GIORNATA DELLA MEMORIA e dell`Orgoglio Roma 2 ottobre 2106

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GIORNATA DELLA MEMORIA e dell’Orgoglio Roma 2 ottobre 2106

Oggi è una giornata particolarmente importante: si parla dell’orgoglio di appartenere a una popolazione da sempre discriminata e vittima di pregiudizi e stereotipi che nella storia dell’Umanità ne hanno seriamente pregiudicato l’esistenza: l’orgoglio di essere Rom, Sinti e Camminanti (RSC). Mai come oggi, con le pericolose riacutizzazioni di politiche nazionaliste spesso sconfinanti in più o meno velati razzismi, è importante, per chi ancora si senta parte integrante della società civile, combattere qualsiasi forma di emarginazione e discriminazione con tutti gli strumenti che la nostra cultura e la nostra Storia ci hanno consegnato. Molto spesso infatti si tende a sottovalutare nella migliore delle ipotesi, se non a dimenticare o a rimuovere tutti quei fenomeni comportamentali intrisi di piccole e grandi discriminazioni che facilmente portano a politiche di chiusura e isolamento, basate sulla paura dell’altro, del più debole e indifeso in particolare. E se questo triste fenomeno sta oggi vedendo la sua più evidente concretizzazione nella costruzione di muri e nelle chiusure delle frontiere specie nei confronti di migranti provenienti da paesi devastati da guerre e povertà, per quanto riguarda l’emarginazione e delle popolazioni RSC si può parlare di una costante della nostra Storia più o meno recente. Le politiche discriminatorie del secolo scorso, concretizzatesi drammaticamente nell’emanazione delle leggi razziali e negli aberranti programmi di costruzioni di razze perfettamente ariane e sane, aventi come ultimo obiettivo la cosiddetta soluzione finale sembravano definitivamente svanite con la fine della seconda guerra mondiale: non è stato così. Ancora nei nostri occhi rimane viva l’immagine di quelle morti e quelle devastazioni quando di nuovo si riaffacciano vecchi nuovi razzismi: la deriva ideologica che al giorno d’oggi costituisce ancora la base di molti movimenti politici presenti e rappresentati anche all’interno del Parlamento Europeo ci sta pericolosamente trascinando all’interno di un sistema sociale intollerante e antidemocratico. La società civile non può e non deve permettere che si ripetano le aberrazioni delle quali la Storia è drammaticamente costellata; e se le parole hanno valore, se la memoria ha valore, allora, celebrare una giornata come questa assume un particolare significato: sono rom e sono orgoglioso di esserlo, perché appartengo a una Cultura millenaria che è parte fondante della cultura europea; perché molti miei fratelli sono morti nei campi di

sterminio, nelle città occupate, nelle guerre di liberazione che hanno fatto di un’Europa divisa e in preda a ideologie razziste e discriminatorie l’Europa di oggi, un grande villaggio globale privo di frontiere e di muri. Sono orgoglioso di essere rom perché ancora oggi molti miei fratelli sono perseguitati e discriminati per il solo fatto di appartenere a questo popolo, che non ha mai fatto guerre, che non ha mai invaso paesi, che non ha eserciti né eroi, che non conosce padroni e proprietà. Sono orgoglioso di essere rom perché è da me, dalla mia famiglia, dal mio lavoro, dal mio impegno come genitore e come cittadino che si concretizzerà il sogno dei nostri padri e dei nostri giovani per un’Europa unita e migliore. Ed è giusto e logico celebrare questa giornata nel paese di Laterza, un bellissimo esempio di comunità inclusiva, di buone prassi lavorative, di villaggio solidale. Un cittadina del sud operosa e solidale, accogliente e inclusiva, che senza clamori e ribalte mediatiche, ma con la consapevolezza della forza del suo progetto solidale ci sa dire: si può fare! Anna Luisa Longo