Antonietta Mazzette - Sociologia del Territorio

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Transcript Antonietta Mazzette - Sociologia del Territorio

Proposta di candidatura in qualità di Coordinatrice della Sezione Territorio
dell’Associazione Italiana di Sociologia per il triennio 2017-2020.
Antonietta Mazzette, Università di Sassari
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Con la presente, intendo proporre la mia candidatura a coordinatrice della Sezione Territorio
dell’Associazione Italiana di Sociologia.
A tal fine, espongo alcune brevi e parziali riflessioni sullo stato della nostra disciplina e sulle sue
potenzialità.
Anzitutto, parto dalla constatazione che, nonostante il quadro normativo adottato (in particolare
dal 2010 in poi) e l’apparato tecnocratico che ruota attorno al Sistema Universitario italiano stiano
gravando pesantemente sulle discipline che appartengono al composito universo delle scienze
umanistico-sociali (in termini di turn over, di distribuzione di punti organico, di allocazione delle
risorse finanziarie, e così via), la società ha bisogno di visioni ed interpretazioni che le Sociologie
possono offrire in termini sia di costruzione di scenari, sia di comprensione delle direzioni del
mutamento sociale. In particolare la Sociologia dell’Ambiente e del Territorio – in quanto
sociologia applicata – ha affinato i suoi strumenti concettuali e metodologici per cogliere i
cambiamenti in atto delle dinamiche territoriali, delle politiche ad esse connesse, delle buone
pratiche in termini di sostenibilità che, seppure in modo sparso e frammentario, si stanno
affermando ai diversi livelli territoriali. Inoltre, essendo una disciplina per così dire di confine con
altre discipline quali la geografia e l’urbanistica, oltre che con le altre sociologie applicate, in primis
la sociologia dei processi politici, la porta quasi naturalmente ad interloquire con tutte quelle
scienze che si occupano direttamente ed esplicitamente di politiche territoriali. I confini e le
separazioni disciplinari sono per lo più legate a finalità concorsuali più che a ragioni scientifiche.
Ciò comporta che la sezione Territorio dovrebbe intensificare i legami con tutte queste discipline sia
nelle diverse sedi, sia costruendo occasioni di incontro e di ricerca interdisciplinare a livello
nazionale ed internazionale.
In secondo luogo, sottolineo un problema di rappresentatività della disciplina, troppo spesso
sottodimensionata rispetto al ricco patrimonio scientifico (teorico ed empirico) prodotto in questi
decenni: basti vedere le collane editoriali dedicate specificamente agli studi territoriali e i contributi
in termini di ricerca e di riflessione presenti, ad esempio, nella Rivista SUR. La non corrispondenza
tra peso “politico-sociale” e peso culturale deriva anche dal fatto che, per un verso, non riusciamo a
delineare e rendere palesemente chiari i variegati filoni di ricerca; per un altro verso, non riusciamo
ad evidenziare le potenzialità operative (in termini di efficacia e di ricaduta politica) insite nelle
nostre specifiche ricerche. Le Sociologie, per loro natura, devono essere utili alla società perché, nel
contempo, hanno il compito di offrire categorie interpretative e di indicare opzioni possibili e
concretamente operative. Rispondere a questo duplice ruolo significa anche rendere importanti la
nostra disciplina e i nostri studi.
In terzo luogo, evidenzio un problema di interconnessione tra le diverse sedi dove è presente la
Sociologia dell’Ambiente e del Territorio. Interconnessione che si può attuare riordinando e
raggruppando i diversi filoni di ricerca; costituendo reti di ricerca attorno a questi filoni; indicando
percorsi formativi rivolti a studenti e professionisti, anche attraverso l’ideazione di corsi di
formazione, la cui formula si possa replicare nelle diverse sedi. Riordinare il nostro vasto
patrimonio e ricondurlo ad alcune parole chiave sarebbe, di per sé, un modo per renderci
maggiormente visibili e valorizzare le nostre ricerche, a partire da quelle dei ricercatori più giovani
e sui quali dovremmo dedicare uno sforzo comune. Inoltre, costituire reti di ricerca, possibilmente
legate ad altri Paesi europei, non solo rafforzerebbe la nostra presenza nelle diverse sedi, ma
potrebbe consentirci di individuare fonti di finanziamento, anzitutto europei, considerato il fatto che
ormai i PRIN per le sociologie non sono più una fonte a cui attingere. Per inciso, va detto che la
ragione del fatto che le sociologie siano state escluse dai seppur sporadici finanziamenti del MIUR,
dipende in grande misura dalla nostra scarsa capacità di valorizzare noi stessi e le nostre idee
progettuali.
Alla luce di questi tre elementi, ritengo fondamentale concentrare gli sforzi verso un
rafforzamento della nostra disciplina sia in ambito accademico, sia nel confronto con il mondo
professionale, con le istituzioni e le parti sociali. Sotto questo profilo, è imprescindibile procedere
con convinzione nella direzione di un’intensificazione delle reti di collaborazione scientifica a
livello nazionale e internazionale con l'obiettivo di accrescere i canali di dialogo con altre realtà
impegnate nella ricerca e nell'innovazione, rafforzando, in particolare, la nostra presenza all'interno
di partenariati attivi nei progetti internazionali (Horizon 2020). Il tema dell'internazionalizzazione si
esprime, altresì, nei termini di un maggiore impegno finalizzato alla circolazione dei nostri studi e
dei lavori di ricerca in più scenari: da un lato, è opportuno rafforzare la presenza dei sociologi del
territorio italiani all'interno di pubblicazioni e riviste internazionali di taglio sociologico, ma anche
multidisciplinare; dall'altro lato, va incentivata la mobilità dei ricercatori che garantisca alla nostra
disciplina una presenza più assidua e radicata nell'ambito di workshops e consessi internazionali.
Al contempo, è necessario consolidare l'impegno nella costruzione di un dialogo costante con il
mondo delle professioni, con la rete dei partner istituzionali e con la società civile con l'obiettivo di
far conoscere i temi e i metodi degli studi sociologici urbani e territoriali e di portare le questioni
più rilevanti in sedi pubbliche di dibattito e di coinvolgimento civico.
Dal punto di vista delle aree scientifiche e dei settori concorsuali, andrebbe operata una riflessione
anche al fine di una più equilibrata riorganizzazione.
Infine, l'ambito della formazione merita sforzi ulteriori da declinare nella forma di corsi e
workshops tematici da rivolgere a professionisti del territorio (architetti, urbanisti, politici,
amministratori pubblici) sui nodi problematici e sulle questioni più rilevanti del governo del
territorio.
In questo contesto le sedi universitarie e le presenze sociologiche giocano un ruolo di primo piano.
Contemporaneamente, va coltivata e rafforzata l'esperienza della Summer School attorno alla quale
la Sezione Territorio ha registrato interessi diffusi da parte di studenti e professionisti.
La mia proposta di candidatura si colloca in continuità con le iniziative e l’impostazione del
Direttivo coordinato dall’amico e collega prof. Alfredo Mela.
Prof.ssa Antonietta Mazzette
Università degli Studi di Sassari
Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell'Informazione
(POLCOMING)
Viale Mancini, 5
07100 Sassari
e-mail: [email protected]
tel. 079 228563
Antonietta Mazzette è professore ordinario di Sociologia Urbana (Settore scientifico disciplinare
SPS/10) ed è Direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e
Ingegneria dell'Informazione dell'Università degli Studi di Sassari. Insegna Analisi delle politiche
urbane nei corsi di laurea magistrale in Politiche pubbliche e governance e in Comunicazione e
pubbliche amministrazioni. Insegna Culture urbane e professioni metropolitane nel Master di
secondo livello in "Comunicazione per le industrie culturali", presso la Facoltà di Scienze Politiche
e Sociali dell'Università Cattolica di Milano. È coordinatrice di OSCRIM - Osservatorio Sociale
sulla Criminalità in Sardegna e del Centro di Studi Urbani del Dipartimento di Scienze Politiche,
Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell'Informazione. È stata presidente del corso di laurea
specialistica in Politiche pubbliche e governance. É stata responsabile scientifica e coordinatrice del
corso intensivo “Donne, Politica e Istituzioni”, organizzato dalla Facoltà di Scienze Politiche
dell’Università degli studi di Sassari e promosso dal Ministero per le Pari Opportunità in
collaborazione con la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione.
Ha fatto parte del Consiglio Scientifico dell'AIS - Sezione Sociologia del Territorio ed è membro
dell'Associazione Mediterranea di Sociologia del Turismo in qualità di socio fondatore. È membro
del Comitato Scientifico Internazionale del Centro per lo studio della moda e della produzione
culturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
È stata membro dell'Agenzia di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR GEV) (Area Scienze Politiche e Sociali).
I suoi campi di interesse scientifico più recenti sono: 1) le nuove forme di città; 2) la paura urbana;
3) i luoghi del consumo come fattore di mutamento territoriale; 4) Il turismo e le nuove forme di
fruizione del territorio; 5. la sicurezza urbana; 6. la criminalità in Sardegna; 7. le forme di
partecipazione nel governo del territorio; 8. le dinamiche sociali negli spazi pubblici.
In qualità di responsabile scientifica nazionale e locale ha coordinato numerose ricerche
nell'ambito dei Progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN) finanziati dal Ministero
dell'Università dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Tra i più recenti si segnala:
- Prin (2011) “Spazi pubblici, popolazioni mobili e processi di riorganizzazione urbana”
- Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e
Assetto del Territorio, "Sistema informativo e governance delle politiche di intervento e contrasto
dei fenomeni criminali” (2013-2016).
- Fondazione di Sardegna, “Osservatorio sociale sulla criminalità in Sardegna” (2012-2017)
Pubblicazioni più recenti
MAZZETTE A., SPANU S. (2016), Alla ricerca della sicurezza totale negli spazi urbani: due studi
di caso, in Sociologia urbana e rurale, 110, pp. 124-145
MAZZETTE A., SPANU S. (2015), Forme di uso illegale del territorio: il caso delle coltivazioni
di cannabis in Sardegna, in Sociologia urbana e rurale,108, pp. 117-135
MAZZETTE A., SPANU S. (2015), Sustainable Development as a Challenge for Cities in the 21st
Century: lesson learned from the City of Freiburg, in Scienze del territorio, vol. 3, ISSN2284-242X
MAZZETTE A (2014), Public Spaces between the need of Safety and Privatization: a research on
Italian cities, in Sociologia urbana e rurale, 105, pp. 129-154, DOI: 10.3280/SUR2014-105009
MAZZETTE A. (2014) (a cura di), La criminalità in Sardegna. Reati, autori e incidenza sul
territorio. Quarto Rapporto di Ricerca, EDES, Sassari.
MAZZETTE A. (2013) (a cura di), Pratiche sociali di città pubblica, Laterza, Roma-Bari
MAZZETTE A. (2013), Città mediterranee ed effetti controversi del turismo. Il caso di Roma. In
AA.VV. (a cura di), Tidore C. Città mediterranee nello spazio globale. Mobilità turistica tra crisi e
mutamento, pp. 69-95, Franco Angeli, Milano, ISBN: 978-88-20456153;
MAZZETTE A (2011). Governo del territorio tra regole e usi privati. Prolegomeni. In: Id.
Esperienze di governo del territorio. p. 3-55, ISBN:978-88-420-9728-0
MAZZETTE A (2010). Spazi pubblici e vita collettiva. In: Magnier A., Vicarelli G. (a cura di)
MOSAICO ITALIA. LO STATO DEL PAESE AGLI INIZI DEL XXI SECOLO. p. 116-121,
MILANO:FrancoAngeli, ISBN: 978-88-568-3106-1
MAZZETTE A (2009). Culture di governo e pratiche urbane a Milano. In: Bovone L., Ruggerone
L. Quartieri in bilico. Periferie milanesi a confronto. p. 75-99, Milano:Bruno Mondadori, ISBN: 9788861-593756
MAZZETTE A (2009). Estraneità delle città e giochi di resistenza. Perché l'Italia non è più il Bel
Paese?. In: Id. Estranee in città. A casa, nelle strade, nei luoghi di studio e di lavoro. vol. 1561.77, p.
203-240, MILANO:FrancoAngeli, ISBN:
978-88-568-1279-4
MAZZETTE A. (2008), Il turismo in Sardegna e il consumo del territorio. Problemi di
government e governance. In Savelli A. Spazio turistico e società globale, Franco Angeli, Milano,
pp. 128-141, ISBN: 978-88-464-9694-2
MAZZETTE A., SGROI E. (2007), La metropoli consumata. Antropologie, architetture, politiche,
cittadinanze, Milano, Angeli, Milano, cap. 1 (pp. 13-35); cap. 3 paragrafi 3.1, 3.3,3.4 (pp. 12); cap.
5 (pp. 133-164).
MAZZETTE A. (2006), La sicurezza urbana come fattore di inclusione e di esclusione dalle
risorse della città. Städtische Sicherheit al Faktor der Inklusion und Exklusion in Bezug auf die
Ressourcen der Stadt. in Annali di Sociologia, vol. 16,pp. 281-300, ISSN: 0394-2120
MAZZETTE A. (2006), Trasformazioni urbane e vissuti delle donne. Un’intoduzione. in Id.
L’urbanità delle donne. Creare, faticare, governare ed altro, Franco Angeli, Milano, pp. 9-30, ISBN:
88-464-7375-2