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24 novembre 2016 delle ore 05:05
Sotheby’s rallenta a Milano
Nonostante gli sforzi le cose non sono andate
come sperato, parlando di numeri la vendita di
ieri sera a Milano di Arte Moderna e
Contemporanea ha incassato circa 7,5 milioni
di euro, escluso buyer’s premium, meno della
stima minima attesa che oscillava tra i 9,5 e i
12 milioni. Unici lotti a tirare su il morale della
casa d’aste il tanto annunciato Close Up di
Domenico Gnoli, che è andato oltre le
aspettative vendendo per 2,5 milioni circa
contro il milione e mezzo dato dalle stime, e da
un Senza Titolo di Tancredi che ha superato la
stima alta per raccogliere 460mila euro. Sin
dall’inizio a Palazzo Serbelloni le cose non sono
andate bene, dopo aver con degli invenduti
eccellenti come Ettore Spalletti, Alighiero
Boetti e Mario Schifano, l’asta è continuata con
delle performance non memorabili di grandi
nomi blue chip come Alberto Burri di cui è stata
venduta una grande opera a 205mila euro, o
Lucio Fontana, presente in catalogo con diverse
opere. Dell’artista di origini argentine sono
andati all’incanto 11 lotti tra sculture e tele, di
cui soltanto 5 sono state piazzate. Buono il
risultato di Spazio anche più che tempo di Carol
Rama, lavoro del 1971, proveniente da un
collezionista privato torinese, che ha
guadagnato 50mila euro. A parte qualche
momento positivo, la serata si è conclusa con
una nota negativa: 17 lotti su 46 sono rimasti
invenduti, una differenza enorme rispetto alle
sessioni degli anni passati quando le percentuali
di invenduti si aggiravano intorno alla decina.
(RP)
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