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N. 29bis 13 ottobre 2016 I OPERATORI
Il senso della fiera per il t.o.
OLTA
Expedia-Marriott,
la partnership
PUNTI DI VISTA
Ttg sì, Ttg no: che
valore ha la presenza
alle borse B2B?
La parola ad alcuni
tour operator
____
A.L.
Expedia si è alleata con Marriott,
diventando il nuovo provider di
servizi tecnologici per Vacations,
il sito della catena alberghiera.
Non solo. Expedia si è impegnata
a fornire anche contenuti in termini
di offerta voli, servizi a terra, nonché
tour e attività. L’accordo è whitelabel, cioè senza brandizzazione
da parte di Expedia, e arriva dopo
quello con il brand Red Lion Hotels,
compagnia alberghiera americana
dall’offerta budget che oggi permette a Expedia di avere accesso
alle tariffe riservate ai membri del
proprio programma fedeltà.
Una proverbiale frase del registaattore Nanni Moretti recitava: “Mi
si nota di più se vado o se non vado?”. Bene, la partecipazione alle
fiere non è certo legata soltanto
al presenzialismo, ma negli ultimi
anni la disaffezione nei confronti
delle borse del turismo è stata fin
troppo evidente: dagli stand scenografici degli anni Ottanta e Novanta, si è passati in pochi anni
a quelli “condominiali”, all’interno
dei quali si sono riunite varie realtà
che hanno deciso di condividere
le spese fieristiche, lievitate talvolta
a dismisura, per una partecipazione sobria ed economicamente
meno impegnativa.
Di certo l’avvento dell’online
e lo sviluppo dei canali social
EASY MARKET
Auto aziendali
per parlare alle adv
Easy Market più vicina alle adv con
le nuove auto aziendali: un’operazione con la quale intende rafforzare
la presenza del commerciale sul
territorio e garantire ai partner un
reale supporto, specie alle agenzie
più lontane. La scelta dell’auto è
ricaduta sulla Toyota Safety Sense,
vettura ibrida con sistemi di sicurezza avanzati.
hanno reso sempre più impellente
una scelta di campo e di investimenti. Acquistare uno stand, sostenere le spese di trasferta per il
personale, oppure affidarsi alla
Rete per comunicare, dialogare e
confrontarsi? Ormai le due scuole
di pensiero si contrappongono:
dagli irriducibili dello stand ai disaffezionati delle fiere, che non le
frequentano nemmeno in visita.
Una contrapposizione che ha indotto più di un operatore a porsi
la domanda se le borse servano
ancora oppure no.
Domanda che abbiamo rivolto
ad alcuni t.o. come Settemari, che
quest’anno ha disertato Rimini.
Un’assenza che il direttore com-
merciale Guido Ostana spiega in
modo chiaro: «In questo periodo
siamo impegnati in una serie di
incontri diretti con le agenzie di
viaggi, i nostri cooking lab ad
esempio, serate a tema in cui si
presenta il Paese cucinando insieme i piatti tipici. Abbiamo anche una rete commerciale che visita e contatta sistematicamente
le agenzie durante tutto l’anno.
Ecco perché la presenza in fiera
perde una parte del suo significato,
soprattutto per chi come noi ha
come scopo principale quello di
incontrare gli agenti di viaggi».
Per Massimo Diana, direttore commerciale di Ota Viaggi, è necessario
fare una distinzione: «Ci sono fiere
come Rimini dove esserci significa
anche fare un bilancio della stagione estiva e dimostrare di essere
già abbastanza pronti per quella
futura. Ci sono poi fiere dove non
conviene davvero più essere presenti. Per gli eventi dove Ota Viaggi
ha deciso di esserci, è stata programmata una
partecipazione propositiva,
utile a noi
e agli adv.
Quest’anno a Ttg, ad
esempio, saremo presenti con
l’intera direzione
commerciale, con uno stand accogliente e un bel numero di addette al booking, che farà sicuramente piacere agli agenti di viaggi,
che potranno così dare un volto
a ciascuna voce».
Secondo Adriana Sigilli, responsabile di Diomira Travel,
t.o. specializzato nei viaggi di
fede, «la presenza degli operatori
è fondamentale perché Rimini è
diventato un punto di incontro
tra partner che vengono da lontano». Certo, la partecipazione
è cambiata – ammette – «perché
la comunicazione online non
rende più indispensabile la presenza fisica e la fiera è soprattutto
un’occasione di incontro, più che
di business». E conclude: «È chiaro che sarebbe auspicabile arricchire questi eventi con uno
spazio di cultura e di autentica
riflessione su cosa vuol dire fare
turismo oggi, come il turismo
può diventare promotore di innovazioni sociali, culturali e religiose. Creare, cioè,
degli spazi di
scambio per
un dibattito
anche sulle
leggi che tutelano il turismo e una
campagna per
combattere
l’abusivismo».