RASSEGNA STAMPA

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venerdì 22 aprile 2016
Indice
RASSEGNA STAMPA
Associazione Generale Cooperative Italiane
Patrizia Masetti (AGCI): "Atti di bracconaggio nella Piallassa della Baiona, uno scempio"
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Ravennanotizie.It - 2016-04-21
Alleanza delle Cooperative Italiane
SERVIZI ALLA PERSONA - Presentazione sabato 14 maggio, alle 9.30, alla biblioteca Bassa...
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Cronacacomune.It - 2016-04-21
Tematica
Bruxelles. Auxilium esempio per le cooperative europee
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Avvenire - 2016-04-22
Nei piani di Gir Food acquisizioni nella Ue
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Il Sole 24 Ore - 2016-04-21
Profit-Non Profit, la nuova alleanza fra pubblico e privato
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Il Sole 24 Ore - 2016-04-22
Ma come arrivano i lavoranti indiani in Italia? Si può parlare di un vero e proprio tra...
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Il Venerdì Di Repubblica - 2016-04-22
UNA FRAGOLA BUG
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Il Venerdì Di Repubblica - 2016-04-22
Parti correlate nascoste
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Italia Oggi - 2016-04-21
Dal Terzo Settore chance per i giovani del Sud
L'unità - 2016-04-21
20
RASSEGNA STAMPA
Associazione Generale Cooperative Italiane
Articolo pubblicato sul sito ravennanotizie.it
ravennanotizie.it
Più : www.alexa.com/siteinfo/ravennanotizie.it
Estrazione : 21/04/2016 10:18:50
Categoria : Attualità regionale
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:
http://www.ravennanotizie.it/articoli/2016/04/21/patrizia-masetti-agci-atti-di-bracconaggio-nella-piallassa-della-baiona-uno-scempio.html
Patrizia Masetti (AGCI): "Atti di bracconaggio nella Piallassa
della Baiona, uno scempio"
"Ieri notte", scrive Patrizia Masetti, responsabile del settore pesca, "si è perpetrato un ulteriore
scempio nella valle, tre comacchiesi rubata a riva una barca erano intenti a pescare abusivamente
delle vongole
.
Alcuni soci della Cooperativa Baiona Viva accortisi dell’illegalità del gesto, inseguiti e bloccati i
fuorilegge hanno rimesso oltre 100 Kg di vongole nel canale degli Spinaroni.
L’attività illegale si conferma come prassi di terzi che, incuranti della conservazione locale delle
risorse naturali spadroneggiano nella Piallassa Baiona con ogni mezzo ed attrezzo predando i
banchi di molluschi (vongole, ostriche) nell’incuranza del Comune di Ravenna." "Non sono da oggi
le segnalazioni di un bracconaggio che potrebbe essere ridotto da una continuativa sorveglianza
che solo chi è impegnato nella gestione di tale patrimonio può dare.
E la Cooperativa richiamando gli usi civici e le concessioni date dal Comune di Ravenna non ha
mai ricevuto risposte per attuare un compatibile conduzione.
Con tale richiesta vi è l’ esigenza di tutelare il lavoro di giovani nel mestiere della pesca
professionale, autorizzati alla pesca secondo le regole vigenti dal Comune ma non in canali ben
definiti per promuovere piani di gestione responsabili secondo l’egida ed il controllo del Comune
stesso," continua Masetti.
"L’AGCI di Ravenna seguendo questa cooperativa, aperta ai pescatori di Ravenna, promuove un
modello gestionale di un patrimonio rinnovabile nel principio che, se lo sforzo di pesca è misurabile
con un prelievo rapportato al massimo sfruttabile, si mantiene inalterata la capacità produttiva
dell’ambiente.
È quanto di strategico affermato nell’avviamento di questa attività che ieri era lasciata
all’improvvisazione personale di pescatori.
Oggi si stimola un nuovo corso operativo rispettoso della biodiversità favorito da una iniziale cultura
radicata nei giovani della cooperativa il cui ruolo sarà di autogestire e di contingentare i prelievi con
quell’autocontrollo non presenti in altri ambiti costieri.
Il mio impegno personale è di favorire la crescita gestionale e culturale di questi giovani
promuovendo presso il Comune l’accoglimento delle loro istanze nell’utilizzo alternato del reticolo
dei canali adduttori al Candiano.
Per Ravenna si traduce in una nuova forma di gestione coerente nel rispetto della Politica Comune
della Pesca dell’UE e del Piano Strategico Nazionale dell’acquacoltura affermando l’applicazione di
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Categoria : Attualità regionale
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uno sviluppo collettivo locale nel promuovere reddito ed occupazione stimolando pure
l’imprenditorialità familiare." "Non si riesce a capire il silenzio dell’amministrazione nel promuovere
questi obiettivi ed ai politici locali segnalo questa attività che da anni ha necessità di spazi gestibili in
forma collettiva che già ora nasce in forma cooperativistica maturando i propri risultati
nell’esperienza pilotata dei suoi aderenti.
Ulteriori ritardi nell’assegnazione dei canali si ripercuoteranno nel beneficiare del Fondo Europeo
Affari Marittimi della Pesca (FEAMP 2014-2020) favorendo investimenti e lavoro per
l’imprenditorialità locale.
In attesa che ciò si concretizzi al più presto la Cooperativa continuerà, con i propri soci a pescare il
prodotto, a stabularlo e a farlo verificare come salubrità dalle Asl competenti, ma non potrà attuare
un piano di gestione compatibile e a seminare le forme giovanili essendo la pesca una risorsa per
quella illegale." "A tal fine, in collaborazione con i volontari di altre associazioni di pesca sportiva
(Arci Pesca Fisa, Fipsas ecc), alcuni pescatori professionali sono stati inseriti nel corso formativo per
le guardie volontarie dal Corpo di Vigilanza Provinciale.
E questa è un altr’altra dimostrazione di disponibilità per tutelare un patrimonio naturale.
Personalmente sono impegnata a raggiungere con ogni mezzo democratico un risultato rifiutando
altra perdita di tempo perché i giovani devono lavorare," conclude Masetti.
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Alleanza delle Cooperative Italiane
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Estrazione : giovedì 21 aprile 2016
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giovedì, 21 aprile 2016
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Dove sei: Homepage > Lista notizie > In un libro di Francesca Vitulo gli strumenti giuridici per affrontare il ‘Durante e dopo di noi'
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Sanità, Servizi alla Persona
SERVIZI ALLA PERSONA - Presentazione sabato 14 maggio, alle 9.30, alla biblioteca Bassani
In un libro di Francesca Vitulo gli strumenti giuridici per affrontare il ‘Durante e dopo di noi'
21-04-2016 / Giorno per giorno
‘Durante e dopo di noi - gli strumenti giuridici'. E' questo il titolo del libro curato da Francesca Vitulo, avvocato del Foro di Bologna, che sarà presentato sabato 14 maggio, dalle 9.30, nell'auditorium della biblioteca Bassani, in via Grosoli 42 a Barco, Ferrara. Intento del
volume è quello di "fornire, in modo semplice e schematico, un quadro generale sulle possibili forme di tutela dei soggetti deboli, che consentano di garantire a questi ultimi la miglior qualità della vita possibile".
L'iniziativa di presentazione è promossa dal Centro H - Informa handicap di Ferrara e dal Comune di Ferrara e si rivolge a tutti i cittadini, volontari, operatori sociali e, soprattutto, ai familiari di persone con disabilità. All'incontro interverranno, assieme all'autrice del libro,
l'assessore alla Sanità, Servizi alla Persona e Politiche Familiari del Comune di Ferrara Chiara Sapigni; il portavoce del Comitato Ferrarese Area Disabili Carlos Dana; la responsabile del Centro H di Ferrara Anna Guarnieri; e la presidente della Cooperativa sociale
Integrazione Lavoro Eleonora Mota. Introduce e modera l'incontro Nicola Folletti, di Alleanza Cooperative Italiane.
Il problema del "dopo di noi", come sottolineato nel libro, consiste soprattutto nel tracciare un percorso di crescita e di autonomia dalla propria famiglia della persona con disabilità, da costruire "durante noi". Attualmente sono in atto varie sperimentazioni strategiche orientate
a lavorare nell'oggi per il "dopo di noi", attraverso la sinergia tra le famiglie, l'ente pubblico e il privato sociale.
Immagini scaricabili:
Cronaca Comune, quotidiano on line del Comune di Ferrara - Reg. Tribunale di Ferrara n. 4/2006 - ISSN 2281-9371
Indirizzo: Piazza del Municipio 2, 44121 Ferrara - tel: 0532 419338 - fax: 0532 419263 - email: [email protected]
La redazione:
Direttore Responsabile: Alessandro Zangara
Tel: 0532 419244
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Redattore: Elena Frighi
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Tematica
(ITA)
Avvenire (ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Quotidiano Nazionale
Pagina: 4
4
Pagina:
Autore: n.d.
Autore:
Readership:
Readership: 338000
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Diffusione: 122532
22 Aprile 2016
Bruxelles. Auxilium esempio
per le cooperative europee
Si è svolta mercoledì, a Bruxelles, l'Assemblea genera e
di Cooperatives Europe,l'organismo di rappresentanza del
movimento cooperativo della Regione europea. Quest'anno l'incontro era dedicato al dramma dei profughi
che si affacciano nello spazio dell'Unione Europea: un
fronte su cui il Movimento cooperativo è particolarmente
impegnato. A testimoniarlo 'intervento della cooperativa
sociale Auxilium, impegnata anche nell'accoglienza delle persone in fuga dalle guerre, dalle tirannie e dalla fame.
Auxilium è stata invitata a portare la sua testimonianza su
come e con quali valori opera all'interno del sistema nazionale di accoglienza dei migranti, per il livello di eccellenza e "best practice" raggiunto. Per la cooperativa c'erano a Bruxelles il fondatore Angelo Chiorazzo e Akram
Zubaydi, direttore del Centro accoglienza richiedenti asilodi Castelnuovo di Porto(Roma), dove Papa Francesco
ha celebrato la messa in Coena Domini lo scorso 24 marzo, lavando i piedi a 11 migranti. Proprio con la frase di
Papa Francesco sulla "globalizzazione dell'indifferenza"
è iniziato l'intervento di Zubaydi, che ha spiegato come i
viaggi a Lampedusa e a Lesbo del Papa rappresentino per
Auxilium i due capisaldi a cui ispirarsi.
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Articolo per uso esclusivo del destinatario. Sono vietate la riproduzione e la ridistribuzione
IISoIef4J
24 Ore (ITA)
(ITA)
Il Sole 24
Paese:
Paese: it
Tipo
media: Quotidiano
Tipo media:
Quotidiano Nazionale
Pagina: 15
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Pagina:
Autore: Ilaria Vesentini
Autore:
Readership:
901000
Readership: 901000
Diffusione:
389015
Diffusione: 389015
21 Aprile
2016
21
Aprile 2016
Ristorazione. Espansione in Olanda, Spagna e Austria
Nei piani di Cir Food
acquisizioni nella Ue
Ilaria Vesenlloi
REGGIO EMILIA
È una scommessa da gsmilionidicuro quella che il colosso
cooperativo reggiano della ristorazione(tr Fond farà, da qui
al 2020,percrcsceresui mercati
europei e diversificarc il business.Chcsisommanoait5miioni(altri75 milioni nelquinquennio)che ogni anno ilgmppo dedica a impiantisrica chi tech. E
che si misurano con il piano di
investimenti 2010, annunciato
pochesettimanefa,dazmi1ioni
di curo per rinnovare le strutture produttive e aprire nuovi locali in giro per lo Stivale. Dove
oggi la grande coop di Reggio
Emilia dà 100Dm a l2mila perso
ncinuzoofracentripasti,cucine
cristoran:i,concmilionidifatturato oSti milioni di pasti abuicigct quest'anno( 3,20 o sul 2015).
Il nuovo piano strategico
2016-2020 dcl primo player itahano della ristorazi000 seolasti
caindicalarotla:«Per continuare a crescere, puntiamo a raggiungere gli bo milioni difatturato nei prossimi cinqtic aiim,
dobbiamo varcare i confini e il
modo piùveloccperinternazionalizzarci è acquisire realtà
estere di medie limensioni con
un buon portafoglio clienti da
sviluppare ulteriormente. Stiamo',aiutando alcune operaz om che si potrebbero c'òncrctiz
zare a breve tra Spagna,Olanda,
Belgio,Austria. Acquisizioni da
fare anche inpartncrship,ma di
cui vog'iamo avere la maggioranza>», precisa Chiara Nasi, dal
2003 presidente iii Cir Food, big
della iistoiazionc collettiva
(mense aziendali, scolastiche,
ospedaliere)ecommerciale,catering. buoni pasto. Che si conteude il naerca o donsestico con
Camst, l'altro moloch coopera
tivc» emiliano del settore,e mal
tinazionali del calibro di Elior,
McDonald's,Edcm ed. All'estero si va per csportareeultura cu
linaria, nutrizionale e qualità
made in Italy ma anche per impararc nuovi modelli earucehirclecompetcnze,sottolineaNa
si,chenonperdc divisral'espansioncinitaliaversoilSudelcisole, aree oggi scoperte tutta
difficili, in cui ci si muove con
estrema cautela.».
Da qui al 2020, su 250 milioni
di rica» i aggiuntivi messi nero
sii bianco nel titano stratecico
tnttoaurofinanziato,unascrantina dovrebbero arrivare dall'esteso, altri 20 milioni dalla divcrsifica7 one del hijsincss: «
Vogliamo farci trovare pronti
conunaganimacompletadiservizi integrati per i grandi clienti.
QiIcsto signifca,nella logica del
softfacilitvmanagcmcnt-prccisaNasi sviluppare servizi edu
cativicassistcnzialiperbambini
e anziani, servizi alberghicri e
recepr onist, manutenzione
aree verdi,gestionemagazzini e
pulizie».Ilfocus stratcgicoresta
sulla ristorazione, nta in quella
collettis aappaltata,che» aleitre
quarti dcl business di Cir Food
(il gruppo controlla l'8° del
mercatoitaliano)c'è spaaio solo
per consolidare le posizioni,
perché si combatte per margini
risicatissinii con ricavi mcdi in
costante disccsa.eI'untiaim» invcccaraddoppiarcilpcso deiramo commcrcialc i6 milioni cli
ricavi nel 2015, nclr) dove untravediamo maggiori potcn7ialità
per il lancio di nuo» i modelli ristorativi,ispirati a quanto sperimentato con successo a Expo
2015»>, aggiunGe il presidente. I
conclude:«Siamo un'azienda di
persone e il nostro obiettivo resta quello fondantc di continuarcacreare valore per lepersonc
(tra cui 6.400 soci,ndr)inmodo
responsabile e scsienibilc>,.
ESTERO E NUOVI SERVIZI
Stanziati 150 mitioni
per rievare la maggioranza
di società concorrent
e per diversificare
in settori complementari
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IISoIe4J
24 Ore (ITA)
(ITA)
Il Sole 24
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Quotidiano Nazionale
Pagina: 24
Pagina:
Autore: Claudio Tucci
Autore:
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Readership: 901000
ci
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Diffusione: 389015
22 Aprile 2016
CONVEGNO EY ITALIA ONLUS
Profit-Non Profit,
la nuova alleanza
fra pubblico
e privato
cli Claudio Tucd
allaformazione all'inserimento
lavorativo diragaz7i"difficili";
all'assistenza alle persone
anziane,e con disabilità;
passando per una serie di servizi,dalla
moda,all'agricoltura,al turismo,per
venireincontro ai«bisognisociall
emergenti»(in un quadro di risorse
pubbliche sempre menoconsistenti).
Sono tanti,espesso sottotraccia da
Nord a Sud delPaese,i modelli più
interessanti diimprenditorialitàe
innovazione in ambitosociale;veri e
propri"laboratori"chefannopernosu
uuovaalleanza «Profii»,«Nouprofib,
pubblicoe privato,ingrado dirispondere
(in modo più rapido)alle esigenze del
territorio,sviluppando,altempostesso,
prcettisostenibii econonaicamente.
L'obiettivo è quello di «generare valore
sociale»;e,attraverso questa mission,
ri anciarecosì 'intero «Terzo Settore»,un
cornparto cruciale per lacrescita
dell'Italia,con oltre 300mila
organizzazioni Nonprofit,circa milioni
divolontari,64 miliardi di euto di entrate,
e 700miladipendenti.«Stiamo
attraversando unafase di cambiamento
epocale -haevidenziato,tsonato
Iacovone,ad della Fondazione EYltalia
Onlus Ora abbiamobisognodiiimovare
e valorizzare le opportunitàdisponibili.
Unasu tutte,quella offertadal digitale che,
anchein ambito sociale,consente di
raggiungere unamaggiore efficienza,con
minore dispendio di risorse»,
Del resto,in Italia,la rreatività proprio
non manca:c'è solol'esigenza difare «più
squadra»,ha aggiunto il sottosegretario al
Lavoro,Luigi Bobba:«Vannoabbattutii
muritraProftt,Nonprofite Pubblica
animmninistraziune -liadettoBubba-.Nomi
perchè ciascunonon debba rispondere
alla sua specificamissione,maperchè dal
avorocomune possononascere quelle
risposte che ogginonabbianio,Ilnsondo
del Non profit -haproseguitol'esponenee
digoverno-000pnò essere pensatocome
misurrogato delwelfarepubblico,ma
piuttosto come un partner cooperativo
conl'attorepubblico;equestanuova
cooperazione aiuterà tutti:il mondo Profit
potrà sviluppare la capacità diincorporare
quei valori dinatura sociale che sono
tempre piùimportantie dell'altrolato,il
mondodel Nonprofit potràacquisire
quella capacità di organizzazione,di
valutazione dei risultati,promozione delle
proprie attività che va un pò oltre un certo
"artigianato"creativo>c I 'indirii'zo è
condi',isuail'intemudell'esecutivu,Un
D
-.
maggiorcoinvolgimentotraquestimondi
«è assolutamente necessario percreare
sviluppo eim Welfaiv State sostenibile,
come diniostralaleggediriforniadel
Terzo Settore che vcrràabreve approvata
dalParlamento»,ha detto adeputata dem,
AnnaAscani.
In fondo,"best practice"già esistono,
come è emersoieri nel corsodiun
convegnoaMontecitorio,orgaoizzato
proprio dalla Fondazione EYltaliaOnlus.
AToririo,con «Casa Ozi>,ha raccontatola
presidentessa,EnricaBaricco,sifa
assistenzaeaccoglienza cli famiglie con
bambini malati;poi c'è «MagazziniOz»
cheoffre,tral'altro,servizi diformazionee
riqualificazione professionale.Guarda ai
«giovani studenti Frasmus» la fondazione
«garagErasmu»,partecipata anche da
università eimprese private,«che aiuta
questi"talenti"ainserirsi rapidamente nel
mercato dellavoro e afareimpresa»,ha
dettul'executive chairirian,Francesco
Cappè.In Calabria,poi,èoperativoil
gruppo cooperativo «Goel» che è riuscito
a costruire risposte imprenditoriali
concrete(e alternative allanialavita):«Il
successodelmarchioCangiari ha
evidenziato il presidente di Goel,
Vincenzo Linarello-dimostra che la scelta
etica che abbiamofattorappresentaun
vantaggiocnmpetitivoe che anche il
mercato ci riconosce».
Il puntoèehe,negli anni,ibisognidi
welfare sono aumentati con
l'invecchiamento dellapopolazione;«poi
laspendingreview ha tagliato
draseicamente le spese delsociale»,ha
sottolineato Enzo Bianco,sindaco di
Catania e ai vertici dell'Anci.La strada,
quindi,nonpttò rheetserelamessaa
fattor comune del knowhow
professionale di diversi soggetti.Come
avviene allafondazione ItaliaCamp:«Qui,
gra7ie alle sinergiepuhhlieo,imprese e
Terzosettore -ha dettoilnumerouno,
FedericoFlorà- si punta su sostenibilità
economica e innovazione relazionale,
aiutandole aziende afare proprio il
processo chegenera valore sociale».
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ilvpnprdì..i.;:
Il Venerdì di Repubblica (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Supplemento
Pagina: 54-55
Pagina:
Autore: Robeto Brunelli
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o
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22 Aprile 2016 - 61466
ITALIA O F',LC
E('°H
LL
A DE5BA IL sOCIOLOGO
MARCO OMIZZOLO. CON DUE
MICRANTI SIKH CHE LAVORANO
NELLE PIANtAGIONI
DI SABALJDIA. IN PROVINCIA
DI LATINA. ESCHE QUI
E NON SOLO NEL MERIDIONE
IMPERVERSA IL CAPORALAIO
I DANNATI
DELLATERRA
NELL'INDIA
DI LATINA
passi indietro quando ci si rivolge al
padrone,iii un crescendo che può arriva
re anche a spedizioni punitive e aggres
siom.Ci sono stati casi in cui si e tentato
di dare fuoco a dei braccianti che aveva
no cercato di ribellarsia.
Eppure i lavoranti guadagnano,con
tanto di busta paga.
«Le cifre variano a seconda del rap
porto tra caporale e lavoratore.In media
tre euro,al massimo tre euro e cinquanta
persone variamente sfruttate dal punto l'ora, m casi estremi si scende a un euro
di vista lavorativo nell'agricoltura, al- e mezzo, Ma va detto che le 14 ore di la
meno 100 mila subiscono condizioni voro non vengono mai retnbuitc tutte,
para-schiavistiches.
alla fine le buste paga non superanoi 400
Frofessor Omizzolo,lei ha vissuto tra o 500 euro, perché riportano solo tre o
Un sociologo tra i raccoglitori sikh
un'esperienza estrenia frai braccian- quattro giorni di lavoro.Il fatto e che ledell'Agro Pontino. Passati tre mesi
galità formale e illegalità si intrecciano
ti dell'Agro Ponhino racconti.
con loro, ha scoperto uno scandalo
«E stato sconvolgente scuplize un in nome di interessi perversi,cert.e volte
alle porte di Roma: tratta, m:nacce
mondo parallelo di violenza e sfrutta- anche di natura iiiafiusa».
violenza. Per tre euro ora di paga
mento feroce a meno di cento chilometri In genere si pensa al caporalato come
ad una realtà soprattutto del Sud.
dalla capitale, in un territorio abituai
«Certo, a Rosarno, a Casarta, o nella
mente frequentato dal bel mondo romali srliiavi del nunvnmillennio no. Ho trovato anche in provincia di Lati- piana di Gioia Tauro il fenomeno e piO
evidente, ma riscontriamo situazioni
stanno vicino a rasa vostra. na un vero e propno sistema di caporala
Molti portano il turbante, il to e di tratta internazionale strutturato analogheinprovinciadiLatina,nel Grcsloro cognome è Singh e ven- da anni.Per la maggior parte si tratta di setaiio, nell'hinterland milanese o nelle
gono dalPunjab,l'antica terra dei cinque braccianti indiani,che lavorano fino a 14 campagne venete. Insomma,e un fenoore al giorno,sabato e domenica compre- meno chefa parte in modo strutturale del
fiumi a cavallo tra l'india e il Pakistan
Stanno nelle nostre campagne a racco- si,sopportando fatiche fisiche spavento- nostro sistema di produzione agricola».
gliarepomodori o cocomeri,lavorano per se in campo aperto.Sono i caporali che Dalla sua indagine emerge anche che
pochi spiccioli fino a 14 ore al giorno, possono essere sia indiani che italiani a ibracciantifanno uso distupefacenti
«Nell'Agro Pontino abbiamo verificato
costretti tenere la testa bassa quando il porre le condizioni,che annodi subordinazione fisica e psicologica totale. Non è il ricorso a sostanze dopanti: in particopadrone si rivolge a loro. Picchiati, mi
nacciati, senza alternative, obbhgati a fuorvianteparlaredi lavoratori ridotti in lare,metanfetamine,antispastici eoppio.
sostanze e spacciatori che entrano nei
obbedire senza fiatsre, con le schiene schiavitù.Non esitoa parlare diviolazio
ne non solo dei diritti del lavoratori, ma campi con l'implicito consenso di alcuni
piegate,spesso drogati per poter soprav
datori dilavora.Se hai 50 anni
dei diritti umani».
vivere alla fatica.
e tutto il giorno stai nei campi
Che tipo di violenze?
Il sociologo Marco Omizzolo, presi
«Le minacce sono conti- METANFETAMINE il tuo fisico non ce la fa, rendi
dente della cooperativa In Migrazione,li
meno, ricorri alle droghe per
conosce bene:si è infiltrato tre mesi fra i nue, con armi o con bastoni. E
sopportare la fatica. cosi non
braccianti nella provincia di Latina, per Pressioni pesantissime che CIRCOLANO
COL CONSENSO
senti il dolore alle braccia, al
scoprire una realtà quasi sconosciuta, avvengono direttamente sui DEI PADRONI:
ginocchia,al collo.Sono pratima molto vicina. «Secondo gli studi piO campi: tra queste l'obbligo di cosi ALIMENTA
che consolidata da asini».
accreditati,in Italia, delle circa 400 mila abbassare la testaedi fare Ire LA PRODUZIONE
Ø
-
-
-
54.
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i;,
4
:1!
:
Ma come arrivano i lavoranti indiani
in Italia? Si può parlare di usi vero e
proprio traffico umano?
«Sì. sono stato due volte in India per
studiare il contesto di origine dei migranti del Punjab. 11 primo di questi
viaggi l'ho fatto appoggiandomi ad un
t.rafflcan te.Perché i sikhnouvengono qui
per caso. I trafficanti parlano dell'italia
come tosse il paese risi Bengodi:troverai
unbuon lavoro,una bella macchina,tina
bella casa, manderai tanti solidi ai tuoi
in India. Il migrante finisce intrappolato
nel meccanismo,non può tornare a casa
perché risulterebbe un fallito e non riesce a trasferirsi altrove perché le possibilità economiche sono minime».
E le donne?
«Per loro lo sfruttamento alcune volte
contempla la variante sessuale: sappiamodi donne indiane, ma anche rumerte,
costrette a salire nella macchina del pa-
drone per il dopoiavoru. A livello nazionale,li fenomeno è particolarmente evidente nel Ttagusano».
Ma chi sono i padroni? Chi sta dietro
ai caporailato?
«E ori sistema molto ampio va dal
piccolo contadino che si vede costretto
ad abbassare i costi, schiacciato dalla
grande distribuzione e dall'agroindostna,fino alla grande impresa esportatrice A Fondi c'è il secondo più grande
mercato ortofrutticolo dltalia,il quarto
in Europa,dove la saldatura tra sfruttamento, produzione agricola e rnafie è
tertificata da varie sentenze passate in
giudicato.La realtà dei braccianti indiani ha un legame forte con il riciciaggio di
denaro sporco e altri traffici illegali.
compreso il trasporto di armi pesanti».
Dal punto di vista politico e giudiziario,cosa si potrebbe fare per contrastare il fenomeno?
«Dobbiamo spingere per cambiare
alcune norme, La legge del 2011 contro
il caporalato è stata un importante pas50 avanti, ma inadeguato: gli arresti sono stati solo una manciata e la stretta
riguarda solu i caporali. Però sono responsabili anche il datore di lavoro e i
burocrati dello sfruttaineuLo, quegli
avvocati e commercialisti che sanitu
perfettamente chi e quali interessi stanno difendendo. La nostra proposta prevede anche una responsabilità penale
del datore di lavoro allargata all'associazione niaflosa, compresa l'intimidazinne,la corruzione e altre pratiche contigue alla mafia. stata istituita anche
una comm:ssione parlamentare d'inchiesta, ma si t'onda su ricerche superficiali, in cui per esempio non sono considerate intere fette d'Italia,tra le quali il
Nord.Aoggi,non mi pare abbia prodotto
D
grandi risultati»
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ilvpnprdii,
Il Venerdì di Repubblica (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Supplemento
Pagina: 50-53
Pagina:
Autore: Daniele Castellani Perelli
Autore:
-1'
Readership:
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-
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Diffusione: 338431
22 Aprile 2016 - 61466
ITALIA O FALCE E CARTELLO
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coop
SOLE
In difesa dei braccianti-schiavi
un suo ispettore in una terra
quanto difficile: il Casertano
ABI'E (Caserta). È mezzogiorno a Parete,e cento donne
sono chine sui campi della
Cooperativa Sole. Ci sono le
mam e i guanti di Cristina ilanu, ma c'è
anchel'ombradipaolaClemente.Cnstina
ha 36 anni, viene da lasi, in Romania,e
da otto raccoglie fragole qui a Parete.La
schiena fa male,ma il dolore,dice,è tollerabile. Ha un contratto stagionale da
6-7 euro l'ora per sei ore al giorno,che le
dà diritto all'assegno di disoccupazione,
quasido nei campi non c'è lavoro. Paola
Clemente invece scartava chicchi d'uva
nelle campagne di Andria per meno di 3
euro l'ora. Si alzava alle 2 di notte a San
Giorgio Ionico:ogni giorno,cinque ore di
puliman.fl 13 luglio il suo cuore non ha
retto alla fatica ed è morta così, senza
primo soccorso,per quella che una commissione d'inchiesta del Senato ha definito una nuova forma di caporalato.
travestito da agenzia interinale.Da allorala sua ombra aleggia suicampi delSud
,
IL L000 OELLA COOPERATIVA
SOLE. SOCIA E FORNITRCE
DO SUPERMERCATI COOP.
SOrTO. LO STAFF IN RISMA
FILA, IL DIRETTORE
PIETRO PROLO cIARDIELLO
come un monito: che non succeda più.
Tragedie come la sua stanno infatti
spingendo istituzioni, associazioni e
imprese a cercare di cambiare le condizioni dei lavoratori dell'agricoltura.Una
delleiniziative più interessanti èla campagna Buoni e Giusti della Coop,che ha
richiesto aisuoi fornitoriitaliani difrutta e ortaggi di sottoscrivere un codice di
comportamento basato sullo standard
internazionale SA8000. La novità è che
ora non dovranno aderire solo le ottanta
aziende(con alle spalle un universo di
altre 7.200) che confezionano prodotti a
marchio Coop. ma anche quelle non a
marchio,owero 832 fornitori con una
rete di oltre 70 mila imprese. Chi si sottrae viene espulso,e così verrà garantito
che il primo distributore italiano, con i
suoi8 milioni di soci,1,100 punti vendita
e 12,3 miliardi di fatturato,avrà estirpato lavoro nero e sfruttamento,
Le ispezioni nelle 13 filiera più critiche sono partite a dicembre con le
APRIIT,I''IF'
"
.
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ITAIJA O FALCEECR1ELLC
clementinein Calabria «le arance bionde
di Sicilia,e ora proseguono con fragole e
pomodori.È un controllo a campione che
riguarda un terzo delle aziende, e finora
è emerso solo «qnalchepeccato veniale».
D'altronde i rapporticon molte di queste
imprese sono rodati e di vecchia data.
Ouello con la Sole, che consegna alla
Coopil40per cento della sua produzione
(specialmentefragoleepescheriettarine,
ma anche meloni, peperoni e pomodori),risale all'inizio aiprimi anni Novanta.
È un un fiore all'occhiello della Lega
delle cooperative, la Sole, anche perché
con i suoi 80 mila quintali l'anno è la
maggiore produttrice di fragole in Italia.
«Hanno portato una mentalità tedesca a Caserta», dice Claudio Mazzini,
responsabile ortofrutta cli Coop Italia,
Queata mentalità la illustra il direttore
della Sole,Pietro Paolo Ciardiello: «Puntialno da sempre su legalità e innovazione. Abbiamo introdotto già negli anni
Ottanta gli insetti utili al posto dei pesticidi.poi abbiamo trovato un grande par-
LA LAVORAZIONE DELLE MELE ANNURCHE
E DO PEPERONI ALLA COOPERATIVA SOLE
DI PIANURA NELLA TERRA DEI CA5ALESI
NON E STATO SEMPIJCE FARE IMPRESA:
NEL 25E6 LO STABILIMENTO FU INCENDIATO
MA R1APRI DOPO SOLI VENTI GIORNI
52
tnernelNurd,laApofruitdiCesena.E ora
portiamo i nostri prodotti nei supermercati di Austria,Svizzera e Germania».
Nata più di cinquant'anni fa,la Coop
Sole ha cento soci e duemila lavoratori,]
raccoglitori sono in gran parte stranieri
soprattutto donne rumene residenti da
anni nella zona,con le famiglie.Ciardiello considera questa stanzialità è per una
garanzia di futuro per la sua impresa.
Crescere non è stato facile, a Parete
Qui,nel 1993 il boss dei Caealesi Francoeco Bidognetti fece uccidere un medico
nel suo ambulatorio perché lo riteneva
responsabile della morte della moglie.
Poi la sera del 4luglio 2006,mentre i gol
di Grosso e DelPiero dliminavano la Germania dai Mondiali,qualcuno inLE SITUAZIONI
cendiò proprio lo
PIU A
:
stabilimento della
Scie. «Ma dopo 20
giorni avevamo
POCO TEMPO
già riaperto. Ore
EMAIIODOPERA
DI BASSA QUALITÀ facciamo parte di
un'associazione
antiracket e qui lo
Stato è più forte della camorra,si respira
un'aria diversa», riconosce Ciardiollo,
senza nascondere le sfide che io attendono: eRispettare le norme è costoso te
questo Paese che troppo spesso sembrs
uscito da Totò, Peppino e i fuorilegge.
Siamoin un settore molto competitive,te
Europa ognuno ormai vuole coltivare le
proprie fragole, anche l'Inghilterra, e
dobbiamo confrontarci con potenze come Spagna e Germania.L'agricoltura poi
è un mondo complesso, da un giorno
all'altro puoi avere bisogno di lavoratori
che raccolgano 600 quintali difrutta.Ma
se noi,in questa terra difficile.riuseiamo
a rispettare le regole perché non dovrebbero riuscirci gli altri?».
Torniamo al posto delle fragole,sotto
i mille tunnel di plastica della cooperativa Maiden,socia della Sole.Per i controlli della campagna Bij,onje Giustila Coop
si affida a Bureau Veritas, organismo di
certiticazione internazionalefondatonel
lontano 1828.Michele Carletti,ispettore
del Bureau dal 1992,ci accompagna per
«piegarci come funzionano le loro ispezioni.È stato proprio a lui asegnalare per
caporalato una delle sette aziende che Is
Coop ha espulso negli ultimi 5 anni in
seguito ai controlli in quel caso una
produttrice di pomodori nel Foggiano).
Le ispezioni non sono a sorpresa,perché
l'approccio non vuole essere poliziesco.
Ma così non c'è il rischio che le aziende
indottrinino i lavoratori,e magarifaccia
no sparire quelli in nero? Carletti ammette che alcune si sono fatte furbe:«Ma
noi abbiamo decenni di esperienza. Primaditutto faccio un'analisi del contesto
parlando con Ong, sindacati e parrocchie,Poi,in azienda,mifaccio dare tutta
la documentazione e guardo se c'è stato
un turnover eccessivo o se gli stipendiati sono troppo pochi.Tutti i dati sospetti
li verifico poi sul campo,interviatando
da solo,inun luogo isolato,ogni operaio,
e capisco subito se recitano un copione».
Carletti osserva un gruppo di raccoglitrici e rifiette: «Se ora stessi facendo
un'ispezione noterei molte cose posiLive.
Ci sono parecchi bagni chimici,le lavoratrici ridono rilassate, sono vestite in
modoadeguato.lguanti dicolore diverso
mifarebbero chiedere inve,e se non siano stati costretti a comprarseli da sé».
Ci sono regioni o settori meno virtuosi? Mazzini, il responsabile ortofrutta
della Coop,risponde che dipende dalla
tipologia del prodotto. «C'è più rischio
dove c'è maggior bisogno di tanta manodoperadi bassa qualitàeperpocotempo.
Per esempio,con il pomodoro c'è differenza tra quello in campo aperto e quello
in serra,mentre per raccogliere le fragole servono lavoratori professionalizzati
per un lungo periodo», Nel 1998 Coop è
stato il primo distributore in Europa ad
adottare lo standard etico SA8000. «Ma
la svolta per noi è arrivata nel 2006,
quando ci contattò Medici senza Frontiere per parlare delle condizioni di salute
dei raccoglitori extracomunitariin Italia
e le cronache degli ultimi anni ci hanno
spinto ad accelerare il nostro progetto».
Secondo la Flai Cgil sono ancora 41)1)
mila ilavoratori sfruttati dal caporalato:
per 1,80 per cento stranieri, faticano 12
ore nei campi per 25-30 «ore a giornata,
meno di 2,50 euro l'ora.E per Eurispes e
Coldiretti 11 business delle agroniafie ha
superato 116 miliardi di euro nel 2015.
Annifafece scalporelo schiavoin Puglia,
l'inchiesta dell'inviato dell'Espresso Fa-
ENt ...-:H : ...
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L
brizio Gatti,che per una settimana aveva
vissuto insieme ai raccoglitori di pomodori. Era il 2006, dieci anni fa. Cosè
cambiato? Mazzini ci pensa su, poi ammette: «Sinceramente non molto, il probiema forse è stato pure acuito dalla
crisi. Di sicuro però sono aumentate la
sensibilità e la consapevolezza,nell'opinione pubblica e nelle istituzioni»,
Il governo,sull'onda dello sdegno per
la morte di Paola Clemente,ha reso operativa la Rete del lavoro agricolo di qualità,un sistema pubblico di certificazione etica. Coop ha chiesto alle sue 7.200
aziende di aderivi, ma dal punto di vista
burocratico non sembra un'operazione
semplice, e infatti ci dicono dal ministero delle Politiche agricole solo in
mille hanno chiesto finora di iscriversi.
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r
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Adesso è all'esame del Senato una nuova schio, si, che l'impresa cattiva scacci
proposta di legge contro il caporalato, quella buona, perché il costo del lavoro
sostenuta conforza anche dal ministero, pesa tra 1140 e il 50 per cento,ma siamo
«Sono iniziative fondamentali, che ottimisti,perchéc'è una sempremaggiohanno contribuito a creare le condizioni re convergenza di interessi sul tema».
giuste per il nostro progetto» commenta
Grandi catene di supermercati tedeMazzini, «Ma sul rispetto delle norme schi come Edeka e Rewe chiedono onnai
servirà una vigilanza militare». È lecito intatti esplicitamente agli italiani il riipotizzare che, seguendo le regole, un spetto di certi standard, e le organizza
produttore sarà magari tentato di alzare zioni nordeuropee aderenti all'Ethical
i prezzi dei suoi prodotti.Alla Coop ribal- Trading Initiative hanno denunciato lo
tano la questione sfruttamento degli inunigrati nell'indueNoi vogliamo che striadelpomodorodelnostrosud.sL'EuDAVANTI
costino il giusto,e ropa chiede di più», conclude Mazzini:
AI
davanti a Certi «Sei» aziende italiane non si adeguano,
ROPPO BASSI
prezzi troppo bas
gli stranieri vanno a comprare da un'al
si dovremmo tutti tra parte,è molto semplice.E alla fine ci
DOVREBBE
porci qualche do- perde tutto il Paese».
FARSI QUALCHE
DOMANDA
manda, C'è il ri
Daniele Castellani Perelli
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ItaliaOggi
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(ITA)
Italia Oggi (ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Quotidiano Nazionale
Pagina: 30
Pagina:
Autore: Fabrizio G.
G. Poggiani
Autore:
Readership:
Readership: 100000
Diffusione:
Diffusione: 59624
21 Aprile 2016
Parti correlate nascoste
Fabrizio G.Poggiani
Nei bilanci delle società cooperative non deve essere
fornita alcuna indicazione inerente alle operazioni con
<'parti correlate'>, stante la peculiarità degli enti mutuaistici, che operano sistematicnmente a condizioni
di favore con amministratori-soci cooperatori.
Questa una delle utili indicazioni fornite all'interno del
quaderno del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Cndcec) diffuso ieri, concernente le peculiarità delle società cooperative, nella
redazione dei bilanci e della gestione aziendale.
Il documento, elaborato dalla commissione principi
contabili nazionali, con riferimento allo scopo mutualistico, ricorda che il dlgs 6/2003 ha introdotto nel codice civile talune norme (articoli 2512, 2513 e 2514)
destinate a far emergere la «mutualità prevalente»
(sia in termini qualitativi che quantitativi), utile per
il riconoscimento di numerose agevolazioni di natura tributaria. Il documento fornisce indicazioni sulle
modalità informative da inserire all'interno dei documenti di bilancia, con particolare riferimento alla
nota integrativa.
Un apposito paragrafo( 2)ha, quale obiettivo prioritario, quello di rendere omogenee le informazioni nei
propri bilanci per tutte le cooperative, stante il fatto
che, attualmente,le modalità redazionali, soprattutto
sui contenuti, sono le più divergenti.
Le intbrmazioni più opportune riguardano la struttura della cooperativa (tipologia dei soci, criteri gestionali per il raggiungimento degli scopi mutualistici,
modalità di formazione e assegnazione dei ristorni,
rapporti con i soci e quant'altro), ma anche l'evidenza
del rispetto dei criteri quantitativi (o delle cause di
esonero da tale rispetto per le cooperative a mutualità prevalente ex lege, come le sociali e le banche di
credito cooperativo).
Con riferimento alle operazioni con parti correlate,informazione richiesta dal punto 22-bis), comma 1, dell'art.
2427 cc, si evidenzia che, proprio per il rapporto mutualistico che lega i dirigenti e gli amministratori-soci
all'ente, destinato a far emergere situazioni di favore
nei confronti anche di questi soggetti per effetto dello
«scambio mutualistico»,la disciplina deve essere disapplicata, con la conseguenza che la relativa informativa
non deve essere fornita nei documenti di bilancio. Il documento,inoltre, passa iii rassegna ulteriori peculiarità
e,con espresso riferimento ai ristorni, ne indica i criteri
di determinazione,nell'ambito dell'autonomia statutaria e dei vincoli normativi,evidenziando che lo stesso è
la «vera essenza» del rapporto tra socio ed ente.
Sul punto,il documento individua le modalità di distribuzione, il trattamento tributario ma, soprattutto, la
rappresentazione contabile, evidenziando la presenza
di due metodi alternativi, uno suggerito dal Cndcec
(documento del 2006)e uno individuato dalle Entrate
(circolare 53/2002),ribadendo l'indifferenza tributaria
per efietto della relativa assegnazione(o conio componente di reddito o come destinazione dell'utile).
Altra problematica ricorrente riguarda la corretta indicazione delle riserve nell'ambito del bilancio, stante
la presenza di diverse tipologie (legale, divisibili e indivisibili, di capitale e quant'altro).
Il documento passa in rassegna tutte le tipologie,
tratta anche gli accantonamenti ai fondi mutualistici, di cui alla legge 59/92, pur essendo una posta
di debito, ma in quanto presente esclusivamente in
detti enti, individuando le informative necessarie, ai
sensi del comma 1, dell'art. 2427 cc; in particolare,
la formazione e l'utilizzazione, la composizione,l'origine e la possibilità di utilizzazione e distribuibilità
delle stesse, tenendo presente le indicazioni di Oic 28
(informazione riferibile agli ultimi tre esercizi). Non
poteva mancare,inoltre, un'analisi sui «prestiti sociali», contratto atipico di deposito, ma forma di finanziamento tipica delle società cooperative, che si manifesta con l'apporto, da
parte di soci, di capitali
rimborsabili.
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1'TJnità
L'Unita (ITA)
(ITA)
Paese:
Paese: it
Tipo media:
media: Quotidiano Nazionale
Pagina: 15
15
Pagina:
Autore: Federica Roccisano
Autore:
Readership:
Readership: 188000
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Diffusione: 40331
21 Aprile 2016
DalTerzo Settore chance per i giovani delSud
Federica
Roccisano
ASSESSORE ALLA SCUOLA,
LAVORO,WELFARE E
POLITICHE GIOVANILI
REGIONE CALABRIA
o
passi in avanti fatti in aula al Senato
sulla Riforma del Terzo Settore ci
dicono che oggi si sta vivendo un
momento positivo per il mondo del
sociale e per il rafforzamento della cultura
dell'economia sociale.
Grazie alla riforma curata dal
sottosegretario Luigi Bobba con l'apporto e
la condivisione del mondo del Terzo Settore,
infatti, finalmente viene conferito un
ruolo centrale a chi opera nel terzo settore
e soprattutto si interviene ridefinendo il
ruolo di chi vi opera. Non più una visione
residuale o legata a predisposizioni
filantropiche, ma finalmente una spinta
ufficiale a favore dell'economia sociale
intesa come quell'economia sostanziale
identificata da Karl Polanyi negli anni 80
e che faceva riferimento all'economia sana
basata non su scambi di mercato(con la m
minuscola), ma su scambi cli Mercato(con
la M maiuscola),e quindi da scambi pregni
di relazioni sociali, alleanze tra soggettL
reciprocità, valorizzazione della terra e
del tempo di lavoro oltre che dicapitali. E
quello che un decennio si definiva economia
solidale,comprendendo tutte le attività
che contribuiscono alla democratizzazione
dell'economia tramite l'impegno diretto dei
cittadini e che persegue l'obiettivo plurimo
dicreare occupazione, difendere l'ambiente.
I
migliorare le condizioni di lavoro e
conservare il legame con il territorio.
Con la riforma del Terzo Settore,
finalmente le imprese sociali diventano
una realtà e questo non può che attrarre le
giovani menti, invogliarle a creare imprese
sociali come vere realtà imprenditoriali che
in maniera innovativa e con un approccio
rigorosamente 'bottam up"intendono
contribuire al miglioramento della società,
attraverso la produzione di beni e servizi
di utilità sociale, destinando anche i
propri utili al raggiungimento di obiettivi
a beneficio della società. Le imprese
sociali, anche in Italia come avviene in
Francia o in Canada,diventano quindi
realtà imprenditoriali che incrociano
però la propria mission con quelle della
sostenibilità, della giustizia sociale e
dell'equità. Inoltre, proprio le imprese
sociali hanno già dimostrato nel resto di
Europa la loro resilienza anche durante
la crisi, riuscendo a resistere e a rimanere
sul mercato e in alcuni casi anche ad
incrementare l'occupazione,e questo è vero
anche in Italia se consideriamo il mondo
della cooperazione sociale e i suoi dati anche
negli anni post crisi economica deI 2007.
Nelresto d'Europa
leimprese sociali
hannosaputo
"resistere"alla crisi
In tal senso sono convinta che questo
nuovo approccio debba coinvolgere
principalmente le realtà meridionali,in
quanto territori di dimensione più ridotta
rispetto alle grandi aree urbane del nord:
le aree più povere e con un'occupazione
più bassa dovrebbero essere i beneficiari
naturali della creazione di imprese
sociali. Seguendo l'ottica delle relazioni
di reciprocità di Polanyi già citata in
precedenza,infatti, proprio laddove
i rapporti sociali sono più forti, dove
l'economia solidale e di prossimità è
più diffusa e consolidata,la missione di
porre il proprio operato abeneficio della
collettività dovrebbe essere più radicata.
Le esperienze passate,realizzate in aree
disagiate del mondo,ci dicono infatti che
l'economia sociale produce ottimi risultati
proprio in quelle aree in cui è presente una
necessità economica imperante,che può
riguardare la sussistenza dei membricome
anche problemi di disoccupazione e di
emarginazione.E successo così in America
Latina, nelle economie emergenti asiatiche
in cui è nato e si è diffuso lo strumento
del microcreclito ed è così anche in Italia:
penso al lavoro dei Distretti di Economia
Solidale, alle agenzie di turismo sostenibile
e responsabile, alle piccole cooperative
sociali che da anni lavorano per integrare
soggetti svantaggiati creando vera e sana
utilità sociale e di cui il Sud è ricco.
Una sfida quella dell'impresa sociale che
per i giovani del Sud può divenire un modo
per valorizzare il territorio, per dare un
senso alla propria permanenza sul territorio
mcntrc gli altri vanno via e farlo creando
occupazione per sé stessi e per gli altri.
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