Tempo di Libri a Milano - Il Piacere di Scrivere

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Tempo di Libri a Milano
Si chiamerà Tempo di Libri la manifestazione del libro voluta dall’AIE, in
collaborazione con le grandi realtà editoriali, a Milano. Come è finita con Torino?
La diatriba per il Salone del Libro si è conclusa come era prevedibile che
accadesse: due fiere separate e distinte, ma ravvicinate nel tempo. La prima è
“Tempo di Libri”, l’innovativa fiera del libro di Milano che sostituisce la fiera non
ufficiale (pardon, non voluta dai Big) per una fiera dall’organizzazione comunicata
alla stampa come se fosse l’Expo, con tanto di settimana autunnale dedicata ai
giornalisti.
La seconda è il Salone del Libro di Torino, dove mancano i big, ma dove ci sono le
medie realtà editoriali e coloro che hanno stracciato la tessera dell’AIE per
restituire a Torino la tradizione di una manifestazione internazionale all’insegna
della cultura del libro.
Inutili i tentativi tardivi della politica di fare un’unica cordata. Tempo di Libri
sarà a Milano Rho dal 19 al 23 Aprile, mentre il Salone del Libro di Torino
si aprirà a Maggio come al solito. Se Milano si aspetta centomila visitatori,
Torino non fa pronostici, ma promette una fiera tra tradizione e innovazione.
Insomma, le cose all’italiana: da un lato una società ad hoc per gli eventi, cosa
che ha portato sempre sprechi e non solo, e dall’altro la voglia “dal basso” di
portare avanti l’italianità, bandiera proclamata da entrambe le fazioni in gara.
Milano diventa Torino e Torino Milano. Il bello è che i numeri sarebbero già
in negativo. Secondo le dichiarazioni a Wired di Corrado Peraboni,
amministratore delegato della società che gestisce la fiera di Milano:
Prevediamo che l’investimento sarà a perdere per i primi due anni
Sembra che Milano stia pensando a iniziative valide tutto l’anno, mentre le grandi
case editrici hanno chiesto a Torino di presentare il loro progetto per una
eventuale valutazione: quindi, ora, è Torino che deve dimostrare di potercela
fare.
Quello che sfugge di vista (forse) è il fatto che in Italia i lettori sono 1 su 4 e
che, quindi, 200mila persone o addirittura persone dall’estero su due fiere del
libro a corta distanza sono un pensiero alquanto utopistico.
L’unico dato positivo è che ci sarà più spazio per gli espositori, anche se divisi per
classe sociale. Già, perché Milano ha già pensato alle aree tematiche: zona librai,
zona scuole, zona biblioteca, zona case editrici. Insomma, ci sarà da divertirsi e,
anche se non abbiamo ricevuto nessun comunicato stampa in merito, vi terremo
informati :).