Tumori, la prevenzione si fa a tavola

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-MSGR - 05_LATINA - 43 - 21/10/16-N:
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Venerdì 21 Ottobre 2016
www.ilmessaggero.it
Latina
Tumori, la prevenzione si fa a tavola
`I fenoli agiscono sulle cellule e aiutano nel cancro
Pubblicato un nuovo studio sulle proprietà dell’olio
di cultivar itrana realizzato da Lilt e università “Sapienza” della vescica. Rossi: «Servono soldi per andare avanti»
`
LA RICERCA
Un goccio d’olio, anzi qualcosa in
più. Purché sia di quello buono, extravergine di oliva della cultivar
itrana. Che fa bene alla salute era
noto, che possa essere un adiuvante nella lotta ai tumori della vescica è la conferma che arriva da uno
studio promosso dalla Lega tumori di Latina (Lilt) in collaborazione
con la fondazione “Terzo pilastro
Italia e Mediterraneo”, l’associazione Capol e l’università “Sapienza” sede di Latina, dipartimento di
scienze e biotecnologie.
Il lavoro svolto da Andrea Coccia,
in collaborazione con Eugenio
Lendaro della “Sapienza” e il presidente della Lilt Sandro Rossi, è stato pubblicato sulla rivista “Oncology report” e fornisce un paio di risultati di assoluto rilievo. Il primo
è che i fenoli dell’olio extravergine
di oliva bloccano - in vitro - il proliferare di cellule, il secondo che riducono la tossicità dei farmaci utilizzati nel trattamento del tumore
della vescica.
«Il nostro è ormai un gruppo rodato - ha spiegato Lendaro - che ha
inteso fornire un importante contributo scientifico al gran parlare
che si fa su cibo e farmaci. Questo
argomento mi ha sempre incurio-
LA RIPRODUZIONE
IN LABORATORIO
HA DATO RISULTATI
ANCHE SULLA RIDUZIONE
DELLA TOSSICITÀ
DEI FARMACI
sito, mentre al dipartimento di biochimica si affrontano argomenti
non legati al territorio, qui si è
creato un connubio tra territorio,
ricerca ed eccellenza delle produzioni». Sandro Rossi ha ricordato,
in apertura e in conclusione dei lavori, l’impegno della Lilt nella prevenzione primaria e il sostegno alla ricerca. Per la quale servono fondi: «Questa attività non va abbandonata, continuo a dire che è necessario un Consorzio della cultivar itrana che da un lato sia garanzia per produttori e consumatori,
dall’altro possa dare la sicurezza
che questi progetti vanno avanti e
per farlo servono soldi. Siamo qui
grazie alla Capol, alla Fondazione
e li ringrazio, perché i risultati di
una ricerca non sono mai scontati
quando inizi e hai sempre il timore
che non possa produrre effetti». In
questo caso non solo ci sono risultati tangibili, ma la pubblicazione
scientifica «è stata immediatamente accettata».
Il libro
Campagna e “Il palato
della memoria”
PIRAMIDE Una delle slide portate
nelle scuole
Spedisce residuati bellici
in Inghilterra: arrestato
SANTI COSMA E DAMIANO
Intercettato nel pomeriggio
all’aeroporto di Fiumicino un
pacco sospetto diretto a Portsmouth in Inghilterra e contenente frammenti di una bomba della
seconda guerra mondiale, la polizia risale all’autore della spedizione, un commerciante di Santi
Cosma e Damiano, e scopre nel
suo appartamento sancosmese
un vero e proprio arsenale. Armi
e munizioni, occultate nell’abitazione, sono state sottoposte a sequestro e l’uomo, Giuseppe Mendico, 64 anni, ex commerciante
di vernici e da qualche tempo
venditore online di residuati bellici a collezionisti appassionati
del genere, è finito agli arresti domiciliari per violazione dell’articolo 2 della legge n. 895 del 2 ottobre 1967.
L’arresto è avvenuto durante
la notte in seguito ad una comu-
Il materiale sequestrato
L’UOMO DI 64 ANNI
E’ AI DOMICILIARI
IN CASA NASCONDEVA
UN ARSENALE:
BOMBE, OGIVE
E PISTOLE ANTICHE
nicazione pervenuta al commissariato di polizia di Formia da
parte dell’Ufficio di Frontiera di
Roma Aerea di Ciampino, che
aveva controllato poco prima un
pacco sospetto indirizzato in Inghilterra e che stava per essere
inviato mediante una società di
spedizione presso l’aeroporto di
Ciampino, contenente una bomba a mano tipo MK II inglese della seconda guerra mondiale, priva di detonatore e carica esplosiva. Gli uomini del vice questore
Paolo Di Francia sono piombati
durante la notte nell’appartamento di Giuseppe Mendico a
Santi Cosma e Damiano, dove
hanno ritrovato, nel corso di
un’accurata perquisizione, numerosi residuati bellici della seconda guerra mondiale: bombe a
mano, tre ogive, oltre cento bossoli di piccole e grosse dimensioni, una baionetta, tutti privi di
polveri, e due pistole antiche con
carica a polvere da sparo, anch’esse prive di qualsiasi innesco
o polveri.
L’intero arsenale è stato immediatamente sequestrato e una informativa è stata trasmessa dalla
polizia alla Procura della Repubblica di Cassino. Il sostituto procuratore Chiara D’Orefice ha disposto l’arresto di Mendico per
la detenzione non consentita delle armi e munizioni ritrovate nella sua abitazione di Santi Cosma
e Damiano. L’ex commerciante
di vernici e ora venditore online
di materiale da guerra, che ha
già un precedente per mancata
denuncia di armi, non ha potuto
giustificare la presenza del pericoloso materiale nel suo appartamento. L’uomo è in attesa del
giudizio per direttissima fissato
nella mattinata di oggi presso il
Tribunale di Cassino.
Sandro Gionti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
è stata l’occasione per illustrare
anche la “Piramide” che la Lilt con
Tommaso Felici e altri collaboratori promuove nel percorso di educazione alimentare nelle scuole della
provincia. La prevenzione “primaria” che è già un importante passo
avanti quando si parla di tumori.
Giovanni Del Giaccio
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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CONFERENZA Da sinistra Eugenio Lendaro, Sandro Rossi e Andrea Coccia
IL LAVORO
Da tempo - e c’è già un precedente
studio - al polo pontino della “Sapienza” ci si è focalizzati su olio e
tumore,stili di vita e terapi. «Ci siamo chiesti come le molecole estratte dall’olio prevengono il tumore o
interagiscono con i farmaci usati ha spiegato Coccia - Ci siamo dedicati alla vesciva perché attraverso
le vie urinarie l’olio viene direttamente a contatto con il tessuto, ma
non escludiamo approfondimenti
su altri organi». Nei laboratori di
Latina hanno estratto la componente fenolica, quindi effettuato test in vitro sulla coltura cellulare
del tumore della vescica per verificare l’azione delle molecole. Ebbe-
Il protagonista si chiama
Flavio, ma l’impressione è che
“Il palato della memoria”
(Castelvecchi editore) racconti
luoghi e sapori passati, forse
scomparsi o in via di
sparizione, dell’autore del
libro: il sociologo e giornalista
Roberto Campagna .
Il suo ultimo lavoro è
un’antologia di racconti, dodici
storie in bilico tra presente e
passato, che parlano
d’amicizia, d’amore, di
crescita. Per non dire
dell’occhio attento ai piccoli
miracoli della natura: come la
nascita di un fiore o la
maturazione di un frutto.
«Tutto è sempre osservato e
descritto con partecipazione
ma anche con una sottile
ironia» - si legge nella nota
diffusa dall’editore. Dodici
racconti che, come una
ragnatela, prendono il lettore e
lo portano nella adolescenza e
nella giovinezza del
protagonista e dentro la sua
piccola “banda di amici”. Ogni
racconto è indipendente, ma
tutti alla fine sono uniti dal filo
della memoria, del luogo e dei
personaggi – tratta un piatto o
un prodotto della tradizione
gastronomica. Non poteva
mancare, del resto, essendo
Campagna un esperto di cibo, il
riferimento ai piatti del
territorio.
ne: «L’olio extravergine blocca la
proliferazione cellulare. Non parliamo di cura, attenzione, siamo
nel campo della prevenzione fatta
su basi scientifiche». Per quanto riguarda le terapie è stata verificata
l’interazione con la Mitomicina sostanza particolarmente tossica usata per bloccare la massa tumorale: «Usando l’estratto - ha aggiunto Coccia - si riduce la tossicità
del farmaco perché c’è meno mobilità cellulare». In associazione con
il Tassolo, invece, che inibisce la
duplicazione di cellule«aumenta il
potere anti proliferativo». Un confronto è stato fatto, ovviamente,
anche con olii commerciali e c’è
una tesi di laurea in tal senso: «E
non abbiamo gli stessi risultati, anzi». C’è anche una divagazione, in
tal senso, l’olio di cultivar itrana
GAETA I vigili
del fuoco
al lavoro
sul
motopeschereccio
Rosinella
per estrarre
il cadavere
di Giulio
Oliviero,
aveva 44 anni
Oliviero riconosciuto
grazie a una catenina
GAETA
È stato riconosciuto dal nipote
grazie ad una catenina d’oro. La
portava sempre al collo, inseparabile nel bene e nel male, come
la moglie Rosa. La salma di Giulio Oliviero, 44 anni, di Ercolano,
è stata estratta dalla pancia del
motopeschereccio Rosinella poco dopo le due di ieri mattina, nel
porto commerciale di Gaeta. Sono state necessarie otto ore per
strapparla al “gavone” ricavato
sotto una botola in fondo alla stiva. Il locale piuttosto angusto serviva per il deposito delle reti da
pesca e proprio incastrato sotto
l’attrezzatura è stato trovato. La
posizione e le pessime condizioni del corpo, rimasto 6 mesi in acqua, hanno spinto la guardia costiera di Gaeta ad interpellare
NECESSARIE
OTTO ORE DI LAVORO
PER ESTRARRE
LA SALMA
DALLA PANCIA
DEL “ROSINELLA”
per l’esecuzione dell’intervento i
vigili del fuoco. Su autorizzazione del sostituto procuratore Marina Marra, titolare dell’inchiesta, la squadra 5A di Gaeta ed il
nucleo Nbcr di Latina sono penetrati all’interno tagliando alcune
pareti, senza incidere comunque
sulla parte strutturale dell’imbarcazione. Esaurito il loro compito
hanno poi passato la mano al medico legale Mario Chiaviello per
la costatazione del decesso, sotto
lo sguardo dei familiari, accompagnati dall’avvocato di fiducia
Vincenzo Propenso.
Il cadavere è stato poi trasportato presso l’obitorio di Formia, a
disposizione dell’autorità giudiziaria. Intanto nella mattinata di
oggi sarà la nomina del professionista destinato ad effettuare l’autopsia. La attendono i congiunti,
per poter fissare finalmente i funerali.
Il peschereccio, di stanza presso il porto di Formia prima di inabissarsi lo scorso 18 aprile sui
fondali antistanti Baia Domizia,
salvo nuovi colpi di scena, sembra invece destinato ad essere
trasferito quanto prima nell’area
portuale di Castellamare di Stabia.
Antonello Fronzuto
prodotto secondo certi canoni si
ossida dopo un certo periodo, quelli commerciali praticamente mai,
perché trattati chimicamente. Rispetto al Consorzio «Si farà - ha
detto Luigi Centauri di Capol - ma
il controllo esiste già e abbiamo
avuto anche una crescita della consapevolezza dei produttori, oltre a
soddisfazioni economiche»
LA PIRAMIDE
Svaligiato nel cuore
della notte “Up & Down”
GAETA
Furto nel cuore della notte. Erano
trascorse da poco le 4 quando una
banda di ladri, munita di attrezzi
da scasso, si è accanita contro la
porta d’ingresso del negozio di abbigliamento “Up & Down” in via
Mazzini a Gaeta. Penetrati all’interno i malviventi si sono suddivisi tra gli scaffali, arraffando in pochi minuti tutto ciò che hanno trovato a portata di mano. L’inventario dei beni sottratti è ancora in
corso ma il bottino ammonterebbe a circa 50 mila euro. Scarpe e
giubbotti griffati, ma anche altri
accessori di abbigliamento sono
stati gettati in fretta e furia nelle
due auto che avevano parcheggiato a pochi metri di distanza.
Nonostante l’ora, due bar erano
aperti nella zona centrale, qualcuno ha dunque notato dei movimenti strani ed ha avvertito i carabinieri. Dopo un primo sopralluogo del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Formia, ieri mattina si sono recati sul posto i
carabinieri della tenenza di Gaeta.
Hanno ascoltato testimoni e raccolto elementi utili al prosieguo
delle indagini, compresa l’acquisizione delle immagini da alcune telecamere private piazzate lungo il
percorso. Ma i ladri ieri, dopo il Riciniello, hanno visitato anche la
sede della Pallamano Gaeta.
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