c-bo - 14 - Campionato di Giornalismo il Resto del Carlino

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14 CAMPIONATO DI GIORNALISMO
Scuola media BEATA VERGINE DI SAN LUCA
MARTEDÌ 18 FEBBRAIO 2014
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Intelligenti e laureati per essere disoccupati
La situazione del nostro Paese oggi non consente ai giovani di avere una visione ottimistica
FUGA DI CERVELLI
Il futuro
dell’Italia?
All’estero
L’ENCICLOPEDIA
Britannica definisce la
‘Brain drain’, ovvero la
‘fuga di cervelli’, come
«l’abbandono di un Paese a
favore di un altro da parte
di professionisti o persone
con un alto livello di
istruzione, generalmente in
seguito all’offerta di
condizioni migliori di paga
o di vita».
Purtroppo in Italia questo
fenomeno è in continuo
aumento, in parte legato
alla crisi economica che il
nostro Paese sta
attraversando ormai da
anni, e in parte anche legato
a un totale disinteresse del
nostro Governo nei
confronti della ricerca. Non
vengono stanziati fondi,
non ci sono prospettive di
un futuro professionale per
i giovani e, di conseguenza,
l’unica alternativa che
spesso rimane ai
neolaureati è quella di
emigrare. Sovente i giovani
italiani si sono distinti
all’estero nel campo della
ricerca scientifica, con studi
e scoperte che restano però
di proprietà del Paese nel
quale sono state effettuate.
PAESE che gode anche dei
benefici economici e di
prestigio che tali scoperte
comportano. Questi dati
forniscono un’immagine
positiva dell’Italia per
quanto riguarda la
preparazione dei nostri
ricercatori, ma mettono in
luce anche un grave
problema per il nostro
Paese, che perde giovani
talenti e quindi la
possibilità di rinnovarsi sia
a livello scientifico che
economico, rimanendo una
nazione ‘vecchia’ e senza un
futuro.
NOI SIAMO giovani di Bologna,
frequentiamo la terza media e la
nostra preoccupazione maggiore è
la scelta della scuola superiore, ma
questo non vuole dire che non sappiamo, vediamo e riflettiamo sulla
situazione che il nostro Paese sta
vivendo. In particolare a livello di
occupazione e disoccupazione.
Pensiamo che la crisi possa ricadere in modo drammatico proprio
su di noi. Gli indici di disoccupazione, soprattutto fra i giovani, sono preoccupanti. Pur in una generale situazione che possiamo definire grave, sappiamo che nel meridione si incontrano maggiori difficoltà di inserimento lavorativo rispetto al nord. Lì, infatti, il tasso
di disoccupazione è quasi quattro
volte più alto che nel Settentrione.
Il tasso di disoccupazione viene
calcolato dividendo il numero di
persone in cerca di lavoro per la
forza lavoro e moltiplicando per
cento. È inquietante il fatto che gli
adulti tra i 35 ei 54 anni abbiano
più possibilità di trovare lavoro rispetto ai giovani laureati che hanno un bagaglio di studio più ampio e innovativo. Oltre all’innegabile energia, freschezza e spinta
Foto di gruppo per i giovani cronisti della IIIC
per la ricerca e la novità.
I GIOVANI disoccupati sono
659.000. Non viene considerato disoccupato chi ha lavorato anche solo un’ora a settimana, o chi ha rinunciato a cercare lavoro. Inoltre
chi non ha ancora mai lavorato è
considerato inoccupato e non disoccupato.
Laureati, si parte!
La disoccupazione è minore in Au-
stria e in Lussemburgo, queste infatti sono le mete scelte dagli aspiranti lavoratori, oltre a Germania
e Svizzera. Infine va considerato
che in Italia sono gli immigrati i
più richiesti al lavoro perché possono offrire manodopera non specializzata a basso costo. Si è abbassata quindi la soglia di qualità,
spesso, ma non solo, anche il livello di retribuzione. È come se tutte
leggi per la difesa del diritto al la-
voro, compreso l’articolo 1 della
Costituzione, siano diventate carta straccia. O poco ci manca. In
questo modo non contribuiamo alla crescita culturale e intellettuale
del nostro Paese, bensì garantiamo ‘cervelli’ a quei paesi che ospitano e valorizzano i nostri giovani
più brillanti, offrendo loro ampie
possibilità e garanzie per un futuro accettabile.
SOGNI E ASPETTATIVE DEI RAGAZZI: «TROVARE UN’OCCUPAZIONE QUI È COMUNQUE DAVVERO DIFFICILE»
«Lo studio rimane l’unica possibilità che abbiamo»
ABBIAMO intervistato alcuni ragazzi per
riuscire meglio ad inquadrare il problema del
futuro dei giovani italiani. Abbiamo chiesto
nome, età, studi, lavoro dei genitori, cosa ne
pensano della disoccupazione in Italia e della
cosiddetta fuga di cervelli.
«Mi chiamo Simona, ho ventitré anni e mi
sto laureando in medicina. I miei genitori
lavorano uno come medico e l’altro come
impiegata. Per quanto riguarda l’istruzione
italiana penso che il livello non sia
soddisfacente. Ritengo un argomento più che
serio la disoccupazione in Italia e penso che
la fuga di cervelli sia il sintomo primo di
questa situazione e che gli studenti facciano
bene a cercare fortuna all’estero. Per ora non
ho un lavoro ma spero di trovarlo almeno
dopo la laurea».
«Mi chiamo Lorenzo, ho diciassette anni e
frequento il liceo scientifico. Da adulto
intendo lavorare nel settore economico. I
miei genitori sono agenti immobiliari e
architetti. A mio parere l’istruzione in Italia
non è delle migliori e riguardo alla
disoccupazione penso che chi studia e si
laurea riesca a trovare lavoro, al contrario di
chi non studia e non si laurea. Come molti
miei amici anch’io penso che andrò a cercare
lavoro all’estero».
«MI CHIAMO Noemi, ho diciotto anni e
frequento il liceo scientifico e all’università
vorrei frequentare scienze della
comunicazione. Mia madre è maestra
all’asilo, mio padre invece è professore in un
liceo artistico. Per quanto riguarda la
formazione scolastica la ritengo
sufficientemente buona, nonostante credo sia
importante anche trattare momenti di
attualità in classe. A mio parere la
disoccupazione giovanile è data dalla crisi
economica che in questi anni sta colpendo
l’Italia. Rimane sconcertante il fatto che un
ragazzo italiano laureato, per avverare il
proprio desiderio lavorativo debba trasferirsi
all’estero. Nonostante l’Italia abbia diversi
problemi, ha anche tanti pregi e per questo
non trovo accettabile il fenomeno
dell’emigrazione di molti giovani».
IN REDAZIONE
QUESTA pagina è stata realizzata dalla redazione della III C
delle scuole medie ‘Istituto Beata Vergine di San Luca’ di Bologna. Ecco l’elenco completo degli alunni.
Alessia Arvelo, Giacomo Barbieri, Luca Bartoli, Benedetta
Braido, Caterina Braido, Riccardo Brighenti, Caterina Lucrezia Brosio, Tobia Calzoni, Lorenzo Dalla Noce, Claudio
Dall’Aglio, Ginevra Di Donato, Gianmarco Di Nunzio, Chiara
Ercoli, Elena Fortuzzi, Virginia Garruto, Lorenzo Lavaggi, Manuela Magagna, Michele Marchi, Andrea Millari, Sofia Mondaini, Matteo Pancaldi, Fabio Rambaldi, Chiara Silvestri, Filippo Tacconi, Sofia Tolomelli, Alessandro Travaglini e Yuyi
Zhu. Tutti coordinati dal professor Antonio Barocci.