Rassegna stampa - Science South Tyrol

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Fonte: Corriere dell'Alto Adige | Data: 29/09/2016 | Pagina: 1 | Autore: di Gabriele Di Luca | Categorie: Unibz
L’osmosi intellettuale
APRIRE LE FINESTRE
ALLE ECCELLENZE
di Gabriele Di Luca
alvolta, dal vasto mare di cattive
notizie, i giornali sanno pescare
anche sprazzi di positività. Segni
che sembrano il provvidenziale
mozzicone di legno per il naufrago
alla deriva. È il caso di una storia, raccontata
domenica dal Corriere dell’Alto Adige, che
giunge proprio da Bolzano, anche se alla fine
di un giro abbastanza lungo e, si spera, non
privo di valore paradigmatico.
Alfredo De Massis, trentottenne e brillante
professore di Pescara, è approdato alla Lub
— dove creerà un centro di ricerca
sull’imprenditoria familiare — dopo aver
lavorato per un periodo all’estero (a
Lancaster, in Inghilterra). Il suo, quindi, può
essere letto come il rimpatrio di uno dei
cosiddetti «cervelli in fuga», brutta
espressione con la quale si suole indicare il
fenomeno — assai cospicuo e, secondo le
più recenti statistiche, in crescita —
dell’emigrazione intellettuale dal nostro agli
altri Paesi economicamente più
«strutturati».
Quello che va evidenziato, al margine di un
successo altrimenti da ritenere come volatile
eccezione, è la valutazione estremamente
positiva offerta da De Massis del nostro
territorio. Il suo giudizio, infatti, spezza il
tono sempre un po’ lamentoso con il quale
molte persone nate qui, specialmente di
lingua italiana, sono solite descrivere una
situazione di partenza che assume però
tutt’altro profilo se guardata con occhi
«esterni», cioè quelli di chi vi arriva. Il refrain
è noto. In Alto Adige esiste una stagnazione
intellettuale nemica della libertà e
dell’inventiva individuale. La gestione del
potere, poi, ostacola quasi volutamente lo
scambio con altri luoghi e dunque la crescita
oltre i limiti della provincia. Di tutt’altro
avviso De Massis, il quale ha invece speso
parole estremamente positive proprio per la
locale imprenditoria a carattere familiare,
capace di far lievitare ottime prospettive
future dalla consapevole esperienza del
passato.
L’intera vicenda, perciò, potrebbe avere un
significato anche politico. Ci siamo da tempo
abituati a scorgere nell’Autonomia un
meccanismo orientato in prevalenza alla
difesa delle nostre peculiarità. Ma senza
osmosi tra individui di provenienza diversa,
senza circolazione di idee nello spazio e nel
tempo, rischieremmo il soffocamento e la
dispersione delle nostre migliori possibilità.
Stavolta la dritta ci viene dall’università e
dalla sua naturale inclinazione a rivelarsi una
proficua scena per lo sviluppo di eccellenze
in entrata e in uscita.
T
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Documento generato da Raffaella De Rossi il 29/09/2016 alle 07:52:17
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