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APPELLO DEI COMUNI TICINESI
All’attenzione del Municipio,
Il crollo nel mercato dei prezzi dell'energia sta mettendo a dura prova il settore dell'idroelettrico
ticinese: i relativi posti di lavoro sono sotto pressione e la diminuzione dei canoni d'acqua
toglierebbe una fonte importante di entrata ai comuni ticinesi, soprattutto in montagna. Oggi i
canoni d’acqua garantiscono a questi comuni circa 15 milioni all’anno. In vista di questo scenario
difficile per le finanze delle regioni di montagna e per salvare posti di lavoro, già numerosi
comuni di montagna grigionesi hanno deciso di schierarsi a sostegno dell'uscita
pianificata dal nucleare.
L’iniziativa per l’uscita pianificata dal nucleare in votazione il 27 novembre permetterebbe di
contrastare questa preoccupante tendenza sia a corto che a lungo termine e di aprire
nuove opportunità. L'uscita dal nucleare porterà una boccata di ossigeno a breve termine al
settore idroelettrico rivalutando il prezzo dell'elettricità. La stessa Azienda Elettrica Ticinese lo
conferma indirettamente nel suo rapporto di attività 2015 a pagina 21: “… in controtendenza con
l’evoluzione dei prezzi a termine, sul mercato spot in Svizzera si è registrato un aumento dei prezzi
in EUR/MWh (+8.6% su base annuale, fino a EUR 40/MWh). Si tratta del primo aumento sul
mercato spot dal 2011, provocato dalla messa fuori servizio prolungata dei due reattori di
Beznau”. A lungo termine l’uscita garantirebbe un fondamentale ruolo all’idroelettrico sia come
batteria che nel completamento della produzione variabile solare ed eolica. L’uscita dal nucleare
aprirebbe inoltre un mercato importante in Ticino a favore di numerose aziende che
lavorano nell’ambito delle rinnovabili e dell'efficienza energetica . Questo potrebbe far
beneficiare anche i comuni ticinesi dove potrebbero insediarsi nuove aziende nel ramo energetico
e creare posti di lavoro. L’accettazione dell’iniziativa per un’uscita pianificata dal nucleare sarebbe
infine un tassello importante per garantire l’accettazione della strategia energetica 2050 che
prevedere pure dei sussidi all’idroelettrico, messa attualmente in pericolo da un referendum.
Con la presente, egregi municipali, vi chiediamo a nome dell'associazione “SÌ all'uscita
dal nucleare” di sottoscrivere l'appello dei comuni ticinesi (in allegato) a favore dell'uscita
dal nucleare per sostenere l'idroelettrico ticinese e le aziende locali nel ramo energetico. Questo
appello vi arriverà anche in forma cartacea nei prossimi giorni.
Per l'associazione uscita dal nucleare,
Matteo Buzzi
coordinatore della campagna ticinese