Per l`81% non migliorerà l`insegnamento

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Transcript Per l`81% non migliorerà l`insegnamento

Buona Scuola, i prof
p
la
a bocc
ciano in un s
sonda
aggio.
“Per ll’81% non miglior
m
rerà l’insegn
namen
nto”
Dalla chiiamata diretta
d
alla
a valutazzione, passsando pe
er il superr-preside:: tutti i
punti priincipali della
d
riforrma sono stati valu
utati nega
ativamen
nte dai pro
of
interpelllati in una
a rilevazione Swg p
per una ricerca
r
co
ommissio nata dal
sindacatto Gilda
di Lorenzo
o Vendemiale | 5 ottobrre 2016
Era nata per dare una rispo
osta al prroblema sttorico dell precariatto, nelle intenzioni
i
i
del goverrno avrebbbe dovuto
o essere uuna mossaa ad alto tasso
t
di coonsenso. Invece laa
“Buona sscuola” proprio non
n piace aiidiretti in
nteressati. Lo si è ccapito in tu
utti questii
mesi dii sciopeeri e proteste,
p
adesso arriva anche la confe
ferma dii
un sondaaggio elaborato dall’istituto S
Swg: seco
ondo l’81
1% dei ddocenti, laa riformaa
firmata ddaStefaniaa Giannin
ni e Matteeo Renzi non miglliorerà l’iinsegnameento nellee
scuole itaaliane. Una bocciatu
ura senza aappello.
La ricercca, intitoolata “Un anno ddi Buona scuola: la riform
ma all’esaame deglii
insegnantti”, è stataa commisssionata dall sindacato
o Gilda e presentataa in occasione dellaa
giornata m
mondiale degli inseegnanti. Ip
pareri sullla Legge 107, quassi tutti neg
gativi, nonn
sono unaa sorpresa. Più sorprrendente, invece, laa severità con cui i ddocenti vaalutano inn
maniera unanime tutti i pu
unti della rriforma (su cui il 91% affeerma di essere benn
informatoo, a dimostrazione di quantoo il dibatttito abbia coinvoltoo la categoria neglii
ultimi meesi). Ilgiu
udizio neg
gativo riguuarda infaatti innanzzitutto la ““Buona sccuola” nell
suo com
mplesso: non
n
serviirà a miggliorare l’insegnam
l
mento, e secondo
o il 77%
%
positivi
degli inteervistati non
n
cii
sarannno
effetti
neppurre
perr
la professione dei docenti.
Ma dallla chiamaata diretta alla valu
utazione, passando per il superr-preside,,
praticameente tutti i punti principali su cui si articola la
l riformaa vengono
o bocciati..
Persino iil bonus di
d merito, che in teeoria dovrrebbetradu
ursi in unn aumento
o in bustaa
paga per i docenti (almeno per
p i più bbravi di esssi): il 67%
%, però, noon condiviide questaa
forma di premio, e addirittu
ura il 79%
% è certo ch
he causeràà “situaziooni di con
nflitto e dii
inutile coompetitiviità” all’in
nterno dellle scuole.. Ovviameente negattivo il giu
udizio sull
“super-prreside”, unna delle figure
fi
più temute e contestatee della rifo
forma: perr il 67% ill
ruolo del dirigentee scolasticco si è raffforzato perricolosam
mente e pennalizzerà i docenti.
Come del resto la chiamata diretta, la possibilità per i presidi di scegliere
direttamente tramite colloquii propri insegnanti all’interno di un albo territoriale:
appena il 5% approva il nuovo meccanismo diselezione; il 70% avrebbe preferito
restare al vecchio sistema delle graduatorie nazionali, al massimo (per il 24%)
modificato secondo criteri più moderni. Nel malcontento generale, sembra salvarsi
solo l’obbligo di formazione continua per i docenti, che trova d’accordo in linea di
principio il 75% degliinteressati; anche se la maggior parte (il 55%) ritiene che
dovrebbe accompagnarsi a degli aumentistipendiali e alla definizione di un
nuovo contratto di lavoro.
Nonostante il piano straordinario di immissioni in ruolo, il varo del Concorsone e
la stabilizzazione di circa 180mila precari in un triennio, la Buona scuola continua a
non piacere a nessuno. Sarà forse anche per questo che il Ministero sta pensando ad
una nuova infornata di assunzioni. Anche se proprio queste – con l’esclusione
degli abilitati più giovani – sono state probabilmente la causa principale del
malcontento fra i docenti.