Fermata n. 26

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Transcript Fermata n. 26

SI CAMBIA MEZZO!!
OVER 60 MENO SOSTENIBILI!!
In questa fermata Audimob, l’analisi dei dati si sofferma sui comportamenti in mobilità dei residenti italiani che rappresentano circa 1/4 della popolazione: le persone in età compresa tra 60 e 80 anni.
LA DOMANDA DI MOBILITÀ DEGLI OVER 60
In questa fermata Audimob si osserva la fascia di popolazione compresa tra 60 e 80 anni, proponendo un confronto sulla mobilità complessiva dei residenti in Italia. In primo luogo è da evidenziare un tasso di mobilità infeGraf. 1
Il tasso di mobilità degli over 60 (% di persone uscite di casa)
riore rispetto al totale della
popolazione. Infatti per le
classi di età da 60 a 69 anni,
in un giorno medio feriale del
2015, sono 3 su 4 le persone
uscite di casa, mentre ancora più basso è il tasso rilevato per gli anziani (70-80 anni)
che si attesta al 63,8%, ben
16,5 punti percentuali in meno rispetto alla popolazione
complessiva (Graf. 1). La serie storica mostra che, pur
mantenendo un divario di 6-7
punti percentuali, la fascia di età 60-69 anni segue l’andamento generale registrando il punto di
minima nel 2012 (68,3% 60-69 anni e 75,1% popolazione totale). Un andamento diverso è assunto
dalla fascia di età 70-80 anni, infatti nel 2001 la quota di persone uscite di casa è molto bassa
(55,4%), mentre nelle serie successive l’incidenza aumenta portandosi sopra al 60%. In questo
frangente temporale cresce la numerosità della popolazione anziana (5,4 milioni nel 2001 e 6,1 milioni nel 2015), quindi comGraf. 2
La domanda di mobilità degli over 60:
plessivamente, aumenta il
gli spostamenti medi giornalieri
volume di traffico generato
dagli spostamenti dei “meno
giovani”.
Nessuna differenza rilevante per quanto riguarda il
numero medio di uscite
giornaliere, che si mostra in
linea con il dato nazionale,
infatti gli over 60, che
escono di casa, compiono
mediamente poco meno di 3
spostamenti (Graf. 2).
1
Se si considerano solo gli spostamenti a piedi inferiori a 5 minuti emerge qualche lieve differenza:
di fatto la fascia di età 60-69 anni si comporta come la maggior parte della popolazione con un
incremento di percorsi gior- Graf. 3
La domanda di mobilità degli anziani: gli spostamenti
nalieri da 2,3 del 2001 a 3,7
medi a piedi inferiori a 5 minuti
dell’ultimo anno; mentre le
persone 70-80 anni, pur con
un trend in crescita rispetto
al 2001, si muovono un po’
meno rispetto al totale della
popolazione (3,4 spostamenti
medi) (Graf. 3).
Negli ultimi 10 anni si rileva
un allungamento delle distanze percorse in un giorno medio feriale di circa 10-12 km.
Se il dato nazionale si attesta intorno ai 35-36 km, quello delle persone 60-69 anni raggiunge il suo picco massimo nel 2015
sfiorando i 34 km, mentre molto inferiore è la percorrenza media degli over 70 che si ferma intorno ai 20 km. Nel 2012, invece, le distanze percorse dalle due fasce di età si equivalgono; ricordiamo che è l’anno di magGraf. 4
La domanda di mobilità degli anziani: la distanza media giorgior crisi per la domanda di
naliera percorsa (in km)
mobilità dove è stato ravvisato il più basso numero di
spostamenti medi giornalieri
e dove aumentano le uscite
per gestione famigliare e
diminuiscono quelle per motivi di lavoro, quindi stili di vita maggiormente associati
alle generazioni più anziane
(Graf. 4).
In generale una mobilità di
più corto raggio per gli over
70 non si traduce in minor
tempo speso in viaggi, infatti, preso ad esempio il 2015,
il tempo medio giornaliero si
aggira intorno ai 50 minuti,
mentre per le persone di 6069 anni si investono 57 minuti su percorrenze maggiori di
almeno 14 km. (Graf. 5)
Graf. 5
La domanda di mobilità degli anziani: il tempo medio giornaliero dedicato alla mobilità (in minuti)
2
Le motivazioni degli spostamenti: si allunga l’uscita dal mercato del lavoro
Tra il 2007 e il 2012, si stima una perdita complessiva di 10,7 milioni di spostamenti per attività
dedicate al tempo libero. Nel 2013, tra le domande sugli effetti della crisi gli italiani rispondevano
che per riuscire a contenere le spese il 46,1% aveva riflettuto sulla possibilità di ridurre le uscite
nel tempo libero e il 41,3% affermava
Graf. 6
Le motivazioni degli spostamenti della popolazione
di averlo fatto (Fermata N. 19). In eftotale (ripartizione % degli spostamenti)
fetti nel 2012 le uscite nel tempo libero perdono 10 punti percentuali rispetto al 2007, divario che è recuperato
con un incremento del 5% nel 2015, ma
che complessivamente ancora non raggiunge le quote rilevate negli anni precrisi. Prima battuta di arresto per le
attività lavorative è rilevata nel 2007
con una perdita intorno al 5% rispetto
al 2001 e nel 2015 cresce leggermente
senza però colmare il divario con il
2001. Il periodo della crisi è caratterizzato dalle attività a tutela della famiglia che raggiungono il 40% nel 2012
per poi decrescere nel momento in cui
si ha una ripresa del lavoro che determina una maggior disponibilità anche
per le uscite nel tempo libero (Graf. 6).
Nella fascia di età 60-69 anni l’andamento delle motivazioni che inducono ad uscire di casa è in
perfetta sintonia con la crisi economica che negli ultimi anni ha attraversato il paese. Fino al 2007
circa il 90% degli spostamenti si riGraf. 7
Le motivazioni degli spostamenti della fascia di
partiva tra motivazioni legate al temetà 60-69 anni (ripartizione % degli spostamenti)
po libero e quelle di gestione famigliare. Nel 2012 aumentano le uscite
per attività dedicate alla famiglia
(61,2%) e si ha una contrazione delle
attività di svago (27,9%). Nel 2015
entra in gioco un elemento atipico:
aumentano gli spostamenti per lavoro
che si portano al 16,4%, la più alta
quota rilevata dal 2000 ad oggi, sia in
termini percentuali sia in valori assoluti (736 mila nel 2012 e 1,3 milioni
nel 2015). Un dato, con molta probabilità, influenzato dall’ultima riforma
delle pensioni, dove l’innalzamento
dell’età pensionabile ha maggiormente
interessato proprio queste fasce di
età (Graf. 7).
3
Nel periodo di crisi anche gli over 70 assistono la famiglia
La ridotta mobilità per motivi di lavoro caratterizza la classe degli over 70 con un andamento stabile nel tempo che oscilla poco al di so- Graf. 8
Le motivazioni degli spostamenti della fascia
pra del 3%. Ci si dedica maggiormente
di età 70-80 anni (ripartizione % degli spostamenti)
ad uscite nel tempo libero e alla gestione famigliare. Un po’ come tutti i cittadini italiani anche gli over 70 aumentano
le attività dedicate alla famiglia nel
2012, registrando una crescita del 10%
rispetto al 2007 (51,9% nel 2007 e
62,3% 2012). Nell’ultimo anno le attività
ricreative recuperano qualche punto
percentuale, restando sotto la soglia del
40%, dato ancora distante dalle quote
rilevate nel 2001 e nel 2007 (Graf. 8).
Le dinamiche degli spostamenti
Considerando come spostamenti sistematici quelli che si effettuano almeno 3
o 4 giorni la settimana e non sistematici
quelli con frequenza minore, le dinamiche degli over 60 si differenziano dal
resto della popolazione. Infatti nel confronto con la popolazione totale gli spostamenti sistematici risultano superiori
di almeno 20 punti percentuali rispetto
alla classe di età 60-69 anni e un paio di
punti in più per quanto riguarda i cittadini in età più avanzata. Per gli over 60
le quote della sistematicità sono essenzialmente equidistribuite con lieve inclinazione a favore degli spostamenti meno
frequenti (Graf. 9).
Graf. 9
La prossimità è la prassi abituale soprattutto per gli over 70, infatti il Graf. 10
68,1% dei loro spostamenti non supera i
5 km e solo il 7,3% sono percorrenze
superiori ai 20 km. Per gli italiani di 6069 anni la prossimità entro i 5 km si attesta al 53,3% e 1 spostamento su 4 copre una distanza oltre i 10 km. Infine
nella media nazionale gli spostamenti si
distribuiscono per 1/4 sulla prossimità,
1/5 sul corto raggio e stessa misura per
la mobilità locale, mentre 1 su 3 sono
quelli di media o lunga percorrenza
(Graf. 10).
4
Le frequenza degli spostamenti, 2015 (val. %)
Il raggio della mobilità, 2015 (val. %)
Più auto e meno camminate per gli over 60
Sostanziali i cambiamenti comportamentali dei “meno giovani” riscontrati nella serie storica: un
maggiore utilizzo del mezzo privato a discapito principalmente degli spostamenti a piedi o in bici e
in parte di quelli con i mezzi pubblici. Nel confronto tra il 2007 e il 2015 gli spostamenti in auto
come conducente della classe Graf. 11
I mezzi utilizzati per gli spostamenti (val. %)
60-69 anni passa dal 49,8% al
57,7% incrementando così di ben
8 punti percentuali; maggiore è
la crescita per gli over 70 che
aumentano l’uso della stessa modalità del 10% (37,7% nel 2007
e 48,1% nel 2015). Questa modifica di condotta ha inciso in maniera decisiva sulla diminuzione
degli spostamenti a piedi o in
bici che hanno registrato una
flessione dell’8,5% nella classe
più anziana e dell’8,8% per i 6069 anni. In lieve calo anche le
quote di utilizzo del mezzo pubblico che perdono un paio di punti percentuali in entrambe le
classi di età. Per l’uso dell’auto il cambio modale degli anziani quasi dimezza le differenze con il
resto della popolazione che mostra, nel corso del tempo, atteggiamenti meno variabili con oscillazioni meno incisive soprattutto per quanto riguarda le quote percentuali (Graf. 11). In valori assoluti le differenze risaltano maggiormente, infatti, in un giorno medio feriale, la voce “auto come
conducente o combinato priva- Graf. 12
I mezzi utilizzati per gli spostamenti in ambito urbano (val. %)
to” perde sul piano nazionale
8,4 milioni di spostamenti mentre per le classi over 60 si ha un
aumento di 1,3 milioni.
Se si considerano i soli spostamenti interni al comune di residenza cambiano le quote ma l’analisi è la stessa: più spostamenti con il mezzo privato (+10.1%,
auto come conducente o passeggero) a svantaggio della mobilità
dolce (-7,3%) e di quelli con il
trasporto pubblico (-1,5%). Altra
modifica sostanziale è data dagli
spostamenti fuori dal comune di
residenza che crescono del 5,5%
per gli over 70 e dell’8,1% per la
fascia 60-69 anni (Graf. 12).
5
Orari “posticipati” per gli over 70
Durante una “giornata tipo” gli orari degli spostamenti degli italiani si distribuiscono in maniera più
o meno uniforme con due picchi di maggior frequenza: tra le 7 e le 8 del mattino (rispettivamente
7,6% e 9,5%) e nel pomeriggio tra Graf. 12
Gli orari della mobilità, 2015 (val. % distribuzione oraria)
le 17 e le 18 (8,6% e 8,1%). Diversamente per gli anziani over 70 il
maggior numero di spostamenti si
ha intorno alle 10 (15,8%) e circa il
50% della mobilità si svolge tra le
nove e mezzogiorno. Un po’ prima
iniziano i movimenti degli italiani
60-69 anni con maggiori frequenze
tra le 8 e le 12, orari in cui si concentrano il 46,7% dei loro spostamenti (Graf. 12).
Approfondendo l’analisi degli orari,
si può vedere che gli over 60 nei
loro picchi di maggior mobilità, Graf. 13
ovvero intorno alle 10 del mattino,
rappresentano il 44,3% degli spostamenti totali e nella fascia oraria 9-12 ne descrivono il 38,5%. Al
contrario nelle ore di punta pomeridiane solo 1 su 5 sono spostamenti generati da anziani e nelle
prime ore del mattino la quota
scende al 13,2% (Graf. 13).
Gli orari della mobilità, 2015 (val. % per classe di età)
Manifestano maggior disponibilità
al cambio modale le persone tra 60
e 69 anni, che si approssimano alla
propensione media nazionale, infatti il 31,7% desidererebbe diminuire l’uso dell’auto e il 34,2% preferirebbe andare di più sul mezzo pubblico. Per i più anziani, invece, si riscontra qualche difficoltà a tornare indietro rispetto a
scelta ormai consolidate, così solo Graf. 14
La propensione al cambio modale, 2015 (val. %)
il 19,3% esprime l’intenzione di
ridurre l’uso dell’auto e 1 su 4 aumenterebbe volentieri l’uso del
trasporto pubblico. È doveroso
ricordare che in questa fascia di
età gli spostamenti con i mezzi
pubblici sono i più frequenti. Per
finire, tra le scelte del 20,4% dei
60-69 anni rientrano più spostamenti in bicicletta, che raccolgono
il 10,1% dei consensi anche per la
classe di età più avanzata.
6
Nota metodologica
L’indagine, effettuata con il sistema CATI (Computer-Assisted Telephone Interviewing). interessa un campione statisticamente significativo
della popolazione italiana compresa fra 14 e 80 anni, stratificato per regione, per sesso e per classi di età. L’Osservatorio, investe circa
15.000 intervistati ogni anno, ed è attivo dall’inizio del 2000 (errore statistico, su base nazionale, inferiore all’1% al 95% di probabilità). A
partire dal 2012 il campione, pur mantenendo le stesse caratteristiche, è stato ridimensionato e distribuito su circa 7.500 interviste (errore
statistico, su base nazionale, inferiore all’1,2% al 95% di probabilità).
L’indagine registra in modo dettagliato e sistematico tutti gli spostamenti effettuati dall’intervistato il giorno precedente l’intervista (solo
giorni feriali), ad eccezione delle percorrenze a piedi inferiori a 5 minuti. L’indagine raccoglie anche informazioni, a livello prevalentemente
percettivo/valutativo, sulle ragioni delle scelte modali, sulla soddisfazione per i diversi mezzi di trasporto, sugli atteggiamenti verso le politiche di mobilità sostenibile e così via.
I dati presentati in questo numero de “Le fermate Isfort sulla mobilità” possono essere riprodotti solo con citazione della fonte
Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti
L’Isfort è stato costituito nel 1994 dall’Ente Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni e
dalle Ferrovie dello Stato, con la finalità di contribuire al processo di rinnovamento del settore
della mobilità di persone, merci e informazioni. L’Istituto si propone di supportare lo sviluppo del
know-how socio-economico e gestionale del settore, attraverso attività sistematiche e mirate di
formazione e ricerca.
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