Badesi, Intossicazione da funghi: in tre all`ospedale

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Transcript Badesi, Intossicazione da funghi: in tre all`ospedale

Badesi, Intossicazione da funghi: in
tre all’ospedale
Un piatto di pasta al sugo con i funghi manda all’ospedale una famiglia di
Badesi: madre 60enne, la figlia e il fidanzato 30enni; ieri sera sono
arrivati al Pronto Soccorso di Tempio Pausania a causa di un Omphalotus
Olearius, scambiato per un “Gallinaccio”. I
tre, dopo alcune ore, hanno lasciato
l’ospedale; le loro condizioni di salute
sono buone. La Asl di Olbia invita gli
amanti dei funghi a contattare SEMPRE il
micologo dell’azienda prima di consumarli,
in particolare quando non si è certi del
prodotto raccolto.
L’intossicazione è conseguente
all’ingestione di un fungo velenoso,
l’Omphalotus Olearius, raccolto nelle
campagne tra Sant’Antonio di Gallura e
Calangianus, e consumato ieri all’ora di
pranzo. I problemi sono iniziati nel
pomeriggio con sintomi a carico dell’apparato gastrointestinale, come vomito
irrefrenabile, dolori addominali violenti. I tre, intorno alle 16.00, si sono
presentati al Pronto Soccorso dell’ospedale “Paolo Dettori” di Tempio
Pausania: per tutti è stato seguito il protocollo da intossicazione
alimentare.
I sanitari, con la consulenza dei Micologi dell’Azienda sanitaria, hanno
trattato i pazienti che sono rimasti in osservazione in ospedale per alcune
ore.
Per evitare simili situazioni la Asl di Olbia consiglia di rivolgersi sempre
al Micologo: l’Azienda Sanitaria ha messo a disposizione della popolazione un
esperto in grado di classificare e fare una cernita esatta dei funghi.
L’Ispettorato Micologico garantisce attività di prevenzione, controllo e
certificazione di commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati
all’autoconsumo dei cittadini.
“Gli ispettori del servizio micologico sono a disposizione della popolazione,
per questo vi invitiamo a non consumare funghi se non siete certi della loro
commestibilità: nel caso sottoponeteli alla nostra attenzione”, spiegano
Alberto Lentinu e Tony Verre, i micologi della Asl di Olbia che ieri sera
hanno prestato la loro consulenza ai medici del Pronto Soccorso. “Non
affidatevi al “fai da te”, perché è pericoloso: in questo caso chi ha
raccolto i funghi, non essendo esperto, ha chiesto consiglio a un amico, che
ne ha confermato, sbagliando, la commestibilità”.
“L’Omphalotus olearius, dal tipico colore arancione, viene spesso confuso
per il Cantharellus cibarius, anche detto “Gallinaccio”: la tradizione
popolare ritiene che tutti i funghi che nascono sopra i tronchi degli alberi
siano commestibili, invece, come in questo caso, si è tratti in inganno e si
mette a rischio la propria vita, soprattutto se si consumano grossi
quantitativi di questo fungo”, aggiungono i due micologo. “In questo caso
siamo stati fortunati, ma invitiamo la popolazione a non mettere a rischio la
propria vita: noi siamo a loro disposizione per un’accurata cernita che
eviterebbe spiacevoli conseguenze”, concludono.
L’attività dell’Ispettorato Micologico è garantita nelle giornate di lunedì,
mercoledì e venerdì, dalle ore 09.00 alle ore 13.00:
A Olbia al piano terra della Palazzina all’ingresso del “San Giovanni di
Dio”
A Tempio Pausania al piano terra nella palazzina dell’ex Caserma Fadda
A Badesi, al piano terra poliambulatorio di via Riu Balbaro (nei locali
del servizio veterinario)
Per ulteriori informazioni sul servizio è possibile contattare lo 0789/552153
– 114.