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Meccanica 1
1 marzo 2011
Grandezze fisiche. Unita` di misura
Grandezze fondamentali e derivate
Dimensioni fisiche
Equazioni dimensionali. Principio di omogeneita`
Grandezze scalari e vettoriali. Proprieta` dei vettori
Sistemi di riferimento in 2 e 3 dimensioni
Operazioni coi vettori. Prodotto scalare, vettoriale, misto
Grandezze fisiche
• Nello studio della fisica si introducono concetti che
permettono di descrivere i fenomeni naturali
• Tra questi concetti c’e` quello di grandezza fisica
• Esempi: spazio, tempo, massa, forza, energia,
momento angolare, …
2
Grandezze fisiche
• Nell’insieme delle grandezze fisiche se ne individuano
alcune come fondamentali, e tutte le altre possono
essere definite in termini di esse
• La scelta delle grandezze fondamentali e` in gran parte
arbitraria: alcune vengono scelte come tali per ragioni di
immediata intuizione, come lo spazio e il tempo
• Altre sono invece scelte per convenienza di definizione
operativa, come la corrente elettrica, che e` preferita alla
carica elettrica, benche’ questa sia concettualmente piu`
fondamentale
• Cio` e` dovuto al fatto che e` piu` semplice costruire una
unita` di misura riproducibile di corrente che di carica
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Unita` di misura
• Affinche’ un concetto possa essere considerato una grandezza
fisica, e` necessario poter effettuare su di esso una misura
quantitativa
• Per ogni grandezza fisica fondamentale si e` scelto un
campione che funge da riferimento per le operazioni di misura
• Questi campioni sono le unita` di misura
• Per le grandezze derivate le unita` di misura sono definite in
termini delle unita` delle grandezze fondamentali
• Tutte le possibili quantita` di una grandezza fisica vengono
espresse come rapporto rispetto all’unita` scelta
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Sistemi di unita` di misura
• Non solo le unita`, ma anche il tipo di grandezze
fondamentali puo` variare da sistema a sistema
• Esempi:
– Sistema internazionale (SI, evoluzione dell’MKSA):
lunghezza, massa, tempo (corrente elettrica, …)
– Sistema cgs: lunghezza, massa, tempo
– Sistema pratico: lunghezza, forza , tempo
• Noi useremo, per ragioni didattiche, una variante del
SI in cui la carica elettrica sostituisce la corrente
come grandezza fondamentale
5
Sistemi di unita` di misura
• Ci possono essere diverse ragioni per scegliere un
sistema piuttosto che un altro, ma una volta fatta la
scelta, tutte le equazioni vanno espresse in quel
sistema in maniera coerente
Peso 72
kg
6
Grandezze derivate
• Partendo dalle grandezze fondamentali è possibile definire le
grandezze derivate. Alcuni esempi:
– la velocità di un corpo è definita come rapporto tra spazio
percorso dal corpo e tempo impiegato a percorrerlo: v=s/t;
– l’angolo piano è definito come rapporto tra la lunghezza
dell’arco di cerchio sotteso dall’angolo e la lunghezza del
raggio: a =l/R;
– l’energia cinetica di un corpo è un mezzo del prodotto della
massa del corpo per la velocità (del suo centro di massa)
elevata al quadrato: K = 1/2 m v2
– Il momento di una forza è definito come il prodotto
(vettoriale) tra una distanza e una forza: t = r x F
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Dimensione fisica
• Ogni grandezza possiede una sua qualità intrinseca che la
distingue dalle altre
• Questo fatto viene formalizzato introducendo il concetto
di dimensione fisica
• Per le grandezze fondamentali essa viene indicata con il
simbolo L per lo spazio, T per il tempo, M per la massa
(Q per la carica e Q per la temperatura)
• Per le grandezze derivate le dimensioni si ricavano dalla
definizione di queste in termini delle grandezze
fondamentali sostituendo al simbolo di ogni grandezza
fondamentale il relativo simbolo dimensionale
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Dimensione fisica
• Esse si indicano racchiudendo il simbolo della
grandezza derivata tra parentesi quadre:
– Grandezza X
– Dimensione di X: [X]
• E’ importante non confondere il concetto di
dimensione con quello di unità di misura
• Ad esempio:
– la densità può essere espressa sia in unità di kg/m3 che in
quelle di g/cm3
– entrambe le scelte sono consistenti con le dimensioni
fisiche di M/L3
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Dimensione fisica
• Esempi:
– [v]=L/T=L T-1=L T-1 M0
– [a]=L/L=L0 =L0 T0 M0
– [K]=M[v2]
• Le espressioni precedenti sono esempi di equazioni
dimensionali
• Dalla prima vediamo che è consentito usare sia il simbolo di
frazione che quello di esponente negativo e che alcuni
esponenti possono essere nulli.
• Dalla seconda relazione vediamo che una grandezza può
avere dimensioni nulle, cioè tutti gli esponenti delle grandezze
fondamentali nulli; grandezze adimensionali (non numeri puri)
• Dalla terza, che nel membro di destra si possono usare anche
dimensioni di grandezze derivate.
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Principio di omogeneita`
• Due o piu` grandezze sono dette omogenee se sono
dello stesso tipo
• Ogni equazione fisica deve rispettare il principio di
omogeneità, che stabilisce che i due membri di
un’equazione devono essere omogenei e quindi
devono avere le stesse dimensioni fisiche
• Non vale il viceversa
• Energia: [K]=[mv2]=L2 T-2 M1
• Momento di forza: [t]=[rF]=L2 T-2 M1
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Principio di omogeneita`
• Questo principio deriva dal fatto che un’uguaglianza
o una somma non hanno senso se non tra grandezze
della stessa specie: un’equazione che non rispetti
questa regola è sicuramente errata
• Se un’equazione contiene più addendi, tutti quanti
devono avere le stesse dimensioni fisiche
• L’analisi dimensionale di un’equazione, benché
fornisca soltanto una condizione necessaria, ma non
sufficiente, è uno strumento molto efficace per
verificare la correttezza dei calcoli
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Esercizio
• Verificare la correttezza dimensionale della seguente
equazione:
1 3
sv  s0 at  v t  at
2
2
0
• Ove s, s0 sono lunghezze; v, v0 velocita`; t tempo, a
accelerazione
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Tipi di grandezze
• Le grandezze fisiche sono di diversa natura: possono
essere individuate da un solo numero oppure da piu`
numeri
• Esempi:
– la temperatura in un punto di una stanza e` definita da un solo
numero
– La massa di un corpo e` definita da un solo numero
– La velocita` di un corpo ha bisogno in generale di tre numeri che
ne indichino l’intensita`, la direzione e il verso
• Nei primi due casi la grandezza e` detta scalare, nel
secondo vettoriale
• Esistono anche grandezze piu` complesse, dette tensori,
che richiedono un numero maggiore di numeri
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Vettori
• In realta` una grandezza, per essere definita
vettoriale, deve soddisfare a qualche richiesta
uteriore:
– Dev’essere definita un’operazione di somma (+) fra le
grandezze
– L’insieme delle grandezze dev’essere chiuso rispetto alla
somma
– La somma dev’essere associativa
– Deve esistere l’elemento nullo (e` unico)
– Ogni elemento deve possedere un elemento opposto
– La somma dev’essere commutativa
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Vettori
• Matematicamente l’insieme deve cioe` avere la
struttura di gruppo commutativo rispetto alla somma
• Inoltre dev’essere definita la moltiplicazione (*) per
un numero appartenente al campo reale (o
complesso) e devono valere le proprieta`:


 


a *  * u   a *  * u
a * u  v   a * u  a * v



 
a   * u  a * u   * u
1* u  u
• In tal caso l’insieme prende il nome di spazio
vettoriale
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Sistemi di riferimento
• I sistemi piu` usati in fisica per descrivere moti in
2-D sono:
– Sistema cartesiano: x, y
– Sistema polare: r, f (distanza radiale, azimut)
• E per descrivere moti in 3-D sono:
– Sistema cartesiano: x, y, z
– Sistema cilindrico: r, f, z (distanza radiale, azimut, z)
– Sistema sferico: r, q, f (distanza radiale, angolo
polare, azimut)
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Sistemi di riferimento
• In ogni punto P del piano possiamo definire una
coppia di assi coordinati mutuamente ortogonali
y
P
Q
r
f
P
Q
x
• Consideriamo un altro punto Q: gli assi relativi a Q
saranno paralleli agli assi omonimi relativi al punto P
solo per il sistema cartesiano
• Per il sistema polare questo in generale non accade
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Terne destrorse e sinistrorse
• Nello spazio costruiamo una terna di assi coordinati
mutuamente ortogonali
y
y
z
x
x
z
• Esistono due tipi di terne siffatte: destrorse (mano
destra) e sinistrorse (mano sinistra)
• Noi useremo quelle destrorse
pollice – x
• Corrispondenza:
indice – y
medio – z
o permutazioni
cicliche
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Sistemi di riferimento
• In ogni punto P dello spazio possiamo definire una
terna di assi coordinati mutuamente ortogonali
y
r
P
q
r
P
P
x
z
f
f
z
• Anche ora gli assi relativi ad un diverso punto Q
saranno paralleli agli assi omonimi relativi al punto P
solo per il sistema cartesiano e, limitatamente
all’asse z, per il sistema cilindrico
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Versori


a  a ,a
• Modulo di un vettore
• Tra i vettori ce ne sono di particolari,
detti versori o vettori unitari, in
quanto hanno intensità unitaria (e 

a
ˆ
aa
dimensioni fisiche nulle)

a
â
a
y
r
q
P
r
P
P
x
z
iˆ, ˆj, kˆ
xˆ, yˆ , zˆ
z
f
f
rˆ ,ˆ , ẑ
eˆ1 , eˆ2 , eˆ3
r̂ , ˆ, ˆ
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Esercizi
• Dato un sistema polare piano e un punto P
diverso dall’origine. Trovare il luogo
geometrico dei punti del piano per cui gli assi
coordinati associati a ciascun punto sono
paralleli agli assi relativi a P
• Idem per un sistema cilindrico e un sistema
sferico
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Proiezioni e componenti di un
vettore
• Etichettati genericamente gli assi coordinati con gli indici 1 e
2, troviamo le proiezioni del vettore lungo essi:

a1  a cos   a cos 
y

P

a2  a sin   a sin 

r
f
P
x
• Si procede in modo simile in 3 dimensioni, anche se e` un po’
piu` complicato
• Le componenti si trovano moltiplicando le proiezioni per
l’opportuno vettore unitario (versore):

a1  a1uˆ1  a cos uˆ1

a2  a2uˆ2  a sin uˆ2
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Esercizio: versori del sistema sferico
• Esprimere il versore r in coordinate cartesiane
z
• Soluzione
z
q
N
P
Considero il meridiano
passante per i punti P, N:
la proiezione z del versore r
e` cosq
Considero il piano equatoriale xy:
la proiezione del versore r
sul piano e` sinq
La proiezione x e` sinq cosf
La proiezione y e` sinq sinf
N
O
q
x
f
r
r̂
P
H
y
O
O
 sin  cos  


r̂   sin  sin  
 cos



y
f
x
H
Operazioni sui vettori
• Somma di due vettori
 
u v

u

v

u
 
u v

v
• Sottrazione di due vettori
 
u v

v

u

v

u
 
u v

v
25
Disuguaglianza triangolare
• Il modulo della somma (differenza) di due vettori non
e`, in generale, uguale alla somma (differenza) dei
moduli
 
 
u v uv

v

u
 
u v
u v  v u
 
u
v

u

v
• Questa non e` altro che la ben nota disuguaglianza
triangolare
• L’uguaglianza si ottiene per vettori paralleli
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Operazioni sui vettori
• Moltiplicazione di un vettore per un numero reale (o
divisione, in tal caso il numero dev’essere diverso da
zero)

u

2.2u

1.2u

0.4u
• Se il numero e` negativo, il vettore risultante ha verso
opposto a quello iniziale
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Prodotto scalare
 
u
• E` definito per una qualunque coppia di vettori , v il simbolo
 
dell’operazione e` un punto: u  v
 
• E` uno scalare: u  v  uv cosq dato dal prodotto dei moduli dei
vettori per il coseno del minore degli angoli definiti dai vettori

u
q

v
• Si puo` interpretare come il prodotto del modulo di un vettore
per la proiezione dell’altro vettore lungo la direzione del
primo

u
 
u  v  vu cosq 
q
u cosq

v
 
u  v  uv cosq 
v cos q
q

u

v
28
Prodotto scalare
• Il prodotto e` nullo quando uno dei due vettori e`
nullo oppure quando i vettori sono perpendicolari
 

u  v  uv cos q  uv cos  0
2
• Dalla definizione segue che il prodotto scalare e`
   
commutativo: u  v  v  u
      
• Gode della proprieta` distributiva: u  v  w  u  w  v  w
 
 
 
• e associativa: u  v   u  v   u  v
• Il prodotto scalare di un vettore con
e` 2 2
 se stesso
 
u  u  u u cos 0  u  u
  2
• Si puo` anche scrivere u  u  u
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Prodotto vettoriale
• E` definito per una qualunque coppia di vettori u, v il simbolo
 
dell’operazione e` una croce: u  v
• E` un vettore il cui modulo e` dato dal prodotto dei moduli dei
vettori per il seno del minore dei due angoli definiti dai vettori
 
u  v  uv sin q
• Se uno dei due vettori e` nullo o se i vettori sono paralleli, il
prodotto e` il vettore nullo
• Altrimenti la direzione e` perpendicolare al piano definito dai
vettori

u
   
q
• Il verso e` tale che la terna di vettori u , v , u  v e`

v
destrorsa
 
u v
30
Prodotto vettoriale
• Il prodotto e` nullo quando uno dei due vettori e` nullo
oppure quando i due vettori sono paralleli
 
u  v  uv sin q  uv sin 0  0
• Il vettore prodotto e` perpendicolare ad entrambi i vettori
• Dalla definizione segue che il prodotto vettoriale e`
anticommutativo u  v  v  u
• Interpretazione geometrica: rappresenta la superficie
orientata del parallelogramma che ha per lati i due vettori; il
suo modulo ne rappresenta
l’area


u
u

v
 
u v

v
 
u v
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Prodotto vettoriale
• Gode della proprieta` distributiva: u  v  w  u  w  v  w


 
 





 v
u


v


u

v


u
• e associativa:
• Il prodotto vettoriale di due vettori uguali e` il vettore
 
nullo:
u u  0
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Esercizio
• Mostrare che in generale

a

c




 
  
a  b  a  a  b
 
  
a  b  c  a  b
• Quindi il prodotto vettoriale non e` associativo e non
si puo` usare, perche’ equivoca, la scrittura
  
c  a b
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Prodotto scalare in coordinate
cartesiane
• Esprimendo i due vettori secondo le componenti
cartesiane, otteniamo per il prodotto scalare:
 






a  b  axu x  a y u y  az u z  bxu x  by u y  bz u z 
• Dei nove addendi che si ottengono applicando la
proprieta` distributiva, solo quelli omonimi
 
u
sopravvivono, poiche’ k  u j vale 1 se k=j, altrimenti
vale 0, quindi
 
a  b  axbx  a y by  az bz
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Esercizio
• Dati due punti P, Q sulla sfera (di raggio R),
trovarne la distanza lungo il circolo massimo
passante per i punti
P R,  ,  
QR, Q,  
Q
P
O
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Prodotto vettoriale in coordinate
cartesiane








a  b  axu x  a y u y  az u z  bxu x  by u y  bz u z 
• Similmente:
• Dei nove addendi che si ottengono applicando la proprieta`
distributiva, quelli omonimi sono nulli, perche’ il prodotto
 
vettoriale di due vettori uguali e` il vettore nullo: u u  0
 
 

• per gli altri u y  uz  uz  u y  ux
u z  u x  u x  u z  u y
 
 

u x  u y  u y  u x  u z
 
• Quindi a  b  a ybz  az by ux  az bx  axbz uy  axby  a ybx uz
• Formalmente questo si puo` scrivere come determinante

ux
 
a  b  ax
bx

uy
ay
by

uz
az
bz
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Prodotto misto
• E` uno scalare, risultato di un prodotto vettoriale,
  
w
seguito (o preceduto) da un prodotto scalare:  u  v
• Non ci si lasci ingannare dalla successione delle
moltiplicazioni: il prodotto vettoriale e` quello che
dev’essere effettuato per primo
• Se si tentasse di eseguire prima il prodotto scalare, la
seconda operazione non avrebbe senso
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Interpretazione geometrica
• I tre vettori definiscono un parallelepipedo. Il prodotto misto
    
si puo` scrivere
w  u  v  u  v w cos a
• L’espressione entro il segno di modulo rappresenta l’area della
base (u,v), mentre w cosa rappresenta l’altezza del
parallelepipedo rispetto a tale base
• Il prodotto si puo` quindi interpretare come il volume del
parallelepipedo

u

v

w
 
u v
w cosa
w
a .
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Prodotto misto in coordinate
cartesiane
  
a  b  c  a y bz  az by cx  az bx  axbz c y  axby  a y bx cz
• Formalmente si puo` scrivere come determinante
ax



a  b  c  bx
cx
ay
by
cy
az
bz
cz
39
Due proprieta` del prodotto misto
• 1) Si possono permutare ciclicamente i tre vettori
        
w  u  v  u  v  w  v  w u
• E` dimostrabile ricordando l’interpretazione geometria oppure
mettendosi in un sistema cartesiano e usando il formalismo
del determinante
• 2) Si possono scambiare di posto i segni di prodotto
     
w  u  v  w u  v
• E` dimostrabile con la precedente e tenendo conto della
commutativita` del prodotto scalare
  
• Esercizio: trovare a  a  b
40
Ulteriori operazioni
• Derivate di vettori
• Integrali di vettori
• Operazione che
non
useremo:
rapporto
fra

vettori I  L


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Esercizi
• Trovare gli eventuali errori nelle seguenti
equazioni
 
 
   
c a b  d
  
  
a  a b d  f e  d  g
 
   
a  b  c  d
  
a b c  d



   
a b  a b  d
 
    
c  a b e b  d
 
     
a  a b d  f e
42