04 10525-Cristologie XX secolo - Pontificia Università Lateranense

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PONTIFICIA UNIVERSITÀ LATERANENSE
FACOLTÀ DI TEOLOGIA
LA CRISTOLOGIA TRA EPOCA MODERNA E CONTEMPORANEA - II
LE CRISTOLOGIE COME SVILUPPO DELLA TEO-LOGIA TRINITARIA: K. BARTH
1. Il paradigma della cristologia come sviluppo della teo-logia trinitaria
a) una premessa indispensabile riguarda il paradigma che qui dobbiamo considerare
ovvero la cristologia vista in relazione (funzione) della teo-logia trinitaria
- l'idea fondamentale è che la cristologia sia “utile” e “serva” alla teo-logia
non solo in quanto essa è un primo momento epistemologico del discorso teologico preso in senso lato
ma in quanto la cristologia, guardando all'evento Cristo nella sua totalità
1. ne evidenzia il carattere rivelativo (Cristo è Rivelazione sia in
senso soggettivo: il Rivelatore, sia in senso oggettivo: il contenuto della Rivelazione)
2. e conduce (oltreché richiedere) al dispiegamento della teologia trinitaria
- con due osservazioni di fondo che si rendono necessarie
da un lato, la possibilità di cogliere questa relazione soprattutto sul piano della speculazione cristologica
1. dunque non solo cristologia biblica – storico salvifica
2. ma comprensione teologica e speculativa dello stesso mistero
(il punto debole di molte cristologie contemporanee)
e, dall'altro lato, l'evidenziazione e codificazione dei luoghi di questa ricerca a partire dall'esistenza storica di Gesù di Nazareth, Cristo e Signore
1. come luogo dell'obbedienza del Figlio al Padre
2. come luogo della realizzazione storica dell'evento trinitario
della generazione eterna e della risposta eterna di amore tra Padre e Figlio (nello Spirito)
3. come luogo di manifestazione dell'amore intratrinitario nella
sua apertura verso l'uomo (proesistenza cristologica)
2. Karl Barth (1886-1968): cristologia come automanifestazione di Dio
a) fondamentale per comprendere la posizione di K. Barth è chiarire il luogo della cristologia all'interno della sua visione teologico-dogmatica (cfr. la terza fase del suo
pensiero e la Kirchliche Dogmatik)
- per lui la cristologia non è una parte della teologia, un tema specifico, da trattare nel quadro più ampio della riflessione teologica
essa, piuttosto, è il luogo di tutta la teologia in quanto ne struttura il
contenuto e la forma nonché ne stabilisce il valore
1. attirandosi la critica si un vero e proprio assolutismo cristolo-
gico o cristomonismo (H. U. von Balthasar)
2. che sarà il vero e proprio limite del suo pensiero
- tuttavia, al di là della critica che un tale pensiero ha potuto fin da subito suscitare cerchiamo di vederne gli sviluppi
il punto di partenza per K. Barth rimane la realtà della «Parola di Dio»
1. come automanifestazione libera e gratuita di Dio all'uomo e
del tutto indeducibile da alcun altro fattore se non dalla sua stessa volontà
questa manifestazione, però, per rendersi vicina e comprensibile all'uomo si è dovuta fare storia e carne
1. Gesù Cristo, perciò, nell'umiltà e nel nascondimento della natura umana è la più profonda rivelazione del Dio trinitario
2. tutto questo, naturalmente, lascia intravvedere il rilievo che in
questa teologia viene dato al dogma di Calcedonia - Costantinopoli II
3. con una particolare sottolineatura verso l’anipostasia della natura umana di Cristo ed enipostasia della stessa nella persona
divina del Verbo
3. La cristologia dell’elezione e la predestinazione dell’uomo
a) un ulteriore approfondimento di questo quadro fondamentale della cristologia di K.
Barth si ha in un ulteriore sviluppo della sua riflessione
- la storia della salvezza rivela un patto di alleanza tra Dio e il suo popolo
un patto che ha una prima manifestazione nell’antica alleanza con Israele e quindi la sua definitiva esplicitazione nella nuova ed eterna alleanza
in Cristo
tutto ciò, però, ancora una volta a livello teologico - speculativo rivela
un ben preciso disegno eterno - modo di essere di Dio verso l’uomo
- sul piano propriamente teologico, infatti, si possono rilevare due poli tra loro
congiunti di questo modo di essere - agire di Dio
da un lato, la decisione eterna e imperscrutabile di Dio
1. di elezione dell’uomo per libera volontà
2. e di dono a lui secondo gratuità della sua grazia (=salvezza)
ma, dall’altro lato, la concretezza di questa realtà - di questa predestinazione nella persona storica e concreta di Gesù Cristo che
1. in quanto uomo, è l’eletto ovvero l’oggetto della libera e gratuita elezione di Dio
2. e, in quanto Dio, nella sua divino - umanità è colui che offre
l’elezione
b) tutto ciò, però, mostra una novità che era fino a questo momento solo abbozzata
nella cristologia di Barth
- il dinamismo dell’elezione in Cristo dell’umanità non è primariamente un evento storico ma appartiene alla realtà eterna di Dio
il Verbo dall’eternità scelse di essere uomo in obbedienza al Padre e tale scelta rivela che l’uomo è da sempre assunto in Dio
Dio da tutta l’eternità ha liberamente eletto l’uomo eleggendo Gesù
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Cristo come l’altro da sé che nell’obbedienza, nella fedeltà e nella risposta di amore realizza la salvezza per tutta l’umanità
- la storia di Gesù di Nazareth, la sua croce e la sua resurrezione sono per conseguenza il farsi storico dell’evento metastorico - eterno di questa elezione
sono necessarie per l’uomo in vista della sua comprensione del mistero
di Dio
in quanto rivelano nel tempo la libera ed eterna decisione di Dio
1. rivelano il piano eterno di Dio
2. e rivelano il vero volto del Dio trinitario
c) la cristologia in questo modo è realmente il luogo della comprensione
dell’automanifestazione di Dio - La Trinità nella storia
- rivelando il volto di Dio
- rivelando il volto di Cristo come il punto medio della relazione tra Dio e
l’uomo
- rivelando la verità dell’uomo eletto per grazia (elezione - riconciliazione dal
peccato)
qui si colloca la vera riflessione cristologica barthiana
in quanto croce e resurrezione sono il punto più alto del cammino di
Dio verso l’uomo per elevare l’uomo a sé
opera e persona di Cristo, qui, sono una cosa sola: la sua persona è già
riconciliazione e la sua opera è l’evidenziarsi storico della sua persona
(abbassamento -elevazione)
- rivelando il significato della creazione come luogo nel quale si concretizza la
elezione
4. Critica
a) le considerazioni fin qui svolte, anche a causa dell’estrema sintesi di un pensiero indubbiamente complesso, non consentono di trarre un adeguato bilancio di questa prospettiva. Tuttavia alcune annotazioni si possono in ogni caso fare:
- intanto, riguardo un possibile fraintendimento circa il fatto che la storia di
Gesù Cristo sia solo un’apparizione d’un evento già realizzato nell’essere di
Dio
per Barth ciò non è possibile in quanto
1. l’incarnazione è relazione storica di Dio con una delle sue
creature, un uomo
2. ed essa è identica ma distinta dalla relazione eterna di Dio con
Colui che a Dio obbedisce dall’eternità
tuttavia questa critica non sembra del tutto venir meno
1. eternità e tempo rimangono due piani di un unico evento o, se
vogliamo, non è facilmente decifrabile l’«identico» e il «distinto» che egli sottolinea nella sua riflessione
- a ciò si deve aggiungere una annotazione circa la classificazione di questa cristologia
che non può essere considerata una cristologia dall’alto o
dell’incarnazione
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ma nemmeno e del tutto una cristologia dal basso, anche se essa ne è il
presupposto (croce - resurrezione) per comprendere il pre-evento eterno
di conseguenza tra le due dimensioni non sembra evidenziarsi una convincente concordanza
- inoltre l’uomo, nell’evento della salvezza è condannato alla passività completa
la stessa riconciliazione è evento tra Dio e Dio, più che tra Dio e uomo
(il «monologo nel cielo» della critica di H. Zahrnt)
Bibliografia
K. BARTH, Dogmatica ecclesiale. Antologia, H. GOLLWITZER (ed.), EDB, Bologna
2013.
ID., L’umanità di Dio. L’attualità del messaggio cristiano, S. ROSTAGNO (ed.), Claudiana, Torino 2010.
ID., Introduzione alla teologia evangelica. Con un’appendice autobiografica sui rapporti Barth-Schleiermacher, Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1990.
H. U. VON BALTHASAR, La teologia di Karl Barth, Jaca Book, Milano 1977.
A. AGUTI, Autonomia ed eteronomia della religione. Ernst Troeltsch, Rudolf Otto,
Karl Barth, Cittadella, Assisi 2007.
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