pag. 306 - Diamo un taglio alla sete

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Insieme
Insieme è lo spazio che Vitenda dedica alla cooperazione in campo viticolo-enologico.
Cantine Sociali, Consorzi di Tutela e Associazioni per la ricerca e la divulgazione possono promuovere le proprie iniziative,
pubblicizzare eventi e anniversari, per dar voce a tutti coloro che uniscono le forze per valorizzare la filiera vitivinicola.
Ma Insieme significa anche progetti di beneficenza e solidarietà, che spesso il mondo del vino mette in atto per aiutare coloro che
"vorrebbero" ma, in molti casi, non "riescono"...
Vi invitiamo come sempre a segnalarci le Vostre iniziative, all'indirizzo mail [email protected],
che saremo ben lieti di pubblicare anche sul sito www.viten.net
FUORI DI SESTA -"Diamo un taglio alla sete"
Dietro il nome “Fuori di Sesta” si
nasconde un gruppo di amici provenienti dalla sesta classe di Enologia
diplomati nel 1994 all’I.T.A.S. di
Cividale del Friuli (UD) che hanno
deciso, con entusiasmo, di indirizzare le loro capacità enoiche verso
alcune bellissime iniziative solidali.
I loro progetti nascono in particolare
dalla volontà di aiutare il Missionario Friulano Fratel Dario Laurencig
in Kenya nella ricerca dell’acqua
per la vita delle popolazioni locali.
Ogni anno il loro impegno è quello di produrre un vino diverso da
proporre a tutti coloro che, oltre
ad amare il buon nettare di Bacco,
voglio unirsi a loro nel sostenere un
progetto importante: la costruzione
di pozzi d'acqua in zone desertiche. “Siamo orgogliosi di
sottolineare come ogni euro ricavato dalla distribuzione del
vino sia destinato interamente alla Missione di Fratel Dario,
questo grazie al sostegno di tanti amici che, oltre a donare il
loro tempo, ci forniscono le bottiglie,
le etichette, le scatole, i tappi e tutto
quanto serve a poter confezionare un
ottimo prodotto” .
Ecco quindi il Tocai nel 2007, con
950 bottiglie e 150 magnum per un
ricavato di € 9.275 che ha consentito
di finanziare per intero la trivellazione di un pozzo. Il 2008 è stato l'anno
dei rossi, con un Merlot. Sono stati
selezionati 11 vini provenienti da 8
cantine friulane, 1 cantina veneta e
2 cantine toscane per la confezione
di 2100 bottiglie e 300 magnum con
cui sono stati raccolti 18.305 euro che
sono già stati inviati alla missione di
Fratel Dario nel Lokichar Kenya e di
cui rimangono ancora disponibili circa 300 bottiglie.
I pozzi di Kona, Kitalakapel, Santa Monica, Roro, uno
ogni anno come attestano le foto che ne documentano la
realizzazione tra l’entusiasmo della gente, sono il segno
tangibile che la solidarietà non è fatta solo di vuote parole,
come spesso accade, ma di atti concreti che cambiano davvero la vita a tante persone.
Nella nostra sezione “Un salto in biblioteca”a pagina
22 è segnalato anche il libro "Diamo un taglio alla sete Cana, Turkana. Un miracolo di solidarietà" che racconta la
storia di fratel Dario Laurencig, missionario rabdomante:
la fiaba del vino che si trasforma in acqua per alleviare la
sete dell'Africa. È un modo ulteriore per aderire alle loro
iniziative. Per chi volesse contribuire ai loro progetti consigliamo di consultare il sito internet www.diamountaglioallasete.org.
[email protected]
Cantina Cremisan: un vino che ha il gusto della solidarietà
La storia che vogliamo raccontare è una storia di speranza, di cooperazione, di amicizia e di vini unici al mondo. È la storia di una cantina nata nel 1885 e gestita dai Salesiani di Don Bosco dal 1891. I Salesiani sono presenti in
Palestina con diversi centri di formazione professionale,
che permettono ai palestinesi, arabi, cristiani e mussulmani, di avere una formazione e poi un lavoro. Le attività dei
centri sono finanziate anche con gli introiti della cantina.
Cremisan è il nome della collina a 5 Km da Betlemme
e della cantina dei Salesiani, i cui terreni sono limitrofi
alla struttura e sparsi tra Betlemme e Gerusalemme, per
un totale di circa 25 ettari. Dopo un periodo molto florido,
intorno al 2007-2008, la Cantina iniziò una fase di crisi,
dovuta anche a scelte “quantitative” e non qualitative.
Lo storico cantiniere, il Sig. Lamon, ormai molto anziano, era alla conclusione della sua esperienza palestinese.
Fu così che i Salesiani si rivolsero al VIS (Volontariato
Internazionale per lo Sviluppo), un’organizzazione ad
essi collegata, per cercare di rivitalizzare e ristrutturare la
cantina. Era il 2009 e per Cremisan stava per iniziare una
nuova epoca. Intorno al progetto di rilancio della cantina
si avvicinarono entusiasti alcuni partner, diventando di lì
a poco i veri protagonisti di questa nuova fase: l’Istituto
San Michele all’Adige, l’Università di Hebron, Civielle
Consorzio delle Cantine della Valtenesi e della Lugana,
l’AIS di Roma e soprattutto l’enologo Riccardo Cotarella
che sin dal primo raccolto mise a disposizione il suo tempo, la sua professionalità e la sua esperienza, accettando
gratuitamente questa nuova e particolarissima sfida, enologica e non solo.
Con la stessa magia con cui il mosto diventa vino, questo progetto, in una terra crocevia di tante religioni, popoli
e culture, si è trasformato in una storia di relazioni interculturali tra mondi distanti e persone dai diversi vissuti. In
tre anni, puntando sulle risorse umane locali e scommettendo su di loro, sono stati formati due ragazzi palestinesi
in Italia che oggi seguono le attività in vigna e in cantina
sotto la consulenza di Riccardo e del suo Staff. In tre anni
sono stati impiantati diversi ettari di vigneto, grazie ai tanti contadini locali che hanno messo a disposizione le loro
terre, altrimenti soggette a rischio di esproprio da parte
israeliana. Lo stabilimento è stato ristrutturato e nuove
attrezzature sono state acquistate grazie a donazioni pubbliche e private.
Ma soprattutto in tre anni la Cantina ha cambiato la
sua linea di produzione, puntando alla valorizzazione del
patrimonio vitivinicolo autoctono palestinese.
Oggi possiamo assaggiare la linea “Star of Bethlehem” anche in Italia, importata e distribuita da Civielle e
composta da 4 vini top, due bianchi e due rossi. I bianchi
sono entrambi autoctoni, prodotti dalle uve Dabouki e
Hamdani-Jandali coltivate a Shaffa, a 15 km a sud-est di
Betlemme. Siamo a 800 mt di altitudine, su terreni terrazzati e argillosi. L’escursione termica tra il giorno e la notte
è notevole, a vantaggio del ventaglio aromatico. Il sistema
di allevamento è ad alberello alto e la vinificazione in acciaio su fecce fini.
I due vini rossi sono un autoctono, il Baladi, e un internazionale, il Cabernet Sauvignon. Le uve provengono dai
terreni di proprietà del Convento Salesiano di Beit Gemal,
a circa 20 Km da Gerusalemme. Qui siamo a 250 mt di
altitudine su terreni di media pendenza, esposti a nord-est.
Dopo un breve stazionamento in acciaio, entrambi vengono affinati in botti grandi per 14 mesi.
http://www.volint.it/vis
Tel. 06 51.62.91
[email protected]