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Venerdì 17 Febbraio 2017
9
Il 79% degli italiani fa questa richiesta (sondaggio Demos). Erano il 49% dodici anni fa
Stramaggioranza per l’uomo forte
Basta con le pappe molli, vogliono un vero politico
DI
GIANFRANCO MORRA
«V
ogliamo un
uomo forte»: il
grido si alza
dovunque, dalle Alpi allo Stretto. Secondo un recente sondaggio di
Demos lo chiedono gli italiani, di tutte le età, condizioni sociali, scelta politica.
Non c’è da stupirsi, mai il
nostro Paese era stato così
sfasciato e decadente, privo
di senso nazionale, morale
sociale e solidarietà civile.
Tutte le istituzioni hanno fatto flop e i politici si
mostrano chiacchieroni,
inconcludenti, profittatori.
I cittadini non hanno più
fiducia in nessuno, cercano
un capo dotato di carisma
capace di tirar fuori il Paese
dal disastro. E non sono pochi: 79 su 100, più i giovani
che i vecchi. Nel 2004 erano
il 49%.
Solo pochi intellettuali, che si credono maestri
e sono soltanto ripetitori di
vecchi cori stonati, si oppongono a questa necessità.
Uomini di presunta cultura
che inventano il pericolo del
fascismo, quando invece il
percorso della democrazia
oggi va dovunque in questa
direzione: un uomo forte
che sistemi la nazione, sostenuto dal consenso popolare, certamente anche controllato ma non impedito di
fare pulizia. A questa voglia due guerre mondiali, infat- Berlusconi privo di temdell’uomo forte contribuisce ti, vede nascere dovunque peranza, Renzi dimentico
la crisi dei partiti e la perso- regimi fascisti e comunisti, della prudenza. Tanto che
nalizzazione della politica. tutti centrati sulla figura dagli anni Ottanta ad oggi
A ben guardare è sem- del Duce o del Piccolo Padre, l’Italia si è sempre più depre stato così. La forza è uomini forti e insostituibili. gradata. Al punto che nasce
una delle quattro virtù mo- Ma ci furono anche uomini incontenibile la richiesta di
rali necessarie al politico. forti che difesero la demo- un Omone, diciamo meglio,
Ce lo dicono i testi classi- crazia. Basterebbe pensare di un politico che, quando
ci a partire da Platone e alla triade di Roosevelt, è necessario, sappia usare
Aristotele: la forza, anzi Churchill e De Gaulle, la forza: «Siamo nel caos,
la fortezza non è in alcun senza i quali il nazismo non senza un uomo forte non ne
modo la violenza, ma
usciamo».
la capacità di andaL’ u o m o f o r t e
L’intervallo
tra
le
due
guerre
mondiali,
re sino in fondo per
deve agire nel mezinfatti,
vede
nascere
dovunque
regimi
creare una società
zo tra gli ideali etici
fascisti e comunisti, tutti centrati sulla
ordinata ed efficiene la realtà storica.
te. Come mostrano
Possiamo capirlo dal
figura del Duce o del Piccolo Padre,
i cicli di affreschi
grandioso testamento
uomini forti e insostituibili. Ma ci
dell’epoca comunale
politico di Max Wefurono anche uomini forti che difesero
(massimo quello di
ber, Politik als Beruf
la
democrazia.
Basterebbe
pensare
Giotto nella Cap(quest’ultima parola
alla triade di Roosevelt, Churchill e De
pella Scrovegni a
significa insieme
Gaulle, senza i quali il nazismo non
Padova) la fortezza
vocazione e profesha bisogno della colsione). Egli ritiene
sarebbe stato vinto. Tutti uomini che
laborazione delle alnecessarie al polihanno agito nella e per la democrazia
tre tre virtù etiche:
tico due morali. Da
giustizia, prudenza
un lato quella della
sarebbe stato vinto. Tut- «convinzione», che fornisce
e temperanza.
L a r i c h i e s t a d i u n ti uomini che hanno agito dei valori etico-religiosi non
uomo forte si accentua in nella e per la democrazia, negoziabili, ai quali ispira
Occidente dopo la Prima forse senza crederci molto la sua azione: «Io rimango
Guerra Mondiale, quando o farne un mito.
qui, non posso fare diversaNella degenerazione mente» (disse Lutero: hier
la democrazia di élite diviene audiovisiva di massa e, della Dc, per troppo tem- stehe ich, ich kann nicht
di conseguenza, «del capo» po obbligata dal fattore K. anders); dall’altro quella
(Max Weber: Führerdemo- al governo, escono politi- della «responsabilità», che
cratie). Senza il quale non ci nuovi, diversi da quelli pensa alle conseguenze prepuò reggersi, come mostra- moderati e accomodanti vedibili delle proprie azioni:
rono 13 anni di continuo della passata repubblica. «Se agisco così, cosa accadrà
sfacelo della Repubblica di Senza dubbio forti, ma an- dopo?».
Weimar, del tutto priva di che fragili nelle altre virtù:
Non è un caso che le
autorità. L’intervallo tra le Craxi con poca giustizia, quattro virtù apparten-
gano due alla prima morale e due all’altra: prudenza
e giustizia alla convinzione, fortezza e temperanza
alla responsabilità. Occorre averle entrambe: senza
la prima morale la politica
diventa opportunismo e intrallazzo del tecnico della
politica (come Andreotti),
senza la seconda fanatismo
e testardaggine del profeta
disarmato (come La Pira).
Forse, perché di uomini forti nel senso giusto
ne abbiamo visti pochi, una
parte notevole del popolo
italiano è oggi catturata da
chi confonde la forza con
l’oltraggio, il messaggio con
l’aggressione verbale, il dialogo con l’imbonimento. Lo
credono un leader forte, invece è solo un ciarlatano e
un commediante. È il nostro
paradosso: tutti vogliono
fare i politici, purtroppo ne
siamo largamente privi.
Ecco perché si cercano modelli all’estero: Putin, Trump, Merkel. Ecco
perché Renzi ebbe un alto
consenso al suo ingresso in
politica, quando era considerato un uomo forte, ora
il pubblico è deluso, non lo
crede più e il suo consenso
è sceso dal 70 al 34%. Come
pure è scarso il consenso a
Gentiloni, che appare come
la figura esemplare del politico non-forte.
© Riproduzione riservata
GRILLINI DIVISI SUL CANDIDATO UGO FORELLO: POCHI ATTIVISTI AL PRIMO GAZEBO ELETTORALE
M5s, a Palermo una piazza vuota per Luigi Di Maio
Estromesso un esponente che non firma il codice etico
DI
N
FILIPPO MERLI
on era la solita piazza.
«Ragazzi, questo comunque è un gazebo». La visita a Palermo del vicepresidente della Camera e leader
di M5s, Luigi Di Maio, ha destato poco interesse tra gli attivisti
siciliani. Come ha fatto notare lo
stesso Di Maio, quello dello scorso sabato non era un comizio, ma
il primo degli incontri di iDay, la
nuova iniziativa di Beppe Grillo
per consentire ai cittadini di scrivere il programma elettorale in
vista delle amministrative della
prossima primavera.
Il colpo d’occhio, però, non
era dei migliori. Di Maio, in piazza
Verdi, è stato accolto da circa 200
persone tra militanti e deputati
regionali. Prima di presentarsi
al gazebo, il parlamentare grillino ha fatto una passeggiata tra i
quartieri popolari col candidato
sindaco di M5s, Ugo Forello. La
scarsa partecipazione degli attivisti, secondo Livesicilia, è dovuta
proprio alla divisione interna di
M5s sull’aspirante primo cittadino
di Palermo, votato da 357 attivisti
sulla piattaforma Rousseau.
«È stato individuato dai nostri iscritti, e lo sostengo», ha
detto Di Maio in riferimento a
Forello. «Non ci sono state segreterie o camere oscure, ma un voto
online che ha consentito a tanti di
noi di entrare nelle istituzioni per
cambiare le cose». Ancor prima di
iniziare la campagna elettorale,
però, Forello è stato abbandonato
dallo storico meet-up del Grillo di
Palermo.
«Da parte nostra non ci saranno banchetti elettorali», ha
rivelato una fonte interna. «I candidati sono i benvenuti ai nostri
incontri, ma noi continueremo le
attività sul territorio senza organizzare nulla in chiave elettorale».
A surriscaldare il clima attorno a
M5s c’è stata anche l’esclusione
di uno dei 40 candidati al consiglio comunale: si tratta di Mauro
Giulivi, compagno della deputata Chiara Di Benedetto e tra i
più critici verso la candidatura di
Forello.
«Con un preavviso di due ore
e 30 minuti mi è stato chiesto di
recarmi presso una fantomatica
sede e firmare un documento mai cesso a Palermo negli ultimi mesi,
letto prima, indispensabile per non sono nemmeno meravigliato
confermare la mia candidatura», di quest’ultima porcata e, col senha spiegato il candidato escluso a no di poi, mi sento sollevato a non
proposito del decalogo che, come nel dover partecipare a una campagna
caso di Roma, è staelettorale ben lonto sottoposto a tutti
tana dai principi
gli aspiranti ammidel Movimento 5
nistratori. Il codice
stelle».
di comportamento,
Che la candiin caso di violazione
datura di Foreldei principi di M5s,
lo sia stata accolprevede una multa
ta con freddezza
di 150 mila euro.
da parte di molti
Giulivi, però, non
attivisti è stato
l’ha sottoscritto.
confermato dalla
«Mi dispiace che
militante Monica
lo staff di Beppe
Modica. «Uno vale
Grillo, che dovrebuno, ma l’uno non
be tutelare il regovale l’altro. Sono
lare svolgimento
convinta che, andella selezione/forche tra i sostenitori
Luigi Di Maio
mazione delle liste
di Forello, ci siano
di M5s, si sia prestapersone valide, ma
to, in accordo con chi ha gestito le non hanno mai lavorato insieme
comunarie palermitane, a questo e adesso scontano questo gap: c’è
triste giochetto per impedirmi di la necessità di creare un consenso
rappresentare M5s alle prossime che, attualmente, non esiste». A
elezioni comunali», ha sottolinea- Palermo, i problemi di M5s vanno
to l’ormai ex candidato. «Sincera- ben oltre una piazza semivuota.
mente, dopo tutto quello che è suc©Riproduzione riservata