Ortopedia, esclusione eccellente

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Latina
Il giornale di
SANITA’
GIOVEDÌ 1 SETTEMBRE 2016
21
L’ex primario di Latina Maurizio Piazza non potrà guidare la struttura del Dea di I° livello
Ortopedia, esclusione eccellente
L’Asl lo aveva licenziato per assenze ingiustificate. Di Giorgio confermato
di MARCO BATTISTINI
B
enedetto Di Giorgio è stato confermato quale direttore sostituto dell’Unità
complessa di Ortopedia e
Traumatologia del Dea di
I° livello (Dono Svizzero di
Formia). Lo ha stabilito la
direzione aziendale, precisando nella delibera 392
che il dottor Maurizio
Piazza, (che aveva utilmente presentato la domanda di partecipazione
all’avviso interno), non risulta essere in possesso
del requisito di accesso,
che prevede “l’essere dipendente dell’Asl di Latina in servizio a tempo indeterminato presso l’Ortopedia e la Traumatologia del Dea di I° livello”. Va
detto che il dottor Piazza è
stato oggetto di una risoluzione del rapporto di lavoro per licenziamento disciplinare 5 mesi fa. Per la
prima volta un provvedimento di tale gravità era
toccato ad un primario.
Maurizio Piazza, aveva
prestato servizio come
“facente funzioni” a Ortopedia, per poi essere sostituito ed finire al centro di
un’inchiesta penale legata all’attività libero professionale. Per lui scattò
una sospensione e poi il
rientro con l’unità operativa del collo femore. Proprio il rientro è al centro
delle contestazioni della
Asl, secondo la quale il
medico non avrebbe mai
ripreso servizio a tempo
pieno, adducendo una serie di giustificazioni. Il
dottor Piazza su segnalazione proveniente dal reparto, avrebbe accumulato assenze ingiustificate
lo scorso mese di novembre “in misura superiore a
3 giorni”. In particolare gli
viene contestata la timbratura irregolare del cartellino. L’ufficio Procedimenti disciplinari ha contestato gli addebiti al medico fissando un contraddittorio. Lo scorso 29 febbraio in seduta segreta la
commissione di disciplina
aziendale assumeva il parere, secondo cui si ritenevano sussistenti i presupposti per l’applicazione
della sanzione del licenziamento con preavviso.
Le conclusioni sono state
fatte proprie dall’allora
direttore sanitario aziendale (Alfredo Cordoni) ed
approvate dal direttore
generale facente funzioni,
Giorgio Casati. La stessa
Asl ha preannunciato un
provvedimento
riguardante i recuperi monetari
relativi al debito orario accumulato dal dipendente.
Identica la sorte di un’infermiera di piazza Celli,
“Manca il requisito
per l’accesso
all’avviso interno”
M.C., il cui operato è stato
oggetto di segnalazioni da
parte del direttore del Distretto sanitario. Sono
state rilevate assenze in-
giustificate dal 13 novembre 2015 in misura superiore a 15 giorni. In questo
caso ci sono stati ben due
rinvii della trattazione del
contraddittorio. Ma l’esito
è stato il medesimo del
collega ospedaliero. Anche nei suoi confronti è
stato disposto il licenzia-
mento con preavviso. Oltre al recupero monetario
per il debito orario accumulato (sempre per assenza ingiustificata e tim-
brature irregolari), è stata
disposta la sospensione
immediata dell’erogazione dello stipendio. Si tratta di provvedimenti particolarmente duri, ma non isolati. Da tempo l’azienda
ha dato la caccia agli assenteisti. Sul finire del
2014 furono aperti dall’Asl
tre procedimenti disciplinari per altrettanti medici.
IL RISVOLTO
L’8 settembre il processo per truffa
Il medico avrebbe svolto attività di extra moenia senza denunciarla
Come è noto, il dottor
Piazza è stato rinviato a
giudizio con l’accusa di
truffa ai danni della Asl.
L’uomo, secondo quanto
ricostruito dalla pubblica
accusa, avrebbe svolto
attività “extra moenia”
senza denunciarla, recependo in questo modo un
ingiusto profitto. Nel novembre scorsi si era svolta l’udienza preliminare
davanti al giudice del
Tribunale di Latina, Raffaella De Pasquale. Il
pubblico ministero ha ricostruito la vicenda e
chiesto il rinvio a giudizio per Maurizio Piazza.
L’avvocato
difensore,
Cristina Gariup, del foro
di Roma, ha invece chiesto il non luogo a procedere. II magistrato ha invece disposto il processo.
Piazza, che lavorava nel
reparto di ortopedia del
nosocomio
pontino
“Santa Maria Goretti”,
dovrà rispondere delle
accuse contestate l’8 settembre prossimo, davanti al giudice monocratico
del palazzo di giustizia
del capoluogo pontino.
Nel processo la Asl si è
costituita parte civile e ad
assistere l’azienda è l’avvocato Renato Archidiacono. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti
l’ortopedico avrebbe stipulato con la Asl un contratto che prevede il vincolo dell’esclusività e per
questo riceve una indennità. Invece, secondo
quanto accertato, in un
periodo compreso tra il
2012 e il 2014, avrebbe invece svolto altre attività in
strutture private della Capitale, come quelle di Villa
Benedetta e della Clinica
Paideia, percependo così
altre entrate e violando la
clausola del contratto di
lavoro con la Asl. Le indagini erano partite da una
denuncia fatta dalla stessa
Asl che aveva svolto degli
accertamenti interni e segnalato quindi quanto
scoperto alla Procura della
Repubblica di Latina. Il
processo inizierà il prossimo 8 settembre e solo dopo la conclusione del dibattimento sarà possibile
chiarire ogni aspetto della
vicenda e accertare eventuali responsabilità.