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COMUNE DI ANZOLA
Domenica, 22 maggio 2016
COMUNE DI ANZOLA
Domenica, 22 maggio 2016
Cronaca
21/05/2016 Bologna Today
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Anzola: deposito abusivo e armi illegali,...
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Armi illegali, arrestato un 75enne
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Antiche signore rombanti
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Street Food Festival dedicato al cibo gourmet e alla birra artigianale
Politica locale
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Referendum, il No sceglie Bologna L' Anpi: «Difenderemo la...
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Ditte già lesionate e perizie sospette S' indaga sui furbetti del
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Commissariato, arrivano due nuovi agenti in moto Il Siulp: «Un buon...
Pubblica Amministrazione
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Potenziare la «spending» per ridurre il costo del lavoro
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Unioni civili in vigore dal 5 giugno
GIOVANNI PARENTE
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Bologna Today
Cronaca
Anzola: deposito abusivo e armi illegali, 75enne
finisce alla Dozza
Cronaca / Anzola dell' Emilia Anzola: deposito
abusivo e armi illegali, 75enne finisce alla
Dozza Tutto è nato dalla denuncia di un furto,
poi i militari hanno scoperto un deposito di
ferro non regolare e le armi Redazione I più
letti di oggi 1. Armi clandestine e denaro
estorto a suon di minacce: due arresti a
Vergato 16 marzo 2016 I Carabinieri della
Compagnia di Bologna Borgo Panigale hanno
arrestato un 75enne, residente ad Anzola
Emilia. La mattina di mercoledì, la Centrale
Operativa del 112 ha ricevuto la telefonata di
un cittadino, 43enne marocchino, residente a
Molinella, che, transitando nei pressi di un
centro di raccolta di rottami ferrosi, situato in
via Persiceto ad Anzola, si era accorto che due
soggetti a stavano smontando il motore dell'
autocarro che gli era stato rubato una decina
di giorni fa a Granarolo. All' arrivo dei
Carabinieri, i due soggetti hanno tentato di
darsi alla fuga a piedi, ma sono stati raggiunti
e identificati in un 38enne italiano e un 31enne
albanese, entrambi residenti a San Giovanni in
Persiceto, così è scattata una denuncia per
ricettazione. Stessa denuncia per un un
75enne che, essendo il titolare del centro di
raccolta di rottami ferrosi, abusivo, avrebbe
autorizzato i due soggetti alla rimozione del
motore del veicolo, ricevuto da terzi, dietro pagamento di 500 euro. L' anziano deteneva illegalmente
una carabina ad aria compressa con potenza superiore ai 7.5 joule e due fucili ad otturatore girevole­
scorrevole, tra cui uno senza marca e matricola e uno marca "Carcano", Mod. 91 con matricola e
baionetta, che gli inquirenti hanno rinvenuto nella sua abitazione durante una perquisizione domiciliare.
Su disposizione dell' autorità Giudiziaria, il 75enne, gravato da vari precedenti di polizia, anche per
ricettazione, è stato portato alla Dozza. Approfondimenti.
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Bologna)
Cronaca
ANZOLA L' ANZIANO È STATO TROVATO IN POSSESSO DI 3 FUCILI
Armi illegali, arrestato un 75enne
­ ANZOLA ­ E ' S T A T A f o r s e l a t r o p p a
passione per le armi d' epoca a tradire un
anziano, trovato in possesso dai carabinieri
della stazione di Anzola ­ fra l' altro ­, di un
fucile che ha fatto la storia dell' Esercito
italiano fin da prima del secondo conflitto
mondiale. L' arma (nella foto) detenuta
illegalmente dal pensionato assieme a una
carabina ad aria compressa ma di potenza
superiore ai 7.5 joule e a un fucile senza
marca e matricola che ha fatto scattare le
manette nei confronti dell' uomo è di marca
'Carcano', Mod.91 con matricola e baionetta.
L' ARMA è stata rinvenuta dai militari durante
una perquisizione domiciliare conseguente a
un' operazione che gli inquirenti avevano
compiuto poco prima. In una discarica ferrosa
(abusiva) di disponibilità del pensionato, un
38enne italiano e un 31enne albanese
entrambi residenti a San Giovanni in Persiceto
erano stati sorpresi mentre smontavano il
motore di un autocarro rrubato qualche giorno
prima a Granarolo.
IL FATTO che stessero compiendo l'
operazione presso l' area dell' anziano ha fatto scattare anche nei suoi confronti l' accusa di ricettazione,
ma l' arresto è stato basato sul possesso illegale delle armi, fra cui, si diceva il 'Carcano' Mod. 91. E'
stato un tipo di fucile utilizzato dal Regio Esercito italiano dal 1891 al 1945 ed è divenuto celebre nel
1963 per l' assassinio di John Fitzgerald Kennedy. Su disposizione dell' autorità giudiziaria, il 75enne,
gravato da vari precedenti di polizia (anche per ricettazione), è stato rinchiuso alla casa circondariale
della Dozza. La convalida dell' arresto è avvenuta lo scorso venerdì mattina.
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Cronaca
ANZOLA UNA FOLLA AD APPLAUDIRE LE AUTO STORICHE
Antiche signore rombanti
Entusiasmo per il passaggio della Mille Miglia
­ ANZOLA ­ FORTI emozioni e un tuffo nel
passato ieri pomeriggio Anzola in occasione
del 'pit stop' della corsa Mille Miglia o de 'il più
bel museo viaggiante al mondo', come lo
definì Enzo Ferrari. La celebre gara
automobilistica ha fatto sosta infatti al Gelato
Museum Carpigiani. Le vetture della storica
corsa ­ 440 capolavori di design e meccanica
costruiti tra il 1927 e il 1957 ­ sono arrivati alla
Carpigiani intorno alle sei di pomeriggio,
precedute da 150 tra Ferrari e Mercedes di
fabbricazione più recente che hanno scortato i
bolidi del passato. E l' evento non poteva che
essere celebrato qui, visto che vi si fabbricano
macchine per produrre gelato, appunto con
uno speciale gusto ideato dai docenti della
Carpigiani Gelato University, il 'Rosso Mille
Miglia', un sorbetto di lampone con meringhe.
IL 'PIT STOP' delle auto d' epoca ha previsto l'
entrata delle macchine nei pressi della
gelateria, poi il punto di ristoro all' ingresso
dell' azienda e infine il gazebo dove venivano
cronometrate le automobili.
Se guardiamo alle origini di questa affascinate
corsa la Mille Miglia si disputò in Italia per ventiquattro volte dal 1927 al 1957 (13 edizioni prima della
seconda guerra mondiale e 11 dopo il 1947). Nel triennio 1958 ­ 1961 furono organizzate tre ulteriori
edizioni, con un percorso costituito da lunghe tratte di trasferimento intervallate da brevi tratti di velocità
(in genere in salita).
LE CLASSIFICHE erano compilate in base ai tempi spiccati nelle sole prove di velocità. E dal 1977 la
Mille Miglia è caratterizzata sotto forma di gara di regolarità per auto d' epoca. La partecipazione è
limitata alle vetture, prodotte appunto non oltre il 1957, che avevano partecipato (o risultavano iscritte)
alla corsa originale. Tornando ad Anzola, va certamente menzionata la bellissima Alfa Romeo 6C 1750
GS Zagato ,del 1932, di proprietà del collezionista Mario Righini di Anzola, personaggio molto noto nel
mondo del collezionismo e delle auto d' epoca.
Pier Luigi Trombetta.
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Bologna)
Cronaca
Street Food Festival dedicato al cibo gourmet e alla
birra artigianale
UN VIAGGIO all' interno del gusto a Beer'
n'Grill, il primo Street Food Festival itinerante
'all you can eat' dedicato al cibo gourmet e alla
birra artigianale, che si terrà, come prima
t a p p a , a d Anzola da giovedì a domenica
prossimi nella struttura 'Le Notti di Cabiria' a
ingresso gratuito.
Cuore pulsante della manifestazione sarà l'
area grill, dove dieci esperti grigliatori si
sfideranno, proponendo diversi menù, anche
per vegetariani. L' evento seguirà i seguenti
orari: giovedì e venerdì dalle 17 all' 1, mentre
sabato e domenica dalle 11 all' 1.
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Corriere di Bologna
Politica locale
Referendum, il No sceglie Bologna L' Anpi:
«Difenderemo la Carta»
Centinaia in piazza con Landini e Smuraglia. Merola: la sfida non diventi locale
La guerra del referendum costituzionale passa
sotto le Due Torri. La risposta al premier
Matteo Renzi, che da Bergamo lancia la
campagna per il Sì, arriva da piazza Santo
Stefano, dove ieri pomeriggio alcune centinaia
di persone si sono ritrovate per il primo
appuntamento del comitato bolognese per il
No. Sul palco anche diversi leader nazionali, a
partire dal presidente dell' Anpi, Carlo
Smuraglia. «Siamo obbligati a difendere la
Costituzione ­ spiega Smuraglia ­ quando si
fanno riforme che vanno contro lo spirito dei
costituenti, abbiamo il dovere di opporci».
Ma di mandare a casa Renzi, fa sapere il
numero uno dell' Anpi, «non ci penso
nemmeno, se qualcuno vuole trarre delle
conseguenze è affare della politica».
Bologna in questi giorni sta ospitando un
dibattito rovente all' interno dell' associazione
dei partigiani, divisa tra chi minaccia di
andarsene in contrasto con la linea del No e
chi chiede di poter fare campagna per il Sì
senza per questo subire provvedimenti
disciplinari da parte dei vertici. Ci sono anche
tre parlamentari bolognesi (Francesca Puglisi,
Claudio Broglia e Gian Carlo Sangalli) nella
lista dei 70 senatori che in una lettera aperta
hanno chiesto all' Anpi di non perseverare
sulla linea del No. Il presidente Smuraglia
promette che non ci saranno espulsioni, ma la sua rabbia per la piega che ha preso il dibattito è
evidente. La fa trapelare prima con una battuta dal sapore amaro: «Adesso hanno scoperto l' Anpi, non
ha mai avuto tanta attenzione come ora. Però le tessere non si prendono e si danno via con facilità».
Poi, spiegando quali sono i doveri di chi è iscritto all' associazione. «Polemica senza senso, perché
dentro l' Anpi non c' è nessuna spaccatura.
Abbiamo votato compatti per il No, senza voti contrari. Non si possono fare operazioni in contrasto.
Chiediamo di non danneggiarci, perché dall' altra parte su questo stanno cercando di speculare».
Smuraglia esclude però provvedimenti. «Non sono problemi che ci mettiamo a risolvere sotto il profilo
disciplinare ­ osserva ­ non è che ci mettiamo a cacciare via le persone». Poco prima era toccato al
leader della Fiom, Maurizio Landini, prendere dal palco le difese dell' Anpi. «Quello in corso è un
attacco vergognoso e inaccettabile». In piazza un solo candidato sindaco, Federico Martelloni di
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Corriere di Bologna
Politica locale
Coalizione civica, anche perché Virginio Merola si è espresso per il Sì. Il primo cittadino però, visto il
clima incandescente, avverte: «Bisogna evitare di fare di questo argomento nazionale un tema locale.
Qui si elegge il sindaco, non chi è a favore o contro il referendum». In piazza per il No fanno capolino
anche diversi esponenti della Cgil, ma il sindacato deve ancora riunirsi per decidere quale posizione
assumere. A differenza della Fiom, da tempo schierata per il No. «Il problema ­ conclude Landini ­ non
è cambiare la Costituzione, ma applicarla. Il Paese si cambia applicando la Carta».
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Corriere di Bologna
Politica locale
Ditte già lesionate e perizie sospette S' indaga sui
furbetti del terremoto
Trenta fascicoli in Procura per richieste danni anomale. I casi segnalati dalla Regione
C' è la ditta che chiede il risarcimento danni
sostenendo di aver perso, causa terremoto,
una sede in cui lavoravano gli operai o l'
azienda agricola che indica un casolare, una
stalla o una masseria divenute inservibili.
Peccato che in alcuni casi quelle strutture
fossero ridotte così anche prima del sisma del
2012. Sono una trentina le richieste di
contributi post sisma sospette e supportate da
perizie giurate di professionisti che nella
migliore delle ipotesi presentano anomalie e,
in alcuni casi, apparenti falsi. Dopo averle
valutate e «congelate», nei mesi scorsi la
Regione le ha trasmesse alla Procura per gli
opportuni approfondimenti. In via Garibaldi se
ne occupano più magistrati che hanno aperto
altrettanti fascicoli che ipotizzano, a seconda
dei casi, la tentata truffa aggravata o la tentata
indebita percezione di erogazioni a danno
dello Stato.
Si tratta di indennizzi pubblici richiesti da
aziende che lavorano nel campo dell'
agricoltura nella zona colpita dal sima. Su
2.100 pratiche di questo tipo arrivate in viale
Aldo Moro, una trentina sono state bloccate al
termine dell' istruttoria dei tecnici della
Regione che hanno notato alcune
incongruenze e non hanno erogato i contributi.
Un numero tutto sommato contenuto ma che
ha fatto scattare un campanello d' allarme in viale Aldo Moro.
In alcuni casi, come detto, i tecnici hanno verificato, anche attraverso delle fotografie, che gli stabili per i
quali è stato chiesto il risarcimento dei lavori effettuati erano già lesionati prima del terremoto, mentre in
altri quegli immobili non sarebbero mai stati usati dalle aziende. Non è stato possibile capire quale sia l'
importo totale delle pratiche finite in Procura, ma non si tratta di cifre basse se è vero che alcune singole
richieste riguardano indennizzi per alcune centinaia di migliaia di euro.
I pm stanno verificando situazione per situazione per capire se siano stati commessi illeciti ed
eventualmente da chi.
Oltre alle condotte degli imprenditori, c' è infatti da valutare il profilo dei professionisti, architetti o
geometri, che hanno accompagnato le richieste di indennizzo con una perizia che qualora si
dimostrasse falsa provocherebbe loro parecchi guai. I pm vogliono anche capire se siano state emesse
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Politica locale
fatture per lavori in realtà mai realizzati.
La Procura si è già occupata di presunte truffe e falsi legati alla ricostruzione post terremoto. C' è un'
inchiesta ormai in dirittura d' arrivo del pm Marco Forte che ipotizza quei reati a carico di una ventina di
persone (privati) che, a Crevalcore, hanno chiesto indebitamente l' accesso al contributo di autonoma
sistemazione.
Due le tipologie sotto accusa.
C' è chi ha chiesto i fondi sostenendo di aver avuto la casa lesionata dal sisma e quindi di essere stato
costretto ad andare altrove in affitto, quando in realtà non si è mai mosso dalla sua abitazione, e chi
invece non ha mai abitato nell' alloggio per il quale ha chiesto il contributo pubblico. Un' inchiesta che
aveva coinvolto per presunte omissioni anche il sindaco di Crevalcore Claudio Broglia e la vicesindaco,
posizioni che dopo le spiegazioni dei diretti interessati vanno verso l' archiviazione.
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Politica locale
Commissariato, arrivano due nuovi agenti in moto Il
Siulp: «Un buon inizio»
San Giovanni Il sindacato chiede ulteriori rinforzi
di PIER LUIGI TROMBETTA ­ SAN GIOVANNI
IN PERSICETO­ DUE UOMINI in più in forza
al commissariato di San Giovanni in Persiceto
a partire da ieri. Lo ha comunicato la questura
di Bologna, che ha precisato che si tratta di
due poliziotti motociclisti, due 'Nibbio'.
«Poliziotti che ­ spiega una nota della questura
­ per le loro peculiari caratteristiche verranno
principalmente utilizzati in servizi mirati nel
centro storico e nei parchi cittadini». Appresa
la notizia, esulta il Sindacato italiano unitario
lavoratori di polizia,che dalle colonne del
Carlino ieri aveva lanciato l' allarme per la
carenza di organico nel presidio di polizia di
Persiceto. «E' un segnale importante ­ dice
Amedeo Landino, segretario provinciale del
Siulp ­ l' assegnazione delle moto va nella
giusta direzione, quella di valorizzare e
potenziare il commissariato di San Giovanni».
IL SINDACALISTA continua: «Ora siamo certi
che in occasione delle nuove assegnazioni di
giovani agenti per Bologna ci sarà un' altra
boccata di ossigeno, arriverà altro personale a
Persiceto. Auspichiamo quanto prima che
arrivino anche i fondi per restaurare lo stabile, di proprietà del demanio, e che ospita il commissariato.
Occorre infatti mettere in sicurezza l' edificio sia per il personale che vi lavora sia per i cittadini che ogni
giorno vi accedono e si servono dei vari uffici».
A QUESTO proposito Landino sottolinea che manca addirittura una cella di sicurezza per i fermati:
«Attualmente capita che i fermati rimangano nei corridoi e in questo modo si crea una certa promiscuità,
perché sono presenti anche i cittadini che si servono degli uffici aperti al pubblico. E a volte ci possono
essere persone fermate che, per vari motivi, vanno in escandescenza. Insomma, il nostro importante
presidio di polizia va potenziato»
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
L' ANALISI
Potenziare la «spending» per ridurre il costo del
lavoro
DINO PESOLE ­ La Commissione Ue invita
nuovamente il nostro Paese a spostare il
carico fiscale dai "fattori produttivi ai consumi
e alle proprietà", ed anche il G7 di Sendai, pur
nell' incertezza che caratterizza l' attuale
scenario economico globale non esclude che
si possa ricorrere all' arma degli stimoli fiscali
mirati. Per il governatore della Banca d' Italia,
Ignazio Visco le politiche di bilancio dovrebbe
essere" e concentrarsi su "incentivi diretti a i
fattori di produzione". Torna dunque il primo
piano l' ipotesi, avanzata giovedì scorso dal
ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, su cui è in
atto una prima istruttoria tecnica, di puntare a
una riduzione strutturale del cuneo fiscale
anticipata al 2017. Si tratterebbe in sostanza di
prevedere meccanismi di stabilizzazione degli
incentivi diretti a favorire la creazione di
occupazione stabile, che si innesti sul solco
della decontribuzione avviata nel 2017 per i
neo assunti con un meccanismo attuale di
dècalage fino al 2018. È uno dei cantieri aperti
in vista della predisposizione della prossima
manovra autunnale di bilancio.
Poiché gli spazi a disposizione si vanno
restringendo, stante il vincolo ­ ribadito dal
ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan sulla base degli indirizzi di Bruxelles ­ a rispettare il target di
un deficit nominale dell' 1,8% del Pil nel 2017, si tratterà evidentemente di operare delle scelte. Molto
dipenderà dal meccanismo che s' intenderà perseguire.
Si va da un costo minimo da finanziare di 1,5 miliardi, in caso di decontribuzione strutturale limitata ai
soli neo assunti di 4­6 punti (si veda il Sole24Ore di ieri) agli 8 miliardi di costo iniziale in caso di
estensione del beneficio ai vecchi e nuovi assunti. Onere che si aggiungerebbe ai 3­5 miliardi necessari
per anticipare al 2017 anche il primo taglio delle aliquote intermedie Irpef a beneficio del ceto medio,
secondo quanto prospettato dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
Di certo, nel menù allo studio, la priorità andrebbe accordata agli sgravi fiscali sul lavoro, in linea con il
percorso già avviato con l' abolizione della componente lavoro dal calcolo della base imponibile dell'
Irap, e al taglio dell' Ires già previsto per il prossimo anno. Dove reperire le relative risorse? È il rebus
che accompagna ogni fase di avvio delle prime ipotesi di lavoro della manovra di bilancio. Si lavora alla
riedizione della voluntary disclosure che potrebbe garantire maggiori entrate per 1,5­2 miliardi.
Incassi una tantum, mentre la copertura della manovra fiscale allo studio dovrà essere garantita
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
soprattutto da maggiori entrate o tagli alla spesa corrente di natura strutturale.
Ecco allora tornare in campo la spending review, che nel 2017 dovrebbe assicurare risorse a beneficio
del taglio delle tasse decisamente più consistenti rispetto a quanto è stato possibile realizzare finora.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Diritto di famiglia. In «Gazzetta Ufficiale» la legge Cirinnà (76/2016) ­ Al via anche la disciplina
delle convivenze di fatto
Unioni civili in vigore dal 5 giugno
Conto alla rovescia per i decreti attuativi ­ Entro il 5 luglio un Dpcm per lo stato civile
Sarà il caso o il destino, a seconda di chi
crede nell' uno o nell' altro.
Fatto sta che il debutto delle unioni civili nell'
ordinamento italiano avverrà di domenica,
ossia proprio il giorno preferito dalle coppie
per sposarsi. Al di là della coincidenza, il
prossimo 5 giugno sarà comunque una data
storica perché segna la possibilità di
"ufficializzare" davanti allo Stato un legame
affettivo tra persone dello stesso sesso.
Anche se poi giocoforza tutto sarà rimandato a
lunedì, quando riapriranno gli uffici comunali.
È l' effetto dell' entrata in vigore (dopo le tante
polemiche che hanno accompagnato l' iter
parlamentare) della legge Cirinnà, che ora ha
un numero: è la 76/2016 dopo la pubblicazione
di ieri in «Gazzetta Ufficiale».
I tasselli mancanti Quindi chi fra due settimane
volesse formalizzare la propria relazione di
fronte a un ufficiale dello stato civile potrebbe
già farlo?
Non per peccare di pessimismo, ma
scorrendo i 69 commi della legge ci si accorge
che manca all' appello ancora qualche
dettaglio per far funzionare completamente il
nuovo meccanismo. Traslasciando per un
attimo il tema dei diritti dei figli e della stepchild adoption (stralciata dal testo per consentirne l'
approvazione al Senato ma che potrebbe rientrare dalla finestra con le sentenze dei giudici), la
questione si sposta tutta sulla concreta gestione negli uffici municipali di iscrizioni, trascrizioni e
annotazioni relative allo stato civile. A questo proposito la legge Cirinnà si muove su un doppio binario.
Da un lato, c' è una strada per così dire ordinaria in base alla quale viene prevista una delega al
Governo. In pratica l' Esecutivo è chiamato ad adottare uno o più decreti legislativi con diverse finalità,
tra cui proprio l' adeguamento delle disposizioni sull' ordinamento dello stato civile ma anche: modifica
e riordino delle norme in materia di diritto internazionale privato, prevedendo l' applicazione della
disciplina dell' unione civile gay italiana alle coppie omosessuali che abbiano contratto all' estero
matrimonio, unione civile o istituti analoghi; e ancora i ritocchi necessari per garantire il coordinamento
necessario con le disposizioni già esistenti. La strada che porta a questo decreto legislativo o a questi
decreti (se saranno più di uno) non è per niente breve.
Prima di tutto perché il Governo ha sei mesi di tempo dal 5 giugno per vararli. Conti alla mano, ci
sarebbe tempo fino a poco prima dell' Epifania 2017. E poi perché ogni schema di Dlgs ­ adottato su
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Il Sole 24 Ore
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iniziativa del ministero della Giustizia di concerto con quelli del Lavoro e degli Esteri ­ va trasmesso alle
Commissioni parlamentari, che poi dovranno esprimere un parere entro 60 giorni con il rischio
(contemplato dalla stessa legge) che poi tutto l' iter possa concludersi anche oltre i sei mesi.
Ecco perché c' è un secondo binario, che è in realtà una scorciatoia. Perché nell' attesa che il decreto
legislativo entri in vigore, si dovrà intervenire per le vie brevi con un Dpcm (decreto del presidente del
Consiglio dei ministri) su proposta del ministero dell' Interno questa volta, ossia sostanzialmente un atto
governativo.
Qui i termini sono molto più ridotti: 30 giorni dall' entrata in vigore, che equivale a dire entro il 5 luglio.
Questo si giustifica con il fatto che saranno «disposizioni transitorie necessarie per la tenuta dei registri
nell' archivio dello stato civile». Un tassello che diventa, dunque indispensabile, per poter far funzionare
l' avvio delle unioni civili tra persone dello stesso sesso.
Anche perché dovrebbe delineare uno standard unico da seguire in tutti gli uffici italiani.
Il contratto di convivenza Sullo sfondo restano poi anche altre questioni su cui giuristi ed esperti di
famiglia stavano già iniziando a interrogarsi, ancor prima che la legge fosse pubblicata in «Gazzetta».
Ad esempio, l' altro "pilastro" disciplinato dalla Cirinnà è quello delle convivenze di fatto, che possono
riguardare tanto le coppie etero quanto quelle omosessuali. Una delle chance concesse ai partner è di
regolamentare i reciproci rapporti economici e patrimoniali e di optare per la comunione d e i beni
attraverso un contratto di convivenza. Per sottoscriverlo, modificarlo o annullarlo, è necessaria l'
assistenza di un professionista (avvocato o notaio) che può procedere a un atto pubblico o a una
scrittura privata.
L' opponibilità ai terzi, ossia la conoscibilità dell' accordo fuori dalla coppia (molto banalmente potrebbe
essere il caso della stipula di un contratto di mutuo), richiede che il professionista incaricato iscriva il
contratto all' Anagrafe di residenza dei conviventi entro dieci giorni dalla stipula autenticata. Allo stato
attuale, secondo alcuni osservatori sembra mancare una norma di collegamento che consenta
effettivamente di andare a indicare questo tipo di accordi e di fatto rischia di bloccare a pochi metri dal
traguardo chi decidesse di avvalersi della procedura. Per altri, invece, potrebbero bastare anche le
norme attuali. Certo, un chiarimento contribuirebbe a dissolvere qualsiasi dubbio.
I rapporti con i figli Così come la legge nulla dice su un fenomeno di fatto sempre più diffuso come il
genitore «sociale», ossia il rapporto di affettività che si viene a creare tra i figli e il nuovo compagno o la
nuova compagna del genitore. Un problema che potrebbe deflagare nelle circostanze in cui il genitore
convivente venisse a mancare e l' altro è distante: quale sarebbe il ruolo del nuovo partner e come
salvaguardare il rapporto con i bambini più piccoli?
Un aspetto politicamente meno visibile della stepchild adoption, su cui in settimana (si veda quanto
anticipato dal Sole 24 Ore del 17 maggio) la Cassazione dovrebbe pronunciarsi e tracciare una rotta
dato che sul punto finora ci sono state solo decisioni di merito.
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