Rassegna stampa - Science South Tyrol

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Fonte: Alto Adige | Data: 04/10/2016 | Pagina: 21 | Categorie: Unibz
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Fonte: Alto Adige | Data: 04/10/2016 | Pagina: 21 | Categorie: Unibz
scuole PRIMARIE » si punta sulla pratica
Maestre, ecco il nuovo corso di laurea
L’università lancia il nuovo curriculum trilingue in collaborazione con Trento e Innsbruck. Tirocini fin dal primo anno
di Davide Pasquali
liliana dozza
◗ BOLZANO
Un nuovo corso di laurea unitario, tanto atteso sia dalla scuola
italiana che da quella tedesca,
con meno teoria e più pratica
sul campo, soprattutto un corso trilingue, portato avanti con
la collaborazione delle intendenze scolastiche italiana tedesca e ladina e delle tre università dell’Euregio: Bolzano, Innsbruck e Trento. Senza badare
tanto alla separazione tra gruppi linguistici, ma pensando più
che altro al lavoro concreto, per
venire incontro alle esigenze,
sempre mutevoli e sempre più
complesse, della scuola impegnata a gestire i primi anni educativi dei bimbi, si parli di asilo
o elementari.
Tanta esperienza pratica, metodi didattici innovativi e contenuti adeguati ai più urgenti bisogni di scuola e bambini caratterizzano il piano di studi del
nuovo corso di laurea magistrale in scienze della formazione
primaria della libera università.
Il nuovo curriculum di studi per
diventare insegnante delle
scuole dell’infanzia ed elementari è stato presentato ieri mattina alla presenza dell’assessore
alla scuola e alla cultura in lingua tedesca e degli intendenti
alla scuola tedesca e ladina.
In sintesi: 5 seminari, 37 incontri, 108 professionisti coinvolti. Sono questi i numeri del
processo che ha portato a una
profonda revisione del corso di
laurea. Per un intero anno, pedagogisti, rappresentanti di
dell’università di Bolzano e delle tre intendenze scolastiche,
delle scuole elementari e delle
scuole dell’infanzia si sono incontrati regolarmente per elaborare congiuntamente una riforma del percorso formativo
magistrale, di cinque anni, per
gli insegnanti della scuola
dell’infanzia ed elementare.
In aggiunta a una solida formazione specialistica (pedagogia, didattica, psicologia eccetera) vengono trasmesse anche
conoscenze relative alle discipline più importanti per l’insegnamento: dalla matematica e
dalle scienze naturali a quelle
linguistico-letterarie fino all’arte, al movimento, alla storia e alla geografia.
«Nella rimodulazione del piano di studi, abbiamo prestato
«Ricerca non sulla scuola ma per la scuola»
◗ BOLZANO
Buono, interessante, anzi indispensabile, che l’accademia studi la scuola, per sapere cosa stia
accadendo al suo interno. Ma
poi, nella pratica, che risvolti ha
un articolo in inglese scritto su
riviste iperspecializzate? Magari
se lo leggeranno in Norvegia,
ma la nostra scuola, i nostri bimbi, che vantaggi pratici ne traggono? Bisogna che l’accademia
si focalizzi maggiormente sulla
ricerca pratica, sul campo.
«Non sulla scuola, o meglio non
solo sulla scuola, ma per la scuola». Detta molto in soldoni, è la
posizione espressa ieri alla preIl presidente Konrad Bergmeister e l’assessore Philipp Achammer durante la presentazione del corso di laurea
particolare attenzione a che fosse presente un collegamento
più organico con la pratica
dell’insegnamento», ha spiegato il presidente dell’università
di Bolzano, il professor Konrad
Bergmeister, il quale ha presieduto il gruppo di lavoro che ha
elaborato il nuovo curriculum.
Questo prevede che già dal
terzo anno 45 crediti formativi
siano ottenuti per mezzo di tirocini sul campo. Il quarto anno,
invece, sarà interamente dedicato alla preparazione all’ingresso nel mondo del lavoro.
«Questo percorso formativo ha chiarito ieri Bergmeister, impegnato in prima persona nel
progetto - ci ha permesso di trovare un equilibrio nella formazione degli insegnanti della
scuola dell’infanzia e della scuola elementare. Poi abbiamo introdotto in maniera veramente
innovativa questo aspetto: il
45% dei corsi si orientano verso
temi della prassi scolastica e solo il 55% verso la pura teoria».
Un altro elemento molto importante è che «prima si faceva
solo un esame per la verifica,
mentre adesso viene fatto un ul-
teriore esame verificando le necessità di migliorare e poi abbiamo un anno quasi intero, il primo anno, dove teoricamente
uno studente potrebbe ancora
scegliere un altro percorso formativo». Questo vuol dire «che
vogliamo focalizzarci sulle persone che sentono questo mestiere come una vera e propria
professione. Insomma, cerchia-
mo persone col cuore e non
troppo con la testa». Ultimo elemento chiave: «Anche questo
corso di laurea è stato pensato
per gli studenti che desiderano
frequentare
un
semestre
all’estero, nell’ambito dell’Euregio o in un’altra università aderente alla rete di cui fa parte
l’università di Bolzano».
©RIPRODUZIONERISERVATA
Donato Seppi candidato sindaco a Ruffré
Le elezioni si terranno a novembre. L’ex consigliere provinciale: «Guido una civica con passione»
di Massimiliano Bona
e Giacomo Eccher
◗ BOLZANO/RUFFRÈ/MENDOLA
Donato Seppi, 63 anni
Donato Seppi, storico leader
delle destra altoatesina e per
15 anni consigliere regionale e
provinciale, si è candidato per
diventare sindaco di RuffréMendola, Comune di 400 anime nel quale trascorre almeno
la metà dell’anno. La sua dovrebbe essere una corsa solitaria e ha già annunciato che si
farà da parte se entro le 12 di
oggi (data ultima per la presentazione delle candidature) dovesse arrivare in municipio
una seconda lista. L’aggregazione guidata da Seppi si chiama “Uniti nei Valori” e ha 12
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Liliana Dozza
sentazione del corso da parte
della vice preside di scienze della formazione, Liliana Dozza.
candidati tra cui l'ex primo cittadino Gianni Seppi e i consiglieri uscenti Renzo Coslop e
Sandro Larcher. I posti in consiglio comunale sono 11. Donato Seppi, 63 anni, si è messo
a disposizione con entusiasmo e, se sarà eletto, dovrà traghettare il Comune noneso ad
una possibile fusione con i
centri limitrofi.
La prima domanda è: chi
l’ha convinta a tornare in pista?
«Qui mi conoscono bene, visto che trascorro mesi interi
nella zona di Ruffrè e del passo
Mendola. E i rapporti si sono
consolidati negli anni. Mi hanno avvicinato per sondare la
mia disponibilità e ho deciso
di rimettermi in gioco».
Con quale spirito?
«Sono molto motivato e convinto che ci sia la necessità di
una guida esperta, visto che
nei prossimi mesi e anni dovranno essere prese decisioni
strategiche per il futuro di questa realtà».
Si spieghi meglio...
«Il paese si è spaccato al referendum di maggio per la fusione con Fondo e gli altri due Comuni. C'è quindi la necessità
di rimarginare la ferita e soprattutto di costruire una prospettiva nuova su basi diverse
che coinvolga tutta l'alta valle
superando ragionamenti puramente campanilistici».
Per diventare sindaco ha
messo da parte i suoi convincimenti di destra?
«Sono a capo di una lista civica e sarò, qualora dovessi essere eletto, un amministratore
super partes. Nel guidare un
paese di poco più di 400 abitanti non possono essere messe in campo motivazioni ideologiche. Non a caso in lista abbiamo persone provenienti da
mondi diversi e che fanno le
professioni più disparate».
A fine mandato lei sarà contento se...
«Vorrei realizzare il sogno
dei nostri genitori e nonni, che
credevano in un'Alta valle di
Non unita e in grado di pianificare il suo futuro».
©RIPRODUZIONERISERVATA
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