Uno spettro s`aggira per l`Europa

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Transcript Uno spettro s`aggira per l`Europa

Il genio si eredita? Per gli scienziati tra i
discendenti di Leonardo da Vinci ci sarebbe
anche il maestro Franco Zeffirelli P. 13
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
€1,40
Anno 93 n. 103
Venerdì, 15 Aprile 2016
unita.tv
Uno spettro s’aggira per l’Europa
Non è il comunismo ma il fallimento della Unione europea del sogno dei padri fondatori
Troppi muri, ultimo dell’Austria al Brennero. Gentiloni: se lo fanno sarebbe molto grave P. 2-3
Ora i comitati
per le riforme
L
Matteo Renzi
a riforma costituzionale
ha superato anche la
sesta e definitiva lettura.
Il Parlamento ha
fatto il suo lavoro,
adesso toccherà ai
cittadini avere l’ultima parola,
ragionevolmente a metà ottobre.
È un passaggio di portata
storica per il nostro Paese. Si
cancella il Senato per come lo
abbiamo conosciuto superando
il bicameralismo paritario, si
riducono le competenze delle
Regioni, si semplifica l’iter
legislativo. L’Italia sceglie la strada
della stabilità e della semplicità
con un lavoro atteso da anni.
Vi confesso di vivere una forte
emozione: l’idea che - seguendo le
procedure democratiche previste
dalla Costituzione stessa - si sia fatta
la riforma di cui tutti sottolineavano
l’urgenza ma senza essere in grado
di cambiare davvero, mi riempie il
cuore di responsabilità. Ma anche
di gioia: perché per una volta la
politica ha dimostrato di saper
cambiare. E persino di cambiare se
stessa, di ridurre i propri privilegi e
i propri scranni. È un segnale molto
potente che viene dalla (bistrattata)
classe politica del nostro Paese.
Ovviamente la campagna elettorale
referendaria di ottobre avrà accenti
molto duri, vista la posta in gioco, e
io non mancherò di utilizzare tutti
gli argomenti più chiari e più efficaci
per valorizzare quanto di buono ci
sia nel testo della riforma. Tuttavia,
parlando alla Camera, ho preferito
rivolgermi agli addetti ai lavori con
un tono diverso. Ho cercato, cioè,
di rispondere punto per punto alle
critiche rivolteci durante il dibattito.
Critiche che giudico in larga parte
strumentali ma alle quali ho voluto
nel dettaglio (dalla mancanza di
democrazia al rischio di troppi poteri
al Governo), come estremo atto di
riguardo verso il Parlamento e il suo
dibattito. Quanto ai comitati per il
prossimo ottobre, ci saranno diversi
modi per partecipare. Intanto sarà
formato un Comitato Nazionale
guidato da personalità e da studiosi
che nel corso della campagna avranno
la responsabilità di illustrare i temi
di merito e le ragioni della riforma.
Poi ci sarà la possibilità per almeno
dieci cittadini di riunirsi assieme e
di costituire un comitato spontaneo
sia su base territoriale che sui luoghi
di lavoro o nelle realtà culturali: una
grande occasione per avvicinarsi alla
politica e alla partecipazione. E il PD
terrà nelle prossime settimane una
direzione per definire le modalità di
sostegno alla campagna elettorale.
Segue a pag 14
C’era una volta
la mia Vienna
Altroché trivelle, ecco chi sta inquinando le nostre acque P. 4- 5
Enzo Amendola
Se votasse
il mare...
P
Erasmo D’Angelis
A
h, se il mare potesse
parlare. Tanto più, come
scriveva Conrad, che il
mare non è mai stato
amico dell’uomo, tutt’al più suo
complice. Altro che domenica
del si, del no o dell’astensione. Il
suo dio Poseidone scaglierebbe
il tridente forgiato da Efesto
e ci manderebbe tutti a quel
paese. Se avesse diritto di parola,
vomiterebbe insieme agli insulti
tutto ciò che allegramente
scarichiamo nelle sacre (a parole)
acque, per il brutto vizio nazionale
di rito medievale che ancora vede
un terzo buono dell’Italia buttare
tutto direttamente nei fiumi (i
più inquinati d’Europa) per finire
in mare o nelle acque marine.
Segue a pag 4
Spazzatura in riva al mare inquinato. Nella foto, un angolo di litorale del nostro Belpaese trasformato in discarica a cielo aperto per l’assenza
di depuratori e di un corretto smaltimento di rifiuti per inadempienze delle Regioni, comprese quelle referendarie. Foto: Contrasto
Staino
Inps: in discesa i disoccupati
Meno 23% rispetto al 2015
P. 8
In francese come
si dice Jobs Act?
CARRARA
I
Canone Rai
Il Consiglio di
Stato contesta
il regolamento
Va definito meglio cos’è il
televisore. Il governo: non
è una bocciatura P. 8
Marco Leonardi
n questi anni di crisi molti
governi si sono così adoperati
a riformare i loro mercati
del lavoro con tempi diversi.
La Spagna nel 2012, l’Italia
nel 2015 e la Francia oggi.
Molti tratti di questi interventi
sono comuni tra i vari paesi
tuttavia le condizioni politiche
e alcuni dettagli delle riforme
stesse possono decretarne il
successo o il fallimento. L’Italia ha
portato a termine una prima parte
fondamentale della riforma del
mercato del lavoro. Segue a pag 15
otremmo chiudere il
Brennero e chiedere di
fare controlli in territorio
italiano”. Le parole di
Doskozil, ministro della Difesa
austriaco, suonano bizzarre non
solo per il nostro Paese, ma per
la tradizione europeista di casa
a Vienna. Perché l’innalzamento
di una barriera lunga 250 metri
al confine tra Italia e Austria
è una scelta pericolosa.
Il governo austriaco, a guida
socialdemocratica, si sta
muovendo in modo unilaterale,
rischiando di aprire una crepa
nella cooperazione europea in
materia d’immigrazione.
A questo punto domandarselo è
lecito: qual è la spinta che induce i
partiti austriaci a scelte del genere?
Perché Vienna volta le spalle a
una necessaria collaborazione e
solidarietà europea? Domande
che affliggono maggiormente
chi, come me, ha vissuto a
lungo in Austria con in tasca la
tessera dei socialdemocratici
della Spoe, coprotagonisti con
i popolari del Ovp al governo.
Se guardiamo l’analisi dei flussi
del nostro Ministero degli Interni,
la dimensione del fenomeno
tra i due Paesi è gestibile con
sicurezza e senza allarmismi.
Segue a pag 3
Strage del
marmo, morti
due cavatori
Seppelliti da una parte
della montagna. Salvo
un terzo operaio P. 12
Nessun regista italiano in concorso al festival di Cannes: forse saltare un anno ci farà bene P. 17
I cosacchi
a San Pietro
Francesco Cundari
P
robabilmente, se
nell’elenco degli invitati
non ci fosse stato il nome
di Bernie Sanders, gli altri
sarebbero potuti passare pure
inosservati. Segue a pag 14