Seconda lezione
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LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
Fino ad ora abbiamo visto come determinare l’errore di una grandezza
misurata direttamente. Spesso però capita che il valore della grandezza
che si vuole determinare non è misurabile, ma deve essere ricavato
a partire da misure di altre grandezze ad essa correlate
Esempio:
Concentrazione di una soluzione:
c
m
V
Noto l’errore dm sulla massa di soluto pesato e l’errore dV sul volume di
soluzione, come si ricava l’errore sulla concentrazione dc?
NON E’ BANALMENTE:
dc
dm
dV
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
Fino ad ora abbiamo visto come determinare l’errore di una grandezza
misurata direttamente. Spesso però capita che il valore della grandezza
che si vuole determinare non è misurabile, ma deve essere ricavato
a partire da misure di altre grandezze ad essa correlate
Esempio:
Concentrazione di una soluzione:
c
m
V
Noto l’errore dm sulla massa di soluto pesato e l’errore dV sul volume di
soluzione, come si ricava l’errore sulla concentrazione dc?
La relazione che lega le tre variabili c, m e V, è una relazione di tipo funzionale
(la grandezza concentrazione è espressa in funzione delle altre due): c = f(m, V)
Generalizziamo e consideriamo una generica funzione f di N variabili x1, x2, …xN :
y f ( x1 , x2 ,....xN )
Noti gli errori dxi sulle singole variabili,
come si ricava l’errore su y?
PARENTESI: LE DERIVATE PARZIALI
Data una generica funzione y = f(x) avrete già visto cosa è e come si
calcola la derivata della funzione rispetto alla sua variabile
Esempi:
f ( x) k
f ( x) x
f ( x) ax b
f ( x) x n
df
0
dx
df
1
dx
df
a
dx
df
nx n 1
dx
PARENTESI: LE DERIVATE PARZIALI
Data una generica funzione y = f(x) avrete già visto cosa è e come si
calcola la derivata della funzione rispetto alla sua variabile
Esempi:
f ( x) k
f ( x) x
f ( x) ax b
f ( x) x n
df
0
dx
df
1
dx
df
a
dx
df
nx n 1
dx
PARENTESI: LE DERIVATE PARZIALI
Data una generica funzione y = f(x) avrete già visto cosa è e come si
calcola la derivata della funzione rispetto alla sua variabile
Esempi:
f ( x) k
f ( x) x
f ( x) ax b
f ( x) x n
df
0
dx
df
1
dx
df
a
dx
df
nx n 1
dx
PARENTESI: LE DERIVATE PARZIALI
Data una generica funzione y = f(x) avrete già visto cosa è e come si
calcola la derivata della funzione rispetto alla sua variabile
Esempi:
f ( x) k
f ( x) x
f ( x) ax b
f ( x) x n
df
0
dx
df
1
dx
df
a
dx
df
nx n 1
dx
PARENTESI: LE DERIVATE PARZIALI
Data una generica funzione y = f(x) avrete già visto cosa è e come si
calcola la derivata della funzione rispetto alla sua variabile
Esempi:
f ( x) k
f ( x) x
f ( x) ax b
f ( x) x n
df
0
dx
df
1
dx
df
a
dx
df
nx n 1
dx
PARENTESI: LE DERIVATE PARZIALI
Data una generica funzione y = f(x) avrete già visto cosa è e come si
calcola la derivata della funzione rispetto alla sua variabile
Esempi:
f ( x) k
f ( x) x
f ( x) ax b
f ( x) x n
df
0
dx
df
1
dx
df
a
dx
df
nx n 1
dx
Nelle funzioni ad una sola variabile del tipo y = f(x) la derivata non può che
essere fatta rispetto all’unica variabile x. Nel caso in cui si ha a che fare con
una funzione a più variabili del tipo y = f(x1, x2, x3,…xN), la derivata può essere
eseguita rispetto ad ognuna delle singole variabili xi considerando le altre
variabili come costanti.
PARENTESI: LE DERIVATE PARZIALI
Considerando una funzione a due variabili y = f(x1, x2), la derivata parziale
di f rispetto ad x2 si indica come: f
Esempi:
x2
f ( x1 , x2 ) ax1 bx2
f
a
x1
f ( x1 , x2 ) x1 x2
f
x2
x1
f ( x1 , x2 ) x1n x2
f
nx n 1 x2
x1
f
x1n
x2
c
1
m V
c
m
2
V
V
c
m
V
f
b
x2
f
x1
x2
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
Data una generica funzione a più variabili (tra loro indipendenti)
y = f(x1, x2, x3,…xN), si può dimostrare che l’errore sulla grandezza derivata è
dato da:
Espressione che può essere
anche riscritta come:
Ci sono casi particolari in cui questa formula generale è semplificata
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
a : 4.5 0.3 cm
Si consideri il trapezio in figura.
Ricavare l’area ed il suo errore
Esempio:
ab
4.5 5.1
A
h
2.2 10.56 cm 2
2
2
A
A h
;
a 2
a
b
h h
2
2
A h
;
b 2
h : 2.2 0.2 cm
A a b
h
2
b : 5.1 0.1 cm
A
A
A
h
h
ab
d A d a db d h d a db
d h
a
b
h
2
2
2
2
2
2
2
2
2
2.2
2.2
4.5 5.1
dA
0.3
0.1
0.2 0.1089 0.0121 0.9216
2
2
2
2
d A 1.0426 1.021078
2
2
A (11 1) cm2
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
SOMMA (E DIFFERENZA):
Consideriamo per semplicità una funzione a due variabili del tipo:
f ( x1 , x2 ) a x1 b x2
con
x1 d x1 x2 d x2
f
a
x1
Calcolando le derivate parziali si ottiene:
f
b
x2
Sostituendo i valori nella formula generale si ha:
f
2
f
2
d f
d x
d x (a d x ) 2 (b d x ) 2
x1
x2
1
2
1
2
Somma in quadratura degli errori assoluti
(moltiplicati per i rispettivi coefficienti):
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
SOMMA (E DIFFERENZA):
Esempio:
Consideriamo la media di N misure e calcoliamo l’errore sulla media :
x1 x2 x3 ...x N
1
1
1
x
x1 x2 .... x N
N
N
N
N
L’errore sulle singole variabili xi sappiamo essere la deviazione standard Sx
2
2
2
2
1
1 1
1
1
S x S x ... S x N S x N S x
N
N N
N
N
dx
1
dx
Sx
N
Ritroviamo l’espressione della deviazione
standard della media già introdotta
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
PRODOTTO (E RAPPORTO):
Consideriamo sempre una funzione a due variabili del tipo:
f ( x1 , x2 ) k x1 x2
a
b
con x1 d x1 x2 d x2
Calcolando le derivate parziali si ottiene:
f
a 1
b
k a x1 x2
x1
2
f
b 1
a
k b x2 x1
x2
Sostituendo i valori nella
formula generale si ha:
2
f
f
a 1
b
b 1
a
df
d x1
d x2 (k a x1 x2 d x1 ) 2 (k b x2 x1 d x2 ) 2
x1
x2
Questo risultato può essere meglio espresso considerando l’errore relativo:
df
f
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
PRODOTTO (E RAPPORTO):
df
f
(k a x1
a 1
x2 d x1 ) 2 (k b x2
b
b 1
x1 d x2 ) 2
a
f
1
k x1 x2
a
k x
1
b
(k a x1
1
a
x2
b 2
a 1
(k a x1
a x1a 1 x2 b d x
1
a
b
x1 x2
x2 d x1 ) 2 (k b x2
b 1
a 1
1
b
x2 d x1 ) 2
b
k x
a
1
2
b x2 b 1 x1a d x
2
a
b
x1 x2
2
Somma in quadratura degli errori relativi
(moltiplicati per i rispettivi esponenti):
x1 d x2 ) 2
x2
a
b 2
( k b x2
b 1
x1 d x2 ) 2
a
LA PROPAGAZIONE DEGLI ERRORI:
PRODOTTO (E RAPPORTO):
Esempio:
Ritornando all’esempio del calcolo dell’errore sulla concentrazione,
abbiamo ora tutti gli elementi necessari :
Concentrazione di una soluzione:
c
m
V
Noto l’errore dm sulla massa di soluto pesato e l’errore dV sul volume di
soluzione, come si ricava l’errore sulla concentrazione dc?
c
dc
m
V
c m1 V 1
d
d
1 m 1 V
c
V
m
2
2
d
d
d c c 1 m 1 V
V
m
2
2