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Giovedì 20 Ottobre 2016
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Dopo essere stata rosolata come si deve la sindaca di Roma, adesso tocca a er mejo del M5s
Ora nel girarrosto c’è Di Maio
Ammise di non saper leggere. Ora non sa far di conto
DI
L
CESARE MAFFI
a lunga vertenza della
giunta Raggi, nata e sviluppata dentro il M5s e
golosamente rilanciata
dalla stampa, specie capitolina,
è un episodio, il più rilevante
per dimensioni, dei contrasti
interni al movimento. La micro
campagna adesso in atto contro Luigi Di Maio costituisce
un nuovo episodio. Non siamo
alla guerra per bande, che
infestava alcuni partiti nella
prima repubblica, e nemmeno
al congresso eterno in atto nel
Pd contro Matteo Renzi; però
i fermenti rilevabili nel M5s
una mezza pippa. Ma non un
ladro», esortando a rispettarlo.
Il male i grillini continuano a farselo da soli. Infatti,
le sdegnate denunce per i rimborsi di Di Maio provengono
dalla casa pentastellata e, per
di più, riguardano faccende che
all’universo mondo poco importano ma che i seguaci di Beppe
Grillo reputano fondamentali
e sulle quali si scannano. Predicano, maldestramente, trasparenza e onestà, e poi vanno, con
stile forcaiolo e atteggiamenti
manettari, a pretenderla da
loro stessi, usando il moralismo
come strumento di lotta interna. Nessuno, infatti, può tacere
che le offensive contro Di Maio
nascano con il palese scopo di
ridimensionarlo, moderarlo,
bloccargli la carriera politica,
se possibile stroncarlo. I suoi
concorrenti abbondano, sia
quelli che appaiono a tutti,
sia quelli che ambirebbero
ad apparire. La stampa, poi,
intinge veleno? Senza dubbio, ma sono i grillini stessi
a fornirne motivi, pretesti,
circostanze.
SNAM E ITALGAS SI SEPARANO.
PERCHÉ IL FUTURO DEL GAS CHIAMA.
Luigi Di Maio
rispondono a rivalità e spaccature fra gruppi, singoli, altrove
si direbbe correnti.
Oggetto della contesa
pentastellata sono diventati i
rimborsi che il giovane vicepresidente della Camera, e potenziale presidente del Consiglio,
avrebbe richiesto in misura che
i puri del movimento giudicano
abnorme, spropositata rispetto
alle spese sostenute dai colleghi
dell’ex direttorio.
Il povero Di Maio si è trovato
di nuovo in difficoltà, come poche settimane addietro a causa della mancata trasparenza
dimostrata sulle vicende giudiziarie dell’assessora Paola
Muraro. Allora dovette fare
pubblica ammenda, con un riconoscimento dei propri errori che
a più di uno ricordava antiche
autocritiche in uso nel mondo
comunista. Adesso deve mettersi a spiegare per filo e per segno
le spese sostenute, rilanciando
questioni che avevano deliziato il mondo politico e solleticato
l’attenzione dei mezzi d’informazione all’esordio grillino in
Parlamento: a quell’epoca, si
trattava degli scontrini.
Di Maio ha ricordato un
particolare che certo si attaglia alla perfezione con lo stile
savonaroliano degli eletti cinque stelle: la rinuncia a non pochi benefìci, economici ma non
solo, che gli spetterebbero come
vicepresidente a Montecitorio.
Inoltre ha quantificato la parte delle sue prebende che versa
come e dove indicato dal M5s.
Brutale come sempre, Vittorio
Feltri ha colto nel segno titolando una sua nota «Di Maio è
CHIAMACI ANCHE TU.
CONTATTA IL NOSTRO NUMERO VERDE PER SAPERNE DI PIÙ E PER FARCI TUTTE LE DOMANDE
CHE VUOI SULL’OPERAZIONE DI SCISSIONE PER LA SEPARAZIONE DI ITALGAS DA SNAM. SCOPRIRAI
CHE LA RISPOSTA GIUSTA PER TE È CONTINUARE A PUNTARE SUL GAS.
Nella prima metà di novembre Italgas verrà quotata alla Borsa di Milano.
Ad ogni azionista Snam verrà assegnata 1 azione Italgas ogni 5 azioni Snam possedute. Tutte le informazioni sull’operazione di scissione sono contenute nel Documento Informativo reperibile sui siti internet www.snam.it e www.italgas.it
che ti invitiamo a leggere con attenzione nella sua interezza, ivi comprese le “Avvertenze” di cui alla Sezione A.