Nei debiti l`amore non conta.

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Transcript Nei debiti l`amore non conta.

RAPPORTI FINITI
rmarla
Nei debiti
l’amore
non conta
DI
FRANCESCO BARRESI
I soldi prestati per
amore non tornano
indietro senza un regolare contratto. Lo
spiega la Corte di
cassazione, nella sentenza 22576/2016 del
7 novembre, nel respingere il ricorso di
una donna che aveva
prestato 22.040 euro
all’ex fidanzato per poter saldare i suoi debiti. Al termine della relazione, durata quattro
anni, la donna aveva
trascinato l’uomo nelle aule di tribunale di
Trieste per richiedere
le somme erogate nel
tempo.
Ma i giudici di piazza
Cavour hanno dovuto
respingere il ricorso
in mancanza di un documento firmato dalle
parti che potesse «regolarizzare» il prestito,
perché «a prescindere
dalla qualificazione
da gestori dei servizi media
del rapporto», spiegano i porporati nella
sentenza, «spettava
all’attrice la prova del
contratto di mutuo»,
perché chi decide di
prestare denaro e ne
richiede la restituzione «è tenuto a provare,
oltre alla consegna, anche il titolo dal quale
derivi l’obbligo di controparte alla restituzione, purché l’attore
fondi la domanda su un
particolare contratto».
I giudici però mettono
le mani avanti sulle
motivazioni della sentenza, perché occorre
interpretare il caso
alla luce della «necessità che il rigetto della
domanda di restituzione sia argomentato con
cautela, tenendo conto
della natura del rapporto e delle circostanze del caso», accogliendo le motivazioni della
Corte territoriale che
aveva specificato come
«le somme vennero
date volontariamente
nell’ambito di una relazione sentimentale»,
respingendo l’accusa di
arricchimento indebito
contro l’ex fidanzato.
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