Progettone, sì dei lavoratori al contratto

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Transcript Progettone, sì dei lavoratori al contratto

- giovedì 30 giugno 2016 -
LAVORO
l'Adige -
Pagina: 10 -
Alle assemblee hanno partecipato 600 lavoratori. A Trento il più alto numero di contrari
Progettone, l’85% approva il contratto
TRENTO - Le lavoratrici e i lavoratori
del Progettone hanno dato il via libera
al nuovo contratto di lavoro con l’85%
dei voti favorevoli e al termine di undici assemblee sul territorio. «Al di là
delle polemiche e delle accuse, che
spesso hanno sorpassato il limite del
democratico e civile confronto tra favorevoli e contrari, come nel caso di
Rovereto, quel che resta sono i fatti –
rivendicano i tre segretari provinciali
di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila, Manuela Faggioni, Fulvio Bastiani e Andrea Meneghelli - E i fatti sono che i risparmi derivanti dalla revisione saranno utilizzati esclusivamente per consentire
l’ingresso nel Progettone a 80 disoccupati».
Alla consultazione hanno partecipato
circa 600 lavoratori dei 1.600 che attualmente lavorano nel Progettone. A
Rovereto però (l’Adige di ieri a pagina
23) un’ottantina di persone sono rimaste fuori a seguito dell’azione di
protesta contro i contenuti del contratto da parte del Coordinamento Lavoratori Progettone, supportato da
Cobas e Usb. A Trento, a differenza di
Rovereto, il Coordinamento dei lavoratori contrari al nuovo contratto ha
partecipato alla votazione. Su 111 partecipanti, 62 hanno votato a favore, 37
contro e 12 si sono astenuti.
I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e
Uil ribadiscono che col nuovo contratto si è ottenuta la garanzia dello stanziamento delle attuali risorse per il
Progettone fino a tutto il 2018. «In oltre
un anno di lavoro e trattativa, le tre sigle sindacali affiancate dai delegati
hanno costruito una piattaforma alternativa alla proposta della Provincia
che prevedeva di ridurre l’orario settimanale di 3 ore per fare spazio a nuovi lavoratori, a risorse invariate. Una
proposta che sarebbe costata ai lavoratori e alle lavoratrici del Progettone
circa 900 euro in meno l’anno».
Gli oppositori invece hanno sostenuto
che la proposta della Provincia poteva
essere presa in considerazione perché
avrebbe sì comportato meno salario
ma anche meno lavoro, mentre ora ci
sarebbe una riduzione di fatto degli
stipendi a lavoro invariato. Il tutto partendo dal presupposto che la Provincia richiedeva un risparmio di 2 milioni
di euro sul budget complessivo.
«Abbiamo spiegato punto per punto
la nostra piattaforma e il perché la proposta del comitato dei lavoratori non
era vantaggiosa - sostengono Faggioni,
Bastiani e Meneghelli - La nostra disponibilità al confronto è stata ripagata solo con il sabotaggio». I sindacalisti ricordano che col nuovo contratto il potere d’acquisto delle retribuzioni dei lavoratori del Progettone
resta invariato. I lavoratori ottengono
inoltre l’iscrizione a Sanifonds gratuita,
anche se verranno leggermente penalizzati sulle pensioni. «Lavoratori e lavoratrici si sono fatti carico di una
scelta difficile, accollandosi dei sacrifici. A loro va dato il merito di un forte
senso di responsabilità».
- giovedì 30 giugno 2016 -
l'Adige -
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Vallagarina | Progettone, non si placa la protesta del coordinamento dei lavoratori: i sindacati ci hanno tradito
«Contratto peggiorativo in tutto»
«Un contratto peggiorativo in
tutti i sensi, ma che i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil osano presentare come una conquista
che nulla toglie al potere d’acquisto dei lavoratori». Non fa
sconti il «Coordinamento lavoratori progettone». All’indomani
della manifestazione di protesta
davanti al polo della meccatronica di via Zeni, in occasione
dell’assemblea indetta dai confederali per presentare il nuovo
contratto firmato il 18 maggio
scorso, la rabbia per quello che
è sentito come un tradimento
da parte dei sindacalisti in cui
avevano posto fiducia, è ancora
tutta lì, cocente.
«Le ragioni che hanno spinto
molti lavoratori a contraddire
i sindacati sono chiare e lampanti - dichiarano i rappresentanti del coordinamento -, si
tratta di un contratto peggiorativo in quanto prevede l’eliminazione della 14esima mensilità
e l’eliminazione della prima fascia kilometrica creando con le
stesse una sorta di premio di risultato ma d’importo inferiore
e variabile, la sostituzione dell’indennità di presenza con un
buono pasto di valore inferiore,
la riduzione della capienza fiscale, la riduzione della contribuzione ai fini pensionistici, la
riduzione del Tfr e chi più ne ha
più ne metta». Non solo. I rappresentanti del comitato sottolineano come in occasione della
famigerata riunione di venerdì
24 giugno scorso a Trento, alla
loro richiesta di certificare il voto finale con la raccolta dei nominativi dei lavoratori votanti,
«invece di operare una votazione per alzata di mano molto discutibile, sia nei termini di voto
che nel risultato stesso», lo stesso segretario della Cgil Franco
Ianeselli abbia risposto negativamente. «Ed inoltre ci hanno
di fatto impedito di parlare - sot-
Documento generato da Walter Alotti il 30/06/2016 alle 06:42:03
tolinea la portavoce Daniela
Gualazzi - frapponendosi tra noi
e gli altri lavoratori».
«Vogliamo - spiega ancora Gualazzi - che questo contratto sia
ritirato e che si vada nuovamente alla contrattazione, trovando
altrove le risorse, ad esempio
dalla tassa di soggiorno oppure
da altri importi che la Provincia
sperpera in modo indegno. To-
gliere benefit, auto blu e pensioni d’oro è una cosa giusta,
ma non si può pensare che con
quelle risorse si possa far ripartire il Paese. Bisogna prendere
i soldi a chi nella crisi è diventato straricco; a quel 10% della
popolazione che detiene il 50%
della ricchezza: è la redistribuzione del reddito verso chi lavora la vera chiave di volta».
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- giovedì 30 giugno 2016 -
T R E N T I N O - Pagina: 8 -
Progettone, sì dei lavoratori al contratto
I sindacati: «I risparmi derivati dalla revisione saranno investiti per assumere ottanta disoccupati»
◗ TRENTO
L’approvazione è avvenuta con l’85% dei voti favorevoli
Le lavoratrici e i lavoratori del
Progettone hanno dato il via libera al nuovo contratto di lavoro. L'approvazione è avvenuta
con l'85% dei voti favorevoli e al
termine di un percorso partecipativo che ha visto l'organizzazione di undici assemblee sul
territorio. “Al di là delle polemiche e delle accuse, che spesso
hanno sorpassato il limite del
democratico e civile confronto
tra favorevoli e contrari, come
nel caso di ieri (martedì, ndr) a
Rovereto, quel che resta sono i
fatti – rivendicano i tre segretari
provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e
Uila, Manuela Faggioni, Fulvio
Bastiani e Andrea Meneghelli -.
E i fatti sono che i risparmi derivanti dalla revisione saranno
utilizzati esclusivamente per
consentire l'ingresso nel Progettone a 80 disoccupati. Si è inoltre ottenuta la garanzia dello
stanziamento delle attuali risorse fino a tutto il 2018: risultato
inizialmente non scontato, e
che mette al sicuro il Progettone per altri 3 anni”.
In oltre un anno di lavoro e
trattativa le tre sigle sindacali affiancate dai delegati hanno costruito una piattaforma alternativa alla proposta della Provincia che prevedeva di ridurre
l'orario settimanale di 3 ore per
fare spazio a nuovi lavoratori, a
risorse invariate. Una proposta
che sarebbe costata ai lavoratori e alle lavoratrici del Progettone circa 900 euro in meno l'anno e una differenza tra i due imponibili previdenziali che non
giustifica quella sulla retribuzione.