Rassegna stampa - Science South Tyrol

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Transcript Rassegna stampa - Science South Tyrol

Fonte: Corriere dell'Alto Adige | Data: 25/09/2016 | Pagina: 6 | Autore: di Ilaria Graziosi | Categorie: Unibz
Il personaggio
di Ilaria Graziosi
De Massis, da cervello in fuga
a docente più giovane d’Italia
«Questo territorio è unico»
Ateneo, il professore coordinerà gli studi sul family business
Nel 2012 ha deciso di
lasciare l’Italia, dove era un ricercatore universitario con
progetti ambiziosi, per andare
in Inghilterra. E proprio qui,
alla prestigiosa Lancaster University Management School,
una delle business school migliori al mondo, Alfredo De
Massis, 38 anni, pescarese, diventa professore ordinario di
imprenditorialità e family business, dirigendo uno dei più
grandi centri di ricerca sulle
imprese familiari. Quattro anni dopo, decide però di tornare: si candida per una posizio-
BOLZANO
Il curriculum
«All’università di
Lancaster stavo bene
ma non ho mai perso
i contatti con l’Italia»
Il primo impatto
«Salewa, Loacker
e Thun sono realtà
mondiali nate da una
tradizione familiare»
ne richiesta dalla Libera Università di Bolzano e viene preso. Alla Lub, non solo gli viene
riconosciuta un’indennità
scientifica massima, ma anche
la possibilità di assumere ricercatori per creare un centro
di eccellenza a livello europeo
sul family business. De Massis,
oggi, è il più giovane professore ordinario a tempo indeterminato a livello nazionale.
Quando ha deciso di lasciare l’Italia e come è maturata questa scelta?
«É stata una decisione presa
4 anni fa. Avevo una posizione
di ruolo all’università di Bergamo, dove avevo co-fondato un
centro sull’imprenditorialità
giovanile familiare, ma ho deciso di accettare una proposta
dall’Inghilterra, dove mi era
stata offerta la direzione del
più grande centro europeo che
si occupa di family business,
all’Università di Lancaster».
Quali sono state le maggiori differenze che ha potuto percepire con l’Italia?
«Sicuramente un ambiente
molto più internazionale e interculturale. Gli atenei dei centri di ricerca inglesi sono caratterizzati dalla presenza di
persone che arrivano da diversi Paesi nel mondo, cosa che
non sempre avviene in Italia.
Inoltre, il sistema anglossassone, soprattutto nelle università
più prestigiose, si basa sui risultati, va a premiare chi è bravo nel produrre e realizzare
output scientifici, quindi è un
sistema molto incentivante
per chi è particolarmente ambizioso e lavora molto».
Come viene vista l’Italia?
«L’Italia è vista come un Paese
dove la formazione universitaria e in generale scolastica, è
molto alta. Sanno che i ricercatori quando fanno ricerca seriamente si distinguono, ma
sanno anche che il Paese è in
una situazione che non sempre mette il merito al centro
della ricerca».
É stato definito un “cervello in fuga”. Poi però ha deciso di tornare: che cosa l’ha
spinta ad accettare l’incarico
La vicenda
 Alfredo De
Massis, 38
anni, originario
di Pescara è il
più giovane
professore
universitario
d’Italia con
contratto a
tempo
indeterminato
 Dopo un
periodo
all’università di
Lancaster dove
ha diretto il
centro di
ricerca sul
family business
è tornato in
Italia: la Lub gli
ha offerto di
creare il centro
di ricerca sulla
imprenditoria
familiare
 La Lub ha
ingaggiato De
Massis con
l’obiettivo di
creare un
centro di
eccellenza a
livello europeo
sul family
business
Ritorno Il professore della Lub, Alfredo De Massis, 38 anni
Accordo Ue-Turchia La protesta
Kurdi e bolzanini scendono in piazza
contro la repressione di Erdogan
BOLZANO Circa 150 bolzanini e curdi hanno manifestato ieri
per le vie del centro cittadino scandendo slogan contro
Erdogan e a favore della lotta del popolo kurdo, stretto tra la
repressione del governo turco e l’avanzata dello Stato
islamico in Iraq e Siria. «Diciamo no anche all’accordo tra
Ue e Turchia sui profughi» scandisce al microfono uno dei
manifestanti al megafono. Oltre alle bandiere con la stella
rossa su sfondo giallo, molti manifestanti sventolavano
drappi con la foto di Abdullah Ocalan, leader del partito
comunista kurdo incarcerato in Turchia da quasi 20 anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Porte aperte nei centri di eccellenza
per la «Lunga notte della ricerca»
In città sono visitabili 127 stazioni che promuovono l’innovazione
Ricercatori, passanti
di ogni età e pure il sindaco di
Bolzano Renzo Caramaschi
hanno preso parte al flash
mob organizzato in piazza della Mostra per promuovere la
lunga notte della ricerca. (Luna). Tutti insieme hanno letteralmente messo in pratica lo
slogan di Luna di quest’anno.
La figura che si vede in foto si è
potuta creare solo grazie al
prezioso aiuto di ciascuno e la
mancanza di un solo tassello
avrebbe rovinato il tutto: allo
stesso modo funziona la ricerca. Se manca una tessera il
mosaico non può essere completo
Appuntamento allora per
venerdì prossimo dalle ore 17
alle 24: i ricercatori di Bolzano,
accompagnati da colleghi di
tutto il mondo, mostreranno
con attività interattive e diver-
BOLZANO
Flash mob
L’iniziativa
tenutasi ieri in
piazza della
Mostra
Documento generato da Raffaella De Rossi il 26/09/2016 alle 08:15:46
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alla Lub?
«Premesso che mi trovavo
benissimo all’estero, ho tuttavia sempre avuto l’obiettivo di
rientrare in Italia, perché ho
sempre pensato che sarebbe
stato bello restituire ciò che il
mio Paese mi ha dato. Non sapevo quando questo sarebbe
avvenuto, ma non ho mai perso i contatti con le imprese
italiane. Nel momento in cui
ho intravisto uno spirito imprenditoriale come quello che
contraddistingue la Lub, e
l’opportunità di poter guidare
e un progetto ambizioso sull’imprenditorialità familiare,
ho colto l’occasione al volo».
Che idea si è fatto dell’Alto
Adige?
«La Provincia di Bolzano, e
più in generale il Sud Tirolo,
rappresentano un territorio
caratterizzato da grande tradizione, storia e passato. Salewa, Loacker e Thun sono solo alcuni esempi di eccellenze
riconosciute nel mondo con
una caratteristica comune: sono imprese familiari con una
lunga tradizione e sono allo
stesso tempo molto innovative. Purtroppo siamo spesso
abituati a guardare a presente
e futuro come in antitesi,
mentre queste imprese ci insegnano che è possibile innovare attraverso la tradizione,
recuperando attraverso le generazioni conoscenze e valori
del passato e utilizzarli per
creare nuovi prodotti e servizi
di successo. Credo che questo
territorio offra il contesto ideale per future ricerche finalizzate a comprendere le sfide
imprenditoriali e gestionali
legate alla capacità di innovare nella tradizione, poiché in
un’impresa familiare è importante non dimenticare il passato nel percorrere la via verso
il futuro. Ecco, credo che da
questo punto di vista l’Alto
Adige sia un territorio quasi
unico».
tenti come lavorano ogni giorno cercando soluzioni per i
problemi globali del mondo di
oggi. Luna è patrocinata dal
Comune di Bolzano e finanziata dalla Fondazione Cassa di
Risparmio di Bolzano e dall’Unione europea.
La Lunga Notte della Ricerca
non di svolge solo a Bolzano:
sono oltre 250 le città europee
che il 30 settembre alzeranno
il sipario sul lavoro dei loro
centri di ricerca e università.
L’iniziativa è infatti promossa
dalla Commissione europea
che è anche il finanziatore
principale. Nel capoluogo altoatesino saranno ben 127 le
location visitabili fino a mezzanotte. L’università, l’Eurac,
l’Agenzia Casaclima, l’ospedale, la scuola Claudiana, Microgate, Museion, il Museo di
scienze naturali, il Techpark,
Stazione idrometrica sul Talvera, STA – Strutture trasporto
Alto Adige e Impianto di produzione idrogeno, Centro di
sperimentazione di Laimburg
e Fraunhofer solo per citarne
alcune.
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