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Cristiani, noi siamo nessuno senza il vescovo… / Vescovo, tu sei nessuno senza il tuo popolo! JEAN DANIELOU/ Di CHI tu sei vescovo?/ Per CHI tu sei vescovo?/ CHI ti
ATTUALITÀ
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SCUOLA – GIORNATA INTERNAZIONALE STUDENTI, PROTESTE CONTRO
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
Attualità
Politica
(17/11/2016) Inchiesta
-
Nella giornata
Culture
internazionale degli studenti,
L'intervista
fanno bene tanti nostri ragazzi a
L'eroe
protestare contro il modello loro
Sport
propinato di alternanza-scuola
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lavoro: nel corso delle
Questa è la stampa
manifestazioni studentesche
Stracult
odierne, svolte in diverse città, contro la Legge 107/2015 e gli
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accordi sottoscritti con le aziende, tanti giovani hanno
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rivendicato, a ragione, che non vogliono diventare “schiavi” del
fregatura di lavorare gratuitamente e senza alcuna tutela”. Come più volte denunciato dall’Anief, anche di recente, in
occasione del resoconto a senso unico organizzato qualche
settimana dal Ministero dell’Istruzione, a chiusura del primo
anno di esperienze lavorative previste dalla “Buona Sciola”, non
si può pensare di avviare un sistema così complesso e
importante sbandierando solo i numeri. Come ha fatto anche
oggi il Ministro dell’Istruzione, parlando di “un'opportunità
straordinaria colta quest'anno da 630mila ragazzi”, di “un mondo
che si è messo in movimento” e “che ha capito il patrimonio
straordinario che c'è nel talento dei giovani. E in tre anni
arriveremo a 1,5 milioni di ragazzi coinvolti”. La verità è che sulle esperienze di alternanza scuola-lavoro,
permangono tanti dubbi. Ad esempio, cosa fanno i ragazzi in
azienda? Chi li tutela da possibili forme di sfruttamento? Chi
garantisce loro che le esperienze che stanno realizzando sono
realmente formative? Le risposte, purtroppo, non le può dare
nessuno. Perché ad oltre 15 mesi dall’approvazione della L.
107/2015, non esiste ancora alcun Regolamento sui diritti e
doveri degli studenti impegnati in azienda: ancora oggi non c’è
traccia nemmeno di una bozza del decreto sui diritti-doveri degli
studenti lavoratori e sull'aggiornamento degli albi presso le
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lavoro, perché allo stato attuale a loro “resta soltanto la
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Camere da Commercio. Sul documento base utile a regolamentare le esperienze
formative in azienda degli studenti del triennio finale degli istituti
superiori, sulla base dei commi 7 e 37 della legge n. 107/2015,
si è espresso pochi mesi fa anche il CNPI, che ha indicato al
Governo una serie di modifiche da attuare. E senza un
regolamento-base nazionale - un decreto specifico contenente le
regole organizzative degli stage e gli enti accrediti presso la
Camera di Commercio – non si può pensare di allestire un vero
sistema nazionale. Non è affatto un caso, se gli accordi e
protocolli d'intesa sinora sottoscritti nero su bianco rimangono
ancora un numero ridotto. C’è poi un altro aspetto che non convince: le ore settimanali di
insegnamento non devono essere decurtate per fare spazio alle
attività a stretto contatto delle aziende: gli stage e la formazione
a contatto con gli esperti aziendali deve essere aggiuntiva
all’offerta formativa didattica. Invece, risulta che spesso gli
studenti svolgono queste attività in luogo delle ore curricolari. “Il nostro sindacato ha chiesto già più volte di intervenire con
urgenza anche su questa materia – spiega Marcello Pacifico,
presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal –
chiedendo uno statuto dello studente-lavoratore. Che fornirebbe
precise garanzie a chi svolge un percorso formativo in strutture
non scolastiche. Tra gli emendamenti chiesti alla Legge di
Stabilità, figura anche l’introduzione del “Diritto” come disciplina
nel biennio propedeutico comune a tutti gli istituti superiori e
nell’ambito della formazione prevista per l’alternanza scuolalavoro del triennio finale delle superiori”. Vanno poi attuate modifiche legislative, sia il Testo Unico sulla
sicurezza, il D.L. 81 del 2008, sia i piani sulla sicurezza delle
scuole organizzatrici sia delle aziende ospitanti gli allievi. Perché
quando lo studente opera all'interno dalla scuola è soggetto
attivo-passivo del servizio di prevenzione e protezione dello
stesso istituto; viceversa, in azienda è soggetto allo stesso
servizio della struttura aziendale. “La speranza – continua Pacifico – è che il Governo abbia
formazione in azienda. Parallelamente, sarebbe bene che si
approvino delle norme che facciano decollare l’interesse delle
aziende per la formazione dei giovani studenti: senza incentivi
veri, anche ai fini della loro assunzione, alle condizioni attuali,
con un’economia stagnante, non si può pensare che i datori di
Codice abbonamento:
decreto delegato di attuazione della riforma, specifico per la
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introdotto queste tutele per gli studenti almeno all’interno del
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lavoro possano assorbire ogni anno centinaia di migliaia di
giovani diplomati”. STAMPA
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