Un ricordo del Prof.Topi - Porfir.IA Domenico Tiso

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A metà degli anni sessanta il Professor Paolo Nazzaro – all’epoca Direttore Scientifico del San
Gallicano – affidò al Professor Giancarlo Topi il compito di occuparsi di porfirie. In quegli anni
solo pochi testi universitari dedicavano poche righe all’ematoporfirinuria, perché era un campo
della medicina dove c’era ancora molto da esplorare e solo pochissimi ricercatori avevano cercato
di dedicarcisi.
Servivano competenze di ematologia, di neurologia, di dermatologia unite a competenze di
biochimica e di metodiche di laboratorio. La scelta del Professor Nazzaro fu sicuramente
indovinata, perché nell’arco di pochi anni il San Gallicano era dotato di metodiche di laboratorio in
grado di studiare il tanto complicato quanto affascinante mondo del metabolismo delle porfirine. I
pazienti venivano inviati al Professor Topi da tutta Italia. Negli archivi del Centro per le Porfirie
sono ancora conservati i quaderni con gli appunti riguardanti i primi pazienti cui veniva fatta
diagnosi di Porfiria. I primi lavori scientifici italiani portano tutti il nome del Professor Topi e per
questo è da sempre considerato il pioniere per lo studio del metabolismo delle porfirine in Italia.
Insieme alla vasta cultura medica il Professor Topi aveva le qualità del grande clinico che andava
dal sapere instaurare con i pazienti un buon rapporto medico/paziente, nel saper catalogare ed
archiviare tutte le informazioni cliniche e biochimiche. Questo portò alla comprensione di alcuni
meccanismi responsabili, insieme a fattori genetici, dell’alterato metabolismo delle porfirine. In
pochi anni il lavoro svolto varcò i confini nazionali ed il primo congresso internazionale sulle
porfirie fu organizzato proprio al San Gallicano dal duo Nazzaro – Topi. Vi parteciparono i più
importanti cattedratici italiani ed europei. Nel 1987, quando ormai il Centro per le Porfirie, aveva
una valenza internazionale, il professor Topi organizzò un altro congresso internazionale e gli
addetti ai lavori di tutto il mondo lo ricordano come uno dei congressi sulle Porfirie meglio riusciti.
Alle doti di grande clinico e ricercatore il Professor Topi associava, probabilmente per le sue origini
bolognesi, una grande affabilità. Nei momenti di pausa dal lavoro raccontava aneddoti simpatici
oppure aveva la barzelletta che, anche se un po’piccante, era raccontata sempre con eleganza.
Con i collaboratori non è mai stato autoritario, ci ha guidato grazie al suo carisma ed alla sua
autorevolezza. Ci ha trasmesso il grande rispetto per chi sta male, ci ha insegnato ad essere curiosi,
a studiare, ci ha fatto amare il nostro lavoro. Nel corso della mia vita professionale, quando mi sono
trovato di fronte a situazioni difficili, prima di prendere la decisione mi chiedevo “Che cosa avrebbe
fatto il Professore?”. Tutte le volte che ho seguito quelli che erano stati i suoi insegnamenti non ho
mai fallito. Ora che non c’è più credo possa essere definito “un grande uomo che insegna anche
dopo la morte”.
Roma 24 Settembre 2016.
Dott. Gianfranco Biolcati