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Alberto Di Vita

Tanto tuonò che piovve. Ah no, scusate. Ci eravamo sbagliati.

28/10/2016

Contro il Torino c’era in panchina un ologramma, come ha commentato, con straordinaria lungimiranza e competenza, Fabio Caressa (il più grande sponsor di Bergomi come allenatore dell’Inter) ai microfoni di Sky.

De Boer aveva le ore contate.

Già contattati Pioli, Mandorlini e Guidolin (gli stessi che si citano per sostituire Giampaolo, nota da ricordare a tanti tifosi), poi Capello e Blanc e Marco Silva.

L’Inter aveva persino “lanciato un casting” (cit. la Gazzetta dello Sport) per sostituire un tecnico malvisto.

Oggi si erano lanciati in maniera spudorata: già scelto Leonardo, per De Boer è finita.

No, scusate, abbiamo scherzato. Nonostante in molti continuino con le litanie registrate e la solita solfa (Sport Mediaset insiste nel dire che le prossime due sono decisive e che Leonardo è già stato scelto…), la verità è che l’arrivo dei cinesi azzera tutto, come avevamo sperato e come si

auspicava per mettere fine alle troppe chiacchiere e alle troppe vicende che hanno visto i

nerazzurri protagonisti. Alcune di queste, diciamolo chiaramente e senza mezzi termini, erano discorsi da peracottari del calcio, da casinisti, da pressappochisti e qualunquisti della pedata: alcuni

dei nomi che circolavano erano evidentemente lontani anni luce da qualunque possibile strategia societaria di una dirigenza come quella che si è espressa oggi senza mezzi termini.

Si azzerano anche possibili fronde interne, ingerenze esterne e tutto ciò che in realtà non ci si capacitava come potesse essere deciso se non dal gruppo Suning e da Zhang (che sia Jindong o

Steven), ovvero gli unici titolati a decidere sulle sorti dell’Inter e su quelli che sono considerati, giustamente essendo uomini d’affari, degli asset da proteggere.

Asset. Da. Proteggere.

Che si tratti di Icardi o di De Boer, persino di Nagatomo (cit.): tutto ciò che è colorato di nerazzurro è un valore aziendale.

Certo, è dovuto arrivare qualcuno dalla Cina per far sentire qualcuno costretto a dire parole di un certo tipo nei confronti dell’allenatore, al punto che ci si chiede: perché non prima? Perché

lasciare spazio e adito a chiacchiere, a discussioni, a polemiche, a tensioni che hanno certamente permeato i calciatori e lo spogliatoio, con inevitabile riflesso sportivo?

Quanto sarebbe cambiato se queste parole fossero state dette 10 giorni fa?

Quante partite abbiamo clamorosamente sbagliato? Due, forse tre. Il primo tempo di Bergamo. Il miglioramento passa da alcune battute d’arresto ma noi dobbiamo capire cosa c’è

dietro il risultato. Dobbiamo capire cosa c’è dietro, abbiamo perso il 50% delle partite,

avremmo già messo in difficoltà l’allenatore. Noi andiamo oltre il risultato, io non sto leggendo più niente e sorrido. Per me è stata più negativa quella contro il Southampton vinta che quella contro il Cagliari. Per 60-70 minuti abbiamo giocato bene. Per me come ds abbiamo fatto considerazioni diverse e negative sul Southampton, molto migliori sul Cagliari. Negativa è stata la partita di Bergamo, persa per un errore di stanchezza. Noi parliamo con l’allenatore, ha idee di calcio positive e propositive. L’Inter arriva a concludere in porta almeno 10-15 volte a partite.

Mercoledì abbiamo dominato e abbiamo rischiato di pareggiare, senza una grande giocata http://www.ilmalpensante.com

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di Mauro. Ma la gara era comunque positiva, abbiamo subito una sola volta, con un errore sfortunato. E quasi non portavamo a casa il risultato. Noi non abbiamo contattato nessuno, sono

in tanti che si propongono, questo è diverso. La panchina dell’Inter la vogliono tutti ma la

panchina dell’Inter è di Frank De Boer. C’è un progetto, è successo qualcosa di non prevedibile con Mancini ad agosto, la scelta è stata fatta da tutti su Frank De Boer. Sosteniamo De Boer e la sua idea di calcio, che siamo convinti sarà vincentePiero Ausilio Rafforzate poi in questo modo: Frank De Boer è venuto da noi una settimana prima del campionato, è difficilissimo per qualsiasi allenatore prendere una squadra in quel momento. Come dirigenti e proprietari siamo al 100% al fianco di Frank. Non ha un compito semplice, quando ci sarà la pausa invernale potrà passare 10 giorni con i giocatori, sarà il primo momento. E lì sarà un momento fondamentale. Sfida difficilissima ma 100% con luiMichael Bolingbroke Thohir e il presidente di Suning hanno scelto il coach, che lavora con lo staff per far rimanere l’Inter ai vertici in Italia e in Europa. Il nostro obiettivo è molto solido, in campo e fuori. Suning sostiene la dirigenza nel lavoro per l’InterYang Yang, braccio destro di Zhang Insomma, abbiamo scherzato: chi remava contro evidentemente ha capito che non c’è molto spazio per “cazzeggiare”, e se non lo ha già fatto, si accoderà presto. Ribadita anche la voglia di tenersi stretto il partner Thohir senza saldi nel vuoto con altri, fosse anche Moratti stesso (con il quale, comunque, si confermano i rapporti e i contatti). Ma Thohir, hanno chiarito, è per loro un’alleanza fondamentale non soltanto nel calcio e, allo stato attuale delle cose, è davvero improbabile che possano preferire altro… sempre che ci sia poi la volontà di Thohir di farsi da parte.

Erick è il nostro partner. Lo conosciamo, siamo il più grande gruppo retail in Cina ed è nostro partner anche in sud-est asiatico. È un personaggio molto famoso e molto conosciuto in

quell’area, noi vogliamo espanderci in quella geografia. Abbiamo molti punti in comune con Erick, tra sport e media. Abbiamo molte analogie, più o meno lo stesso business.

Abbiamo trovato facile seguirlo nell’investimento all’Inter. La partnership con Erick ci dà piena fiducia, si dedica interamente alla squadra, lavoriamo a stretto contatto nonostante le distanze. Il

nostro presidente vuole l’Inter in vetta alla Serie A in Europa. Siamo molto determinati a

perseguirlo, l’obiettivo non è cambiato. Abbiamo fiducia che raggiungeremo i nostri intenti.

Thohir resterà presidente? Le joint venture sono molto comuni nel mondo, abbiamo fiducia nella partnership con ThohirYang Yang Per quanto riguarda l’aspetto economico, il lavoro fatto in continuità con la gestione Thohir delle cose: impensabile due anni e mezzo fa quando si era fermi a 168.

ha portato la perdita sotto i 60 milioni (sembrano sono 30 per i parametri FPF, in attesa dell’approvazione UEFA), con obiettivo chiaro di arrivare a -24 entro fine anno: ci arriva anche l’ottimismo di poter addirittura pareggiare il bilancio con alcune operazioni di mercato (scambi con la Cina?) e sponsorizzazioni in arrivo, con ricavi che, invece, sembrano poter superare i 200 milioni (escluso il valore delle cessioni: il totale è già a 241), obiettivo credibile allo stato attuale Dato importante e da sottolineare è quello dell’Ebitda, ovvero “Earnings Before Interests Taxes Depreciation and Amortization“, Gudagni prima di intressi, tasse, deprezzamento e ammortamenti. È definito “margine operativo lordo” ed è indica la potenzialità dell’azienda di produrre reddito e profitti, basandosi solo sulla gestione operativa. È un dato finanziario che viene spesso considerato

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per comprendere la bontà di un acquisto azionario. All’utile lordo si sommano ammortamenti, svalutazione, accantonamenti, minusvalenze, oneri finanziari e costi non caratteristici, sottraendo plusvalenze, proventi finanziari e ricavi non caratteristici.

Si parla di un EBITDA che a fine stagione dovrebbe superare di molto i 20 milioni.

Si chiude qua? Certamente no, perché sappiamo che ci sarà sempre il tiro al bersaglio e che alcuni giornalisti/commentatori… alcuni che fanno “infotainment” (vero Caressa?), si sono sbilanciati

troppo per potere tornare indietro e per un po’ continueranno con insulti e parole a alzo zero.

L’importante è aver chiaro che la strada è tracciata ed è quella giusta. # IoStoConDeBoer e Fozza Inda.

ALCUNE DICHIARAZIONI

De Boer è molto più tranquillo di quanto siate voi. Prima di Southampton ho parlato io, prima dell’Atalanta ho parlato io. Prima del Torino ha parlato Thohir, chi altro deve parlare. Non è che possiamo parlare tutti i giorni, sono cose che servono a voi ma non a noi e a De Boer.

Solo all’Inter voi controllate quanti dirigenti entrano ad Appiano. I dirigenti sono tutti i giorni al campo di allenamento, questo succede solo all’Inter. Non è che al Milan, alla Juve, al Napoli o alla Roma state a dire quante volte e quando i dirigenti entrano nei campi di allenamento. Come fa ad essere definito solo un uomo così? Noi siamo presenti tutti i giorni. Gabigol ? È giovane, di grande talento. Sta lavorando duramente, deve essere inserito al momento opportuno. Deve lavorare tatticamente e come intensità, è un ragazzo umile, che ha voglia di crescere e migliorare. Bisogna stare calmi e tranquilli, se non gioca Gabriel giocano Icardi, Perisic, Palacio e Candreva. Giocano nazionali e internazionali, arriverà presto il suo momento e sarà il più adatto anche per la situazione ambientale che stiamo vivendo.Piero Ausilio Abbiamo un piano a lungo termine, vogliamo tornare a vincere la Champions League. Vogliamo vincere delle coppe, questo è il nostro compito. Thohir l’ha sempre detto. Abbiamo dovuto fare degli adeguamenti, a Frank abbiamo dato tutte le risorse e le avrà ancora. Ha iniziato pochi giorni prima dell’inizio della Serie A, ogni 4 giorni c’è una partita. Non c’è tempo. Nella pausa invernale avrà la prima occasione di lavorare con la squadra. Date tempo all’allenatore, dategli tempo di lavorare con la squadraMichael Bolingbroke

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Alberto Di Vita 28/10/2016 Alcuni membri del cda si incontrano e parlano con Moratti. Steven lo fa, gli chiede consigli

piuttosto spesso. Questo ruolo di consulenza è fondamentale e il suo ruolo è quello di dare consigli.

L’allenatore è legato ai risultati? Noi siamo al 100% con De Boer. Ha sfide difficili, ci sono alti e bassi. È la realtà del calcio […] Abbiamo molti italiani in società. Ascoltiamo molto i tifosi, leggiamo quello che ci viene dai media. È molto importante avere competenze, siamo molto tranquilli sulla governance. Siamo in ottimi rapporti con Erick Thohir, al contempo abbiamo 5 membri di Suning nel cda e tutti e 5 rappresentano 5 settori diversi. Noi riteniamo che la squadra sia molto forte ma faremo tutto quello che è possibile. Terremo in grande considerazione anche i consigli dei tifosi, valuteremo più italiani come candidati. Capello dirigente? (risponde Piero Ausilio) Come allenatore certamente no, per la dirigenza non posso rispondere certo ioYang Yang

Capello? Categoricamente non ci sono stati contatti con alcun allenatore. Sono i manager e

i procuratori che alimentano le leggende, noi siamo al 100% con Frank De Boer. Ci sono state sconfitte ma puntiamo ancora allo scudetto. Inziare la stagione con un allenatore preso all’ultimo era certamente un rischio, ci sembrava fosse la scelta migliore per il club. L’abbiamo analizzata con la proprietà e pensavamo fosse la decisione giustaMichael Bolingbroke Ci potranno essere delle sinergie ma qualunque giocatore che possa spostarsi, ci possiamo sempre pensare. Deve essere fatto per il meglio della squadra. Ci sono dei giocatori che hanno il potenziale per passare dalla Cina all’Inter. Il mercato? Suning è qui per sostenere a pieno lo sviluppo

dell’Inter, gli investimenti sono di lunghissimo periodo. Vogliamo supportarla in campo e

anche fuori. Poi ci sono dei requisiti, al FPF dobbiamo fare molta attenzione. L’idea è quella di creare una squadra forte ma dobbiamo generare ricavi. Vedremo già alla fine del mese prossimo se riusciremo a trovare sponsor in Cina, creando ricavi ci sarà più spazio per lavorare sulla squadraYang Yang

Più interisti in società? Ci vogliono competenze per gestire l’Inter, Suning è una grande

azienda. Pensiamo di avere una governance adatta e pensiamo che anche l’Inter ce l’abbia. Per noi è molto importante la governance e l’Inter ce l’ha. La distanza non è molto importante, l’ha detto Steven Zhang. Siamo in contatto ogni giorno, c’è stato un ottimo tour in Cina. Siamo in contatto col team 24 ore al giorno. Ci sono persone di Suning che lavorano qui e comunicano con noi. Zhang Jindong ha visto tutte le partite dell’Inter, lui si sveglia e vede le partite come tutti noi. Sia i dirigenti che i tecnici possono comunicare con gli alti livelli della SUning, non è un problemaIsenta Hioe, socio di Thohir

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