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N. 29bis 13 ottobre 2016 I ATTUALITÀ
Battisti: «Competitivi sì,
ma solo se digitalizzati»
TAVOLA ROTONDA
Intermodalità
per fare incoming
Un’Italia accessibile per rilanciare
l’incoming d’eccellenza, attraverso
INTERVISTA Al giro di boa dei 100 giorni
alla guida di Federturismo, il presidente
scandisce le priorità: dal valore ai territori
alla presenza web come fattore di successo
un modello di integrazione vettoriale
che coinvolga i principali attori del
trasporto di superficie su ferro e su
gomma insieme agli alberghi e all’Enit.
È l’obiettivo della tavola rotonda or-
____
ganizzata da CitySightseeing Italy
A.L.
con Federturismo, in programma a
Ttg Incontri il 13 ottobre alle 16 (Sala
Ravezzi - 1°piano Hall Sud).
A confrontarsi sulle possibili soluzioni
di intermodalità treno+bus ed eventuali modelli operativi da condividere:
Gianfranco Battisti, nella doppia
veste di presidente di Federturismo
e direttore Divisione Passeggeri di
Trenitalia; Giorgio Palmucci, presidente
di Confindustria Alberghi; Stefano
Bonora, direttore generale BusItalia;
Fabio Lazzerini, consigliere del cda
Enit; Fabio Maddii, presidente di CitySightseeing Italy.
Da presidente di Federturismo,
Gianfranco Battisti – direttore
della Divisione passeggeri nazionale e internazionale e dell’Alta
Velocità di Trenitalia – traccia il
percorso ideale per rilanciare,
anche attraverso le sinerge operative di vettori ferroviari e aerei,
il brand Italia nel mercato domestico e nel mondo, sfruttando
anche l’appeal dell’incoming insolito dove comunque risiedono
eccellenze tutte da scoprire e
commercializzare.
«L’obiettivo di questa tavola rotonda
– sottolinea Maddii – è avviare un
costruttivo tavolo di lavoro, con un
team composto da operatori di prima
grandezza, che possa studiare e
mettere in pratica un modello di integrazione vettoriale. La presenza
degli albergatori e dell’Enit assume
un particolare significato per il contributo di idee e suggerimenti che
potranno fornire in fase di progettazione del modello di intermodalità».
Nel corso della tavola rotonda verranno anche forniti i dati aggiornati
sull’incoming italiano.
Sono trascorsi i fatidici 100
giorni dalla nomina a presidente di Federturismo. Quali
questioni sta affrontando?
«Dal momento del mio insediamento ho ritenuto che per un sistema di rappresentanza trasversale
come il nostro fosse importante
affidare un ruolo rilevante ai territori, perché è qui che si costruisce
il successo del nostro turismo. Più
idee svilupperemo a favore dell’attrattività dei territori, più valore
genereremo per le imprese, anche
quelle manifatturiere. In questa
direzione stiamo lavorando in sinergia con Confindustria.
Seconda priorità?
«Senza dubbio la digitalizzazione.
Oggi l’accessibilità – oltre a strade,
ferrovie, porti e aeroporti – deve
passare anche e soprattutto dalla
Rete. La rivoluzione digitale ha
cambiato profondamente le modalità di comportamento dei con-
sumatori, che oggi sono i veri protagonisti dell’economia del viaggio.
Essere efficaci, visibili e rilevanti
sul web è diventato quindi un fattore decisivo di competitività e
successo».
Come intende dare un contributo tangibile al Piano
Strategico per il Turismo voluto da Franceschini?
«Il Piano Strategico è un grande
lavoro di collaborazione orizzontale al quale abbiamo avuto il piacere di lavorare con tutti i colleghi
della filiera, pubblica e privata,
attraverso un processo di ampia
condivisione e per il quale, come
Federturismo, abbiamo ritenuto
fondamentale puntare sui temi
della competitività delle imprese,
dell’occupazione, della mobilità
turistica integrata e della formazione. Si tratta di un metodo innovativo molto utile che ci auguriamo sia preso come modello
per altri tavoli di confronto istituzionale».
Tra gli attori principali della
filiera c’è Trenitalia che, con
l’operazione FrecciaLink, ha
investito molto sull’intermodalità e sulla connessione
con l’Italia meno conosciuta.
«Al di là delle perfomance del segmento Frecciarossa – che in 10
anni ha trasportato oltre 300 milioni di passeggeri, e che rappresenta ormai una bella e valente
realtà operativa, sia per il sistema
Italia, che per tutto il settore turistico – di recente abbiamo investito su nuovi prodotti, come
appunto il FrecciaLink. E questo
perché crediamo nelle grandi potenzialità di aree decentrate dove
esiste comunque un’eccellenza».
Com’è andata finora?
«Prendiamo ad esempio Perugia,
una destinazione bellissima che
vale 5 milioni di turisti l’anno e
non era collegata con gli hub fondamentali dell’Alta Velocità ferroviaria. Abbiamo fatto in modo
che fosse subito connessa con le
navette su gomma. Abbiamo avuto un ottimo riscontro. I passeggeri sono stati 4mila in poco più
di due mesi, dando un forte impulso anche alla domanda turistica. Lo stesso successo è stato
registrato a Matera con ben 5mila
persone. Ci sono, poi, gli altri collegamenti FrecciaLink con destinazioni a vocazione turistica
e di affari. Tra tutte Siena e L’Aquila, dove abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti. Finora
i passeggeri sono principalmente
italiani, perché il turismo internazionale prenota con grande
anticipo e l’operazione FrecciaLink è partita soltanto ad aprile/maggio per cui questo segmento turistico non ne ha potuto
usufruire. Ma adesso che il servizio si avvia a diventare un’offerta permanente riceveremo sicuramente un contributo anche
dai mercati internazionali».