Marangoni, giovedì 4 ore di sciopero

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Transcript Marangoni, giovedì 4 ore di sciopero

Rovereto
26 martedì 17 maggio 2016
INDUSTRIA
l'Adige
Al centro dell’agenda per la Cgil: «Rivediamo gli interventi pubblici»
Qualche giorno fa il segretario della
Cgil Franco Ianeselli (in foto) è stato
ai cancelli di via del Garda. Oggi arriva un altro segnale del fatto che la
vertenza Marangoni resta un problema sindacale diverso dagli altri: il direttivo provinciale Cgil ha discusso
ieri del caso Marangoni e degli effetti delle politiche di sviluppo attuate
dalla Provincia: «In particolare si è
Il governatore ha
convocato per giovedì
sindacati e lavoratori
condivisa la necessità di avviare una
riflessione con tutte le parti sociali
sugli effetti delle politiche di sviluppo attuate in questi anni dalla Provincia - scrive in un comunicato la
Cgil - Pur ribadendo l’importanza che
l’ente pubblico investa risorse a sostegno dello sviluppo e del radicamento aziendale, quanto sta accadendo alla Marangoni di Rovereto e quan-
to accaduto anche nel recente passato ad alcune realtà industriali impone la necessità di interrogarsi sull’efficacia nel tempo di queste misure e sugli impegni sociali ad esse connessi.
Intanto resta alta l’attenzione sul futuro dello stabilimento roveretano,
dove sono a rischio 120 posti di lavoro».
«Marangoni», scende in campo Rossi
Da oggi operai in sciopero
e blocco dei tir ai cancelli
CHIARA ZOMER
Il presidente della Provincia Ugo Rossi l’aveva annunciato prima al telefono, poi per iscritto. Il governatore - assente martedì scorso in consiglio provinciale, mentre era messa ai voti la
mozione sul lease back - non si sfila
dalla vertenza Marangoni. E ieri ha rilanciato: giovedì incontrerà i lavoratori. Nel frattempo l’assemblea dei dipendenti in via del Garda ha definito
la linea di protesta per questa settimana: torna lo sciopero di due ore per
turno con presidio ai cancelli e blocco dei camion in entrata e uscita. E giovedì lo sciopero si allunga alle 4 ore,
per permettere ad una delegazione di
partecipare all’incontro con Rossi. Ma
mentre si moltiplicano gli attestati di
solidarietà è la Uiltec che spariglia le
carte. Puntando il dito contro chi confida troppo nella politica, il segretario
regionale Alan Tancredi sfida i colleghi e ribalta l’approccio: «I lavoratori
non hanno bisogno di illusioni politiche, ma di soluzioni sindacali». E poi
rilancia: «Disdettiamo l’accordo di secondo livello del 2014: è stata una
scommessa persa, ridiamo ai lavoratori la pausa mensa».
Inizia con un’agenda fitta e qualche
scossone, la settimana dei lavoratori
Marangoni. Ieri era annunciata l’assemblea, in cui Rsu e delegati sindacali - in azienda Giovanni La Spada e Antonio Mura per i Cobas, Mario Cerutti
per la Cgil, Marco Ravelli per la Cisl e
Luca Ciurletti per la Uil - dovevano dar
conto degli incontri della settimana
scorsa. Un’assemblea che si è aperta
con l’annuncio del presidente Ugo Rossi, che ha convocato i lavoratori per
giovedì prossimo a Trento. Un ulteriore segno che la politica segue da vicino una vertenza sindacale che per portata simbolica, per i numeri degli esuberi in campo (80 da giugno e 40 dal
2017) e per importanza dell’indotto,
non può essere certo come tutte le altre. Ed è appunto sull’attenzione della politica che hanno insistito i sindacati, ricordando la mozione che impegna come estrema ratio la giunta a rivedere gli accordi sul lease back in caso di mancato ritorno al tavolo delle
trattative. Una notizia che pare abbia
gratificato i lavoratori, ma senza cancellarne la preoccupazione: «L’ansia
La crisi del settore
Mesi difficili per lo stabilimento
Marangoni di Rovereto, alle prese
con una durissima crisi del settore.
Basti dire che ora gli pneumatici
cinesi nuovi costano meno dei
ricoperti. Ovvio che ne risentano
anche le industrie europee. Alcuni
big hanno già annunciato chiusure
di stabilimenti, Marangoni sta
avviando una ristrutturazione e
una delocalizzazione lacrime e
sangue: 80 esuberi quest’anno,
altri 40 nel 2017, quando parte
della produzione sarà spostata in
Sri Lanka.
ormai non è più solo per gli esuberi spiega Marco Ravelli - quanto per il futuro in generale della fabbrica di Rovereto».
I sindacati avevano di fronte un’assemblea che doveva decidere cosa fare
questa settimana. E la scelta è stata a
maggioranza, ma netta: si continuano
le azioni di mobilitazione. Soprattutto, si continua il presidio ai cancelli.
Già da questa mattina gli operai torneranno davanti all’entrata, due ore per
turno, con orari che varieranno di gior-
L’INTERVENTO
no in giorno per essere più incisivi. Giovedì lo sciopero sarà di 4 ore: parte dei
lavoratori sarà da Rossi, parte resterà ai cancelli per continuare il presidio.
Insomma, si tenta di tenere alta l’attenzione nella speranza che Rossi giovedì abbia buone notizie. Perché quello è l’augurio: che il governatore o il
vicepresidente Alessandro Olivi abbiano nel frattempo avuto contatti con
l’azienda e possano annunciare un
cambio di passo. Ma non per tutti è
sufficiente. O meglio, non per tutti l’attesa e la fiducia nella politica sono adeguate al momento. A sparigliare le carte è Alan Tancredi, segretario regionale Uiltec. Che ieri in un comunicato invitava a far tornare la vertenza dentro
i binari della dialettica tra soggetti privati: azienda da una parte e sindacati
dall’altra.
Le sue sono parole nette: «Mentre assistiamo alla fiera delle vanità politiche fuori dai cancelli della Marangoni, il tempo scorre inesorabile».
Tancredi spariglia: «Servono risposte ora. Rivediamo l’integrativo»
«Non nascondersi dietro la politica»
Da sinistra Tancredi (Uiltec), Cerutti (Filctem Cgil) e Ravelli (Femca Cisl)
«Mentre assistiamo alla fiera
delle vanità politiche fuori dai
cancelli della Marangoni dove
sfilano consiglieri di maggioranza e di minoranza il tempo
scorre inesorabile. Mancano 26
giorni alla già dichiarata apertura della procedura di mobilità per 80 tra lavoratori e lavoratrici, impiegati e operai». Il
segretario regionale della Uiltec Alan Tancredi non usa giri
di parole. E in un comunicato
richiama il sindacato tutto a
tornare nell’alveo della contrattazione tra parti sociali. Solo
quella - ribadisce Tancredi - può
dare risposte ai lavoratori.
«Tra le fila sindacali molti si nascondono sotto la gonnella del-
la politica - scrive Tancredi - anche chi ha continuato e continua a puntare il dito contro i
contributi provinciali elargiti a
Marangoni. Marangoni sicuramente biasimevole. Giusto posizionamento anche se relegabile nel proverbio trentino “
quando el sol el tramonta i aseni se emponta” e dentro questo proverbio entrano anche
molti politici sia di maggioranza che di minoranza che ora filosofeggiano sui contributi provinciali alle aziende. Sicuramente da rivedere. Bene ma il tempo scorre e di prospettive sindacali, ergo contrattuali, non
se ne vedono».
E arriva l’affondo: «Chi ha at-
taccato negli ultimi anni Filctem
Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil per
aver firmato il verbale di consultazione sindacale per la Cassa integrazione straordinaria
nel 2015 ora chiede la Cassa,
chi ci ha attaccati per aver firmato accordi in Provincia per
contributi in ricerca e sviluppo
ora chiede ricerca, chi ci ha denigrati e ha avuto il palcoscenico sindacale in Marangoni
per l’ accordo del 2014 ora in
merito alle continue dichiarazioni della Uiltec sulla necessità di disdirlo si è dato ad un assordante silenzio».
Tancredi rilancia, rispetto all’integrativo, la necessità di rivedere quell’intesa: «L’ accor-
IL LUTTO. Questo pomeriggio alle 16 l’addio a uno dei fondatori dell’Unione sportiva
Oggi a Sacco l’ultimo saluto a Mariano Gelmini
Mariano Gelmini, aveva 72 anni
È ancora forte, a Sacco e a San
Giorgio, la commozione per la
scomparsa di Mariano Gelmini,
il settantaduenne tradito da un
arresto cardiaco sabato pomeriggio, di ritorno da una partita di calcio. Quel pomeriggio
l’uomo era stato ad arbitrare un
incontro tra Esordienti. Durante la partita già non si era sentito tanto bene, al punto di lasciare alla fine del secondo tempo per tornare a casa. Quel che
è accaduto purtroppo è noto: a
farlo star male non era, come
probabilmente lui immaginava,
un malore temporaneo. Ha fat-
to in tempo ad entrare, parlare
con la moglie e sedersi sul divano. Poi il cuore si è fermato.
Un arresto cardiaco che nemmeno l’intervento dei soccorsi
è riuscito a risolvere. L’uomo è
morto così, all’improvviso.
Tanta è stata, in questi giorni,
la commozione a Borgo Sacco,
dove l’uomo era conosciuto per
il suo grande impegno nel vo-
lontariato. Arbitro federale prima, poi a disposizione della società Sacco San Giorgio, realtà
che aveva contribuito a fondare per garantire un’opportunità ai giovani del rione. Oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa di
Sacco la comunità potrà salutarlo per l’ultima volta, e abbracciare la moglie Maria Teresa e i figli Andrea ed Elisa.
L’ORDINE dei MEDICI CHIRURGHI e degli ODONTOIATRI
della PROVINCIA di TRENTO, la Segreteria dell’Ordine e la Segreteria
della Scuola di Formazione Specifica in Medicina Generale,
partecipano al dolore del Direttore della Scuola di Formazione Specifica
in Medicina Generale dottor MAURO LARCHER e dei suoi familiari
per la perdita della cara
MAMMA
do del 2014 non serve. È stata
una scommessa persa. Disdiciamo quell’ accordo e ridiamo
la mensa ai lavoratori. L’ azienda ha problemi di bilancio a
prescindere da quell’ accordo.
Perché nessuno tra Filctem
Cgil, Femca Cisl e Cobas ne parla? La Uiltec è pronta a disdirlo immediatamente. Se ritengono che non sia la strada giusta
credono che la politica possa
sostituire il sindacato nel contrattare, fare accordi?».
È questo il punto del ragionamento di Tancredi: «Se l’ azienda apre la procedura di mobilità il 10 giugno, nei 75 giorni
previsti dalla legge chi farà la
trattativa che si chiuderà ine-
sorabilmente il 24 agosto? Rossi? Olivi? Dorigatti? Fugatti? Degasperi? Goldrake? Mazinga Zeta? Godzilla? No. Saranno i sindacati. Sempre quelli che spesso con senso di responsabilità si sporcano le mani. E non
mi sembra - conclude Tancredi, mettendo nel mirino i Cobas
- che i Cobas abbiano fatto
niente di più e niente di meno
di quello che abbiamo fatto finora.Dobbiamo tornare a concentrarci su questioni sindacali. Il tempo è inesorabile e i lavoratori e le lavoratrici di Marangoni pneumatici e le loro famiglie hanno bisogno di soluzioni sindacali, non di illusioni
politiche».
Ne abbiamo attraversate di tempeste. E quante prove antiche e dure.
E un aiuto chiaro da un'invisibile carezza di un custode.
È serenamente mancata all’affetto dei suoi cari
ANNA AZZOLINI
ved. LARCHER
di anni 92
Lo annunciano i figli BRUNA con
REMO, MAURO con MARIA ELENA,
gli affezionatissimi nipoti CHRISTIAN,
THOMAS, DANIELE, GIULIO e
GIOVANNI con le rispettive famiglie.
Rovereto, 15 maggio 2016
I funerali avranno luogo oggi martedì 17 maggio alle ore 10.00
presso la chiesa parrocchiale di Borgo Sacco, seguirà la
tumulazione nel cimitero di Lizzana. Il S. Rosario di suffragio
sarà recitato mezz'ora prima della cerimonia.
Un grazie di cuore a Carla per l’assistenza affettuosa e costante
e al personale tutto della RSA di Borgo Sacco.
Non fiori ma eventuali offerte da devolvere a favore
del "Gruppo Autonomo Volontari" (causale: in memoria di Anna)
IBAN IT 72 M 083 053582 0000000042925.
LA PRESENTE SERVE QUALE PARTECIPAZIONE DIRETTA E RINGRAZIAMENTO.
Invia un messaggio di cordoglio su www.zandonatti.it
O. F. Torboli - Zandonatti s.n.c. - Mori - Tel. 0464/918715
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26
Rovereto
TRENTINO MARTEDÌ 17 MAGGIO 2016
Schützen, 140 tiratori alla Baldresca
◗ ROVERETO
Si è svolta al poligono della Baldresca la sesta edizione della
gara di tiro organizzata dalla
Schützenkompanie
Destra
Ades guidata dal comandante
Fulvio Cristoforetti. La gara,
cui hanno aderito circa 140 tiratori, è stata l’occasione per
un grande festa di popolo e di
folclore, che ha visto la parteci-
pazione di oltre 500 simpatizzanti del corpo tirolese che fu
di Andreas Hofer. Sono arrivati infatti partecipanti dal Südtirol, dal Trentino (Welschtirol
per l’occasione) e dal vicino
Veneto. Alla gara hanno preso
parte quattro distinte categorie di fucilieri: la Jungschützen, dai 10 ai 17 anni, la Schützen Klasse, dai 18 ai 60, i Veterani e la Marketenderinnen
per le donne. Ad aggiudicarsi il
primo premio, rappresentato
dal consueto ehrenscheibe, è
stata la compagnia Ladins de
Fasha. In particolare l’edizione 2016 dell’ehrenscheibe, o
piatto d’onore, portava l’effige, dipinta a mano dall’artista
Valeria Matuzzi, dell’imperatore Francesco Giuseppe, di cui
quest’anno cade il centenario
della morte.
Foto di gruppo degli Schützen che si sono ritrovati per la tradizionale di gara di tiro a segno alla Baldresca (F. Festi)
Marangoni, giovedì 4 ore di sciopero
I dipendenti si mobilitano per l’incontro con il presidente della Provincia Ugo Rossi. Venerdì nuova assemblea in azienda
◗ ROVERETO
Nuova assemblea in Marangoni, e nuovi scioperi in vista: oltre alle annunciate due ore di
astensione dal lavoro di oggi e
domani, giovedì in occasione
dell’incontro che il presidente
della Provincia Ugo Rossi ha
accordato alla rappresentanza
sindacale della fabbrica le ore
raddoppieranno: 4 ore di di
sciopero, con presidio davanti
ai cancelli di via del Garda. È
questa la sostanza dell’assemblea che ieri tra le 13.30 e le 15
si è tenuta in sala mensa anziché, com’era stato invece programmato, ai cancelli dello stabilimento (pare che l’azienda
abbia insistito per spostare la
riunione all’interno del capannone in quanto si trattava di
ore retribuite). Lo stato d’agitazione alla Marangoni verrà
dunque mantenuto e anzi rafforzato, e tra le richieste sortite
in assemblea e fatte proprie da
tutti i sindacati (i tre confederati Cgil, Cisl e Uil più i Cobas)
L’assemblea della Marangoni ha deciso altre 4 ore di sciopero per giovedì durante l’incontro con Rossi (foto M.Festi)
c’è anche quella, già girata alla
segreteria di Rossi, di far scendere a Rovereto il presidente
della Provincia, per evitare ai
rappresentanti sindacali e alla
delegazione di operai l’incomodo di dover salire a Trento.
In ogni caso, a Trento o a Rovereto, l’incontro ci sarà, ma nessuno si attende che sia risolutivo: sui 120 esuberi la proprietà
non cede e il tentativo in questo momento è di far riaprire il
tavolo delle trattative, per cer-
care di portare Marangoni a
concertare, se non altro, almeno un piano sociale.
Nel frattempo, dall’azienda
arrivano notizie poco confortanti. Da tre giorni infatti sta
patendo la cassa integrazione
anche il reparto mescole, quello sui cui si sono riversati 8 milioni d’investimento e dovrebbe essere, nei piani aziendali,
il nuovo “cuore” di Marangoni
a Rovereto. Finora nessun operaio del reparto era stato toccato dalla cassa integrazione, ma
da alcuni giorni sono venute a
mancare le materie prime, da
qui la decisione di interessare
alla “cassa” anche gli operai
del reparto.
Ad ogni modo, venerdì è in
programma una nuovo assemblea in azienda, per spiegare ai
dipendenti lo stato di avanzamento della vertenza e decidere eventuali nuove forme di
lotta. Per il momento, l’appello della componente Cobas
della Rsu va agli impiegati:
«Auspichiamo che partecipino e prendano coscienza del
fatto che gli esuberi interessano anche loro. Pare ci siano
forti pressioni dell’azienda su
di loro, che infatti partecipano
poco alle assemblee».
domani
Donne a confronto
al Centro per la pace
ROVERETO. Domani dalle 20.30
alle 22 al Centro per
l’educazione alla pace di via
Vicenza numero 5, per il ciclo
“Rovereto per la pace”, è
previsto l’incontro “Donne a
confronto”. Ovvero
«esperienze, progetti e ponti di
dialogo narrati da due donne»,
Anna Irma Battino (attivista e
redattrice di Global Project) e
Marina Martelli
dell’associazione Fidapa.
L’evento è stato pensato per
riuscire a «conoscere e capire
come possiamo interfacciarci
con una realtà in continua
evoluzione, per essere a favore
dell’agire positivo e
costruttivo». L’ingresso
all’iniziativa è completamente
gratuito.
©RIPRODUZIONERISERVATA
l’avvistamento
La “danza amorosa” dei biacchi lungo il Leno
L’erpetologo Lorenzi: «In questo periodo è più facile avvistarli, ma non sono pericolosi»
◗ ROVERETO
i due biacchi in accoppiamento ieri sul lungo Leno (F. Matteo Festi)
Spettacolo della natura in città. Sono stati avvistati ieri sul
greto del Leno, all’altezza del
ponte degli Alpini, e hanno attirato l'interesse dei curiosi.
Sono due biacchi neri (nome
scientifico: Hierophis carbonarius), comunemente chiamati “carbonazzi”, impegnati
nell'accoppiamento. Serpenti
molto comuni in Italia, così
anche in Trentino Alto Adige,
sono molto reattivi, tanto che
non è facile riuscire a vederli
con i propri occhi.
«Non s'incontrano spesso, è
difficili scorgerli in natura perché normalmente fuggono –
spiega Pietro Lorenzi, erpetologo del Museo civico di Rovereto –. Inoltre il loro territorio
è molto ampio, anche di 4 ettari, rispetto a quello delle vipere che è limitato a circa 120
metri quadri. In questo periodo è più facile avvistarli, per-
Un “Soffio di vita” per ricordare Elena e i suoi sogni
◗ ROVERETO
Elena è scomparsa a soli dodici anni di vita
gere anche il pubblico. Molti gli
artisti coinvolti: la Compagnia "
Il Mondo di Lilith che proporrà
danza orientale creativa e danza Gypsy; la Pena Andalusia di
Adriana Grasselli, i bambini
ti, come si capisce anche dal
caratteristico color nero, che
assumono solo dopo i quattro
anni d’età.
I biacchi sono serprenti che
non producono il veleno, non
sono pericolosi. Hanno comunque molti piccoli denti;
in caso di morso, l’erpetologo
consiglia di disinfettare bene
la ferita, per evitare possibili
infezioni. Salvo complicazioni
non è necessario rivolgersi
all’ospedale.
(d.e.)
il concorso
al teatro della cartiera
Si terrà l'11 giugno alle 21 al teatro della Cartiera di Rovereto
"Soffio di Vita" lo spettacolo organizzato in ricordo di Elena, la
ragazzina scomparsa a soli dodici anni la cui triste storia avevamo raccontato nei mesi scorsi. Il suo desiderio era di avere
una dedica esclusiva da parte
delle sue cantanti preferite: Laura Pausini e Giorgia, video messaggi arrivati poco tempo prima della scomparsa. "Soffio di
vita" sarà uno spettacolo nel
quale si avvicenderanno momenti di musica, danza e poesia, avvolti in un suggestivo gioco di luci che finirà per coinvol-
ché l'istinto per l'accoppiamento fa perdere gli altri timori».
Può capitare di assistere alla
spettacolare danza territoriale
dei maschi dei biacchi, che si
avvinghiano in verticale: in
quel caso però sono normalmente molti maschi. Le posizioni delle code fanno comprendere che quelli avvistati a
Rovereto (nella foto) sono invece un maschio ed una femmina in amore. Sono due adul-
dell'Associazione Artisti; la cantante trentina Lauryn'b che canterà le canzoni di Laura Pausini
e Giorgia (le cantanti preferite
da Elena); poi il percussionista
libanese Samia Charbel, il dan-
zatore Alseny Bangoura e la
cantante spagnola Ana Torres.
Scopo della serata sarà anche
quello di sensibilizzare l'opinione pubblica a favore dell'apertura di un reparto di terapia intensiva infantile che ancora
manca in Regione. La proposta
è di una sede nell'ambito del
comparto di protonterapia che,
se al momento in cui Elena si
era ammalata fosse stata praticata, poteva evitare tutte quelle
conseguenze collaterali che
hanno portato alla sua scomparsa. Per l'acquisto dei biglietti (13 euro con ingresso gratuito
per i minori di 14 anni), si può
contattare il numero telefonico: 3478172640.
(d.p.)
AudiMozart, ecco i semifinalisti
■ ■ Per il concorso AudiMozart accedono alla semifinale di flauto:
Andrea Mairhofer, Dalma Sarnyai, Gloria Ammendola, Petra Arman,
Pier Filippo Barbano, Francesca Bruno, Riccardo Cellacchi, Massimo
Colombani, Bianca Maria Fiorito e Tommaso Maria Maggiolini.
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Corriere del Trentino Martedì 17 Maggio 2016
TN
Economia
Finanziaria trentina «vola»
Aumento di capitale: 15 milioni
IN BREVE
Riva Fierecongressi
Pellegrini resta in sella
Sale l’utile: +38%
Benassi confermato alla presidenza. «Più investimenti industriali»
TRENTO Riva del Garda
TRENTO La Finanziaria Trentina
chiude il bilancio 2015 con un
utile di 2,25 milioni di euro,
uno dei migliori risultati della
sua storia. L’assemblea ha deliberato anche un aumento di
capitale da 15 milioni di euro,
rinnovando pure gli amministratori: conferma per il presidente Lino Benassi.
Lft inizia il secondo decennio di attività con il secondo
risultato di sempre, grazie soprattutto alla gestione finanziaria, cresciuta a livello ordinario di 2,85 milioni (miglior
risultato finora). I flussi maggiori derivano dalla partecipazione in Dolomiti energia, ma
anche da Aquafil, Ecoprogetto
Milano e Tortona. Grazie all’andamento favorevole non
sono state necessarie svalutazioni e i costi di struttura si attestano su 750.000 euro (0,8%
dell’attivo). Nel 2015 gli investimenti hanno superato i 50
milioni di auro, con una leva
finanziaria prudente, al 13%.
Le operazioni straordinarie
del 2015 sono state con Aquafil, Ladurner ambiente e con
Ecoprogetto Tortona, che sarà
ceduta entro l’anno alla multiutility torinese Iren, già azionista al 40%. Aquafil, Tr Alucap e
Ecoprogetto Milano hanno
fatto registrare margini a due
cifre.
L’assemblea dei soci ha deliberato un dividendo di 5,5
centesimi per azione, per
complessivi 1,92 milioni.
Il gruppo è ad oggi investito
in 15 diverse iniziative (14 a fi-
Sindacato
Cgil: -200 tessere
Ianeselli avvia
il piano di recupero
Ricavi: 2,6 milioni
TRENTO La Cgil del Trentino
nel 2015 conta 38.902
iscritti: rimane il sindacato
più rappresentativo in
provincia, ma perde 200
tesserati. «Dobbiamo
interrogarci — ha detto il
segretario Franco Ianeselli,
al termine del direttivo
della confederazione —
sulla nostra capacità di
rappresentatività: credo ci
sia molto da fare.
Dobbiamo intercettare i
bisogni del lavoratori,
puntando su chi è meno
tutelato e sui giovani». Al
via una «rivitalizzazione
organizzativa» con
campagne per il
tesseramento e un
ampliamento dei servizi.
Approvato anche il
bilancio, reso pubblico: il
2015 ha chiuso con ricavi
per 2,66 milioni, in calo del
3,14%. Gli oneri sono stati
di 2,56 milioni (-5,16%). Per
il 52% le entrate derivano
dall’attività sindacale; per il
38% contributi al patronato
Inca; per il 5% dall’ufficio
vertenze legali. Gli iscritti
sono per il 67% attivi, per il
33% pensionati. I maschi
sono circa il 60%. La Fillea
perde iscritti, ma è ancora
la categoria maggiore (21%)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
2,25
milioni
L’utile
raggiunto nel
bilancio 2015
1,92
milioni
Il dividendo
approvato in
assemblea
67
soci
L’aumento di
capitale è
riservato in
primis a loro
La governance Il direttore di Finanziaria Trentina Massimo Fedrizzi e il presidente Lino Benassi
ne 2015), con operazioni che
per l’86% hanno ricaduta diretta su attività industriali trentine, finanziate per 54 milioni
con risorse proprie, che superano i 67 milioni se si considerano gli apporti diretti dei Soci
in operazioni di co-investimento. Il settore preponderante è l’energia (60 milioni),
ma anche gli investimenti industriali stanno crescendo, salendo a 26 milioni (30%).
Rinnovati gli organi sociali
per il triennio 2016-2018. Alla
presidenza è stato riconfermato Lino Benassi, che sarà affiancato da 10 consiglieri: Michele Andreaus, Giulio Bonazzi, Antonello Briosi, Mimmo
Franco Cecconi, Luigi Lunelli,
Mario Marangoni, Alessio
Miorelli, Diego Mosna, Marcello Poli ed Enrico Zobele. A
breve il cda nominerà il vicepresidente. Nel collegio sindacale sono stati riconfermati,
Pietro Monti (presidente),
Maurizio Postal e Fabio Ramus, mentre la revisione legale dei conti è stata nuovamente affidata alla Società di revisione PricewaterhouseCoopers.
A distanza di 5 anni dall’ultimo aumento di capitale, l’assemblea ha approvato una
nuova operazione. L’aumento
da 15 milioni di euro, che porterà il capitale, se interamente
sottoscritto, a 45 milioni di
azioni, è atto a dotare la socie-
tà delle risorse finanziarie necessarie per continuare il proprio percorso di sviluppo.
L’aumento è destinato ai 67 soci: se ci sarà inoptato allora potranno entrare altri soci.
«Le entrate previste per il
2016 (15 milioni da aumento di
capitale e 5 milioni da dismissioni) mettono a disposizione
20 milioni, cui eventualmente
aggiungere un po’ di finanza
bancaria, per superare a breve
i 100 milioni investiti in Trentino e traguardare al 2020, data
entro cui ragionevolmente ci
potranno essere ulteriori importanti dismissioni» conclude la società.
Enrico Orfano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Marangoni, vertice da Rossi
Cresce il timore per l’azienda
Continua la mobilitazione. Dopo il 10 giugno stop al negoziato
Dopodomani i rappresentanti dei lavoratori della
Marangoni saranno ricevuti
dal governatore della Provincia Ugo Rossi e dal vicepresidente Alessandro Olivi. «Speriamo che abbiano qualcosa
da dirci e che nel frattempo
con l’azienda siano riusciti a
parlare» si augurano un po’
tutti i sindacalisti.
Ieri l’assemblea dei lavoratori ha tirato le conclusioni di
una settimana di mobilitazione, in cui Olivi in consiglio
provinciale ha detto che la
Provincia, se non ci saranno
Industriale
Mario
Marangoni,
patron della
multinazionale
che ricostruisce
e produce
pneumatici
La classifica
cambiamenti di rotta, ha intenzione di chiedere indietro
almeno una parte di quel lease-back da 45 milioni di euro
(prestito a tasso agevolato, in
sostanza, con il capannone a
pegno) concesso alla società
nel 2010. D’accordo anche Rossi, tanto che Trentino sviluppo
sta studiando il dossier per
trovare spiragli. Ferma invece
la società che intende licenziare 120 addetti su 300, mentre il
patron Mario Marangoni non
vede l’ora di «smontare» il lease-back, creando probabilmente più di qualche imbaraz-
Leadership
Mezzacorona e Cavit Federazione allevatori
sono cantine «digitali» Fezzi confermato
TRENTO Terza indagine sulla
digitalizzazione delle cantine italiane
compiuta da FleishmanHillard.
Mezzacorona raggiunge la seconda
posizione, con un balzo di 4 scalini.
Davanti solo a Compagnia De’
Frescobaldi. Al terzo posto Masi
agricola (con Bossi Fedrigotti). Cavit è
al quinto, in ripresa di 8 posizioni. La
Vis al 13°, in discesa di 3 scalini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
TRENTO Il cda della Federazione
allevatori ha confermato alla
presidenza Mauro Fezzi e lla
vicepresidenza Giacolo Broch:
rimarranno in carica tre anni. La
Federazione ha altri due
vicepresidenti, vale a dire Vittorino
Covi e Antonio Cenci. Il consiglio ha
anche confermato in comitato
esecutivo Mario Carli.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’agricoltura «tira»
Unicredit vuole erogare
60 milioni in provincia
TRENTO L’agricoltura trentina
ha raggiunto nel 2015 un
valore aggiunto di 554 milioni
di euro, in crescita del 4,4%
rispetto all’anno precedente,
occupando oltre 14.000
lavoratori in tutta la provincia.
Anche per il 2016 il valore
aggiunto dell’agricoltura a Trento è previsto in
crescita, di un ulteriore +0,8%. Allargando il
discorso all’intera filiera agroalimentare, si
registra nel 2015 una crescita dei flussi delle
esportazioni provinciali pari al 4%, con un
consuntivo totale di 678 milioni. In questo
contesto Unicredit (nella foto Romano Artoni
deputy regional Nord-Est) vuole erogare 60
milioni in tre anni.
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CORRIERE DEL TRENTINO 17 MAGGIO 2016 PAG. 11
TRENTO
Fierecongressi chiude il
bilancio 2015 con un valore
della produzione da 13,5
milioni e un utile di 364mila
euro (+38%). Il consolidato ha
ricavi oltre i 15 milioni. La
votazione all’unanimità in
assemblea ha confermato Roberto Pellegrini
( foto) alla presidenza. In cda entra
indirettamente anche Trentino sviluppo, con
Fulvio Rigotti. New-entry anche Enzo Bassetti
(Unat) e Roberta Maraschin (direttrice dell’Apt
di Riva). Confermati Claudio Facchinelli (per
Lido), Graziano Rigotti (Artigiani) e Ilaria
Torboli (sempre per la Lido Srl).
zo, anche in Confindustria.
Per la Femca Cisl Marco Ravelli nota che ieri in assemblea
«c’erano anche gli impiegati»,
che invece solitamente prendono le distanze dagli operai.
«I timori a questo punto non
sono solo sui 120 in uscita, ma
sul futuro stesso dell’impianto» ammette. Alan Tancredi
della Uiltec ricorda che «mancano solo 26 giorni all’apertura della mobilità», poi non si
può fare più nulla. E propone
dei disdire l’accordo del 2014,
«ridiamo la mensa ai lavoratori: l’azienda ha problemi di bilancio a prescindere da quell’accordo». Il suo collega Luca
Ciurletti fa sapere intanto che
lo sciopero «a tratti» continuerà, fino all’incontro di giovedì.
Infine la Cgil se ne è occupata nel direttivo: «Quanto sta
accadendo alla Marangoni di
Rovereto e quanto accaduto
anche nel recente passato ad
alcune realtà industriali, impone la necessità di interrogarsi sull’efficacia nel tempo
delle politiche di sviluppo attuate in questi anni dalla Provincia e sugli impegni sociali
ad esse connessi».
E. Orf.
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Camera di commercio
Venduta la quota in Tsm
Compra Piazza Dante
TRENTO La Camera di
commercio di Trento
prosegue il suo piano di
dismissioni delle partecipate
non più strategiche. La
Provincia compra il 26,5% di
Tsm che ora diventa tutta
pubblica. Il corrispettivo è di
161mila euro (valore nominale). Il presidente
Adriano Dalpez ( foto), ex presidente della
Cciaa, è di nomina pubblica quindi potrebbe
mantenere il suo ruolo anche in futuro. La
Camera ha già dismesso una parte delle quote
possedute in Isa per circa 39.000 euro e conta,
entro l’anno, di cedere le rimanenti per altri
160mila. La cessione delle quote di Informatica
trentina dovrebbe fruttare 230-240mila euro.
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Rurale Valle dei laghi
orientata su Alto Garda
Fusione entro l’anno
TRENTO Il consiglio di
amministrazione della La
Cassa rurale della Valle dei
Laghi, all’unanimità, ha
deciso di percorrere la via
della fusione all’interno della
Rurale Alto Garda.
L’orientamento è stato
espresso dal presidente Elio Pisoni ( foto)
nell’assemblea di venerdì sera, che ha dovuto
approvare un bilancio con 21,4 milioni di
perdita (dopo 30 milioni di rettifiche). Ora i
presidenti si incontreranno e dovrà essere
redatto un progetto, da sottoporre a Bankitalia.
Se ci sarà l’approvazione, si andrà in assemblea
straordinaria in cui i soci potranno votare la
fusione, probabilmente in autunno.
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