Alternanza scuola-lavoro, Patriarcato primo in Veneto

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GENTE VENETA | Attualità
Giovedi, 10 Novembre 2016
Alternanza scuola-lavoro, Patriarcato primo in
Veneto
E'il Patriarcato di Venezia la prima diocesi in Veneto e una delle prime in Italia a firmare un
protocollo d'intesa con il Ministero dell'università e della ricerca scientifica così da accogliere i
ragazzi del triennio delle scuole superiori nel contesto dell'alternanza scuola-lavoro.
Martedì 8 il Vicario generale don Angelo Pagan e la Segretaria generale dell'Ufficio scolastico
regionale Daniela Beltrame hanno firmato a Venezia il testo dell'intesa (nella foto).
Da 200 a 400 ore nel triennio. La diocesi veneziana diventa in questo modo punto di raccolta e
di coordinamento di tutte le realtà ecclesiali - parrocchie, enti, associazioni... - che possono
adeguatamente ospitare gli alunni.
Per un numero notevole di ore - fra le 200 per i liceali e le 400 per gli allievi degli istituti tecnici,
sempre nel triennio - ragazze e ragazzi, infatti, dovranno alternare la scuola ad un'esperienza
presso un'azienda o un ente convenzionato.
In Patriarcato saranno l'Ufficio Scuola e l'Ufficio per l'insegnamento della Religione cattolica a
coordinare l'iniziativa. Spiega don Francesco Marchesi, direttore dell'Ufficio di Pastorale
scolastica: «Cominciamo adesso a raccogliere la disponibilità di alcune realtà e stileremo un
primo elenco. Vogliamo partire un po' per volta, con la prudenza necessaria per non ingolfarci e
far fare ai ragazzi un'esperienza bella e utile. Da dopo la firma del protocollo, ad ogni modo, può
prendere già il via la fase operativa».
Le applicazioni possibili sono tante: può essere che una parrocchia voglia potenziare il
doposcuola che già gestisce, oppure che un istituto di cultura voglia informatizzare il proprio
archivio o catalogare la propria biblioteca, oppure che l'ambito delle comunicazioni sociali si
renda disponibile a formare giovani e a creare con essi novità nel mondo dei social...
L'importante è che le esperienze siano educative. Si tratterà allora, tramite gli uffici
diocesani che fungono da collettore e sulla base del protocollo d'intesa che sarà firmato
martedì, di redigere una convenzione con la scuola, per regolare poi la presenza dei giovani.
A una condizione, però, precisa don Marchesi: «Che ragazze e ragazzi possano fare
un'esperienza significativa e utile. Non basta, per ospitarli, avere delle stanze e delle attività da
fare. Non stiamo cercando forza lavoro a costo zero. Il punto è che i ragazzi possano
incontrare, nelle nostre realtà ecclesiali, delle persone interessanti e delle esperienze utili. Degli
adulti, in particolare, che sia pure per un breve periodo diventino punti di riferimento educativo
per i più giovani».
Giorgio Malavasi
Tratto da GENTE VENETA, n.42/2016
Articolo pubblicato su Gente Veneta
http://www.genteveneta.it/public/articolo.php?id=8889
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