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SPECIALE L’AQUILA
SPECIALE L’AQUILA
APPROCCIO
MULTIDISCIPLINARE
E LAVORO DI ÉQUIPE
PER IL SUCCESSO
Tecniche chirurgiche minimamente invasive per il pieno
rispetto dell’anatomia, conferma il professor Calvisi
D
a molti anni il professor Vittorio Calvisi, chirurgo ortopedico si dedica alla chirurgia mini invasiva articolare, in
particolare della spalla e del ginocchio, e focalizza la propria attività di
ricerca al trattamento delle lesioni
traumatiche negli sportivi e alle malattie degenerative articolari, spesso
utilizzando tecniche chirurgiche endoscopiche, perché convinto che “il
gesto chirurgico finalizzato al miglioramento e alla risoluzione della patologia articolare debba essere ispirato dal rispetto dell’anatomia”, come
spiega lo stesso Calvisi che è professore associato di Malattie dell’Apparato Locomotore presso il Dipartimento MESVA dell’Università degli Studi
IL PROFESSOR VITTORIO CALVISI
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PIÙ Salute&Benessere
dell’Aquila e Direttore della Scuola di
Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia della medesima università.
Il professor Calvisi ha perfezionato le
tecniche artroscopiche per il trattamento delle patologie articolari, sviluppando nuove metodologie per la
ricostruzione del legamento crociato
anteriore del ginocchio, per il trattamento endoscopico della pseudo cisti di Baker e dell’instabilità articolare
della spalla in rugbisti professionisti.
Nel campo della patologia degenerativa del ginocchio, aggiunge, “ho elaborato algoritmi di trattamento basati
su un approccio step by step che, partendo da gesti chirurgici artroscopici,
culminano, quando necessario, nella sostituzione protesica, per la quale
grande attenzione è dedicata alla scelta di biomateriali in grado di ridurre
al minimo l’usura delle superfici articolari artificiali”.
Nell’ambito della traumatologia sportiva, il professor Calvisi opera valorizzando le proprie specializzazioni
in medicina fisica e riabilitativa e in
medicina dello sport: “oggi - spiega l’intervento del chirurgo non può più
prescindere da una competenza globale che abbracci anche le problematiche
della prevenzione, della riabilitazione e del ritorno allo sport: approccio multidisciplinare e lavoro di équipe sono diventati fondamentali per il
successo di una qualsiasi strategia terapeutica.
Il trattamento della patologia inizia
quindi con una valutazione ortopedica
e fisiatrica per terminare con un’analisi biomeccanica generale e, se necessario e possibile, del gesto sportivo in
particolare”, racconta Calvisi, che ricopre il ruolo di direttore sanitario del
Centro di Riabilitazione Arcamedica
(L’Aquila e Spoltore), realtà abruzzese
all’avanguardia sia per la riabilitazione
nell’ambito della traumatologia spor-
tiva che della riatletizzazione e della
valutazione funzionale dello sportivo.
“La valutazione funzionale - aggiunge
- ha lo scopo di oggettivare i parametri rispetto ai quali impostare l’iter terapeutico, identificare i fattori predisponenti alla patologia, controllare nel
tempo l’evoluzione del recupero e avere criteri per decidere la progressione
del percorso rieducativo per un sicuro
ed efficiente rientro allo sport”.
Gli innovativi sussidi tecnologici del
Centro Arcamedica supportano le diagnosi e aiutano nell’effettuare le analisi, “come quella che valuta i parametri della forza muscolare o che analizza
il movimento, studiato anche sotto il
profilo dell’attivazione muscolare attraverso l’elettromiografia di superficie, utile per esaminare il corretto
tempismo nel reclutamento dei muscoli”, afferma Calvisi.
“Tale metodica è inoltre idonea a
identificare la presenza di sinergie o di
compensi muscolari che possono presentarsi durante il recupero post infortunio o nelle discinesie scapolotoraciche. Altro settore importante
- prosegue Calvisi - è lo studio della
biomeccanica del gesto attraverso si-
CHIRURGIA COMPUTER ASSISTITA (NAVIGAZIONE CHIRURGICA)
stemi di videoanalisi, anche associati a
valutazioni baropodometriche, che offrono il vantaggio della tecnologia wi-
reless, indispensabile per studiare i gesti sportivi in modo più completo e
vicino al reale. Il percorso terapeutico
- sottolinea - si avvale anche di strumenti atti a velocizzare i normali step
di recupero, con particolare attenzione alla ripresa precoce del carico nelle
attività di deambulazione e corsa.
Un esempio è dato dal sistema AlterG,
un treadmill che consente di alleggerire il carico fino all’80% in meno del
peso del soggetto con step dell’1%,
permettendo una regolazione del carico così fine da poter dare una continuità quasi completa tra le fasi pre e
post operatoria.
Nonostante la tecnologia d’avanguardia - conclude il professor Calvisi - il
valore aggiunto più grande è dato dalla professionalità e della passione del
nostro team di lavoro”.
L’AQUILA
tel. (+39) 366 4235983
IL RIVOLUZIONARIO
TREADMILL ANTI-GRAVITAZIONALE
ALTER-G
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