Hit parade - Dinamo Sassari

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Transcript Hit parade - Dinamo Sassari

Hit parade
Ecco la hit parade della pallacanestro sarda del 2015, una stagione
straordinaria che non è stata scritta soltanto dal triplete della Dinamo. Dal decimo al primo posto c'è
(quasi) tutto quel che è successo.
Manuel Vanuzzo lascia
Sassari dopo nove anni e cinque
trofei: dalla LegA2 allo Scudetto.
Sarà per sempre "il capitano".
DECIMO
Jack Devecchi ruba palla, scatta in contropiede e schiaccia: nulla di eccezionale se non
fosse che quella azione, premiata
anche dall'EuroLega, l'ha fatta
"soltanto" contro il Real Madrid.
OTTAVO
Tutti i giocatori che
praticano il basket in carrozzina:
autentici fuoriclasse. Se non li avete mai visti, andate a vederli. Vi
conquisteranno e tornerete ad applaudirli.
SETTIMO
Gli emigrati Chessa (Trapani), Merella (Agropoli), Spissu (Tortona), Veccia (Latina), Zucca (Valsesia), i fratelli Samoggia (Giuliano
a Orzinuovi e Matteo a Empoli),
Ganguzza (Milano), Pinna (Pistoia):
il basket sardo offre a quello italiano un bel gruppetto di giocatori.
Fossero rimasti, la nostra isoletta
sarebbe sicuramente migliore.
La nuova palestra dell'Esperia voluta dal presidente
Giovanni Zucca. Un raggio di sole
nel buio del basket cagliaritano.
QUARTO
aequo Stefano Sardara
e Meo Sacchetti. Come Lennon e
McCartney non andavano d'accordissimo ma, assieme, hanno creato
i Beatles.
TERZO E X
Gigi Datome con la maglia dei Celtics dopo quella dei Pistons e, naturalmente, quella della
Nazionale di cui è il capitano.
SECONDO
Quei 4.000 tifosi che per
il terzo anno consecutivo in via
Rockefeller urlavano "Forza Dinamo" nei tornei organizzati da Bruno Perra che ha stravinto la sua
scommessa impossibile.
SESTO
NONO
struose: 10/17 da due, 5/7 da tre,
15/15 nei tiri liberi.
Samantha Prahlis guardia del Cus Cagliari: contro il Geas
ha segnato 50 punti. Con queste
percentuali semplicemente mo-
QUINTO
SERIE A
Una data (26 giugno), una
città (Reggio Emilia) e una squadra
(la Dinamo Sassari). C'è altro da
aggiungere? Sì, che dovrebbe essere fondata un'esclusivissima associazione chiamata "Io c'ero".
N. M.
PRIMO