Ospedale pulito dai cittadini La Regione contro le Molinette

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Transcript Ospedale pulito dai cittadini La Regione contro le Molinette

In edicola con La Stampa
*
9A
DAL 19 GENNAIO CON
L’AGENZIA PER L’IMPIEGO IN CRISI
LA STAMPA
120 chiamate per un lavoro
rispondono solo 30 giovani
Una ditta di informatica si è
rivolta al centro dell’impiego
offrendo quattordici contratti
a tempo indeterminato.
L’agenzia ha contattato 120
ragazzi disoccupati ma ai colloqui si sono presentati soltanto in trenta. È la dimostra-
Che
tempo
che fa
ECONOMIA
Iren verso
l’acquisto
di Trm
zione più evidente di quanto i
giovani abbiano perso la fiducia
verso i canali formali. Nel 2015
hanno trovato lavoro 61 mila
under 30, ma le domande al
centro sono state solo 21 mila.
La multiutility dell’energia
compra il 51%
della società che gestisce
l’inceneritore
Cristina Insalaco
A PAGINA 42
REPORTERS
Il centro di via Bologna
Letizia Tortello A PAGINA 42
TORINO
LA STAMPA
GIOVEDÌ 28 GENNAIO 2016
Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 B fax 011 6639003,
e-mail [email protected] B [email protected] B [email protected]
& PROVINCIA
*
Situazione
Prosegue la
lunga fase di
tempo stabile
ma con soleggiamento
limitato da
nubi basse
sulle pianure.
Temperature
miti e temporanei passaggi nuvolosi
sulle Alpi.
3° 9°
Oggi
Parzialmente
nuvoloso o
nuvoloso per
nubi basse in
pianura, ma
precipitazioni
assenti. Soleggiato sulle Alpi
al mattino con
passaggi
nuvolosi dal
pomeriggio.
A difesa
dei pedoni
Scrivete a [email protected]
Su Twitter hashtag #pedoniarischio
Ci sono strade, a Torino, che sono un pericolo per i pedoni, ad
ogni ora del giorno. Zone della
città dove quotidianamente attraversare a piedi una via o una
33 0 33
investiti
feriti
morti
piazza è una scommessa. Dov’è
pericoloso addirittura camminare sul marciapiede. Ci sono
strisce pedonali che gli automobilisti non considerano mai,
Il nostro sondaggio: la maggioranza dei lettori è contraria
Ospedale pulito dai cittadini
La Regione contro le Molinette
Saitta: sbagliato delegare. Ma l’idea contagia Mauriziano e Martini
SIAMO ENTRATI NEI RESTI DELLA BASILICA SCOPERTI DENTRO IL NUOVO CENTRO LAVAZZA
INTERVISTA
“Più uniformità
di vedute
tra le procure”
REPORTERS
Passeggiata nella chiesa paleocristiana
Emanuela Minucci A PAGINA 47
MAURIZIO TROPEANO
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Domani
Sabato
Un’idea per
gli immobili
della mafia
A PAGINA 49
ALLE PAGINE 40 E 41
3° 10°
EMERGENZA CASA
Andrea Rossi
Martinengo e Mondo
Nuvoloso con
parziali schiarite nel corso del
pomeriggio.
Estesi passaggi
nuvolosi sulle
Alpi fino al
mattino, ampi
rasserenamenti in giornata.
semafori che non vengono minimamente rispettati. Segnalateci (anche con una foto, se volete) qual è la strada pericolosa
vicino a casa vostra.
uecento dei 260 immobili confiscati ad
associazioni mafiose o
criminali in Piemonte potrebbero essere destinati all’emergenza abitativa. Per
farlo è necessario arrivare alla firma di un protocollo d’intesa con la regione Piemonte
e le agenzie territoriali per la
casa. E ieri il prefetto Umberto Postiglione, direttore
dell’Agenzia nazionale dei
beni sequestrati e confiscati,
ha spiegato ai componenti
della commissione legalità
del Consiglio regionale che
«se Chiamparino e l’assessore Ferrari convocheranno i
sindaci e le Atc il prefetto si è
detto d’accordo a procedere
con la sperimentazione»,
spiega il capogruppo di Sel,
Marco Grimaldi. Domenico
Rossi, vicepresidente Pd della Commissione è più cauto:
«Affronteremo con gli assessori competenti e con le
agenzie della casa le modalità per il coinvolgimento del
Piemonte». Secondo Rossi,
comunque, «uno degli obiettivi di Postiglione è lavorare
perché una parte dei fondi
europei siano dedicati, sotto
forma di investimento, ai beni confiscati così da renderli
disponibili per il territorio».
L’idea di coinvolgere i cittadini
per garantire il decoro delle
Molinette, il primo passo è la
pulizia dei muri esterni, fa breccia nella Sanità piemontese:
contraria la Regione, convinta
che il pubblico debba assumersi
le proprie responsabilità.
3° 13°
Ben soleggiato sulle Alpi
salvo lievi
velature.
Addensamenti
per nubi basse
sulle pianure,
ma tendenza a
schiarite in
giornata.
12345367318
Parla Francesco Saluzzo
il pg che sostituisce
Marcello Maddalena
D
Un nuovo ciak all’orizzonte di Centovetrine
entovetrine riprenderà». Gli
assessori alla
Cultura Parigi e Braccialarghe sono usciti ieri mattina
dal cda di Film Commission
con questa ottima notizia.
Insieme con l’arrivo a Torino
e in Piemonte di nuovi e importanti set. Siccome però
attorno all’importante fiction sul centro commerciale
più trasmesso d’Italia ruotano centinaia di posti di lavoro certi chiarimenti sono
d’obbligo. L’accordo con
«Endemol», in dirittura d’arrivo, non è stato ufficialmente ancora firmato. Insomma,
le probabilità di un ritorno
Il set
«C
La messa in
onda della
fiction girata
a San Giusto
Canavese è
stata sospesa
un anno fa
della soap opera girata dal
2000 a San Giusto Canavese
(e scomparsa dai palinsesti
Mediaset nella primavera
scorsa) sono moltissime, ma il
contratto, il fatidico sì, deve
ancora arrivare. L’ottimismo
di Comune e Regione, però, fa
capire che la strada intrapresa è quella giusta. Storicamente la soap opera andava in
onda nel primo pomeriggio di
Canale 5, dove superava lo
share della statunitense «Beautiful». Quindi è stata spostata su Retequattro, alle 20,10,
per poi essere condensata nelle ultime due settimane nella
prima serata di martedì con
quattro episodi consecutivi.
Ora vedremo se, e come, tornerà. Fra le certezze invece c’è
l’arrivo della fiction Rai «Studio Uno» in due puntate da
100 minuti l’una girata a Torino, in abiti rigorosamente Anni Sessanta. La regia è di Riccardo Donna e nel cast troviamo Alessandro Mastronardi,
Diana Del Bufalo, Giusy Buscemi, Gianmarco Saurino. Le
riprese sono cominciate l’11
gennaio di fronte al Palazzo
Edizione Siae, al Tne Mirafiori
e in piazza Cln.
[E. MIN.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
VITA QUOTIDIANA DEI TORINESI
A INIZIO NOVECENTO
DAL 29 GENNAIO
AL 26 FEBBRAIO
A 9,90 EURO IN PIÙ
12345367318
40 .Cronaca di Torino
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 28 GENNAIO 2016
Il pubblico chiede
aiuto ai cittadini
La proposta della direzione del maggiore
ospedale torinese può contare su alcuni
precedenti illustri di mobilitazione
della collettività. Ma non convince tutti
Bramante
È sbagliato supplire
alle mancanze altrui,
il volontariato
è un’altra cosa
rispetto a queste cose
Paolo
REPORTERS
La proposta su Specchio dei Tempi dopo le lamentele
Molinette, appello ai cittadini
“Raccolta fondi per ripulirle”
Alla Città della Salute arrivano le prime offerte da parte di singoli e associazioni
La direzione: “Daremo vernice e pennelli a chi cancellerà i graffiti”
dei cittadini: ipotesi che Gian Paolo Zanetta, direttore generale
della Città della Salute, rilancia
dando la disponibilità dell’azienda a seguire la regia dell’operazione.
Ospedale partecipato
Servono nuove idee,
stiamo risistemando
la cappella interna
con il contributo
dei nostri medici
Gian Paolo Zanetta
direttore generale
Città della Salute
Insomma: in attesa del nuovo
Parco della Salute, le Molinette
potrebbero diventare un ospedale «partecipato»: «Qualcosa
del genere sta accadendo nella
cappella interna, soggetta a manutenzione con il concorso, anche economico, dei nostri professionisti». In giornata viene
fornito anche un riferimento telefonico per chi fosse interessato: 011.6334732.
Il gelo della Regione
Soluzioni irrituali, soprattutto
quella relativa alla tinteggiatura
dei muri esterni, che stando ai
«si dice» non avrebbero riscosso
il gradimento dell’assessore
Saitta: quest’ultimo deciso a difendere l’immagine di un sistema sanitario in grado di badare a
se stesso, senza rincorrere l’obolo o la manodopera dei torinesi.
Le reazioni dei torinesi
E gli interessati? Le prime reazioni, raccolte all’ingresso delle
Molinette, sono abbastanza tiepide: con qualche apertura. «In
teoria non sarebbe giusto, ma se
qualcuno ci sta ben venga»,
commenta la signora Daniela.
«Veramente la manutenzione
spetterebbe all’azienda - le fa eco
Maria -. Ma se non c’è altra soluzione... perché no?». «Considero
l’ospedale come casa mia, lo voglio funzionale e decoroso - aggiunge Franca -. Ma guai a badare solo ai muri, chi si occupa della mancanza di parcheggi?». Davide Bechis e Paolo Deluca non
vogliono saperne: «Sbagliato
supplire alle mancanze altrui, il
volontariato è un’altra cosa». La
più netta è un’altra Maria: «Io
pago le tasse, che diamine! Qualsiasi iniziativa si decida di intraprendere, la priorità sono i malati. Tutto il resto, compresi i muri,
può attendere».
I sindacati e il personale
del servizio ristorazione
sono preoccupati
dall’annuncio
di 67 licenziamenti
riferi rotti
irino dell’Asl
caso delle guarnizioni del frigorifero, rotte, nella cucina diete-
“Pulisci gli ospedali”: l’idea si allarga
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVAT
Protesta in strada
la Città della Salute
sa che verifichi il puntuale rispetto del capitolato da parte
La notizia
dell’appello ai
cittadini è stata
pubblicata ieri
sulla «Stampa»
1
L’appello delle Molinette piace a Mauriziano e Martini. Ma il nostro sondaggio lo boccia
ALESSANDRO MONDO
NOEMI PENNA
Una decina di telefonate all’Ufficio relazioni con il pubblico delle
Molinette da parte di altrettanti
cittadini incuriositi o disponibili.
L’adesione dell’Associazione Cral
San Giovanni Battista-Molinette,
il circolo ricreativo dei dipendenti, pronta a coinvolgere gruppi di
lavoro tra i soci. Soprattutto, l’interesse e l’apertura di credito da
parte dei direttori delle Asl e di
alcuni ospedali: i manager non
solo condividono l’appello lanciato dalla direzione aziendale della
Città della Salute ai torinesi - richiesti di promuovere una raccolta-fondi o di mobilitarsi in prima persona per ritinteggiare i
muri esterni delle Molinette - ma
sono propensi a a mutuarlo nelle
rispettive strutture. Tutto in
ventiquattro ore.
La lettera
Nei giorni scorsi
un lettore
ha scritto
a Specchio
dei Tempi
segnalando
le condizioni di
grave degrado
dei muri esterni
dell’ospedale
La proposta
Martedì
la direzione della
Città della Salute
ha chiesto
ai cittadini
di mobilitarsi
con una raccolta
di fondi
o intervenendo
in prima persona
Asl e ospedali favorevoli
La controproposta per certi versi
provocatoria dell’azienda ospedaliera di corso Bramante - replicando ad una lettera su Specchio
dei Tempi ha invitato i cittadini a
mettersi in gioco (telefonando allo 011. 6334732) - si configura come un modello che, almeno sul
fronte della domanda , promette
di allargarsi a macchia d’olio. A
fare la differenza, semmai, sarà
la disponibilità della gente: il 77%
di chi ha votato il sondaggio online lanciato ieri dalla Stampa è
contrario a spendersi, e a spendere di tasca propria, per ripulire
le Molinette.
Le reazioni
Ieri numerosi
direttori di Asl
torinesi hanno
accolto con
favore la proposta. Ma ci sono
state anche
perplessità da
parte di direzioni
sanitarie di altri
ospedali
«Coinvolgiamo la gente»
«Disponibile ad ogni iniziativa
che metta al centro la cooperazione - esordisce Giovanni Soro,
direttore generale dell’Asl Torino
1 (di cui fanno parte Martini e Oftalmico) -. Siamo pronti sia a ricevere che a dare aiuto, tramite i
nostri uffici tecnici. Vale in particolare per il Martini, dove a breve
partiranno i lavori di ristruttura-
Gli alpini
“Valuteremo,
già aiutiamo
l’Infantile”
REPORTERS
Preda dei vandali
Il muro di cinta dell’ospedale Molinette è coperto da ogni genere di graffiti: situazione
che accentua il senso di degrado del principale ospedale cittadino
La collaborazione
della gente è preziosa,
siamo pronti a dare
ma anche a ricevere
forme di aiuto
L’idea delle Molinette
è interessante,
anche al Mauriziano
ci sono molti lavori
da portare a termine
Giovanni Maria Soro
Silvio Falco
direttore generale
Asl Torino 1
direttore generale
Mauriziano
zione». Via libera dal Mauriziano.
«L’idea non mi scandalizza, chiedere aiuto ai cittadini volonterosi
non è una resa del servizio pubblico - rilancia Silvio Falco, il direttore -. Sicuramente l’iniziativa
va inquadrata, cominciando dall’aspetto assicurativo, ma nel nostro ospedale ci sarebbe parecchio da fare, anzi: non c’è che
l’imbarazzo della scelta. Fatte
salve le facciate, quelle sono tutelate dalla Soprintendenza». Dello
stesso avviso Massimo Uberti,
che guida l’Asl Torino 3: «La collaborazione dei cittadino non dev’esser scontata ma è giusto incoraggiare il senso di appartenenza
verso il patrimonio pubblico,
ospedali compresi. Peraltro, è in
linea con i volontari che ogni giorno ci aiutano a garantire i servizi». «L’estate scorsa un signore ci
ha regalato alcuni ventilatori - ricorda Lorenzo Ardissone, Torino
4 -: non solo non mi sono scanda-
lizzato ma l’ho ringraziato. Se i
cittadini si offrissero di darci una
mano per piccoli interventi di
manutenzione, magari in forma
associata, per me sarebbero i
benvenuti».
Le perplessità
Perplessi, ma non pregiudizialmente contrari, Maria Vittoria e
San Giovanni Bosco. «In questo
momento non lo riteniamo opportuno, anche noi stiamo valutando la priorità dei lavori - spiega
Caterina Mineccia, il direttore sanitario. So bene che progetti analoghi sono stati lanciati nelle scuole ma oggi le nostre priorità sono
altre: ad esempio l’umanizzazione dei reparti, e non la pulizia dei
muri di cinta. Comunque vedremo cosa accadrà con l’appello delle Molinette, chi aderirà e come».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
«Sì, ho letto l’appello delle
Molinette e prenderemo in
considerazione la richiesta:
nei prossimi giorni la sottoporrò al nostro Consiglio direttivo».
Quello che non riesce a fare
l’azienda ospedaliera, e che
magari non accetteranno di
fare i cittadini, potrebbe essere portato a termine dagli alpini. Proprio loro. Gianfranco
Revello, presidente della sezione Ana di Torino, prende
sul serio la questione: «Valuteremo, ma preciso che non
siamo nuovi a questo genere
di interventi». Per chi non lo
sapesse, ogni anno i soci collaborano con l’Associazione
Forma per lavori nelle parti
comuni dell’ospedale Regina
Margherita: tinteggiatura,
ma non solo. «Idem per il Cottolengo - aggiunge Revelli -.
Anche in quel caso diamo una
mano, ad esempio ridipingendo le panchine». E le Molinette? «Da loro non abbiamo mai
ricevuto richieste, vedremo -.
Dipende dall’entità dell’intervento e dai tempi, molti ragazzi del Coordinamento giovani
devono pensare al lavoro. Anche il profilo assicurativo non
è secondario: siamo tutti assicurati per la responsabilità civile, per rischi e incidenti ogni
volta facciamo un’assicurazione a nostro carico. Ma di norma di tratta di lavori che durano un paio di giorni». [ALE.MON.]
Vota il sondaggio su
www.lastampa.it/ torino
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2
Un lettore scrive:
1 «I vigili urbani sono inter-
venuti perché un barista di via
Saluzzo ha esposto un cartello
con cui annunciava di donare il
pane ai poveri. Io abito a San
Salvario: la sera davanti ai portoni e agli angoli ci sono parcheggiate abusivamente auto
che bloccano il passaggio ai pedoni (figuriamoci una sedia a
rotelle), senza che si veda un vigile; di giorno via Madama Cristina è paralizzata dalle auto
parcheggiate in doppia fila; i
marciapiedi fungono da discarica e orinatoio; il parcheggio nelle strisce gialle non è riservato
ai residenti ma ai furbi, eccetera. Credo urgente e doveroso
che il corpo dei vigili urbani renda conto alla cittadinanza di
quali sono le sue priorità».
ANDREA BARABINO
Una lettrice scrive:
1 «Le norme sulla detassazione sulle case e sul mantenimento di benefici fiscali per le
1234456789368A3B26
2
123452367389AB5635C89A89DE54A45FA4A59538D669551A5948565C9A65C8AC89DE
158DD956538D6694A563538344A5954A7A5834355135A88CD9A458F
2
ristrutturazioni sono interventi
utili all’economia, ma mi permetto di suggerire qualche altra manovra. Oltre all’ovvia lotta agli
evasori, sarebbe utile rendere appetibile l’acquisto di immobili da
affittare. È evidente la non volontà di sostenere i piccoli proprietari in caso di morosità, in quanto se
l’inquilino è moroso incolpevole,
sarebbe compito dello Stato accollarsi il canone: è inaccettabile
che il problema sia ribaltato sul
proprietario. Invece, se la morosità è colpevole, dovrebbe esserci
un procedimento veloce per liberare l’alloggio».
MARISA BOBBIO
Un lettore scrive:
1 «Prendo spunto dalle notizie
riportate in questi giorni e riguardanti il pugno di ferro mostrato
nei confronti dei pubblici dipendenti di Sanremo, sorpresi a fare
tutt’altro in orario di lavoro. È deprimente constatare come questi
comportamenti siano diffusi.
Non si può non immaginare che
quanto successo al Comune di
Sanremo sia la punta dell’iceberg. La seconda riflessione è relativa alle promesse di severità e
di giusta punizione ai furbetti del
cartellino da parte del governo.
Già si parla di possibili vizi procedurali e di avvocati in allarme. So-
no pronto a scommettere che tra
qualche anno leggeremo del reintegro dei dipendenti licenziati, restituzione con gli interessi delle
somme nel frattempo non percepite con il solito corteo di danni
morali, biologici ecc.».
CLAUDIO B.
Un lettore scrive:
1 «Ho svolto attività di Medico
ospedaliero per 40 anni; ho lavorato in Ospedali trasformati in
Aziende, in Ussl trasformate in
Asl, con Pazienti chiamati utenti;
ho avuto decine di Presidenti di
tutto l’arco dei partiti; ho avuto
decine di Direttori sanitari. Ho at-
traversato cambiamenti promossi con il fine di razionalizzare le risorse, i costi sono sempre aumentati. Ascolto con attenzione Mattarella parlare di corruzione.
L’Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità (Ispe) riconosce
che “la definizione classica della
corruzione è: utilizzo del potere a
fini personali”. Tuttavia questa
definizione non ne descrive più
tutti gli aspetti, che devono essere analizzati in un quadro più ampio. Il termine anglosassone corruption ha un significato più esteso. Nel caso della Sanità, include
elementi quali: 1) sprechi nella gestione; 2) utilizzo improprio e/o
improduttivo dei fondi; 3) mortificazione delle competenze; 4) inserimenti di personale per voto di
scambio; 5) utilizzo di norme non
etiche quali la disincentivazione
di segnalazioni di illeciti; 6) implementazione di modelli organizzativi inefficienti; 7) coincidenza dei
ruoli controllante controllato; 8)
assenza di processi di auditing
esterni e indipendenti.
«Richard Horton, direttore di
“Lancet”, sostiene che nell’organizzazione sanitaria “la qualità è
stata erosa dalla preoccupazione
per la quantità, l’efficienza ha preso il posto dell’efficacia ed i principi della professione sono stati
rimpiazzati dagli obiettivi aziendali. La morale è collassata, il cinismo è dilagato”. La corruption è
in crescita».
GIAN PIERO SANCIPRIANO
[email protected]
via Lugaro 15, 10126 Torino
Forum lettere su
www.lastampa.it/specchio
www.facebook.com/specchiodeitempi
12345367318
LA STAMPA
GIOVEDÌ 28 GENNAIO 2016
Clinica Major
Maugeri
condannato
per corruzione
Si è concluso con tre condanne il processo per l’accreditamento della
clinica Major in Regione. Le accuse erano di corruzione per Umberto
Maugeri (3 anni e 8 mesi), patron del colosso sanitario lombardo già
finito sott’inchiesta a Milano per vicende dello stesso genere; il suo
direttore amministrativo Costantino Passerino (2 anni e 9 mesi) e il
funzionario regionale Giorgio Grando (3 anni e 8 mesi), che secondo
il pm Giancarlo Avenati Bassi incasso una tangente estero su estero
Il silenzio della Regione
.
Cronaca di Torino .41
di 150 mila euro. Grando si è difeso sostenendo che quella cifra era il
compenso per un’attività da libero professionista svolta quando
ancora non lavorava per la Regione. In più, nella sua ricostruzione,
l’accreditamento come struttura «senza fini di lucro» avrebbe
aumentato gli oneri della struttura, anziché favorirla. Grando
annuncia: «Confermo con determinazione la mia innocenza dalla
ipotesi di reato contestatami».
La preside di Caselle
L’irritazione di Saitta “I graffiti facciamoli
“Sbagliato delegare” rimuovere dai ragazzi”
Per una volta l’assessore in linea con i sindacati “Così imparano ad attivarsi per la propria città”
Colloquio
Retroscena
MARIA TERESA MARTINENGO
CASELLE
ilenzio in pubblico e
qualche sfogo in privato.
Dalla Regione, in questo
caso dagli uffici dell’assessorato alla Sanità, non arrivano
commenti ufficiali sulla proposta-provocazione della Città della Salute, che ha invitato
i torinesi a passare dalle lamentele al coinvolgimento in
prima persona.
I muri di cinta, coperti di
graffiti, sono indecorosi? È vero, ammettono dalla direzione
dell’ospedale, salvo precisare
che le risorse, contate, vengono investite prioritariamente
negli ambienti interni. Poi il rilancio, con il suggerimento ai
torinesi «di farsi promotori di
una raccolta-fondi o di un
gruppo di lavoro: il nostro Ufficio tecnico aziendale potrebbe
dare il supporto tecnico necessario». Significa una minima
consulenza e, più prosaicamente, scale, vernici, pennelli.
Senza nulla togliere al progetto del nuovo Parco della Salute
e della Scienza progettato dalla Regione in zona Lingotto: il
quale, però, non è esattamente
dietro l’angolo.
Diverse le reazioni nelle
Asl e negli ospedali, nemmeno una parola o due righe di
comunicato dall’assessorato
di corso Regina Margherita,
dove viene monitorato ogni
aspetto della Sanità piemontese. Anche così, ci sono silenzi eloquenti: silenzi che
S
Fastidio
oredana Meuti, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo
di Caselle, riesce là dove lo
Stato non ce la fa: ha migliorato la sua scuola - 1300 bambini e ragazzi - sotto ogni
punto di vista, dal look all’offerta formativa. E tutto questo cercando fondi, coinvolgendo famiglie e sponsor.
Trentamila euro in pochi anni è il «bottino» immesso nelle casse della scuola, risultato di contatti con i commercianti e persino con Sagat e
Reale Mutua. Teatro, progetto dislessia, sport. Di tutto un
po’. A cominciare, però, dall’attiva partecipazione dei
genitori alla piccola manutenzione, alla tinteggiatura
dei locali. Insomma, la preside di Caselle, laurea in pedagogia e grande esperienza
come docente, a chi vuole stimolare la partecipazione dei
cittadini può insegnare parecchio. Anche agli ospedali.
L
L’assessore
è contrario
a demandare
i servizi
REPORTERS
30
milioni
Il costo sostenuto
ogni anno per i lavori
di ripristino
alle Molinette
parlano. E quello dell’assessore non promette bene. Difficile
non scorgere dietro il suo «no
comment l’irritazione per
un’uscita non concordata.
Un’uscita che, stando a qualche sfogo con i più stretti collaboratori, cozza con il suo concetto di servizio pubblico.
Insomma, questione di merito, prima ancora che di metodo:
«I cittadini pagano le tasse, come tali sono i primi azionisti del
pubblico; sta al pubblico rispondere alle domande, senza delegare». Questo, in sintesi. Posizione in linea con quella dei sindacati, a dispetto dei rapporti
turbolenti. «Ci sta tutto, ma non
si può gravare sempre sui cittadini», commenta Roberto Scassa, Uil. «Quella della Città della
Salute è una mera provocazione - taglia corto Francesco Cartellà, Cgil Funzione pubblica -.
Spetta all’azienda e alla Regione mantenere le Molinette in
modo decoroso».
Un «sentiment» condiviso
dall’assessore: impegnato a riportare in carreggiata la Sanità
piemontese - tuttora soggetta al
piano di rientro del deficit e per
questo vigilata da ben due ministeri (Salute ed Economia) - e
poco propenso ai fuori programma, a derive che possono trasformare Asl ed ospedali in zone
franche dove la creatività è al potere. Il fatto che siano animate
dalle migliori intenzioni, non
cambia la sostanza: «I contribuenti fanno i contribuenti, il
servizio pubblico fornisce le risposte». Se è il caso, rimboccandosi le maniche e redistribuendo
le risorse disponibili: comprese
quelle necessarie per garantire il
decoro degli ospedali. [ALE.MON.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’analisi
«Coinvolgere le famiglie per
pulire una scuola non è difficile, ma le famiglie sono parte
della comunità-scuola, gli
obiettivi che si vogliono raggiungere sono chiari e i risultati evidenti. L’idea che la gente possa contribuire con il denaro a ritinteggiare un ospedale mi sembra poco praticabile in un momento come que-
Impegno
Nelle scuole
i genitori
spesso sopperiscono alle
carenze
del servizio
pubblico
sto, di sofferenza economica»,
dice Loredana Meuti. «Le persone sono in cerca di lavoro o lo
stanno perdendo... L’idea che
degli adulti possano dedicare
tempo a pulire i graffiti di un
ospedale non mi pare molto
praticabile. La proposta potrebbe funzionare bene, invece,
con gli studenti delle scuole superiori. Le scuole hanno progettualità autonoma e ai ragaz-
zi bisogna insegnare che essere
cittadini non è solo andare a votare, ma partecipare, attivarsi
per la propria città».
Nelle mani della preside
Meuti l’idea di affidare a «volontari» l’operazione di pulitura dei muri delle Molinette dai
graffiti comincia a prendere
forma. «L’ospedale è un luogo
della comunità, capita a tutti
di doverci andare, di accompagnare un parente, un amico.
Allora - riflette -, perché non
contribuire a renderlo accogliente. Sì, sono convinta che
per le scuole questo potrebbe
essere un bell’esempio di cittadinanza attiva».
A scuola è più facile
coinvolgere i genitori
perché c’è
un obiettivo comune,
il benessere dei figli
La comunità
Loredana Meuti
Dirigente scolastica
Per Loredana Meuti «il discorso potrebbe partire dalla scuola in ospedale, un servizio che
oggi coinvolge numeri significativi di ragazzi ed è ormai
molto conosciuto». Poi, «i ragazzi mi chiedono come fare a
cambiare le cose che non piacciono. Io rispondo: dovete
istruirvi e partecipare».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
12345
46 .VCO
STAMPA
.LA
GIOVEDÌ 28 GENNAIO 2016
In breve
A MEINA I BAMBINI SUI SENTIERI DELL’ECCIDIO DEL 1943
“Per non dimenticare”
I luoghi della memoria
diventano aule all’aperto
A Verbania posata una targa al ponte del Plush
dove venne fucilato il partigiano Silvio Zucchi
Silenzio e momenti toccanti:
è stato celebrato così il
«Giorno della memoria» con
iniziative tra Vco e Novarese.
Nel 1943 sedici ebrei rifugiati all’hotel Meina furono
uccisi e gettati nel lago dai
nazifascisti: ieri mattina un
silenzioso corteo ha commemorato la strage. I sindaci
Fabrizio Barbieri di Meina,
Roberto Grignoli di Lesa e
Flavia Filippi di Belgirate
hanno accompagnato gli scolari delle elementari e delle
medie di Pisano e Meina nei
luoghi della memoria.
Lieve malore per il sindaco
di Belgirate: «Ci tenevo tanto
a essere presente e non ho rinunciato anche se influenzata - racconta Filippi -, ho avuto un mancamento, ma mi sono ripresa subito». Soccorsa
dai volontari della Croce rossa di Lesa, è stata visitata dal
medico del 118 e non c’è stata
la necessità di ricovero.
A Verbania è stata scoperta al ponte del Plush una targa in ricordo del partigiano
Silvio Zucchi. Apparteneva
alla Brigata alpina Cesare
Battisti e venne fucilato dai
fascisti il 4 settembre ’44: era
in bicicletta, al posto di blocco nei pressi del ponte gli
venne intimato l’alt. Zucchi
riprese la corsa e i militari gli
spararono ritenendolo un
soggetto coinvolto nella lotta
partigiana. Aveva 48 anni. Ieri alla cerimonia sostenuta
dall’Anpi c’erano anche il sindaco Silvia Marchionini e
Claudio Zucchi, nipote del
partigiano.
Scolaresche presenti anche a Domodossola: deposta
una corona di fiori alla fontana della pace di largo caduti
nei lager nazisti. Il sindaco
Mariano Cattrini ha ribadito
l’importanza di non dimenticare per capire anche le tragedie del presente.
Omegna
Caposala solo di fatto
Causa di lavoro
1 L’Asl
non ha proposto
nessun accordo e il giudice
del lavoro ha rinviato la decisione al 24 maggio. Erano tre
le coordinatrici infermieristiche dell’Asl Vco in tribunale per far valere le loro ragioni. Nell’aprile 2014 - con accorpamento dei servizi in
corso - non avevano avuto
conferma della mansione di
posizione organizzativa, la
cui assegnazione, giunta a
scadenza triennale, risultava
facoltativa. Le tre caposala,
su richiesta dell’allora direttore generale Adriano Giacoletto, hanno tuttavia continuato a svolgere - e lo fanno
tuttora - il ruolo di sempre,
percependo un’indennità di
coordinamento ma non quella aggiuntiva per la speciale
responsabilità.
[C. P.]
Domodossola
In Consiglio comunale
l’eredità Bernardinis
Consiglio comunale stasera alle 21 a Domodossola.
Tra i punti in discussione c’è
l’accettazione dell’eredità lasciata al Comune da Liliana
Bernardinis.
[F. ZA.]
1
Verbania
La didattica con i giochi
Incontro in biblioteca
Celebrazioni
Sopra
la cerimonia
a Domodossola
A destra
la posa
della targa
a Verbania
Sotto
i bambini
delle scuole
a Meina
dove nel ’43
furono uccisi
16 ebrei
1 Alle
17 in biblioteca incontro «Insieme più speciali» con Ilaria Maurri sul kit
«Apriscatola» per la scuola,
nato dalla collaborazione tra
la casa editrice Carthusia
con la Fondazione Telethon.
Il kit prevede una serie di
scatole-contenitore con materiale rivolto a ragazzi, insegnanti e famiglie che una volta aperte diventano giochi da
tavola e poster. L’iniziativa è
rivolta a insegnanti di asilo
ed elementari, educatori, volontari e genitori.
[B. AR.]
SENTENZA DELLA CORTE D’APPELLO
Maxi rissa di S.Maria Maggiore
I gemelli sono identici
ma uno è assolto grazie all’alibi
CRISTINA PASTORE
SANTA MARIA MAGGIORE
In primo grado erano stati
condannati entrambi per
l’impossibilità di riconoscere
quale dei due gemelli avesse
partecipato alla rissa. L’Appello ha dato ordine a una vicenda molto particolare. E
alla fine è rimasto solo un gemello a rispondere per tutto
il «branco» di giovani vigezzini che il 9 ottobre 2010 si era
accanito su due villeggianti.
Per Simone Fantoni - 26
anni di Malesco - il giudice
d’Appello ha confermato la
sentenza pronunciata nell’aprile 2013: tre mesi e risarcimento per i due aggrediti,
parte civile, rispettivamente
di 15 mila e 3 mila euro.
Ricorso in Cassazione
L’avvocato difensore, Marco
Gagliardini, sta valutando il
ricorso in Cassazione, ma intanto ha ottenuto l’assoluzione per il fratello gemello
Massimo Fantoni. Ha potuto
dimostrare che il ragazzo,
quel sabato notte di cinque
anni fa, non era a Santa Maria Maggiore, fuori dal bar
Genux, dove - per ragioni mai
chiarite - una decina di persone ha preso a botte i due
giovani residenti a Cavaria e
a Busto Arsizio. Massimo,
con degli amici, era a Domodossola e l’ha dimostrato.
A incastrarlo - con le indagini condotte dai carabinieri era stato il riscontro fotografico, e non poteva essere diversamente. Lui e il fratello sono
identici: gemelli omozigoti che
a fatica distinguono uno dall’altro anche i parenti e gli amici più stretti, figurarsi i due varesini tornando con la memoria a una circostanza di concitazione, dove sono volati
schiaffi, pugni e calci e dove
uno dei due, soccorrendo
l’amico, ha avuto la peggio: 40
giorni di prognosi e la faccia
fracassata. Sta di fatto che dei
tanti che hanno preso parte alla rissa, solo tre sono stati
identificati e rinviati a giudizio. Dal giudice della sezione di
Domodossola del tribunale di
Verbania un primo vigezzino è
stato assolto fornendo prove
che testimoniavano che lui non
c’entrava con quell’episodio di
irragionevole violenza.
A risponderne erano così
rimasti i due gemelli: evidentemente nell’incertezza di poter capire quale dei due avesse menato le mani, o anche
nell’ipotesi che potessero essere stati entrambi, tutti e
due in primo grado sono stati
condannati. Lunedì, invece, la
corte d’Appello ha riconosciuto come valido l’alibi di
una delle due «gocce d’acqua» di Malesco.
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Varzo
Annullata la ciaspolata
di San Domenico
1 Annullata
per problemi
di innevamento la «Bela Giacaa», ciapsolata del trofeo
«Neveazzurra», che avrebbe
dovuto svolgersi domenica a
San Domenico di Varzo. Si
tratta del terzo annullamento per il circuito delle ciaspolate, dopo la cancellazione
delle tappe di Bognanco e Vigezzo. Il prossimo atto è previsto domenica 7 febbraio
con la «Ciaspolata della valle
Antrona».
[V. MA.]
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IERI MATTINA ALLE 8,15, ANDAVA AL BAR
Pedone investito in via Colombo a Intra
1 Incidente ieri mattina in via Colombo a Intra, nei pressi della
Coop: alle 8,15 una Opel Corsa guidata da una ragazza di 24 anni di
Miazzina ha investito un uomo di 44, ricoverato non in gravi condizioni, che stava attraversando la strada (non sulle strisce pedonali)
per raggiungere il bar Zodiaco. L’auto arrivava da piazza Cavour. Sul
posto sono intervenuti polizia municipale e ambulanza del 118.
REVISORI ASL, LA RICHIESTA DEI GRILLINI
OMEGNA, L’IPOTESI DI REATO È DIFFAMAZIONE
“Chiamparino ci ripensi
sulla nomina di Grieco”
Direttore della casa di riposo querela sindaco
per una frase detta in Consiglio comunale
«E’ stato condannato per firmopoli, non può fare il presidente del collegio sindacale
dell’Asl». E’ quanto sostiene
il Movimento 5 stelle ed è per
questo che chiede al governatore del Piemonte Sergio
Chiamparino di fare un passo indietro sulla nomina di
Giuseppe Grieco. La nota firmata da Roberto Campana
(consigliere comunale a Verbania), Gianpaolo Andrissi
(consigliere regionale) e Davide Crippa (deputato) afferma: «E’ evidente che questa
nomina, fatta “per partito
preso”, è quantomeno inopportuna, non solo per i vari
incarichi già svolti in passato
da Grieco, in quota Pd, ma
Sarà prima la Procura, e poi
eventualmente il giudice, a
dirimere la questione e valutare se quanto denunciato ai
carabinieri di Omegna da Rino Bisca rende perseguibile
Aide Mellano per il reato di
diffamazione. A Bisca non sono piaciute le considerazioni
che il sindaco gli ha rivolto
nella seduta consigliare dello
scorso luglio, quando all’unanimità si è votato un ordine
del giorno presentato dalle
minoranze per chiarire alcuni aspetti, di sofferenza contabile, nella gestione amministrativa degli ultimi anni
della residenza sanitaria assistenziale «Massimo Lagostina». In quella sede il primo
per le vicende giudiziarie che
lo hanno coinvolto. Di recente
ha patteggiato 5 mesi e 20
giorni per “firmopoli”: un fatto
che certamente non sarà sfuggito al presidente della Regione Sergio Chiamparino e al
suo vice Aldo Reschigna».
Per i grillini il governatore
«deve motivare questa scelta»
oppure «rivalutarla, considerato che non mancano le persone idonee tra quelle che hanno presentato curriculum». I 5
stelle annunciano interpellanze in Comune e in Regione. E
ricordano che da tempo si battono affinché le nomine, di
qualsiasi tipo, non siano politiche ma solo di merito.
[F. RU.]
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cittadino aveva pronunciato
parole, riportate nel verbale di
delibera, che per Bisca - attuale direttore della Rsa - risultano lesive della sua immagine
professionale.
Istituto di diritto privato
Il riferimento contestato è la
presunta incompatibilità nel
tornare a dirigere la casa di riposo omegnese, nel 2012 trasformata da Ipab (istituto pubblico) a fondazione di diritto
privato, dopo essere stato direttore amministrativo dell’Asl Vco dal 2012 a maggio
2015. Stando a un decreto legislativo del 2013 per lui ci sarebbe un impedimento di due anni
nel sottoscrivere convenzioni
La casa di riposo Lagostina
con l’azienda sanitaria nella
quale ha ricoperto una posizione di vertice. Nelle sue considerazioni però il sindaco si è
spinta un po’ più in là, dicendo
che l’incompatibilità di Bisca
riguarderebbe tutte le Asl
d’Italia. Chi conosce la materia
lo esclude, così come sottolinea che le convenzioni sono a
firma del presidente del cda,
ma il sindaco ribadisce quanto
abbia saputo informandosi:
«In base a elementi giuridici
che mi sono stati forniti - dice emergono profili di incompatibilità. Se lui ritiene che una
considerazione del genere costituisca elemento di diffamazione faccia pure, io risponderò con una contro-denuncia».
Da Bisca, contattato, nessuna conferma in merito all’azione intrapresa. Il suo è un fermo «no comment», ma a conoscenti avrebbe confidato che
se arriverà a un risarcimento,
sarà dato in beneficenza. [C. P.]
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