Premio Nobel per la pace al presidente colombiano Santos

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Premio Nobel per la pace al presidente colombiano Santos | 1
venerdì 07 ottobre 2016, 18:45
Esteri: il Punto
Premio Nobel per la pace al presidente colombiano
Santos
Kerry: 'Indagare Russia e Siria per crimini di guerra per i bombardamenti di Aleppo'
di Daniele Petroselli
Premio Nobel per la Pace 2016 che va al presidente della Colombia, Juan Manuel Santos. Decisivo l'accordo di pace in
Colombia tra lo Stato e le Farc, che poi però ha subìto lo stop per il no del referendum popolare. «In nome del popolo che ha
sofferto così tanto durante questa guerra», ha detto di ricevere il premio Santos, che poi ha ammesso come sia «un grande
stimolo» per costruire la pace in Colombia: «è un grande stimolo per finire il lavoro che abbiamo iniziato e ora dobbiamo
perseverare per ottenere la fine di questa guerra, che è molto vicina». «L'unico premio al quale aspiriamo è quello della
pace con giustizia sociale, senza paramilitarismo, senza rappresaglie e senza menzogne», ha detto invece su Twitter il
comandante delle Farc, Rodrigo Londono, alias Timochenko, alla notizia. Nel frattempo proprio Colombia e Farc
proseguono le trattative ed ecco arrivare un nuovo comunicato in cui si conferma il cessate il fuoco e l'apertura a nuove
trattative. I negoziatori appoggiano dunque l'iniziativa del presidente Santos di consultare «i diversi settori della società» per
definire «correzioni e precisazioni» all'accordo. La Russia continua a far parlare di sè per le violazioni degli spazi aerei dei
Paesi europei. Stavolta l'accusa arriva dalla Finlandia, secondo cui ieri alle 16.43 un jet militare russo Su-27 avrebbe volato
nello spazio aereo finlandese per circa un minuto dopo aver oltrepassato la frontiera vicino alla città di Porvoo. Alle 21.33 poi
la replica. Il ministero della Difesa di Mosca ha negato la prima violazione, ammettendo che l'aereo sorvolava acque
internazionali nel Golfo di Finlandia. Mentre intanto ecco il nuovo attacco degli Usa. Il segretario di Stato John Kerry ha
chiesto che sia avviata un'indagine per crimini di guerra nei confronti di Mosca e della Siria per le stragi di Aleppo: «La notte
scorso il regime ha attaccato ancora un ospedale e 20 persone sono state uccise, altre 100 ferite. La Russia e il regime
devono al mondo più di una spiegazione sui motivi per cui non cessano di colpire ospedali, infrastrutture mediche, donne e
bambini. Quelli che commettono questi atti devono essere considerati responsabili per le loro azioni». «Non negozieremo
prima che arrivi la lettera di addio del governo britannico alla Ue»: parola di Jean Claude Juncker, che torna sulla
Brexit. «Se si vuole avere accesso al mercato unico tutte le regole devono essere rispettate. Non si può stare con un piede
dentro ed uno fuori». Una sorta di aut-aut che farà discutere, visto che prende di mira le ultime idee del governo britannico
di ridurre i lavoratori stranieri presenti nel suo Paese. Ma Juncker ha anche parlato di migranti: «L'Europa deve tornare a
rispettare le regole del diritto ed il fatto di vedere che certi stati membri si distinguono nel non rispettare le regole mi
rattrista. Se ogni stato che non è d'accordo organizza un referendum, non sarà più possibile gestire l'Unione europea e sarà
l'inizio della fine». Proprio per
quanto
concerne
la questione
dei profughi,
nuoveetensioni
in Francia.
Spari nella notte tra
Estratto
ad uso
rassegna stampa
dalla pubblicazione
online integrale
ufficiale, reperibile
su
http://www.lindro.it/premio-nobel-per-la-pace-al-presidente-colombiano-santos/
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mercoledì e giovedì contro la struttura a Saint-Hilaire-du-Rosier (Isère), che dovrebbe accogliere 60 migranti sgomberati
dalla tendopoli di Calais. Sul sito anche scritte razziste. Ennesimo scandalo in Gran Bretagna scoperto dal 'Telegraph'. Ad
essere coinvolta è Scotland Yard: secondo l'inchiesta gli agenti di una unità speciale anti-crimine, la SCD6 che fra l'altro ha
indagato sulle spese gonfiate dei parlamentari britannici, hanno subìto influenze e forme di corruzione da parte di ex colleghi
diventati investigatori privati e riuniti nella agenzia chiamata Risc. L'obiettivo era raccogliere informazioni riservate che
erano emerse nel corso di indagini. Si parla di oltre 300 telefonate fra gli agenti di Scotland Yard e i detective della Risc in
soli 12 mesi. Nella corsa alle presidenziali USA arriva il 'coming-out' di Francois Hollande. «Qualunque sia la presidente
che sarà eletta a novembre», ha scherzato il presidente francese, che poi si è fatto serio: «In realtà non c'è nemmeno da
scegliere in questa corsa, chiunque sia il vincitore, e noi ne sosteniamo una piuttosto che l'altro, senza schierarci». E
ammette che comunque «gli Stati Uniti non avranno più la stessa concezione della protezione dell'Europa, pur rimanendo
nostri alleati nella Nato». Intanto ad un mese dal voto, Hillary Clinton è in vantaggio su Donald Trump di 4,3 punti
percentuali, ossia 48,1% contro 43,8%. A dirlo il sondaggio di RealClearPolitics. In Corea del Nord ci si prepara a nuovi test
nucleari? Sembra proprio di si. Si avvicina la data del 10 ottobre, il giorno del 71° anniversario della fondazione del Partito
dei Lavoratori, e arriva la notizia che c'è movimento nel sito di Punggye-ri. Si parla del possibile lancio di missili o di un
vettore a lungo raggio. A rivelarlo tramite uno studio su immagini satellitari 38 North, think tank della Johns Hopkins
University. Infine chiudiamo con le Filippine, dove dopo le nuove parole di fuoco indirizzate al presidente Barack Obama,
Rodrigo Duterte ha confermato che i piani di esercitazioni militari congiunte nel Mar cinese meridionale con gli Stati Uniti
sono stati sospesi. Confermato poi che i 107 soldati americani impegnati in operazioni di osservazione aerea tramite droni
contro militanti islamici nel sud saranno invitati a lasciare il Paese quando l'esercito dell'arcipelago avrà acquisito capacità
simili.
di Daniele Petroselli
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