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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta SANIA’24ORE IN PARLAMENTO Alcol, Relazione al Parlamento: bevitrici in aumento, giovani a rischio, binge drinking piaga sociale di Rosanna Magnano Nel 2014 aumentano i bevitori fuori pasto, soprattutto tra le donne. E il fenomeno del binge drinking ‐ le abbuffate alcoliche hanno riguardato 3,3 mln di persone, soprattutto tra la popolazione più giovane ‐ resta «un serio problema di sanità pubblica». Se i consumatori a rischio sono leggermente in calo e scendono a quota 8, 3 mln rispetto agli 8,6 dell’anno precedente, le fasce più a rischio sono quelle dei giovanissimi (16‐17enni ) e dei «giovani anziani» (65‐74enni). A causa di una scarsa conoscenza o consapevolezza dei rischi che l'alcol causa alla salute, circa 700mila minorenni e 2,7 mln di over65 sono consumatori a rischio, vale a dire «esposti a patologie e problematiche alcolcorrelate». «Persone quindi che non sono identificate precocemente e sensibilizzate sul loro consumo non conforme alle raccomandazioni di sanità pubblica». Il consumo di alcol è più diffuso soprattutto tra i maschi del Nord Est, ma il maggior numero di decessi causati dall’abuso di alcol si registra in Valle d’Aosta, Bolzano e Trento, con valori preoccupanti anche al Sud, in Molise, Basilicata e Calabria. Sono questi i principali trend che emergono dalla «Relazione del ministro della Salute al Parlamento sugli interventi realizzati ai sensi della legge 30.3.2001 n. 125», la legge quadro in materia di alcol e problemi alcol correlati. Troppe bevitrici Nel 2014 si osserva ancora un lieve calo rispetto all'anno precedente dei consumatori giornalieri (nel 2013 rappresentavano il 22,7% e nel 2014 il 22,1%) mentre continuano a crescere i consumatori fuori pasto (nel 2013 erano il 25,8% e nel 2014 erano il 26,9%). Il consumo fuori pasto è soprattutto diffuso tra i giovani (18‐24 anni) e i giovani adulti (25‐44), che lo adottano spesso nell'ambito di occasioni e contesti legati al divertimento e alla socializzazione. Continua in modo preoccupante la crescita negli ultimi dieci anni del consumo fuori pasto tra le femmine che sono passate dal 14,9% del 2005 al 16,5% del 2014. Una crescita che si è verificata in tutte le fasce di età, mentre il dato complessivo dei consumi fuori pasto tra i maschi risulta in lieve diminuzione (37,3% nel 2005, 36,1% nel 2014). Il rischio sociale del binge dirinking , i giovani «Desta particolare allarme ‐ sottolinea la Relazione della ministra Lorenzin ‐ il fenomeno del binge drinking, con gravi rischi per la salute e la sicurezza non solo del singolo bevitore ma anche dell'intera società». Nel 2014, il 10,0% degli uomini e il 2,5% delle donne di età superiore a 11 anni hanno dichiarato di aver consumato 6 o più bicchieri di bevande alcoliche in un'unica occasione almeno una volta negli ultimi 12 mesi (3,3 mln di persone). E il problema investe soprattutto i ragazzi. Le percentuali di binge drinker sia di sesso maschile che femminile aumentano infatti nell'adolescenza e raggiungono i valori massimi tra i 18‐24enni. Diminuiscono i consumatori a rischio La prevalenza dei consumatori a rischio, elaborata attraverso l'indicatore di sintesi, è stata nel 2014 del 22,7% per uomini e dell'8,2% per donne di età superiore a 11 anni, per un totale di quasi 8,3 mln (maschi 6 mln, femmine 2,3) che nel 2014 non si sono attenuti alle nuove indicazioni di salute pubblica. Numeri leggermente in calo rispetto all'anno precedente quando si registrava una prevalenza rispettivamente del 23,4% per gli uomini e dell'8.8% delle femmine per un totale di 8,6 mln di persone. I giovanissimi restano tra i più vulnerabili. La fascia di popolazione più a rischio per entrambi i generi è quella dei 16‐17enni (M=46,91%, F=39,5%), che non dovrebbero consumare bevande alcoliche e quella degli uomini così detti «giovani anziani», cioè i 65‐74enni. La geografia dei consumi: Nord Est in testa ma in calo Il consumo di alcol nell'anno è più forte nel Centro‐nord, soprattutto nel Nord‐est (67%), in particolare tra i maschi (78,3%). In modo analogo si distribuiscono i consumatori giornalieri, con una quota nel Nord del 23,7%. Rispetto al 2013, si osserva nel Nord‐est una diminuzione di quasi due punti percentuali nel consumo di alcol nell'anno (da 68,7 a 67%), e di tre punti percentuali al Centro (da 65,5% a 62,3%). Nell'Italia meridionale si registra, invece, una riduzione di 1,8 punti percentuali nel consumo di alcol giornaliero (da 22,1% a 20,3%). Mortalità alcol‐correlata in discesa. Maglia nera alla Valle d’Aosta L’alcol, si sa, può anche uccidere. Soprattutto per epatopatie alcoliche e sindromi psicotiche indotte da alcol. Il fenomeno è in costante discesa e nel 2012 il numero di decessi di persone di età superiore a 15 anni per patologie totalmente alcol‐attribuibili è stato pari a 1.308, di cui 1.050 (80,3%) uomini e 258 donne (19,7%). Le regioni che nel 2012 hanno fatto registrare il numero maggiore di decessi in rapporto alla popolazione (tasso grezzo) sono state la Valle D'Aosta (8,23 decessi ogni 100.000 abitanti) e la provincia autonoma di Bolzano (7,54 decessi ogni 100.000 abitanti) con valori quasi tre volte superiori alla media nazionale (2,55 decessi ogni 100.000 abitanti); valori estremamente elevati sono stati registrati anche nella provincia autonome di Trento (5,37 decessi ogni 100.000 abitanti), in Molise (4,37 decessi ogni 100.000 abitanti), Basilicata (3,20 decessi ogni 100.000 abitanti) e Calabria (3,09 decessi ogni 100.000 abitanti). Le regioni in cui si muore di meno sono invece state la Sicilia (1,64 decessi ogni 100.000 abitanti), la Toscana (1,71 decessi ogni 100.000 abitanti) e la Campania (1,78 decessi ogni 100.000 abitanti) UMBRIAON 17enne in coma etilico: denunciata barista Fossato di Vico, il ragazzo era finito in rianimazione. La donna: «Gli ho dato solo una coca cola». Ma le indagini hanno rivelato altro 18 Mar 2016 ‐ Lo scorso gennaio era finito in coma etilico dopo aver bevuto alcolici in maniera scriteriata in un bar di Fossato di Vico. Il ragazzo, appena 17enne, era finito in rianimazione a Foligno ed era riuscito a salvarsi per il rotto della cuffia. In seguito alla vicenda, e al termine di un’indagine accurata, i carabinieri di Sigillo hanno denunciato a piede libero una ragazza di 23 anni, titolare del locale che aveva somministrato le bevande al minore. In salvo Il ragazzo, 17enne di Sigillo, in seguito al grave malore era stato trasportato all’ospedale di Gubbio‐Gualdo Tadino e da lì, viste le gravi condizioni, a Foligno. Ricoverato in rianimazione, il giorno seguente era stato dimesso con diagnosi seria e richiesta di valutazione del Sert. «Solo una coca‐cola» L’indagine dei carabinieri è partita immediatamente: la titolare del bar, sentita dai militari, ha affermato di avergli servito solo una coca‐cola. In realtà dalle testimonianze e dagli altri elementi raccolti dai militari, è emerso un quadro diverso. Il giovane aveva raggiunto il bar intorno alle 20.30 di una sera di metà gennaio e lì aveva bevuto vino e superalcolici in quantità. A somministrarglieli, secondo gli inquirenti, era stata proprio la titolare del locale. Denuncia e sanzioni Quest’ultima è stata denunciata per ‘determinazione in altrui dello stato di ubriachezza’ e ‘lesioni personali gravissime’. La stessa è stata anche sanzionata per aver violato l’obbligo di non somministrare bevande alcoliche a minori di anni 18. BOLOGNATODAY Stretta anti‐alcol, i comitati Pratello: 'Favorisce i locali e penalizza i negozietti' I residenti raccolti nel comitato si lamentano: "Il degrado è degrado. Qui si favoriscono i titolari dei locali (che votano) e si penalizzano i proprietari degli alimentari, per la maggiore stranieri" Redazione 19 marzo 2016 ‐ Tirano fuori gli artigli i residenti della zona Pratello dopo aver letto le novità annunciate dall'assessore Matteo Lepore rispetto al regolamento di Polizia urbana: la cosa che non va giù è che la stretta anti‐alcol risparmi di fatto pub e osterie. Infatti, secondo quanto detto dall'assessore al commercio, "sembra che ci siano due tipi di degrado: quello cattivo da combattere e quello buono da tollerare e magari anche da coccolare". I residenti del comitato Al Crusel e quelle dell''area di piazza San Francesco e via Pietralata, vedono infatti che il Comune individua un degrado ''cattivo'' nell'alcol venduto dalle attività commerciali di vicinato e dai laboratori artigianali, che possono rimanere aperti al massimo fino alle 22 (e sono per lo piu' gestiti da extracomunitari, che non votano) e infatti qui ci sono "nuove ed ulteriori limitazioni". Poi però c'è l'alcol venduto da bar e osterie: "Che possono rimanere aperti anche tutta la notte (gestite per lo più da italiani, che votano) e che non produce, a quanto pare nessun tipo di degrado da combattere. Forse ‐ ironizzano i residenti ‐ non fa così male alla salute e magari il vetro che lo contiene fa anche da arredo urbano. Infatti non è prevista alcuna ulteriore limitazione alla vendita di alcolici da asporto per questa privilegiata categoria commerciale che potrà continuare a somministrare, senza alcun limite, alcolici anche in contenitori di vetro da consumare tranquillamente per strada fino all''alba". Il tutto con allegri e rumorosi assembramenti sotto le finestre dei cittadini che vorrebbero dormire e non essere forzatamente coinvolti nella caciara notturna. Anche questi cittadini, per lo più, votano, ma a quanto pare la loro salute e i loro diritti non interessano a chi ci amministra". Lepore poi "non ci racconti la favola che il bar o l'osteria non vende da asporto ma somministra alcolici perchè ‐ obiettano i residenti ‐ "si tratta di un tecnicismo formale per distinguere due cose che sono perfettamente identiche, nell'uno e nell''altro caso il consumatore esce da un'attività commerciale con un alcolico e lo consuma per strada, nell'uno e nell'altro caso le conseguenze per la salute, il degrado urbano e il disturbo ai residenti sono identici". Fatto sta che nel nuovo regolamento c'è, sempre secondo i residenti, "un'offesa al buonsenso e alla logica quando si pensa di voler convincere i cittadini esasperati dal rumore notturno degli assembramenti all'esterno dei pubblici esercizi aperti fino all'alba, che tutto quanto va bene perchè a guadagnare è un barista italiano e non un negoziante pakistano". Infine, due domande al Consiglio comunale che dovrà votare questi emendamenti: "Non sarebbe più giusto responsabilizzare in egual modo tutti i tipi di attività economiche che operano di notte nella vendita di alcolici, indipendentemente che siano negozi o bar? Non sarebbe forse ora di specificare in modo più preciso cosa si intende per vendita di alcolici da asporto?". IL GAZZETTINO – BELLUNO Il sindaco ai locali: «Basta alcol ai giovani, situazione drammatica» PUOS ‐ È in aumento il problema legato al consumo di sostanze stupefacenti e, in generale, alla dipendenza. Un'autentica piaga sociale che coinvolge anche gli adolescenti. Per questo, a Puos d'Alpago, si è deciso di correre ai ripari. E di attuare una serie di contromosse per porre un freno allo spiacevole fenomeno: come ultimo atto amministrativo, prima del commissariamento, la giunta di Puos ha inviato una lettera a tutti i gestori di locali pubblici e ai commercianti. «Aiutateci a insegnare ai ragazzi il rispetto per la vita (propria e degli altri) e il rispetto della legge ‐ si legge in uno dei passaggi chiave ‐ Ai nostri minorenni non diamo alcol, né sigarette. E non lasciamoli giocare alle macchinette. Il divertimento non è sballo: tutti insieme possiamo dare ai giovani il giusto insegnamento». CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Niente alcol ai migranti e coprifuoco L’ordinanza del sindaco di Siculiana Agrigento, il primo cittadino respinge le polemiche: «Stabilirò anche una regola che imponga l’uscita a gruppi di massimo 20 persone per non più di due ore» di Roberto Chifari Niente più alcol ai migranti e ai richiedenti asilo ospiti del centro d’accoglienza Sikania di Siculiana. Lo ha disposto il sindaco, Leonardo Lauricella, che ha emesso un’ordinanza a bar e supermercati del paese per fronteggiare l’emergenza alcolismo. Il primo cittadino, del piccolo paesino dell’agrigentino, torna alla ribalta delle cronache dopo le minacce ricevute su Facebook da ignoti. «Ho deciso di emettere l’ordinanza – spiega Lauricella ‐ perché spesso assistiamo a scene poco decorose, ragazzi completamente ubriachi che litigano per le strade del paese o che, in preda ai fumi dell’alcol, si divertono a suonare i campanelli delle abitazioni disturbando la quiete pubblica. Molti bivaccano anche nella villa comunale, per questo motivo ho dovuto prendere la decisione di vietare la vendita di alcol ai migranti, a meno che non siano muniti di un documento di riconoscimento». Di fatto, però, l’ordinanza comunale si scontra con l’impossibilità oggettiva dei migranti a poter acquistare alcolici proprio perché il loro status speciale non permette loro di aver alcun tipo di documento. «Eppure in qualche modo dovevo pur fare» si giustifica Lauricella che vorrebbe anche regolamentare le uscite evitando la formazione di gruppi. «La mia idea è quella di stabilire una regola che imponga l’uscita a gruppi di massimo 20 persone per non più di due ore, entro le quali devono fare rientro nel centro». SASSARINOTIZIE Ubriaco minaccia la madre, finisce agli arresti 19/03/2016 ‐ Giovedì scorso, gli agenti delle Volanti ha tratto in arresto B.S, 48enne, sassarese, per minacce aggravate, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Gli agenti sono intervenuti in via Antonio Gramsci per una segnalazione di lite in famiglia, degenerata con minacce da parte di un uomo nei confronti dell’anziana madre. Giunti sul posto, gli agenti sono stati accolti all’ingresso dell’appartamento da una persona in evidente stato di ubriachezza, che, con un coltello minacciava il personale operante di arretrare. Malgrado gli inviti degli operatori a deporre la lama e a calmarsi l’uomo si è scagliato contro di loro ingaggiando una colluttazione, a seguito della quale due operatori hanno riportato delle lesioni. Gli agenti sono riusciti comunque, con l’ausilio di una seconda pattuglia, ad immobilizzare l'uomo ed ammanettarlo per condurl all’interno di un’auto di servizio. Visto il suo comportamento si è proceduto all’arresto e all’accompagnamento di B.S. presso le camere di sicurezza della Questura, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Ieri, a seguito della convalida dell’arresto, l’A.G. ha disposto il divieto di rientrare nel Comune di Sassari. VITADIDONNA.IT Alcol e tumore al seno, un bicchiere al giorno aumenta del 5% il rischio di cancro Notizie in merito al consumo alcol e la relazione che questo ha con il tumore alla mammella. In base all'ultima revisione, pubblicata su Alcohol and Alcholism, anche un moderato consumo di bevande alcoliche (un bicchiere al giorno) può alzare del 5% il rischio di contrarre il cancro al seno. Il rischio maggiore può arrivare anche al 40/50% se il consumo è elevato, cioè 3 bicchieri e più al giorno. La revisione, è stata portata a termine dall'equipe dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche "Mario Negri", coordinata da Carlo La Vecchia, da Vincenzo Bagnardi dell'Università di Milano Bicocca e da Helmut K. Seitz dell'Università di Heidelberg. Nel corso del lavoro sono stati presi in considerazione sia i dati epidemiologici che i meccanismi della carcinogenesi mammaria da alcool. Nel Nord Europa e Nord America si stima che l'alcol sia per il 5% la causa di tutti i tumori alla mammella. Nei Paesi, invece, in cui il consumo di alcol è abituale tra le donne (come in Italia e in Francia) la percentuale arriva al 10%. Claudio Pelucchi del Mario Negri ha spiegato nel corso della revisione sono stati inclusi "113 articoli che hanno fornito dati sul tumore della mammella nelle bevitrici moderate, per un totale di 44.552 casi in non bevitrici e 77.539 in bevitrici moderate". Quindi proprio su questi dati, ha chiarito Pelucchi, sono state fatte le stime sull'aumento di rischio del cancro al seno. (Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)