00 10525-Cristologie XX secolo - Pontificia Università Lateranense

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PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE
FACOLTÀ DI TEOLOGIA
LA CRISTOLOGIA TRA EPOCA MODERNA E CONTEMPORANEA - II
PRESENTAZIONE DEL CORSO
1. Premessa
a) prima di procedere con la riflessione sistematica in merito al tema del corso, penso
sia importante chiarire
- il percorso che intendiamo fare
- gli strumenti necessari per lo studio e la riflessione
- e le richieste per ciò che concernerà l’esame finale
un esercizio che non serve a prendere tempo ma a prendere coscienza di quello che ci
sta dinanzi
2. Il percorso
a) sostanzialmente è quello delineato nell’Ordo e che qui intendo solo richiamare e,
dove necessario, ulteriormente precisare
- continuando la riflessione già iniziata nel corso 10733 (Il Cristo dei Lumi e la
teologia manualistica) e dando per acquisito il tema del manuale (almeno per il
II anno di specializzazione!)
- il presente percorso intende affrontare più da vicino il Novecento teologico
- e mettere a tema le cristologie che si sono susseguite anche a seguito della
svolta impressa alla teologia dal Concilio Vaticano II
b) in primo luogo si tratterà di compiere una duplice operazione
- tratteggiare l’orizzonte culturale entro il quale si muove il pensiero cristologico tra pre e post-concilio
- e quindi prendere in esame alcuni documenti conciliari significativi (OT 16;
PO 19) al fine di poter meglio individuare i nodi cruciali attorno ai quali è maturato il mutamento della cristologia
c) in questo modo sarà possibile cogliere le principali istanze che costituiscono la cornice epistemologica del rinnovamento del trattato di cristologia
- l’importanza dell’ingresso della categoria di storia nel pensare la fede e la
cristologia
- il superamento della rigida formulazione metafisica del trattato
- la riorganizzazione dei contenuti in un unico manuale che non ha finalità meramente pratica, bensì ha significato epistemologico e teologico fondamentale
d) a partire da queste premesse, si tratterà poi di esaminare alcune proposte cristologiche che hanno caratterizzato il XX secolo e che si possono raccogliere attorno a quattro linee di sviluppo principali
- la cristologia nel quadro della fede
cristologia come appello esistenziale (R. BULTMANN)
cristologia come mediazione della fede di Gesù (G. EBELING)
- la cristologia nel quadro della storia
cristologia e storia universale (W. PANNENBERG)
cristologia tra storia ed eschaton (J. MOLTMANN)
- la cristologia come sviluppo della teologia trinitaria
cristologia come automanifestazione di Dio (K. BARTH)
cristologia come esegesi dell'obbedienza filiale di Cristo (H. U.
BALTHASAR)
VON
- la cristologia nell’orizzonte dell’esistenza dell’uomo contemporaneo
cristologia nell'orizzonte dell'antropologia (K. RAHNER)
cristologia nell'orizzonte cosmologico (T. DE CHARDIN)
cristologia nell'orizzonte della speranza (E. SCHILLEBEECKX)
- il passaggio dal XX al XXI secolo
la cristologia di W. KASPER
la cristologia di M. BORDONI
e) infine, si tratterà di concludere questo studio cercando di delineare quali possono
essere alcuni dei compiti essenziali che la cristologia si deve porre nell’attuale contesto storico e teologico
- il tema dell’unica mediazione cosmica e universale di Cristo e il problema del
pluralismo religioso
- il tema dell’incarnazione riletto all’interno dell’orizzonte trinitario
- e, infine, il tema della cristologia odierna di fronte al problema della verità
3. Gli strumenti di lavoro
a) gli strumenti, in generale, sono quelli indicati sull’Ordo e che è bene qui commentare brevemente con particolare riguardo al primo
A. SCHILSON - W. KASPER, Cristologie, oggi. Analisi critica di nuove teologie,
Paideia, Brescia 1979, fondamentale possederlo e leggerlo per la comprensione
del corso (è il testo di riferimento)
b) accanto ad essi vorrei però richiamare l’attenzione su altri due volumi in particolare
B. MONDIN, Le cristologie moderne, Paoline, Milano 19793 utile per la capacità di sintesi dell’autore (spesso criticato dagli studiosi, ma apprezzato dagli studenti perché onestamente si fa comprendere)
Cristologie a confronto, in Credere Oggi 12 (1992) 69 anche questo quaderno
di una rivista teologico-divulgativa ma utile per gli spunti che offre su alcune
cristologie che non possiamo tener presenti nel corso
4. Indicazioni per l’esame finale
a) gli studenti del II anno sanno che, per ciò che concerne l’esame finale, non sono
particolarmente esigente e questo per diverse ragioni
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- intanto, non sono uno sciocco, e so già che chi dovrà insegnare cristologia
queste cose o le studia per passione ora o le dovrà in ogni caso studiare in seguito, pena il fare cattiva figura con i suoi studenti perché sono questioni indispensabili
- d’altra parte la loro conoscenza porta a farsi una coscienza critica del pensiero
teologico del Novecento sempre utile qualora si debba affrontare uno studio,
una relazione o un progetto anche pastorale nelle proprie diocesi
- infine, alcuni di voi che sono alla ricerca di un tema di studio per l’elaborato
di licenza qui possono trovare fonte di ispirazione non solo per questa ma anche per il ciclo di dottorato e di questo ho le prove
b) pertanto quello che vi chiedo è di seguire il corso e di preparare da voi una relazione finale scritta (10-12 pagine) su un autore di quelli che faremo in classe o dei temi
che sono stati citati nella presentazione del corso
- logicamente strutturata e senza l’uso del taglia-incolla
- scientificamente organizzata (note bibliografiche, di contenuto e piccola bibliografia)
- dopo aver letto qualche capitolo (di solito basta quello introduttivometodologico) dell’opera cristologica principale dell’autore in esame
c) la discussione di esame verterà semplicemente
- sulla presentazione di ciò che si è fatto,
- sulla capacità di collocare l’autore e (magari) di confrontarlo con altri (evidenziando la propria creatività non di ripetitori ma di studenti che iniziano a ricercare)
- sulle conclusioni personali a cui la piccola ricerca porta
d) naturalmente nella valutazione terrò conto tanto dell’elaborato scritto, quanto della
sua presentazione (non deve essere un elaborato di seminario ovviamente, ben più
complesso e strutturato, basta solo che sia un primo tentativo di esercitazione scritta
non più condotta nella forma del temino scolastico ma con il “fiuto” della ricerca teologica).
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