a ttualità - Il Cittadino

Download Report

Transcript a ttualità - Il Cittadino

17
no le produzioni agricole biologiche. Per gli agricoltori biologici o
convenzionali, infatti, si aggiunge
la possibilità di accedere a premi per compensare la caduta dei
prezzi di mercato che non sono
previsti per gli agricoltori OGM.
Inoltre, usando sementi OGM, sui
mercati esteri si avrebbe uno svantaggio competitivo con conseguente diminuzione della redditività.
Infatti l’Italia non riesce a competere in termini di commodity con
mercati come gli Sati Uniti, Brasile,
Argentina e Canada dove il modello
agricolo è diverso: monocolturale e
con una forte concentrazione di latifondi (ad esempio un’azienda media in Brasile possiede 10.000 ettari). Il nostro valore aggiunto nei
mercati esteri è dato dalla biodiversità, dalla tipicità, dalla qualità e
dalla salubrità dei nostri prodotti. Il
modello agricolo basato sull’utilizzo
di colture OGM non tutela i piccoli
e medi coltivatori e non contribuisce allo sviluppo delle aree rurali.
I grandi appezzamenti di terreno
italiani sono in realtà una frazione
minima di quello che potrebbe es-
sere un terreno in Brasile, negli Usa
o in Argentina dove si ragiona su
decine di migliaia di ettari per singola azienda.
ATTUALITÀ
numero limitato di multinazionali
che impongono vincoli sempre più
stringenti alle attività. Una volta che
si sceglie di adottare delle sementi
transgeniche il processo è irreversibile, in quanto le piante persistono
nei campi coltivati anno dopo anno.
Una volta che le varietà sono modificate geneticamente e brevettate,
le imprese detentrici dei brevetti esercitano un livello di controllo
crescente sull’offerta totale di sementi acquisendo di fatto il potere
di determinare quali varietà coltiveranno gli agricoltori. L’accordo tipico prevede il pagamento alla multinazionale di una tassa tecnologica
per superficie e l’impegno dell’agricoltore a non conservare e a non
ripiantare le sementi protette da
brevetto e a permettere l’accesso
senza condizioni dentro l’azienda
per verificare il rispetto dei termini
del contratto. Se l’agricoltore viene meno all’accordo sono previste
sanzioni onerose per infrazioni del
brevetto, che rappresentano un
rischio alto per l’azienda. Un altro
esempio è dato dal pericolo della contaminazione: emblematico è
il caso di un agricoltore canadese
accusato di aver coltivato una varietà protetta da brevetto che il
coltivatore sosteneva di non aver
utilizzato intenzionalmente, ma affermando che la sua proprietà era
stata infestata accidentalmente.
Anche nel caso di contaminazioni
accidentali un agricoltore legato
da contratto si potrebbe trovare coinvolto in un caso giuridico
dal quale è costretto a difendersi, che rappresenta un costo molto oneroso da sostenere. A ciò si
aggiunge la percezione pubblica
e l’attitudine dei consumatori che
sono fortemente contrari all’utilizzo degli OGM, e quindi disposti
ad acquistare a prezzi più elevati
prodotti biologici, e la mancanza di
accesso alle istituzioni finanziarie
o ai fondi comunitari che premia-
Quello che nel breve periodo appare
come semplificazione del lavoro agricolo, attraverso la diminuzione dei
trattamenti e un aumento della produzione, nel lungo periodo si traduce
in un aumento dei costi per il produttore e in un aumento della dipendenza economica dalle multinazionali. In
realtà l’uso di colture OGM aumenta
la dipendenza, diminuisce la capacità
di diversificazione dell’alimentazione, costringe gli agricoltori a pagare
per un bene e per una conoscenza,
diminuisce il prezzo del prodotto finale e quindi della redditività dell’agricoltore, e rappresenta una perdita in
termini di vantaggio competitivo sui
mercati esteri. Concentrandosi sui ritorni economici nel breve periodo si
trascurano le perdite di redditività e
di valore aggiunto sul lungo termine per il prodotto finale con effetti
drammatici sul modello agricolo italiano basato sulla tipicità dei prodotti,
sulla diversità e sulla qualità.
ottobre 2016