“Teoria e storia dei metodi di rappresentazione” (Biennio di Di

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Accademia di Belle Arti di Palermo
Programma del corso di “Teoria e storia dei metodi di rappresentazione” (Biennio di Didattica Museale )
A.A. 2016‐17
Prof. Maia Rosa Mancuso
La rappresentazione è innanzitutto comunicazione ed i metodi di volta in volta utilizzati ne sono gli
strumenti. E’ una comunicazione mirata, mai neutrale. Così la rappresentazione diventa funzionale all’idea,
al progetto e in generale ai contenuti in essi espressi ( e, nel farlo, diventa estremamente soggettiva o
adotta sistemi di comunicazione il più possibile impersonali e oggettivi), organizza nello spazio gli elementi
in modo selettivo e a volte anche gerarchico, orienta il giudizio. La teoria e la storia dei metodi di
rappresentazione diventano occasione per una riflessione sulle strategie messe in atto per veicolare la
propria interpretazione del reale in rapporto con l’avanzamento della ricerca scientifica che vede affinare e
moltiplicare via, via, i metodi di rappresentazione. La riflessione teorica intreccia i dati provenienti dalle
fonti scritte (teorie e trattati d’arte e d’architettura) con l’analisi diretta delle opere. Il primo percorso sarà
quello di rintracciare le premesse della costruzione dello spazio sistematico della prospettiva
rinascimentale. La non coincidenza dello spazio della visione fisiologica con quello prospettico pone il
problema del rapporto tra visione e rappresentazione e della valenza simbolica delle forme di
rappresentazione. Lo stesso metodo prospettico, spinto con grande virtuosismo alle sue possibilità limite
(anamorfosi, prospettiva illusionistica), avvierà i processi per il suo superamento. Accanto e parallelamente
altri metodi costruiscono ipotesi diverse, e alternative, di lettura e narrazione. La storia dei metodi di
rappresentazione si affianca all’analisi della coeva elaborazione artistica e architettonica e all’esame delle
teorie di riferimento più significative. Concluderanno il corso alcune tematiche connesse ai testi in
bibliografia, partendo dalle riflessioni di Italo Calvino sulla “visibilità” nelle Lezioni americane e una
riflessione sulle modalità di comunicazione/rappresentazione dell’immagine digitale e sulle nuove
implicazioni della virtualità. L’esame finale consisterà in un colloquio sui temi trattati nel corso e
nell’esposizione di una ricerca individuale, preventivamente concordata.
Bibliografia di riferimento
E. A. Abbott, Flatlandia, Adelphi, Milano 1988
I. Calvino, Lezioni americane. Sei proposte per il prossimo millennio, Mondadori, Milano 2000
J. Cray, Le tecniche dell’osservatore, Visione e modernità nel XIX secolo (a cura di L. Acquarelli), Einaudi,
Torino 2013
P. Francastel, Lo spazio figurativo dal rinascimento al cubismo, Feltrinelli, Milano 1960
M. Gayford, A Bigger Message – Conversazioni con David Hockney, Einaudi, Torino 2012
M. Kemp, La scienza dell’arte. Prospettiva e percezione visiva da Brunelleschi a Seurat, Firenze, Giunti 1994
R. Klein, La forma e l’intelligibile, Scritti sul Rinascimento e l’arte moderna, Einaudi, Torino 1975
T. Maldonado, Reale e virtuale, Feltrinelli, Milano 1993
E. Panofsky, La prospettiva come forma simbolica e altri scritti, Feltrinelli, Milano 2001
M. Scolari, Il disegno obliquo‐ Una storia dell’antiprospettiva, Marsilio, Venezia 2005