Parco della Salute Roma approva ora ci sono i soldi

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Transcript Parco della Salute Roma approva ora ci sono i soldi

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I DUE ATENEI SOPRA LA MEDIA ITALIANA
Da Politecnico e Università
più chance per trovare lavoro
A un anno dalla laurea, che
prendono più in fretta rispetto
alla media italiana, l’85 per
cento degli studenti del Politecnico e il 76 per cento di quelli dell’Università ha un’occupazione contro il 70 della media
nazionale. Guadagnano meglio
Che
tempo
fa
i giovani usciti dal Politecnico, a
un anno dal titolo 200 euro in più
di quelli dell’Università, a cinque
300. Sono i dati dell’ultimo rapporto Almalaurea, il consorzio
interuniversitario che ha intervistato 570 mila studenti italiani.
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Studenti davanti al Politecnico
TORINO
LA STAMPA
GIOVEDÌ 28 APRILE 2016
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
e-mail: [email protected] B [email protected]
Facebook: La Stampa Torino B Twitter: @StampaTorino
& PROVINCIA
Situazione
Correnti
occidentali
fresche e
umide mantengono un
tempo abbastanza soleggiato, con
qualche
addensamento nuvoloso
oggi
e domani.
6° 19°
Oggi
In gran parte
soleggiato al
mattino, ma
nubi in addensamento tra
pomeriggio e
sera.
10° 20°
Domani
Parzialmente
nuvoloso al
mattino con
zone più nuvolose, in giornata
abbastanza
soleggiato.
11° 20°
Sabato
Abbastanza
soleggiato al
mattino, tra
pomeriggio e
sera variabilità
con rovesci e
temporali.
A difesa
dei pedoni
Scrivete a [email protected]
Su Twitter hashtag #pedoniarischio
Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad
ogni ora del giorno. Zone della
città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una
«Entro il 2017 la gara per i cantieri»
173 2 171
investiti
morti
feriti
piazza è una scommessa. Dov’è
pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono
strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai,
semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa
vicino a casa vostra.
I LADRI HANNO SVUOTATO 1087 CASSETTE DI SICUREZZA. LA RABBIA DEI CLIENTI, INTESA SANPAOLO SI SCUSA
Parco della Salute
Roma approva
ora ci sono i soldi
Sbloccati 250 milioni di euro
IL CASO
È incinta
niente tirocinio
«Così mi impediscono
di diventare medico»
Noemi Penna A PAGINA 49
Il ministero della Sanità approva lo studio di fattibilità
del Parco della Salute e sblocca lo stanziamento di 250 milioni. Ora bisogna trovare i
soldi (privati) per completare
il progetto ma Chiamparino
annuncia il via della gara per
assegnare i lavori entro la fine del 2017.
Il furto in banca con un buco di 50 cm
Federico Genta A PAGINA 41
TRAFUGATI 7 MILIONI IN GIOIELLI NELL’ABITAZIONE DELL’EREDITIERA: LE BASISTE ERANO DUE SARTE
Maurizio Tropeano A PAG. 43
LINGOTTO
MOVIDA
Il padiglione
promesso e
mai realizzato
Le limitazioni
cancellano
il “Summer”
Doveva costruirlo
Gl Events per il cambio
di destinazione del “5”
che ora è stato venduto
Il festival non si farà
«Difficile lavorare:
c’è poca chiarezza
su rumore e orari»
Tortello A PAGINA 42
Callegaro e Travan A PAGINA 42
REPORTERS
FOLLA IN CENTRO PER L’INIZIATIVA DI UN NEGOZIO
In 1200 per lo sconto dell’80% fuori stagione
1 L’«Atelier Borgese» di via Giolitti si è inventato «sessanta mi-
nuti di follia» ovvero un’ora di sconti dell’80% su tutta la collezione che ha spinto almeno 1200 signore a mettersi in coda ieri sera. A
ogni apertura di porte era un
Guarda il video
assalto agli scaffali.
su www.lastampa.it/torino
REPORTERS
Il colpo nato nella boutique davanti a casa
Peggio e Italiano A PAGINA 40
1
23456471428
LA STAMPA
GIOVEDÌ 28 APRILE 2016
.
Cronaca di Torino .43
Il ministero approva lo studio di fattibilità
Dopo 14 anni si sbloccano
i fondi per la Città della Salute
In arrivo 250 milioni. Chiamparino: entro il 2017 la gara per i lavori
Trasloco di Medicina
Adesso, però, se l’obiettivo è
affidare i lavori entro la fine
Il progetto
- LA STAMPA
Area disponibile
per la Città
della Salute
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GALIMBERTI
Stazione a ponte
Lingotto
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Parco
Palazzo unico
della Regione
Lingotto
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Il ruolo delle Ferrovie
Supervisione dell’Anac
A sorvegliare l’esito positivo degli appalti sarà l’Anac
l’autorità anti corruzione guidata dal magistrato Cantone
del prossimo anno è necessario tenere insieme i diversi attori di questo progetto a partire dall’Università. «Adesso spiega l’assessore alla Sanità
Saitta - dovremmo accelerare
i tempi per quanto riguarda
l’iter dei progetti per il trasferimento della facoltà di Medicina e della realizzazione del
La bambina di due mesi
La cause della morte di Tiffany
sono ancora un mistero
1 L’autopsia non è ba-
Ex Moi
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Dopo quattordici anni di attesa il progetto del Parco
della Salute di Torino ha finalmente imboccato la strada che dovrebbe portare entro la fine del 2017 all’affidamento dei lavori. Almeno
questo è quanto sostiene il
presidente del Piemonte,
Sergio Chiamparino, dopo
l’approvazione da parte del
nucleo di valutazione, presieduto da Marco Spizzichino, dirigente del ministero
della Salute, dello studio di
fattibilità presentato dalla
Regione con il relativo stanziamento ministeriale di 250
milioni. Insomma, per dirlo
con il governatore «adesso
non ci sono più alibi» ed è
per questo che inviterà attorno ad un tavolo le «principali forze del sistema torinese per definire insieme un
percorso per raggiungere
quell’obiettivo».
I soldi del ministero, infatti, coprono solo il progetto
sanitario mentre è necessario trovare le risorse economiche per coprire i costi del
trasferimento della facoltà di
medicina e della realizzazione delle strutture di ricerca,
le residenze e l’incubatore
per le imprese. Chiamparino
ha in mente una cabina di regia con le Fondazione bancarie, l’università e il Politecnico di Torino per individuare
tappe, iter legislativo e norme più adatte per arrivare al
project financing con intervento finanziario di investitori privati. «Tutte le tappe
procedurali vedranno il coinvolgimento dell’Anac, l’autorità anti-corruzione», sottolinea Chiamparino. Che poi
si toglie qualche sassolino
dalle scarpe, esaltando quelli
che giudica i «punti di forza uno studio di fattibilità credibile e concreto e conti della
Sanità in ordine dopo anni di
inadempienze - che hanno
permesso di ottenere un risultato importantissimo».
VIA
MAURIZIO TROPEANO
stata. Si deve attende il risultato dell’esame istologico per capire le cause
della morte della piccola
Tiffany, la bimba di due
mesi e mezzo di Giaveno
che domenica scorsa ha
avuto un malore dopo il
bagnetto. L’esame, disposto dal Pm Eugenia Ghi, è
stato eseguito ieri mattina dai medici legali Fabrizio Bison e Giovanni Botta ma
non ha rilevato malformazioni o cause evidenti. E se
anche dall’esame d’approfondimento sui tessuti non
emergerà nulla, il caso sarà etichettato come Sids, la
sindrome della morte in culla che colpisce i bambini
tra un mese e un anno di età. Al momento non è stato
possibile accertare alcuna correlazione con il lavaggio
nasale, durante il quale la piccola è svenuta e il suo
[N.PEN.]
cuoricino ha smesso di battere.
campus». Ad ora, infatti, non
sono stati definiti i dettagli,
soprattutto le coperture economiche, del trasferimento.
Saitta vuole chiudere il processo di armonizzazione entro settembre per «arrivare
ad un appalto unico per far
partire la gara internazionale nei primi mesi del 2017».
In questi mesi, poi, la Regione lavorerà anche per definire le soluzioni migliori per modificare l’accordo di programma per l’utilizzo delle aree ex Fiat Avio firmato
con le ferrovie italiane. Per realizzare il progetto del Parco della
Salute nell’area di proprietà regionale è necessario recuperare
cubature, cioè spazi residenziali,
oggi previsti in zone di proprietà
del gruppo Fs. Difficile ipotizzare compensazioni di carattere
economiche. Ecco perché si starebbe studiando la possibilità di
affidare la costruzione delle residenze per studenti e familiari dei
degenti, alla società del gruppo
Fs che si occupa della gestione
del patrimonio immobiliare in
cambio della rinuncia dei diritti
edificatori su Fiat Avio. Saitta si
dice convinto che siano stati
compiuti passi concreti verso la
realizzazione di un progetto che
potrà rappresentare un vero rilancio per Torino». I Cinquestelle non la pensano così: «Per realizzare il progetto la Regione dovrà rivolgersi ai privati e pagare
un canone annuo di decine di milioni per almeno 30 anni».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Piemonte e Valle d’Aosta
Stop ai viaggi dei pazienti oncologici
Gli esami adesso si fanno in rete
1 Per la prima volta in
Italia, sono gli esami a
viaggiare tra gli ospedali
e non i pazienti oncologici. Viene presentata oggi
alle 13,30 nell’aula magna del Cto «Margherita»: una rete telematica
che unisce le ortopedie di
Piemonte e Valle d’Aosta,
che ora potranno offrire
visite a distanza con gli
specialisti del Traumatologico di Torino, ospedale capofila del progetto. I pazienti con metastasi ossee delle due regioni saranno visitati ed esaminati negli ospedali di competenza, in collegamento audio e video con
il reparto di Ortopedia oncologica e ricostruttiva diretto dal dottor Raimondo Piana. Una vera rivoluzione,
che permetterà di ridurre gli errori e migliorare le cure
dei pazienti oncologici, evitando così inutili e dispen[N.PEN.]
diosi viaggi della speranza.
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la Repubblica
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della Salute ha
dato il suo ok al piano di fattibilità del nuovo Parco della
Salute, un ospedale con mille
posti letto, un polo di ricercae
uno didattico che sorgerà sul’area dell’ex Fiat Avio. Un progetto che, per l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta,
avrà una portata più generale e
«segnerà il rilancio di Torino
non solo dal punto di vista sanitario». La nuova cittadella sanitaria costerà 800 milioni, 250
dei quali sono già stati sbloccati dal governo: per completare
il finanziamento senza gravare
troppo sui conti pubblici, si
apre ora la caccia ai partner privati.
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L MINISTERO
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la fine del prossimo anno il via al cantiere
e l’orizzonte del 2020
per vedere il Parco della Salute in attività. È questo il calendario del presidente della Regione Sergio Chiamparino
che ha intenzione di sfruttare
già le prossime settimane per
mettere intorno allo stesso tavolo fondazioni bancarie, università, Politecnico e istituzioni.
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compiuta per
la Compagnia di San
Paolo: il torinese Gian
Maria Gros-Pietro è il nuovo
presidente di Intesa Sanpaolo. Ieri l’assemblea degli azionisti della banca, ospitata nel
grattacielo di corso Inghilterra, lo ha eletto con il 98,14 per
cento dei consensi coronado
così la missione diplomatica
della fondazione bancaria torinese.
.
ISSIONE
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le negozianti della
boutique di fronte le basiste del colpo milionario
compiuto da una coppia di ladri
che avevano svaligiato una cassaforte in un palazzo di via Giolitti.
Madre e figlia erano entrate in
confidenza con la facoltosa cliente e avevano carpito i segreti utili
da fornire ai ladri, ma sono state
arrestate dalla Squadra mobile.
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N INTRECCIO che sembra un romanzo di Agatha Christie, personaggi tanto incredibili da poter
esistere solo nella fantasia di
uno scrittore. Sembra la trama di un giallo l’indagine durata sette mesi per risolvere
il mistero del maxifurto da 8
milioni messo a segno in casa
Garis.
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l’assalto di gruppo agli scaffali e agli appendiabiti, con un’ora di tempo per
comprare borse, sciarpe,
scarpe e abiti scontati anche dell’80 per cento, ma la
folla accorsa per i “Sessanta
minuti di follia” organizzati
dell’atelier Borgese, nel
centro di Torino, ha costretto il negozio a cambiare in
corsa le regole del gioco,
per evitare che qualcuno si
facesse male.
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OVEVA essere
Alla fine le milleduecento donne che si sono messe
in coda fin da metà pomeriggio, mandando in tilt il
traffico di via Giolitti, sono
state fatte entrare in gruppi di undici, con dieci minu-
ti a disposizione per lo shopping scontato. Parola d’ordine per entrare e poi musica
a palla, vestiti strappati di
mano, e di dosso, persino
qualche polemica per chi
non è riuscito a comprare,
ma la corsa all’affare è stato degna di “I love shopping”, il film cult per le fashion victim, con la protagonista frequentatrice assidua delle grandi svendite
dei mall di New York e disposta a tutto pur di conquistare l’ennesimo paio di stivali e guanti griffati.
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OPO 122 giorni di valutazione, ieri il ministero
della Salute ha detto sì e
approvato lo studio di fattibilità del nuovo Parco della salute.
E dato il via libera ai primi 250
milioni di euro che serviranno
per realizzarlo. Sarà molto di
più di un ospedale, nell’idea della Regione e del direttore di Città della Salute, Gianpaolo Zanetta che oltre un anno fa, insieme al presidente Sergio Chiamparino e all’assessore Antonio
Saitta, ha deciso di superare l’idea di costruire un ospedale
nuovo e più moderno per Torino, per puntare sulla realizzazione di un polo che riunisca la
cura dei malati alla formazione, la ricerca e l’innovazione
tecnologica sanitaria. Una
scommessa che, dopo la firma
dell’accordo con l’Università
nel marzo scorso, in questi mesi è stata tradotta in numeri, cifre, progetti sostenibili che, dopo quattordici anni dalla presentazione dei primi fogli, adesso è diventata un progetto concreto.
Il nucleo di valutazione, presieduto da Marco Spizzichino,
dirigente del ministero della Salute, l’ha esaminato ieri, sulla
base dello studio di fattibilità
che la giunta regionale ha approvato lo scorso dicembre. Nella decisione, sono convinti in
piazza Castello, ha pesato certo
la qualità del master plan, già
molto dettagliato pur essendo
preliminare, ma anche la credibilità riconquistata dalla Regione che appena qualche mese fa
era a un passo dal commissariamento. «E’ stata particolarmente apprezzata la concretezza
del nostro progetto e la compatibilità con la rete ospedaliera
del Piemonte» ha detto l’assessore alla Sanità, Saitta che parla di «passi concreti verso la realizzazione di un progetto che potrà rappresentare un vero rilancio per Torino, dal punto di vista sanitario ma anche imprenditoriale e della ricerca».
L’obiettivo è infatti quello di
trasformare l’area ex Fiat Avio,
proprio accanto alla Torre di
Fuksas che diventerà la nuova
sede della Regione, in un parco
della salute che riunisca un
ospedale di nuova generazione, con un migliaio di posti letto e quattro aree (quella delle
urgenze e delle terapie intensive, quella chirurgica, quella medica e quella ostetrica neonatale), un polo della ricerca, in cui
ci sarà spazio per i privati, e un
polo didattico dove verrà trasferita la facoltà universitaria di
medicina.
I soldi arrivati ieri dal governo – a cui si dovranno aggiungere quelli della galassia dei privati - serviranno per la parte sanitaria mentre per quella che fa riferimento all’Università, circa
100 milioni, sono in corso trat-
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tative con il ministero dell’istruzione. L’obiettivo infatti è far
partire la gara per la costruzione dei vari lotti in contemporanea e per renderli omogenei anche dal punto di vista urbanistico. Nei prossimi mesi sarà infatti lanciato il bando europeo per
la ricerca di un privato che in-
tende costruire gli stabili a sue
spese e poi occuparsi dei servizi
non sanitari: riscaldamento,
raffreddamento e manutenzione. «In base agli studi che abbiamo fatto – spiega Saitta – il canone da rifondere al privato,
per vent’anni, per la parte ospedaliera sarà intorno ai 26 milio-
ni all’anno, il corrispettivo di
quanto costano ora in manutenzione le Molinette». D’altra parte, ha ripetuto spesso l’assessore, mettere a posto l’attuale
ospedale costerebbe oltre 350
milioni. Già nella preparazione
del capitolato di gara la Regione chiederà il coinvolgimento
dell’Autorità nazionale anti corruzione guidata da Raffaele
Cantone: «E’ una procedura
molto complessa per cui vogliamo avere una vigilanza» spiega
Saitta.
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la fine del prossimo
anno il via al cantiere e l’orizzonte del 2020 per vedere il Parco della Salute in attività.
E’ questo il calendario che ha in
testa il presidente della Regione
Sergio Chiamparino che ha intenzione di sfruttare già le prossime
settimane per mettere intorno allo stesso tavolo fondazioni bancarie, università, Politecnico e istituzioni.
Presidente quali sono le prossime scadenze?
«Dal punto di vista tecnico deve continuare il lavoro per preparare il nuovo accordo di programma con il governo e con gli altri
soggetti coinvolti che contiamo
di sottoscrivere entro l’anno. Nel
frattempo occorre mettere a punto i meccanismi di gara in modo
che nel 2017 si possano affidare i
lavori al privato che dovrà costruire le strutture e poi occuparsi della gestione dei servizi non
sanitari».
Il cantiere potrebbe quindi
partire tra un anno, e finire
quando?
«Mi dicono che ospedali di questo tipo si costruiscono in tre o
quattro anni, quindi l’orizzonte
potrebbe essere quello del
2020-2021. Questo per quanto riguarda l’ospedale, per il progetto nel suo complesso ci vorrà più
tempo, e anzi io mi auguro che ci
sia sempre qualcuno che si aggiunge».
Lei ha detto che «adesso non
ci sono più abili». Cosa intende?
«Intendo che ognuno deve fare la propria parte. Faremo un ta-
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volo, credo entro la metà di maggio, che concretizzi gli impegni
di questi mesi e coinvolga la città, che è partner principale, Università e Politecnico in questo
nuovo programma per la città,
che coniuga la cura con la ricerca
e la formazione. In quella sede bisognerà anche valutare gli impegni finanziari e di natura patrimoniale. Mi auguro che le fondazioni bancarie siano interessate
a partecipare con dei contributi
strutturali».
Dal governo arrivano 250 milioni, il progetto però ne richiede quasi 800. Come farete?
«Il meccanismo prevede una
base pubblica, poi una parte privata di natura pubblica che non
sto a quantificare ma che mi au-
guro possa arrivare dalle fondazioni bancarie, sul modello di
quello che hanno già fatto per altri interventi che hanno cambiato il volto della città, penso ad
esempio ai musei. Quello che resta non può che arrivare dalla finanza privata, legato a un canone che verrà pagato a chi costruisce e gestirà i servizi non sanitari. Questo vale anche per altri
ospedali, quello di MoncalieriChieri e Carmagnola, e quello del
Verbano Cusio Ossola. La scommessa è riuscire a pagare il nuovo ospedale con i risparmi di gestione di quelli attuali».
Il progetto era fermo da 14 anni, quale è stata la carta decisiva per ottenere il sì del governo?
«Credo siano stati il rigore e la
serietà che il Piemonte ha dimostrato nell’attuare gli indirizzi
del patto della salute e l’impegno
per la trasparenza dei conti. Ci
hanno fatto conquistare credibilità. Poi ha contato senza dubbio il
valore del progetto, che, per
quanto preliminare, è molto dettagliato nei costi, nella sostenibilità economica e nei tempi di realizzazione. Anche i gruppi privati
lo hanno apprezzato».
I privati: la Regione è pronta a
una politica capace di attirare
investimenti?
«Lo faremo. Gli strumenti sono molti, ad esempio c’è il contratto di insediamento che è previsto dalla legge. Ci stiamo preparando a fare l’ospedale più nuovo
e più innovativo d’Italia. Mi auguro che operatori, medici e professionisti condividano con noi questa ambizione».
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NA ricetta per combattere
i tagli agli investimenti su
prevenzione e ricerca sulla salute. A proporla è il rettore
dell’Università di Torino Gianmaria Ajani che lancia l’idea di un
“prestito di lungo periodo” per finanziare le attività di prevenzione e
sgravare il sistema sanitario regionale dei costi che non è più in grado di sostenere: «Negli
ultimi anni abbiamo visto una drastica riduzione dei fondi destinati alle attività di prevenzione. Gli enti locali
sono costretti a vincoli
di bilancio sempre più
stringenti e per poter
coprire le spese nella
gestione delle cure non
sono più in grado di spostare finanziamenti su
attività che sul breve
periodo sono un costo
ulteriore, ma nel lungo
periodo porterebbero
a risparmi importanti»
spiega il rettore. Il meccanismo è semplice:
«Ora la sanità regionale non può spendere 10
per la prevenzione perché le ristrettezze di bilancio lo impediscono.
Tra trent’anni questo
mancato investimento costerà
20 o 30, ma se un altro soggetto
fornisse oggi quei 10, quando tra
trent’anni sarà realizzato il risparmio di 30 la sanità regionale,
proprio con quanto non speso, potrà rifondere il 10 che è stato investito da altri».
In Italia ci sono molti possibili
investitori pubblici che hanno la
liquidità necessaria per fare il
prestito, un esempio su tutti la
Cassa depositi e prestiti: «Non
posso citarli perché non so se siano direttamente interessati, né
se faccia parte dei loro compiti
istituzionali – precisa Ajani – Nel
nostro Paese ci sono però le forze
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economiche pubbliche, o comunque a capitale prevalentemente
pubblico in grado di sostenere
questo progetto. È chiaro che
una banca o un soggetto privato
non possono essere interessati a
farlo perché il ritorno economico
di un investimento di questo tipo
arriverà tra moltissimi anni». L’idea del rettore è nata dalla constatazione di molti studi medico
scientifici degli ultimi anni che attribuiscono proprio all’attività di
prevenzione, in particolare sulle
fasce d’età sopra i 40 anni con l’incentivo di uno stile di vita più sano, il ruolo di maggiore strumento di riduzione dei costi nelle cura
delle malattie della terza e quarta età. Nei prossimi mesi all’Università di Torino partirà un hackathon, curato da Germano Paini, dedicato a tutti i progetti di ricerca dedicati all’invecchiamento, non solo sul piano della medicina, ma anche su quello dell’assistenza e della programmazione
economica della gestione del fenomeno
dell’innalzamento
dell’età media della
popolazione: «Abbiamo capito che è un
settore su cui ci sono
molti studi e dove
l’approccio multidisciplinare ha una funzione fondamentale.
Speriamo che arrivino proposte da ricercatori di tutto il mondo». E anche l’idea di
Ajani potrebbe essere sviluppata, almeno all’inizio, in un contesto accademico per
poi essere sottoposta
ai decisori politici:
«La proposta potrebbe partire dal Piemonte, ma essere poi estesa all’intero Paese e
all’intera rete del sistema sanitario nazionale – aggiunge il rettore – Da qualche
tempo stiamo pensando a un progetto
di questo tipo. Il primo step sarà
un’attività di ricerca e simulazione in collaborazione con i docenti
di economia».
Uno studio scientifico che racconti quanto la Regione potrebbe risparmiare utilizzando uno
strumento come questo, secondo Ajani, è il modo migliore per
avviare il dibattito: «Quarant’anni fa, quando lo Stato sociale era
in grado di spendere senza limiti,
soluzioni come questa non erano
neanche pensabili, ma oggi con
le politiche di austerità bisogna
trovare vie alternative per continuare a investire».
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 28 APRILE 2016
In breve
STASERA A OMEGNA L’ASSEMBLEA SULLA SANITÀ NEL CUSIO
“L’Asl può togliere fiato
al centro ortopedico
Dobbiamo difenderlo”
L’amministratore delegato teme per il futuro
Reschigna smentisce un ridimensionamento
VINCENZO AMATO
OMEGNA
Sull’argomento il vice presidente della Regione Aldo Reschigna sembra non avere
dubbi. «Il Centro ortopedico
di quadrante di Omegna - ha
affermato - non corre alcun
rischio; non siamo in presenza di un ridimensionamento,
né dei posti di lavoro né dell’attività». Parole importanti,
ma che non sembrano aver
convinto gli omegnesi e nemmeno i dirigenti del Coq tanto da indurre l’amministrazione comunale a organizzare per questa sera alle 21 al
Forum un’assemblea pubblica per discutere proprio del
futuro della sanità nel Cusio.
All’incontro parteciperanno i dirigenti dell’Asl Vco ed
esponenti della Regione.
1 Si parlerà del Borgo del-
la comunità stasera nel Consiglio comunale di Omegna.
L’assemblea è alle 18, per dare la possibilità di partecipare poi all'incontro sulla sanità. All’ordine del giorno la
surroga della consigliera del
Forum Paola Bertinotti. Su
richiesta dei consiglieri di
minoranza Giulio Lapidari e
Giorgio Spadaccini si discuterà anche della proposta di
costituzione di un tavolo di
confronto tra le parti interessate al progetto emblematico
che sia aperto ai gruppi cittadini che contestano per arrivare a una soluzione condivisa e non correre il rischio di
perdere il finanziamento della Fondazione Cariplo. [V. A.]
Si discute il bilancio
1 Stasera
in Consiglio comunale alle 21 in municipio
verranno discussi e approvati il rendiconto dell’esercizio
finanziario 2015 e il conto
consuntivo dell’azienda pluriservizi Farmacia comunale. Si parlerà inoltre di Sportello Donna provinciale. La
Lega Nord presenterà un’interpellanza per la segnaletica a Mocogna e un’interrogazione sul mercato.
[F. ZA.]
Bognanco
Dibattito sulla fusione
1 Il
le di Omegna e della sanità nel
Cusio che stasera diranno ancora la loro al Forum.
gruppo di minoranza
«Bognanco futura» organizza stasera alle 20,30 l’incontro pubblico «Verso Domodossola? Non perderemo il
campanile» al centro Guido
Prada di San Lorenzo per discutere della possibile fusione con Domodossola. [F. ZA.]
Sicurezza
Verbania
L’ospedale «Madonna del Popolo» di Omegna
23
Posti letto
Sono quelli di Medicina
che verrebbero ridotti
a 15 e destinati
a ortopedia
to il «Madonna del Popolo»
perderebbe comunque 8 dei 23
posti letto di cui attualmente
dispone. I 15 posti rimasti sarebbero destinati ad ortopedia. Così i pazienti che avranno
bisogno di un reparto che nonsia quello ortopedico dovranno farsi ricoverare a Domodossola o Verbania.
«Uno schiaffo alla città» lo
hanno definito i promotori del
comitato di difesa dell’ospeda-
GIOSTRAIO PROSCIOLTO, I FATTI IN VAL VIGEZZO
Non forzò il quadro elettrico
per alimentare la sua roulotte
Con un accertamento di routine nell’agosto 2014 i tecnici
dell’Enel riscontrarono che
qualcuno, levando i sigilli, si
era allacciato al quadro interruttori collocato nei pressi
della pineta di Santa Maria
Maggiore. I sospetti si concentrarono subito sulla carovana
del giostraio che quell’estate,
come da avviene da parecchi
anni, aveva portato il suo luna
park nella località vigiezzina.
Ma mentre per la giostra
era stato regolarmente aperto un contatore, per l’uso domestico della roulotte - di solito fatturato come consumo
forfettario - non risultava
nessun contratto intestato ad
Alan Zena, titolare della ditta
Consiglio comunale
Domodossola
Pericolo dietro l’angolo
«Sotto certi aspetti, e almeno
per quanto riguarda l’anno in
corso, Reschigna ha ragione
a dire che non ci saranno sostanziali cambiamenti, con
l’orientamento ortopedico e
la conferma del budget degli
altri anni, ma non è così per il
futuro - osserva Gianmaria
Battaglia amministratore
delegato del Coq -. Cambia
infatti la titolarità di alcuni
servizi che saranno in carico
all’Asl anche se affidati al
Coq».
Tradotto in altre parole significa che chirurgia vascolare, dermatologia e epatologia sono attività in carico all’azienda sanitaria che il Coq
dovrebbe semplicemente gestirebbe. Sottinteso che qualora l’Asl decidesse di dirottarle in altra struttura potrebbe, e avrebbe il diritto, di
farlo, ma togliendo così altro
«ossigeno» a Omegna.
Non c’è solo questo. Nella
revisione del rapporto tra
Coq e Regione si tocca anche
la medicina: in questo repar-
Omegna
L’ingresso del tribunale
«Noi abbiamo sempre fatto la
nostra parte - prosegue l’amministratore delegato del Coq
- avevamo un piano di investimenti per la ristrutturazione e
messa in sicurezza dell’ospedale. A tal proposito abbiamo
fatto un progetto, pagato 150
mila euro, che abbiamo consegnato all’Asl Vco. Ora, senza
precise garanzie, sarà difficile
confermare queste ipotesi di
investimenti che, ricordo, prevedono una spesa variabile dai
sei agli otto milioni di euro».
Argomento caldo ancora di
più domani, quando si riunirà
l’assemblea dei soci del centro
ortopedico e all’ordine del
giorno ci sarà appunto il piano
degli investimenti.
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di «spettacolo viaggiante».
Erano 1.076 i kilowatt sottratti
secondo quanto calcolato dagli
uffici Enel di Torino nel periodo di permanenza in valle Vigezzo, dal primo luglio al 18
agosto, giorno della verifica.
«Non siamo stati noi ad allacciarci abusivamente, tra l’altro
a un limitatore che eroga corrente di potenza inferiore alle
nostre necessità. Lì il quadro
era aperto a tutti, senza sigilli,
che nessuno ha forzato». Questa è stata la dichiarazione di
Giuseppe Zena, padre del giostraio - giovane incensurato
imputato di furto di energia che ha fatto decadere l’aggravante.
Derubricata l’ipotesi di reato in furto semplice, il giudice
ha deciso il «non doversi procedere» per difetto di querela.
Zena ha poi cercato di sanare la sua posizione pagando il
periodo retroattivo ma senza
riuscirsi.
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.
VCO .47
DOMO, IL SINDACO CONFERMA LA DECISIONE
Cattrini pesca nel centrodestra
per comporre la sua lista
E nel Pd scoppia la polemica
FRANCESCA ZANI
DOMODOSSOLA
Ci sarà anche l’avvocato domese Claudio Rapetti Lombardo, esponente del Nuovo
centrodestra, in una lista civica a sostegno di Mariano
Cattrini. Una presenza che
ha acceso gli animi all’interno del Pd, con molti esponenti contrari a questa apertura.
La scelta non piace a quella
minoranza del Pd che ha perso le primarie - viene è considerata «inaccettabile» - e poi
già alcune settimane fa anche il capogruppo Bolognini
si era espresso contro aperture a esponenti di Ncd «perché non ci sono le stesse condizioni del governo Renzi»
La notizia della presenza
di Rapetti Lombardo, presidente del Lions club del Verbano Borromeo, è confermata dallo stesso Cattrini. «Nonostante la militanza negli
anni scorsi nelle fila del centrodestra, oggi Rapetti Lombardo si candida come singolo per sostenere la mia candidatura - dice l’attuale primo
cittadino -. Nei prossimi giorni presenterò programma, lista e nomi che la compongono. La questione è emersa
prima solo perché qualcuno
interno al mio partito ha deciso di farmi la guerra attaccandosi a qualsiasi cosa».
L’avvocato domese ha un
Rapetti
Lombardo
L’avvocato
domese
è passato
dal Pdl
a Fratelli
d’Italia
all’Ncd
passato nel Pdl (con il quale
era presente in lista alle amministrative arrivando al quarto
posto, primo dei non eletti).
Poi nel 2013 era stato candidato alla Camera con Fratelli
d’Italia e nel 2014 con Ncd per
il Consiglio regionale nel 2014.
E questo non piace ad alcuni
esponenti del Pd.
Scelta civica si stacca
Intanto a voltare le spalle a
Cattrini, dopo Damiano Delbarba e Andrea Lux, ci sono
anche i componenti di Scelta
civica. «Rappresentiamo il 35
per cento degli elettori delle
primarie del Pd - commenta il
portavoce Davide Pozzo - . Abbiamo cercato di portare idee
e riformismo e come risultato
abbiamo suscitato astio e
esclusione. Abbiamo atteso
quanto possibile un contatto
che non c’è mai stato, perciò
ora Scelta civica si tira fuori
non condividendo scelte, contenuti e modo di operare».
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Le politiche migratorie
«Accogliere o no? I dilemmi delle politiche migratorie» è il tema affrontato dal
sociologo Maurizio Ambrosini dell’università di Milano
con Chiara Fornara stasera
alle 21 al Chiostro. L'incontro
è inserito nel ciclo «Politica
opportunità di umanizzazione» del centro Menotti. [S. R.]
1
Verbania
Iscrizioni alla 12x1 ora
1 Sono aperte le iscrizioni
per la 12x1ora, l’evento podistico organizzata dal Csi al
parco di Villa Maioni di Verbania il 18 giugno. Info su
www.sport24.csivb.net. [A. TO.]
STUDIO RDS
AREA VERDE TRA LE VIE GALLETTI E DISSEGNA
Domo, la fontana sarà dedicata agli alpini
1 Zampilli d’acqua che escono dal pavimento caratterizzano la
nuova fontana di Domo realizzata da privati tra via Galletti e via Dissegna e ceduta poi al Comune. La fontana è accanto al monumento
degli alpini: il 19 maggio sarà dedicata al gruppo domese delle penne nere che ne curerà la manutenzione.
[F. ZA.]
IN AULA PARRUCCHIERE DI OLEGGIO CASTELLO
Danneggia l’auto della commessa
che si licenzia, condanna a 6 mesi
Di tensioni tra i due ce n’erano, eccome. Lei da qualche
mese si era licenziata per
mettersi in proprio e insieme
se n’era andata un’altra collega e così Carlo Tassar, parrucchiere a Oleggio Castello,
si era trovato in difficoltà nel
pagare contemporaneamente due liquidazioni.
Da quanto emerso nell’aula del tribunale di Verbania la
pendenza nella conclusione
del rapporto lavorativo aveva
esacerbato gli animi e quella
mattina del novembre 2014
passando davanti all’auto posteggiata avrebbe messo in
atto la sua piccola vendetta
rigandogliela. La sua ex collaboratrice era uscita dal bar,
dove con l’amica stava facendo
colazione, sorprendendolo - ha
dichiarato - proprio nel momento in cui le danneggiava la
Volkswagen Passat di proprietà del marito.
Il parrucchiere ha negato
l’accusa, dicendo che la donna
si era messa a gridargli contro
per strada, quando lui la macchina neanche l’aveva sfiorata.
Il pubblico ministero Maria
Portalupi ha chiesto una condanna a sei mesi, confermata
dal giudice Luigi Montefusco
che ha stabilito la sospensione
condizionale della pena vincolata al risarcimento del danno
che è stato quantificato in seicento euro.
[C.P.]
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