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Mercati
Venerdì 21 Ottobre 2016
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L’AD ENI VEDE PREZZI STABILI NEL 2017 E IN CRESCITA DOPO LO SMALTIMENTO DELLE SCORTE
Descalzi: petrolio su dal 2018
Dal 2009 abbiamo investito 1,5 miliardi di euro nelle aree di esplorazione, sottolinea il top manager
Kashagan? In 3-4 anni ci sarà grande generazione di cassa. Consegnati gli Eni Awards al Quirinale
di Manuel Follis
P
rezzo del petrolio, giacimento di Kashagan
e ovviamente il futuro
dell’energia. Claudio Descalzi, amministratore delegato
dell’Eni, ha parlato a 360 gradi a
margine della consegna degli Eni
Award tenutasi ieri al Quirinale.
Per il numero uno del Cane a sei
zampe il greggio nel 2017 «avrà
ancora un trend stazionario con
un po’ di oscillazioni perché devono essere consumate le scorte». Poi però «potrebbe esserci
tra il 2018 e 2019 una crescita
dei prezzi dovuta a una carenza di petrolio per la riduzione
degli investimenti». Il greggio
al momento «ha un andamento
altalenante ma in continua salita;
da 33-34 dollari siamo saliti a 50
dollari e questo si abbina al fatto
che l’offerta è calata e la domanda è rimasta stabile, così il surplus dell’offerta si sta lentamente
riducendo». In più un eventuale
intervento dell’Opec sui livelli di
produzione potrebbe «accelerare
l’equilibrio tra domanda e offerta», mentre le scorte in eccesso
dovrebbero «essere evacuate».
In questo contesto si inserisce la
produzione del super-giacimento di Kashagan, in Kazakhstan,
che secondo Descalzi «non avrà
impatto sui prezzi ma un importante impatto per Eni». Se quindi
da una parte il Kashagan è già
considerato nelle valutazioni
dell’Opec, «Eni potrà godere
in 3-4 anni di una grande produzione di cassa». Se il futuro
della compagnia italiana sembra
roseo, l’anno in corso è stato
«caratterizzato da tanti fattori
A2A acquista Consul System per 21 mln
Poste, il Mef sottoscrive l’aumento Cdp
di Francesca Gerosa
di Andrea Pira
on una piccola acquisizione A2A diventa il secondo attore
l ministero dell’Economia ha sottoscritto l’aumento di capitale
C
I
dopo Enel nel settore dell’efficienza energetica. La multiudi Cassa Depositi e Prestiti che permetterà di conferire alla
tility lombarda ha infatti acquistato il 75% di Consul System.
società di Via Goito il 35% di Poste Italiane. La partecipazione
Si tratta dell’acquisizione della prima Esco (Energy Service
Company) indipendente italiana da parte di una utility per creare sinergie operative e per sviluppare nuovi prodotti e servizi
sulla customer base di entrambe le società. L’operazione è stata
perfezionata sulla base di un enterprise value per il 100% del
capitale della società di 21 milioni. L’accordo prevede anche
una struttura di put&call per l’acquisizione della restante quota
del 25%. Consul System, attiva nel settore dei servizi di consulenza energetica e progettuale per l’efficienza energetica e
la sostenibilità, è la principale Esco indipendente italiana per
numero di Tee (titoli di efficienza energetica) generati, con una
quota di mercato del 6,4% nel 2015, e annovera tra i suoi clienti
le principali realtà industriali italiane o straniere. Nell’esercizio
2015 ha registrato ricavi per oltre 50 milioni di euro e un ebitda
di quasi 5,5 milioni di euro. Il multiplo implicito dell’operazione è quindi inferiore a 5 volte l’ebitda. Quest’operazione
permette ad A2a di proporsi come partner strategico di aziende
impegnate nella ideazione di progetti di efficienza energetica
su scala nazionale. (riproduzione riservata)
difficili e complessi, ma
ENI
anche da successi». Il
gruppo però, ha ricorda15 quotazioni in euro
IERI
to l’ad, «ha dimostrato
13,73 €
di riuscire a veleggiare
14
1,03%
in acque molto difficili;
la squadra ha risposto
13
benissimo, sono molto
contento della capacità
di reazione di tutti».
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Descalzi ha poi ricor20 lug ’16
20 ott ’16
dato più nel dettaglio:
«Siamo riusciti a compensare i problemi in Nigeria e
il fermo della produzione in Val scesi nonostante i prezzi bassi:
d’Agri per cinque mesi con l’au- siamo passati dai 8,2 dollari al
mento di altre produzioni. Sia- barile di due anni e mezzo fa,
mo riusciti poi a compensare i quando sono arrivato, a 4 dollari
margini di raffinazione che sono e siamo riusciti a sopravvivere.
del Tesoro di Cdp passa così dall’80,1 all’82,8% (la restante
quota di capitale è detenuta dalle fondazioni bancarie). Lo scorso
24 giugno l’assemblea straordinaria della società presieduta da
Claudio Costamagna e guidata da Fabio Gallia aveva approvato
una ricapitalizzazione da 2,9 miliardi di euro. L’operazione era
stata da subito intesa come un modo per rafforzare il patrimonio
di Cassa Depositi e Prestiti, così da consentirle di dare attuazione
al piano industriale, che prevede il forte sostegno all’economia
italiana. Il passaggio del 35% del capitale di Poste Italiane si
sarebbe inoltre dovuto accompagnare al collocamento in borsa
di una seconda tranche della società guidata dall’amministratore
delegato Francesco Caio. Ma l’ipotesi di una cosiddetta ipo 2 di
Poste è saltata nei mesi scorsi per via della volatilità del mercato
e i timori sul sistema bancario. Il capitale sociale di Cdp passa da
3,5 miliardi di azioni a poco più di 4 miliardi. I quasi 46 milioni
di azioni ordinarie Cdp di nuova emissione sono state sottoscritte
e liberate dal ministero dell’Economia con il conferimento di
457 milioni di titoli di Poste. Il controllo di quest’ultima resterà
comunque al Tesoro. (riproduzione riservata)
Claudio
Descalzi
E la chimica, con la trasformazione, continua a produrre ebit
e cassa». Nel suo intervento alla
cerimonia di conferimento degli
Eni Award 2016 (alla presenza
Ricevute due commesse da Tenaris e Arcelor Mittal per impianti a basso consumo e impatto ambientale
Danieli gioca la carta dell’innovazione
di Claudia Cervini
I
l mercato dell’acciaio oggi non offre
grandi soddisfazioni in Europa, così
Danieli si muove su due binari. Se in
Messico si concentra sul business tradizionale (una nuova commessa ad alto
valore aggiunto è arrivata da Tenaris
Tasma) nel Vecchio Continente si consola con un’attività parallela: quella del
rinnovo degli impianti già esistenti che
necessitano di tecnologie più avanzate.
La multinazionale della tecnologia siderurgica di Buttrio (Udine) ha ottenuto
in Romania una commessa da Arcelor
Mittal, il più grande produttore di acciaio
al mondo, per aggiornare un impianto da
colata risalente agli anni 80. La macchina è situata nello stabilimento rumeno di
Galati, importante centro industriale sul
Danubio la cui economia è imperniata
sull’industria siderurgica. L’obiettivo, in
questo caso, è migliorare la qualità del
prodotto anche attraverso un controllo
più stringente del processo (il valore ambientale. Due commesse che danno
della commessa è ancora top secret). Né respiro alla società, che ha chiuso il biArcelor Mittal né il mercato rumeno sono lancio 2015/2016 con un utile in calo
nuove conoscenze per il gruppo. La so- del 45% a 88,3 milioni. Il fatturato ha
cietà è infatti da tempo in
raggiunto 2,5 miliardi
rapporti commerciali con
(-9% rispetto ai 2,7 miil colosso dell’acciaio. Alliardi del 2014/2015,),
lo stesso modo il gruppo
e l’ebitda 211,4 miliofriulano ha già lavorato
ni (-17% sull’esercizio
nel Paese dell’Est Europrecedente). Sabato 22
pa, che ritiene in crescipresso il quartier geneta per qualità e capacità
rale a Buttrio Danieli
produttiva. Se questa è la
incontrerà la comunità
scommessa sull’Est Eurofinanziaria per presenpa, in Messico invece Datare e discutere proprio
nieli si concentra, su altre
i risultati economici e
attività. Il gruppo Tenaris
tecnologici 2015/2016.
Tasma ha commissionato
Ieri invece il gruppo
Gianpietro Benedetti
a Danieli Olivotto Ferré
friulano guidato da
un nuovo forno a rulli per
Gianpietro Benedetti ha
il trattamento termico di tubi d’acciaio in ospitato l’Aist European steel Forum. Al
atmosfera protettiva che dovrebbe essere centro del dibattito, che ha riunito nuinstallato nello stabilimento di Veracruz merosi operatori del comparto, il tema
nel gennaio del 2018. Si tratta di un for- dell’eccesso di produzione siderurgica.
no a basso consumo e limitato impatto (riproduzione riservata)
del presidente della Repubblica
Sergio Mattarella) Descalzi si è
invece concentrato sul futuro.
«La ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico sono alla base
delle nostra crescita industriale»,
ha detto il ceo del gruppo. L’impegno nella ricerca di punta «ci
ha permesso e ci permette di
avere un vantaggio competitivo in un campo come quello
dell’energia, dove è divenuto
sempre più complesso scoprire
e sviluppare le risorse necessarie alla crescita a costi e prezzi
sostenibili». Gli Eni Awards,
istituiti nel 2007, hanno lo scopo
di promuovere un migliore utilizzo delle fonti energetiche e di
stimolare le nuove generazioni
di ricercatori. «Il nostro portafoglio brevettuale, che al 2015
era pari a oltre 6 mila brevetti,
testimonia proprio questo impegno», ha aggiunto Descalzi,
«e dal 2009 ad oggi abbiamo
investito in ricerca e sviluppo
tecnologico circa 1,5 miliardi
nelle aree core di esplorazione, perforazione e gestione dei
giacimenti, nel settore downstream e nelle energie rinnovabili». Dalla prossima edizione
gli Eni Awards non saranno più
divisi per area di business ma
saranno indirizzati maggiormente agli aspetti della transizione energetica e delle nuove
frontiere dell’energia, con focus
sulle rinnovabili e sull’accesso
all’energia dei Paesi in via di
sviluppo. Inoltre verrà introdotto un premio «Giovani talenti
dell’Africa», riservato a laureati di università africane che
abbiano presentato progetti nel
campo energetico e ambientale
applicabili nei Paesi d’origine.
(riproduzione riservata)
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