
15
15
11
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
16
16
16
16
16
16
15
16
16
16
16
16
16
16
15
15
16
16
16
15
16
16
10
9
8
9
7
6
6
6
5
5
5
5
3
4
3
3
3
3
4
3
3
1
3
4
5
1
5
7
6
6
7
6
5
3
9
6
8
7
7
7
4
6
6
8
3
3
3
6
4
3
3
4
4
5
6
8
4
6
4
5
6
6
8
6
7
7
33
23
22
27
24
20
22
17
14
21
16
18
17
7
17
13
15
17
9
13
10
9
19
16
9
18
18
13
16
14
13
25
17
19
20
10
17
21
15
22
21
18
22
21
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
17ª GIORNATA
VENERDÌ 2 DICEMBRE
TRAPANI-CARPI
(ore 20.30)
SABATO 3 DICEMBRE
AVELLINO-ASCOLI
(ore 15)
BARI-SALERNITANA
(ore 15)
CITTADELLA-SPAL
(ore 15)
LATINA-ENTELLA
(ore 15)
NOVARA-VICENZA
(ore 15)
PRO VERCELLI-PISA
(ore 15)
SPEZIA-FROSINONE
(ore 15)
TERNANA-BRESCIA
(ore 15)
DOMENICA 4 DICEMBRE
VERONA-PERUGIA
(ore 15)
LUNEDI’ 5 DICEMBRE
BENEVENTO-CESENA
(ore 20.30)
LA SVOLTA
Avellino: adesso tocca a Novellino
 AVELLINO E’ Walter Novellino
il nuovo allenatore dell’Avellino
dopo l’esonero di Domenico
Toscano, allontanato nonostante
il triennale e dopo aver saltato
le ultime gare per un problema
di salute. Novellino per la prima
volta potrà allenare la squadra
della sua terra: il tecnico, l’anno
scorso a Palermo per 4 gare, è
nato a Montemarano, a 20 km
da Avellino dove è cresciuto
deve incassare la prima sconfitta della sua gestione. Immeritata, però: gli sprechi di Romizi e
De Luca, una super deviazione
di Nicolas su tiro di Furlan,
un’unghiata di Brienza fuori di
un niente. Quattro grosse occasioni non sfruttate: se non è
una beffa questa.
VERONA CON LA ZAVORRA Le
due sconfitte di fila, con nove
gol incassati, sono state una zavorra psicologica per il Verona.
Che ha condotto la partita fin
dall’inizio - come doveva fare ma sempre con un po’ di strizza
addosso. Paura che ha finito
per annebbiare le idee e ha tolto lucidità negli ultimi 20 metri. Nel primo tempo non sono
mancate le occasioni: una bella
azione di Zaccagni con Pazzini
anticipato, un tiro di Souprayen in caduta deviato da Micai in angolo, un illuminante
lancione di Fossati per il Pazzo,
ancora disarmato da Moras.
Proteste anche per un contatto
Basha-Zaccagni, al limite, ma
non da rigore. Quando ha alzato il pressing, l’Hellas ha dato la
sensazione di poter sfondare. Il
Bari ha patito soprattutto sugli
esterni, dove Sabelli e Cassani
si sono trovati spesso soli contro due veronesi. Colantuono,
con gli uomini contati, ha tenuto in panchina per un’ora l’acciaccato Maniero e si è ritrovato
così senza l’attaccante in grado
di tenere palla e far salire la
squadra. Avrebbe potuto essere
anche una mossa a favore se i
tre davanti fossero riusciti a
creare più grattacapi ai veronesi in un primo tempo più di contenimento che di offesa.
BARI SCIAGURATO Eppure, se
Romizi e De Luca non avessero
buttato nel cassonetto della
spazzatura due occasioni d’oro
- il primo ha fallito un rigore in
movimento, il secondo non ha
sfruttato da due passi un errore
di Romulo - adesso staremmo
facendo altri discorsi. Il secondo tempo dell’Hellas è stato poco brillante, pieno di errori, e
questo ha dato coraggio al Bari,
che ha creato le premesse per
tornare a vincere in trasferta
(non accade dalla seconda
giornata a Perugia, poi 3 pareggi e 4 sconfitte). Gli errori dei
singoli - compreso quello di
Cassani sul gol di Pazzini, che
ha sfruttato una spizzata di Valoti dopo angolo di Romulo hanno però condannato Colantuono. Lui un Pazzini non ce
l’ha.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PAGELLE di RO.PE.
FOSSATI ILLUMINA, VALOTI DÀ LA SVOLTA
MORAS SICURO E PULITO, DE LUCA SBAGLIA
VERONA
6,5
BARI
6
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
GIAMPAOLO
PAZZINI
VANGELIS
MORAS
7
7
Tonucci lo maltratta, Moras lo
anticipa e i compagni non lo
assistono al meglio. Ma è al posto
giusto nel momento giusto. Un
bomber così non ce l’ha nessuno.
L’ex Verona è il più sicuro della
difesa e il più pulito negli interventi.
Contiene Pazzini senza ricorrere al
fallo sistematico, è provvidenziale
almeno in due occasioni.
NICOLAS 6,5 Un solo intervento,
ma fondamentale, su Furlan.
ROMULO 6,5 Concede a De Luca
un’occasione d’oro, ma da
quell’errore trova la forza per un
secondo tempo di qualità.
BIANCHETTI 6 Sufficiente, ma non
impeccabile.
CARACCIOLO 6 Un paio di errori
che offuscano la prestazione.
SOUPRAYEN 6 Parte bene, poi
patisce le discese di Sabelli.
ZACCAGNI 6 Inizio di partita
vivace, ma quando viene messo nel
tridente svapora progressivamente.
(GOMEZ s.v.)
FOSSATI 6,5 Gioca tanti palloni,
delizioso il lancione per Pazzini nel
primo tempo. A volte è così sicuro
di sé che azzarda giocate a rischio.
BESSA 5,5 Trotta per tutto il
campo, ma non si accende quasi
mai. (MARESCA s.v.)
SILIGARDI 5,5 Avrebbe dovuto
incidere di più contro un Cassani
non insuperabile.
VALOTI 6,5 Ingresso
fondamentale, non soltanto per la
spizzata sul gol di Pazzini. Costringe
Micai a deviare con i piedi.
LUPPI 6 Impegna Sabelli, si sbatte,
ma non sempre resta lucido.
ALL. PECCHIA 6,5 La vittoria deve
sbloccare mentalmente l’Hellas. Ok
la mossa Valoti.
MICAI 6,5 Due buoni interventi su
Souprayen e Valoti, nel mischione
del gol può fare poco.
SABELLI 6 In difficoltà dietro,
meglio quando spinge.
TONUCCI 6 Rude su Pazzini, anche
a palla lontana. Deve abbattere
Valoti lanciato a rete (giallo, ma che
rischio).
CASSANI 5,5 L’avvio è difficoltoso,
perde Pazzini (ma doveva marcarlo
lui?) e il bomber segna.
FEDELE 6 Subito zavorrato da un
giallo, discreto lavoro.
VALIANI 5,5 Ripresa di
contenimento, senza acuti,
BASHA 6 Regia e buone chiusure.
ROMIZI 5,5 Indifendibile
sull’occasione sprecata al 45’ primo
tempo (FEDATO s.v.).
BRIENZA 6 Avvio così così, poi ha la
palla dell’1-0: fuori di poco.
DE LUCA 5 Certi gol si segnano,
Colantuono si infiamma giustamente
e lo sostituisce.
MANIERO 6 Non è al meglio e si
vede, però è suo il lancio per Furlan.
FURLAN 5,5 Dopo un primo tempo
quasi anonimo, Nicolas gli nega il
gol. Cerca il rigore con una
simulazione grossolana.
ALL. COLANTUONO 6 Uomini
contati, scelte obbligate e gli
errori/orrori dei singoli: l’alibi tiene.
Meritava il pareggio.
AURELIANO Vede bene su tutto: il contatto non da rigore
Basha-Zaccagni, il giallo (e non rosso) per il fallo di Tonucci
a Valoti sulla trequarti, la simulazione di Furlan. E sul gol
annullato a Pazzini lo aiuta Zappatore (Luppi in fuorigioco attivo).
ZAPPATORE 6,5-MUTO 6,5
7
LEGA PRO - GIRONE B
CLASSIFICA
SQUADRE
29
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
prima di trasferirsi in Brasile
con la famiglia. Festa grande
proprio a Montemarano dove
Novellino ha ancora parenti e
amici: stamane la firma al
contratto fino a giugno con
opzione di rinnovo in caso di
salvezza. Oggi alle 14.30 c’è la
presentazione ufficiale, poi alle
15.30 Novellino il suo primo
allenamento. Da definire ancora
lo staff tecnico.
Il derby Venezia-Padova
è cominciato da lontano
Ma stasera c’è aria di B
1Le grandi del
Nord-Est, la
polemica di
Tacopina, poi
Inzaghi e Rocco...
Andrea Schianchi
V
enezia-Padova è una
partita infinita. Hanno cominciato a giocarla nel Medioevo, quando
le battaglie erano furiose e
la bella terra del Nord Est si
colorava di rosso sangue. E
va avanti ancora oggi, questa sfida: per fortuna, le armi sono state deposte e si
usano le parole che, tuttavia, a volte, feriscono quasi
quanto un colpo di spada.
Tanto per ricordare l’ultimo
episodio: appena insediatosi sulla poltrona di presidente del Venezia, l’americano Joe Tacopina, nell’estate scorsa, ebbe la bella
pensata di dire che al Padova avrebbe dato un calcio
nel didietro. Apriti cielo! Il
sindaco di Padova intervenne e pretese le scuse ufficiali, i tifosi si lanciarono insulti via web (la moda del momento...), e meno male che
a nessuno venne in mente di
fare un’interrogazione parlamentare, altrimenti la
Filippo Inzaghi, 43 anni, prima
stagione al Venezia LAPRESSE
Oscar Brevi, 48 anni, prima
stagione al Padova LAPRESSE
COSÌ IN CAMPO - ORE 20.45
 Così in campo questa sera (inizio
alle ore 20.45, diretta su Rai Sport 1):
VENEZIA (4-3-3) 1 Facchin;
21 Baldanzeddu; 6 Domizzi, 13 Modolo,
26 Garofalo; 24 Fabris, 4 Pederzoli,
7 Bentivoglio; 18 Moreo, 9 Ferrari,
17 Marsura. (12 Sambo, 22 Vicario,
2 Luciani, 5 Malomo, 14 Pellicanò,
25 Cernuto, 8 Soligo, 14 Stulac,
16 Strechie, 21 Acquadro, 11 Tortori,
20 Edera). All. Inzaghi.
PADOVA (3-5-2) 1 Bindi; 19 Russo, 25
Emerson, 23 Cappelletti; 16 Madonna,
6 Mandorlini, 18 Mazzocco, 5 Dettori,
3 Favalli; 9 Altinier, 21 Alfageme.
(22 Favaro, 13 Sbraga, 2 Tentardini,
17 Gaiola, 4 Filipe, 8 De Risio,
15 Monteleone, 24 Marcandella,
7 Fantacci, 11 Germinale, 20 Boniotti,
10 Neto Pereira). All. Brevi.
ARBITRO Forneau di Roma
(Trovatelli-Scatragli).
CLASSIFICA Pordenone e Reggiana
p. 30; Venezia* 29; Samb e Gubbio 28;
Bassano 26; Padova* e Parma 25;
Feralpi Salò 24; AlbinoLeffe 21;
Santarcangelo 19; Südtirol e Ancona
15; Lumezzane* 14; Teramo e Fano 13,
Maceratese* (-3) 12; Modena 11; Forlì e
Mantova 9. (*una partita in meno).
questione sarebbe sbarcata pure a Montecitorio. Il fatto è che
i veneziani non sopportano i
padovani e i padovani non sopportano i veneziani. Rivalità
antica e, a giudicare dall’aria
che si respira alla vigilia di questo derby di Lega Pro, vien da
pensare che nemmeno questa
sera sarà siglata una tregua.
TESTA E GAMBE Il Venezia è secondo in classifica, può allungare; il Padova, dopo la rotonda vittoria della settimana
scorsa a Parma, si propone come possibile sorpresa del torneo. Ingredienti che promettono emozioni e spettacolo. Pippo Inzaghi accende i riflettori e
dichiara: «Dobbiamo vincere
per dare la scossa. Per essere
più forti di noi ce ne vuole...». Il
Pippo nazionale sa, per esperienza, che certe sfide si portano a casa prima ancora di giocarle: più delle gambe, conta la
testa. Da Padova non ribattono, si concentrano, sanno di
essere più deboli, ma non è mica detto che la vittoria vada
sempre ai più forti. D’altronde
proprio a Padova, negli anni
Cinquanta, cominciò la favola
di Nereo Rocco. Guidava una
squadra più debole delle altre,
con studiata ironia s’inventò il
calcio dei «poareti» (poveretti), mise un difensore dietro
tutti gli altri (Blason) e così
nacque il ruolo del libero. Catenaccio e contropiede, questa
era la tattica. Quando al Paròn
dicevano «vinca il migliore»,
lui rispondeva secco: «Speremo de no...». Nel 1958, con
queste idee tanto ruspanti
quanto sagge, portò il Padova
al terzo posto in classifica: risultato storico. E se contro il
Venezia, nella battaglia di questa sera, il Padova di Brevi
usasse ancora le armi del Paròn?
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30
Lega Pro R Girone A: 15a giornata
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Gonzalez, il gol come una sentenza
L’Alessandria vince e torna in fuga
1L’implacabile
6,5 (dal 21’ s.t. Nicco 6,5); Gonzalez 7,
Bocalon 5,5 (dall’11 s.t. Fischnaller 6).
(La Gorga, Cottarelli, Marconi, Fissore,
Barlocco, Mezavilla). All. Isetto 6,5
(squalificato Braglia).
ARBITRO Massimi di Termoli 6,5.
NOTE paganti 817, abbonati 653,
incasso di 4.150 euro. Ammoniti Malotti, Marras, Cazzola, Branca, Martinelli e Ogunseye. Angoli 7-8.
PRATO-ALESSANDRIA
0-1
MARCATORE Gonzalez al 26’ s.t.
PRATO (4-2-3-1) Iuliano 7; Catacchini
7, Ghidotti 6, Martinelli 6,5, Tomi 6,5;
Carcuro 6, Checchin 6; Malotti 6 (dal
39’ s.t. Tavano s.v.), Romano 6 (dal 27’
s.t. Ogunseye 6), Di Molfetta 6,5 (dal
34’ s.t. Sowe s.v.); Moncini 6,5. (Melgrati, Saloni, Danese, Sobacchi, De
Micheli, Cavagna). All. Monaco 6,5.
ALESSANDRIA (4-4-2) Vannucchi
6,5; Celjak 6 (dal 31’ s.t. Sosa 6), Gozzi
6,5, Piccolo 6,5, Manfrin 6,5; Marras
6,5, Cazzola 6,5, Branca 6, Iocolano
Alessandro Pistolesi
argentino segna
ancora: e sono 13.
Il Prato cade
ma a testa alta
PRATO
C
inico, impenetrabile,
sempre più leader della
classifica e con un Gonzalez che continua a segnare a
raffica. Altro che flessione
esterna, l’Alessandria non si
concede più pause e dopo i pareggi con Racing Club e Giana è
tornato a fare il rullo compressore. Così schiaccia un Prato
Cremonese, c’è l’alt
Impresa Lupa Roma
LUPA ROMA-CREMONESE
2-1
MARCATORI Fofana (LR) al 31’, Stanco (C) al 41’ p.t.; Baldassin
(LR) al 34’ s.t.
LUPA ROMA (4-3-1-2) Svedkauskas 6,5; Corvesi 6, Rosato 6,5,
Palomeque 6,5, Celli 6; Garufi 6, Proia 6 (dal 1’ s.t. La Camera
6), Baldassin 7; Aloi 6 (dal 25’ s.t. Gigli 6); Fofana 7,
Mastropietro 6 (dal 2’ s.t. Mancosu 6,5). (Brunelli, Scicchitano,
Ceccarelli, Montesi, Rozzi, Cafiero, Mazzarani). All. Di Michele 7.
CREMONESE (4-3-1-2) Ravaglia 6,5; Salviato 6, Marconi 6,
Lucchini 6, Gemiti 6; Cavion 6, Moro 5,5 (dal 1’ s.t. Scarsella
5,5), Pesce 6 (dal 33’ s.t. Scappini 5,5); Perrulli 5,5 (dal 16’ s.t.
Maiorino 5,5); Brighenti 5, Stanco 6. (Bellucci, Galli, Procopio,
Polak, Stanghellini, Ruci, Haouhache, Ferretti). All. Tesser 5,5.
ARBITRO Dionisi di L’Aquila 6.
NOTE spettatori 150 circa; non ci sono abbonati, paganti e
incasso non comunicati. Amm. Lucchini e Mancosu. Angoli 7-6.
 TIVOLI (Roma) La Lupa Roma tira un brutto scherzo ad
Attilio Tesser ed alla sua Cremonese, che rallenta ancor più la
corsa dopo il pari dello scorso turno sul campo del Como. E
così è arrivata la seconda sconfitta, dopo il k.o. contro il
Piacenza di due mesi fa, che ha consentito all’Alessandria di
ripartire a +6. Veniva da tre sconfitte consecutive invece la
Lupa Roma, capace di invertire la tendenza con una prova di
orgoglio contro la seconda della classe.
LA PARTITA Non solo rabbia ed orgoglio però alla base del
successo della Lupa Roma, capace di giocare alla pari contro
una squadra dai livelli tecnici più importanti. La mossa di Di
Michele è stata quella di mettersi a specchio con l’assetto di
Tesser, tornando al 4-3-1-2 di inizio stagione. La gara pareva in
discesa per la Cremonese, ma al 5’ Brighenti ha fallito un
rigore (fallo di Celli su Stanco). Così la Lupa è cresciuta e alla
mezz’ora Fofana ha addomesticato un lancio dalle retrovie
superando Ravaglia prima di depositare in rete il pallone. Il
pareggio prima del ripoos con Stanco, di testa su assist dell’ex
di turno Perrulli. Nel secondo tempo, dopo un’altra occasione
fallita da Brighenti, la rete del sorpasso della Lupa Roma, con
Baldassin bravo a girarsi dal limite e battere Ravaglia. Inutile il
forcing degli ospiti, che vedono scappare ancora l’Alessandria.
f.gr.
combattivo e allunga a più 6
sulla Cremonese. Solita aggressione degli spazi e famelica
ricerca del gol, anche se per
sbloccare la partita i grigi hanno faticato più del previsto.
Merito di un Prato che ha giocato senza timori reverenziali.
RITMI ALTI Nel primo tempo,
per intensità, approccio mentale e attenzione tattica non si sono notati i 28 punti di differenza in classifica. Il Prato è stato
un osso meno tenero del previsto: giro palla ragionato e azioni ficcanti, con Vannucchi protagonista prima sulla bordata
di Tomi e poi sul tentativo di
Moncini. Alla lunga però è
emersa la qualità dell’Alessandria, che ha sprintato sulle fasce e sfiorato il vantaggio con
Derby al Piacenza
Sall, che autorete
La Pro sprofonda
Pablo Gonzalez, 31 anni, miglior
marcatore dei tre gironi LAPRESSE
Si ferma il Livorno
Maritato riacciuffa
un bel Pontedera
PRO PIACENZA
0
LIVORNO
1
PIACENZA
1
PONTEDERA
1
MARCATORE autorete di Sall al 27’ s.t.
PRO PIACENZA (3-5-2) Fumagalli 6;
Calandra 6, Aspas 6,5, Sall 5,5; Cardin
6,5, Gomis 5,5 (dal 20’ s.t. Pugliese 6),
Cavalli 5,5, Rossini 5 (dal 30’ s.t. Ferrara
s.v.), Sane 4,5; Musetti 6 (dal 30’ s.t.
Marra s.v.), Pesenti 6. (Bertozzi,
Martinez, Girasole, Cassani). All. Pea 6.
PIACENZA (4-3-3) Pelizzoli 6,5;
Castellana 6 (dal 24’ s.t. Di Cecco 6),
Silva 6, Pergreffi 6, Agostinone 6;
Cazzamalli 6,5, Taugourdeau 6,5, Barba
6; Titone 5, Razzitti 5,5 (dal 43’ s.t.
Debelijuh s.v.), Franchi 6 (dal 40’ s.t.
Abbate s.v.). (Miori, Kastrati, Sciacca,
Matteassi, Colombini, Segre, La Vigna,
Cesana). All. Franzini 6.
ARBITRO Mantelli di Brescia 6,5.
NOTE paganti 1.714, abbonati 202,
incasso di 19.906 euro. Espulsi Sane e
Titone al 33’ p.t.; ammoniti Cazzamalli e
Sall. Angoli 3-3.
 PIACENZA Il derby della storia va al
Piacenza. Ha deciso un episodio: al 27’
della ripresa Sall ha spedito un cross di
Agostinone nella propria porta. Sigillo
casuale a una gara combattuta, condita
da un doppio rosso nel primo tempo a
Sane e Titone, che si sono scambiati
colpi proibiti. Piacenza superiore nei
primi 20’ e più manovriero, con due pali
colpiti da Taugourdeau e Franchi. La Pro
ha puntato sull’agonismo e sfiorato il gol
con Cazzammalli e Rossini: la zona
playout ora incombe, mentre il Piacenza
ha rafforzato la posizione in zona playoff.
Paolo Gentilotti
MARCATORI A. Gemignani (P) al 37’ p.t.;
Maritato (L) al 32’ s.t.
LIVORNO (3-4-1-2) Mazzoni 6; Gonnelli
6, Borghese 6, Gasbarro 5,5 (dal 29’ s.t.
Maritato 6,5); Jelenic 5,5 (dal 45’ s.t.
Ferchichi s.v.), Marchi 5,5, Luci 6,
Lambrughi 6; Venitucci 5 (dal 12’ s.t.
Morelli 6); Murilo 5, Cellini 6. (Falcone,
Romboli, Rossini, Toninelli, Bergvold,
Gemmi). All. Foscarini 6.
PONTEDERA (3-5-2) Lori 6,5; Risaliti 6,
Polvani 6,5, Videtta 5,5; A. Gemignani 7,
Calcagni 6, D. Gemignani 6 (dal 38’ s.t.
Calò s.v.), Kabashi 7, Corsinelli 6; Disanto
6,5 (dal 38’ s.t. Cais 5), Santini 6 (dal 25’
s.t. Della Latta 6). (Giacomel, Becuzzi,
Borri, Chella, Zappa, Bonaventura,
Udoh). All. Indiani 6,5.
ARBITRO Panarese di Lecce 6.
NOTE paganti 1.105, abbonati 3.213,
incasso di 24.625 euro. Espulsi Videtta al
33’ s.t. e Borghese al 43’ s.t.; ammoniti
Polvani, Gonnelli, Santini e Risaliti. Angoli
7-4.
 LIVORNO Maritato salva il Livorno nel
derby con il Pontedera. Il pari arresta la
corsa della squadra di Foscarini, reduce
da 3 vittorie. Gli ospiti, passati in
vantaggio nel primo tempo con Andrea
Gemignani, hanno retto a lungo guidati
da un ottimo Kabashi e si sono arresi
solo in inferiorità numerica (rosso a
Videtta). Il rientrante Maritato, di testa,
ha rimesso le cose a posto per il Livorno.
Il Pontedera prosegue nella striscia
positiva, con sette punti in tre gare.
Francesco Foresi
 PONTEDERA (Pi) Quando il gol arriva dalla panchina. Sono
stati due attaccanti entrati a gara in corso a fissare il
punteggio nei primi dieci minuti delle ripresa. Merkaj (primo
gol in Lega pro) con una percussione centrale ha acceso
l’illusione per il Tuttocuoio (tornato comunque a far punti dopo
tre turni), poi l’esperto Le Noci con un potente destro
ravvicinato ha avuto la prontezza di raddrizzare la barca di un
Como che nel complesso non ha saputo sfruttare la maggiore
supremazia territoriale. Sono state queste le note più
importanti di una partita equilibrata.
LO SPAVENTO Ma nell’ultima azione di questa inedita sfida si
è sfiorato il dramma: in un contrasto aereo fra Nossa e
Falivena il difensore del Como ha subito un duro colpo allo
zigomo sinistro (sarà accertata la frattura). Ha perso
conoscenza e nel ricadere l’impatto con il terreno gli ha
causato un trauma cranico con conseguente attacco epilettico
durato 2-3 minuti. L’intervento del medico del Tuttocuoio ha
consentito a Nossa di riprendere progressivamente e
completamente conoscenza e dopo 10’, tra la trepidazione
generale, il giocatore è uscito in barella. Trasportato al
reparto maxillofacciale dell’ospedale Cisanello di Pisa, questa
mattina sarà sottoposto a intervento chirurgico.
Stefano Lemmi
1
VITERBESE
2
OLBIA
3
LUCCHESE
2
1
CARRARESE
1
RACING CLUB
0
PISTOIESE
0
 MEDA (Mb) Non basta al Renate la sua
 VITERBO Meritato successo della
 OLBIA Tre gol, ampi sprazzi di bel
Viterbese che torna alla vittoria
interrompendo la serie negativa che
durava da quasi due mesi. Vittoria in
rimonta sulla Carrarese andata in
vantaggio con un gran tiro dai trenta
metri di Marsili. La rete subita non ha
demoralizzato la Viterbese, che ha
pressato sempre più. Marano prima ha
pareggiato e poi di testa, dopo traversa
di Invernizzi, ha firmato il gol decisivo:
per lui, un centrocampista, le reti sono
già 6 (alla pari di Neglia, miglior
marcatore dlla squadra di Cornacchini).
Mario Cipolloni
calcio e una gara dominata per 90’.
L’Olbia cancella lo scivolone interno di
una settimana fa con una prestazione
maiuscola, in cui segnano tre giocatori
ex Cagliari. Colpito a freddo da Ragatzu,
il Racing non si è mai reso pericoloso, al
punto che Carboni non ha fatto una
parata. Il 2-0 è un millimetrico sinistro di
Cossu sul quale Savelloni non ha potuto
nulla. A inizio ripresa, Olbia ancora più
aggressivo: palo di Ragatzu, pallonetto di
Kouko fuori d’un soffio e il sesto gol di
Capello. Il Racing precipita: 11 sconfitte.
Augusto Ditel
miglior partita stagionale per battere il
Siena, che riprende nel finale un match
giocato ad alti ritmi da entrambe le
squadre. I brianzoli si esprimono bene e
creano tanto, senza però concretizzare:
ci pensa allora Scaccabarozzi a fare 1-0
da fuori area a inizio ripresa. Dopo il
vantaggio locale, il Siena alza il ritmo
sfiorando il pareggio prima con
Stankevicius e poi con Iacopino
(traversa): chance che sono il preludio al
gol di Bunino. Il Renate, a +3 dai toscani,
è al quarto risultato utile di fila.
Franco Cantù
1-1
MARCATORI Merkaj (T) al 1’, Le Noci (C) al 10’ s.t.
TUTTOCUOIO (4-3-1-2) Nocchi 6,5; Borghini 6, Falivena 6,
Bachini 6,5, Picascia 6; Zenuni 6 (dal 21’ s.t. Serinelli 6), Pellini
6, Provenzano 6; Masia 6; Siani 6, Shekiladze s.v. (dal 15’ p.t.
Merkaj 6,5; dal 30’ s.t. Tempesti s.v.). (Cappellini, Gremigni,
Frare, Berardi, Gelli, Lo Porto). All. Fiasconi 6.
COMO (3-5-2) Zanotti 6; Ambrosini 6, Briganti 6, Nossa 6,5;
Peverelli 6 (dal 7’ s.t. Le Noci 7), Pessina 6, Fietta 6, Di Quinzio
6,5, Marconi 6; Bertani 6,5, Chinellato 6 (dal 35’ s.t. Cortesi
s.v.). (Barlocco, Cicconi, Antezza, Piacentini, De Leidi,
Bartulovic, Damian). All. Gallo 6,5.
ARBITRO Cudini di Fermo 5,5.
NOTE paganti 223, abbonati 134, incasso di 2.137 euro.
Ammoniti Provenzano, Borghini, Fietta, Merkaj e Ambrosini
Angoli 3-12.
SIENA
MARCATORI Ragatzu al 10’, Cossu al 36’
p.t.; Capello al 34’ s.t.
OLBIA (4-3-1-2) Carboni 6; Pisano 6 (dal
18’ s.t. Pinna 6,5), Dametto 6,5, Miceli
6,5, Russu 7; Muroni 7, Geroni 6,5,
Piredda 7 (dal 37’ s.t. Feola s.v.); Cossu
7,5; Ragatzu 7 (dal 26’ s.t. Capello 6),
Kouko 7. (Montaperto, Deiana, Cotali,
Murgia, Auriemma, Senesi, Quaranta).
All. Mignani 7.
RACING CLUB (3-5-2) Savelloni 5,5;
Macellari 5,5, Vastola 5,5, Caputo 5 (dal
24’ s.t. Vona 5,5); Selvaggio 5 (dal 1’ s.t.
Capanna 5,5), Maestrelli 5,5, Ricciardi 6,
Steri 5,5, Proietti 5,5; De Sousa 5,5,
Loglio 5 (dal 1’ s.t. Calabrese 4,5).
(Lazzari, Muzzi, Giura, Di Gioia,
Shahinas). All. Giannichedda 5,5.
ARBITRO Detta di Mantova 7.
NOTE paganti 612, abbonati 238, incasso
n.c. Espulso Calabrese al 39’ s.t.;
ammoniti Caputo e Capello. Angoli 2-2.
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TUTTOCUOIO-COMO
RENATE
MARCATORI Marsili (C) all’8’, Marano
(V) al 31’ e al 43’ p.t.
VITERBESE (4-3-3) Iannarilli 6,5;
Celiento 6,5, Mallus 6,5, Dierna 6,5,
Pacciardi 6,5; Marano 8 (dal 41’ s.t.
Belcastro s.v.), Cardore 6,5, Cenciarelli 6;
Diop 6, Invernizzi 6 (dal 32’ s.t. Varutti
s.v.), Neglia 6,5. (Micheli, Ansini, Corinti,
Mazzolli). All. Cornacchini 7.
CARRARESE (4-3-3) Lagomarsini 6;
Migliavacca 5, Battistini 5 (dal 30’ p.t.
Cristini 5), Massoni 5,5, Foglio 5 (dal 1’
s.t. Dell’Amico 5); Rosaia 5,5, Marsili 6,5,
Bastoni 5; Del Nero 5 (dal 26’ s.t. Miracoli
5), Rolfini 5, Floriano 5,5. (Corinti, Rampi,
Tutino, Benedini, Torelli, Marabese,
Brondi, Massaro). All. Danesi 5,5.
ARBITRO De Santis di Lecce 6.
NOTE spettatori 1.000 circa; paganti,
abbonati e incasso non comunicati.
Ammoniti Rosaia, Mallus e Cenciarelli.
Angoli 8-5.
SEMPRE LUI È quasi matematico. Una volta può succedere,
due no. Così, alla seconda occasione, Gonzalez non ha sbagliato. Siamo al 71’: Cazzola
butta nella mischia, la palla carambola in area e poi viene calamitata sui piedi di Gonzalez
che la piazza nell’angolino basso. Sono 13 gol in 15 partite.
Impressionante, fuori categoria. I grigi hanno poi sprecato il
raddoppio con Fischnaller e rischiato solo con la conclusione
a giro di Sowe che si è persa sul
fondo. Missione compiuta.
Mauro Isetto, vice di Braglia
squalificato, ha commentato:
«Meglio di così non potevamo
fare, le pause sono normali e
vanno messe in preventivo. Abbiamo avuto una leggera flessione, ma ora siamo tornati
quelli di inizio campionato». Sì,
l’Alessandria prosegue la sua
marcia. Inarrestabile.
Le Noci salva il Como
Ma che paura Nossa
Il Renate trova il gol Doppietta Marano Olbia, un successo Forte e poi Terrani
ma poi spreca tanto La Viterbese risale targato Cagliari
E’ festa Lucchese
Siena ok con Bunino Carrarese ribaltata Travolto il Racing Pistoiese sottotono
MARCATORI Scaccabarozzi (R) all’8’,
Bunino (S) al 31’ s.t.
RENATE (4-3-3) Cincilla 6; Anghileri 6,5,
Di Gennaro 6,5, Teso 6, Vannucci 6;
Palma 6,5 (dal 33’ s.t. Galli 6), Pavan 6,
Scaccabarozzi 7; Lavagnoli 6,5 (dal 17’
s.t. Mora 5,5), Marzeglia 6,5 (dal 35’ s.t.
Florian s.v.), Napoli 6. (Merelli, Schettino,
Stefanelli, Graziano, Malgrati, Santi,
Dragoni). All. Foschi 6.
SIENA (3-5-2) Moschin 6; Stankevicius
6,5, Ghinassi 6, Bordi 5,5; D’Ambrosio 5,5
(dal 20’ s.t. Grillo 6), Castiglia 5,5, (dal 18’
s.t. Doninelli 6), Guerri 5,5, Vassallo 6,5,
Iapichino 6,5; Marotta 5,5, Mendicino 5,5
(dal 23’ s.t. Bunino 6,5). (Ivanov,
Romagnoli, Rondanini, Masullo, Saric,
Filipovic). All. Colella 6.
ARBITRO Annaloro di Collegno 5.
NOTE spettatori 250 circa; abbonati 70,
paganti e incasso n.c. Ammoniti Teso,
Mora e Pavan. Angoli 5-3.
Gonzalez, che si è girato in un
fazzoletto e ha trovato la respinta prodigiosa di Iuliano.
MARCATORI Forte al 4’ p.t.; Terrani al
9’ s.t.
LUCCHESE (3-4-1-2) Nobile 6; Espeche
6, Dermaku 6,5, Capuano 6,5; Merlonghi
6, Nolè 6,5 (dal 36’ s.t. Gargiulo s.v.),
Bruccini 6, Cecchini 6; Terrani 7 (dal 28’
s.t. Fanucchi 6); Forte 6,5 (dal 44’ s.t.
Zecchinato s.v.), De Feo 4,5. (Di Masi,
Bagatini, Florio, Maini, Mingazzini,
Fratini, Bragadin, Martinez, De Martino).
All. Galderisi 7.
PISTOIESE (4-4-2) Feola 6; Guglielmotti
5,5, Neuton 4,5, Priola 5,5, Zanon 5;
Luperini 5,5 (dal 12’ s.t. Gyasi 5,5),
Hamlili 5,5, Benedetti 5,5 (dal 20’ s.t.
Minotti 6), Finocchio 6 (dal 31’ p.t.
Colombini s.v.); Rovini 5, Colombo 6.
(Albertoni, Sammartino, Gargiulo, Boni,
Proia, Minotti, Varano, Tomaselli). All.
Remondina 5,5.
ARBITRO De Remigis di Teramo 6.
NOTE paganti 738, abbonati 1.206,
incasso non comunicato. Espulsi Neuton
e De Feo al 30’ p.t.; ammoniti Hamlili,
Guglielmotti, Nolè e Rovini. Angoli 3-1.
 LUCCA Un gol per tempo e la
Lucchese vince con pieno merito il
derby contro una Pistoiese sottotono e
inconsistente in attacco. I rossoneri
vanno in vantaggio al 4’ con Forte (9
gol) che riceve palla al limite e in girata
batte Feola, poi legittimano il vantaggio
con una condotta di gara senza
sbavature. Il raddoppio è un capolavoro
di Terrrani che si invola sull’out sinistro,
si beve e tutta la difesa e infila.
Duccio Casini
CLASSIFICA
SQUADRE
ALESSANDRIA
CREMONESE
LIVORNO
AREZZO
PIACENZA
VITERBESE
RENATE
GIANA
LUCCHESE (-1)
OLBIA
COMO
SIENA
CARRARESE
PISTOIESE
PRO PIACENZA
TUTTOCUOIO
PONTEDERA
LUPA ROMA
RACING CLUB
PRATO
PT
39
33
26
26
25
23
23
22
21
21
21
20
17
16
16
14
14
13
8
8
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
12
10
7
7
7
6
6
5
5
6
5
5
5
3
5
3
3
3
2
2
3
3
5
5
4
5
5
7
7
3
6
5
2
7
1
5
5
4
2
2
0
2
3
3
4
4
4
3
3
6
4
5
8
5
9
7
7
8
11
11
31
27
21
23
19
18
21
18
22
21
21
21
15
18
13
12
14
12
10
10
11
15
14
17
15
13
18
16
14
19
21
18
18
18
16
18
27
22
28
29
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
RISULTATI
0-0
1-1
2-0
2-1
3-0
0-1
0-1
1-1
1-1
2-1
GIANA-AREZZO
LIVORNO-PONTEDERA
LUCCHESE-PISTOIESE
LUPA ROMA-CREMONESE
OLBIA-RACING CLUB
PRATO-ALESSANDRIA
PRO PIACENZA-PIACENZA
RENATE-SIENA
TUTTOCUOIO-COMO
VITERBESE-CARRARESE
PROSSIMO TURNO
SABATO 3 DICEMBRE
CARRARESE-OLBIA
PISTOIESE-RENATE
CREMONESE-PRATO
TUTTOCUOIO-LIVORNO
DOMENICA 4 DICEMBRE
GIANA-PONTEDERA
ALESSANDRIA-VITERBESE
PIACENZA-RACING CLUB
AREZZO-LUPA ROMA
COMO-PRO PIACENZA
LUNEDÌ 5 DICEMBRE
SIENA-LUCCHESE
(ore 14.30)
(ore 14.30)
(ore 16.30)
(ore 20.30)
(ore 14.30)
(ore 16.30)
(ore 16.30)
(ore 20.30)
(ore 20.30)
(ore 20.45)
MARCATORI
13 RETI Gonzalez (1, Alessandria).
9 RETI Forte (1, Lucchese).
8 RETI Bocalon (Alessandria); Brighenti
(3, Cremonese); Marzeglia (Renate).
7 RETI Bruno (Giana).
6 RETI Capello (1, Olbia); Santini
(1, Pontedera); Pesenti (4, Pro Piacenza);
Marano e Neglia (Viterbese).
5 RETI Moscardelli (2) e Polidori
(Arezzo); Cellini (2, Livorno);
Razzitti (1, Piacenza); Rovini (Pistoiese);
Marotta (Siena); Shekiladze (Tuttocuoio).
4 RETI Grossi (1, Arezzo);
Floriano (2, Carrarese); Scappini (1)
e Stanco (Cremonese); Murilo (Livorno);
Terrani (1, Lucchese); Piredda e Ragatzu
(Olbia); Taugourdeau (Piacenza);
Colombo (Pistoiese); Romano (Prato);
De Sousa (1, Racing Club);
Bunino e Mendicino (1, Siena).
3 RETI Iocolano (Alessandria); Erpen
(Arezzo); Chinellato (1), Di Quinzio
e Le Noci (Como); Belingheri
(Cremonese); Maritato (1, Livorno);
De Feo (Lucchese); Baldassin
e Mastropietro (Lupa Roma);
Cossu (Olbia); Matteassi (Piacenza);
Gyasi (Pistoiese); Napoli (1, Renate);
Diop (Viterbese).
SERIE D
Chieri e Monza salgono in vetta
Stop Triestina: il Mestre in fuga
 (r.c.) La 13a giornata della Serie D ha
fatto registrare diverse novità in vetta
alle classifiche. Vediamo quali sono
state le novità più consistenti.
I SORPASSI Il Chieri (girone A) ha
vinto 2-0 lo scontro diretto a Varese e
si è ripreso la vetta facendo il
sorpasso e andando a +1: lo stesso
Varese è stato raggiunto dalla
Caronnese, fermata in casa, e
avvicinati dall’imbattuto Borgosesia,
adesso a -2 grazie anche ai primi due
gol dello spagnolo Guillermo Perez
Moreno. La Pergolettese (B) è crollata
(3-0) sul campo della Pro Patria (ora
quarta a 6 punti dalla capolista) e così
adesso si trova a -2 dal Monza, che
vola: 7 vittorie fuori casa, 33 gol fatti e
appena 6 subìti; da segnalare che la
Virtus Bergamo, terza, vince da 5 gare
consecutive.
IN FUGA Prima sconfitta stagionale
per la Triestina (C): il Mestre (9 vittoria
di fila, 12 in tutto) vola a +6 di
vantaggio, con il Campodarsego che
arriva a un solo punto dalla stessa
Triestina. La Lavagnese (E) è rimasta
sola a +2 sul Gavorrano (che ha perso
solo all’esordio e ha pareggiato sul
campo del Sanremo, l’altra squadra
imbattuta in tutto il campionato
insieme al Borgosesia) e sulla
Massese, che hanno pareggiato e
sono state raggiunte anche dal Savona
(17 punti nelle ultime 7 partite), che ha
vinto 3-0 il derby con il Finale che
tornava dopo circa 50 anni.
GLI ALTRI GIRONI Il Lentigione (D)
rallenta pareggiando in casa: a -3
risale imperioso il Delta Rovigo che ha
travolto 5-0 lo Scandicci
agguantandolo al secondo insieme alla
Correggese, che è riuscita a
pareggiare 1-1 soltanto al 91’ grazie a
Jacopo Sciamanna, 9 gol). Il Matelica
(F), dopo la vittoria interna nel
recupero in settimana contro la
Fermana, ha conquistato altri tre punti
(4-0 al Campobasso, doppietta di
Manuel Pera, arrivato a 201 reti in
carriera) e ha mantenuto due
lunghezze di vantaggio sulla Vastese e
tre sul sul San Nicolò. Il Rieti (G) è
andato sotto di 2 gol a Nuoro poi è
riuscito a rimediare il pareggio, ma
nessuno ne ha approfittato: l’Albalonga
ha perso 3-1 in casa contro l’Ostia
Mare, che l’ha agganciata arrivando a
due punti dalla vetta, mentre L’Aquila
non è riuscito a balzare al secondo
posto avendo pareggiato sul campo
del Muravera. Il Trastevere (H) rimane
a +1 sul Gravina, che ha vinto ma ha
subito il primo gol esterno sul campo
del Manfredonia; a -3 dalla vetta
restano Bisceglie e Nocerina, che
hanno vinto in trasferta. L’Igea (I)
infine è arrivato alla quarta vittoria di
fila, allungando a +4 sulla Cavese che è
stata battuta 2-1 in casa dal Gela, che
mantiene il -5 insieme alla Turris.
Lega Pro R Girone C: 15a giornata
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
LECCE
FOGGIA
JUVE STABIA
MATERA
COSENZA
FRANCAVILLA
FONDI (-1)
CASERTANA (-2)
MONOPOLI
FIDELIS ANDRIA
CATANIA (-7)
PAGANESE
SIRACUSA
MESSINA
MELFI (-1)
AKRAGAS
VIBONESE
REGGINA
TARANTO
CATANZARO
32
30
29
26
23
22
21
19
19
19
18
17
17
15
14
14
14
13
12
10
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
15
15
14
14
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
15
9
8
9
7
7
6
5
5
5
4
6
5
4
3
3
2
3
2
2
2
5
6
2
5
2
4
7
6
4
7
7
2
5
6
6
8
5
7
6
4
1
1
3
2
6
5
3
4
6
4
2
8
6
6
6
5
7
6
7
9
27
21
28
26
19
18
22
15
17
11
17
18
15
14
17
13
9
15
12
12
12
11
13
12
15
18
15
15
19
13
9
18
20
19
26
22
18
25
20
26
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
RISULTATI
CATANIA-VIBONESE
1-0
CATANZARO-REGGINA
1-1
FIDELIS ANDRIA-FRANCAVILLA
1-1
FOGGIA-CASERTANA
1-1
MATERA-JUVE STABIA
Sospesa
MELFI-MONOPOLI
3-2
MESSINA-FONDI
1-1
PAGANESE-AKRAGAS
2-0
SIRACUSA-COSENZA
1-0
TARANTO-LECCE
0-1
PROSSIMO TURNO
SABATO 3 DICEMBRE
CASERTANA-AKRAGAS
(ore 14.30)
FONDI-FIDELIS ANDRIA
(ore 14.30)
JUVE STABIA-FRANCAVILLA (ore 14.30)
MELFI-MESSINA
(ore 14.30)
MONOPOLI-TARANTO
(ore 14.30)
SIRACUSA-CATANZARO
(ore 14.30)
VIBONESE-PAGANESE
(ore 14.30)
COSENZA-CATANIA
(ore 16.30)
REGGINA-FOGGIA
(ore 18.30)
LECCE-MATERA
(ore 20.30)
MARCATORI
9 RETI Caturano (1, Lecce).
8 RETI Torromino (1, Lecce);
Negro (2, Matera).
7 RETI Albadoro (2, Fondi);
Ripa (2, Juve Stabia); De Vena (1, Melfi);
Pozzebon (2, Messina); Montini
(Monopoli).
6 RETI Tiscione (Fondi);
Catania (1, Siracusa).
5 RETI Carlini (2, Casertana); Di Grazia
(Catania); Mazzeo (1) e Sarno (1, Foggia);
Nzola (Francavilla); Reginaldo
(Paganese); Coralli (1, Reggina);
Saraniti (2, Vibonese).
4 RETI Gomez e Zanini (Akragas);
Gambino (Cosenza); Izzillo (Juve Stabia);
Pacilli (Lecce); Armellino e Iannini
(Matera); Foggia (Melfi); Gatto
(Monopoli).
3 RETI Marino (Akragas); Corado
(Casertana); Giovinco (1, Catanzaro);
Caccetta, Mungo e Statella (Cosenza);
Onescu (Fidelis Andria); Padovan
(Foggia); Bombagi (Fondi); Lisi
e Sandomenico (Juve Stabia); Mancosu
(Lecce); Strambelli (Matera);
Madonia (Messina); Deli (Paganese);
Porcino (Reggina); Valente (Siracusa);
Bollino (1) e Viola (2, Taranto).
GIRONE B
Nuove panchine
per il Mantova
e per il Modena
 Sono due le panchine
saltate nel girone B dopo le
partite di sabato. A Parma
invece domani sono attese
novità per il dopo Apolloni.
MANTOVA Esonerato Luca
Prina. Il sostituto dovrebbe
essere Alessandro Calori,
che ha già incontrato i
dirigenti la settimana scorsa
e oggi è atteso in città per la
firma. Se invece non si trova
l’accordo, è possibile la
promozione di Gabriele
Graziani (attuale vice) come
traghettatore.
MODENA Eziolino Capuano è
l’allenatore che il Modena ha
scelto per il dopo Pavan.
Incassato il no di Moriero,
valutate le posizioni di Erra e
Rossitto, il d.s. Pavarese ha
virato su Capuano trovando
un accordo di massima.
Unico ostacolo il contratto
che lega ancora Capuano
all’Arezzo fino a giugno: oggi
comunque il tecnico
dovrebbe firmare la
risoluzione. Definito questo
aspetto, domani sarà a
Modena per la presentazione
e per il primo allenamento.
Lecce, una gioia attesa da 37 anni
Il Taranto si arrende con un giallo
1Rete di Tsonev:
vittoria nel derby
e primato solitario.
Ma un gol-non gol
lascia il dubbio
TARANTO-LECCE
0-1
MARCATORE Tsonev all’11’ p.t.
TARANTO (4-2-3-1) Maurantonio 5,5;
De Giorgi 5,5, Nigro 6, Stendardo 5,5,
Pambianchi 6; Sampietro 5,5 (dal 27’
s.t. Lo Sicco 5,5), Bobb 6; Bollino 5,
Paolucci 5,5, Potenza 6 (dal 23’ s.t.
Viola 5,5); Magnaghi 5 (dal 44’ s.t.
Balzano s.v.). (Pizzaleo, Balistreri, De
Salve, Russo, Garcia, Langellotti, Pirrone, Ranieri). All. Prosperi 5,5.
LECCE (4-3-3) Gomis 5; Ciancio 6,
Drudi 6, Giosa 6,5, Contessa 6; Tsonev 7 (dal 31’ s.t. Maimone 5,5), Arri-
goni 6, Mancosu 6,5 (dal 39’ s.t. Vinetot s.v.); Lepore 6, Caturano 6, Doumbia 5,5 (dal 15’ s.t. Torromino 6). (Bleve, Chironi, Vitofrancesco, Vutov,
Pacilli, Freddi, Capristo, Fiordilino,
Perzano). All. Padalino 6,5.
ARBITRO Paolini di Ascoli Piceno 5,5.
NOTE spettatori 6.000 circa; abbonati 1.633, paganti e incasso non comunicati. Ammoniti Stendardo, De Giorgi,
Arrigoni e Giosa. Angoli 5-8.
Luigi Carrieri
TARANTO
M
ancava da 24 anni e
non ha certamente
tradito le attese. Il derby è del Lecce che passa a Taranto di misura e certifica il
suo primato solitario in classifica, mandando in delirio i circa 700 sostenitori al seguito. Il
Taranto resta impantanato in
Foggia, occasione sciupata
La Casertana merita il pari
FOGGIA
1
CASERTANA
1
MARCATORI Maza (F) al 10’ p.t.; Carlini
(C) su rigore al 6’ s.t.
FOGGIA (4-3-3) Guarna 6; Angelo 5,5,
Loiacono 5,5, Coletti 5,5, Rubin 6; Agnelli
5,5 (dal 16’ s.t. Gerbo 6), Agazzi 6, Vacca
6; Chiricò 5,5 (dal 26’ s.t. Padovan 5),
Sarno 5,5, Maza 6. (Sanchez, Tucci,
Quinto, Sicurella, Dinielli, Riverola,
Letizia, Sansone). All. Stroppa 5,5.
CASERTANA (4-3-1-2) Ginestra 6;
Finizio 6, D’Alterio s.v. (dal 13’ p.t.
Lorenzini 6), Rainone 6, Pezzella 6; De
Marco 6, Rajcic 6,5, Matute 6; Carlini 6
(dal 32’ s.t. Ramos s.v.); Corado 5,5,
Orlando 5,5 (dal 26’ s.t. Giannone 6).
(Fontanelli, Anacoura, Giorno, De Filippo,
Taurino, Ciotola). All. Tedesco 6,5.
ARBITRO Perotti di Legnano 5,5.
NOTE spettatori 9.000 circa; paganti,
abbonati e incasso n.c. Espulsi Loiacono
al 17’ s.t. e Padovan al 49’ s.t.; ammonito
Finizio, Vacca, De Marco, Rajcic, Gerbo,
Angelo, Rubin e Pezzella. Angoli 4-1.
tentativo Maza ha fatto centro: gran
conclusione di destro e pallone nel
sacco. L’1-0 ha svegliato la Casertana e
Corado ha colpito un palo esterno di
testa, poi (sfruttando un errore in uscita
di Coletti) ha regalat a Carlini il pallone
dell’1-1, finito però incredibilmente alto.
IL PARI Nella ripresa la Casertana ha
trovato subito il pari su rigore: fallo di
Angelo su Carlini, che ha trasformato
spiazzando Guarna. La squadra ospite a
quel punto si è galvanizzata e la gara
sembrava mettersi in discesa quando
Loiacono ha atterrato Orlando
rimediando il cartellino rosso. In
inferiorità numerica è stato il Foggia
però ad avere le occasioni migliori per
passare: prima Sarno non ha sfruttato
un assist di Rubin, calciando a lato. Poi è
stato Agazzi ad avere sul piede il pallone
del 2-1 ma da ottima posizione ha alzato
troppo. Nel finale Padovan ha colpito
Rajcic al volto;: anche a lui rosso diretto.
Emanuele Losapio
 FOGGIA Una frenata che costa il
primato. Il Foggia non va oltre l’1-1 con
la Casertana e subisce l’allungo del
Lecce. Non basta il vantaggio alla
squadra di Stroppa per portare a casa
la vittoria, in una gara nervosa e chiusa
in 9. Il pareggio è giusto, viste le
occasioni costruite dalla squadra di
Tedesco, che se l’è giocata a viso aperto,
senza fare le barricate.
ASSALTO La partenza è stata tutta di
marca rossonera con Sarno e Angelo a
impegnare l’ex Ginestra. Al terzo
31
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Giovanni Stroppa, 48 LAPRESSE
zona playout con appena due
lunghezze di margine dall’ultimo posto. La gestione Prosperi
ha prodotto finora tre punti in
sette partite e la sua panchina
resta ancora a forte rischio.
L’EPISODIO La gara è stata decisa da un tracciante di Tsonev
all’11’ che ha sorpreso Maurantonio. Ma sulla sfida pende
un episodio molto dubbio in
apertura di ripresa. Il dominio
leggero e costante del Lecce
nella prima frazione è stato
scosso al 2’ del secondo tempo:
Potenza da posizione defilata
ha fatto un tiro cross che ha
sorpreso Gomis, che è intervenuto goffamente con il pallone
che è rimbalzato sulla linea.
L’arbitro non ha ricevuto nessun segnale dal guardalinee e
L’esultanza di Radoslav Tsonev,
21 anni, dopo la rete LAPRESSE
La nebbia a Matera Ci pensa Mazzarani
Con la Juve Stabia Catania, che fatica
è stop al 38’ sull’1-1 Sfortuna Vibonese
 MATERA Vince la nebbia nel big
match tra Matera e Juve Stabia. La gara
è stata interrotta dall’arbitro Amoroso 7’
prima dell’intervallo e sospesa
definitivamente dopo un quarto d’ora di
attesa. Sarà recuperata a data da
destinarsi e ripresa come da nuovo
regolamento dal 38’ del primo tempo
sul risultato di 1-1. Di pregevole fattura le
due reti. Il Matera è passato in
vantaggio al 10’ con un bel colpo di testa
di Iannini sul perfetto cross di
Strambelli. Il pareggio dei campani è
arrivato al 27’ su una spettacolare
parabola dalla lunga distanza di
Capodaglio, che si è infilata sotto
l’incrocio. Quindi è calata la nebbia, che
ha interrotto un bello spettacolo.
Nanni Veglia
MATERA-JUVE STABIA 1-1
(sospesa al 38’ p.t.)
MARCATORI Iannini (M) al 10’,
Capodaglio (JS) al 27’ p.t.
MATERA (3-4-3) Alastra 6; De Franco 6,
Ingrosso 6,5, Mattera 6,5; Di Lorenzo
6,5, Armellino 6,5, Iannini 7, Casoli 6,5;
Strambelli 6, Negro 6, Carretta 6.
(Bifulco, D’Egidio, Scognamillo, Piccinni,
Meola, Louzada, Dellino, Sartore, Gigli).
All. Auteri 6
JUVE STABIA (4-3-3) Russo 7;
Cancellotti 6, Atanasov 6, Amenta 6,
Liotti 6,5; Izzillo 6, Capodaglio 7,
Mastalli 6,5; Kanoute 6,5, Del Sante 6,5,
Sandomenico 6. (Bacci, Zibert, Marotta,
Camigliano, Salvi, Morero, Petricciuolo,
Esposito, Lisi, Rosafio, Ripa, Montalto).
All. Fontana 6.
ARBITRO Amoroso di Paola 6.
NOTE spettatori 4.000 circa; abbonati
1.760, paganti e incasso non comunicati.
Nessun ammonito. Angoli 5-1.
ha fatto proseguire il gioco. Vibranti le proteste.
LA REAZIONE E’ stato un episodio che ha svegliato il Taranto,
fino a quel momento in soggezione. La fiammata è durata
una decina di minuti. Sono subentrati orgoglio e nervi. Potenza, il migliore dei suoi, ha
spaventato ancora Gomis. Il
Taranto però così facendo si è
allungato e il Lecce ha avuto
numerosi spazi per affondare.
Torromino, lasciato in origine
in panchina, ha sfiorato il raddoppio in contropiede. Prosperi le ha provate tutte: negli ultimi minuti ha sostituito il centravanti Magnaghi con Balzano spostando il difensore
Stendardo al centro dell’attacco. Gli assalti del Taranto si sono però schiantati contro una
difesa che Padalino con umiltà
ha trasformato a cinque con
l’ingresso di Vinetot. Il Lecce
così torna a vincere a Taranto
dopo 37 anni e si gode il primato solitario.
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Catanzaro, errori
che fanno male
Pari Reggina al 92’
CATANIA
1
CATANZARO
1
VIBONESE
0
REGGINA
1
MARCATORE Mazzarani al 30’ s.t.
CATANIA (4-3-3) Pisseri 7; Di Cecco 6,
Bergamelli 6,5, Bastrini 6, Djordjevic 6;
Mazzarani 6,5 (dal 33’ s.t. Piermarteri
s.v.), Scoppa 5 (dal 21’ s.t. Bucolo 6),
Fornito 6; Di Grazia 6, Anastasi 5,5 (dal
26’ s.t. Paolucci s.v.), Russotto 6,5.
(Martinez, De Rossi, Nava, De Santis,
Parisi, Silva, Piscitella, Caetano, Barisic).
All. Rigoli 6,5.
VIBONESE (4-4-1-1) Russo 6; Usai 6,
Manzo 6, Sabato 6,5, Paparusso 6,5;
Chiavazzo 6 (dal 40’ s.t. Di Curzio s.v.),
Legras 6, Giuffrida 6,5, Yabre 5,5 (32’ s.t.
Leonetti s.v.); Favasuli 6 (46’ s.t. Surace
s.v.); Saraniti 6,5. (Cetrangolo, Mengoni,
Lettieri, Tindo). All. Costantino 6.
ARBITRO Bertani di Pisa 6.
NOTE paganti 7.635, abbonati 4.769,
incasso di 24.853 euro. Ammoniti
Paparusso, Djordjevic, Di Cecco e
Favasuli. Angoli 4-2.
 CATANIA Il Catania soffre più del
lecito per conquistare il quinto successo
interno di fila, perché la Vibonese si è
chiusa ma ripartendo con convinzione,
timbrando due traverse (tre quelle dei
rossazzurri) e costringendo Pisseri a
parate super su Favasuli e Saraniti. Poi
lo scatto di Di Grazia che ha tagliato il
campo fornendo l’assist a Mazzarani,
per il secondo gol stagionale. Il Catania
ha poi rischiato ancora (Di Curzio,
aggancio mancato in area) arginando
una contestazione nei riguardi di Rigoli
cominciata prima del via.
Giovanni Finocchiaro
MARCATORI Giovinco (C) su rigore al
26’, Bianchimano (R) al 47’ s.t.
CATANZARO (4-4-2) Grandi 4;
Pasqualoni 6 (dal 31’ s.t. Di Bari 5),
Prestia 5, Patti 6, Sabato 6; Esposito 6
(dal 17’ s.t. Campagna 5,5), Maita 6,5, Van
Ransbeeck 5,5, Icardi 5,5; Giovinco 6 (dal
32’ s.t. Bensaja 5), Tavares 5. (Leone,
Basrak, De Lucia, Imperiale, Strumbo,
Lionetti). All. Zavettieri 5.
REGGINA (4-3-3) Sala 6; Maesano 5,5
(dal 37’ s.t. Bianchimano 6,5), Gianola 6,
Kosnic 4, Possenti 5,5; Bangu 5,5, Botta 6
(dal 1’ s.t. Romanò 5,5), De Francesco 6;
Tripicchio 5, Coralli 5 (dall’11’ s.t. Lancia
6), Porcino 6. (Licastro, Carpentieri,
Knudsen, Lo, Cucinotti, Cane, Silenzi,
Mazzone, Tommasone). All. Zeman 6,5.
ARBITRO Volpi di Arezzo 5,5.
NOTE paganti 1.050, abbonati 718,
incasso di 13.752 euro. Ammoniti
Esposito, Bangu, Van Ransbeeck e
Romanò. Angoli 7-1.
 CATANZARO Nel derby di bassa
classifica la Reggina si salva sui titoli di
coda: le dormite di Di Bari e Prestia e la
papera di Grandi regalano nel recupero
il gol a Bianchimano, che rafforza la
panchina traballante di Zeman. Il
Catanzaro non riesce a vincere con
Zavettieri (3 pari e 3 sconfitte in 6 gare)
e resta ultimo. I giallorossi pagano un
finale rinunciatario dopo una ripresa
dominata: traversa di Pasqualoni e
rigore non concesso a Icardi prima del
penalty di Giovinco.
Andrea Celia Magno
Guizzo di Scardina: Fa tutto l’Andria
Messina gagliardo: Reginaldo-Herrera La sblocca Vicente
il Siracusa riparte Autorete di Annoni va in vantaggio in 10 La Paganese supera Come corre il Melfi
Il Cosenza va k.o. e rigore di Cianci
Poi il Fondi risponde un Akragas iellato Il Monopoli in crisi
SIRACUSA
1
FIDELIS ANDRIA
1
MESSINA
1
PAGANESE
2
MELFI
3
COSENZA
0
FRANCAVILLA
1
FONDI
1
AKRAGAS
0
MONOPOLI
2
MARCATORE Scardina al 17’ s.t.
SIRACUSA (4-2-3-1) Santurro 7; Brumat
6,5, Turati 7, Pirrello 6,5, Dentice 6,5;
Spinelli 6, Giordano 6; Cassini 6,5 (dal 36’
s.t. Dezai 6), Catania 6,5, Valente 6,5;
Scardina 7 (dal 33’ s.t. Palermo 6).
(Gagliardini, Filosa, Baiocco, Diakite, De
Respinis, Di Dio, De Vita, Talamo,
Degrassi, Toscano). All. Sottil 6,5.
COSENZA (4-4-2) Perina 6; D’Anna 5,5,
Tedeschi 5,5, Blondett 5,5, Scalise 5,5;
Statella 6, Ranieri 6 (dal 30’ s.t. Criaco
5,5), Caccetta 6, Mungo 5 (dal 19’ s.t.
Baclet 5,5); Filippini 5,5 (dal 14’ s.t.
Cavallaro 6), Gambino 5,5. (Saracco,
Corsi, Capece, Meroni, Appiah,
Madrigali). All. Roselli 5,5.
ARBITRO Andreini di Forlì 5,5.
NOTE paganti 1.455, abbonati 871,
incasso di 18.736 euro. Ammoniti D’Anna,
Scalise e Cassini. Angoli 4-0.
 SIRACUSA Al Siracusa è bastata la
rete di Scardina per battere il Cosenza.
Si è sbloccato così l’attaccante romano,
al suo primo gol stagionale, che ha
rilanciato il Siracusa, ora vicino alla zona
playoff dopo il k.o. dello scorso turno.
Nel primo tempo gli azzurri di Sottil sono
stati imprecisi sfiorando il gol con
Pirrello, Cassini e Catania. La squadra di
Roselli invece ha sprecato con Mungo,
che si è fatto ipnotizzare da Santurro.
Nella ripresa il colpo di testa vincente di
Scardina che ha allungato il momento no
del Cosenza: un solo successo nelle
ultime 6 gare.
Francesco Gallo
MARCATORI autorete di Annoni (FA) al
22’, Cianci (FA) su rigore al 46’ s.t.
FIDELIS ANDRIA (3-5-2) Poluzzi 6; Aya
6,5, Rada 6,5, Colella 6,5 (dal 32’ s.t.
Valotti s.v.); Annoni 5,5, Onescu 6,
Piccinni 6, Berardino 6 (dal 28’ s.t.
Minicucci s.v.), Curcio 6; Cruz 5,5 (dal 23’
s.t. Volpicelli 6), Cianci 6,5. (Pop, Cilli,
Masiero, Starita, Tito, Imbriola, Klaric,
Sisto, Camporeale). All. Favarin 6.
FRANCAVILLA (3-5-2) Albertazzi 6,5;
Idda 5,5, Faisca 6 (dal 18’ s.t. De Toma 6),
Abruzzese 6,5; Albertini 6, Prezioso 6,
Galdean 6,5, Alessandro 6 (dall’11’ s.t.
Biason 6), Pastore 6; Abate 5,5 (dal 41’
s.t. Pino s.v.), Nzola 6. (Costa, Vetrugno,
Gallu, De Angelis, Tundo, Salatino,
Finazzi) All. Calabro 6.
ARBITRO Guida di Salerno 6,5.
NOTE paganti 815, abbonati 1.402,
incasso di 18.832 euro. Ammoniti Aya,
Idda e Albertini. Angoli 6-4.
 ANDRIA Un derby giocato con grande
agonismo viene deciso da un paio di
episodi nella ripresa. Il Francavilla passa
in vantaggio in pratica senza aver mai
tirato nello specchio della porta, quando
Annoni mette la palla nella propria porta
tentando di mettere fuori una punizione
insidiosa. L’Andria reagisce e va vicina al
pareggio, che arriva nel recupero con un
rigore di Cianci, causato da un fallo di
Idda. Andria e Francavilla rimangono in
zona playoff, allungando le ottime strisce
positive: la squadra di Favarin non perde
da 7 gare, quella di Calabro da 6.
Giuseppe Ernesto
MARCATORI Capua (M) al 28’, Albadoro
(F) al 34’ s.t.
MESSINA (4-3-3) Berardi 6; Palumbo 6,
Rea 5, Bruno 6, De Vito 6; Foresta 6,5,
Ricozzi 5,5 (dal 23’ s.t. Capua 6,5), Grifoni
6 (dal 36’ s.t. Saitta s.v.); Milinkovic 6,
Pozzebon 5,5, Ferri 5,5 (14’ s.t. Maccarrone 5,5). (Russo, Benfatta, Mileto,
Marseglia, Rafati, Madonia, Gaetano,
Akrapovic, Bramati). All. Lucarelli 6.
FONDI (4-3-3) Baiocco 6,5; Galasso 6,
Signorini 6, Fissore 5,5, Squillace 5,5;
Varone 5,5 (dal 10’ s.t. D’Agostino 6), De
Martino 5, Bombagi 6,5; Tiscione 5,5,
Iadaresta 5,5 (dal 14’ s.t. Albadoro 6,5),
Calderini 6 (40’ s.t. D’Angelo sv). (Coletta,
Di Sabatino, Bertolo, Guadalupi, Pompei,
Capuano, Addessi). All. Pochesci 6.
ARBITRO Miele di Torino 5,5.
NOTE spettatori 1.500 circa; abbonati
680, paganti e incasso non comunicati.
Espulsi Rea al 6’ s.t. e De Martino al 39’
s.t.; ammoniti Tiscione, Foresta, Fissore,
Palumbo, Signorini, Ricozzi, D’Agostino e
Saitta. Angoli 3-3.
 MESSINA Il pareggio accontenta tutti:
tra Messina e Fondi, in serie utile
rispettivamente da 6 e 7 gare, vince
l’equilibrio. Quasi eroici i giallorossi, che
restano in 10 per il fallo da rigore di Rea
e, galvanizzati dall’errore dal dischetto di
Tiscione (tiro fuori), sfiorano il gol con
Milinkovic e De Vito e lo trovano con
Capua dopo aver rischiato per un palo di
Bombagi. Albadoro fa 1-1, prima del
rosso a De Martino che abbatte Foresta.
Piero Rizzo
MARCATORI Herrera al 14’ p.t.;
Reginaldo 23’ s.t.
PAGANESE (4-2-3-1) Chiriac 6,5; Picone
6, Alcibiade 6,5, Silvestri 6,5, Della Corte
6; Pestrin 6,5, Tagliavacche 6; Cicerelli 6,
Herrera 6 (dal 42’ s.t. Parlati s.v.), Deli 6
(dal 20’ s.t. Iunco 6,5); Reginaldo 7 (dal
36’ s.t. Mauri 6,5). (Marruocco, Coppola,
Mansi, Longo, Caruso, Maiorano,
Celiento, Zerbo). All. Grassadonia 6,5.
AKRAGAS (3-5-2) Pane 6; Carillo 6,5,
Marino 5,5, Cazè 5,5; Coppola 5,5 (dal 15’
s.t. Cochis 6), Salandria 5,5, Pezzella 5,5,
Palmiero 5,5 (dal 15’ s.t. Zanini 5,5), Sepe
5 (dal 28’ s.t. Russo 5); Longo 6, Gomez
6. (Addario, Leveque, Riggio, Garcia,
Assisi, Carrotta, Privitera, Rotulo). All. Di
Napoli 6.
ARBITRO Nicoletti di Catanzaro 6.
NOTE spettatori 1.000 circa; paganti,
abbon. e incasso nc. Amm. Tagliavacche,
Gomez, Herrera e Pezzella. Angoli 5-4.
 PAGANI (Sa) Una Paganese esperta e
determinata batte e supera in classifica
l’Akragas, che lotta a lungo prima di
arrendersi ma allunga la sua striscia
nera: non vince da 9 gare (0-1 a
Catania). I siciliani si sono resi subito
pericolosi con un tiro alto di Longo, ma
la Paganese è andata in vantaggio al
primo tentativo, con Herrera pronto a
sfruttare un assist in area di Reginaldo.
L’Akragas ha reagito con Gomez, ma il
suo tiro si è stampato sul palo. Nella
ripresa gli ospiti ci hanno provato ma
Reginaldo ha chiuso il match.
Antonio Campitiello
MARCATORI Vicente ( Me) al 4’ p.t.;
Mavretic ( Mo) al 5’, De Vena (Me) al 28’,
Foggia ( Me) al 32’, Mavretic (Mo) al 44’
s.t.
MELFI (4-3-1-2) Gragnaniello 6; Libutti
6, Laezza 6, De Giosa 6, Bruno 6; Obeng
6 (1’ s.t. Grea 6), Vicente 6,5, Esposito 6;
Cittadino 6,5 (dal 35’ s.t. Lanzaro s.v.);
Foggia 7, De Vena 6,5. (Viola, Nicolao,
Lodesani, Paterni, Casiello, Ferraro,
Sciretta, Mangiacasale). All. Bitetto 6,5.
MONOPOLI (4-3-1-2) Pellegrino 5;
Ricucci 6, Esposito 6, Ferrara 5, Pinto 6;
Sounas 5,5 (26’ s.t. Viola 5,5), Nicolini 6,
Franco 6 (dal 12’ s.t. Balestrero 5,5);
Mavretic 6,5; Montini 6 (dal 34’ s.t. Gatto
s.v.), D’Auria 6. (Mirarco, Bei, Cassano,
Mercadante, Forbes, Mouzakitis,
Padalino, De Vito). All. Zanin 6.
ARBITRO Gariglio di Pinerolo 6.
NOTE spettatori 900 circa; paganti,
abbonati e incasso non comunicati.
Ammoniti Montini, Franco, De Giosa,
D’Auria, Foggia e Laezza. Angoli 4-4.
 MELFI (Pz)Il Melfi porta a 4 i risultati
utili consecutivi e si allontana dalle
ultime posizioni. Prosegue invece la crisi
del Monopoli alla terza sconfitta di fila.
Nel primo tempo gol di Vicente: incerto
Pellegrino. Pirotecnica la ripresa: subito
il pari con un destro di Mavretic, poi De
Vena ha rubato palla a Ferrara e ha
infilato Pellegrino, poco dopo battuto
anche da Foggia di testa. Il Monopoli ha
infine fatto 3-2 ancora con Mavretic ma
quella è stata l’ultima emozione.
Gianluca Tartaglia
32
Formula 1 R GP Abu Dhabi
Il tiè... nel des
Lewis col trucco
Nico non ci casca
ed è Mondiale
come papà Keke
Pino Allievi
ABU DHABI (EMIRATI ARABI)
«S
iamo campioni del mondo, siamo
campioni del
mondo!»: un
coro urlato a squarciagola, in
italiano, dentro il box della
Mercedes, mentre Nico Rosberg alzava verso l’alto, nel tripudio di ingegneri e meccanici,
il trofeo dorato che gli era appena stato consegnato sul podio. Non è nato in Italia, Rosberg, ma da noi è praticamente cresciuto, parla perfettamente la nostra lingua, ha
dimorato a Milano negli anni in
cui la fidanzata Vivian, che oggi è sua moglie, frequentava
una prestigiosa scuola di design, sono italiani anche i suoi
migliori amici. E appena può fa
un salto in Liguria (vive a Montecarlo), in Toscana, a Milano,
a Napoli per ingozzarsi di pizza. In mancanza d’altro, possiamo dire che è il campione più
«nostro» dopo Alberto Ascari: e
fIL CONFRONTO
ABU DHABI
H
a visto la gara a casa di
un amico, a Dubai. Poi,
quando Nico ha tagliato
il traguardo, è salito in macchina e a tutta velocità ha percorso
gli 80 km per arrivare al circuito di Abu Dhabi e immergersi
nella festa ancora in corso al
box della Mercedes. Trovando
Nico che brindava con la tuta
intrisa di champagne, la moglie
Vivian stretta a lui e tanti amici
in preda a un’euforia che stava
diventando alcolica. Sua moglie Sina, invece, era arrivata
ad Abu Dhabi prima del via e
un guasto meccanico di troppo,
il motore rotto in Malesia. Ma
Rosberg può reclamare che il
COMPLETO È un titolo meritato solo ritiro dell’anno, in Spagna,
quello che ha conquistato ieri, lo ha avuto perché è stato butcon Lewis Hamilton che gli ha tato fuori dal compagno. Le 4
dato del filo da torcere sino al- vittorie di Nico dopo l’estate sol’ultimo metro? Sì, perché i ti- no state il trampolino di lancio
verso il titolo,
toli non si conperché dal GP
quistano soladel Giappone in
mente con la veIL NUMERO
poi ha potuto
locità — dote
amministrare i
che a lui non
33 punti di vanmanca affatto
taggio accumu—, ma anche con
lati, lasciando
la testa. E Ropure che Hamilsberg ha usato Le vittorie della
ton vincesse le
soprattutto la Mercedes in questa
ultime 4 gare,
forza mentale
nelle quali lui si è
per avere la me- stagione su 21 GP:
sempre piazzato
glio di Hamilton, 10 con Hamilton e 9
secondo.
campione accla- con Rosberg
mato che, come
tutti i grandi, non accetta di SOTTOVALUTATO Hamilton è
perdere e non ha avuto né un pilota straordinario, si sa. E
l’umiltà né l’eleganza di strin- il fatto che Rosberg, nel 2014 e
gere subito la mano al rivale. 2015, non gli sia stato molto da
Lo ha fatto dopo, senza convin- meno dimostrava già la sua cazione, perché i cannibali dello ratura, anche perché era reduce da due stagioni in cui aveva
sport non hanno sentimenti.
messo in un angolo un altro
GESTIONE Hamilton recrimina mostro affamato come Schului ne è consapevolmente orgoglioso.
19
1Hamilton corre con livore e il freno a
mano per far superare il compagno da
Vettel e Verstappen. Ma si deve arrendere
macher. Per battere Hamilton
devi sfruttarne gli errori, le
giornate storte: lo ha fatto in
modo magistrale, in una lotta
di nervi che ieri è affiorata in
tutta la sua sofisticata crudeltà,
con l’inglese che ha volutamente rallentato sperando che
qualcuno, da dietro, «aggredisse» Rosberg facendolo precipitare oltre il 3° posto. Ma Nico
prima ha effettuato un sorpasso da leggenda a Max Verstappen, poi ha resistito all’attacco
di Seb Vettel a due passaggi dal
termine. Ed è giunto in trionfo,
in un ordine d’arrivo ristrettissimo, con Rosberg a 4 decimi
dal vincitore, Vettel a 8, Verstappen a 1’’4. Campione del
mondo per 5 punti.
IL LIVORE DI LEWIS Intendia-
moci: Hamilton non ha commesso alcuna scorrettezza, ha
giocato la sola carta che aveva
in mano. Però la frase scappatagli a tre giri dalla fine, «ho
perso il Mondiale, posso anche
perdere questa gara», non
avrebbe dovuto pronunciarla,
perché ne ha evidenziato i limiti umani, il livore che covava
dentro, la cattiveria agonistica
che si porta addosso che era ingiusto su un rivale-collega sempre leale. Toto Wolff e Niki Lauda hanno entrambi dichiarato
che di questa cosa, grave, si dovrà discutere a bocce ferme.
OMAGGIO Commoventi i complimenti che Rosberg ha ricevuto da altri campioni del mondo presenti ai box, come Jackie
Stewart, Mika Hakkinen, Da-
mon Hill, Jacques Villeneuve,
oltre che da Vettel e Kimi
Raikkonen.
RISCOSSA Nella giornata che
ha chiuso il Mondiale, si è finalmente vista la Ferrari, la vera
Ferrari di un tempo perduto. La
rimonta di Vettel, dal 6° posto
sino al podio, superando
Raikkonen, Daniel Ricciardo e
Verstappen col vantaggio delle
gomme Pirelli Super Soft è stata strepitosa. Finalmente si è rivisto il grande Vettel e la Ferrari ha raccolto i risultati di una
progressione che è in corso da
tempo, ma che non veniva evidenziata dai risultati. E improvvisamente la Red Bull è
stata ridimensionata. Un bel
modo per affrontare ora il lavoro per il 2017.
I Rosberg, gli opposti come uomini e piloti
Il vecchio era irruento sia in pista che fuori
aveva potuto abbracciare subito il figlio. «Il titolo che ho conquistato io — ha commentato
Keke — conta poco, dopo 34
anni è già nel dimenticatoio.
Però ora siamo una famiglia felice, Nico ha fatto il gol della
sua vita, io sono stracontento
per lui. Ha meritato il titolo, lo
ha cercato per lungo tempo,
non ha commesso errori. Ai
miei tempi le macchine si rompevano in continuazione, ora
sono prodigi di affidabilità. Nico ha avuto la macchina giusta
al momento giusto. E ce l’ha fatta!». Non aveva mai parlato del
figlio, Keke. Sin da quando Nico era entrato in F.1 si era impo-
sto il silenzio: «E’ la sua vita,
chiedete a lui, io non c’entro».
Era Nico che invece parlava del
papà: «Guarda tutte le mie corse su tre schermi tv però non mi
dice mai nulla. Mi critica, ma
sulle cose della vita, e ha quasi
sempre ragione».
1982: 1° TRIONFO DI CASA Keke Rosberg, a destra, sul podio di Las
Vegas 1982: finì 5° ma fu campione superando Didier Pironi (fuori da
5 GP). Con lui Michele Alboreto, al primo successo ANSA
RADICI Una famiglia unita, serena, una multinazionale. Perché Keke, ad esempio, è finlandese, ma è nato a Stoccolma, in
Svezia. Nico ha anche un passaporto finlandese però non parla
la lingua. È nato a Wiesbaden,
in Germania, città della mamma, dove è rimasto nelle prime
due settimane di vita per essere
portato poi a Ibiza, nella casa
dei genitori. Diventato pilota,
ha preso la residenza a Montecarlo, dove Keke ha un ufficio.
Anche il papà di Keke, veterinario, corse in auto e disputò persino un Rally di Montecarlo, nel
1954, con una Peugeot. La nonna di Nico vinse la Coppa delle
Dame a un Rally di Svezia. Sia
Keke sia Nico hanno corso solo
in pista. Keke, con pochi soldi,
si fece una dura gavetta dormendo in un caravan parcheggiato in un campeggio in Austria, quando correva in Formula Vee. Il debutto in F.1 avvenne con la Theodore, auto
scarsina, nel GP Sudafrica ’78.
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
erto
TRIONFO Nico Rosberg esulta a
fine GP. A sinistra, una fase di
gara e la festa AP GETTY-IMAGES
L'IDENTIKIT
33
1
2
NICO
ROSBERG
NATO IL: 27/6/1985
A: WIESBADEN (GERMANIA)
ETA’: 31 ANNI
RESIDENZA: MONTECARLO
GLI ESORDI NEI KART
Ha iniziato a correre nei kart
nel 1996, quando aveva 11
anni. Nel 2002, a 17 anni, ha
debuttato nel campionato
tedesco della Formula Bmw.
L’INIZIO IN FORMULA 1
Ha debuttato in F.1 il 12 marzo
2006 in Bahrain con la
Williams (70 gare), prima di
passare dopo quattro stagioni
(2010) alla Mercedes. In
carriera ha corso 206 GP,
con 23 vittorie (la prima il 15
aprile 2012 in Cina), 30 pole,
57 podi, 20 migliori giri. I ritiri
sono stati 32.
3
 1 Nico Rosberg e le sue donne: la moglie Vivian
(a sin.) e mamma Sina  2 Aveva detto che
sarebbe rimasto a casa a soffrire davanti alla tv:
invece a sorpresa ecco comparire papà Keke  3
L’abbraccio commosso sul podio a Tony Ross, suo
ingegnere di pista GETTY IMAGES, LAPRESSE
«Trabocchetti sgradevoli
Riuscire a strappargli
il titolo però è bellissimo»
1La gioia del tedesco: «Mai corso per la fama, ma solo per vincere
Diventare campione del mondo: il sogno che coltivavo da bambino»
FRENO A MANO Quanto alla
gara in generale, Hamilton è
andato via subito, Verstappen
ha rimontato dall’ultimo posto
(testa-coda alla prima curva
per contatto con Nico Hülkenberg) fino ai primissimi arrivando a disturbare Rosberg
che era 2°, bloccato a sua volta
da Lewis che rallentava davanti. Con un pit stop in più, Nico
ha dovuto superare Max con
una prodezza, per tornare diretto inseguitore di Hamilton,
coprendosi le spalle nel finale
da Verstappen prima e da Vettel poi. Un Seb però poco deciso: per non rovinare la corsa di
Nico o, più probabilmente, per
fare un dispetto all’inglese?
Una gara emozionante, con la
Mercedes di Hamilton che, nonostante i ripetuti e preoccupati inviti dal muretto ad accelerare, non si è mai espressa al
massimo e quella di Rosberg in
scia costretta a non osare. Il
Mondiale si chiude qui, con
questo giallo Mercedes. E con
un coro tutto italiano, che speriamo di risentire alla Ferrari.
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Poi disputò una gara non iridata a Silverstone, sotto il diluvio,
dominando e lasciando tutti a
bocca aperta. Andava fortissimo sul bagnato, si difendeva
bene sull’asciutto, conquistò il
titolo con la Williams nell’anno
della tragedia di Villeneuve.
DIVERSI Tanto Rosberg padre
era irruente e deciso nella guida, quanto Rosberg figlio è più
analitico, concreto. Avesse corso Keke contro Hamilton, sarebbero state sportellate a ogni
GP. Era rude Keke, ma molto leale. Simpatico a corrente alternata, non ha mai disdegnato
birre e sigarette, mentre Nico è
morigerato, non va mai sopra le
righe, è elegante in ogni aspetto della vita. Keke ha portato a
casa 5 vittorie e il titolo in 8 anni. Nico ha fatto suo l’iride dopo
11 stagioni. Ma continua...
p.a.
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LA GUIDA
Andrea Cremonesi
E’ il secondo caso
di iride «familiare»
dopo quello degli Hill
alta Nico Rosberg,
salta insieme alla moglie Vivian sulle note
del celebre «po, po, po» che
fece da colonna sonora 10
anni fa alla cavalcata della
Nazionale di Lippi verso la
quarta coppa del Mondo.
Anche le parole di quel canto di gioia sono le stesse che
si udivano nelle piazze italiane. «Siamo campioni del
mondooo, siamo campioni
del mondoo». Se in gara è
obbligato a parlare inglese,
se la tensione per una gara
complicata dai giochetti di
Hamilton si scioglie in lacrime quando parte l’inno tedesco, la gioia è molto italiana. Urla a squarciagola
insieme agli
amici, monegaschi di resiCOINCIDENZA
denza ma di
sangue e passaporto italiano. «Per
fo r z a a m a
Hamilton le ha
l’Italia, è cre- Nico vince 34 anni
sciuto con dopo papà Keke (‘82) provate tutte per
sottrarle il camnoi!», dice
pionato.
Max che lavo- come tra il primo di
«Ha usato tutto il
ra negli Emi- Graham Hill (‘62) e
suo talento. Pasrati ma ha co- quello di Phil (‘96)
sarlo? Ci ho pennosciuto Nico
sui banchi delle medie. Lui sato, ma non era possibile».
e l’intera italica brigata
hanno sofferto e sudato Batterlo ha un sapore particofreddo nei momenti topici lare?
come al 20° giro, quando «Sicuro, è una vita che corro
Rosberg ha attaccato Ver- con lui, ci contendiamo i titoli
stappen. «Ce la siamo fatta sin dai kart. E’ un pilota straoraddosso!». Vivian, la mo- dinario, uno dei migliori. Esseglie, che ha studiato a Mila- re stato in grado di sottrargli il
no, scioglie la tensione ba- campionato è incredibile».
ciandolo, mentre Nico
snocciola una sfilza di no- E col titolo ha raggiunto papà.
mi, da Dino Chiesa a Toto Campione nel 1982.
Wolff, che lo hanno accom- «Fantastico. Mi è sempre vicipagnato in questa lunga no, ogni sabato mi manda un
scalata iniziata da bambino messaggio per dire “tieni giù il
sotto la severa guida di pa- piede” e lo fa seguire da punti
pà Keke, che c’è ma non si esclamativi. Lui e mamma (Sivede. «Spero sia sopravvis- na, ieri ai box; n.d.r.) hanno
suto alla corsa!». Nico fatica avuto un grande ruolo per me.
a trattenere le lacrime men- Papà è stato soprattutto bravo
tre racconta la gara.
a capire quando è stato il caso
Damon Hill iridato 1996 AFP
Nico Rosberg è il 33° pilota a
laurearsi campione del Mondo, il
secondo a riuscirci dopo che ce
l’aveva fatta anche suo padre.
1950 Farina; 1951 Fangio (Arg);
1952 Ascari; 1953 Ascari; 1954
Fangio (Arg); 1955 Fangio (Arg);
1956 Fangio (Arg); 1957 Fangio
(Arg); 1958 Hawthorn (Gb); 1959 J.
Brabham (Aus); 1960 J. Brabham
(Aus); 1961 P. Hill (Usa); 1962 G. Hill
(Gb); 1963 Clark (Gb); 1964 Surtees
(Gb); 1965 Clark (Gb); 1966 J.
Brabham (Aus); 1967 Hulme
(N.Zel); 1968 G. Hill (Gb); 1969
Stewart (Gb); 1970 Rindt (Aut); 1971
Stewart (Gb); 1972 Fittipaldi (Bra);
1973 Stewart (Gb); 1974 Fittipaldi
(Bra); 1975 Lauda (Aut); 1976 Hunt
(Gb); 1977 Lauda (Aut); 1978
Andretti (Usa); 1979 Scheckter
(S.Af); 1980 Jones (Aus); 1981
Piquet (Bra); 1982 Rosberg (Fin);
1983 Piquet (Bra); 1984 Lauda
(Aut); 1985 Prost (Fra); 1986 Prost
(Fra); 1987 Piquet (Bra); 1988
Senna (Bra); 1989 Prost (Fra);
1990 Senna (Bra); 1991 Senna
(Bra); 1992 Mansell (Gb); 1993
Prost (Fra); 1994 Schumacher
(Ger); 1995 Schumacher (Ger);
1996 D. Hill (Gb); 1997 J.Villeneuve
(Can) 1998 Hakkinen (Fin); 1999
Hakkinen (Fin); 2000 Schumacher
(Ger); 2001 Schumacher (Ger);
2002 Schumacher (Ger);
2003 Schumacher (Ger);
2004 Schumacher (Ger);
2005 Alonso (Spa); 2006 Alonso
(Spa); 2007 Raikkonen (Fin); 2008
(Hamilton (Gb); 2009 Button (Gb);
2010 Vettel (Ger); 2011 Vettel (Ger);
2012 Vettel (Ger); 2013 Vettel
(Ger); 2014 Hamilton (Gb); 2015
Hamilton (Gb); 2016 Rosberg (Ger).
«FANTASTICO
RAGGIUNGERE
MIO PADRE. LUI
MI HA AIUTATO
IN CARRIERA»
INVIATO AD ABU DHABI
S
34
«LEWIS È
STRAORDINARIO.
LOTTIAMO
DAI TEMPI
DEI KART»
«PRENDERE IL
NUMERO 1? CI
PENSERÒ, IL 6 È
FORTUNATO PER
NOI ROSBERG»
di fare un passo indietro».
La gara è stata intensa, Lewis
ha seminato trabocchetti. Mai
pensato di perdere tutto?
«In certi momenti è stato poco
piacevole. Negli ultimi giri se
quei due (Vettel e Verstappen;
n.d.r.) mi avessero scavalcato,
avrei perso tutto».
In gara ha dovuto passare Max.
«Un gran sorpasso, non mi ha
dato un centimetro, ma è stato
onesto».
Prost dice che la sua fama è inferiore alle sue qualità.
«Non corro per la fama, ma per
vincere i titoli. Diventare campione del mondo è un sogno
che coltivavo da bambino».
Crede che da campione potrà
correre più rilassato in futuro?
«Correrò meglio di questi due
giorni, ero sotto pressione».
Da iridato prenderà il numero 1
o manterrà il 6?
«Mi piace il 6, anche mio padre
ci ha vinto il titolo, è un numero fortunato per noi. Non so».
La chiave di questo successo?
«La continuità».
Quanto è stato importante vincere le ultime gare dello scorso
campionato?
«La chiave è stata Austin un anno fa. Mi sono giurato che non
avrei mai più voluto vivere una
simile esperienza. Dopo ho
vinto 7 gare di fila».
Che cosa le ha detto Ecclestone
prima di salire sul podio?
«Niente, non ha fatto in tempo
ad aprire bocca che l’ho gettato
in aria».
Ha festeggiato in italiano.
«Tutti i miei amici sono italiani,
amo la vostra cultura e il sostegno che ricevo dall’Italia, come
si è visto a Monza».
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34
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Volkswagen
Formula 1 R GP Abu Dhabi
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Hamilton: «Ero in testa
e controllavo, tutto ok»
La Mercedes lo punirà?
35
QUI FERRARI
1Wolff diviso sull’ipotesi sanzione: «Ha anteposto i suoi interessi
a quelli del team, ma era l’unica strada per provare a vincere»
kimi Raikkonen, Seb Vettel e Max Verstappen a inizio GP COLOMBO
Saluti dal podio
Vettel sorride:
«Che sia lo spot
per un bel 2017»
A DENTI STRETTI Stretta di
mano tra compagni-rivali sul
podio: Nico Rosberg, iridato, e
Lewis Hamilton, vincitore di 10
GP, entrambi 31enni GETTY IMAGES
1Il tedesco 3°:
«Ho pensato di
poter vincere.
Lewis? Ha fatto
giochetti sporchi»
INVIATO AD ABU DHABI
Q
Andrea Cremonesi
INVIATO AD ABU DHABI
A
la fine. Nico ha preferito non
correre rischi eccessivi, reggendo sino alla fine e col compagno rivale nel dopo corsa
non ha infierito, sancendo la
pace (o una tregua?) tra reciproci complimenti. Ma quello
che ha fatto Lewis è condivisibile? «E’ rimasto dentro le regole», lo ha assolto Horner.
caldo Sebastian Vettel lo
ha accusato di fare «giochetti sporchi». E in effetti Lewis Hamilton ha provato a mettere in difficoltà Nico
Rosberg nel disperato tentativo di strappargli in extremis il
titolo iridato. Christian Horner SANZIONI Vero, ma ciò non ha
alla vigilia aveva avvertito: reso meno incandescente l’at«Vedrete che se andrà al co- mosfera alla Mercedes con Tomando, farà di tutto per com- to Wolff che ha lasciato addiritpattare il gruptura balenare
po» con l’evidenl’ipotesi di sanVIA RADIO
te intento di renzioni disciplinari
dere la Mercedes Dal box: «Lewis,
per l’ormai ex
numero 6 vulnecampione del
rabile agli attac- devi accelerare». La mondo, colpevochi. E così è sta- risposta dell’inglese: le di non aver rito: già dopo la «Ho perso il titolo,
spettato le indiprima sosta, il posso anche
cazioni del team
tre volte campio- perdere la gara!»
principal Paddy
ne del mondo ha
Lowe. «Tutto è
alzato il ritmo, al
possibile», ha dipunto che a più riprese dai box chiarato il presidente della Molo hanno sollecitato ad accele- torsport. Una ipotesi poco rearare, facendogli balenare il ri- listica perché metterebbe a rischio di gettare al vento la vit- schio il delicato equilibrio altoria. Ma Lewis non se ne è da- l’interno del team, rendendo
to per inteso e alla fine ha pure esplosiva la prossima stagione.
sbottato. «Ho perso il Mondia- «In effetti sono un po’ diviso:
le, posso anche perdere la ga- da una parte con quei comporra, no?».
tamenti si antepone il proprio
interesse a quello del team, ma
CHE FINALE La sua strategia ha dall’altra se quella è l’unica via
consentito a Vettel e a Verstap- per conquistare il campionato
pen di rifarsi sotto a Rosberg, come si fa a vietarlo a un pilota
mettendolo davanti al dilem- che è uno dei più bravi o forse il
ma se attaccare Lewis per libe- migliore del mondo?», ha amrarsi dagli inseguitori o stare lì, messo il capo della scuderia tre
in ansia sino a poche curve dal- volte campione del mondo,
malgrado dopo la bandiera a
scacchi fosse stato meno tenero. «Lewis aveva due strade davanti — aveva infatti sostenuto
—: andare in fuga dimostrando di essere il migliore in pista
o fare da tappo a Nico, mettendo così a rischio il successo».
REPLICA Una tesi che Lewis ha
contestato. Nella sua testa il
decimo successo stagionale
che gli ha garantito il titolo di
pilota più vittorioso dell’anno e
alla Mercedes di archiviare
un’annata storica (19 successi
su 21 GP) non è mai stato in pericolo. Lo ha ripetuto per ben
tre volte nella conferenza post
gara: «Non c’è mai stato un momento in cui abbia davvero
pensato di poter perdere la corsa», e ribadito ciò che aveva
detto durante la corsa via radio. «Non capisco perché non
ci abbiano lasciato correre liberamente. E’ un peccato. Non ho
commesso nulla di pericoloso,
non credo di aver tenuto un
comportamento scorretto. Stavamo lottando per il campionato, ero in testa e controllavo
la gara. Sono le regole».
VELENO E a Nico non ha fatto
mancare, con i complimenti di
rito, una battuta velenosa. «E’
stato bravo, ha avuto un’annata in cui è filato tutto liscio. Per
questo ora è campione». Come
a dire: se avessi avuto una macchina altrettanto robusta, campione lo sarei ancora io.
«IL MIO PARERE
SU LEWIS? E’
RIMASTO DENTRO
LE REGOLE»
CHRISTIAN HORNER
TEAM PRINCIPAL RED BULL
«LA FUGA O FARE
DA TAPPO:
È CHIARO CHE NON
AVEVA SCELTA»
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TOTO WOLFF
TEAM PRINCIPAL MERCEDES
Alex Lynn, che ha preceduto
Johnny Cecotto Jr., e il russo
Sergey Sirotkin.
Il titolo mondiale è così andato a
Gasly, ventenne di Rouen alla
terza stagione nella categoria,
che ha chiuso con 219 punti, 8 in
più di Giovinazzi che era invece
esordiente. Raffaele Marciello,
13° ad Abu Dhabi, si è visto
soffiare il 3° posto in classifica
generale da Sirotkin (i due
hanno chiuso alla pari a 159).
Pierre Gasly, 20 anni GETTY
GP2
Giovinazzi: niente da fare
Il campione è Gasly
 Antonio Giovinazzi non ce l’ha
fatta. Il suo sogno di
conquistare il titolo mondiale di
GP2 è sfumato nella seconda e
decisiva manche del GP di Abu
Dhabi, dove avrebbe dovuto
recuperare 12 punti al
compagno di squadra alla
Prema, il francese Pierre Gasly.
Il 22enne di Martina Franca non
è riuscito ad andare oltre il 6°
posto, dietro Norman Nato, così
che a Gasly è bastato
controllare nelle retrovie e
chiudere al 9° posto una
manche vinta dal britannico
uella Ferrari minacciosa negli scarichi
della Mercedes, immagine conclusiva di
un Mondiale, dove la casella
delle vittorie non si è mai
schiodata dallo zero iniziale, rappresenta bene che cosa avrebbe dovuto essere
questo 2016 e al tempo stesso una speranza di quello
che potrebbe accadere nel
2017. Per ora questo Vettel
in scia a Hamilton e Rosberg
è quasi una illusione ottica
perché senza la tattica
ostruzionistica del pilota inglese, che intendeva frenare
Rosberg, esponendolo agli
attacchi degli inseguitori,
difficilmente il 4 volte iridato sarebbe transitato sotto la
bandiera a scacchi a soli 8
decimi dal vincitore.
SODDISFAZIONE Questo
però non scalfisce il valore
del podio che la Ferrari e
Vettel si sono meritati, interrompendo un digiuno
che durava da Monza, e che
costituisce uno stimolo in
più per lavorare sodo durante l’inverno come ha ben
sottolineato Piero Ferrari:
«E’ il modo migliore per cominciare l’assalto alla prossima stagione. Vettel si è potuto scatenare grazie a una
grande tattica, anche se
aveva gomme più tenere dei
due piloti Mercedes, i quali
viaggiavano con il piede…di velluto».
PROPOSITO Esattamente
come ha raccontato il
vice presidente del
C av a l l i n o ,
montando le
supersoft per
gli ultimi 18
giri, Vettel ha
potuto dar vita
a una rimonta
entusiasmante
che ha fatto «vittime» il compagno
Raikkonen, brillante nella prima parte, poi Ricciardo e infine Verstappen. Era
talmente lanciato Vettel da
aver pensato in grande.
«Quando ho passato Max,
mi sono detto che avrei potuto
addirittura vincere. Ma stando
dietro di loro, le gomme si sono
scaldate troppo, la mia Ferrari
ha cominciato a scivolare un
po’. Nico si è difeso bene, e poi
si stavano giocando il Mondiale. Non avrei potuto fare di più,
le gomme erano finite».
ALLENZA? La sensazione è che
comunque Vettel, assistendo
da vicino alla tattica di Hamilton, non avesse molta intenzione di assecondarlo. Prima ancora di spegnere il motore, aveva parlato via radio di «giochetti sporchi», e dopo il podio
con il trofeo in mano si è offerto di partecipare ad un selfie
con il connazionale. «Non si
conquistano i titoli a caso. E Nico ha meritato di vincerlo. Un
Mondiale è il frutto dei punti
che guadagni in stagione. A
volte hai anni migliori e a volte
peggiori. Ma questo è stato il
giorno di Nico e bisogna riconoscerne la grandezza», è stato
il commento (non richiesto) di
Seb. E il messaggio è sembrato
indirizzato a Hamilton.
SACRIFICIO Il podio di Vettel è
passato anche attraverso il sacrificio di Raikkonen. «Kimi è
un pilota molto intelligente, è
stato bravissimo quest’anno»,
gli ha reso l’onore delle armi
Maurizio Arrivabene. Però è
vero che quest’anno è stato penalizzato: «Ciò che è successo
non è ideale ma alla fine conta
poco — ha minimizzato il finlandese —, la nostra non è stata una stagione all’altezza della Ferrari. Anche se personalmente sono andato meglio delle due stagioni precedenti».
a.cr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«I MONDIALI NON
SI VINCONO PER
CASO E QUESTO
É IL NICO-DAY»
SEBASTIAN VETTEL
4 VOLTE IRIDATO
36
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Formula 1 R GP Abu Dhabi
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
LE PAGELLE di PINO ALLIEVI
Chiusura alla Seb, Max che rimonta
1Il ferrarista fa dimenticare un anno no. Verstappen sbaglia solo al via. Massa-Button: grazie di tutto!
LE STATISTICHE
NICO ROSBERG
MERCEDES 31 ANNI
10
VETTEL
Con una gara
maiuscola
Sebastian ha
fatto
dimenticare una
stagione che non
è stata delle
(sue) migliori.
Meno male
GETTY IMAGES
Grande impresa
Titolo sofferto
ma strameritato
Che liberazione! Un Mondiale
meritatissimo, sofferto, in cui
non gli è stato regalato nulla.
Ha battuto un campione
enorme e ingombrante, Lewis
Hamilton: quanti altri ci
sarebbero riusciti? Le sue
ultime gare non sono state
spettacolari, però nelle altre ci
ha messo tanto di buono —
nonostante fosse reduce da
due sconfitte iridate — con un
impegno eccezionale che ha
lasciato di stucco persino la
Mercedes. GETTY IMAGES
MASSA
Un gran voto per
un gran finale:
nono con una
Williams
inesistente,
Felipe lascia la
F.1 in condizioni
supercompetitive
COLOMBO
7
6,5
ALONSO
Alla fine chiude
al 10° posto, con
un altro punto
alla scarsa
McLaren.
Alla quale manca
il motore, ma
non soltanto
quello…
COLOMBO
GROSJEAN
Ha provato in
tutti i modi a
dare un altro
punto alla Haas
senza riuscirci,
lottando anche
in modo
eccessivo
COLOMBO
MONDIALE
POS PILOTA
1. HAMILTON
NAZ
GB
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
GER
GER
OLA
AUS
FIN
GER
MES
BRA
SPA
FRA
MES
FRA
GER
SVE
BRA
GB
SCUDERIA
Mercedes
TEMPO/DISTACCO
in 1h40'31"402
media 186,825 km/h
Mercedes
a 0"439
Ferrari
a 0"843
Red Bull-Renault
a 1"685
Red Bull-Renault
a 5"315
Ferrari
a 18"816
Force India-Mercedes
a 50"114
Force India-Mercedes
a 58"776
Williams-Mercedes
a 59"436
McLaren-Honda
a 59"896
Haas-Ferrari
a 1'16"777
Haas-Ferrari
a 1'35"113
Manor-Mercedes
a 1 giro
Manor-Mercedes
a 1 giro
Sauber-Ferrari
a 1 giro
Sauber-Ferrari
a 1 giro
Renault
a 1 giro
 RITIRATI: al 6° giro MAGNUSSEN (DAN/Renault) problema
tecnico; al 7° giro BOTTAS (FIN/Williams-Mercedes)
malfunzionamento sospensione; al 13° giro BUTTON (GB/McLaren
Honda) rottura sospensione destra; al 16° giro KVYAT
(RUS/Toro Rosso-Ferrari) problema tecnico;
al 44° giro SAINZ (SPA/Toro Rosso-Ferrari) rottura del cambio.
 DISTANZA GARA: 55 giri per 305,355 km.
 GIRO PIÙ VELOCE: il 43° di VETTEL (GER/Ferrari) in 1’43”729,
media 192,756 km/h.
 LEADER DELLA CORSA: dal 1° al 6° giro HAMILTON; il 7° ROSBERG;
dall’8° al 9° RICCIARDO; dal 10° al 27° HAMILTON; il 28° ROSBERG;
dal 29° al 36° VETTEL; dal 37° al 55° HAMILTON.
 NOTE: PALMER penalizzato di 5” per collisione con SAINZ.
PRIMA GARA 2017
GP Australia - Melbourne
26 marzo
POS PILOTA
NAZ PUNTI AUS BAH CIN RUS SPA MONCAN AZE
1. ROSBERG
GER 385 25 25 25 25 - 6 10 25
2. HAMILTON GB 380 18 15 6 18 - 25 25 10
3. RICCIARDO AUS 256 12 12 12 - 12 18 6 6
4. VETTEL
GER 212 15 - 18 - 15 12 18 18
5. VERSTAPPENOLA 204 1 8 4 - 25 - 12 4
6. RAIKKONEN FIN 186 - 18 10 15 18 - 8 12
7. PEREZ
MES 101 - - - 2 6 15 1 15
8. BOTTAS
FIN 85 4 2 1 12 10 - 15 8
9. HULKENBERG GER 72 6 - - - - 8 4 2
10. ALONSO
SPA 54 - - - 8 - 10 - 11. MASSA
BRA 53 10 4 8 10 4 1 - 1
12. SAINZ JR SPA 46 2 - 2 - 8 4 2 13. GROSJEAN FRA 29 8 10 - 4 - - - 14. KVYAT
RUS 25 - 6 15 - 1 - - 15. BUTTON
GB
21 - - - 1 2 2 - 16. MAGNUSSEN DAN 7
- - - 6 - - - 17. NASR
BRA 2
- - - - - - - 18. PALMER
GB
1
- - - - - - - - 1 - - - - - 19. VANDOORNE BEL 1
20. WEHRLEIN GER 1
- - - - - - - 21. GUTIERREZ MES 0
- - - - - - - 22. ERICSSON SVE 0
- - - - - - - - - - - - - - 23. HARYANTO INDO 0
24. OCON
FRA 0
- - - - - - - -
AUT
12
25
10
18
15
2
4
6
8
1
-
GB
15
25
12
2
18
10
8
6
4
1
-
37
28
15
2
8
4
6
1
40
30
12
14
5
-
UNG GER
18 12
25 25
15 18
12 10
10 15
8 8
- 1
2 2
1 6
6 - 4 - - - 4
- - - - - - - - - -
BEL
25
15
18
8
2
10
4
12
6
1
-
ITA
25
18
10
15
6
12
4
8
1
2
-
SIN MAL GIA USA MES BRA EAU
25 15 25 18 18 18 18
15 - 15 25 25 25 25
18 25 8 15 12 4 10
10 - 12 12 15 10 15
8 18 18 - 12 15 12
12 12 10 - 8 - 8
4 8 6 4 1 12 4
- 10 1 - 4 - - 4 4 - 6 6 5
6 6 - 10 - 1 1
- - 2 6 2 - 2
- - - 8 - 8 - - - 1 - - 2 - - - - - - 2 - 2 - - 1 - - - - - - - - - - 2 - 1 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
40
18
10
22
5
6
-
43
16
27
5
10
-
40
26
22
4
6
2
1
-
COSTRUTTORI
1. MERCEDES
2. RED BULL
3. FERRARI
4. FORCE INDIA
5. WILLIAMS
6. MCLAREN
7. TORO ROSSO
8. HAAS
9. RENAULT
10. SAUBER
11. MANOR
765
468
398
173
138
76
63
29
8
2
1
7
RAIKKONEN
Brillante inizio
con sorpasso
immediato a
Ricciardo,
rapido nella fase
centrale della
gara, meno in
quella conclusiva
COLOMBO
6
HAMILTON
E’ stato corretto
nel cercare la
tattica
alternativa per
far perdere
Rosberg, ma che
squallore le sue
parole!
EPA
Il 12° trionfo
tedesco
nelle ultime
23 stagioni
7
HÜLKENBERG
Il primo degli
«altri», 7° a 50
secondi (!) da
Hamilton,
combattivo dal
primo metro
sino all’ultimo nel
suo addio alla
Force India
COLOMBO
N
ico Rosberg è il 3° tedesco iridato dopo
Michael Schumacher
(7) e Sebastian Vettel (4).
Nelle ultime 23 edizioni la
Germania ha conquistato 12
titoli Piloti, cioè più di tutte
le altre nazioni messe insieme: 5 la Gran Bretagna, 3 la
Finlandia, 2 la Spagna ed 1
il Canada. Rosberg è il 3° ad
aver vinto il titolo dopo essere stato vicecampione nei
2 anni prima, come Alain
Prost (2° nel 1983 e 1984,
campione nel 1985) e Damon Hill (vice nel 1994 e
1995, campione nel 1996).
g.cor.
6
RICCIARDO
L’assetto lo ha
penalizzato, la
sua Red Bull non
rendeva come
quella di
Verstappen.
Chiude la
stagione con un
5° posto incolore
COLOMBO
ZOOM SULLA CORSA
PILOTI
ARRIVO
ROSBERG
VETTEL
VERSTAPPEN
RICCIARDO
RAIKKONEN
HULKENBERG
PEREZ
MASSA
ALONSO
GROSJEAN
GUTIERREZ
OCON
WEHRLEIN
ERICSSON
NASR
PALMER
PEREZ
È giunto 8° alle
spalle del
compagno di
squadra, a
coronamento di
una grande
stagione per la
scuderia Force
India
COLOMBO
8
VERSTAPPEN
Collisione
evitabile al via,
grande rimonta
e gara molto
bella, concreta,
incisiva.
Il quarto posto
alla fine gli va
stretto
GETTY IMAGES
7
GLI ALTRI Ocon 7 tredicesimo, ma con la Manor chi avrebbe combinato di più? Button 7 Addio alla
Formula 1 (forse) con una sospensione rotta, non ci voleva. Gutierrez 6 Dodicesimo, ha chiuso senza
punti e con tanti rimpianti. Wehrlein 6 Bene in qualifica, meno convincente in gara.Kvyat 6 Cambio
k.o., chiusura amara di una stagione amara. Palmer 5 Una botta a Sainz che poteva risparmiarsi.
GARA
8
8
43
12
15
6
14
3
8
-
40
18
18
6
1
8
10
-
31
27
28
9
6
-
43
15
2
22
9
4
6
-
37
33
6
14
2
9
-
31
18
12
23
1
12
4
-
35
18
26
5
15
2
-
35
10
30
17
9
-
43
25
20
1
2
6
4
-
37
33
18
7
2
4
-
15
43
12
12
10
8
1
-
40
26
22
10
3
-
43
15
12
4
6
12
8
1
-
43
22
23
7
6
-
43
19
10
18
1
8
2
-
43
22
23
10
2
1
-
CAMBI GOMME
GIRI VELOCI
Il primo dato indica la gomma di
partenza. SN = soft nuove;SU = soft
usate; SSN = supersoft nuove; SSU =
supersoft usate; NC = non classificato;
DNS = non partito. Tra parentesi il
giro della sosta. L'ultimo dato indica il
numero totale di pit stop'
POS. PILOTA
HAMILTON USU SN (7) SN (28)
ROSBERG USU SN (8) SN (29)
VETTEL USU SN (8) SSN (37)
VERSTAPPEN SSU SN (21)
RICCIARDO SSU SN (9) SN (24)
RAIKKONEN USU SN (7) SN (25)
HULKENBERG USU SN (8) SN (26)
PEREZ USU SN (9) SN (27)
MASSA USU SN (8) SN (30)
ALONSO USU SN (7) SSN (38)
GROSJEAN SN SN (20) SSN (38)
GUTIERREZ SSN SN (8) SN (28)
OCON SN SN (22) SSN (36)
WEHRLEIN USN SN (6) SN (24)
ERICSSON SN SSN (38)
NASR SSN SN (7) SN (36)
PALMER USN SN (7) SN (21) SSN
(41)
SAINZ SSN SN (6) SN (28)
KVYAT SSN SN (8)
BUTTON SN
BOTTAS USN
MAGNUSSEN SN SN (1)
TEMPO
1°
SEBASTIAN VETTEL
1’43”729 (43°)
2. ALONSO
3. RICCIARDO
4. GROSJEAN
5. HAMILTON
6. RAIKKONEN
7. VERSTAPPEN
8. PEREZ
9. ROSBERG
10. MASSA
11. PALMER
12. GUTIERREZ
13. HULKENBERG
14. WEHRLEIN
15. OCON
16. ERICSSON
17. NASR
18. SAINZ
19. BOTTAS
20. MAGNUSSEN
21. KVYAT
22. BUTTON
NUMERO VERDE
1’44”495 (50°)
1’44”889 (29°)
1’44”970 (45°)
1’45”137 (37°)
1’45”163 (35°)
1’45”187 (36°)
1’45”249 (30°)
1’45”261 (33°)
1’45”675 (33°)
1’45”715 (46°)
1’45”928 (45°)
1’45”949 (31°)
1’46”145 (26°)
1’46”189 (46°)
1’46”216 (40°)
1’46”287 (44°)
1’46”591 (30°)
1’47”837 (4°)
1’48”601 (4°)
1’48”752 (13°)
1’48”753 (4°)
38
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Ciclismo R Una carriera infinita
Il Timone d’Oro di Algeri
«Chaves, che campione»
1Il tecnico bergamasco premiato dai colleghi come d.s. dell’anno:
«Orgoglioso di festeggiare nel 2017 il mio mezzo secolo nel ciclismo»
Claudio Ghisalberti
Algeri, partiamo dall’Orica e da
Chaves, un corridore che lei conosce alla perfezione.
«Esteban è bravissimo. È quello
resistenza. A piccoli passi sta
crescendo. Fin dove può arrivare? Non lo so, ma le prospettive
sono grandi».
Adam Yates può essere considerato la sorpresa dell’ultimo
Tour, chiuso al 4° posto.
«E c’è anche suo fratello Simon,
che da under 23 pareva pure
più forte. Tra i due c’è rivalità.
Adam ha fatto un grande Tour
correndo sulle ruote, vedremo
cosa saprà fare quando dovrà
correre in altra veste, attaccando o gestendo la corsa».
Perdete Matthews, non uno
corridore qualunque.
«Mi spiace molto, Michael (che
passa alla tedesca SunwebGiant, ndr) ha dato tanto all’Orica. Ma i contratti finiscono... ha fatto altre scelte».
«S
inceramente non me
lo aspettavo proprio,
è stata una grossa
sorpresa. Sono grato ai miei
colleghi, lo considero un premio alla carriera». Vittorio Algeri commenta così il riconoscimento che i direttori sportivi
italiani gli hanno appena assegnato, il «Timone d’oro». Da
corridore Vittorio era un buon
passista veloce, giù dalla bici
invece ha sempre preferito stare due passi indietro piuttosto
che uno avanti. In sella è stato
capace, uno dei pochi, di vincere il campionato italiano sia da
dilettante (1976) sia da pro’
(1984). Da diesse, dall’88 ha
guidato campioni come Bugno,
Fignon, Rominger, Gianetti, Leblanc, Gotti, Garzelli. Eppure il
suo orgoglio è che «il prossimo
sarà il 50° anno nel ciclismo,
senza buchi». Dal 2012, gli australiani dell’Orica — uno dei
migliori World Team — hanno
scelto lui per affidargli un’ammiraglia. «Ora lavoro più che
altro in ufficio, mi occupo di logistica. Però ottanta giorni di
corse all’anno li faccio ancora».
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
In compenso arriva Kreuziger.
«Può essere da spalla nei grandi
giri e puntare alla classifica in
brevi corse a tappe. Le Ardenne? Non credo valga la pena
impostare la stagione solo su
Freccia e Liegi».
La Orica non ha nemmeno un
corridore italiano. Come mai?
SUL COLOMBIANO «Avevamo Santaromita: non è
All’Orica dal 2012,
stata un’espeAlgeri conosce
Vittorio Algeri, 63 anni, d.s. dell’Orica dal 2012, qui con Michael Albasini, 35 BETTINI
rienza positiva.
Esteban più di tutti: Altre occasioni
che conosco meglio perché par- «Non lo so. Tec- «È sensibile, allegro,
poi non ne abbiala anche italiano, gli altri solo nicamente penso eccezionale. Giro e
mo avute e forse
inglese e io qui ho qualche limi- che lui sia più Vuelta fanno per lui» non ne abbiamo
te. È un ragazzo eccezionale, adatto a salite
cercate.
Gli
 I titoli tricolori vinti da
ascolta, sa gratificarti. In più è dure come quelle
sponsor preferiVittorio Algeri da corridore: due molto intelligente, sensibile, vi- del Giro e della Vuelta. Al Tour scono i corridori australiani».
su strada, sia tra i dilettanti
ve il ciclismo in allegria. E ha le le montagne sono lunghe, pe(1976) sia tra i pro’ (1984); uno in caratteristiche del leader. Forse dalabili, meno ripide».
Che doti deve avere un diesse
pista nella corsa a punti (1980)
anche il grave incidente che ha
per essere bravo?
avuto a inizio carriera lo ha fat- In squadra avete anche Caleb «Non le mie. Deve essere più
to crescere. Chaves è quello che Ewan da cui forse era logico at- volitivo, più determinato. Io sole persone vedono in tv».
no uno che sta bene in secondo
tendersi un salto di qualità.
«Caleb deve ancora crescere. piano. Però sono gratificato lo
Farà il Giro oppure gli sponsor Ha doti di sprinter eccezionali, stesso».
lo spingeranno in Francia?
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ma deve maturare e avere più
3
39
IL VICEIRIDATO 2015
Malori e futuro
«Nella crono
non sarò più
quello di prima»
«Sul mio 2017 ci sono tanti
dubbi. Non so se tornerò
quello di prima, non so come
reagirà il mio fisico in corse
impegnative come la TirrenoAdriatico o il Giro d’Italia. So
che tornerò a correre, ma so
che non potrò essere più il
riferimento mondiale nella
cronometro. Sono stato quasi
miracolato, però voglio essere
testimone per qualcosa di
importante: il mio messaggio
vuole dare una speranza a chi
ha problemi neurologici». Così
Adriano Malori — viceiridato
2015 della crono, vittima di
una terribile caduta il 22
gennaio al Tour de San Luis e
rientrato alle gare il 9
settembre — che a Faenza, in
occasione della 25a Giornata
della Scorta, ha ricevuto il
riconoscimento come
Ambasciatore della sicurezza,
applaudito anche dai c.t.
Davide Cassani, Dino Salvoldi
e Marino Amadori. Il Premio
Sicurezza è andato a Enrico
Fagnani, inventore del sistema
di Radioinformazioni della
Federciclismo nel 1975.
Adriano Malori, 28 anni
40
Basket R Serie A: 9a giornata
L'ANALISI
di VINCENZO
DI SCHIAVI
VARESE E
CANTÙ VERSO
UN DERBY
DA INCUBO
I
l triangolo d’oro
Milano-Varese-Cantù
non esiste più. Da
tempo. Ma quello che sta
succedendo in Brianza e
dalle parti di Masnago ci
lascia sbigottiti. Due
piazze storiche,
blasonate, passionali
intrappolate in un’agonia
senza fine. Nell’ultimo
mese, hanno messo
assieme 14 k.o. in 15
partite tra campionato e
coppa. Varese cade a
Capo d’Orlando per la
nona volta nelle ultime
dieci gare. Moretti al
momento non si tocca,
probabile un intervento
sulla squadra: Melvin
Johnson non ha messo
piede in campo. È
l’anticamera del taglio,
anche se fino a poco
tempo fa c’era Maynor
nel mirino. Un imputato
a settimana non aiuta.
Ora servono idee chiare e
forse la consapevolezza
che questa squadra non è
attrezzata per il doppio
impegno e lo sta pagando
su entrambi i fronti. A
Desio va in scena uno dei
momenti più bassi della
ottuagenaria esistenza
della Pallacanestro
Cantù. Non più
spiegabile con il roster
monco (manca un’ala
pivot) e corto, la sfortuna
(l’infortunio di Dowdell)
o le carenze del tragico
Waters, un play mangia
palloni che viaggia alla
media di -12, nel plusminus delle ultime 5
gare. No, il problema va
oltre l’aspetto tecnico. La
società di fatto non
esiste. Tutto è sulle spalle
di Kurtinaitis. Così non
funziona. E sabato sapete
cosa c’è? Varese-Cantù,
un derby da incubo.
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Milano passeggia
E Repesa si gode
super Fontecchio
1Pistoia va pure sul -39. L’ex virtussino: 15 punti,
3 rimbalzi e 3 assist. Repesa: «Lavora tanto e bene»
Massimo Oriani
MILANO
104
PISTOIA
70
MILANO
T
utto troppo facile. Anche
dare per scontato che partite come questa Milano
le debba per forza vincere in
carrozza. E infatti non era certo
stato il caso in due delle ultime
tre uscite in campionato, pur
vittoriose. Prima quella di Torino che mandò su tutte le furie
Jasmin Repesa, poi quella risicata di Cremona. Club non certo in grado di competere con la
corazzata Olimpia, eppure bravi al punto da metterla in serie
difficoltà. Cosa che non è riuscita ieri a Pistoia, capace di tenere lo scarto in termini accettabili solo nel 1° tempo, chiuso
sul -12, prima di venire spazzata via nella ripresa, con il 15-0
in avvio di 4° periodo che la
cacciava a -38. Merito di una
Milano sempre presente con la
testa, di un Ale Gentile essenziale (8 assist e +19 di plus/minus in 19’), di un Miroslav Raduljica finalmente incisivo (11
rimbalzi, il precedente top era
di 5) ma soprattutto di un Simone Fontecchio da Eurolega
(+35 di plus/minus e 19 di valutazione in 24’). «Prima della
partita gli ho detto che l’avrei
lasciato in campo a lungo, a costo di perdere – spiega Repesa –
Sta lavorando tanto e bene. Poteva anche prendersi altri due
tiri, deve essere più determinato, avere più cattiveria. Ma sono molto soddisfatto di lui. Meno di Abass, che stavolta ha sofferto l’uno contro uno ed è stato meno concentrato».
(21-18, 52-40; 79-56)
EA7 MILANO: Kalnietis 10 (4/8,
0/1), Dragic 7 (2/5, 1/2), Abass 5
(0/2, 1/2), Macvan 14 (7/7, 0/1),
Raduljica 14 (5/6, 0/1); McLean 5
(2/3), Fontecchio 15 (3/4,3/4),
Gentile 10 (3/6), Hickman 10 (1/3,
2/2), Pascolo 5 (2/5), Sanders 4
(2/5, 0/1), Cerella 5 (1/2, 1/2). All.:
Repesa.
FLEXX PISTOIA: Moore 12 (1/3,
3/6), Roberts 3 (1/5 da 3),
Petteway 13 (1/2, 3/10),
Lombardi 11 (5/10, 0/1), Boothe
10 (3/5, 1/2); Cournooh 7 (0/3,
1/4), Antonutti 3 (1/3, 0/2),
Crosariol 6 (2/6), Magro 5 (1/1), Di
Pizzo, Solazzi. All.: Esposito.
ARBITRI: Filippini, Baldini,
Borgioni.
NOTE - T.l.: Mil 16/21, Pis 15/20.
Rimb.: Mil 43 (Raduljica 11), Pis 29
(Antonutti 7). Ass.: Mil 29 (Gentile
e Kalnietis 8), Pis 11 (Moore 3).
Progr.: 5’ 10-14, 15’ 36-26, 25’ 6449, 35’ 96-59. Max vant.: Mil 39
(98-59), Pis 4 (12-16). Spett. 9479.
88.9
 La media punti di Milano in 9
giornate: di gran lunga il miglior
attacco della A. L’EA7 è prima
negli assist (20.7) e seconda a
rimbalzo (40.7) dietro a Trento
TOCCASANA Partite come
quella di ieri con i toscani sono
un toccasana quando si arriva
da una sconfitta che ha lasciato
Avellino aggancia il 2° posto
Ci pensano Ragland e Zerini
AVELLINO
76
BRINDISI
73
AVELLINO
L
a Sidigas riscatta la beffa
di mercoledì scorso in
Champions col Tenerife
superando in volata l’Enel Brindisi. Gli irpini fortemente determinati e sempre avanti nel
punteggio, escluso l’iniziale 7-8
al 3’, hanno sciupato un vantaggio di 17 punti (49-32 al 23’)
subendo un parziale di 14-1 nel
terzo quarto e rischiando nel finale la sconfitta specie quando
Scott a 20’’ dalla fine ha sprecato il possesso del sorpasso. Stavolta il punto dolente dei troppi
tiri liberi sbagliati da Avellino si
è rilevato decisivo con un perfetto 14/14, specie gli ultimi 4
di Green e Randolph che hanno
consegnato i due punti. È stata
una gara vivace, specie nei 10’
finali, con la classe di Ragland
che ha trascinato gli irpini, ma
non solo perché il grande ex di
giornata, Zerini è risultato decisivo e tra i migliori nei mo-
(20-15, 40-30; 56-49)
SIDIGAS AVELLINO: Ragland
22 (4/9, 4/9), Obasohan 4 (2/5),
Thomas 10 (1/4, 2/6), Leunen 1
(0/3 da 3), Cusin 4 (2/3); Green
8 (2/3 da tre), Randolph 13 (5/6,
0/3), Fesenko 4 (1/3), Zerini 10
(1/2, 2/4), Severini 4. N.e.: Parlato,
Esposito. All.: Sacripanti.
ENEL BRINDISI: Moore 11 (2/4,
1/3), Goss 5 (1/5, 1/2), Joseph 8
(1/5, 2/5), M’Baye 13 (5/9, 0/2),
Carter 19 (8/11, 1/2); Scott 15
(4/10, 1/1), Spanghero (0/1, 0/2),
Agbelese 2 (1/1), Cardillo (0/1).
N.e.: Fiusco, Sgobba, Donzelli.
All.: Sacchetti.
ARBITRI: Begnis, Weidmann,
Boninsegna.
NOTE - T.l.: Ave 14/14, Bri 11/12.
Rimb.: Ave 36 (Cusin 8), Bri 35
(Scott 9). Ass.: Ave 19 (Ragland
6), Bri 10 (Moore 3). Progr.: 5’ 128, 15’ 27-22, 25’ 49-38, 35’ 66-63.
F. tecn.: Carter 25’18’’ (49-38).
Max vant.: Ave 17 (49-32), Bri 1 (78). Spett. 3.200 per 43.000 euro.
FORZE Petteway, devastante
con 43 punti e 10 triple una settimana prima contro Trento, è
stato tenuto a 13 con 3/10 dall’arco (due a partita ampiamente decisa). I numeri sono
impietosi: 130-63 di valutazione, 43-29 a rimbalzo, 29 assist
a 11. «Abbiamo provato a fare il
massimo con le nostre forze e
finché Milano ci ha lasciato
spazio abbiamo anche fatto
una buona partita – spiega
Esposito – Poi si è alzato il livello fisico e a quel punto non siamo più stati competitivi. Ora
dobbiamo riazzerare e pensare
a Torino». L’EA7 invece ha già
un piede sul volo per la Russia.
Giovedì l’attende il Kazan dell’ex Langford. Non c’è mai tempo per tirare il fiato.
Simone Fontecchio, 20 anni: 6 gare finora (4.5 punti di media) CIAM
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BRINDISI K.O.
Luigi Zappella
l’amaro in bocca. «Potevamo
avere due vittorie in più in Eurolega, ma non è tanto quella
col Fenerbahce che mi ha dato
fastidio. Loro hanno un budget
4-5 volte superiore al nostro.
Penso più che altro all’approccio negativo della gara con Real o a quella di Bamberg». Il
successo numero 9 in 9 uscite
in Serie A, che è poi anche il 52°
casalingo nelle ultime 53 partite di stagione regolare – cifra
impressionante a prescindere
da qualsiasi paragone con avversarie più o meno distanti dai
tricolori in questi ultimi anni –
è stato la risposta che Repesa si
aspettava: «Ci abbiamo messo
intensità sin dall’inizio – prosegue il tecnico – mettendo in
mostra un buon basket. E nessuno si è fatto male. È stata la
reazione migliore dopo una
partita persa che si poteva vincere, siamo stati bravi a non
sottovalutare Pistoia e l’ho detto ai ragazzi».
menti topici.
SOLUZIONI Brindisi, invece, è
stata sorretta nei primi 20’ soltanto dai canestri di Carter con
lo spauracchio M’Baye ben tenuto. Nel secondo tempo l’Enel
ha difeso meglio e in attacco ha
trovato più soluzioni riuscendo
a ricucire lo strappo con Scott e
nell’ultimo periodo da Moore.
Soddisfatto coach Sacripanti
premiato prima del match dalla
società per le precedenti 300
vittorie in A: «È una gara che temevo per la frustrazione che
c’era dopo la gara con Tenerife.
Siamo stati bravi per 26’ poi,
però, per la prima volta ho visto
un po’ di stanchezza dettata
proprio dagli impegni ravvicinati». Sacchetti non è di buon
umore e dice: «Le sconfitte non
rendono mai felici specie quando c’è il rammarico e la delusione di non essere riusciti a compiere il sorpasso dopo una lunga rincorsa sciupata nei secondi finali».
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LE ALTRE PARTITE
RISULTATI
BANCO DI SARDEGNA SASSARI 82
VANOLI CREMONA
83
CONSULTINVEST PESARO
DOLOMITI ENERGIA TRENTO
73
78
BETALAND CAPO D'ORLANDO
OPENJOBMETIS VARESE
76
71
EA7 MILANO
THE FLEXX PISTOIA
104
70
SIDIGAS AVELLINO
ENEL BRINDISI
76
73
UMANA VENEZIA
98
PASTA REGGIA CASERTA D2TS 92
RED OCTOBER CANTU'
77
FIAT TORINO
89
GERMANI BRESCIA
93
GRISSIN BON REGGIO EMILIA 88
CLASSIFICA
SQUADRA
EMPORIO ARMANI MILANO
SIDIGAS AVELLINO
GRISSIN BON REGGIO EMILIA
UMANA VENEZIA
PASTA REGGIA CASERTA
BETALAND CAPO D'ORLANDO
ENEL BRINDISI
BANCO DI SARDEGNA SASSARI
FIAT TORINO
GERMANI BRESCIA
DOLOMITI ENERGIA TRENTO
THE FLEXX PISTOIA
OPENJOBMETIS VARESE
VANOLI CREMONA
RED OCTOBER CANTU'
CONSULTINVEST PESARO
PT
18
14
14
12
12
10
8
8
8
8
8
6
6
4
4
4
G
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
9
V
9
7
7
6
6
5
4
4
4
4
4
3
3
2
2
2
P
0
2
2
3
3
4
5
5
5
5
5
6
6
7
7
7
F
800
713
763
745
751
727
726
707
757
718
685
669
694
701
686
657
S
693
677
726
723
748
697
720
692
764
746
680
714
721
739
760
699
PROSSIMO TURNO 4/12, ore 18.15
VARESE-CANTU' (3/12, 20.30) BRINDISI-SASSARI
CASERTA-BRESCIA
AVELLINO-VENEZIA (ore 12) TRENTO-MILANO (ore 20.45)
PISTOIA-TORINO
PESARO
73
TRENTO
78
(22-23, 37-42; 56-56)
PLAYOFF RETROCESSIONE
CREMONA-PESARO
Craft, i registi e i rimbalzi
Trento mette in crisi Pesaro
REGGIO EMILIA-C. D'ORLANDO (5/12, 20.45)
CONSULTINVEST PESARO: Harrow 13 (3/7, 2/3),
Thornton 16 (2/6, 4/6), Fields 6 (3/7, 0/3), Zavackas (0/1,
0/1), Jones 18 (6/10, 1/5); Ceron 11 (2/6, 1/5), Gazzotti 5
(1/1, 1/3), Nnoko 4 (2/2). N.e.: Crescenzi, Serpilli, Cassese,
Bocconcelli. All.: Bucchi.
DOLOMITI ENERGIA TRENTINO: Craft 14 (3/5, 1/1),
Lighty 14 (6/9, 0/1), Hogue 12 (5/9), Baldi Rossi 10 (2/3,
2/5), Jefferson 4 (1/3); Flaccadori 2 (1/3, 0/3), Gomes 9
(3/4, 1/7), Forray 6 (1/2, 1/3), Moraschini 7 (3/4, 0/1). N.e.
Lovisotto. All.: Buscaglia.
ARBITRI: Lo Guzzo, Mazzoni, Attard.
NOTE - T.l.: Pes 8/12, Tre 13/23. Rim.: Pes 28 (Jones 8), Tre
46 (Jefferson 9). Ass.: Pes 15 (Harrow 4), Tre 14 (Craft 5).
Progr.: 5’ 11-12, 15’ 27-34, 25’ 45-48, 35’ 66-64. F. tecn.:
panchina Trento 18’43” (31-41). Usc. 5f.: Thornton 39’43”
(71-76). Max vant.: Pes 3 (54-51), Tre 13 (27-40). Spett. 4715.
PESARO (cam.ca.) Trento si sblocca dopo 4 sconfitte filate,
la Consultinvest ne mette insieme tre. Senza Jasaitis,
soprattutto senza un leader, Pesaro scivola nel finale e
paga dazio a rimbalzo.
LA CHIAVE La scarsa lucidità dei padroni di casa negli
ultimi 5’.
IL DATO Il 24 di valutazione di Craft, frutto anche di 7
rimbalzi e di un quarto tempo d’autore.
I PROTAGONISTI Bucchi: «Hanno fatto la differenza il
grande atletismo e la reattività di Trento, che sono stati
evidenti alla voce dei rimbalzi, lo specchio della partita».
Buscaglia: «Sono contento dei quattro in doppia cifra e dei
rimbalzi, non dei dieci liberi sbagliati. Abbiamo avuto molto
dal doppio play in campo Craft-Forray».
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
CANTÙ
77
TORINO
89
Brescia da sogno
Reggio al tappeto
dopo sette di fila
(24-25, 31-47; 51-68)
RED OCTOBER CANTU’: Waters
20 (8/15, 1/5 ), Pilepic 12 (4/7,
1/7), Darden 18 (1/4, 4/6),
Callahan 11 (1/2, 3/7), Johnson 12
(5/8, 0/1); Pilepic, Lawal 4 (2/2),
Acker (0/4). N.e.: Laganà, Parrillo,
Baparapè, Quaglia. All.: Kurtinaitis.
FIAT TORINO: Wright 22 (5/7,
1/4), Harvey 10 (2/5, 1/3 ),
Washington 12 (4/9, 0/2), Wilson
8 (1/1, 2/4 ), White 22 (11/17, 0/1);
Alibegovic 8 (2/5, 1/5 ), Poeta
(0/1), Fall (0/1), Mazzola 7 (1/3, 1/1).
N.e.:Parente. Okeke. All.: Vitucci.
BRESCIA
Rimas Kurtinaitis, 56 anni, alla prima stagione a Cantù LAPRESSE
Cantù crolla tra i fischi
Kurtinaitis: «Non mollo»
1Torino domina ed esplode la contestazione dei tifosi brianzoli
Il coach lituano: «Sempre gli stessi errori, non so cosa pensare»
DESIO (MB)
P
iovono fischi sul PalaDesio, Cantù esce dal campo con i tifosi che inveiscono sulla squadra allenata da
Kurtinaitis. Torino vince in
scioltezza dominando praticamente dall’inizio alla fine con
un grande DJ White (22 punti e
31 di valutazione). La Red
October è partita anche bene
nel primo quarto, salvo poi
squagliarsi nel momento in cui
il coach lituano ha dovuto far
rifiatare il quintetto base. Nel
secondo periodo infatti cambia
di fatto la partita con un parziale di 22-7 per i piemontesi
che con Washington e Wright
firmano il +16 all’intervallo. I
tifosi canturini cominciano a
contestare con i classici fischi e
i cori contro i giocatori. Al rientro dagli spogliatoi se si può è
ancora peggio per i canturini
che prendono un altro break
firmato da un indiavolato DJ
White autore di 8 punti consecutivi che danno il massimo
vantaggio alla Fiat andando sul
39-65. I padroni di casa hanno
un sussulto di orgoglio nell’ultimo periodo con Callahan che
segna 3 triple in un amen, Waters però decide scelleratamente di alzare un improbabile
alley-oop sul -7 con palla in
mano che Torino intercetta e
vola in contropiede a schiacciare.
FISCHI Il pubblico a fine gara
urla «meritiamo di più» e la
squadra rientra negli spogliatoi con i fischi di tutto il palazzo. Ora Cantù è ultima a 4 punti, e sabato prossimo giocherà a
Varese un derby di fuoco. «Sono ovviamente molto soddisfatto di questa vittoria — afferma Vitucci —. Abbiamo fatto girare molto bene il pallone.
Sulla zona canturina siamo sta-
ti molto lucidi a trovare buone
soluzioni, sono convinto che
questa sia la strada giusta. Battere Cantù anche se non gioca
Pianella è sempre difficile».
Kurtinaitis invece punta sempre il dito sulla panchina: «Mi
sembra di dover parlare sempre degli stessi problemi. Abbiamo una panchina molto corta, e siamo troppo incostanti,
una volta gioca bene Pilepic,
settimana scorsa Johnson e
stavolta sono mancati tutti e
due. Siamo in difficoltà soprattutto con Gani Lawal che in difesa fa una fatica incredibile sui
pick and roll. Poi commettiamo
sempre errori davvero banali,
non so davvero cosa pensare.
Ci alleniamo bene in settimana, anche se siamo in pochi poi
in partita ci manca qualcosa. È
la prima volta in carriera che
devo affrontare questa sfida
per non retrocedere, ma non
mi tiro di certo indietro».
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I TOP DI
GIORNATA
PUNTI
38
1. Edgar Sosa
REGGIO EMILIA88
ARBITRI: Sabetta, Rossi, Caiazza.
NOTE - T.l.: Can 8/15, Tor 19/24.
Rimb: Can 41 (Callahan 8), Tor 40
(Washington 11 ) Ass.: Can 13
(Waters 9 ), Tor 18 (Wright 5) .
Progr: 5’ 13-8, 15’ 26-35, 25’ 3956, 35’ 58-72. Usc. 5f: Callahan
39’30” (74-83), Darden 39’45 (7585 . Max vant: Can 5 (15-10), Tor
26 (39-65). Spett.: 3607 per
34.075 euro.
Fabrizio Comerio
93
CASERTA
(25-25, 48-46; 71-66)
2. Tu Holloway
GERMANI BRESCIA: L. Vitali 7
(2/2, 1/2), Moore 11 (4/7, 0/1),
Moss 11 (4/7, 1/3), Landry 28
(6/8, 3/4), Berggren 3 (1/1); M.
Vitali 9 (1/2, 2/4), Bushati, Burns
22 (8/10, 2/3), Bruttini 2 (1/1). N.e.:
Bolis, Passera. All.: Diana.
GRISSIN BON REGGIO EMILIA:
Needham (0/5 da 3), Della Valle
25 (0/1, 8/12), Aradori 23 (4/10,
2/5), James 2 (1/3, 0/1), Cervi 6
(3/3); De Nicolao 14 (2/2, 3/5),
Polonara 7 (3/3, 0/5), Gentile 7
(2/3, 1/3), Lesic 4 (2/3, 0/1). N.e.:
Strautins. All.: Menetti.
3. Marcus Landry
ARBITRI: Mattioli, Vicino,
Ranaudo.
NOTE - T.l.: Bre 12/18, Reg 12/14.
Rimb.: Bre 31 (Moss 7), Reg 26
(Aradori 6). Ass.: Bre 22 (Vitali 14),
Reg 13 (De Nicolao 4). Progr.: 5’
10-14, 15’ 34-40, 25’ 58-58, 35’ 8576. F. tecn.: M. Vitali 31’43” (75-66).
Usc. 5f.: M. Vitali 31’43” (75-66), De
Nicolao 39’30” (88-88). Max vant.:
Bre 11 (77-66), Reg 6 (32-38).
Spett. 4000.
Alberto Banzola
MONTICHIARI (BS)
C
hiamatela favola Brescia:
la squadra di Andrea Diana tiene testa a Reggio
Emilia, vince la sua terza partita consecutiva e ferma la rincorsa dei ragazzi di Menetti al
primo posto. 40’ da vera leonessa per una squadra che sta
stupendo e dopo un inizio di
stagione altalenante, sta legittimando un’ottima posizione in
graduatoria. «Abbiamo giocato
e vinto contro una grandissima
squadra» ha commentato il coach vincitore. «C’era l’intensità
giusta in campo: l’avvertivi prima della partita, guardando
negli occhi i ragazzi. La squadra sta crescendo e lavora molto bene: permettetemi una
menzione d’onore per Luca Vitali: ieri è stato il traino di tutto». Ed in campo il play di Brescia ha regalato 14 perle che
CREMONA
BRESCIA
4. Amedeo Della Valle
REGGIO EMILIA
5. Pietro Aradori
REGGIO EMILIA
hanno permesso a Brescia di
sorprendere una Reggio
Emilia che ha più volte cercato la fuga (32-38) venendo respinta dall’orgoglio
della squadra di casa (4342), guidata da un Landry
autore di una prova super.
DELLA VALLE Ripresa con
medesimo canovaccio dei
primi 20’: Reggio che cerca
di scappare via, Brescia che
risponde colpo su colpo trovando a inizio ultimo quarto
la zampata che le permette
di arrivare al massimo vantaggio (77-66). Arriva la reazione con Della Valle (8/12
da 3) ed Aradori (premiato
prima della contesa dalla società di casa): loro tra i protagonisti della rimonta finale (85-86, 12-0 di parziale)
frustrata nei minuti finali
dalla freddezza di Moore ai
liberi e da una palla recuperata da super Landry sull’ultimo attacco ospite. Onesto
coach Max Menetti: «Brescia
ha vinto meritatamente giocando di grande energia.
Abbiamo fatto fatica a fare
quello che ci eravamo prefissati. Dopo 7 vittorie di fila
non si può pensare di vincere sempre: deve essere un
grande stimolo per il lavoro
della settimana entrante».
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RIMBALZI
17
1. Hrvoje Peric
VENEZIA
2. Deron Washington
TORINO
2. Miraslav Raduljica
MILANO
2. O.D. Anosike
VARESE
5. Dominique Archie
CAPO D’ORLANDO
14
1. Luca Vitali
BRESCIA
2. Dominic Waters
CANTÙ
3. Alessandro Gentile
MILANO
SERIE A-2
VENEZIA
98
CASERTA
D2TS 92
CAPO D’ORLANDO
76
VARESE
71
(14-22; 33-34; 54-50; 70-70; 84-84)
(21-19, 39-34; 57-47)
UMANA VENEZIA: Haynes 2 (1/6, 0/4), McGee 14 (1/4,
2/9), Bramos 19 (2/4, 4/11), Peric 19 (6/15, 1/3), Ortner 3
(1/3); Hagins 3 (1/3), Ejim 11 (3/7, 1/5), Tonut 7 (1/3, 0/1), Filloy
19 (2/6, 4/8), Ress 1 (0/1), Viggiano (0/2). N.e.: Visconti. All.:
De Raffaele.
PASTA REGGIA CASERTA: Sosa 38 (9/18, 4/9), Bostic 2
(1/3, 0/3), Gaddefors 3 (1/3, 0/1), Watt 19 (8/11, 0/1),
Putney 12 (3/7, 1/1); Cinciarini 9 (2/5, 1/3), Jackson, Giuri 1
(0/1, 0/1), Metreveli, Czyz 8 (1/2, 1/1). N.e.: Ventrone, Cefarelli.
All.: Dell’Agnello.
ARBITRI: Lanzarini, Aronne, Quarta.
NOTE – T.l.: Ven 26/35, Cas 21/28. Rimb.: Ven 55 (Peric 17),
Cas 50 (Putney 9). Ass.: Ven 18 (Filloy 6), Cas 16 (Sosa 6).
Progr.: 5’ 7-14, 15’ 21-31, 25’ 42-42, 35’ 60-62. Fallo antisp.
7’44” McGee (14-22), 25’06” Putney (42-42), 29’57” Cinciarini
(52-50), 35’36” Peric (60-62), 37’44” Putney ed Ejim (67-68).
Espulso 37’44” Putney (67-68). Usc.5 falli: 37’44” Putney (6768), 43’48” Giuri (80-81), 44’12” Ejim (81-81), 46’51” Peric
(89-84) Max vant.: Ven 6 (56-50), Cas 13 (18-31). Spett.:
3.403.
BETALAND CAPO D’ORLANDO: Fitipaldo 7 (1/2, 1/3),
Delas 8 (2/4, 1/2), Diener 13 (2/2, 3/7), Archie 16 (4/7,
1/5), Stojanovic (0/1, 0/1); Laquintana 6 (2/3), Iannuzzi 11
(3/10), Tepic 11 (4/8, 1/4), Perl 4 (2/5). N.e.: Galipò, Zanatta,
Nicevic. All.: Di Carlo.
OPENJOBMETIS VARESE: Anosike 11 (5/8), Maynor 13
(1/4, 3/4), Cavaliero 3 (0/3, 0/2), Kangur 5 (0/1, 1/5),
Eyenga 19 (7/9, 0/4); Avramovic 6 (0/3, 2/7), Pelle 6 (2/2),
Bulleri 8 (3/5, 0/2), Ferrero. N.e. Cavanesi, De Vita,
Johnson. All.: Moretti.
ARBITRI: Bettini, Martolini, Grigioni.
NOTE - T.l.: CdO 15/19, Var 17/18. Rimb.: CdO 41 (Archie 10),
Var 32 (Anosike 11). Ass.: CdO 12 (Fitipaldo 7), Var 11
(Maynor 6). Progr.: 5’ 5-12, 15’ 34-25, 25’ 48-40, 35’ 65-56.
Usc. 5f.: Fitipaldo 38’37’’ (73-62), Cavaliero 40’ (75-68). Max
vant.: CdO 13 (57-44), Var 7 (5-12). Spett. 2850.
MESTRE (VE) (m.c.) SuperSosa non basta a Caserta per
espugnare il Taliercio: sesta vittoria di fila, tra campionato e
Champions, per l’Umana, che recupera Tonut e Hagins.
LA CHIAVE Cinque uomini in doppia cifra nella Reyer.
IL DATO I 24 rimbalzi offensivi conquistati dall’Umana.
I PROTAGONISTI De Raffaele: «Questa è una squadra che
non muore mai. Inizio complicato, poi grande grinta e
determinazione». Dell’Agnello: «Potevamo vincere, grande
prestazione, troppe palle perse e non dovevamo concedere
la tripla a Bramos alla fine del primo supplementare».
CAPO D’ORLANDO (ME) (s.p.) Suona la Di Carlo band, una
melodia che sa di vittoria, la 4a di fila in casa. Anche Varese
tra le vittime di una squadra veloce e intensa in difesa.
Ottimo l’esordio di Tepic: 11 punti (42% al tiro) e 8 rimbalzi.
Monumentale Archie da 5 puro (dopo infortunio di Delas al
13’, n.d.r.). Solamente 3 giocatori in doppia cifra per Varese:
Anosike, Maynor e Eyenga, migliore dei suoi.
LA CHIAVE Panchina siciliana ancora determinante con
32 punti, contro i 20 di Varese.
IL DATO Doppia doppia per Archie (16 punti e 10 rimbalzi).
I PROTAGONISTI Di Carlo: «Registro un buon andamento
collettivo della squadra. La chiave è stata l’acume tattico di
Tepic». Moretti: «La fotografia è il finale: Capo d’Orlando a
differenza nostra, ha messo anche tiri non costruiti».
5. Bruno Fitipaldo
Virtus Bologna e Treviso a braccetto
Il derby di Roma va all’Eurobasket
11
11
11
10
ASSIST
MILANO
 Nona giornata.
Girone Est: Ferrara-Fortitudo
Bologna 85-87; Forlì-Recanati
80-68; Virtus Bologna-Verona
70-63; Mantova-Roseto 73-56;
Udine-Imola 62-74; ChietiTreviso 54-79; Trieste-Piacenza
81-56; Ravenna-Jesi (domani).
Classifica:
Virtus Bologna, Treviso 14;
Fortitudo Bologna, Roseto 12;
Ravenna*, Mantova, Trieste,
Piacenza 10; Udine, Ferrara,
Forlì 8; Jesi*, Imola, Verona,
Chieti 6; Recanati 2. *una gara in
meno.
Girone Ovest: Virtus RomaEurobasket Roma 79-80;
Agrigento-Rieti 81-67; Casale
Monferrato-Treviglio 73-78;
Scafati-Tortona 68-75; SienaAgropoli 66-72; Biella-Legnano
71-64; Latina-Trapani 75-81,
Reggio Calabria-Ferentino
(stasera).
Classifica:
Biella 16; Legnano, Siena*,
Tortona* 14; Trapani, Treviglio
10; Ferentino**, Latina,
Agrigento, Rieti, Eurobasket
Roma, Virtus Roma 8; Agropoli
6; Reggio Calabria**, Casale
Monferrato, Scafati 4. *una gara
in più. **una gara in meno.
31
28
25
23
Marcus Landry, 31 anni CIAM
3. Mantas Kalnietis
Bramos tiene in vita Venezia Tepic e un Archie mai visto
Caserta spreca un’occasione Capo esulta, Varese al buio
41
CAPO D’ORLANDO
9
8
8
7
VALUTAZIONE
42
1. Tu Holloway
CREMONA
2. Marcus Landry
BRESCIA
3. Edgar Sosa
Tony Easley dell’Eurobasket
CASERTA
3. Chris Wright
SERIE A-1 DONNE
Ottava giornata: UmbertideTorino 69-75; San MartinoBroni 64-51; LuccaBattipaglia 87-46; VigaranoVenezia 56-66; Napoli-La
Spezia 73-56; Schio-Ragusa
66-53.
Classifica: Schio 16; Lucca,
Venezia, San Martino 14;
Napoli 10; Ragusa 8; Torino 6;
Umbertide, Broni, Vigarano
4; La Spezia 2; Battipaglia 0.
TORINO
5. Miroslav Raduljica
MILANO
32
31
31
29
42
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Tennis R La finale di Zagabria
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1
43
2
3
Che rimonta!
1 Da sinistra Federico Delbonis, Guido Pella, il
capitano Daniel Orsanic, Leonardo Mayer e Juan
Martin Del Potro: l’Argentina finalmente festeggia la
prima Coppa Davis 2 Diego Maradona quasi in
preghiera durante la finale 3 Del Potro a mani
alzate verso il suo pubblico dopo la vittoria su Cilic
Argentina e fattore D: è trionfo
1Del Potro, Delbonis e... Davis: 3-2 alla Croazia e primo sorriso dopo quattro finali perse
Riccardo Crivelli
L
a maledizione, se c’è una
giustizia, non poteva che
svanire così, dopo sette ore
e due minuti di una domenica
pomeriggio di cuore, sangue,
orgoglio, volontà, feroce determinazione di cambiare finalmente il corso della storia, di
completare una rimonta che li
avrebbe portati dritti dritti nella leggenda. Così, dopo quattro
finali perse e l’ossessione per
una vittoria che sfuggiva ogni
volta che sembrava lì da abbracciare, l’Argentina incide il suo
nome sul piedistallo della Coppa Davis, precipitando nel
dramma la Croazia e il suo condottiero Cilic, che sono arrivati
a un set dall’apoteosi prima di
arrendersi a un’idea, a una passione, a un sogno, più che a un
avversario.
GLI EROI E’ la vittoria di un eroe
ritrovato, Del Potro, uno che a
gennaio sembrava perso per il
tennis e che da allora ha recuperato 1007 posizioni in classifica
(da 1045 a 38), è tornato a firmare un torneo (a Stoccolma)
dopo più di due anni, ha conquistato un argento olimpico e
con esso, finalmente, l’amore di
una nazione e ha inflitto l’unica
sconfitta al numero uno Murray
dagli Us Open, nel primo singolare della semifinale contro la
Gran Bretagna, probabilmente
il momento in cui l’Albiceleste
delle racchette ha capito di poter scavalcare il muro fin qui impenetrabile dell’Insalatiera. Soprattutto, è la vittoria di una
squadra coesa, risorta grazie al
c.t. Orsanic dalle macerie lasciate dal precedente capitano
Jaite, che aveva spaccato il team in clan che non si parlavano.
Una squadra che, recuperato
Delpo ad alto livello riconoscendogli anche il ruolo di leader carismatico, ha saputo pescare dal mazzo, ad ogni turno,
protagonisti diversi ma sempre
fedeli alla causa. In Polonia ha
portato due punti Mayer, contro
l’Italia ha deciso la doppietta di
Delbonis, in Gran Bretagna i
punti determinanti sono stati
timbrati da Pella e Mayer, a Zagabria nell’ultimo singolare,
sotto il peso di un dentro o fuori
da brividi, è ancora Delbonis a
prendersi sulle spalle l’Argenti-
3
 Le volte in cui la squadra in
svantaggio 2-1 ha recuperato
e vinto la Davis: prima
dell’Argentina, la Russia nel
2002 e la Serbia nel 2010
na, giocando la partita della vita a suon di passanti e dritti uncinati sulla riga contro un Karlovic piegato dall’emozione, cui il
servizio funziona a singhiozzo
(solo 14 ace). Federico da Azul
è soltanto l’ultimo dei classici
animali da Davis, buoni giocatori (è numero 41 Atp) che si
esaltano nel clima di Coppa e
con lo spirito del Paese cucito
addosso che ti fa superare una
stagione certamente non memorabile (negli ultimi 13 tornei
è uscito 10 volte al primo turno): «E’ un sogno che si avvera
— dirà senza mostrare emozioni — ho cercato di rimanere
15
 Con l’Argentina, diventano 15
le nazioni vincitrici della Coppa
Davis: il record di successi è
degli Stati Uniti, che dal 1900 si
sono imposti in 32 occasioni
concentrato su ciò che dovevo
fare punto dopo punto, perché
se avessi pensato a quello che
stava accadendo avrei combinato un disastro».
RICONCILIAZIONE Il sogno,
però, non sarebbe stato possibile senza il miracolo di Del Potro,
senza la sua fantastica rimonta
contro Cilic da due set sotto e un
break di svantaggio all’inizio
del quinto. Non si è arreso, e come poteva farlo chi non ha abbandonato la speranza neppure
quando, con i polsi martoriati
da tre operazioni chirurgiche,
guardava giocare gli altri dal divano di casa. Una mazzata, certo, per il povero Cilic («Fa male
perdere così»), ma l’ascesa al
paradiso per Palito: «Sono rimasto calmo, sapevo di poterla
comunque vincere, non ho mai
smesso di sperare». E finalmente il trionfo cancella amarezze,
dissapori, rotture personali che
parevano insanabili nonostante
legami (con Monaco, ad esempio) sbocciati e saldatisi fin dall’adolescenza. Era il 2008 quando Nalbandian, narrano le cronache ufficiose, appese ai muri
degli spogliatoi di Mar del Plata
il povero Delpo, che la settimana prima della finale contro la
Spagna era volato a Shanghai a
giocare il Masters, tornando distrutto tanto da infortunarsi dopo il primo singolare, obbligando il capitano Mancini a schierare Acasuso, battuto da Verdasco per l’1-3, nella terza
giornata. Da quel momento sono state solo ombre, è stato
ostracismo più o meno forzato,
è stata la risposta secca di Juan
Monaco dopo un successo contro la Germania nel 2013 («Se
abbiamo ricevuto i complimenti
di Del Potro? E chi è Del Potro?»). Il nuovo c.t. Orsanic, con
la pazienza di Giobbe, ha ricucito, smussato, ricostruito. Si è affidato a un campionissimo, seppur ancora fragile, e alla fine ne
ha estratto un’avventura mitica
e mistica. Que viva Argentina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CROAZIA-ARGENTINA 2-3 (Zagabria,
veloce indoor). Venerdì: Cilic (Cro) b.
Delbonis (Arg) 6-3 7-5 3-6 1-6 6-2; Del
Potro (Arg) b. Karlovic (Cro) 6-4 6-7 (8)
6-3 7-5. Sabato: Dodig/Cilic (Cro) b.
Mayer/Del Potro (Arg) 7-6 (2) 7-6 (4)
6-3. Ieri: Del Potro b. Cilic 6-7 (4) 2-6
7-5 6-4 6-3 in 4h53’; Delbonis b. Karlovic 6-3 6-4 6-2 in 2h09’.
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4,58; n. 18: € 3,33; n. 19: € 3,33;
n. 20: € 4,67; n. 21: € 5,00; n. 22:
€ 4,67; n. 23: € 5,00; n. 24: € 5,42.
Pallavolo R Superlega, la 12a giornata
PIACENZA
1
MODENA
3
(19-25, 29-27, 31-33, 22-25)
LPR PIACENZA: Clevenot 14,
Tencati 2, Hernandez 21,
Marshall 11, Alletti 7,
Hierrezuelo 5; Papi (L), Yosifov 1,
Parodi, Manià (L), Tzioumakas,
Cottarelli. N.e.: Zlatanov. All.:
Giuliani.
AZIMUT MODENA: Le Roux 10,
Orduna, E. Ngapeth 21, Holt 5,
Vettori 25, Petric 13; Rossini (L),
Onwuelo, Cook, S. Ngapeth, Piano.
N.e. Massari, Salsi. All.: Piazza.
ARBITRI: La Micela, Satanassi.
NOTE Spettatori 3586, incasso di
33273. Durata set: 25’, 35’, 38’, 26’;
totale 124’. Lpr Piacenza: battute
sbagliate 24, vincenti, muri 10,
errori 36. Azimut Modena: battute
sbagliate 26, vincenti 12, muri 7,
errori 40.
Trofeo Gazzetta: 6 Vettori, 5 Le
Roux, 4 Clevenot, 3 E. Ngapeth, 2
Hernandez, 1 Marshall.
L'ANALISI
di VALERIA
BENEDETTI
L’INTRECCIO
IN CODA
CON VISTA
SULLA COPPA
C
inque squadre in
due punti per tre
posti. La volata per
agguantare un posto in
Coppa Italia si gioca
tutta in fondo alla
classifica ed è
abbastanza incerta.
Mentre il quartetto di
testa ha praticamente
chiuso i giochi (possono
ancora esserci sorpassi
ma Civitanova, Trento,
Modena e Perugia sono
irraggiungibili) e aspetta
di conoscere il nome
degli avversari che
troverà nei quarti, con
una partita ancora da
giocare Sora, Ravenna,
Molfetta, Latina e Milano
si giocano l’ultima
chance di essere presenti
almeno agli ottavi. Un
intreccio non male che
rende più effervescente
la parte bassa della
classifica raramente così
equilibrata come
quest’anno.
Il compito di Milano e
Molfetta è abbastanza
proibitivo: i primi vanno
a trovare in Umbria una
Sir Safety in serie
positiva, ma soprattutto
in crescita esponenziale,
i secondi ospitano un
Trento non brillantissimo
ma sempre lucido finora.
Più aperta la situazione
delle altre tre con Sora e
Ravenna pronte allo
scontro diretto in
Romagna (i laziali
neopromossi hanno
stupito con un tris di
vittorie consecutive che
gli ha fatto scavalcare
molte dirette
concorrenti) mentre la
Bunge è reduce dal k.o.
in Calabria. Latina, dopo
il tiebreak esterno a
Milano, ospita in casa
proprio Vibo ormai
qualificata agli ottavi.
Una situazione piuttosto
effervescente per l’ultima
giornata del girone di
andata di Superlega con
vista sulla Coppa Italia.
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Vettori, la furia dell’ex
Modena affonda Piacenza
1Prova da leader dell’opposto che trascina i gialli contro la Lpr
Il tecnico Piazza: «Un Luca così ci farà molto comodo più avanti»
Davide Romani
INVIATO A PIACENZA
A
Modena sono pronti a
pagare i copyright alla
Breil. Nel viaggio di ritorno sulla via Emilia i tifosi dei
gialli non smettono di cantare:
«Toglieteci tutto ma non il nostro Vettori». L’opposto dei
campioni d’Italia aspetta la gara dell’ex per mettere in campo
una prova maiuscola e trascinare Modena al 3-1 su Piacenza.
«Quando ha deciso che era il
momento di vincere Luca ci ha
preso per mano e ci ha portato
alla vittoria» racconta con lucidità Salvatore Rossini. Vettori è
lineare nel 1° set – ma mette 3
degli ultimi 7 punti di Modena
-, rischia di essere letale nel 2°
con un turno in battuta condito
da 3 ace (13-17), freddo nel 3°
quando prima si procura il set
point e poi chiude a muro in
coppia con Le Roux mentre è
mvp nel 4° quando mette il
punto vittoria.
DI SQUADRA A godersi maggiormente la prova di Vettori
(50% in attacco, 4 ace e 2 muri
vincenti) è Roberto Piazza, tecnico di Modena: «Sono molto
contento per lui, per me, ma soprattutto per la squadra. Un
Vettori così ci farà comodo per
tutto il resto della stagione».
Luca Vettori, 25 anni, di Modena, arrivato da Piacenza TARANTINI
Perché Modena può tirare un
grosso respiro di sollievo nella
domenica del PalaBanca. Sempre avanti prima del rettilineo
finale, Petric e compagni non
sono riusciti a gestire al meglio
il vantaggio nei 2 parziali centrali, perdendo il 2° (Piacenza
ha chiuso al 5° set point) e vincendo il 3° (con la Lpr che ne ha
sciupati 5 e l’Azimut che ha
chiuso al 4°). «Sapevamo che
Piacenza è una squadra che
non molla mai – racconta Vettori -, e nel momento in cui abbiamo esagerato a non giocare di
squadra abbiamo pagato. Poi ci
siamo rimessi a posto tornando
a rendere al meglio».
CHIUDERE PRIMA E se Vettori è
stato il primo terminale offensivo di Orduna, l’Azimut può
mandare in archivio una prova
dove non ha concesso ace nonostante Piacenza potesse contare su Marshall, Hierrezuelo,
Hernandez e Clevenot. «La crescita deve passare da partite come queste – chiude Piazza – dove puoi vincere 3-0 ma anche
perdere 3-1. Dobbiamo chiudere prima certi set, perché abbiamo le occasioni per farlo». Battuta su cui recrimina Alberto
Giuliani: «Abbiamo fatto in ricezione e in attacco ma siamo
partiti con il braccino pensando
di vincere senza il servizio. In
difesa non siamo andati male
anche se su qualche “pallettazza” di Ngapeth potevamo fare
di più». Proprio il francese si è
acceso nei 2’ finali del 4° set
iscrivendosi di diritto alla tavola rotonda dei cavalieri di Modena. Sul 21-19 per Piacenza
tenta un colpo assurdo sul secondo tocco dalla seconda linea. Il pallone vola lontano ma
Piacenza commette invasione.
E’ il clic all’interruttore che Modena aspettava. Perché Earvin
va in battuta e scava il break finale che permette a Modena di
mantenere vive le speranze di
arrivare al giro di boa al 1° posto. Domenica serve un 3-0 con
Civitanova e una concomitante
vittoria da 2 di Trento a Molfetta. E se Vettori è l’mvp, Ngapeth
è talismano di cui Modena non
ha imparato a fare a meno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE CIFRE di A.A.
MARCATORI
ACE
MURI
BEST SCORER
28
6
6
272
1. Starovic Sasha
1. Sokolov Tsvetan
1. Ricci Fabio
1. Sabbi Giulio
REVIVRE MILANO
2. Miskevich Radzivon
BIOSÌ INDEXA SORA
2. Vettori Luca
AZIMUT MODENA
4. Hirsch Simon
GI GROUP MONZA
5. Sabbi Giulio
EXPRIVIA MOLFETTA
LUBE CIVITANOVA
25
25
24
22
2. Zaytsev Ivan
SIR PERUGIA
3. Vettori Luca
AZIMUT MODENA
4. Torres Maurice
BUNGE RAVENNA
4. Petric Nemanja
AZIMUT MODENA
BUNGE RAVENNA
5
4
3
3
2. Gotsev Svetoslav
BIOSÌ INDEXA SORA
3. Barone Rocco
CALLIPO VIBO
3. Hierrezuelo Raydel
LPR PIACENZA
3. Solé Sebastian
DIATEC TRENTINO
EXPRIVIA MOLFETTA
5
4
4
4
2. Hernandez Fernando
LPR PIACENZA
3. Sokolov Tsvetan
LUBE CIVITANOVA
4. Torres Maurice
BUNGE RAVENNA
5. Miskevich Radzivon
BIOSÌ INDEXA SORA
265
224
223
216
LE ALTRE GARE
Juantorena
più Sokolov:
che Civitanova
Trento che fatica
Grande Hirsch
Monza rimonta
Torres non basta
Vibo domina
con Michalovic
Super Maruotti
In coda Latina
aggancia Milano
45
RISULTATI
LUBE CIVITANOVA
EXPRIVIA MOLFETTA
LPR PIACENZA
AZIMUT MODENA
3
1
3
2
0
3
2
3
1
3
BIOSÌ INDEXA SORA
3
DIATEC TRENTINO
GI GROUP MONZA
CALZEDONIA VERONA
SIR SAFETY PERUGIA
REVIVRE MILANO
TOP VOLLEY LATINA
KIOENE PADOVA
2
CALLIPO VIBO VALENTIA
BUNGE RAVENNA
3
1
CLASSIFICA
SQUADRE
PT G. V. P. SV. SP.
CIVITANOVA
TRENTO
MODENA
PERUGIA
PIACENZA
VERONA
MONZA
VIBO
PADOVA
SORA
RAVENNA
MOLFETTA
LATINA
MILANO
31
29
28
25
21
19
19
15
14
11
11
11
9
9
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
12
11
10
10
9
8
6
6
5
4
4
3
3
3
2
1
2
2
3
4
6
6
7
8
8
9
9
9
10
34
33
32
31
27
22
22
20
21
16
19
18
15
13
11
13
13
17
20
22
22
28
26
28
30
29
32
32
PLAYOFF
PROSSIMO TURNO
DOMENICA, ore 18
MODENA-CIVITANOVA
PERUGIA-MILANO
MOLFETTA-TRENTO
LATINA-VIBO VALENTIA
PADOVA-VERONA
MONZA-PIACENZA
RAVENNA-SORA
L’ANTICIPO
Verona, crisi nera
Arriva Randazzo
Terza vittoria consecutiva in
campionato per il Perugia guidato
da Lorenzo Bernardi e terza
vittoria per 3-0 che rafforza la
classifica (ci sono nel mezzo
anche due successi in
Champions). Per Verona invece
arriva la quinta sconfitta
consecutiva (la quarta maturata
per 3-0) che aggrava sia la
posizione di classifica della
Calzedonia che quella morale
ormai sempre più precaria.
«Ci vorrà tempo e lavoro per
superare questo momento. Mi
aspettavo una reazione dal punto
di vista caratteriale da parte della
squadra e in parte l’ho vista, non
ho visto invece una reazione dal
punto di vista tecnico», ha detto il
direttore tecnico Angiolino
Frigoni, unico deputato a
rilasciare dichiarazioni visto il
perdurare del silenzio stampa.
Quando gli chiedono se la
posizione di Giani si sia aggravata.
«Non penso che sia questo il
momento di parlarne. Ritengo che
il tecnico non sia in discussione.
Da questa situazione si può uscire
solamente attraverso il lavoro.
Anche se onestamente il
momento è complicato, la
reazione nel secondo set è durata
troppo poco». Intanto Frigoni
conferma la trattativa aperta per
portare in Calzedonia Luigi
Randazzo (proprietà di
Civitanova) per lo schiacciatore
manca soltanto la firma.
Renzo Puliero
CIVITANOVA
3
TRENTO
3
VIBO VALENTIA 3
MILANO
2
VERONA
0
MOLFETTA
1
MONZA
2
RAVENNA
LATINA
3
PERUGIA
3
1
(25-15, 22-25, 25-20, 25-17 )
(25-18, 25-22, 22-25, 16-25, 15-11)
(25-22, 28-26, 20-25, 28-26)
(25-22, 23-25, 25-21, 19-25, 9-15)
(13-25, 23-25, 14-25)
LUBE CIVITANOVA: Candellaro
10, Christenson 1, Juantorena
21, Stankovic 7, Sokolov 20,
Cebulj 9; Pesaresi (L), Grebennikov, Kaliberda 5. Ne Casadei,
Kovar, Corvetta. All. Blengini.
DIATEC TRENTINO: Urnaut 13,
Mazzone D. 12, Giannelli 3, Lanza
19, Solè 13, Nelli 11; Colaci (L),
Stokr 8, Antonov, Mazzone T., Van
de Voorde. N.e. Burgsthaler, Blasi,
Chiappa (L). All. Lorenzetti.
REVIVRE MILANO: Marretta 9,
Tondo 5, Starovic 28, Skrimov
17, Galassi 12, Sbertoli 2, Cortina
(L), Nielsen 9, Boninfante, Dennis
N.e. Galaverna, Hoag, De
Togni,Rudi(L) All. Monti
CALZEDONIA VERONA: Lecat,
Zingel 4, Baranowicz,
Kovacevic 7, Anzani 5, Djuric
10; Giovi (L), Paolucci, Ferreira 8,
Mengozzi. Ne Holt, Frigo (L),
Stern. All. Giani.
EXPRIVIA MOLFETTA: Joao
Rafael 12, Vitelli 6, Sabbi 22,
Olteanu 10, Polo 2, Pontes
Veloso 2; De Pandis (L), Del
Vecchio, Jimenez, Partenio. Ne
Porcelli (L), Hendriks, Cormio. All.
Gulinelli.
GI GROUP MONZA: Beretta 3,
Hirsch 24, Fromm 19, Verhees 1,
Jovovic 2, Botto 13; Rizzo (L),
Forni 4, Dzavoronok, Daldello,
Galliani 1, Brunetti. N.e. Terpin. All.
Falasca
TONNO CALLIPO CALABRIA
VIBO: Coscione, Diamantini 3,
Kadu 15, Rejlek 7, Barone 5,
Geiler 3, Marra (L), Michalovic 19,
Costa 4, Thiago Alves 8. N.e. Izzo,
Corrado, Maccarone Torchia. All.
Kantor
TOP VOLLEY LATINA: Maruotti
18, Rossi 11, Strugar,
Klinkenberg 11, Gitto 9, Sottile 1,
Fanuli (L), Penchev 16, Quintana,
Pistolesi. All. Bagnoli
SIR SAFETY CONAD PERUGIA:
Birarelli 6, De Cecco 3, Zaytsev
18, Podrascanin 10, Atanasijevic
12, Berger 8; Bari (L), Tosi (L),
Della Lunga, Mitic. Ne Buti,
Chernokozhev, Franceschini,
Russell. All. Bernardi.
ARBITRI: Zanussi e Frapiccini.
NOTE Spett. 3347, inc. 29.868. D.s.
22’, 29’, 27’, 26’; tot. 104’. Lube: bs.
18, v. 13, m. 7, e. 23. Exprivia: bs. 15,
v. 8, m. 5, e. 24. T. G.: 6 Sokolov, 5
Juantorena, 4 Candellaro, 3 Sabbi,
2 Kaliberda, 1 Vitelli. (m.g.)
ARBITRI: Braico e Cappello
NOTE Spettatori: 3.792. D.s.: 27’,
29’, 27’, 25’, 16’; tot: 124’. Diatec: b.s.
22, v. 6, m. 8, e. 36. Gi Group: b.s.
19, v. 2, m. 9, e. 29. Trofeo
Gazzetta: 6 Giannelli, 5 Solè, 4
Hirsch, 3 Daniele Mazzone, 2
Fromm, 1 Lanza
BUNGE RAVENNA: Torres 16,
Van Garderen 12, Ricci 14, Spirito
6, Grozdanov 13, Bossi 3, Goi (L);
Kaminski 1, Leoni, Raffaelli 4,
Lyneel, Marchini. N.e. Calarco. All.
Soli
ARBITRI: Goitre e Cesare
NOTE Spett. 1000, inc. 2165 e. D.s.
33’, 33’, 28’, 36’; tot. 130’. Vibo: b.s.
20, v. 6, m. 11, e. 35. Bunge: b.s. 21,
v. 5, m. 18, e. 40. T.G. 6 Michalovic,
5 Thiago Alves, 4 Ricci, 3 Kadu, 2
Coscione, 1 Spirito. (mi.fa)
ARBITRI Zucca, Florian.
NOTE Spettatori: 890 Incasso
4.895, Durata set: 26’, 27’, 29’, 23’,
20’ Totale: 125’ Revivre: b.s.28, v.3,
m.11, e.42. Latina: b.s.13, v.3, m.10,
e.19. Trofeo Gazzetta: 6 Maruotti,
5 Klinkenberg, 4 Penchev, 3 Rossi,
2 Starovic, 1 Skrimov (c.mus.)
ARBITRI: Luca e Puecher.
NOTE Spet. 5412. D.s. 24’, 34’, 25’;
tot. 83’; Calzedonia: b.s. 6, v. 2, m.
5, e. 19; Sir: b.s. 6, v. 13, m. 10, e.
16. T. Gazzetta: 6 Zaytsev,
5 Podrascanin, 4 Berger,
3 Atanasijevic, 2 Birarelli,
1 De Cecco. (r.p.)
46
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47
L’ALTRA NEVE
BIATHLON: PRIMA STAGIONALE IN SVEZIA
Lukas Hofer, Dorothea Wierer, Federica Sanfilippo e Dominik
Windisch al 4° podio. Rispetto a Sochi, Sanfilippo per Oberhofer
La staffetta mista è terza
Che sprint per Windisch
Mikaela Shiffrin in azione a destra, e sopra con la
nonna Pauline «Polly» Condron, che risiede nel
Vermont, dopo lo slalom nel Killington Resort. La
21enne americana ha studiato nel Vermont ed ha
debuttato in Coppa del Mondo a 16 anni. Per lei ora
sono 21 le vittorie in slalom di Coppa, 22 in totale
Shiffrin 10 e lode
La vittoria più bella
dove è cresciuta
1E’ imbattibile in slalom: decimo successo di fila
nel Vermont in cui ha studiato. Con il tifo della nonna
Marisa Poli
D
ieci su dieci. Come solo i
più grandi. Con una superiorità che le consente
di vincere pur senza tirare al
massimo. Senza essere perfetta
l’extraterrestre Mikaela Shiffrin si è presa anche lo slalom di
Killington, nel Vermont. Il decimo degli ultimi 10 a cui ha partecipato, al netto dell’infortunio che l’anno scorso l’ha tenuta fuori da dicembre (Are) a
febbraio (Crans Montana, dove
è ricominciata la serie). Un’impresa riuscita l’ultima volta a
Janica Kostelic tra il ‘99 e 2001.
A CASA Nel Vermont ha studiato (al Burke Mountain Academy) e si è formata prima di
esordire, non ancora sedicenne, in coppa del Mondo. Ora di
anni ne ha 21, ormai da tre è la
padrona assoluta della specialità e questo avvio (due successi,
un podio e un quinto posto) la
candidano al ruolo di protagonista per la corsa alla Coppa generale. Su una pista molto bre-
VONN, I PESI
E IL RIENTRO
PIU’ VICINO
Sta per tornare Lindsey Vonn.
L’americana ha postato una
foto in cui alza un peso con il
braccio destro fratturato in
allenamento l’11 novembre
scorso. A tre settimane
dall’intervento, il braccio non è
più fasciato e la campionessa,
che già dopo un paio di giorni
aveva ricominciato ad
allenarsi sulla cyclette, ora può
pensare al ritorno. «Depressa
perché non gareggio questa
settimana, ma il mio braccio
va molto meglio e lavoro più
duramente che posso. Un
piccolo gradino alla volta. E
non ho la pancia gigante dopo
tutto il tacchino mangiato per
il Ringraziamento».
ve (43 secondi e poco più per sul finale troppo stanca».
chiudere le manche, almeno
una decina sotto la media), la TATTICA Le è bastato segnare il
Shiffrin ha fatto la differenza ventiduesimo tempo parziale
da metà tracciato in giù nella per tenersi dietro Zuzulova (di
prima manche. Nessun altra è 73/100) e Holdener (di 86) per
riuscita ad arrivare con la sua raccogliere il 21° successo in
velocità nella tripla finale che è slalom (ha raggiunto la Hess,
davanti ci sono
costata diversi
solo la Schild con
decimi alle av35 e la Schneider
versarie. Nella
FENOMENO
con 34), il 22° in
seconda, ha ge- Mikaela: «E’ difficile
Coppa. Senza esstito ogni metro
sere ancora al
della pista come da spiegare, sembro
se in testa avesse veloce ma ho ancora massimo della
fo r m a , d o p o
un cronometro. margini»
un’estate in cui
Alla Zuzulova, la
ha investito sopiù vicina anche Con 21 trionfi in
prattutto sulla
nella prima manche, non è riusci- slalom eguaglia Hess velocità (la vedremo in gara a
to il sorpasso Il record è della
Lake Louise il
nemmeno sul Schild con 35
prossimo fine
tracciato disegnato da papà Timotej Zuzula. settimana). I distacchi non so«E’ una sensazione difficile da no ancora arrivati ai livelli della
spiegare – ha detto alla fine -, scorsa stagione, quando il croma quando sono davvero velo- nometro la premiava con due e
ce, mi sembra di andare piano. persino 3 secondi di vantaggio.
E’ successo anche stavolta. Ma le avversarie patiscono, non
Questa era una gara molto bre- solo tecnicamente, questa Shifve, una specie di sprint, avevo frin. La vincitrice della coppa di
solo una strategia, non arrivare specialità della scorsa stagione,
Frida Hansdotter, è lontanissima dagli standard dello scorso
anno, anche ieri lontanissima
dal podio, decima e in crisi. Le
uniche a non mollare, almeno
per ora, sono la svizzera Holdener (ieri terza) e le slovacche
Zuzulova e Vlhova, seconda e
quarta senza
OBIETTIVI Con la Fenninger
(ora Veith) ancora fuori, con la
Gut in cerca di regolarità e la
Vonn che sarà fuori per almeno
un mese, la Shiffrin può puntare più in alto, come dimostra il
primo posto nella classifica generale. Abbassa i toni quando le
chiedono della Coppa: «Voglio
fare un passo alla volta e non
mettermi pressione da sola».
Ma intanto a Lake Louise si butterà anche nella velocità, per
migliorare il quindicesimo posto raccolto l’anno scorso e per
buttarsi anche in discesa, per la
prima volta, sia in Canada che
nella prossima tappa in Val
d’Isere. Per puntare all’obiettivo più grande ha cambiato allenatore, si è affidata a Mike Day,
ex tecnico di Ted Ligety, che ha
riassunto così la nuova filosofia: «Si può stare davanti anche
senza rischiare al massimo,
senza andare oltre i propri limiti. Per ora ha funzionato».
CASA ITALIA La squadra azzurra si deve accontentare di due
atlete a punti. Torna nelle 15
Irene Curtoni, brava soprattutto nella seconda manche e alla
fine dodicesima. Raccoglie
qualche punto Federica Brignone (24°). Ma Chiara Costazza,
che era la migliore dopo la prima manche (dodicesima) e poi
è uscita come le era successo a
Levi. E Manuela Moelgg e Marta Bassino sono uscite nella prima manche. C’è ancora molto
da recuperare.
 La staffetta mista azzurra del biathlon è terza come ai Giochi
2014 e comincia dunque bene la stagione ad Oestersund in Svezia.
Il quartetto Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominik
Windisch beffa la Russia per il podio, con Windisch capace di
controllare il recupero di Anton Shipulin e bruciarlo allo sprint.
«Mi sento il Pellegrino del biathlon». Per l’Italia è il 4° podio di
Coppa in questo format. Nella staffetta singola, Federica Sanfilippo
e Thomas Bormolini chiudono al 13° posto. Da mercoledì con
l’individuale femminile, le gare individuali.
Staffetta mista D/U: 1. Norvegia (Olsbu, Birkeland, Bjoerndalen,
J. Boe) 1h10’57” (0+6); 2. Germania (Hildebrand, Dahlmeier, Doll,
Pfeifer) a 33”7 (0+6); 3. Ialia (Vittozzi, Wierer, Hofer, Windisch) a
44”2 (1+12); 4. Russia a 44”5 (0+5); 6. Svezia a 1’20”9 (1+10).
Staffetta singola D/U: 1. Dorin-M.Fourcade (Fra) 35’43”5 (0+4); 2.
Hauser-Eder a 162 (0+6); 3. Preuss-Lesser a 25”2 (0+5); 13.
Sanfilippo-Bormolini a 3’09”5 (0+10).
FONDO: A RUKA
SLITTINO
Bjoergen: prima Via in Germania:
da mamma
vince Ludwig
Pellegrino è 16° Gruber è 12°
Marit Bjoergen (Nor), ha colto ieri
a Ruka (Fin) il primo successo in
Coppa del Mondo (103° in
carriera) da mamma nella 10 km
tc. Nella 15 km tc vinta da
Niskanen, Pellegrino (16°) al
miglior risultato distance. 10 km
ti donne: 1. Bjoergen (Nor)
26’55”2; 2. Parmakoski (Fin) a 4”6;
3. Weng (Nor) a 12”7; 45. De
Martin a 2’31”7; 48. Scardoni a
2’43”1, CdM: 1. Nilsson (Sve) 136;
2. Bjoergen (Nor) 126. 15 km tc
uomini: 1. Niskanen (Fin) 35’27”6;
2. Iversen (Nor) a 10”2; 3. Sundby
(Nor) a 11”2; 16. Pellegrino a 46”5;
21. Noeckler a 1’06”9; 34. De
Fabiani a 1’24”; 47. Rastelli a 1’53”3;
52. Salvadori a 2’12”4. CdM: 1.
Halfvarsson (Sve) 116; 2. Golberg
(Nor) 100; 18. Pellegrino 29.
 Al tedesco Johannes Ludwig,
al primo successo della carriera,
la 1 prova di Coppa a Winterberg
(Ger) con Felix Loch 4°. Miglior
azzurro Theo Gruber, 12°.
Dominik Fischnaller sbaglia nella
1a manche (27°) e, 5° nella
seconda, chiude 15°. Nelle sprint
tre vittorie tedesche su tre.
Uomini: 1. Ludwig (Ger) 1’44”732;
2. Repilow (Rus) a 0”189; 3.
Langenhan (Ger) a 0”245; 4.
Loch (Ger) a 0”297; 12. Gruber a
0”513; 15. D. Fischnaller a 0”561;
19. K. Fischnaller a 0”613; 28.
Rieder 1”204. Sprint - Uomini: 1.
Loch (Ger); 10. Gruber; 13. D.
Fischnaller. Doppio: 1. EggertBenecken (Ger); 15. OberstolzGruber. Donne: 1. Eitberger; 15.
Robatscher.
GHIACCIO: GP FIGURA A SAPPORO
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GUIDA
Irene Curtoni 12a
Anche la Brignone
a punti: 24a
Slalom donne a Killington (Usa): 1.
Shiffrin (Usa)1’27”95; 2. Zuzulova
(Slk) a 73/100; 3. Holdener (Svi) a
86/100; 4. Loeseth (Nor) 1”34; 5.
Vlhova (Slk) a 1”35; 6. Duerr (Ger) a
1”49; 7. Strachova (R.Cec) a 1”50; 8.
Schild (Aut) a 1”57; 9. Kirchgasser
(Aut) a 1”93; 10. Hansdotter (Sve) a
2”12; 12. I. Curtoni a 2”33; 24.
Brignone a 3”05. Rit. I manche:
Moelgg, Bassino. Rit. II m.: Costazza,
Meillard (Svi).
Coppa del Mondo (4 prove): 1.
Shiffrin (Usa) 325; 2. Holdener (Svi)
168; 3. Loeseth (Nor) 165; 7. Bassino
110.
Coppa slalom (2 p.): 1. Shiffrin (Usa)
200; 2. Holdener (Svi) 140; 3.
Zuzulova (Slk) 130; 13. I. Curtoni 33.
Prossime tappe. Uomini a Val
d’Isere (Fra) da venerdì a domenica
discesa, superG e gigante. Donne a
Lake Louise (Can) da venerdì a
domenica 2 discese e 1 superG.
Anna Cappellini-Luca Lanotte, 29 e 31 anni, nel libero REUTERS
Cappellini-Lanotte terzi
ma non entrano in finale
Anna Cappellini-Luca Lanotte, nel libero dell’Nhk Trophy di
Sapporo (Giap), 6a e ultima tappa del Gp di figura, confermano il
buon 3° posto del corto e centrano il 13° podio nella carriera nel
circuito (una prima, otto seconde e quattro terze piazze), ma dopo
tre partecipazione nelle ultime quattro edizioni (col terzo posto
dello lo scorso anno), mancano l’ingresso alla finale di Marsiglia
(8-11 dicembre). Gli olimpionici canadesi Tessa Virtue-Scott Moir,
che battono gli iridati francesi Gabriella Papadakis-Guillaume
Cizeron, compagni di allenamento, dopo quello del corto, con
195.84 punti, centrano anche il record del mondo nel totale (prec.
195.52; Meryl Davis-Charlie White, Usa; Sochi, Rus; 17/2”14).
Danza. Finale: 1. (1.1.) Virtue-Moir (Can) 195.84; 2. (2.2.) PapadakisCizeron (Fra) 186.66; 3. (3.3.) Cappellini-Lanotte 180.42.
48
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1VELA: SOLDINI (e.m.) Rotte diverse per Maserati Multi 70, il trimarano di Giovanni Soldini
TUTTENOTIZIE
IPPICA/1
In 120.000
per la Japan
Demuro 2°
 Davanti a 120.000
spettatori, Mirco Demuro
finisce ottimo secondo a
Tokyo in sella a Sounds of
Freedom nella Japan Cup (gr
1 m 2400) dominata dal
favorito Kitasan Black. Il
fantino italiano resta fermo a
un successo (2008 Screen
Hero), mentre balza invece in
testa alla graduatori dei
fantini il «Dettori giallo»
Yutaka Take, già a segno con
Special Week nel 1999, Deep
Impact nel 2006 e Rose
Kingdom nel 2010. Take ha
adottato la tattica di testa e
Kitasan Black ha risposto alla
grande, allungando in retta
per poi lasciare a due
lunghezze Sounds of
Freedom, tenuto da Demuro
sempre a ridosso dei primi è
scattato a centro pista nel
finale. Terzo Cheval Grand, poi
Gold Actor. Non bene i tre
europei Iquitos (7°),
Nifgtflower (12a) ed Erupt (14°)
Kitasan Black domina GRASSO
 (lu. migl.) Dopo Padova
(Elwood Medium) e Terme di
Montecatini, Ubertino Grif (da
Libeccio Grif) conquista il
terzo GP della carriera a
Trieste nel Regione Autonoma.
Pronostico rispettato, ma con
svolgimento a sorpresa:
Alessandro Gocciadoro, il suo
allenatore e guidatore, ha
infatti rinunciato alla partenza,
approfittando così del duello
nella fase iniziale tra Universo
D’Amore e la leader Ulalà
Degli Ulivi, finiti poi nell’ordine
per le piazze, per emergere
chiaramente nel finale in 1.15.1
sul miglio.
CANOTTAGGIO
Abbagnale
confermato
presidente
 Ieri a Roma Giuseppe
Abbagnale è stato
confermato presidente della
Federazione per il
quadriennio 2017-2020. Con il
61,8% dei voti (144) ha
superato Giovanni Miccoli
fermatosi al 38,2% (89). In
consiglio Michelangelo Crispi,
Mario Luigi Italiano, Andrea
Vitale, Dario Crozzoli, Antonio
Giuntini, Luciano Magistri,
Davide Tizzano, in quota
tecnici Roberto Romanini, in
quota atleti Gaia Palma e
Pierpaolo Frattini. Sergio
Rossi è stato confermato
presidente del Collegio dei
Revisori dei Conti.
ATLETICA
PALLAVOLO: A-1 DONNE
La Danimarca solleva
la sua prima World Cup
L’Italia chiude al 6° posto
Alla Firenze Marathon
l’azzurro Gebrehiwet 3°
La Maraoui fa 2h30’52”
A
Lino Garbellini
lla fine hanno mantenuto il ritmo e regalato alla Danimarca la
prima World Cup della sua
storia. Thorbjorn Olesen e
Soren Kjeldsen hanno trionfato a Melbourne restando
sempre in vantaggio su americani e francesi che hanno
chiuso al secondo posto in
parità insieme alla Cina.
IPPICA/2
A Trieste
Ubertino
è puntuale
e lo statunitense Phaedo3, alla Ror Transatlantic Race (Canarie-Caraibi). Soldini è passato a
Nord (venti leggeri), Phaedo3, al rilevamento di ieri alle 18 in vantaggio di 130 miglia, a Sud.
GOLF
AZZURRI Buona la settimana di Francesco Molinari e
Matteo Manassero, portacolori azzurri, che hanno chiuso in sesta posizione. Francesco aveva già conquistato
la World Cup nel 2009 in
coppia col fratello Edoardo.
«Abbiamo chiuso bene — ha
detto Chicco dopo la gara
—. Abbiamo giocato bene
da tee a green e Matteo ha
imbucato tanti putt». Per
Manassero, come all’Olimpiade di Rio, l’emozione di
vestire l’azzurro è sempre
tanta: «Sono molto onorato
che Francesco mi abbia scelto di nuovo, è stata un bel
torneo e ci siamo divertiti
molto giocando bene. Torniamo a casa senza rimpianti anche se per come abbiamo giocato potevamo anche
puntare al podio». La giovinezza e la classe di Olesen e
ATLETICA
SANGUINETTI E DAL RI
AL CROSS VALMUSONE
Il 4° Cross Valmusone di Osimo
(An) va a due esordienti stagionali:
il 24enne Andrea Sanguinetti e la
36enne Federica Dal Ri, moglie di
Gabriele De Nard (18°). Uomini (km
10): 1. Sanguinetti 30’08”; 2.
Gerratana 30’11”; 3. Ettaqy (u. 23)
30’12”; 4. Quazzola 30’18”; 5.
Chevrier 30’43”. Jr (km 6): 1.
Chiappinelli 18’01””. Donne (km 7): 1.
Dal Ri 23’45”; 2. Bertoni 23’54”; 3.
Roffino 23’58”; 4. Brogiato 24’03”;
5. Spagnoli (u. 23) 24’07”. Jr (km 4):
1. Tommasi 13’27”.
CROSS ALCOBENDAS
CRIPPA 7°, INGLESE 8a
(d.m.) Al 35° cross Iaaf di
Alcobendas (Spa), su terreno
pesante,Yeman Crippa 7° e secondo
europeo e Veronica Inglese 8a con
rimonta finale. Ad Alcobendas Uomini (km 10): 1. T. Toroitich (Uga)
30’52”; 2. Kifle (Eri) 31’06”; 3. J.
Birech (Ken) 31’06”; 7. Y. Crippa
31’43”. Donne (km 8): 1. McCormack
(Irl) 28’18”; 2. Diro (Eti) 28’56”; 3. T.
Gebre 29’21”; 8. Inglese 30’18”. A
Tilburg - Uomini (km 10): 1. Moen
(Nor) 29’58”; 5. Rachik 30’03”; 28.
Bamoussa 30’59”. Donne (8 km): 1.
Schlumpf (Svi) 27’16”.
BASEBALL
 CONSIGLO (m.c.) Eletto il
consiglio Fibs del neopresidente
Andrea Marcon: Roberta Soldi (la
più votata, con 3690 preferenze),
Luigi Cerchio, Fabrizio De Robbio,
Marco Mannucci, Gigi Mignola,
Totoni Sanna, Lucio Silvetti; Daniela
Castellani e Filippo Comelli (atleti);
Alessandro Cappuccini (tecnici).
BOXE
GRANDE LOMACHENKO
CONFERMA MONDIALE
(r.g.) A Las Vegas l’ucraino Vasyl
Lomachenko (7-1), doppio oro
olimpico e due mondiali, mantiene
la cintura Wbo superpiuma,
costringendo alla resa il
giamaicano Nicholas Walter (26-01), ex iridato piuma (2012-2015), al
7° round. A Cardiff Terry Flanagan
(Ing, 32), campione leggeri Wbo, si
impone su Orlando Cruz (P. Rico;
25-5-1) due volte k.d. nell’8° round
49
FIRENZA
S
Manassero e Chicco Molinari AFP
la saggezza di Kjeldsen, che già
a Dubai aveva giocato molto
bene, hanno creato una miscela vincente. I due erano saliti al
vertici dopo la seconda giornata, e sono rimasti sempre in alto.
f.co.
World Cup, risultati: 1. -20 Danimarca
(Kjeldsen/Olesen) (72-60-70-66); 2. -16
Francia (Dubuisson/Langasque, 70-6772-63), Cina (Wu/Li, 70-65-72-65), Stati
Uniti (Fowler/Walker, 70-67-69-66); 5.
Svezia (Noren/Lingmerth) -15 (72-6673-62); 6. ITALIA (F.Molinari/Manassero) -14 (71-66-73-64).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
prima di arrendersi.
 SCALA GIÙ (r.g.) Niente da fare per
Giodi Scala (10-3) a Pyatigorsk (Rus)
per la vacante cintura internazionale
Silver Wbc dei gallo. Il locale
Vyacheslav Mirzaev (Rus. 8), 28 anni,
ha vinto per kot al 6° tempo.
EQUITAZIONE
 DE LUCA SOGNA Continua la scalata
nella classifica di Coppa del Mondo di
salto ostacoli di Lorenzo De Luca. In sella
a Ensor de Litrange LXII ha chiuso 6° la
tappa di Madrid, passando dal 5° al 4°
posto in classifica. Vittoria per Marcus
Ehning su Kevin Staut, ora leader.
GINNASTICA
 SCUDETTO RITMICA (an.me.) Alla
San Giorgio ‘79 Desio (Mb), a Forlì, per
la terza volta di fila, il tricolore di
ritmica (97 punti). La 4a e ultima tappa
all’Armonia d’Abruzzo (Ch), 3a nella
generale (85) dietro a Fabriano (86).
HOCKEY GHIACCIO
 ALPS (m.l.) Nel 18° turno di Alps, 11°
centro consecutivo del Renon e 7°
dell’Asiago. Sabato: Klagenfurt B-Zell
am See 4-12; Renon-Kitzbühel 3-1;
Bregenzerwald-Egna 4-1; VipitenoLustenau 2-0; Val Pusteria-Feldkirch 32; Gardena-Asiago 1-6; Fassa-Cortina
0-4. Classifica: Renon* 48; Val Pusteria
47; Feldkirch 37; Jesenice*, Lustenau
36; Zell am See 30; Cortina 29; Asiago
28; Egna 22; Salisburgo B 21; Vipiteno*
20; Kitzbühel* 17; Fassa** 15; Gardena
14; Bregenzerwald** 11; Klagenfurt B 9
ono due le liete notizie
della 33a Firenze Marathon. La prima è il 3°
posto a sorpresa del 24enne
italiano di origine eritrea
Eyob Gebrehiwet Faniel in
2h15’39”. «Sono emozionato, non mi aspettavo un risultato simile – racconta soddisfatto l’azzurro – ho avuto un
po’ di crampi verso il 30° km,
ma non ho mollato. Quando
ho iniziato a recuperare posizioni mi sono galvanizzato,
ho cominciato a crederci
davvero». La seconda buona
novella è il 2° posto di Fatna
Maraoui in 2h30’52”, arrivata con «un po’ di rammarico
per non aver migliorato il
personale, lì a soli due secondi. Ma un secondo posto a Firenze ha un grande valore”.
RECORD SFIORATO A trionfare tra gli uomini è l’esordiente etiope Teshome Shumi Yadete (2h11’57”). Tra le
donne la favorita keniana
Winny Jepkorir (2h28’46”,
secondo crono di sempre).
Buona l’accoglienza del nuovo tracciato con partenza e
arrivo dal centro città, da
(*una in meno, **due in meno).
 BOLZANO OK (m.l.) Il Bolzano, nel
24° turno di Ebel, vince 5-4 (da 1-4)
contro la capolista Linz (4000
spettatori). Classifica: Vienna 52; Linz,
Salisburgo* 49; Innsbruck 44; Bolzano*
41; Villach 35; Graz, Znojmo 32; Klagenfurt 29; Fehervar 26; Dornbirner 23;
Lubiana 17 (*una in meno).
HOCKEY PISTA
 COPPE (m.nan.) Eurolega, 2a
giornata. Gruppo A: Vic (Spa)-Lodi 2-2.
Gruppo B: Bassano-Porto (Por) 3-4.
Gruppo C: Quevert (Fra)-Forte dei
Marmi 6-8. Gruppo. D: BreganzeOliveirense (Por) 3-4. Cers, ritorno 16i:
Monza-Uri 6-3 (and. 4-1, q. Monza);
Vendrell (Spa)-Cgc Viareggio 2-5 (a. 33, q. Cgc); Follonica-Noia (Spa) 6-4 (a.
2-1, q. Follonica); Düsseldorf (Ger)Trissino 1-8 (a. 3-6, q. Trissino).
IPPICA
 OGGI QUINTÉ A PORNICHET In
Francia 16 purosangue al via:
scegliamo Maply (9), Be My Lady (8),
Insaisissable (6), Amiga Intima (4),
Avocat (11) e Lotus (1). Si corre anche Galoppo: Deauville (12.25), Ludlow
(14.10) e Newcastle (14.20). Trotto:
Vincennes (13.47) e Cabourg (16.40).
dove sono partiti 8670 runner, di cui molti stranieri.
Calorosa la partecipazione
della città, a cui hanno contribuito con il tifo i molti turisti al seguito dei maratoneti.
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Uomini: 1. Yadete (Eti) 2h11’57”; 2. Sigei (Ken) 2h14’15”; 3. Ghebrehiwet
2h15’39”; 9. Gargamelli 2h24’43”; 10.
Molteni 2h27’03”. Donne: 1. Jepkorir
(Ken) 2h28’46”; 2. Maraoui
2h30’52”; 3. Ivanova (Bie) 2h32’11”;
6. Cunico 2h50’50”.
Mondiale di Germania 2017. A
giugno i playoff (azzurre mai ai
Mondiali). Classifica: Italia 3;
Portogallo 2; Israele 1.
PALLANUOTO
 DONNE Chiusa la 2a fase
dell’Unipol Sai Cup. Girone A
(Rapallo): Bogliasco* 12; Rapallo* 6;
Imperia 0. Girone B (Bologna):
Padova* 12; Bologna* 4; Milano 1.
Girone C (Pescara): Roma* 12;
Pescara* 6; Acquachiara 0. Girone
D (Messina): Orizzonte*, Messina*,
Cosenza 6 (*alla Final 8, 14-17/12).
RUGBY
 PRO 12 Ieri, nell’ultima del 9°
turno, Dragons-Edimburgo 27-19.
Classifica: Munster 33; Ospreys 31;
Leinster 32; Scarlets 27; Glasgow
26; Ulster* 23; Cardiff 22;
Connacht*, Dragons 15; Edimburgo
14; Zebre** 7; Treviso 6 (*una in
meno, due in meno).
 TRIPLETTA (i.m.) Tris delle
squadre del Pacifico nel weekend:
oltre a Tonga sull’Italia, SamoaCanada 25-23 e Figi-Giappone 3825 (a Grenoble e Vannes, Fra).
Altro: Romania-Uruguay 36-10.
SCACCHI
PALLAMANO
ITALDONNE PROMOSSA
AL PREMONDIALE 2017
(an.gal.) A Siracusa l’Italdonne batte il
Portogallo 25-20 (12-12; 10 Niederwieser) e passa il turno di qualificazione al
 PARI Con la patta nell’11a partita,
il Mondiale di New York tra il
norvegese Magnus Carlsen
(campione uscente) e il russo
Sergey Karjakin è in parità (5-5)
all’ultima partita di stanotte.
SCHERMA
NUOTO: VASCA CORTA
Quadarella, record italiano nei 1500
Con 15’49”92 ora è prima al mondo
Simona Quadarella ha migliorato
a Roma (vasca Fin di Pietralata)
durante i regionali, il record
italiano dei 1500 in vasca corta in
15’49”92 (subentrando al
15’56”25 di Aurora Ponselè del
23-2-2014 a Civitavecchia). Un
tempo che diventa 1° mondiale e
scavalca il 16’02”86 della tedesca
Rieder. Per Simona un progresso
personale dal 6 novembre di 7”
E. Gebrehiwet Faniel COLOMBO
(15’56”25). La romana del 1998,
allenata dall’ex mezzofondista
azzurro Christian Minotti,
campionessa europea e mondiale
juniores non è stata convocata
per i Mondiali di Windsor. A
Monza, invece, Arianna
Castiglioni in 30”78 nuota il 1°
crono italiano stagionale nei 50
rana migliorando il 30”83 di
Martina Carraro a Viareggio.
 MONDIALINI IN ITALIA Al
congresso mondiale di Mosca,
assegnati a Verona i Mondiali
cadetti e giovani 2018. Eletto per il
terzo mandato il russo Alisher
Usmanov. Il presidente italiano
Giorgio Scarso entra nell’esecutivo.
SPORT INVERNALI
 RYDZEK Il tedesco Johannes
Rydzek vince anche la seconda
gara a Ruka di Coppa del Mondo di
combinata nordica (Samuel Costa
non supera il provisional round).
Classifica: 1. Rydzek (Ger) 27’13”0
(5); 2. Denifl (Aut) a 14”7 (3); 3. A.
Watabe (Gia) a 15” (2).
Bergamo
tiene la vetta
Busto vince
in rimonta
BERGAMO-MONZA 3-1
(25-10, 20-25 25-22 31-29)
FOPPAPEDRETTI BERGAMO: Lo
Bianco 4, Partenio 11, Popovic 11,
Skowronska 25, Sylla 15, Guiggi
3, Suelen (L), Mori, Gennari, Cardullo, Paggi. N.e. Venturini. All. Lavarini.
SAUGELLA TEAM MONZA: Segura 17, Aelbrecht 18, Dall’Igna 2,
Eckerman 16, Candi 8, Smirnova,
Arcangeli (L), Balboni, Devetag,
Begic 1, Lussana, Nicoletti 10, Bezarevic. All. Delmati
ARBITRI: Prati e Gasparro
NOTE Spett.1549. D.s. 21’, 32’, 33’, 41’;
tot. 127’. Bergamo: b.s. 7, v.5, m. 7, e.
14. Monza: b.s. 13, v. 8, m. 11, e. 32.
T.G. 6 Suelen 5 Skowronska 4
Aelbrecht 3 Popovic 2 Segura 1
Cardullo. (f.e.)
SCANDICCI-B.ARSIZIO 2-3
(25-20, 25-18, 22-25, 20-25, 11-15)
SAVINO DEL BENE SCANDICCI:
Rondon 2, Meijners 19, Adenizia
18, Cruz 7, Arrighetti 9; Merlo (L)
1, Zago 5, Loda 3, Scacchetti. N.e.
Moreno Pino, Crisanti, Giampietri.
All. Chiappafreddo.
UNET YAMAMAY BUSTO ARSIZIO: Martinez 13, Pisani, Diouf
30, Fiorin 15, Stufi 6, Signorile 2;
Witkowska (L), Moneta 1, Negretti 1,
Cialfi, Sartori. N.e. Spirito, Simpson.
All. Mencarelli.
ARBITRI: Feriozzi, Pasquali.
NOTE Spett. 1.500. D.s.: 29’, 26’, 32’,
28’, 19’: tot. 134’. Scandicci: b.s. 8, v.
6, m. 12, e. 30. Busto: b.s. 9, v. 5,
m.11, e. 23. T.G. 6 Diouf, 5 Adenizia,
4 Fiorin, 3 Havlickova, 2 Meijners, 1
Witkowska. (a.p.)
NOVARA-MODENA 3-0
(28-26, 25-20, 25-19)
IGOR GORGONZOLA NOVARA:
Pietersen 4, Bonifacio 4, Barun
23, Piccinini 8, Chirichella 8,
Dijkema 1; Sansonna (L), Cambi 1,
Plak 1, Donà, Zannoni, Alberti 3.
N.e.: D’Odorico. All. Fenoglio.
LIU JO NORDMECCANICA MODENA: C. Bosetti 3, Heyrman 8,
Ferretti 1, Ozsoy 13, Belien 5,
Brakocevic 12; Leonardi (L), Marcon 6, Petrucci 1, Garzaro 1. N.e.
Valeriano. All. Micelli
ARBITRI: Simbari, Cipolla.
NOTE Spettatori 3000 circa. D.s.
31’, 23’, 26’; tot.: 80’. Novara: b.s. 8, v.
3, m. 7, e. 6. Modena: b.s. 12 , v. 1, m.
6, e. 8. T.G. 6 Barun, 5 Cambi,, 4
Piccinini, 3 Chirichella, 2 Ozsoy, 1
Sansonna. (a.cri)
CASALMAGGIORE-FIRENZE 3-0
(25-16, 25-22, 25-18)
POMI’ CASALMAGGIORE: Stevanovic 8, Lloyd 3, Bosetti 6, Gibbemeyer 4, Fabris 22, Bacchi; Sirressi (L); Guerra 5. N.e. Tirozzi,
Gibertini (L), Susic, Peric, Turlea. All.
Caprara.
IL BISONTE FIRENZE: Bechis,
Bayramova 4, Melandri 5, Sorokaite 15, Enright 5, Calloni 10;
Parrocchiale (L); Brussa, Norgini,
Bonciani, Pietrelli. N.e. Repice,
Rosso. All. Bracci.
ARBITRI: Santi e Saltalippi
NOTE – Spett. 2800. D.s.: 24’, 27’,
32’; tot: 83’. Pomì: b.s. 8, v. 6, m. 6, e.
4. Il Bisonte: b.s. 10, v. 1, m. 5, e. 6.
T.G. 6 Fabris, 5 Guerra, 4 Calloni, 3
Bosetti, 2 Sorokaite, 1 Stevanovic.
(gio.gar.)
CONEGLIANO-CLUB ITALIA 3-0
(25-19, 25-20, 25-21)
IMOCO CONEGLIANO: Cella 10,
De Kruijf 17, Skorupa 1, Ortolani
8, Danesi 7, Tomsia 11; De Gennaro
(L). Folie 4, Fiori, Costagrande. N.e.
Bricio, Malinov, Barazza. All. D.
Santarelli.
CLUB ITALIA CRAI: Melli 10,
Botezat 5, Egonu 18, Perinelli 7,
Lubian 5, Orro 1; De Bortoli (L).
Cortella. N.e. Enweonwu, Morello,
Ferrara, Piani, Mancini, Arciprete.
All. C. Lucchi.
ARBITRI: Zavater e Moratti
NOTE Spett.: 3.000. D.s. 28’, 25’, 27’:
tot. 80’. Imoco: b.s. 7, v. 2, m. 2, e. 14
C.Italia: b.s. 5, v. 1, m. 7, e. 17. T.G. 6
Skorupa, 5 De Kruijf, 4 De Gennaro,
3 Tomsia, 2 Lubian, 1 Egonu.
CLASSIFICA 7 a giornata - Bergamo 18; Casalmaggiore 17; Busto 16;
Scandicci 15; Conegliano 14; Novara
11; Firenze 8; Bolzano 7; Modena,
Monza 6; Montichiari 3; C. Italia 2.
PROSSIMO TURNO Domenica:
Montichiari-Conegliano; ModenaCasalmaggiore (sabato ore 18);
Monza-Novara (sabato 20.30);
Scandicci-Bolzano; Bergamo-Club
Italia; Busto-Firenze.
50
AltriMondi R
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
2
A meno che Renzi e Berlusconi non si mettano
d’accordo, unico modo
per il Cav. (credo sia ancora
Cav.) di contare qualcosa.
Potrebbe essere. I due, fra l’altro, ieri si sono avvicendati
come ospiti nel salotto tv di
Barbara D’Urso su Canale 5.
Col che arriviamo al vero tema della settimana. Riassumibile in quattro parole: domenica prossima si vota.
3
Matteo Renzi, 41 anni, durante un incontro per sostenere il Sì al referendum del 4 dicembre ANSA
Dopo il voto di domenica
è possibile che l’asse
tra Renzi e Berlusconi
si riformi in ogni caso?
1Il premier mette in guardia sui pericoli di un governo tecnico
Il Cav insiste sul No ma allo stesso tempo apre a un tavolo comune
IL FATTO
DEL GIORNO
SEI GIORNI
AL REFERENDUM
che altro. Fitto gli risponde che
quel tempo è passato. Salvini insiste che casomai bisogna fare le
primarie. Nello stesso tempo
Bossi dichiara che Salvini, invece, deve togliersi di mezzo, il 16
dicembre scade il mandato a segretario, ci vuole un congresso, e
il congresso - dice lui - di sicuro lo
butterà fuori...
di GIORGIO DELL’ARTI
1
[email protected]
Le ultime sulla politica vengono da destra: Berlusconi vuole
scendere per l’ennesima volta
in campo e farsi promotore dell’unificazione di Forza Italia,
Lega, Fratelli d’Italia e non so
Mi pare una sequenza di notizie lunari. Berlusconi, di
anni 80 e reduce da problemi cardiaci non trascurabili, non
è bloccato dalla legge Severino
che lo tiene in esilio perché condannato per evasione fiscale?
Bossi non è il glorioso capo che
ha fondato la Lega, ma è stato allontanato per via degli inguacchi
combinati da moglie e figli?
Tutto vero. Ma Berlusconi spera
di essere riabilitato dalla Corte
di Strasburgo, che dovrebbe
emettere una sentenza di
smentita alla condanna per
evasione fiscale. E anche Bossi,
credo che non abbia più, nel
partito, la forza sufficiente per
rovesciare chicchessia. Però è
anche vero che Salvini è un leader ferito, ha perso le amministrative e nessuno lo accredita
di consensi superiori all’1112%, pacchetto con cui, allo
stato delle cose, si combina poco. Si direbbe, in effetti, che
questo agitarsi a destra produca poco più che un rumore di
fondo e nessuna capacità di incidere sulle cose.
4
Che cos’è questo governo tecnico? Torna
Mario Monti?
Monti - che voterà No - ha
ricominciato a farsi vedere
e ieri è andato anche dalla
Latella. Ma non credo che il
capo dell’eventuale governo tecnico sarebbe Monti,
premer fra 2011 e 2013. Si
fa piuttosto il nome di Grasso, cioè il presidente del Senato, o della Boldrini a cui
andrebbe l’appoggio della
sinistra. Il presidente del
Senato è la seconda carica
dello Stato, il presidente
della Camera è la terza,
parliamo di soluzioni non
tanto tecniche, quanto istituzionali. Per vederle realizzate, come ha detto Renzi, bisognerebbe che il No
vincesse, come dicono i
sondaggi, a cui però non so
quanto è prudente credere.
Le ho già sentito dire che
la questione si può stringere al seguente dilemma: dopo il voto, si riformerà
in ogni caso un asse Renzi-Berlusconi e con la vittoria del No
Berlusconi avrebbe più voce in
capitolo.
Renzi, quando ha definito i
fautori del No un’«accozzaglia», ha escluso però dal quadro Berlusconi. L’ex-Cav,
mentre avverte che la riforma
Quale maggioranza socostituzionale voluta dal leasterrebbe questi goder del Pd ci porterà alla dittaverni tecnici?
tura (e ieri ha ricordato di
aver preso «200 milioni di voti Mah. Renzi, in caso di vittoin 20 anni, Renzi 112 mila per ria del No, si dimetterebbe.
fare il sindaco di Firenze»), Forse appoggerebbe un
precisa però che il presidente cambio della legge elettorale, senza pedel Consiglio è
rò farsi coinl’unico vero leavolgere in
LA CHIAVE
der in circola«gover niczione. Sono seSilvio
si
autocandida
chi». A un
gnali che ancerto punto,
nunciano quello a guidare la coalizione
tra gennaio e
che dice lei, cioè ma Salvini: «Bisogna
febbraio, aril nuovo patto fare le primarie»
riverà anche
del Nazareno.
la sentenza
Ieri Renzi ha Tensione nella Lega:
della Consulparlato, e ha Bossi sollecita
ta sull’Italidetto: «C’è il ricum e si preschio del gover- il congresso per
vede che sarà
no tecnico, solo il nuovo segretario
bocciata coil Sì può scongiurarlo. Se vince il No, Berlu- me anticostituzionale, alsconi il tavolo lo fa con Beppe meno la parte che prevede
Grillo, D’Alema e Salvini. Per- un premio di maggioranza
ché una cosa è dire che si fa la alla coalizione vincitrice
legge elettorale insieme, altra del ballottaggio. Perderebcosa è dire che si fa un bel go- be così di senso pure il balverno di inciucio, di grande lottaggio e non si sa a bordo
coalizione per cambiare le di quale imbarcazione atpoltrone, ma poi niente cam- traverseremmo il tratto che
bia». Ha poi aggiunto: «Se separa questa legislatura
guardassimo i numeri dei par- dalla prossima. Ne parliatiti per il Sì o per il No, sarem- mo così pacatamente permo spacciati: 35 a 65. Certo è ché fingiamo che i mercati
una partita difficile, ma tanti staranno a guardare senza
non del Pd hanno voglia di un vendere a man basso i titoli
Paese più semplice, più tran- del nostro debito pubblico,
quillo. È una grande occasio- facendo rialzare lo spread,
ne per semplificare il sistema. il tasso d’interesse sui titoli
Non dipende dai partiti, ma del nostro debito. Non sadai cittadini. Ci aspetta una rebbero tempi allegri, presettimana divertentissima, sumo, neanche per le banun’occasione straordinaria, che.
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non buttiamola via».
5
IN FRANCIA
Trionfa Fillon
È il candidato
della destra
per l’Eliseo
François Fillon ha 62 anni AP
S
ono circa le nove di sera
quando, con meno della
metà dei seggi scrutinati,
Alain Juppé si congratula con il
suo avversario per il successo
elettorale. L’ex premier François Fillon ha infatti stravinto il
secondo turno delle primarie
della destra gollista francese
(66,8% a 33,2%) e rappresenterà dunque i Republicains il 23
aprile (con ballottaggio il 7
maggio) nella corsa all’Eliseo.
«Ha vinto la Francia della verità
e dell’azione, difenderò i vostri
valori — ha detto —. Ora si
chiude un quinquennio patetico, ripartiamo come mai abbiamo fatto negli ultimi 30 anni».
Fillon, 62 anni, ex-scout, premier dal 2007 al 2012 sotto
Sarkozy (che ha però doppiato
per voti al primo turno di queste primarie), è stato ministro
cinque volte. Cattolicissimo, ha
come modelli politici de Gaulle
e la Thatcher ed è considerato
un amico di Putin. Per gli esperti, i francesi hanno scelto un uomo considerato rassicurante,
ma fermo e molto conservatore
sul versante sociale, destinato
molto probabilmente a trovarsi
- in un ballottaggio destra contro estrema destra - a lottare
con Marine Le Pen. A sinistra
però qualcosa si muove e fa anche parecchio rumore. Il primo
ministro Manuel Valls ha dichiarato di non escludere la
possibilità di candidarsi alle
primarie socialiste (il 22 e il 29
gennaio) contro l’impopolare
Hollande: «Conservo con lui un
rapporto di rispetto, amicizia e
lealtà, ma anche di franchezza.
Il contesto è cambiato».
al.mo.
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NOTIZIE TASCABILI
LE TRUPPE DI ASSAD CONQUISTANO 2 DISTRETTI
IL NUOVO QUESITO
SITUAZIONE CRITICA IN PIEMONTE E LIGURIA
La Svizzera boccia
lo stop immediato
a centrali nucleari
Maltempo, oltre un miliardo di danni
A Genova 200 sfollati per una frana
 Acqua e fango per giorni dal Nord al Sud: ora la è tempo di
contare i danni. Per la Coldiretti il bilancio in agricoltura è
pesantissimo. In dieci anni il cambiamento climatico ha provocato
perdite per 14 miliardi. In Liguria, Piemonte e Sicilia la situazione è
ancora molto critica: «Supereremo il miliardo di euro di danni in
queste regioni», ha spiegato Erasmo D’Angelis, coordinatore della
struttura di Palazzo Chigi contro il dissesto idrogeologico. Ci sono,
infatti, migliaia di sfollati nel nord ovest, strade interrotte, ponti
crollati e campi coltivati devastati da fiumi e torrenti. A Genova
duecento famiglie vivono un incubo: tra sabato e ieri sono state
evacuate perché, dopo le ondate di piena, c’è il rischio di una frana
che possa travolgere tre palazzi sopra il torrente Fereggiano.
 Gli svizzeri hanno bocciato il
referendum proposto dai Verdi
che prevedeva lo spegnimento
delle loro centrali nucleari entro
il 2029. Il No si è imposto in ben
20 cantoni su 25, raggiungendo il
54,2% dei voti. «Sono sollevata —
ha detto il ministro dell’Energia
Leuthard — così tutto verrà fatto
in modo non precipitoso».
La frana minaccia Genova ANSA
UN BLITZ SUL GOLAN
LA STORICA AZIENDA
I DATI CONFCOMMERCIO
Aleppo, l’esercito avanza
Liberate 4 mila persone
Attacco dell’Isis
contro Israele
Morti 4 jihadisti
Strappo Benetton
Alessandro lascia:
si dimette dal cda
Si cercano cuochi
La ristorazione
torna a crescere
 Continua l’avanzata dell’esercito governativo siriano ad Aleppo Est.
Dopo il distretto conquistato due giorni fa, ieri le truppe di Assad
hanno ripreso il controllo di altri due quartieri, Jabal Badro e Baadeen,
permettendo a oltre 4 mila cittadini di evacuare quella parte di città
occupata dai ribelli dal 2012. Ma sono ancora 250 mila gli abitanti
tenuti in ostaggio in condizioni devastanti e sotto assedio. La
situazione resta infatti gravissima su più fronti: l’Onu continua a
denunciare la necessità di nuove scorte di cibo, mentre negli ospedali
sotto attacco mancano le medicine. «Aleppo sta morendo» ha twittato
il fotografo siriano Khaled Khatib. E muoiono anche tanti bambini.
Secondo l’Unicef in Siria ce ne sono oltre 500 mila sotto le bombe.
 Primo scontro di Israele con
l’Isis sulle alture del Golan.
Un’unità in ricognizione è stata
presa di mira da colpi sparati da
miliziani affiliati allo Stato
Islamico. A difesa dei militari è
intervenuta l’aviazione dello stato
ebraico che ha centrato un
veicolo dotato di mitragliatrice
uccidendo quattro miliziani
islamici che erano a bordo.
 La notizia era nell’aria, ma ieri
è arrivata l’ufficialità: Alessandro
Benetton, figlio di Luciano, si
è dimesso dal cda di Benetton
Group, di cui era stato presidente
esecutivo fino al 2013. Nel
prossimo cda si nominerà il
successore indicato dall’azionista
Edizione (la holding dei Benetton
del cui cda Alessandro resterà
membro, così come in quello di
 Un paradosso: i consumi per i
pasti fuori casa, bar e ristoranti,
hanno ripreso a crescere ma
mancano cuochi e pasticceri.
Dopo 5 anni in cui la crisi ha
tagliato 13.656 ristoranti e 13.121
bar, per la Fipe (Federazione
Italiana Pubblici Esercizi)
Confcommercio il settore è
ripartito (+ 1,5% addetti nel 2015).
Il 76% ha pure un indeterminato.
Le forze siriane hanno riconquistato due distretti di Aleppo Est AFP
Alessandro Benetton ha 50 anni
Autogrill) e sarà quasi certamente esterno alla famiglia. All’origine delle dimissioni ci sarebbe
la mancata condivisione sui
progetti dell’azienda: era infatti
contrario alla ristrutturazione e
favorevole al rilancio del marchio.
AltriMondi R
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Mantova ride:
è la città
più vivibile
E Roma crolla
PAURA NELLA NOTTE
Bologna, ordigno
contro la caserma
«Pista anarchica»
1Colpita la stazione
1Spodestata Trento nella classifica 2016
dei luoghi al top. La Capitale al numero 88
Daniele Vaira
@danvaira
T
rento è entrata in crisi al
quinto anno. Non è più la
città in cui si vive meglio.
Guidava la classifica dal 2011.
A soffiargli l’ambito titolo è
Mantova, mentre al terzo posto
c’è Belluno. È quanto emerge
dalla classifica 2016 di ItaliaOggi e Università La Sapienza
di Roma sulla qualità della vita,
arrivata quest’anno alla diciottesima edizione. Crotone è la
peggiore (ultima su 110, penultima Siracusa) e in generale nel
Sud e nelle isole il livello medio
di qualità della vita resta insufficiente e non migliora. Oltre la
metà della popolazione (il
53,9% degli italiani, pari a 32
milioni 732 mila residenti ) vive in province caratterizzate da
una qualità della vita scarsa,
mentre il Sud e le metropoli,
Piazza delle Erbe a Mantova: la città è la capitale della cultura ANSA
con l’unica eccezione di Torino, miglioramento, esclusa Roma:
vedono un peggioramento ge- Torino scala 6 posizioni, Milanerale delle condizioni, con Ro- no perde terreno (7 posizioni)
ma che perde ben 19 posizioni. ed è 56esima, Napoli arretra di
Lo studio analizza le 110 pro- 5. La situazione peggiore tra le
vince italiane sulla base di 9 di- grandi città si registra a Roma,
mensioni (affari e lavoro, am- dove per la prima volta la qualibiente, criminalità, disagio so- tà della vita è classificata come
ciale e personainsufficiente. La
le, popolazione,
Capitale scivola
servizi finanziari
infatti nelle posiLA CHIAVE
e scolastici, siste- Milano perde sette
zioni di coda e
ma salute, tempo
cede 19 posizioni
libero e tenore di posizioni e si piazza
(che diventano
vita), 21 sottodi- al 56°posto. Maglia
31 nel confronto
mensioni e 84 in- nera a Crotone
con il 2014) pordicatori di base,
tandosi all’88°
per ricavare un quadro genera- posto. In particolare ci sono
le del benessere (e della sua peggioramenti nella dimensiomancanza) in Italia.
ne affari e lavoro (-15 posizioni, al 67esimo posto), criminaLE CRITICITÀ L’ambiente rap- lità (dal 102esimo al 106esimo
presenta uno dei principali ele- posto), disagio personale e somenti di criticità nelle grandi ciale (58esima, era 42esima soaree urbane, così come la crimi- lo l’anno scorso), tenore di vita
nalità. Mentre sul versante del (è 103esima, era 94esima nel
disagio sociale c’è un relativo 2015).
SETTORI Non mancano le curiosità. Bologna e Bolzano prime per affari e lavoro, quest’ultima con un tasso di disoccupazione al 3,82%, dieci volte più
basso di quello dell’ultima classificata, Crotone (31,46%).
Pordenone è la città più sicura,
seguita da Treviso, Belluno e
Lecco. Per quanto riguarda il sistema salute, al primo posto si
conferma Isernia. Seguono Pisa (l’anno scorso prima), Siena
e Milano, che confermano le
posizioni della passata edizione. Le note dolenti sono soprattutto per l’Italia meridionale e
insulare, con 14 province: ma
ultima in assoluto è Fermo. La
classifica sul tempo libero e turismo vede in testa Siena, seguita da Rimini, Aosta, Grosseto e Imperia. Quest’ultima è invece maglia nera nella graduatoria per l’ambiente, che vede
prime Trento e Mantova.
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L’ADDIO A FIDEL
FA LITIGARE
GLI AMERICANI
CONSIGLI
21/4 - 20/5
TORO
21/5 - 21/6
GEMELLI
22/6 - 22/7
CANCRO
23/7 - 23/8
LEONE
24/8 - 22/9
VERGINE
6+
6-
7
7,5
6
7+
Il lavoro premia
cospicually. E pure
l’economia
vi rasserena.
La creatività, poi,
costituisce il vostro
asso nella manica.
C’è tanto appetito
suino, pure...
Amici, fan,
combattività e
pionierismo: ecco
il mix che oggi
può condurvi al
successo in ogni
consesso. Siete
pure charming e
arraping: si cucca.
L’orbita lunare vi
l’effetto che l’acqua
fredda fa alla
sensibilità dentinale: siate strateghi
e calmi, ignorate
i fallocefali.
Sudombelico
isolato.
Con un po’ di faccia
di glutei potete
farvi dire i «sì»
cui anelate. Ma
non sparate le
parole, soppesatele
e riflettete.
Fornicazione
a little sfighed.
23/9 - 22/10
BILANCIA
23/10 - 22/11
SCORPIONE
23/11 - 21/12
SAGITTARIO
22/12 - 20/1
CAPRICORNO
21/1 - 19/2
ACQUARIO
20/2 - 20/3
PESCI
7
8-
7-
7+
6
7,5
GAZZA
METEO
a cura di 3BMETEO.COM
Intuitivi, scaltri e
fortunati, potete
conseguire ogni
soddisfazione. Pure
sudombelicale.
E state cambiando
pelle come
i serpenti, in
meglio. Bene.
OGGI
Milano
MAX 11°
MIN 6°
CAVI Ieri, infatti, il premier era
a Bologna per un iniziativa a favore del Sì nel referendum. Ma
gli investigatori pensano a un
salto di qualità dopo altre azioni verificatesi a Bologna (l’incendio dei cavi elettrici interrati lungo la linea dell’Alta Velocità un anno fa, lettere con esplosivo a ditte impegnate nella
ristrutturazione di un centro
per i migranti, nel maggio
2015). «Abbiamo purtroppo registrato alcuni eventi simili anche a Vittorio Veneto (Treviso)
ma non possiamo per ora mettere tutto in collegamento con
il dibattito politico generale»,
conclude il Viminale con il ministro Angelino Alfano.
f.riz.
La caserma colpita ANSA
 Ha fatto il giro dei siti web
di tutto il mondo la notizia
della morte di Diana
Lebedeva, 19 anni, nipote
di Platon Lebedev, banchiere
russo e nemico di Vladimir
Putin (11 anni in carcere
per riciclaggio ed evasione
fiscale: un processo politico,
per alcuni). La ragazza, nota
in Russia come «Lady D»,
appassionata di moda,
viaggiava con Azer Yagubov,
23enne figlio di un
imprenditore azero,
su un’auto sportiva finita nel
lago di Lugano, in Svizzera.
21/3 - 20/4
ARIETE
Le scelte che fate,
anche in tema di
soldi, sono giuste.
La fornicazione
aumenta dopamina
e autostima,
l’amor vi rigenera
e vi rende
figherrimi.
T
re persone vestite di
scuro, con giacche a
vento, il volto coperto
e i guanti: le immagini delle
telecamere di videosorveglianza svelano le sagome
degli attentatori che sabato
notte hanno fatto esplodere
due taniche di benzina innescate da una miccia davanti
alla stazione dei carabinieri
del quartiere Corticella, a
Bologna. L’ordigno ha causato danni a porte e finestre
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il destino della «Lady D» russa
Finita in auto nel lago di Lugano
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
Non siete forse
nelle condizioni
di trattare con
gli altri. Ma niente
tiri alla fune,
rinviate se serve
e state su. Gelo
sudombelicale
aleggia…
dei carabinieri:
nessun ferito.
Il ministro Galletti
«Atto vigliacco»
ma non feriti: nella caserma
prestano servizio meno di 10
militari, due di loro hanno subito spento le fiamme. Le indagini non escludono alcuna pista
ma per Gianluca Galletti, bolognese e ministro dell’Ambiente,
«il primo sospetto cade sugli
anarchici. Un atto vigliacco che
non indebolisce ma rafforza
l’Arma. Collegamenti con la visita di Matteo Renzi in città? Lo
diranno le indagini».
REGINA DEI SOCIAL, LA LEBEDEVA AVEVA 19 ANNI
Divieto di spettacoli, stop
all’alcol: L’Avana è silenziosa
all’inizio dei 9 giorni di lutto
per la morte di Fidel Castro.
Ma in altri Paesi (come
Bogotà, in Colombia, foto Afp)
continuano le celebrazioni.
Mentre il neo presidente Usa
Donald Trump non ha ancora
definito la nuova linea di
Washington verso L’Avana,
i repubblicani chiedono
che Obama e Kerry non
partecipino ai funerali. Oggi
comincia la veglia pubblica.
Bisogna forse
resettare, aggiustare, correggere
il tiro, oggi. Anche
a costo di qualche
scelta non felice.
Pure economica.
Don’t scler,
be suin, però.
51
Da soli farete
più che per tre.
Sebbene l’aiuto
altrui arrivi. Un
cicinìn di solitudine
però aleggia.
Anche di tipo
affettivo e suino.
Senza rimedio.
Roma
MAX 14°
MIN 7°
Il buonumore
c’è, la motivazione
cresce, voi
producete tanto.
O vi rilassate bene
nel tempo libero.
Soldi ok, fornicazione gradita
a ogni palato.
DOMANI
Milano
MAX 7°
MIN 3°
Roma
MAX 10°
MIN 4°
Lavoro e famiglia
v’arroventano gli
zebedei in modo
quasi anomalo.
E il sudombelico
si ritira a vita
privata. Privata di
tutto. Migliora fra
pochi giorni, dai.
I rapporti
interpersonali
producono ottimi
esiti; viaggi, lavoro
e affari vi premiano. E voi siete
determinatissimi.
Non tanto suinally
speaking, però.
DOPODOMANI
Milano
Roma
MAX 8°
MIN 0°
MAX 12°
MIN 2°
INCHIESTE
«REPORT»
LA GABANELLI
SI CONGEDA
DOPO 20 ANNI
Qual è stato l’effetto per
l’Italia della politica antimigranti nei Balcani?
L’aumento delle persone
che sbarcano e restano nel
nostro Paese. Se ne occupa
questa sera, fra gli altri
temi, «Report», in una
puntata speciale perché
segna la fine della
conduzione della
giornalista Milena
Gabanelli, dopo 20 anni.
La conduzione passerà a
Sigfrido Ranucci.
DA VEDERE STASERA
SU RAI 3 ALLE 21.30
La russa Diana Lebedeva,
19 anni, curava una pagina
Instagram dedicata alla moda
che aveva raggiunto
15.900 follower
LO SPORT IN TV
CaLCIO
BaSKet
GOLF
eMpOLI - MILan
Serie A (replica)
12.00 - SKY SPORT 3
phOenIx - DenVeR
NBA (replica)
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VeROna - BaRI
Serie B (replica)
14.15 - SKY SPORT 3
ItaLIan Open
PGA European Tour
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20.30 - FOX SPORTS PLUS
BILIaRDO
GenOa - JUVentUS
Serie A (replica)
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napOLI SaSSUOLO
Serie A
19.00 - SKYSUPERCALCIO,
PREMIUMSPORT2
SaLeRnItana pRO VeRCeLLI
Serie B
20.30 - SKY CALCIO3
UK ChaMpIOnShIp
3ª giornata. Da New York
14.00 - EUROSPORT
UK ChaMpIOnShIp
3ª giornata. Da New York
20.00 - EUROSPORT
COMBInata
nORDICa
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HS 142 - Fondo 10 km
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LaS paLMaS ath. BILBaO
Liga
20.45 - FOX SPORTS
COppa DeL MOnDO
HS 142 - Fondo 15 km
Gundersen (replica)
15.00 - RAI SPORT 1
VeneZIa - paDOVa
Lega Pro
20.45 - RAI SPORT 1
FOOtBaLL
InteR FIORentIna
Serie A
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SKY SPORT 1,
SKY SUPERCALCIO
OhIO State - MIChIGan
NCAA (replica)
18.30 - FOX SPORTS PLUS
phILaDeLphIa GReen BaY
NFL
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SaLtO
COn GLI SCI
COppa DeL MOnDO
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21.00 - RAI SPORT 2
COppa DeL MOnDO
HS 142 (replica)
21.00 - EUROSPORT 2
SCI DI FOnDO
COppa DeL MOnDO
15 km. tecnica classica
maschile (replica)
15.00 - EUROSPORT 2
tennIS
CROaZIa - aRGentIna
Coppa Davis. (replica)
18.00 - SUPERTENNIS
VOLLeY
CaLZeDOnIaVeROnaSIR SaFetY COnaD
peRUGIa
Superlega maschile
(replica)
00.30 - RAI SPORT 1
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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016
La Roma guarda la classifica
1De Rossi: «È diventata umana. Il cammino della Lazio renderà il derby più bello»
Francesco Oddi
Chiara Zucchelli
ROMA
P
oteva portarsi a casa il
pallone per la seconda
volta in 4 giorni Edin
Dzeko, se solo avesse indirizzato meglio quel pallone mandato di testa sopra la traversa in
chiusura di primo tempo, sul
2-0 con sua doppia firma, a fine gara si è presentato ai microfoni scuro in volto, insoddisfatto per la sofferenza dei minuti finali contro una squadra
che in classifica ha solamente 7
punti, di cui 3 presi a tavolino.
Eppure ne avrebbe di motivi
per essere felice, l’attaccante
che lo scorso anno giocava accompagnato dai mormorii di
disapprovazione dei tifosi che
lo avevano accolto da eroe all’aeroporto, visto segnare al
debutto in casa contro la Juventus, e faticavano a riconoscerlo nei mesi successivi: la
doppietta di ieri col Pescara –
la quarta in campionato dopo
quelle con Crotone, Napoli e
Sassuolo, più una in Europa
League a Vienna, e la tripletta
di giovedì col Viktoria Plzen –
lo proietta al primo posto solitario nella classifica di serie A,
staccando Belotti e Icardi.
MEGLIO DI BATI Venti partite e
17 gol: solamente Messi e Cavani hanno segnato di più in
Europa, il rendimento resta superiore a quello di Batistuta
nell’anno del terzo scudetto.
«Ma se giochiamo così diventa
sempre tutto più difficile. Evidentemente eravamo contenti
del 2-0, abbiamo perso troppe
palle, non abbiamo giocato
meglio di loro. Non dobbiamo
avere paura. Resta la vittoria».
Edin Dzeko,
30 anni,
primo tra
i cannonieri
con 12 gol
CLASSIFICA UMANA «Sono 3
punti importantissimi – concorda Daniele De Rossi, che ha
preso posto e fascia di capitano
da Nainggolan, raccogliendo
la 400esima presenza in serie
A – le partite che iniziano così
facili nascondono insidie: il Pe-
LAPRESSE
scara ha pochi punti ma ha
sempre giocato bene. Siamo
stati bravi, abbiamo vinto una
partita sporca. Anche la Juve è
giustamente la più forte, ma
spesso ha rischiato. Però sono
d’accordo con Dzeko, se giochiamo così il derby non lo vinciamo. Il cammino della Lazio
renderà la sfida eccitante. è più
forte del Pescara. Per tanti anni
siamo stati etichettati come
una delle squadre più belle
d’Europa, ma molto spesso abbiamo giocato così, con le ripartenze. Gli interpeti di allora
erano diversi, c’erano Taddei e
Mancini, qui ne abbiamo altri
forti che però hanno meno
qualità difensive. Se tu tieni
palla non puoi prendere gol,
mi sembra lo disse Liedholm e
stavolta non lo abbiamo fatto.
La classifica è cortissima, è ridiventata umana per il primo
posto. Le 400 presenze? Arrivati a un certo punto 250, 300
o 400 presenze non cambia
tanto, l’importante sarebbe
metterci qualche trofeo, siamo
veramente affamati». Chiusura con Vermaelen: «È vero, incassiamo troppi gol, dobbiamo
essere più organizzati».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
VERSO LA GRANDE SFIDA
Ahi Paredes, è a rischio
ma fiducia per Manolas
 ROMA (f.o.) Esami in giornata per Paredes,
fermato poche ore prima della partita col
Pescara da una distorsione alla caviglia:
l’argentino rischia di saltare il derby di
domenica. E Spalletti spera di recuperare
anche El Shaarawy, che aveva saltato pure
l’Europa League per un problema
all’adduttore. C’è ottimismo per Manolas, che
ieri è stato sostituito al centro della difesa da
Rudiger: anche il greco, come l’attaccante, ha
saltato le ultime due gare ufficiali, a metà
settimana dovrebbero tornare entrambi col
gruppo. In cui, per la prima volta da quando
sono iniziati gli impegni ufficiali, troveranno
anche Mario Rui, che nelle ultime settimane ha
lavorato con la Primavera, completando il
percorso di recupero dopo l’infortunio al
crociato con l’ora abbondante giocata contro il
Bologna, 4-1 al Tre Fontane. Francesco Totti è
tornato in campo dopo un mese, nel recupero
si è rivisto pure il belga Vermaelen, che non
giocava dal 2-2 di Cagliari del 28 agosto:
arrivassero buone notizie dai tre in dubbio
Spalletti potrebbe trovarsi per la prima volta –
escluso ovviamente il lungodegente Florenzi,
ieri in tribuna – con l’intera rosa a
disposizione.
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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R Nono risultato utile: 1-0 a Palermo
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Lazio, adesso il derby
«Con questo spirito»
1È già stracittadina. Parolo: «Siamo concentratissimi»
Immobile: «La Roma mi teme? È un motivo di orgoglio...»
Stefano Cieri
INVIATO A PALERMO
E
LA PROMESSA Ora però arriva
il passo più delicato da compiere. «E’ da quando sono arrivato a Roma che mi parlano
del derby. Sarà la sfida tra me
e Dzeko? No: è importante chi
vince, non chi segna. La Roma
mi teme? Se è così per me è un
motivo di orgoglio. Sarà una
settimana particolare, noi comunque daremo sicuramente
il massimo, come abbiamo
promesso ai nostri tifosi prima
della partenza per Palermo. La
loro carica è sempre una cosa
fantastica».
adesso sotto con il derby.
Il nono risultato utile
consecutivo, la terza vittoria esterna stagionale, i 28
punti in classifica dopo 14
giornate (e la media sale a 2
punti per gara, davvero niente
male), tutto passa in secondo
piano di fronte allo stagliarsi
all’orizzonte di quella che è da
sempre la partita più importante dell’anno. Lo sarà a maggior ragione quest’anno visto
l’ottimo momento che stanno
vivendo le due squadre romane. La Lazio ci arriva nel migliore dei modi, grazie ad una
vittoria meno sofferta di quanto dica il punteggio finale.
PAROLO E GERRARD Il successo dei biancocelesti non è stato
mai in discussione e avrebbe
potuto essere più netto nel
punteggio. Ma va bene anche
cosi. «Anche questa è stata
un’ulteriore tappa di crescita
della nostra squadra - dice
Marco Parolo facendo il bilancio della trasferta in Sicilia -.
Potevamo chiuderla senza arrivare fino alla fine col minimo
vantaggio. Ma visto che non ci
siamo riusciti è stato importante vedere come la squadra
abbia retto mentalmente e fisi-
namento che vale anche per
Immobile che al Barbera è stato fermato dalla traversa (sarebbe stato davvero un gran
gol) e poi dalle parate di Posavec. «Ma l’unica cosa che conta sono i tre punti - dice l’attaccante -. Li volevamo a tutti i costi ed alla fine sono arrivati. Il
gol? Non ha importanza, un
attaccante va giudicato per
tutto il lavoro che fa non solo
per le marcature. E poi ciò che
conta è la squadra. Noi stiamo
lavorando dall’inizio dell’anno
per portare la Lazio ai livelli
che le competono e un passo
alla volta ci stiamo riuscendo».
camente alla reazione dei padroni di casa. Non era una partita facile. La carica che ci hanno dato i tifosi è stata fondamentale, dedichiamo a loro
questa vittoria». E ora testa,
naturalmente, al derby. «E’
una partita a parte - dice il centrocampista azzurro -. Ci stiamo già pensando, da domani
(oggi, ndr) lo faremo con il
massimo della concentrazione». In una squadra in cui segnano un po’ tutti Parolo è tra
i pochi ancora a secco. A Paler-
mo ci ha provato in un paio di
occasioni trovando però Posavec sempre attento. «Non è
certo un problema per me,
l’importante è che la squadra
faccia il suo come quasi sempre sta facendo quest’anno.
Quando però segnerò so già a
chi dedicherò il gol: Gerrard,
che per me è stato sempre un
esempio cui ispirarmi».
TUTTO Chissà, magari Parolo
si sarà tenuto il gol per la sfida
di domenica prossima, ragio-
Mucchio della
felicità per la
Lazio dopo il
gol del
vantaggio:
Milinkovic
«soffocato»
dai compagni
LAPRESSE
SPIRITO DERBY Anche Stefan
Radu è già con la testa alla
stracittadina. «Dobbiamo continuare questa striscia positiva
contro la Roma, per farlo dobbiamo continuare a giocare
con questo stesso spirito». Il
difensore romeno a Palermo
ha ancora una volta convinto
nella nuova-vecchia posizione
di centrale. «E’ un ruolo che mi
piace, del resto ero venuto alla
Lazio per giocare in quella posizione, poi è andato via Kolarov e sono diventato terzino sinistro. Ma sono soddisfatto di
come sto giocando, la posizione conta relativamente».
DE VRIJ E MARCHETTI
OPERAZIONE RECUPERO
POSSONO FARCELA
INVIATO A PALERMO
E ora occhi puntati su Marchetti e De Vrij.
La settimana più lunga dell’anno, quella che
porta al derby, sul fronte Lazio vivrà
soprattutto sulle notizie relative ai due
giocatori infortunati che provano a rientrare
contro la Roma. Marchetti è reduce da
un’elongazione a un polpaccio, ha saltato le
ultime due partite (brillantemente sostituito
da Strakosha) e negli ultimi giorni ha
ricominciato ad allenarsi, sia pur
gradatamente. Più lunga l’assenza di De Vrij:
dura da oltre un mese. La causa è la
frattura del quinto metatarso del piede
sinistro. Frattura ricomposta, tanto che da
3-4 giorni il difensore si sta di nuovo
allenando. Le possibilità che al derby ci
siano (specie per il portiere), dunque, non
sono poche. Ma sarà fondamentale vedere
come i due reagiranno ai carichi di lavoro
più intensi cui saranno sottoposti nei
prossimi giorni. Appuntamento quindi a
domani, quando la Lazio (che ieri ha giocato
con la scritta «I love Norcia» sulla maglia, in
alto Anderson foto GETTY) tornerà ad
allenarsi. Sarà una settimana particolare. I
tifosi vorrebbero fossero aperti i cancelli di
Formello per un giorno, la società sta
valutando il da farsi.
s.cie.
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Basket R La nona giornata di A-2
PALLAVOLO
PASSA TRAPANI
AD AGRIGENTO
Latina in casa
non decolla
Un altro k.o.
Sims super
ma non basta
Rieti cede
LATINA-TRAPANI 75-81
(17-19, 40-49; 58-64)
BENACQUISTA LATINA: DeShields 17, Rullo 13, Mascolo 3, Alredge
18, Poletti 15; Mascolo, Pastore 7,
Allodi 2, Mathlouthi. N.e. Piccinini,
Di Prospero. All. Gramenzi. LIGHTHOUSE TRAPANI: Tommasini
3, Mays 20, Ganeto 2, Scott 3,
Renzi 25; Tavernelli 7, Simic, Filloy
6, Viglianisi 15. N.e. Costadura,
Amato. All. Ducarello. ARBITRI:
Caforio, Yang Yao, Del Grego.
NOTE: t.l. Latina 21/28, Trapani
9/13. Usc. 5 f. Mays, Arledge.
AGRIGENTO-RIETI 81-67
(20-20; 36-42; 58-51)
MONCADA AGRIGENTO: Bell-Holter 15, Evangelisti 22, De Laurentiis
18, Piazza 8, Buford 11, Zugno 5
Ferraro 2, Bucci, N.e. A.Tartaglia,
Cuffaro, Ferraro, M.Tartaglia,
Chiarastella. All. Ciani. NPC RIETI:
Di Prampero 3, Zanelli 5, Sims 22,
Eliantonio 9, Pepper 10, Casini 11,
Della Rosa 3, Benedusi 4, Trevisan.
N.e. Chilo. All. Nunzi. ARBITRI:
Masi, Solfanelli, Centonza. NOTE:
t.l. Agrigento 12/16, Rieti 13/17.
L’Eurobasket fa festa coi tifosi al termine dell’emozionante derby con la Virtus Roma CIAMILLO-CASTORIA
Stefano Urgera
LATINA
C
ontinua la serie nera
della Benacquista tra
le mura amiche. I
pontini incassano con Trapani la terza sconfitta casalinga su quattro gare giocate. Gli isolani s’avvantaggiano nella prima metà di gara
grazie anche a qualche topica arbitrale e allungano
(40-53) in avvio di terza frazione. Cinque minuti di fuoco, i migliori per Latina nella serata, innescano un break di 14-0, con la Benacquista che sorpassa: 54-53. È
un fuoco di paglia, i siciliani
continuano a macinare il loro gioco fatto di attacco paziente e difesa rigorosa e riprendono il comando della
gara. Ultimo equilibrio (5555) a 15’ dal termine, poi
Trapani scappa e Latina non
la raggiunge più.
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Deloach lancia l’Eurobasket
Virtus piegata a 3” dalla fine
VIRTUS ROMA-EUROBASKET 79-80
(18-22, 38-40; 59-56)
UNICUSANO VIRTUS ROMA: Brown 12, Raffa 15, Benetti,
Piccolo, Maresca 12, Chessa 25, Sandri 13, Baldasso, Landi
2, Vedovato. N.e. Piccolo. All. Corbani.
EUROBASKET ROMA GAS&POWER: Deloach 15, Petrucci,
Malaventura 3, Fanti 12, Stanic 4, Righetti 12, Easley 17,
Vangelov 2, Bonessio 15. N.e. Belloni, Santini, Cicchetti. All.
Bonora.
ARBITRI: Materdomini, Terranova, Martellosio.
NOTE: t.l. Virtus Roma 16/21, Eurobasket 12/21 Usc. 5 f.
Raffa. Falli antisportivi: Deloach al 36’.
Fabricio Cicciarelli
ROMA
È
l’Eurobasket a spuntarla sulla Virtus Roma
in un derby al cardiopalma, risolto soltanto a 3” dal termine da Deloach. Davanti ai
2.700 tifosi del PalaTiziano la Roma Gas&Power
conduce per quasi tutto il primo tempo, spinta
dai romani Bonessio e Fanti. La Virtus non rie-
55
5
Salvatore Mandracchia
AGRIGENTO
D
I COMMENTI «Siamo stati bravi a compattarci –
spiega il coach dei vincitori, Davide Bonora –,
dovevamo essere coesi momenti difficili, aspetto che spesso ci è mancato in trasferta». Per la
Virtus è la seconda sconfitta di fila: «Evidentemente dobbiamo accelerare il nostro processo
di crescita – commenta Fabio Corbani –, diventando più concreti e pronti a prenderci eventuali
vantaggi».
ue squadre ferite dall’ultima di campionato danno vita ad un
piacevole confronto al termine del quale rinasce la
Moncada. Partita equilibrata che in avvio vede prevalere Rieti. Sims è in grandissima serata ma i suoi 22
punti finali non servono alla causa. Servono invece, e
tanto, le 4 triple di Evangelisti, anche lui 22 punti, e la
grande reazione dei padroni di casa che strappano il
confronto nel terzo parziale. Fatale il break di +11
(58-49) con tutta la Moncada a segno in appena due
minuti. Cerca di rintuzzare i
colpi la formazione ospite
che risale fino a -4 (64-60)
con il solito Sims. Ma è soltanto vana speranza, e Nunzi esce dal campo tra mille
rimpianti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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sce a imporre il suo ritmo ma rimane in scia grazie a Chessa, arrivando all’intervallo sul -2. Nella ripresa i padroni di casa provano a girare
l’inerzia della gara, portandosi fino al +8 (5749) con Raffa dopo aver chiuso l’area agli avversari, incappati in una serata storta nel tiro dall’arco (2/18 il bilancio finale). Nell’ultima frazione è Deloach a decidere l’incontro: la guardia
statunitense guida la rimonta ospite, segna la
tripla del +6 e realizza il canestro decisivo dopo
l’ultimo sorpasso di Brown a 14” dalla sirena.
Urrà Latina
Bagnoli brinda
 MILANO «Nonostante le
difficoltà con cui siamo
arrivati qui, abbiamo avuto
un’ottima reazione» dice
Daniele Bagnoli alla fine della
partita vinta dai suoi 3-2.
Latina è arrivata a Milano
senza Fei, ha messo in
campo un sestetto
rimaneggiato, è andata sotto
di due set ma alla fine si è
conquistata il tie-break,
prendendosi due punti
importanti in chiave Coppa
Italia, prima di affrontare
Vibo Valentia: «Questi punti
valgono il doppio, è non è un
modo di dire. Abbiamo
meritato questa vittoria: ci
dà morale per affrontare
un’altra settimana di lavoro
intenso». Il momento
fondamentale della gara è
stato il terzo parziale, quando
Maruotti e compagni si sono
innervositi e il capitano si è
preso anche un giallo per
proteste. «Da lì invece è
cambiato tutto – osserva il
numero 15 di Latina –. Ci è
servita come scossa per
riprendere in mano il
match». Felice anche il d.s.
Candido Grande: «Questo
gruppo può fare tanto».
Cecilia Mussi
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ISFOL - ISTITUTO PER LO SVILUPPO
DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
DEI LAVORATORI
Corso d’Italia n. 33 - 00198 ROMA; CF 80111170587
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L’Isfol intende esperire pubblico incanto mediante
procedura aperta per l’aggiudicazione di un appalto
concernente l’affidamento di un servizio di “Gestione
e manutenzione del Sistema Informatico (SI) dell’Istituto”, con aggiudicazione in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa - art. 95 D. Lgs.
n. 50 del 18/04/16 - termine presentazione offerte
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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016
SERIE D
Monza conquista
il primo posto
Varese lo perde
1 Girone B: Pergolettese k.o. e i
brianzoli approfittano. Girone A:
va al Chieri lo scontro diretto
I giocatori dell’Atalanta salutano i loro tifosi a Bologna. Il miglior risultato dei bergamaschi in serie A è un quinto posto nella stagione 1947-1948 LAPRESSE
«Il miracolo dell’Atalanta?
Ci conosciamo da dieci anni»
1L’analisi di Gagliardini dopo la vittoria a Bologna: «Sabato la Juventus
che peccato non esserci...». Zukanovic: «Non pensiamo alla Champions»
Matteo Spini
L
a sesta meraviglia atalantina ha conseguenze che
fanno drizzare i capelli:
ventotto punti, venticinque
dei quali conquistati nelle ultime nove partite, con otto vittorie (le ultime sei consecutive: record eguagliato) e un pareggio. E la Juventus nel mirino, a soli cinque punti di
distanza: la classifica dice che
quello di sabato prossimo allo
Juventus Stadium sarà un big
match.
ASSENZA Anche per questo,
Roberto Gagliardini si mangia
le mani per non poterci essere:
in una giornata di coriandoli e
champagne, l’unico broncio è
relativo al suo cartellino giallo, che lo spedisce nell’angolo
dei cattivi per un turno. «Non
era un fallo e non era da ammonizione: devo ancora rivedere l’azione, ma ne sono con-
IL SOGNO
DI RIPETERE
IL LEICESTER? MI
SEMBRA TROPPO...
ROBERTO GAGLIARDINI
CENTROCAMPISTA
SE IN TRASFERTA
GIOCHI COSÌ
LA STRADA
È QUELLA GIUSTA
ERVIN ZUKANOVIC
DIFENSORE
vinto – spiega il centrocampista nerazzurro, ammonito nel
cuore del primo tempo –. È un
dura botta da incassare, sono
veramente dispiaciuto. Mi dispiacerà molto non esserci sabato: non capita tutti i giorni
di giocare in una cornice del
genere, contro i campioni
d’Italia e con un’Atalanta in
questa posizione di classifica».
CHE TEST Gagliardini può
comunque consolarsi con
l’ennesimo capolavoro della
sua squadra: «Non era facile
venire a Bologna e giocare
con questa maturità: è un
esame superato. Stiamo vivendo qualcosa di incredibile:
mi trovo in squadra con tanti
compagni con cui sono cresciuto per dieci anni, quindi
tutto è ancora più speciale. Il
sogno di ripetere il miracolo
del Leicester? La Juve oggi ha
rallentato, ma mi sembra troppo: stiamo andando forte, ma
è presto per parlare di queste
cose». Poi, la palla passa a Ervin Zukanovic, che commenta il 2-0 dell’Atalanta
sul campo del Bologna:
«Tatticamente abbiamo giocato una buona gara: abbiamo imposto il nostro gioco,
con tranquillità: quando una
squadra, anche in trasferta,
riesce a palleggiare in questo
modo e contro qualsiasi rivale,
significa che la strada è giusta.
Stiamo lavorando sodo: gradualmente l’intesa in campo
migliora e i risultati sono la diretta conseguenza».
Roberto
Gagliardini, 22
Monza vince e va in testa al girone B IN&OUT/FB
Serena Scandolo
S
cintille e cambiamenti nella 13a giornata di Serie D. Nel girone A il Varese cade
2-0 nel big match con il Chieri, che lo
scavalca nuovamente e lo riposiziona a -1 dal
primo posto, dove viene raggiunto anche dalla Caronnese. Nel girone B clamoroso sorpasso del Monza sulla Pergolettese, schiacciata al
secondo posto a -2: la squadra di Curti perde
infatti 3-0 in casa della Pro Patria, che va tre
volte a segno in 10 minuti nell’ultimo quarto
d’ora; contemporaneamente il Monza con lo
stesso risultato affonda il Ciliverghe ed oltre
al primo posto mantiene saldo il primato di
miglior attacco del girone con 33 gol all’attivo. Giornata tesa a Seregno, dove il Lecco
quasi fallito ma sostenuto dai propri tifosi –
con striscioni di contestazione alla società – è
riuscito a fermare i padroni di casa sullo 0-0;
molto acceso il dopo partita, con il presidente
del Seregno, Di Nunno, che ha annunciato
l’esonero (oggi ufficiale?) al proprio tecnico,
Matteo Andreoletti. Esonerato invece Giuliano Melosi alla Grumellese dopo la sconfitta in
casa della Virtus Bergamo.
LOW PROFILE Sogni d’alta
classifica, ma il bosniaco frena: «Non dobbiamo pensarci
troppo, non dobbiamo pensare alla Champions League. C’è
da festeggiare questa vittoria,
ma anche da pensare ai prossimi impegni, contro Pescara
(mercoledì, in Coppa Italia,
ndr) e Juventus», conclude
Zukanovic.
Girone A: Borgosesia-Verbania 4-1, Caronnese-Pro
Sesto 1-1, Cuneo-Bustese 1-1, Folgore Caratese-Bra 4-0,
Inveruno-Gozzano 3-1, OltrepoVoghera-Varesina 3-3,
Pinerolo-Legnano 0-1, Pro Settimo-Casale 0-0, VareseChieri 0-2. Classifica: Chieri 27, Varese e Caronnese 26,
Borgosesia 25, Cuneo 22, Folgore Caratese e Casale 20,
Pro Sesto 19, Varesina 18, Inveruno 17, Gozzano 15 e
OltrepoVoghera 15, Verbania 14, Bra e Pro Settimo 12,
Pinerolo 10, Bustese 9, Legnano 8.
Girone B: Caravaggio-Pontisola 0-0, Ciliverghe-Monza
0-3, Ciserano-Virtus Bolzano 2-1, Dro-Darfo 1-1, Olginatese-Cavenago Fanfulla 3-1, Pro Patria-Pergolettese 3-0,
Scanzorosciate-Levico 1-0, Seregno-Lecco 0-0, Virtus
Bergamo-Grumellese 1-0. Classifica: Monza 32, Pergolettese 30, Virtus Bergamo 27, Pro Patria 26, Ciliverghe
25, Pontisola 24, Seregno 21, Caravaggio 19, Dro 18,
Ciserano e Olginatese 15, Darfo 14, Cavenago Fanfulla,
Grumellese e Virtus Bolzano 12, Lecco 11, Scanzorosciate
10, Levico 7.
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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Basket R Serie A
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Pistoia travolta
«Per l’Olimpia
l’imbattibilità
è importante»
1Raduljica: «Abbiamo concesso poco»
Brilla Fontecchio, 15 punti: «Sono pronto»
Flavio Suardi
D
Miro Raduljica, 28 anni CIAMILLO
opo due sconfitte in Eurolega, Milano torna a
respirare in campionato.
La squadra di Repesa ha impiegato poco più di due quarti ad
avere ragione di Pistoia (10470), con un contributo sostanzioso anche da chi gioca meno.
Simone Fontecchio è certamente una delle note più liete
di questa partita: per lui 15
punti (miglior realizzatore di
Milano) in 23’ e 17 di valutazione: «Sono sicuramente contento per come è arrivata questa
vittoria e per la mia prestazione. Non è facilissimo affrontare
una situazione in cui non si gioca molti minuti, ma la cosa importante è farsi trovare pronti
quando si viene chiamati in
causa». Un’eventualità di cui
Fontecchio era comunque consapevole quando ha deciso di
scegliere Milano: «Sicuramente. La mia è stata una scelta
molto ponderata e di cui sono
assolutamente contento. La cosa importante è continuare a lavorare duramente, allenarmi e
rimanere concentrato. Coach
Agenda e risultati R
ATLETICA
 IN GIR A LA CAVA (gi.ro.)
Doppietta del Cus Pro Patria nella 43a
edizione de «In gir a la cava» di
Peschiera Borromeo. In campo
maschile, il valdostano René Cuneaz si
è imposto sui 10 km in 30.45 davanti
ad Andrea Ghia (Cus Genova, 31.02) e
al compagno di club Zahir Zohair
(31.12), mentre fra le donne Elisa Cova
con 36.22 ha preceduto sul traguardo
l’emergente Daniela Ferraboschi
(Runner Team Zanè, 36.43).
 PADENGHE HALF MARATHON
(gi.ro.) Partecipazione record con ben
1063 classificati nella Padenghe Half
Marathon. A livello individuale
successo del keniota Jonathan Kanda
(Atl.Castello) in 1h 04.09 sul
marocchino Lhoussaine Oukrid (Città
di Genova, 1.04.21), mentre fra le
donne la keniana Ruth Chebitok (Atl.
Terni, 1.15.28) ha preceduto Sara
Bottarelli (Free Zone).
CICLISMO
 TEOCCHI (d.vig.) Prima vittoria con
la maglia di campionessa europea
sulle spalle per Chiara Teocchi nel
Circuito Master-Cross al Parco Increa
di Brugherio (Mb). L’orobica della
Bianchi Countervail ha superato
Alessia Bulleri e Sara Casasola.
Nell’Open maschile si è imposto il
valtellinese Gioele Bertolini (Selle
Italia Guerciotti) davanti a Luca
Braidot e Mirko Tabacchi. Tra i minori
vittorie di Lucia Bramati, Nicole Fede,
Nicole Pesse, Filippo Fontana,
Tommaso Bettuzzi e Gioele Solenne.
HOCKEY GHIACCIO
 SERIE B (gi.pr.) Il Varese vince 3-2 il
derby lombardo sul ghiaccio del
Chiavenna e ottiene il secondo
successo. In vantaggio 3-0 (Principi, F.
Borghi, Silva), i Mastini contengono la
rimonta dei padroni di casa, in rete
con Stricker e Gallegioni. Serie A
femminile: Como-Torino 1-5 (Beretta).
TENNIS
 SERIE A1 (ga.ri.) Il Tc Crema lascia
strada ai campioni in carica. Il Tc
Italia Forte dei Marmi vince la gara
d’andata dei play-off di Serie A1 sulla
terra di via del Fante per 5-1. L’unico
punto dei lombardi porta la firma del
rumeno Adrian Ungur (3-6 6-3 6-4 a
Filippo Volandri), battuti invece Donati
(3-6 6-3 6-2 da Lorenzi), Sinicropi (1-6
7-5 6-3 da Marrai) e Coppini (6-3 6-3
da Trusendi). Nei doppi, successi di
Volandri/Lorenzi su Golubev/Ungur e
di Marrai/Trusendi su Donati/Coppini.
Nei play-out, l’AMP Pavia cede al Tc
Sinalunga (Si) per 4-2, mentre il Selva
Alta Vigevano torna dal Ct Palermo
con un pari (3-3). Nel femminile, k.o.
interno per Ceriano Laghetto (Mb): 3-1
dall’Usd Beinasco (To). Domenica 4
dicembre le gare di ritorno.
SPORT INVERNALI
 SCI ALPINO (s.s.) Vittoria di
Michelangelo Tentori nel secondo
gigante maschile sulla pista Stella
Alpina di Bormio e valevole per il
Trofeo Bormio Ski del circuito
Cittadini. Il 25enne lecchese dello Sci
Club Lecco ha chiuso con il tempo di
1’51”50 davanti al valtellinese Matteo
Confortola di 0”50 centesimi, terzo
Fabiano Canclini (Sci Club Bormio) a
1”22. Nella gara femminile, la milanese
Luisa Bertani in 1’53”12 ha preceduto
la bergamasca Martina Noris di 1”70 e
la lecchese Petra Smaldore di 2”25.
DOMANI A MILANO
Si parla di Nanga
E’ il libro di Moro
Domani pomeriggio (alle ore
18.30, ingresso libero) a Milano,
nella Galleria Vittorio Emanuele
II, nella sala dibattiti della
libreria Rizzoli, l’alpinista
bergamasco Simone Moro
presenta l’ultimo libro, Nanga.
Nel volume, Moro racconta
l’impresa maturata nel febbraio
2016, con la prima invernale del
Nanga Parbat, le emozioni e le
difficoltà di un’impresa
straordinaria. Per Moro questa
è stata la quarta prima invernale
della sua carriera.
Repesa ci chiede di essere sempre mentalmente presenti, che
si giochi 2’ o 30’ ed è quello che
cerco di fare». Lavoro duro, la
parola d’ordine nella settimana
tipo dell’ex giocatore della Virtus: «Quando si gioca meno, si
deve cercare di fare di più in palestra. Io sono felice di poter lavorare molto, anche sui dettagli e su tutti quegli aspetti su cui
devo ancora migliorare. Ripeto
– aggiunge Fontecchio – voglio
continuare in questo modo, godermi il momento, ma rimanere sempre con la testa su quello
che devo fare ogni giorno».
RADULJICA Ritorno in campo
nonostante il problema al gomito per Miro Raduljica, che ha
chiuso in doppia cifra per punti
(14) e rimbalzi (11). «11 rimbalzi? Sono sorpreso – dice il
centro dell’Olimpia – potrei
aver stabilito il record degli ultimi 5 anni… Scherzi a parte, è
stato molto importante tornare
a vincere e mantenere l’imbattibilità in campionato». Raduljica si sofferma sulla difesa:
«Abbiamo concesso pochissimo
ai nostri avversari e al di là del
risultato questo è un segnale
importante. In attacco ci siamo
passati sempre la palla molto
bene e la vittoria è la logica
conseguenza». Una battuta sulle sue condizioni fisiche: «Non
è un infortunio grave, ma è
molto fastidioso. Ma non voglio
perdere troppo tempo. Devo tenere duro».
Cantù a picco
«Prestazione
imbarazzante
Non siamo noi»
1L’amarezza di Callahan dopo il 77-89
con Torino: «Bisogna guardare avanti»
Fabrizio Comerio
C
antù perde malamente la
sfida contro Torino, con
il punteggio di 77-89.
Una squadra senza anima, senza capacità di reagire: così è apparsa la formazione di Kurtinaitis per lunghi tratti della partita. I tifosi hanno espresso grande malumore e non ci stanno
davvero più, e dopo un secondo quarto a dir poco imbarazzante della Red October hanno
cominciato a fischiare e a contestare la squadra. «Meritiamo
di più», «Andate a lavorare»,
sono i stati i cori che la curva ha
rivolto ai giocatori canturini,
che a parte il primo periodo
non sono riusciti mai a contrastare gli ospiti sia per atteggiamento, sia per determinazione.
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GIOCO POCO
MA MI ALLENO
E RESTO SEMPRE
CONCENTRATO
SIMONE FONTECCHIO
OLIMPIA MILANO
Craig Callahan, 35 CIAMILLO
DEBACLE Torino vola anche sul
+26 nel terzo periodo e i fischi
piovono ancora più forti e assordanti, era molto tempo che
non si assisteva ad una simile
contestazione. Cantù nell’ultimo periodo riesce almeno a
salvare la faccia grazie soprattutto a Callahan che mette a se-
55
5
gno 3 triple, ma è troppo tardi e
Waters perde un pallone sanguinoso sul -7 a due minuti dalla fine del match. Uno dei pochi a salvarsi tra i canturini è
stato il capitano, Craig Callahan che ha fine partita è apparso molto frustrato: «È stato
imbarazzante giocare questa
partita, sembrava che non fossimo nemmeno in campo per
lunga parte del match. Così
non si può andare avanti, dobbiamo cambiare tutti atteggiamento. Stiamo tradendo i nostri tifosi che da noi giustamente si aspettano molto di più.
Siamo una squadra con gente
che ha giocato per molto tempo
a livelli altissimi quindi ognuno
di noi ora deve prendersi le
proprie responsabilità, per evitare altre figuracce come questa. Sono certo che riusciremo
a rialzarci perché conosco questa squadra e sono assolutamente fiducioso». Di tutt’altro
umore il coach di Torino, Frank
Vitucci: «Siamo stati davvero
bravi, abbiamo giocato più di
squadra rispetto a Cantù, dobbiamo continuare così, perché
stiamo migliorando e abbiamo
ancora ampi margini di crescita». Il prossimo appuntamento
per la Red October non è sicuramente dei più semplici: la
squadra di Kurtinaitis infatti
farà visita a Varese, altra squadra che come Cantù ha assolutamente bisogno di punti. Si
preannuncia dunque un derby
infuocato.
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STIAMO TRADENDO
I NOSTRI TIFOSI,
GIUSTAMENTE SI
ASPETTANO DI PIÙ
CRAIG CALLAHAN
CAPITANO DI CANTÙ
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2
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016
Eugenio
Corini, 46
anni, è stato
regista e
capitano del
Palermo dal
2003 al
2007. In
Serie A
ha allenato
il Chievo
Fabrizio Vitale
PALERMO
S
arà una giornata di valutazioni, al fine di trovare la
soluzione migliore. Con
Roberto De Zerbi che va verso
l’esonero, anche se non sono da
escludere colpi di scena dell’ultimo minuto con una conferma,
per la sua successione è un gioco
a due con la possibilità dell’inserimento di qualche outsider
sempre presente. Il presidente
Zamparini ha in mente due strade: una porta a Eugenio Corini,
l’altra a Davide Ballardini. Due
scelte diverse, entrambe sotto la
lente d’ingrandimento del patron che sta riflettendo se ritornare su un usato sicuro, oppure
virare su un nome nuovo che, tra
l’altro, potrebbe riscaldare un
ambiente ormai sfiduciato e depresso. Il fatto che ci sia stato un
sondaggio per Gianni De Biasi
che ha declinato in virtù del suo
contratto come c.t. dell’Albania,
lascia intendere che il numero
uno rosanero sembra orientato
per una direzione nuova.
BANDIERA Corini potrebbe essere una scelta che rompe col
recente passato portando un
nuovo entusiasmo perché non
coinvolto mentalmente dalla
spirale negativa delle 7 sconfitte consecutive. Inoltre conosce
bene la piazza per averla vissuta da giocatore e da capitano
proprio nei primi anni della gestione Zamparini (dal 2003 al
2007). E’ stato uno dei principali protagonisti del ritorno del
Palermo in A dopo 31 anni e
dell’approdo della squadra nelle competizioni europee. Il suo
legame con la città negli anni lo
ha mantenuto molto vivo così
come l’attaccamento ai colori
che gli hanno fatto vivere una
seconda giovinezza calcistica.
SERIE B / LA SVOLTA
Il Trapani cambia
Arriva D’Aversa
al posto di Cosmi
LAPRESSE
Fabio Tartamella
TRAPANI
I
È l’occasione di Corini
Usato sicuro Ballardini
1L’ex rosanero ha voglia di misurarsi a Palermo ed è amato
Il ritorno del secondo dettato dalla conoscenza del gruppo
Da allenatore ha già ottenuto la
salvezza per ben due volte con
il Chievo nel 2012-’13 e nel
2013-’14, sempre subentrando
e riuscendo nell’impresa di centrare l’obiettivo anche in condizioni quasi disperate come nella prima annata.
CONOSCENZA Ballardini ha
dalla sua la conoscenza della
squadra che tra, una chiamata
e una risoluzione, ha avuto sotto mano da circa un anno. Il suo
ritorno in extremis la scorsa
stagione ha portato ad una salvezza insperata, per quanto ci
fossero elementi esperti che oggi sono andati via. I giocatori
conoscono i suoi metodi di lavoro, il tecnico sa cosa può dare
l’organico visto che ha svolto
tutto il ritiro fino alle prime due
giornate di campionato, quando si arrivò alla rottura nonostante il pari a San Siro con l’Inter, per alcune incomprensioni
con Zamparini che andavano
da un mercato non condiviso a
una richiesta di adeguamento
del contratto disattesa. Suona
un po’ strano come un allenatore che a settembre ha accettato
la risoluzione contrattuale sia
oggi disposto a riprendersi una
squadra sul cui potenziale nemmeno lui credeva poi tanto. Per
tornare Ballardini chiederà le
garanzie economiche che gli
erano state negate qualche mese fa e quelle tecniche riguardo
a una campagna di rafforzamento dell’organico al mercato
di gennaio che possa consentire di sperare anche nella
salvezza. Entro oggi dovrà
essere fatta una scelta perché già mercoledì ci sarà
la sfida Coppa Italia con lo
Spezia
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Davide
Ballardini,
52 anni ANSA
eri sera, il direttore sportivo Pasquale
Sensibile ha anticipato il ritorno a Trapani di tre giorni (il suo rientro era previsto
per mercoledì). Ci sono tutti i segnali per una
rivoluzione in casa granata. La settima sconfitta stagionale, rimediata sabato pomeriggio
a Pisa, ha provocato conseguenze rilevanti
nell’umore della proprietà. Scontato il contatto di ieri sera fra il direttore sportivo granata e
la società, adesso rimane da capire quali saranno i provvedimenti che verranno ufficializzati oggi. L’ipotesi più probabile è che a pagare per questo pessimo inizio di stagione (il
Trapani è ultimo, con 11 punti e appena una
vittoria in 16 partite) possano essere entrambi: Cosmi (che ieri mattina ha diretto l’allenamento della squadra, appena rientrata dalla
trasferta) e Sensibile (che ha qualche possibilità in più di rimanere).
DALLA SPAGNA Il presidente Vittorio Morace,
dalla sua residenza di Malaga, è rimasto a
stretto contatto per tutta la giornata con il figlio Ettore (presente a Trapani), e non ha confermato né smentito le voci che hanno preso
quota in città. «Non posso dire nulla in merito», ha detto lo stesso Vittorio Morace, alle
prese con una situazione da risolvere nel più
breve tempo possibile. Il Trapani tornerà in
campo venerdì sera, ospitando al Provinciale
il Carpi, per una sfida che viene già percepita
come fondamentale. Per la sostituzione di Cosmi tutte le strade portano al 41enne Roberto
D’Aversa, sulla panchina del Lanciano nel
2014-’15 ed esonerato dal club abruzzese il 30
gennaio 2016, proprio per la sconfitta casalinga col Trapani (0-3). Un segno del destino?
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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Serie A R Liguri accusati di scarso fair play
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
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Cordaz e Nicola, un pieno di rabbia
1Il portiere: «Crotone beffato dall’antisportività della Samp». Il tecnico: «Pallone da restituire, poco scaltri»
do cui noi stavamo perdendo
tempo spesso. La gara? Avevamo bisogno di punti a tutti i costi, fossimo stati più scaltri ora
parleremmo di una vittoria e
due punti in più». Ingenuità
che hanno vanificato le paratissime di Cordaz.
Luigi Saporito
CROTONE
U
n solo punto in due gare
casalinghe. Il Crotone si
aspettava tanto dai 180’
della speranza, cioè che il fattore campo potesse fare la differenza. E invece anche contro la FAIR PLAY «Abbiamo molta
rabbia perché
Samp, come
il gol del pari è
contro il Torino, un nuovo
Falcinelli: «Peccato arrivato graad un epiepisodio conAltra gara giocata zie
sodio che non
test atissimo
dovrebbe sucf inisce col
bene e con finale
Noi –
condizionare
amaro, ma oggi s’è cedere.
spiega il poril risultato. Nitiere rossoblù
cola è invipepreso un punto»
– facciamo
rito, a fine gadella corretra entrando
nello spogliatoio ha dato un pu- tezza e della lealtà uno dei nogno alla porta restando visibil- stri capisaldi e in questa partita
mente ferito. «Non fa parte del non si è vista né l’una e nell’almio stile - dice il tecnico - dire tra ma non certo da parte noad un mio giocatore di non re- stra. Mi sento dire invece che
stituire il pallone, e nemmeno avrei messo palla fuori di proaccetto le giustificazioni secon- posito per perdere tempo e in-
vece questo non è vero visto preferito portarsi a casa i tre
che eravamo in dieci e aveva- punti. «Ancora una volta usciamo un cambio in vista. In tanti mo dal campo rammaricati
anni di carriera non ho mai ma, a differenza che col Toripreso un’ammonizione per no, almeno abbiamo mosso la
ostruzionismo e l’ho detto an- classifica. Ricordiamoci che
che a Maresca in campo e inve- ogni domenica affrontiamo
ce abbiamo visto tutti come è squadre di livello e di qualità
andata e adesso siamo qui a superiore alla nostra. Anche
commentare un punto in clas- questa volta abbiamo permessifica invece
so agli avverche tre». Alsari di giocare
meno resta la
una mezza
soddisfazione
palla che ci è
di aver mosso
stata fatale.
la classifica.  I punti ottenuti dai rossoblù
L’importante
«Per quello sì allo Scida. Frutto della vittoria
– sottolinea
e anche per contro il Chievo e del pareggio
Falcinelli – era
come abbia- di ieri con la Samp. Un altro pari non sbagliare
mo giocato la a Pescara con il Palermo
l’atteggiapartita, abbiamento. La difmo pareggiato e incamerato un ferenza tra noi e le altre? Alcupunto che fa classifica. Non sia- ne sono più attrezzate, ma sofmo più ultimi da soli e questo ci frono anche Palermo, Pescara
ripaga un po’ dalla delusione ed Empoli che probabilmente
della vittoria mancata».
hanno allestito un organico come il nostro».
DELUSIONE Falcinelli avrebbe
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4
R
Alex Cordaz, 33 anni, in una delle tante parate con la Samp LAPRESSE
Lega Pro R Piegata la Vibonese con una rete di Mazzarani
Rigoli: «Catania dà l’anima»
Costantino: «K.o. ingiusto»
to ed è stato tra i migliori. Ha
cercato di dare una scossa al
match. Anastasi centravanti al
posto di Paolucci? Valerio ha
sfiorato il gol in due occasioni».
Sul gioco frammentario: «Non
è stata una prestazione di qualità, ma chi ci affronta dà il duecento per cento. Dopo l’intervallo con una punta centrale,
una a sostegno e con due esterni larghi abbiamo aperto il gioco». Mazzarani, al secondo gol
stagionale, ha chiesto pazienza
ai tifosi: «Sono importanti e lo
sanno benissimo. Il gol? Importante per agguantare un
successo comunque meritato».
Giovanni Finocchiaro
CATANIA
C
ontestato dai tifosi, Pino
Rigoli incamera i tre
punti e va vanti per la sua
strada. Il tecnico del Catania,
nel dopopartita ha anche avuto
un battibecco con un giornalista sulle novità in formazione,
rispondendo con un termine
pesante, per poi tornare sui
propri passi: «Nel primo tempo
non abbiamo fatto quel che era
giusto fare, ma ci portavamo
dietro, purtroppo, le scorie del
k.o. di Francavilla. Ma non siamo robot, abbiamo dato l’anima e abbiamo vinto».
PISSERI PARATUTTO Pisseri,
autore di due parate da urlo, ha
ancora una volta tenuto a galla
il Catania: «Pisseri ha parato,
ma non gioca solo lui. Ribadisco: perdere all’ultimo minuto
fa male (riferito alla trasferta
pugliese, ndr), sotto l’aspetto
del gioco non abbiamo offerto
uno spettacolo all’altezza delle
precedenti gare interne, ma
cerchiamo di fare sempre meglio. Se abbiamo battuto la Vibonese, vuol dire che c’è predisposizione al lavoro. E la parti-
L’esultanza di Mazzarani LAPRESSE
ta l’abbiamo lavorata tenendo
palla e sfiancando gli avversari
che alla fine hanno ceduto».
Sulle scelte di campo, l’allenatore rossazzurro ha spiegato:
«Mancava Biagianti, Bucolo è
entrato nel finale perché non
stava bene. Ho scelto Scoppa in
mediana, all’argentino mancano i 90’, ma per mezzora ha fatto bene. Russotto in attacco?
Per impegno e velocità ha crea-
COSTANTINO Il tecnico ospite,
Massimo Costantino, recrimina: «Immeritata sconfitta, la
differenza l’ha fatta il gol, non
siamo stati in grado di gestire
la gara tutti i 90’, siamo scesi in
campo decisi a non risparmiarci. Il nostro presidente, Caffo, è
catanese e tifoso rossazzurro,
avremmo voluto regalargli
quanto meno un pareggio». E
Caffo, a fine partita, col mediano Giuffrida, dalla Nord ha ricevuto applausi a scena aperta.
Scene di grande sportività che
non sono passate inosservate.
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Notizie R
IL DERBY DEL CERAVOLO FINISCE 1-1
Zavettieri: «Catanzaro, hai paura
Zeman: «Reggina, pari meritato»
 CATANZARO Gelo glaciale
per il Catanzaro. La Reggina
pareggia nel finale e
amplifica la crisi dei
giallorossi. «È stata la
peggiore sceneggiatura per
questa partita - ammette il
tecnico dei catanzaresi,
Zavettieri -, dopo un’ottima
mezz’ora ci siamo abbassati
troppo negli ultimi 10’ della
ripresa: Esposito e
Pasqualoni non ce la
facevano più, non avevo
terzini a disposizione e sono
stato costretto a passare alla
difesa a tre. Però quello che
ha inciso maggiormente, a
mio avviso, è stata la paura di
vincere: tutto questo avrà
conseguenze ancora più
negative sulla psiche della
squadra». Il blocco mentale è
il fattore principale delle
difficoltà del Catanzaro anche
secondo Giovinco, che fa eco
al suo allenatore e mastica
amaro per il gol su rigore, il
terzo siglato in campionato,
che vale appena un punto:
«Abbiamo avuto paura di
vincere, la verità è questa e il
resto sono solo chiacchiere».
FORTUNA AMARANTO Prima
di salire sull’autobus senza
fare la doccia (niente acqua
negli spogliatoi del Ceravolo), il
reggino Bianchimano è
raggiante: «Sono stato fortunato
e devo dire grazie anche al
portiere avversario se ho
segnato la mia prima rete fra i
professionisti. Sono contento,
ma non completamente
soddisfatto, perché i 3 punti ci
mancano da troppo tempo:
spero di ritrovarli presto,
magari insieme a un po’ più di
spazio nelle rotazioni della
squadra». Come col Taranto,
ancora i minuti di recupero
salvano Zeman: «Il pari è buono
per il nostro morale e ci fa
mantenere intatte le distanze da
una concorrente diretta sottolinea il coach della Reggina
-. Tuttavia, analizzando la gara,
nel primo tempo avremmo
meritato il vantaggio e per puro
caso non ci siamo riusciti. Fino a
due settimane fa siamo stati in
netta difficoltà, ora ne stiamo
venendo fuori. Preoccupato per
un successo che manca da 7
turni? No - conclude con una
battuta -, perché nei prossimi
anni ne vinceremo parecchie.
Con il Foggia, nella prossima
giornata, è difficile, ma non si sa
mai».
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K.O. A PAGANI 2-0
GLI AZZURRI SUPERANO 1-0 I ROSSOBLÙ
Il Messina in 10 si fa rimontare
Lucarelli: «Il pareggio è giusto»
Il Siracusa Scardina... il Cosenza
Sottil: «La migliore gara finora»
«È un Akragas
poco esperto»
 MESSINA Il cuore prima di
tutto. Il Messina si fa
agguantare dal Fondi ma può
sorridere per un pari arrivato in
inferiorità numerica per oltre
mezzora. Il gol di Capua illude i
giallorossi, che reagiscono con
coraggio dopo il penalty fallito
da Tiscione. Il pari del Fondi,
arrivato a 10’ dalla fine, mette
d’accordo tutti. Lucarelli ha
parole al miele per i suoi:
«Complimenti ai miei ragazzi,
non era per nulla semplice
giocare con un uomo in meno
contro una squadra forte. Il pari
è giusto, ma l’arbitraggio mi ha
sconcertato. Non mi riferisco al
rigore fischiato al Fondi, che
c’era, anzi probabilmente a
favore loro ne andava fischiato
un altro. Ma è proprio la
 SIRACUSA «Abbiamo
giocato dall’inizio alla fine con
grande intensità e posso dire
che si tratta della migliore
prestazione della stagione. I
ragazzi sono stati pratici ed
incisivi, la vittoria credo sia
meritata, anche perché nel
primo tempo abbiamo creato
tante occasioni importanti
senza subire». Il tecnico del
Siracusa Andrea Sottil è
entusiasta del successo di
misura ottenuto contro il
Cosenza. A decidere la
partita è stato il gol siglato da
Filippo Scardina, il primo in
campionato. “Sono contento
per Filippo che è riuscito a
sbloccarsi – ha aggiunto
Sottil –, meritava il gol e mi
auguro che sia il primo di una
lunga serie». Gli azzurri
raggiungono quota 17 in
classifica allungando sulla zona
playout. «Cerco di guardarla
poco, il nostro obiettivo è quello
di virare al girone di andata con
più punti possibili – ha concluso
il tecnico azzurro –, ai ragazzi ho
detto che con il Cosenza è stata
la semifinale mentre sabato
prossimo nuovamente in casa ci
sarà la finale col Catanzaro».
Deluso ed amareggiato
l’allenatore del Cosenza, Giorgio
Roselli. «Non siamo stati bravi a
leggere la partita e per capire il
loro gioco ci abbiamo messo 45’
– ha detto – abbiamo solo
sprecato energie. La squadra ha
avuto 3 occasioni limpide».
Francesco Gallo
 PAGANI (a.c.) Pur
giocando una gara di buon
livello, l’Akragas incappa in
un altro stop esterno a
Pagani per 2-0. «Ringrazio
dei complimenti verso la
nostra squadra – spiega
l’allenatore Di Napoli-,
purtroppo rimangano solo
questi». Di Napoli spiega il
perché della sconfitta: «Non
me ne vogliono i giovani, la
differenza la fanno i giocatori
di vecchio stampo come
quelli della Paganese. Noi
abbiamo creato tre palle gol
e lottato in modo strenuo
sino alla fine della gara,
purtroppo non abbiamo
segnato. Invece loro, le due
occasioni le hanno utilizzate».
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SCHIO-RAGUSA 66-53
(23-23, 36-37; 56-49)
FAMILA SCHIO: Yacoubou 18
(5/13,1/1), Bestagno ne, Miyem 14
(7/11), Tagliamento n.e., Anderson 9
(3/9,1/5), Masciadri 5 (1/2,1/4),
Zandalasini 4 (1/6,0/2), Sottana 9
(1/4,1/3), Ress 6 (3/4), Macchi
1(0/1,0/1). All.: Mendez.
PASSALACQUA RAGUSA:
Nicholls 6 (3/6,0/5), Consolini 9
(3/6,1/3), Gorini 2 (1/4,0/1), Valerio
0, Spreafico 10 (1/3,2/6), Formica 0
(0/3), Brunetti 2 (1/2), Bongiorno
NE, Vanloo 16 (3/5,2/7), Ndour 8
(1/4,2/4). All. Lambruschi.
ARBITRI: Gagno, Bellamio e Del
Monaco.
NOTE: Famila tiri da due 21/50, da
tre 4/16, tiri liberi 12/13. Ragusa: tiri
da due 13/33, da tre 7/26, tiri liberi
6/9.
SCHIO (Vicenza) (p.t.) Difficile
vincere una gara se nell’ultimo
quarto, quando sei stata gomito a
gomito con le campionesse d’Italia
per tutta la gara, segni 4 miseri
punti, di cui uno dalla lunetta e una
tripla quando ormai tutto era
deciso. Gara strana, tre quarti in
perfetta parità, nessun allungo sia
da una parte che dall’altra, poi il
crollo finale. Sembrava che il
Famila giocasse a basket, che
Ragusa tentasse il tiro a segno,
ossia il tiro a canestro. Ma non è
andata per il verso giusto, ha
inciso molto la pausa che ha
condizionato il rendimento di
qualche ragusana e l’assenza
forzata di Bagnara.
Andrea Celia Magno
1-1 COL FONDI AL SAN FILIPPO
gestione della gara che non
riesco a concepire. Detto questo,
il Messina ha ancora palesato un
grande senso di attaccamento
alla città. Una squadra che dà
l’anima fino all’ultimo minuto. La
classifica? Io vedo il bicchiere
mezzo pieno. Non ho mai
pensato di poter da subito
mettere nella condizione la
squadra di vincere tutte le
partite. Intanto dovevamo
imparare a non perdere, e
questo sesto risultato utile ci
può far ben sperare». Gli fa eco
Capua, al primo acuto
stagionale: «Contento per il gol e
per aver ottenuto un punto in
una situazione difficile. Un
pareggio da tenere stretto».
Piero Rizzo
BASKET
LA PASSALACQUA RAGUSA
A SCHIO CROLLA NEL FINALE
PALLANUOTO
DERBY DI COPPA ALL’ORIZZONTE
SI QUALIFICA PURE MESSINA
MESSINA-ORIZZONTE 11-13
(3-1, 4-3, 2-6, 2-3)
DESPAR MESSINA: Ventriglia,
Begin 1, Gitto 4, Chiappini 1,
Morvillo, Radicchi, Kuzina 3, Lopes,
Marchetti, R. Aiello, Arruzzoli,
Bosurgi 2, Laganà. All. Mau.
Mirarchi.
L’EKIPE ORIZZONTE: Jovetic,
Santapaola 5 , Garibotti 2 (1 rig.) ,
Sapienza, Cavallaro, Grillo,
Palmieri, Marletta 3, G. Aiello,
Casabianca, Buccheri 1, Lombardo
2, Schillaci. All. Miceli.
NOTE: sup. num. Messina 7 (3),
Orizzonte 7 (7). Usc. 3 f. Radicchi
nel 4° t.
MESSINA (d.b.) Messina e
Orizzonte vanno alla Final Eight
della UnipolSai Cup. Il derby, però,
va ancora alle catanesi più forti
delle assenze di Eggens, Di Mario e
Riccioli. Eliminato il Cosenza per la
peggiore differenza reti. Avvio
choc per Messina (3-0) che
sembra in controllo. Poi l’Ekipe
reagisce con 5 gol di fila in 6’.
Chiappini e Gitto provano
l’aggancio ma è la rete dell’ottima
Santapaola a chiudere i giochi.
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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016
«Bari, hai perso un’occasione»
1Colantuono: «Sì, Verona forte. Ma abbiamo fallito tante palle gol e tutto ciò si paga»
1
Matteo Fontana
2
VERONA
«Q
uesta è un’occasione
persa». Il primo sentimento di Stefano
Colantuono esprime il rammarico. Le chance
non concretizzate dal Bari contro il Verona pesano e sono, infine, decisive, non meno del gol
segnato da Giampaolo Pazzini
che fa pendere la bilancia della
gara dalla parte dell’Hellas.
«Della prestazione che abbiamo offerto sono contento – dice
il tecnico –. Abbiamo contenuto
il Verona, concedendo molto
poco, e in fase offensiva abbiamo costruito una serie di palle
gol che, però, non siamo riusciti a sfruttare. E così è arrivata
questa sconfitta». Rivede scorrere, mentalmente, le opportunità svanite, Colantuono. Quella di Romizi, quella di Furlan,
innanzitutto. «Questo non altera in alcun modo la valutazione
sulla crescita di questo Bari –
dice ancora Colantuno –. Con
lo Spezia avevamo giocato una
buona partita, con il Carpi abbiamo vinto con merito e carattere. Poi siamo venuti qui a Ve-
3
4
grande carenza, dunque, nelle
valutazioni dell’allenatore del
Bari, è il cinismo. Peccati gravi,
non aver tradotto in gol quanto
prodotto al Bentegodi: «A guardar bene, se consideriamo il
numero di occasioni che abbiamo avuto, siamo stati più pericolosi. Soltanto che non siamo
stati capaci di segnare e, alla fine, sono passati loro».
SITUAZIONE E, sulla classifica
e sulla sfida a distanza con
l’Hellas, Colantuono dice:
«Confermo che è la squadra da
battere. Non soltanto per l’organico, ma perché ha pure incassato un consistente “paracadute”. La nostra è stata una gara di qualità. C’è mancato il gol,
e questo è il nostro rimpianto».
 1 Franco Brienza, 37 anni, sul prato del Bentegodi, è il simbolo del Bari che è in progresso, ma ha subito
il quarto stop esterno di fila  2 Anche a Verona, i tifosi biancorossi sono stati numerosi  3 Il tecnico
Stefano Colantuono, 52 anni, al primo k.o. col Bari LAPRESSE  4 Vaggelis Moras, 35 anni, il grande ex ARCIERI
A GUARDAR BENE
LA GARA, SIAMO
STATI PIÙ
PERICOLOSI
STEFANO COLANTUONO
TECNICO BIANCOROSSO
rona per incontrare una squadra che veniva da un momento
di difficoltà, che aveva perso
con Novara e Cittadella, incassando sconfitte pesanti. Sapevamo della loro grande voglia
di riscatto, ma abbiamo interpretato nella maniera più attenta quest’impegno. Poi, però,
bisogna avere la forza per fare
gol».
DELUSIONE Giudizio positivo,
nel complesso, quello di Colantuono sul Bari. E per questo ha
la sensazione della beffa, o almeno di una delusione da assorbire alla svelta: «Ci sono tanti miglioramenti, e bisogna tener conto che anche a Verona ci
siamo presentati con delle defezioni: Valiani ha avuto la febbre e non è partito dal 1’». La
Basket R Serie A
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Pallavolo R SuperLega
Frenata Brindisi
«Noi poco cinici
e aggressivi»
Stop Molfetta
«Senza umiltà
E non si molla»
Domenico Zappella
Mauro Giustozzi
AVELLINO
CIVITANOVA (MACERATA)
S
emaforo rosso per l’Enel Brindisi battuta in volata ad Avellino in una gara bella
e combattuta. Sotto di 17 punti al 23’
(49-32), i brindisini rimontano andando sotto di 1 punto per due volte ma non riescono
mai a compiere il sorpasso, specie nei secondi
finali quando Scott sbaglia il possesso del vantaggio e M’Baye sulla sirena la tripla del possibile supplementare. Coach Romeo Sacchetti,
fresco del prestigioso riconoscimento nella
Hall of Fame, prova a stemperare la tensione e
sorride: «È un premio che adesso danno solo
ai vecchi», poi analizza la sconfitta e dice:
«Non siamo contenti, anzi onestamente sono
davvero molto rammaricato perché la partita
era stata rimessa in piedi. Poi un canestro da
sotto sbagliato di Scott e uno regalato ad Avellino, oltre ai quattro liberi consecutivi, ci hanno sottratto un successo che poteva anche
starci. Di sicuro dovevamo essere più cinici e
aggressivi in difesa sin dall’avvio perché per
vincere ci voleva una grande partita».
P
er due set Molfetta ha giocato alla pari
della Lube e alla fine è stato il servizio a
fare la differenza nel 3-1 a favore dei
marchigiani. «Di certo abbiamo, per almeno
due set, quelli centrali – dice Giulio Sabbi,
grande ex della gara – abbiamo giocato una
buona pallavolo e messo in difficoltà un avversario molto forte. Soprattutto nel terzo set
siamo stati anche avanti prima di subire la rimonta. Direi che a frenarci un po’ troppo sono
stati i molti errori commessi che non sono
consentiti contro un avversario di questo livello. È una sconfitta che comunque non ci
ridimensiona. Credo che abbiamo le nostre
chance da giocarci in chiave piazzamento di
coppa Italia: in casa riceveremo Trento, un avversario molto forte. Ma noi in casa abbiamo
avuto già modo di dimostrare di potercela giocare contro tutti. Quindi vincere con Trento
non è affatto impossibile».
FALLO Sul sorpasso mancato da Scott a 20’’
dalla fne, Sacchetti dice: «Tutti mi hanno detto che c’era fallo su di lui, ma io ero molto
distante dall’azione e non avendola rivista
non posso dire se c’era o meno. Siamo, però,
mancati con i piccoli specie all’inizio e i nostri
portatori di palla hanno sofferto molto Ragland. Dobbiamo imparare anche noi ad alzare l’intensità ed essere più bravi anche nei
controlli visto che Avelino ci ha fatto canestro
più di una volta allo scadere dei 24 secondi». E
se tra Brindisi ed Avellino potrebbe in futuro
esserci una sfida da playoff, coach Sacchetti
ritrova il sorriso: «Ci piacerebbe, magari. Anche perché Avellino avrebbe finito seconda e
noi settimi. Ma ora pensiamo alla prossima
gara, importante per andare alla Final Eight».
AFONO Flavio Gulinelli esce dall’Eurosuole
Forum quasi afono. «È sempre difficile per noi
giocare contro avversari di questa caratura –
dice il coach di Molfetta –, però per due set
siamo riusciti a tenere i loro ritmi. Il fatto è
che loro lo hanno fatto per tutta la partita
mentre noi solo per due parziali. E questo ha
fatto la differenza. Premesso che Civitanova
ha meritato il successo, qualche errore di
troppo nostro, soprattutto in ricezione, lo ha
aiutato. Devo anche dire che in alcuni momenti la mia squadra pecca troppo di umiltà:
ce ne vuole tanta per affrontare questi squadroni. Sulla coppa Italia nulla è compromesso: abbiamo il matchball in casa». Attorniato
da tanti amici anche l’altro ex, Vitelli. «Sono
contento della mia prestazione – dice il centrale –. Il servizio di Sokolov ha fatto la differenza. Emozionato? Un po’, ma solo in avvio».
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LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
Lega Pro R La squadra di Padalino al comando
GIALLOROSSI OK: 1-0
LUNEDÌ 28 NOVEMBRE 2016 LA GAZZETTA DELLO SPORT
1-1 CON LA CASERTANA
Questo Foggia
un paradosso
«Meglio in 10»
1Stroppa: «Dovevamo gestire la gara
Il gol di Tsonev (Lecce) che ha deciso il derby dello Iacovone LAPRESSE
in altro modo. Però reazione da grandi»
Derby al veleno
«Vergogna!»
«È andata bene»
1Umori contrastanti: Taranto infuriato
Il Lecce si gode il primato in solitudine
Antonio Bargelloni
TARANTO
I
l gol-non gol del rossoblù
Potenza non visto dall’arbitro Paolini a inizio ripresa
sullo 0-1 tiene banco dopo il
derby Taranto-Lecce deciso da
Tsonev. Apre le polemiche la
presidente rossoblù Zelatore
parlando in diretta tv: «Per noi
la partita è finita 1-1, l’arbitraggio è stato vergognoso». Padalino vuole tagliare corto: «Con i
se ogni partita può avere un
senso diverso. Stavolta è andata bene a noi, altre volte andrà
bene ad altri, nel calcio succede
anche questo».
SEGNALE Il tecnico giallorosso
preferisce elogiare la continuità dei suoi: «Bisognava dare un
segnale forte, soprattutto a noi
stessi. Ho avuto buone risposte,
la nostra è stata una prova diversa da quella di Castellammare, dove siamo partiti male e
poi abbiamo fatto l’exploit nella ripresa. Stavolta siamo partiti meglio noi. Pareggio più giusto? Non direi, oltre al gol abbiamo avuto altre occasioni per
segnare. L’undici iniziale stravolto? Ci sono partite nelle quali bisogna fare scelte diverse,
come Lepore sulla destra e
Ciancio esterno, anche Drudi
ha fatto una buona prova. So
quello che possono dare i miei
uomini».Proprio Drudi merita
la vetrina: «Tutta al squadra ha
dato il suo contributo, io e Giosa ci siamo ritrovati bene sulle
palle alte. Il calo nella ripresa?
Non è facile giocare in trasferta
in questo girone, bisognerebbe
chiudere prima le gare per non
soffrire. Il Taranto ha fatto la
sua partita, ma alla fine non ha
creato grandi occasioni».
REGALI Prosperi riprende l’episodio incriminato: «Non credo
che il Lecce, con l’organico che
si ritrova, abbia bisogno di regali esterni – affonda il tecnico
jonico –. Mi spiace parlare di un
gol non visto dall’arbitro. Lo
svantaggio iniziale? Non ci ha
rovinato i piani, la reazione è
stata buona. Il modulo poco
produttivo? Il Lecce non ha creato grandi pericoli. La classifica
non mi preoccupa, nelle prossime tre partite, contro avversarie alla nostra portata, abbiamo
l’obbligo di fare punti». Ecco
Stendardo: «Se avessimo visto
riconosciuto il gol, sarebbe
uscita un’altra partita nella ripresa. Per il resto non abbiamo
demeritato, abbiamo preso un
gol fortunoso dalla distanza».
SCONTRI? Il veleno è anche in
coda: i tifosi giallorossi sui social denunciano di essere stati
aggrediti prima della gara, ma
la Questura di Taranto smentisce. Anche gli incidenti sono un
giallo...
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La gioia di Miguel Maza, 23 anni, autore del gol del Foggia CAUTILLO
Domenico Carella
FOGGIA
I
l Foggia impatta contro
una Casertana combattiva. Allo Zaccheria finisce 1-1 una partita giocata a
viso aperto. Il tecnico Giovanni Stroppa analizza la
gara: «Potevamo gestirla
meglio. Abbiamo avuto un
ottimo approccio alla gara,
uno dei migliori del campionato, ma dopo l’1-0 avremmo dovuto gestire di più il
pallone e far uscire la Casertana, invece abbiamo continuato ad andare forte, sbagliando qualche passaggio.
Fino agli ultimi dieci minuti
del primo tempo la squadra
si è espressa benissimo, poi
ci siamo allungati e abbiamo
perso qualche pallone. Il secondo tempo è iniziato come
abbiamo finito il primo ed
abbiamo subito alcune ripartenze. C’è stato l’episodio del rigore ma c’è stata
anche la reazione della
squadra. Quando siamo rimasti in dieci abbiamo iniziato a giocare molto meglio, sui livelli dell’inizio del
primo tempo. Una reazione
da grande squadra. Per come si era messa la partita,
con l’inferiorità numerica
potevamo anche non portare a casa niente, invece la
squadra ha reagito nel modo
giusto, a livello fisico e di testa.
Adesso andiamo a Reggio Calabria (sabato, ore 18.30). Dobbiamo partire da quello che di
buono abbiamo fatto questa sera». Oltre agli infortunati Empereur e Mazzeo, salteranno il
match del Granillo anche Padovan e Loiacono, espulsi contro
la Casertana. Il tecnico analizza
i due rossi: «Quello di Padovan
era evitabile. Quello di Loiacono vorrei rivederlo».
IL PRESIDENTE Dispiaciuto per
il pareggio ma non preoccupato, il presidente Lucio Fares
prova a essere ottimista: «Abbiamo iniziato benissimo con
un gol e quattro tiri in porta nei
primi 15’, ma partite come queste, se non le chiudi, lasci spazio agli altri di rendersi pericolosi. Nel secondo tempo abbiamo giocato in dieci e l’espulsione di Loiacono ha condizionato
molto. Dietro è andato Vacca e
siamo stati costretti a modificare qualcosa nel modo di giocare, ma abbiamo comunque fatto la nostra partita. Adesso bisogna stare tranquilli, avere
calma, pazienza e andare avanti. Il torneo è lungo e difficile e
la squadra va sostenuta fino alla fine. Inutile piangersi addosso, non è questo il momento di
tirare le somme, quindi schiena
dritta e guardiamo avanti, per
fare più punti possibili. A Reggio andremo per vincere».
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AL DEGLI ULIVI È 1-1
LE ALTRE
K.O. A MELFI: 3-2
Monopoli, terzo stop di fila
«Paghiamo i soliti errori»
 MELFI (Potenza) Ancora
una sconfitta. Il Monopoli non
riesce a fermare la crisi di
risultati e subisce sul campo
del Melfi la terza sconfitta
consecutiva nonostante abbia
giocato una buona gara. «È
difficile commentare una
partita che abbiamo perso
nonostante l’avessimo
affrontata con la giusta
concentrazione e macinando
gioco per tutto l’arco della
gara – è il commento del
tecnico biancoverde Diego
Zanin –. La squadra mi è
piaciuta anche dal punto di
vista caratteriale quando ha
reagito nonostante lo
svantaggio. Purtroppo ce la
siamo complicata da soli».
FATALI A non dar tregua
all’allenatore del Monopoli
sono gli errori fatali
commessi dalla compagine
biancoverde nel corso della gara,
errori che gli attaccanti del Melfi
hanno cinicamente punito.
«Purtroppo in questa categoria
non ti perdonano nulla e quando
sbagli – spiega amaramente
Zanin – vieni punito duramente. È
capitato già in passato ed è
successo anche contro il Melfi.
Commettiamo delle ingenuità
che puntualmente abbiamo
pagato a caro prezzo. Abbiamo
cercato di recuperare, abbiamo
reagito, ma purtroppo non è
bastato. È una sconfitta che
brucia molto perché era una
partita che potevamo vincere e
invece siamo qui a commentare
una sconfitta».
UNITÀ Come si superano questi
momenti? «Rimanendo uniti,
lavorando sugli errori commessi
e facendo molta più attenzione».
Gianluca Tartaglia
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LA PARTITA SOSPESA CON LA JUVE STABIA
Matera, nebbia sul campo
Bocche cucite in sala stampa
 MATERA Sarà deciso oggi
il giorno in cui verrà ripreso il
match tra Matera e Juve
Stabia, sospeso ieri sera al
38’ del primo tempo, sul
risultato di 1-1, a causa della
nebbia che impediva ai
giocatori la visibilità in
campo. I due club si
accorderanno per individuare
una data utile che, a termini
di regolamento, dovrebbe
essere definita nell’arco di un
paio di settimane. Intanto,
dopo la decisione finale del
signor Amoroso sono
scappati tutti: in sala stampa,
per disposizione della società
biancazzurra, non si sono
presentati tesserati del Matera,
ad eccezione dell’addetto stampa
Felice Griesi, che ha di fatto
confermato modalità e
tempistiche da rispettare. Chi ha
parlato è stato il tecnico stabiese
Gaetano Fontana, che si è
brevemente soffermato sui
trentotto minuti giocati. «Siamo
andati un po’ in sofferenza anche
per il contraccolpo del finale di
gara con il Lecce. E contro una
squadra di altissimi livello come
il Matera, diventa difficile
esprimere il nostro calcio.
Attendiamo ora di conoscere la
gara del recupero».
Nanni Veglia
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Sospesa per nebbia sull’1-1 la gara Matera-Juve Stabia LAPRESSE
SERIE D
Qui Andria: «Beffa evitata»
Il Francavilla: «Buon pari»
Giuseppe Ernesto
ANDRIA
U
n rigore trasformato da
Cianci a pochi minuti dal
termine ha dato alla Fidelis Andria la possibilità di
esorcizzare almeno parzialmente la sindrome da derby.
Dopo aver perso con Foggia,
Taranto e Monopoli, la squadra
di Favarin stava soccombendo
anche contro il Francavilla per
via di un’autorete di Annoni,
ma alla fine è riuscita a trovare
l’1-1 e prolungare la serie positiva a sette gare: «In una partita
abbastanza equilibrata, abbiamo avuto tre occasioni nitide,
mentre loro non hanno mai tirato in porta – osserva Giancar-
55
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Pietro Cianci, 20 anni, suo il rigore dell’1-1 per l’Andria LAPRESSE
lo Favarin –. Fino all’autorete
stavamo giocando bene contro
un’avversaria ostica e combattiva. In questi casi bisogna anche sapersi accontentare. Il pareggio è stato comunque positivo e fa morale».
DISAPPUNTO Non nasconde un
pizzico di disappunto Antonio
Calabro: «Ci teniamo stretto il
punto, anche se rimane un po’
di rammarico per come è arrivato il pari. Il rigore per l’Andria? Voglio rivederlo. Risulta-
to giusto, anche se prendere gol
alla fine dispiace».
RIGORISTA Dopo aver visto un
suo colpo di testa ravvicinato
salvato sulla linea dal Francavilla, Pietro Cianci non ha esitato a calciare il rigore concesso
nei minuti di recupero per l’atterramento di Aya: «Volevo calciarlo e mi sono subito preso la
responsabilità – dice il ventenne attaccante della Fidelis –.
Sono molto contento per il gol e
per aver evitato una sconfitta
che sarebbe stata una beffa».
L’EX Positivo il ritorno ad Andria per Giuseppe Abruzzese
che nella Fidelis è cresciuto e ha
anche esordito in B quasi vent’anni fa. Suo il salvataggio sulla linea su Cianci: «È sempre un
piacere tornare qui dove vivono
la mia famiglia e tanti amici –
dice il difensore –. Partita molto agonistica. Fare risultato ad
Andria non è mai facile. I
playoff? Non ci pensiamo».
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Gravina corsaro
Poker Bisceglie
Nicola Lavacca
D
opo tre pareggi, il
Gravina torna al successo
sbancando
Manfredonia. La squadra di
De Luca resta nella scia della
capolista Trastevere che ha
un punto in più. Al Miramare, il Gravina passa in vantaggio con Michele Anaclerio, poi La Porta ristabilisce
la parità. Decide la gara un
rigore di Patierno che rilancia le quotazioni dei gialloblù. Colpaccio esterno del
Bisceglie che rifila un sonoro poker all’Anzio. Doppietta di Risolo, gol di Partipilo e
Lattanzio. Pareggio privo di
emozioni tra San Severo e
Nardò che si annullano a vi-
cenda, mentre il Madrepietra
Apricena perde ad Ercolano e
rimane insabbiato al penultimo
posto.
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RISULTATI, 13a GIORNATA Anzio-Bisceglie 1-4, CiampinoAgropoli 2-0, Cynthia-Nocerina 1-2, Francavilla-Az Picerno
1-0, Herculaneum-Madrepietra 2-1, Manfredonia-Gravina
1-2, Potenza-Vultur 1-1, San
Severo-Nardò 0-0, TrastevereGelbison 1-0. CLASSIFICA Trastevere 27, Gravina 26, Bisceglie (-1) e Nocerina 24, Gelbison 21, Nardò 20, Potenza, S.
Severo 19, Francavilla 18, Herculaneum (-3) e Manfredonia
17, Anzio e Vultur 14, Agropoli
(-2) 13,Picerno e Ciampino 12,
Madrepietra (-1) 8, Cynthia 5.