Dipingere a velature

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DIPINGERE A VELATURE: COME PROCEDERE
Per capire come procedere con questa tecnica pittorica, prendiamo un soggetto non
troppo complesso e seguiamo le sequenze costruttive. La nostra immagine di
riferimento sarà rappresentata da una coppia di gatti.
Procuriamoci una tela di cotone o di lino a trama fine, di dimensioni adeguate al
soggetto e alle nostre esigenze. La trama della tessitura è molto importante, poiché,
dovendo prima preparare il disegno e poi stendere il colore, è necessario avere una
superficie simile a un foglio da disegno. Procediamo col riportare l’immagine
utilizzando una matita HB, cioè di media durezza; con l’aiuto di uno sfumino, di un
pezzo di tela o delle dita creiamo le ombre e le sfumature sempre molto tenui (fig. 87).
Ora prendiamo un tubo di comune lacca per capelli e fissiamo il disegno: questa
operazione ci permette di bloccare gran parte della grafite sulla tela.
 Fig.
87.
Prepariamo sul piatto i vari colori. Per il cielo formiamo l’azzurro con blu di Prussia,
bianco di zinco e una punta di blu oltremare scuro. L’ocra gialla tenue, che si vede nel
cielo e sul gattino, è formata da ocra d’oro, un po’ di giallo primario, che serve a
mantenere brillante il colore, e bianco di zinco. Il grigio chiaro del pelo dei gattini è
ottenuto con terra d’ombra bruciata in dose maggiore, blu oltremare e bianco di
zinco, oppure con nero d’avorio, bianco di zinco e una punta di ocra gialla, per
rendere più caldo il grigio. Per i rami utilizziamo la terra di Siena bruciata.
Questi colori, preparati su un paio di piatti, devono essere ben diluiti.
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Passiamo alla stesura del colore partendo dallo sfondo. Applichiamo l’azzurro e l’ocra
gialla sul cielo e sul gattino con un pennello piatto, senza indugi e con tranquillità,
facendo attenzione che questi colori non si incontrino; poi, con la carta a strappo,
provvederemo a toglierne gli eccessi, mantenendo una lieve pressione della mano,
fino a lasciare un leggero strato di colore privo di pennellate. Questo ci permetterà di
poter intervenire sull’immagine se avremo dei ripensamenti; allo stesso modo porremo
anche il grigio dei gatti e la terra bruciata dei rami.
Possiamo iniziare a dipingere anche gli occhi, inserendo nell’iride il miscuglio di ocra
d’oro, giallo e bianco preparato in precedenza. Il rosa del naso lo otteniamo con il
vermiglione e il bianco di zinco (fig. 88).
.
Fig. 88.

Il medium, utilizzato per la diluizione, permette di avere un’essiccazione più veloce e
quindi, dopo due o tre giorni, possiamo riprendere il lavoro.
Il quadro sta prendendo forma e colore: per aumentarne la profondità e il rilievo è
necessario cominciare a inserire gli scuri.
Non utilizzeremo il nero, ma quello che a suo tempo abbiamo chiamato “nero
artificiale”, prodotto con un miscuglio di terra d’ombra bruciata e blu di Prussia o
blu oltremare scuro. La diluizione sarà inferiore a quella dello strato già
polimerizzato, ma sempre presente.
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La figura precedente racchiude già parte del secondo passaggio di colore: infatti, lo
scuro si trova già nel gatto di sinistra, sui rami e nelle pupille.
Inseriamo il verde ottenuto con giallo primario e blu di Prussia se si vuole un verde
brillante; se desideriamo renderlo meno appariscente, mischiamo il giallo primario al
blu oltremare scuro.
E’ preferibile dipingere prima il verde chiaro, poiché il giallo con cui è formato è un
colore poco coprente e sullo scuro non ha possibilità di apparire.
Inserite queste nuove parti cromatiche, con eventuali piccoli ritocchi con l’ocra
sull’iride dei gatti e sui rami, attendiamo di nuovo l’essiccazione.

Fig. 89.
Polimerizzata la velatura precedente, riprendiamo il lavoro. Prepariamo un verde
scuro con giallo primario e blu oltremare scuro. Inoltre, a parte, teniamo pronta anche
un po’ di ocra d’oro e terra di Siena bruciata: in questi colori vanno inserite poche
gocce di medium. Da questo momento può essere utilizzata la tavolozza.
Il verde scuro lo distribuiamo con pennellate veloci sia sopra sia accanto al verde
chiaro, inserendo anche alcune pennellate di un colore formato con ocra d’oro e terra
di Siena bruciata. Aggiungendo a questi ultimi colori un po’di bianco di titanio,
creiamo una terra chiara con la quale si possono applicare colpi di luce ai rami.
All’ocra d’oro aggiungiamo poco giallo primario e bianco di titanio, per creare
un’ocra molto chiara con la quale possiamo ritoccare la parte bassa dell’iride: ciò darà
la giusta sensazione del passaggio della luce nel cristallino dell’occhio. Con il bianco
di titanio sistemiamo il riflesso della pupilla.
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Il gattino di destra è un tre colori e quindi, in fase di finitura, dovremo velare alcune
zone del corpo, fregandole con un pennello lievemente colorato di ocra d’oro priva di
diluizione.
Per le finiture dei peli bianchi e neri e dei baffi dei gatti useremo tassativamente
pennelli doppio o triplo zero a punta fine.
Fig. 90.
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Giunti al termine della fase pittorica, prima di stendere la vernice finale, dovremo
attendere un paio di mesi, perché tutti i colori siano polimerizzati completamente.
L’applicazione di questa vernice ha varie funzioni: dare una brillantezza uniforme e
proteggere i colori (vedi pag. 64).
La nostra scelta può essere rivolta a una vernice lucida o a una opaca.
- La lucida dona un’ottima uniformità alla brillantezza, ma riflette molto la luce
creando un impatto visivo non sempre gradevole.
- L’opaca dà uniformità visiva e non riflette la luce.
Queste vernici si trovano in commercio sia liquide sia spray. Considero più opportuno
utilizzare la vernice liquida, da stendere con un pennello, per avere uno strato sottile e
uniforme; lo spray può lasciare la superficie a chiazze.
La vernice opaca, a volte, presenta nel fondo della confezione un addensamento di
materiale: in questo caso, prima dell’uso, è bene riscaldarla a bagnomaria.
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