Bonus merito, se il prof è bravo lo dirà un questionario anonimo

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20-05-2016
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Bonus merito, se il prof è bravo lo dirà un
questionario anonimo scritto da studenti
e genitori
Alessandro Giuliani Giovedì, 19 Maggio 2016
Docenti Compensi
Stipendio Genitori
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A A Studenti Giovani Alunni
Valutazione docenti
Dirigenti scolastici
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Sta facendo il giro del web l’articolo di Repubblica.it dove si riferisce
che in alcune scuole superiori il bonus premiale dipenderà anche dal
parere degli studenti.
Si tratta di alcuni istituti del Nord, dove il comitato di valutazione ha
deciso di applicare alla lettera i commi della Buona Scuola, dal 125 al
130 della Legge 107/15: così, si è deciso di avviare una sorta di
referendum tra gli studenti, sotto forma di questionari anonimi, con
giudizi sul comportamento in classe dei loro professori.
Ecco alcuni esempi di domande, riferisce il 19 maggio la testata
nazionale: “il tuo insegnante riesce a coinvolgerti, è disponibile alle
gite, corregge i compiti bene e in fretta? Dimostra attenzione verso lo
studente? Sa tenere la disciplina in classe?”.
Ovviamente, non poteva essere altrimenti, gli insegnanti si dicono
contrari, e già si parla di “clima teso nei collegi dei docenti e sindacati
sulle barricate”.
Ci sono anche i nomi dove questo modello di giudizio dell’operato dei
prof, con qualche variante, verrà applicato: al liceo delle scienze
umane "Duca d'Aosta" di Padova, agli studenti verranno consegnati
“quattro questionari anonimi da infilare nelle urne - uno scatolone che
sarà chiuso oggi - da compilare su base volontaria: uno per i
maturandi, uno per i genitori degli alunni al quarto anno e due schede
di autovalutazione per i docenti. Immediata la reazione, alcuni docenti
annunciano di voler boicottare i questionari”. Largo, dunque, anche al
giudizio dei genitori degli studenti al penultimo anno di corso.
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Per il preside dell’istituto veneto, Alberto Danieli, non c’è proprio da
scandalizzarsi: "il nostro comitato, con membri eletti da collegio
docenti e consiglio di istituto, ha lavorato senza spaccature. Qui
nessuno leva mezzo euro a nessuno, qualcuno avrà solo qualche soldo
in più. Non è una pazzia".
Il copione si ripete al liceo classico e scientifico Newton di Chivasso,
dove il questionario da compilare sui docenti comprende 20 voci, con
voti da uno a sei. Con il Cub scuola che fa la voce grossa: "Si punta a
utilizzare gli studenti come controllori dell'attività dei docenti e si
fornisce al dirigente uno straordinario strumento di pressione".
Stessa “solfa” a Bologna, nei licei scientifici Copernico e Righi. Ma
anche all'istituto tecnico economico Salvemini di Casalecchio, dove –
continua Repubblica.it - si fa a fare le pulci pure sul comportamento a
scuola del preside: “una scheda da 50 punti, dove vengono valutate (da
zero a due punti) 25 voci: disciplina, appunto, ma anche rapporto con
gli studenti e i colleghi, la partecipazione a progetti internazionali,
l'iscrizione dei propri alunni a gare, stage e concorsi, la disponibilità a
tenere laboratori al pomeriggio”.
Per i sindacati siamo alla follia. Raffaella Morsia, segretaria della FlcCgil dell'Emilia Romagna, ritiene che “studenti e genitori non sono
soggetti competenti a decidere l'erogazione di un compenso
economico, che deve essere oggetto di contrattazione".
Marcello Pacifico, presidente Anief è furente: è un’operazione "contro
la legge, da nessuna parte c'è scritto che gli studenti devono valutare
gli insegnanti. Surreale: chi è valutato valuta".
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