Il Popolo Rom e il Porrajmos: il male di ieri e le speranze di oggi

Download Report

Transcript Il Popolo Rom e il Porrajmos: il male di ieri e le speranze di oggi

Il Popolo Rom e il Porrajmos: il male di ieri e le
speranze di oggi
“Agnone, Boiano, Perdasdefogu: chi li conosce, questi
luoghi?” – Questa puntuale e bonaria provocazione è stata
mossa a tutti noi presenti, nel mezzo del suo intervento,
dallo storico e giornalista Stefano Pasta, che il Liceo
Cardano ha incontrato il 2 Febbraio come conclusione
dell’itinerario didattico proposto dal Progetto Giornata
della Memoria. Raccontandoci il Porrajmos, lo sterminio
nazifascista del Popolo Rom, il nostro ospite ha voluto
chiederci se sapessimo che quella toponomastica ci
riportava proprio al tempo delle leggi razziali e delle
deportazioni, trattandosi di paesi italiani con campi di
concentramento, e lo ha fatto dopo averci spiegato quanto
abbiano storicamente sofferto i Rom in quegli anni, anche
in quei luoghi, per poi aprire un ampio orizzonte sul loro
presente.
La Scuola è un luogo raro e straordinario quando si
Nei campi di concentramento, agli zingari era
appassiona a filtrare i pregiudizi che tutti abbiamo con le
assegnato il triangolo nero, 1936-1944,
armi della cultura: Stefano Pasta ci ha aiutato in questo,
Bundesarchiv.
Fonte: http://www.romsintimemory.it
per introdurci in una realtà che, oggi troppo spesso
distante, poco più di 70 anni fa è passata attraverso i tanti Auschwitz d’Europa. Spiegandoci che tra i
campioni di calcio Pirlo e Ibrahimovic, la celebrata meta del divertimento Gardaland, il mendicante
disprezzato, lo “zingaro” con la stella nera al petto (quella degli “asociali” pericolosi), molte danze
tradizionali del Sud Italia oggi tanto rivisitate nelle nostre palestre, e il professore universitario
Santino Spinelli esiste un legame che è l’appartenenza al Popolo Rom, abbiamo provato insieme a
trovare le giuste sfumature tra il bianco e il nero del gitano romantico, idealizzato o del “nato per
rubare”, come abbiamo visto riportato appena due anni fa da un settimanale nostrano. Punto di
partenza: la Memoria.
E’ stato importante, allora, toccare una storia che ha
visto sparire nei Lager centinaia di migliaia di vite
appartenenti a una cultura presente da secoli in Europa,
con lo stesso spirito del primo incontro sulla Shoah, ovvero
quello di dare un futuro al passato, perché non dimenticare
sia anche cambiare giudizi e armarsi di vigilanza sulle
intolleranze. Attraverso leggi e improbabili costrutti
scientifici del tempo, che si è provato a rivedere nella loro
inconsistenza, anche per i Rom si è arrivati gradualmente a
quello che la loro lingua descrive come un “divoramento”: Deportazione di Sinti e Rom, ritrovo Asperg, 22
maggio 1940, Bundesarchiv Fonte:
in lingua romanes il termine “Porrajmos” è un derivato del http://www.romsintimemory.it
vocabolo “Porré”, che significa “pancia, stomaco”.
Risalendo questa storia, il 1 Febbraio abbiamo cercato tutti di congedare gli attuali sentimenti,
appunto, “di pancia” verso questo Popolo, per nutrirci di una cultura sull’oggi fatta di dati affidabili,
incontri diretti e scienza sociale. Ne è emerso un quadro sorprendente nella sua varietà, che parla di
una realtà ancora troppo spesso povera, di una emarginazione che ha radici antiche e forme molto
attuali.
Si è riflettuto su come più della metà dei Rom in Italia oggi sia cittadino italiano, senza che questo
corrisponda a una effettiva integrazione, e a come provare a guardare a loro nella giusta complessità,
senza facili riduzioni razziste o buonistiche, per avvicinarci allo scandalo di tanti minori che oggi, nella
nostra città, vivono senza istruzione e in estrema povertà, ma anche alle tante vite “rinate” nella
dignità, grazie all’ingresso nella scuola o al lavoro. Ancora una volta questo bel momento di cultura
vissuta è stato reso possibile dal ricordo di un passato che ci interpella per guardare con più affetto
alla nostra Scuola, alla nostra Città e certamente anche a questo Popolo.
Prof. Matteo Ghidotti
Carnet anthropométrique di Jacob
Lagrenée, 1923-1936, Archives
départementales Pas-de-Calais (Francia).
Fonte: http://www.romsintimemory.it
Scheda del censimento effettuato nei campi
nomadi di Napoli nel 2008.
Fonte: http://www.romsintimemory.it
N.B. Tutte le immagini sono tratte dal sito www.romsintimemory.it, che contiene
utilissimo materiale per approfondire l’argomento.
E’ anche possibile scaricare un interessante articolo a cura di Stefano Pasta
(Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali – Università Cattolica del Sacro Cuore di
Milano) seguendo il seguente link:
http://www.istruzioneliguria.it/images/stories/Comunicazioni/2014/Gennaio/la_stori
a_vista_con_gli_occhi_dei_protagonisti_dicembre_2013.pdf