Molinette, appello ai cittadini “Raccolta fondi per ripulirle”

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Transcript Molinette, appello ai cittadini “Raccolta fondi per ripulirle”

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LA STAMPA
MERCOLEDÌ 27 GENNAIO 2016
.
Cronaca di Torino .41
SANITA’ IN ROSSO
Voci dall’ospedale
il caso
ALESSANDRO MONDO
ome accadde a Milano,
dopo il raid dei «Black
Bloc». Oppure come talora capita nelle scuole: cittadini e/
o genitori, armati di scope, vernice e pennelli, pronti a dare una
mano, nel vero senso del termine, per ripulire muri e facciate
dagli atti di vandalismo ma anche dai segni di un’incuria decennale.
Questa volta il tema interessa
una realtà inedita e articolata:
quella delle Molinette, il più vecchio e malandato dei quattro
presidi che compongono l’azienda ospedaliero-universitaria
Città della Salute di Torino, con
un’età di costruzione compresa
tra i 50 e gli 80 anni. Obsoleto
dentro e obsoleto fuori. Non a
caso, è stato candidato al disarmo in vista del nuovo polo previsto in zona Lingotto.
C
L’ingresso
Così si presenta
l’ingresso
delle Molinette
su via Genova
L’unica soluzione
è una sottoscrizione
ma stiamo attenti,
i guai delle Molinette
non sono solo i muri
30
milioni
Il costo
sostenuto
ogni anno
per i lavori
di ripristino
nel presidio
su corso
Bramante
Franca
È sbagliato supplire
alle mancanze altrui,
il volontariato
è un’altra cosa
rispetto a queste cose
Risorse contate
Muro di cinta
I muri imbrattati
lungo il percorso
che porta
verso corso
Bramante
Lo sa bene la direzione aziendale, che replicando allo sfogo di un
lettore - pubblicato pochi giorni
fa su «Specchio dei Tempi» apre alla possibilità di un contributo diretto da parte dei torinesi
per prendersi cura di un patrimonio a tutti gli effetti pubblico.
Come? «Facendosi promotori di
una raccolta fondi o di un gruppo
di lavoro, il nostro Ufficio tecnico
aziendale potrebbe dare il supporto necessario». Il discorso riguarda i muri di cinta, affollati di
graffiti più e meno stagionati, e
per questo censurati come poco
decorosi dal nostro lettore.
La controproposta
Nuovi graffiti
Lungo il muro
una parata
di vecchi
e nuovi
graffiti
A declinare il concetto è Andreana Bossola, direttore amministrativo, convinta che tra una
scuola ed un ospedale non ci sia
poi una grande differenza: «Dato che le risorse per gli investimenti sono contate, e vengono
prioritariamente dirottate per le
dotazioni e la messa in sicurezza
degli ambienti interni, per le
parti esterne si potrebbe pensare allo stesso modello delle scuole. Anche le Molinette sono patrimonio di tutti, o no?».
In quest’ottica, e a fronte di
un’aggregazione di cittadini abbastanza numerosi, e volonterosi, l’Ufficio tecnico potrebbe fornire l’occorrente: dai ponteggi
alla vernice, passando per una
minima consulenza. La seconda
possibilità, più sofisticata, prevede una raccolta-fondi da parte
Paolo
REPORTERS
La proposta su Specchio dei Tempi dopo le lamentele
Molinette, appello ai cittadini
“Raccolta fondi per ripulirle”
La direzione: “Daremo vernice e pennelli a chi cancellerà i graffiti”
dei cittadini: ipotesi che Gian Paolo Zanetta, direttore generale
della Città della Salute, rilancia
dando la disponibilità dell’azienda a seguire la regia dell’operazione.
Ospedale partecipato
Servono nuove idee,
stiamo risistemando
la cappella interna
con il contributo
dei nostri medici
Gian Paolo Zanetta
direttore generale
Città della Salute
Insomma: in attesa del nuovo
Parco della Salute, le Molinette
potrebbero diventare un ospedale «partecipato»: «Qualcosa
del genere sta accadendo nella
cappella interna, soggetta a manutenzione con il concorso, anche economico, dei nostri professionisti». In giornata viene
fornito anche un riferimento telefonico per chi fosse interessato: 011.6334732.
Il gelo della Regione
Soluzioni irrituali, soprattutto
quella relativa alla tinteggiatura
dei muri esterni, che stando ai
«si dice» non avrebbero riscosso
il gradimento dell’assessore
Saitta: quest’ultimo deciso a difendere l’immagine di un sistema sanitario in grado di badare a
se stesso, senza rincorrere l’obolo o la manodopera dei torinesi.
Le reazioni dei torinesi
E gli interessati? Le prime reazioni, raccolte all’ingresso delle
Molinette, sono abbastanza tiepide: con qualche apertura. «In
teoria non sarebbe giusto, ma se
qualcuno ci sta ben venga»,
commenta la signora Daniela.
I sindacati e il personale
del servizio ristorazione
sono preoccupati
dall’annuncio
di 67 licenziamenti
Umidità, muffa e frigoriferi rotti
La mensa finisce nel mirino dell’Asl
La buona notizia è che durante i controlli a campione
non sono stati trovati cibi
scaduti. Su tutto il resto il
servizio di ristorazione ospedaliero e aziendale della Città della Salute ha ampi margini di miglioramento: praterie, secondo gli ispettori dell’Asl Torino 1, autori di un sopralluogo che si è tradotto in
una prescrizione.
L’ispezione
Stando al verbale, datato 25 gennaio, entro un mese i vertici dell’azienda ospedaliera e il gestore
della mensa devono correre ai ripari, eliminare i deficit riscontrati. Benzina sul fuoco della polemica che ha mobilitato i sindacati e il
personale, sulle barricate per la
decisione della «All Food» di avviare la procedura di licenziamento collettivo nei confronti di
67 lavoratori: il tavolo di crisi in
Regione è stato convocato ai primi di febbraio.
Le carenze
Nel mirino degli ispettori, una
serie di carenze: alcune abbastanza banali, come le piastrelle
crepate, altre più rilevanti. È il
caso delle guarnizioni del frigorifero, rotte, nella cucina dietetica. Polvere sulle cappe e sui
condotti della cucina centrale,
condensa sul soffitto dell’area di
cottura e tracce di muffa sui tramezzi del soffitto: la guarnizione della cella frigorifera di giornata risulta danneggiata. Alla
voce «cucina per celiaci» si evidenzia che l’area per la preparazione dei pasti destinati agli
ospedali Sant’Anna e Regina
Margherita «non è separata dagli altri locali se non per la presenza di un tavolo di lavorazione». «Da migliorare la procedura di pulizia e sanificazione, si
raccomanda l’utilizzo di coperchi sulle stoviglie pronte per
l’uso». Le guarnizioni della cella
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Protesta in strada
La ristorazione serve tre ospedali della Città della Salute
Entro un mese
direzione e gestore
devono sanare
tutte le carenze
«Veramente la manutenzione
spetterebbe all’azienda - le fa eco
Maria -. Ma se non c’è altra soluzione... perché no?». «Considero
l’ospedale come casa mia, lo voglio funzionale e decoroso - aggiunge Franca -. Ma guai a badare solo ai muri, chi si occupa della mancanza di parcheggi?». Davide Bechis e Paolo Deluca non
vogliono saperne: «Sbagliato
supplire alle mancanze altrui, il
volontariato è un’altra cosa». La
più netta è un’altra Maria: «Io
pago le tasse, che diamine! Qualsiasi iniziativa si decida di intraprendere, la priorità sono i malati. Tutto il resto, compresi i muri,
può attendere».
REPORTERS
frigo e dei frigoriferi hanno bisogno di manutenzione anche nelle zone di preparazione delle
verdure e dei piatti freddi. Un
capitolo a sè è rappresentato
dallo spogliatoio femminile: bagni inagibili e una perdita d’acqua dal soffitto. Si potrebbe
continuare.
La polemica
«Il sopralluogo conferma tutte i
nostri dubbi sull’attuale appalto,
denunciati pubblicamente e all’amministrazione - spiega Francesco Cartellà, Cgil Funzione
pubblica della Città della Salute
-. Chiediamo l’immediata convocazione della commissione men-
sa che verifichi il puntuale rispetto del capitolato da parte
della ditta a tutela dei dipendenti
e soprattutto dei degenti. Non è
tollerabile una così scadente
condizione igienica, e che nessuno sia intervenuto, malgrado le
segnalazioni dei dipendenti dell’ospedale e della ditta appaltatrice». La All Food, nella persona
di Giuliano Gilocchi, si impegna
ad adempiere alle prescrizioni
dell’Asl nei tempi stabiliti, salvo
precisare che l’organizzazione
del lavoro riguarda un altro piano: «L’eccedenza di personale, rilevato dalla ditta precedente, è
materia che tratteremo durante
il tavolo in Regione. Guai a fare di
tutte le erbe un fascio». [LE.MON.]
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PRESI DAI CARABINIERI, QUESTA MATTINA L’UDIENZA DI CONVALIDA DEI FERMI
* Domani in edicola con La Stampa *
LA STAMPA
REDAZIONE DI NOVARA
C.SO DELLA VITTORIA 7, 28100
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REDAZIONE DI VERBANIA
VIA SAN VITTORE 11, 28921
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Aggressione con l’ascia a Verbania
Si ritrovano sul lungolago come tanti pomeriggi, poi litigano perché uno non concede un piccolo prestito all’altro. Alle 16,30 si separano,
pochi minuti dopo la brutale
aggressione. Lorenzo Lomazzi, 21 anni, e Daniele Pau,
40, si sono presentati nell’abitazione della vittimaamico a Zoverallo e hanno
L’alta pressione
garantisce una
nuova lunga fase
di tempo stabile
con sole e
temperature miti
in montagna, ma
con correnti più
umide e nubi
basse in estensione sulle
pianure.
dopo un’altra minaccia: «Guai
a te se chiami i carabinieri».
Cosa che, fortunatamente, ha
fatto. I due sono stati fermati
nell’abitazione di Pau, in via
Roma a Intra. L’accusa è di rapina aggravata in concorso.
Ora sono in carcere a Pallanza
in attesa dell’udienza di convalida prevista questa mattina.
L’ascia sequestrata dai militari
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NOVARA - VCO
Che
tempo
fa
Situazione
agito in preda alla furia. Afferrata un’ascia usata per tagliare
la legna, hanno spaccato una
finestra e bloccato il conoscente di 42 anni. Gli hanno puntato il coltello alla gola intimandogli di consegnare computer,
telefonino e soldi. Quegli stessi
soldi che, non avendo, non aveva potuto dare poco prima sul
lungolago di Intra. La fuga solo
E PROVINCIA
MERCOLEDÌ 27 GENNAIO 2016
Uomo forte
del partito
IL PASSEGGERO PIANTONATO IN OSPEDALE: FORSE I DUE STAVANO FUGGENDO
Schianto a folle velocità
Muore in auto a 22 anni
Pino Grieco
oltre che
ex vice
sindaco
di Verbania
e vice
presidente
della Provincia del Vco
è una delle
colonne
del Pd
nel Verbano
La vittima è un romeno domiciliato a Cerano
3° 9°
Oggi
Residue schiarite
al mattino ma
nubi in aumento
su pianure e
colline con
passaggio a cielo
molto nuvoloso
o coperto.
Soleggiato e
mite sulle Alpi.
4° 8°
Domani
Molto nuvoloso o
coperto a bassa
quota con
possibile pioviggine o piovaschi.
Più soleggiato
sulle Alpi ma
velature e passaggi nuvolosi dal
pomeriggio.
3° 12°
ROBERTO LODIGIANI
SIMONA MARCHETTI
SOZZAGO
Ancora un incidente mortale
sulla curva che interrompe il
rettilineo della provinciale tra
Sozzago e Cerano. Ieri poco
prima delle 18 ha perso la vita
un cittadino romeno di 22 anni, Jean Mihai, domiciliato da
amici a Cerano. Era arrivato il
giorno precedente dal suo paese. L’uomo era alla guida di
un’Alfa Romeo 159. Ad alta velocità stava procedendo da
Sozzago verso l’abitato di Cerano. Non si è accorto del
cambio di direzione e ha proseguito dritto finendo nel
campo che costeggia la carreggiata. Per lui non c’è stato
nulla da fare mentre Adrian
Florian, il trentenne che gli
viaggiava accanto, è stato
estratto ancora in vita dagli
agenti della polizia locale del
comando di Trecate-Cerano,
arrivati in zona pochi secondi
dopo l’incidente.
Venerdì
L’amico ferito
Molto nuvoloso
sulle pianure al
mattino, ma
tendenza a
schiarite in
giornata. Passaggi nuvolosi sulle
Alpi ma ampi
rasserenamenti
nel pomeriggio.
Con numerose fratture e con
un’emorragia in corso, Florian è stato soccorso dall’equipe del 118 e trasportato
all’ospedale Maggiore di Novara. Sul posto sono giunti
anche i vigili del fuoco del comando provinciale di Novara: oltre a mettere in sicurezza la vettura per evitare che
VERBANIA, DOPO «FIRMOPOLI»
Il ritorno di Grieco
È revisore conti Asl
CIOST/UMBERTO BOCCA
Distrutta
Ciò che resta
dell’Alfa
Romeo
a bordo della
quale viaggiavano i due
uomini lungo
la provinciale
Sozzago
a Cerano
potesse incendiarsi, sono stati
determinanti per recuperare
tra le lamiere deformate il corpo del deceduto.
Le indagini
Per chiarire le motivazioni
che hanno indotto il conducente ad affrontare la provinciale 6 a una velocità troppo
sostenuta, è stato disposto in
ospedale il piantonamento
del ferito: la sua testimonianza sarà fondamentale. Tra le
ipotesi che le forze dell’ordine
sono intenzionate a verificare
ci sarebbe la possibilità che i
due fossero impegnati in una
precipitosa fuga. Ma solo le
indagini potranno chiarirlo.
Un tratto pericoloso
Non è la prima volta che in quel
punto si verificano incidenti
mortali. Il 30 novembre 2011, poco prima di mezzogiorno, si verificò uno scontro frontale tra
un’Audi A6 e un bus di linea della
Sun. Luigi (ex sindaco di Cerano
tra il 1967 e il 1970) e Maryta Dellupi di 75 e 70 anni morirono negli istanti successivi all’urto
mentre il compagno di viaggio
presente a bordo della vettura si
salvò senza riportare ferite.
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L’altra settimana, con la delibera del Consiglio regionale,
il presidente Sergio Chiamparino l’ha designato nell’incarico: Giuseppe Grieco, fino
a giugno revisore dei conti
del Comune di Verbania e fino al prossimo aprile di San
Nazzaro Sesia, è il nuovo presidente del collegio sindacale
dell’Asl Vco. Sarà a capo del
«pool» di verifica di bilanci e
contabilità della principale
azienda del territorio, sia in
termini di fatturato che di dipendenti.
Già vice sindaco di Aldo
Reschigna a Verbania e vice
presidente in Provincia a
fianco di Paolo Ravaioli, a dicembre Grieco ha patteggiato 5 mesi e 20 giorni nel processo per la «firmopoli» verbanese. Per lui, come per altri due ex consiglieri provinciali - Diego Brignoli e Giulio
Lapidari - la pena più lieve
tra le otto oggetto di patteggiamento «che non va a intaccare
i requisiti di onorabilità richiesti per concorrere a questo nomina alla quale mi sono candidato nel febbraio 2015 partecipando a un bando regionale.
Le violazioni alla legge elettorale - precisa Grieco - non sono
presupposti di incompatibilità
a differenza dei reati finanziari
o dei delitti contro la fede pubblica». Prerogativa essenziale
per concorrere all’incarico
l’iscrizione all’albo dei revisori
dei conti presso il ministero insieme a una consolidata esperienza. Nel nuovo collegio sindacale dell’Asl con lui ci saranno Lucia Scalzo, funzionaria
della ragioneria generale dello
Stato, designata dal ministero
dell’Economia, e il commercialista domese Alessandro Ambroso, indicato dal ministero
della Salute.
[R. S.]
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