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PRIMO PIANO
L’Europa non c’è. È sempre troppo impegnata con i banchieri.
Claudio Cadei
Samsung e Apple, due con concorrenti simili
Il colosso coreano Samsung (messo a ko dalle batterie che
si accendono come dei fiammiferi) ha sempre mantenuto
le distanze dal produttore di Cupertino, Apple, producendo dispositivi che fornivano, per esempio, la possibilità di
sostituire la batteria o di montare memoria aggiuntiva
anche non Samsung e il sistema operativo Android Samsung non imponeva restrizioni particolari nel suo utilizzo.
Al contrario, Apple si è sempre distinta nella produzione di
dispositivi blindati che non consentivano all’utilizzatore alcuna libertà ma che addirittura compivano autonomamente
quelle scelte che ritengo rappresentino l’esercizio del libero
arbitrio umano. Recentemente, Samsung ha adottato la politica produttiva Apple seguendone anche le esperienze negative, infatti qualche anno fa anche un modello di iPhone
montava batterie difettose e prendevano fuoco esattamente
come il Samsung Galaxy Note 7. Bella coppia!
Alessandro Bersani
Stamattina ho incontrato uno scheletro
Questa mattina ho incontrato per strada un giovane sui
vent’anni, con l’anello al naso, che indossava una tuta nera
sulla quale (davanti e dietro) era disegnato uno scheletro.
Non era un buontempone esibizionista. Ma era un giovane
riservato, magro, triste che avanzava silenzioso. Apparentemente senza meta. Mi sono domandato che cosa ha in
testa. Che sconquasso lo abita. Che cosa lo spinge a comportarsi così. Come la pensano i genitori quando lo vedranno
rientrare la sera. Che futuro ha davanti. Come intende
costruirselo. Come si rapporta con gli altri. Che tristezza.
E che assenza di risposte.
Onofrio Pattarini
Beh, si tira avanti
Spirito dei tempo sentito su un bus tram a Roma: «Come
stai?». «Fisicamente bene, psicologicamente meno, ma, beh,
sì, si tira avanti».
Vittorio Calciati
Ruggiscono belando. O viceversa
Ho seguito in streaming l’ennesimo psico-dramma della
direzione nazionale Pd. Oggetto del contendere era il referendum costituzionale. La minoranza capitanata da Bersani aveva annunciato, attraverso interviste domenicali,
spaccature ed esodi di massa dal partito se vincerà il Sì.
Dopo la lunga relazione del segretario Renzi, il presidente
del partito Orfini chiede chi vuole intervenire. Il silenzio.
Solo successivamente si sveglia Gianni Cuperlo che, con
le sue erre mosce, annuncia le dimissioni da deputato il
giorno dopo il referendum, se vincerà il Sì. Insomma, i leoni da intervista continuano a minacciare... alla fine, però,
(purtoppo) restano sempre là.
Carlo Olivi
Il team vincente secondo Paolo Maldini
Paolo Maldini non tornerà al Milan a proprietà cinese,
che gli aveva offerto un ruolo nel nuovo organigramma.
«Avrei dovuto condividere qualsiasi progetto, acquisto
o cessione di calciatori, con il mio pari grado direttore
sportivo», ha spiegato l’ex calciatore, facendo intendere
che già questo gli garbava poco. «A mia precisa domanda
su cosa sarebbe successo in caso di disaccordo, mi è stato
detto da Fassone (il nuovo amministratore delegato e
direttore generale della società) che avrebbe deciso lui.
Detto questo, non credo ci fossero le premesse per un
team vincente». Dove per vincente deve intendersi, evidentemente, un team nel quale l’ultima parola è quella
di Maldini.
Lucio Sironi
Torino è diventata un gioiello
La globalizzazione ha arricchito di culture Torino, ma Torino non è stata comprata dalla globalizzazione. Il centro,
tutto il centro, è un comò a cassettoni, zeppo di negozi di
lusso, antiche pasticcerie, sfiziose gelaterie, artigiani, pelletterie, tessuti e antiquari, art deco e store 2.0. Tutto elegante.
Perfino il McDonald’s è stato costretto a usare una insegna
in legno stile ‘800. No cineserie. No schifezzerie. Insomma,
Torino non è via Torino (a Milano)
Luigi Chiarello
15
PERISCOPIO
COMMENTI
Bersani fa pace con Renzi: «Gli ho regalato un Note 7».
Filippo Merli
Giovedì 13 Ottobre 2016
PAOLO SIEPI
Il capocronista del quotidiano
del
d pomeriggio mi chiedeva invariabilmente,
di primo mattino:
Mi è morta la prima moglie, poi anche la
v
«Hai
qualcosa da montare?». Ma
seconda. Sono rimasto orfano. Matilde Amo«
io
rosi, Totò: Parli come badi. Rizzoli, 1994.
i potevo rifornirlo solo di ubriachi
c fermati per accertamenti o
Gigi D’Alessio: «Se vince il No smetto di di vagabondi rispediti con il foglio di via. Era
cantare»... D’Alema gioca sporco. Antonio chiaro che in quelle prime ore del giorno dormivano anche i rapinatori gli uxoricidi e i
Satta. MF.
maniaci sessuali. Luca Goldoni, Sempre
Chi vince il 4 dicembre non meglio che lavorare. Rizzoli, 1989.
l so. So però che se vince il no
lo
Addette stampa. Sono considerate, in Frant
torniamo
indietro di trent’anni.
Mario
Segni (Marco Bracco- cia, dalle concessionarie di pubblicità come
M
delle prosciugatrici di budget e dalle mogli
ni).
n ilVenerdì.
dei giornalisti come delle ladre di mariti.
Matteo Renzi ha preso per i fondelli il Movi- Più la loro gonna è corta e pù lunghi sono
mento 5 stelle sull’uso disinvolto dei verbi («I gli articoli che ottengono di far pubblicare
grillini dovevano cambiare l’Italia e invece a gratuitamente per elogiare i meriti del loro
forza di sbagliare i congiuntivi stanno cam- cliente. Invecchiando, l’addetta stampa che
biando l’italiano»). Gian Antonio Stella. non può più mostrare le sue ginocchia, apre
un ufficio dove fa lavorare delle giovani collaSette.
boratrici la cui rotula è ancora gradevole. Le
Ancora nel 1975, in Italia, picchiare la mo- abili addette stampa intrattengono dei legaglie non era reato: la legge riconosceva la pote- mi solidi e amichevoli con i giornalisti di cui
stà maritale, e la Cassazione stabilì che poteva esse hanno bisogno. Le altre staccano degli
essere esercitata anche con «mezzi coercitivi»; assegni spesso in bianco su dei conti che non
le botte, appunto. Aldo Cazzullo, Le donne sono sempre coperti. Philippe Bouvard, Je
erediteranno la Terra. Mondadori, 2016 crois me souvenir... J’ai Lu, 2013.
DI
In Italia parcheggiare un’auto
all’aeroporto costa più del volo!
Forse conviene andare in auto e
parcheggiare l’aereo. Maurizio
Crozza.
La classe dirigente e i militanti del centrosinistra, dopo aver lungamente sottovalutato
il fenomeno cinquestelle (ricordiamo il famoso
«Grillo si candidi e vediamo quanti voti prenderà» del profeta Piero Fassino), ora sembrano
tutti presi dalla missione di convincere (e convincersi) che il M5s sia un fallimento. Giacomo Giglio. ilVenerdì.
Il M5s ha preso corpo dai catastrofici errori
del sistema partitico precedente; ha guadagnato milioni di voti (di sinistra e di destra)
occupando politicamente uno spazio lasciato
vuoto dall’incapacità politica altrui; non è
affatto un movimento «antipolitico», come si
legge spesso, ma un movimento politico antisistema. Michele Serra. ilVenerdì.
Mi sono spesso interrogato sul grande cambiamento
della fine del diciottesimo secolo
b
che rappresenta il passaggio dalla «guerra
cortese» alla «guerra selvaggia». Gli esempi
sono numerosi nella storia dove i capi dei
reggimenti discutevano fra di loro prima dei
combattimenti per decidere insieme il giorno
e, alle volte, anche le condizioni della battaglia. Ho tentato di capire le ragioni di questo inselvaggiamento: volere imporre delle
idee piuttosto che conquistare dei territori.
La coscrizione poi, che ha fornito contingenti
quasi gratuiti mentre prima si economizzavano i soldati mercenari che bisognava pagare
molto cari. Jean-Claude Guillebaud, Le
Tourment de la guerre. 2016
Mi trovo fra questi lidi e clivi
e colli e canali e dune e borghi e
grotte e abbazie e ruderi. Zagare e sepolcri e serre di plastica
e bifore gotiche e leoni stilofori. Giove Anxur, Casamari e
Sabotino. Sermoneta e Serapide
d e Saturno
S
Nel 1991, quando ci fu il refe- profugo e Ninfa e Asiago e Pasubio, Tiberio
rrendum sulla preferenza unica, e Timavo ed Enea e Maga Circe e Bonifacio
iio facevo parte del Psi, e Craxi VIII e le Bonifiche e Valvisciolo e i Volsci e il
ccommise un errore che equiva- Vodice, quali eventuali pause e tavoli aprire
lleva a un suicidio pronunciando («When I’m over sixty-four...») su un nuovo
quella tragica frase «andate al Cambiamento che si riposiziona e avanza.
q
mare». Quella frase fu un’alzata di ingegno Alberto Arbasino, La vita bassa. Adelsua. Lui pensò che, siccome c’era la tendenza a phi, 2008.
non impegnarsi a fondo sul referendum, avrebLa porta era sorvegliata da un superdecobe potuto cavalcare una tigre senza nessuno
sforzo. Ma non si rese conto che quella frase rato in sahariana, con pantaloni grigioverdi
spinse la gente ad andare a votare. Non so se da cavallerizzo e stivaloni. Aveva davanti un
Craxi si pentì successivamente, non ne par- grande tavolo senza carte. «Sono il dottor
lammo. Quando Craxi sbagliava tendeva a non Giordano Cavalleri, ho appuntamento per
parlarne. Fabrizio Cicchitto, deputato di le 18 col segretario del partito». «I camerati
non hanno appuntamento: sono convocati.
Ncd. Un Giorno da Pecora. RadioRai1.
Attendete». Luigi Preti, Giovinezza gioLe stanze del potere sono diverse, viste da vinezza. Mondadori, 1974.
una camera matrimoniale. E nel libro «MoMia madre, dopo essere stata abbandonaglie» Cinzia, più Sasso che Pisapia, scopre
anche qualche altare e raccoglie un po’ di ta dal marito, si mise a dire che era vedova
polvere. Dei Papi sorprendenti («so che lei fa forse perché così era più rispettata nell’atla giornalista...», l’accoglie Benedetto XVI) e tività di rappresentanza del calzificio Sozzi
prefetti zelanti (quello di Milano che in una di Milano. Sin da bambina è sempre stata
serata ufficiale concede tempo, ascolto, perfino nel ramo calzini da uomo che sono la sua
un parcheggio riservato a un’olgettina, salu- specialità e la sua passione. Suo padre era
tandola con un: «Mi saluti il Presidente!»). E rappresentante di calzini da uomo e anche
naturalmente «le altre», primedonne loro mal- suo nonno. Lei, se un individuo qualsiasi
grado. C’è Agnese Renzi sola e silenziosa, che viene a casa e si siede, gli guarda subito le
a una cena spinge il marito Matteo a sfogarsi calze e lo valuta da quelle. Pupi Avati, Gli
un po’: «Per Agnese è difficile. Ce ne siamo an- amici del bar Margherita. Mondadori,
dati tutti, non solo io. Gli amici di sempre, gli 2009.
stessi con i quali andavamo in pizzeria, adesso
L’umorista fa il solletico
sono a Roma. Non alla trattoria texana fuori
alla vita per renderla meno
Firenze, nei ministeri o a Palazzo Chigi. Solo
a
arcigna. Roberto Gervaso.
lei è rimasta a casa. E ci guarda da lontano».
a
Messaggero.
Cinzia Sasso, moglie di Giuliano Pisapia
M
(Francesco Battistini). Corsera.
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