Usa a Putin: basta bombe su Aleppo

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Transcript Usa a Putin: basta bombe su Aleppo

Le favole, raccontate nei luoghi del
terremoto, possono aiutare a ricostruire.
Andrea Satta e le sue “mamme narranti”
ad Arquata tra le famiglie che hanno
perso la casa P. 14
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
l
€1,40
Anno 93 n. 258
Giovedì, 29 Settembre 2016
unita.tv
Sei miliardi per le pensioni
l Quattordicesima più alta per 3,3 milioni di pensionati più poveri. Si amplia la no tax area
l Uscita anticipata gratis per usuranti e svantaggiati. Cgil, Cisl e Uil: bene, ma è solo l’inizio P. 2-4
Peres, tenace
costruttore
di futuro
Equità,
sostenibilità e
dialogo sociale
David Bidussa
Tommaso Nannicini
uella di Shimon Peres è una
morte senza eredi ed è il
segno più evidente della crisi
della politica. Evento
prevedibile, per certi aspetti atteso,
ma egualmente molto problematico
perché mostra il vuoto o l’inesistenza
di una classe politica dotata di una
visione condivisa di futuro.
Peres è una figura politica che ha
attraversato complessivamente la
scena e la storia di Israele dalla
fondazione, ricoprendo tutti i ruoli di
primo piano: come ministro, come
capo del governo, come responsabile
delle politiche interne, come leader
del partito laburista, infine come
Presidente dello Stato.
Non è per questo tuttavia che è
rimasto nell’immaginario collettivo
oltre Israele.
A noi resta una doppia immagine
di Peres.
La prima riguarda la sua sfida alle
inerzie del presente. Ovvero l’agire di
un’intelligenza che prova a misurarsi
con le durezze della realtà e
immagina o costruisce un percorso di
sfida alle resistenze della politica e si
avventura verso la definizione di un
progetto di pace concordata,
consapevole anche della sua
solitudine. Peres sa che non è amato,
che non ha carisma, che la sua è solo
intelligenza politica. Per questo non è
il capo del governo che nel 1992 inizia
a pensare quel processo. Perché quel
processo si stabilisca occorre una
figura che rappresenta anche le
emozioni del dolore. Rabin, con la sua
voce grave, è quella figura.
La voce di Peres “non scalda i
cuori”. La sua parola è quella di un
ragionatore della politica, di un
tenace costruttore di futuro per il
quale politica è lavorare
pazientemente sul quotidiano, senza
dimenticare che niente è possibile se
non si ha un sogno.
La seconda immagine che ci resta,
è quella di essere la vittima dell’atto
di un ragazzino di 25 anni, Yigal Amir,
che irrompe letteralmente sulla scena
(qui non importa stabilire con quali
coperture, con quali connivenze, con
quali appoggi) e uccide l’uomo della
voce grave e spegne la parola al
costruttore del sogno.
Descritta così la scena che accade
a Tel-Aviv la sera del 4 novembre
1995, sulla Piazza dei Re di Israele –
oggi rinominata Piazza Yitzhak Rabin
- è contemporaneamente il più
grande scacco alla politica pensata e
l’inno più grande al diritto dei giovani
di veder trionfare l’antipolitica. Forse
può apparire irriverente ricordarlo
oggi. Ma credo sia l’omaggio più vero
a ciò che ci resta di Shimon Peres.
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eri, governo, Cgil, Cisl e Uil hanno
condiviso un verbale che
sintetizza un confronto durato
mesi in tema di pensioni. Il
verbale fotografa un quadro articolato,
fatto di convergenze e di qualche
disparità di vedute, ma restituisce i
frutti del dialogo sociale sotto forma di
proposte concrete. E individua alcuni
punti fermi negli impegni del governo.
Dopo anni di interventi dettati dalle
emergenze finanziarie, nelle tasche dei
pensionati si mettono soldi (non mani).
La no tax area di tutti i pensionati viene
equiparata a quella dei lavoratori
dipendenti. Aumenta la 14esima
mensilità per chi la riceve (i redditi da
pensione sotto 1,5 volte il minimo) e si
allarga allo stesso tempo la platea dei
beneficiari (fino a due volte il minimo).
Non solo. Per chi alla pensione c’è solo
vicino, si individuano dei meccanismi
“ponte” in grado di sostenere
finanziariamente chi è in condizioni di
bisogno perché senza lavoro, disabile
od occupato in mansioni gravose. Per
chi ha storie contributive passate in
gestioni diverse, si prevede finalmente
il cumulo gratuito. Per un impegno
finanziario di almeno 6 miliardi in tre
anni.
L’inchiostro è ancora fresco e il
lavoro da ultimare ancora tanto, ma
vediamo di chiarire alcuni punti che
restano sullo sfondo.
Segue a pag. 2
I
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Usa a Putin: basta bombe su Aleppo
Il sottosegretario di Stato Kerry minaccia di interrompere la collaborazione in Siria se
la Russia non farà cessare il fuoco. Anche il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki- moon,
accusa di genocidio e violazione del diritto internazionale i continui attacchi alla città
P. 9
Staino
Renzi: non si usi referendum
per far cadere il governo
Stasera da Firenze l’avvio
della campagna per il Sì
Italicum, deciderà la direzione
L’appuntamento è alle 21 a Firenze, da
qui Renzi darà ufficialmente il via alla
campagna referendaria. Città e data
non casuali visto che il 29 settembre di
8 anni iniziò la sua ascesa candidandosi a sindaco di Firenze. Con il segretario Pd sul palco ci sarà anche il neodirettore de l’Unità Sergio Staino.
Qualche assaggio però Renzi l’ha già
dato ieri precisando che il referendum non è sul futuro del governo (risposta a Carlo De Benedetti che profetizza col No vincente la fine dell’esecutivo) ma su quello dell’Italia e spiegando che i No di Berlusconi e
D’Alema alla riforma costituzionale
sono figli della loro voglia di tornare in
prima fila sulla scena della politica italiana.
Zegarelli P. 6
IL RITRATTO
Gli 80 anni
del Cavaliere
Fabrizio Rondolino
I
l Berlusconi politico è figlio
del crollo per mano
giudiziaria della repubblica
dei partiti: senza Mani Pulite
sarebbe rimasto felicemente a
Cologno Monzese.
P. 5
LE INTERVISTE
Furlan (Cisl):
un’intesa che
risponde ai
bisogni di tre
generazioni
Pedretti
(Spi-Cgil):
stiamo
cambiando
la Fornero
Di Giovanni P. 3
Il calcio piegato al marketing: la storia del Lipsia, squadra inventata in laboratorio dalla Red Bull P. 15