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Israele, addio a Shimon Peres | 1
mercoledì 28 settembre 2016, 18:45
Esteri: il Punto
Israele, addio a Shimon Peres
Libia, Haftar chiede aiuto a Putin: armi e aerei come in Siria
di Luca Troiano
Israele: È morto Shimon Peres. Lo ha reso noto la famiglia attraverso un comunicato alle 7 di oggi, ma la notizia era subito
trapelata nella notte. L’ex Presidente israeliano aveva 93 anni e il 14 settembre era stato colpito da un ictus. Nel 1994 aveva
ricevuto il Premio Nobel per la pace insieme a Yitzhak Rabin e a Yasser Arafat per gli sforzi compiuti nel processo di
pace tra israeliani e palestinesi. È stato «un uomo che non ha mai smesso di credere nella pace possibile», ha voluto
sottolineare il Presidente americano Barack Obama. A poche ore dalla sua scomparsa, dai quattro angoli del pianeta sono
giunti riconoscimenti e commossi ricordi su uno dei padri fondatori di Israele, che ha servito il suo Paese in tanti diversi ruoli
e che da 'falco' promotore del programma nucleare (come ha ricordato il Premier Benjamin Netanyahu, che lo ha definito
«un campione della causa della difesa dello Stato ebraico») si convertì al dialogo, ai lunghi e complessi negoziati per trovare
punti di convergenza con palestinesi e il mondo arabo. Sforzi culminati nella firma degli Accordi di Oslo nel 1993.
Parlamentare della Knesset dal 1959, è diventato il nono Presidente d’Israele nel 2007, succedendo a Moshe Katsav,
dimessosi in seguito a uno scandalo sessuale. Per i funerali, che saranno celebrati il prossimo 30 settembre, sono attesi
molti capi di Stato (tra cui Obama) e altri dirigenti stranieri. L’ex Presidente sarà inumato nel cimitero del Monte Herzl,
dove riposano molti leader che hanno fatto la storia di Israele, ha precisato il portavoce del Ministero Emmanuel Nahshon.
Libia: Il generale Khalifa Haftar ha inviato un messaggio al Presidente russo Vladimir Putin e al suo Ministro della Difesa,
Serghei Shoigu, per chiedere ufficialmente di porre fine all'embargo e fornire armi e attrezzature militari (tra le quali
aerei) alle forze sotto il suo comando. Il messaggio contiene anche l’invito ad «avviare un'operazione militare contro gli
islamisti, come quella in corso in Siria». Lo rivela il quotidiano ufficiale 'Izvestia', che cita una fonte diplomatica russa,
secondo cui il messaggio è stato consegnato il 26 settembre scorso da Abdel Basset al-Badri, Ambasciatore libico in
Arabia Saudita e rappresentante speciale di Haftar, nel corso di una visita a Mosca in cui ha incontrato il viceministro degli
Esteri russo Mikhail Bogdanov, rappresentante speciale del Cremlino per il Medio Oriente e i Paesi africani.
Siria: L’Esercito di Damasco ha lanciato un'offensiva di terra su Aleppo. L’attacco arriva dopo cinque giorni di intensi
bombardamenti dell’aviazione siriana e russa che hanno causato centinaia di morti civili. La tv siriana ha annunciato che le
forze governative hanno preso il controllo del quartiere di Farafra, vicino alla Cittadella, che era controllato dai ribelli,
un’affermazione smentita dalle milizie dell’opposizione. Il Segretario di Stato Usa John Kerry ha minacciato oggi di
congelare la cooperazione con Mosca a meno che la Russia non ponga fine ai suoi bombardamenti sulla città. Nel
frattempo, nelle prime ore del mattino un raid aereo ha colpito i due più grandi ospedali della martoriata località siriana. Lo
riferisce la Syrian American Medical Society (SAMS), organizzazione medica che sostiene le strutture ospedaliere nei
quartieri della città controllati dagli insorti, secondo cui attualmente ad Aleppo Est ci sono solo sei ospedali operativi e le
strutture M2 e M10 - quelle colpite - sono state momentaneamente messe fuori uso". Almeno 17 i morti. Intanto il Ministro
degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha visitato Ankara per il terzo ciclo di colloqui con le autorità turche in
meno di un mese e mezzo. In cima all’agenda le relazioni bilaterali e gli ultimi sviluppi nella regione, malgrado restino
contrasti tra le due parti sul conflitto siriano.
Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale, reperibile su http://www.lindro.it/israele-addio-shimon-peres/
L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l.
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Turchia: sono circa 32 mila le persone arrestate per legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Lo ha detto il
ministro della Giustizia, Bekir Bozdag, aggiungendo che le persone sotto inchiesta per il fallito colpo di Stato di luglio sono
complessivamente circa 70 mila e che potrebbero esserci altri arresti.
Afghanistan: è di almeno 13 civili morti e altri 14 feriti nell'attacco di un drone statunitense nel distretto di Achin della
provincia orientale afghana di Nangarhar. Lo ha confermato il portavoce del governo provinciale, Attaullah Khogyani,
secondo cui il velivolo senza pilota ha sparato ieri sera un razzo sul bazar Shadal.
Usa-Cuba: Barack Obama ha nominato il primo Ambasciatore sull'isola in cinquant'anni: si tratta del diplomatico
Jeffrey DeLaurentis. Il senatore Marco Rubio e altri repubblicani si sono opposti alla nomina di un Ambasciatore perché
L'Avana non ha ancora approvato riforme politiche e maggiori tutele dei diritti umani.
Terrorismo: gli investigatori spagnoli hanno smantellato una cellula dello Stato islamico, accusata di diffondere online la
propaganda dell'Is. Sono state arrestate cinque persone, di cui tre in Spagna - due a Barcellona e una nell'enclave spagnola
di Melilla, in Marocco - una a Bruxelles e la quinta a Wuppertal, in Germania.
MH17: Gli inquirenti olandesi che hanno condotto oltre due anni di indagini forensi sull'abbattimento del volo abbattuto il 17
luglio 2014 sui cieli dell’Est Ucraina hanno affermato di avere «solide prove» delle loro conclusioni. L’aereo, secondo la
commissione d’inchiesta, è stato abbattuto da un missile terra-aria Buk di fabbricazione russa. Tutti i dati in loro possesso
saranno messi a disposizione del processo quando sarà aperto contro i responsabili - tuttavia non ancora ufficialmente
identificati - del lancio di missile che ha ucciso 298 persone. Conclusioni politiche, ha replicato il Ministro degli Esteri di
Mosca, contestando la tesi della commissione.
Italia-Iran: la fregata italiana Euro, giunta il 24 settembre scorso nel porto iraniano di Bandar Abbas, ha partecipato a
un'esercitazione militare con due navi iraniane - Alvand e Alborz - nello Stretto di Ormuz. L'Iran ha condotto negli ultimi
anni esercitazioni congiunte con una quindicina di Paesi asiatici e mediorientali, ma è la prima volta che ciò avviene con un
Paese occidentale. Nel comunicato diffuso lo scorso 24 settembre, il Ministero della Difesa italiano ha sottolineato che «la
sosta iraniana dell'Euro conferma la mutua volontà di riprendere la cooperazione storicamente avuta tra le rispettive Difese
interrotta da molti anni e si inquadra nel contesto più ampio della ripresa degli storici e ottimi rapporti tra le due Marine».
Seychelles: si è dimesso il Presidente James Michel, che lascerà il suo incarico il prossimo 16 ottobre per essere
sostituito dal vicepresidente Danny Faure. La decisione a sorpresa è arrivata in seguito alla sconfitta del suo partito, i
socialdemocratici del Partito popolare, alle ultime elezioni legislative, nel corso delle quali l’opposizione ha ottenuto la
maggioranza in parlamento per la prima volta dopo il ritorno del multipartitismo nel 1993.
Unione Europea: la Commissione vuole che tutte le istituzioni europee facciano luce su chi influenza le decisioni prese a
Bruxelles. Lo ha detto il vicepresidente vicario della Commissione, Frans Timmermans, presentando la proposta per
istituire un registro obbligatorio per i lobbisti esteso a tutte e tre le istituzioni dell'Ue. «La Commissione ha già dato
l'esempio subordinando gli incontri con i suoi responsabili politici all'iscrizione dei rappresentanti di interessi in un registro
per la trasparenza accessibile al pubblico. Oggi chiediamo al Parlamento europeo e al Consiglio di fare altrettanto,
rendendo il registro obbligatorio per tutti i rappresentanti di interessi che cercano di influenzare il processo decisionale a
Bruxelles» ha dichiarato Timmermans.
Ambiente: il 92 per cento della popolazione mondiale vive in zone con aria inquinata. In questi luoghi i valori superano la
soglia di particolato pm 2,5 fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità. Si stima che l’inquinamento atmosferico
provochi ogni anno tre milioni morti, ai quali bisogna aggiungere le vittime dell’inquinamento domestico, per un totale
stimato di 6,5 milioni di decessi. La Cina guida la classifica con 1 milione morti nel 2012, seguita dall'India (almeno
600mila) e dalla Russia (più di 140mila). In generale la maggior parte delle morti - due su tre - avviene nel Sudest asiatico e
nel Pacifico occidentale.
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